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Anche io voglio raccontare il mio CO anche se non c'entra una mazza qui


Hazel226

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Ho seguito e seguo la bellissima storia di Esteban Landrau e Danna Sultana, bellissimi trasgender entrambi, che poche settimane fa hanno avuto Ariel.

Cinque giorni fa ho avuto una lunghissima discussione a casa, perché ho sentito dire che in fondo in fondo il fratello di Paola, la compagna di Ciro, non ha fatto poi del tutto male a provocare l'incidente al motorino, e non ci sono riuscito, a stare zitto.

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21 minutes ago, Hazel226 said:

Sì, l'ho visto.

Grazie per averlo riproposto perché così colgo l'occasione per esprimere un po' di pensieri che mi girano in testa da giorni, visto che altrove ho paura a parlarne, temendo di scatenare dei flame.

Io queste cose proprio le odio.

Forse neanche io riesco a capirne esattamente tutti i motivi, ma ti assicuro che vedere questo tipo di video, o leggere questo tipo di testimonianze riesce solo a farmi incazzare

Mi riferisco ai casi in cui i genitori, i parenti, gli amici della persona transgender si mettono al centro del discorso e parlano di loro stessi, del loro percorso di "accettazione"; di come sia stato difficile e doloroso per loro, di quanto abbiano sofferto ma alla fine ce l'abbiano fatta a far fronte al "problema", spesso (quasi sempre) ammantandosi, involontariamente o meno, di un'aura di santità, in virtù del fatto che non hanno rifiutato la persona in questione dopo il suo coming out

Succede anche nei gruppi di confronto a tematica trans, dove ci si confronta sul percorso. Ogni tanto compare "la madre", "la sorella", "la/il partner", si presenta, o meglio, si annuncia come tale e inizia a parlare di sé e delle sue percezioni personali. Non posso farci nulla: mi irrita.

Tanto più che spesso condiscono il racconto con aneddoti che fanno rabbrividire. Qui neanche tanto: la madre racconta "solo" di aver spesso ripetuto alla figlia: non puoi giocare a queste cose, non puoi stare con le altre bambine, ecc... Che è comunque una violenza psicologica totalmente insensata e ingiustificabile, a prescindere che tua figlia sia o meno transgender. Però ho letto anche di peggio. Ricordo una madre che raccontò di come, non riuscendo a ottenere una confessione spontanea dal figlio, lo avesse praticamente aggredito fisicamente, per denudarlo a forza, così da scoprire che sotto la t-shirt portava un binder.

Questa è violenza domestica. E' abuso. Con che diritto fai una cosa del genere a tuo figlio, solo perché sospetti sia transgender. 

E si giustificava dicendo: "se non l'avessi fatto, non l'avrei scoperto".

E continua il discorso come se nulla fosse, parlando di come poi abbia "accettato". E io riesco a leggere soltanto: "guardate che brava madre che sono, praticamente una santa".

Purtroppo non riesco minimamente a empatizzare con queste cose. Riesco solo a empatizzare col ragazzo che ha subito l'aggressione dalla madre ed è stato spogliato contro la sua volontà. Con il suo disagio, l'umiliazione derivante dalla violazione della sua intimità e della sua privacy. Se nascondeva di essere transgender, è perché non era pronto a dirlo. Dovrebbe essere un suo diritto nascondere il binder sotto i vestiti. Come è considerato diritto di tutti nascondere qualsiasi altro capo intimo. Vorrei capire come si sarebbe sentita questa donna se qualcuno l'avesse aggredita e spogliata, solo perché voleva sapere che reggiseno portava sotto.

Così come guardando questo video riesco solo a pensare alla ragazza, ridotta a presenza sullo sfondo, una persona che neanche parla, a cui non si chiede nulla, perché la madre deve poter dire al mondo quanto brava è stata come madre, a riuscire a sopportare una tale disgrazia.

Attualmente per me è così. Queste cose mi disturbano. C'ho una voce nella testa che riesce a dire solo "falla finita, piantala, cristo, smettila di mettersi al centro di questa cosa, che non sei tu il centro, ridate il focus a quella povera ragazza che sta dietro e che avete completamente silenziato". Probabilmente se riuscissi a passarci sopra riuscirei anche a trarne qualcosa di utile, ma per ora non ci riesco.

E so che non è così per tutti, molte altre persone transgender reactano con piogge di cuoricini, rispondono "brava!", "complimenti!" , "adottami!"

Io capisco che molti abbiano proprio genitori di merda, e che molti si taglierebbero la mano per una madre che "non li caccia a calci in culo da casa disconoscendoli e diseredandoli"

Ma questo si chiama semplicemente "essere decenti"

Il ruolo di un genitore, di un parente, ecc. dovrebbe essere semplicemente quello di non essere una scopa nel culo, di non essere un ostacolo nei confronti di una persona a loro vicina, il cui percorso NON LI RIGUARDA 

Irrita tantissimo anche me, condivido. E (lo dico perché ci vedo forse un piccolo parallelismo?) sono uno di quelli che crede che gli eterosessuali possano "appropriarsi" quanto vogliono del Pride, finché marciano per i diritti degli altri esseri umani. Ma ho sempre detestato queste dinamiche più intime, tra familiari sul coming out, che hai descritto. 

Edited by metalheart
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Però il focus di questo video non era raccontare la transizione di Vittoria, ma come l'ha gestita sua madre. Non ci vedo tutta questa autocelebrazione, sopratutto perché lei stessa riconosce quanto fossero terribili i comportamenti che aveva con la figlia prima del CO. Non posso esserne certo perché non sono uno degli autori del video ma non credo che questa madre si sia posta lei al centro dell'attenzione, ma che lo fosse già nel progetto di partenza. Io non conosco la realtà dei gruppi di confronto a tematica trans e ti credo al 100% se dici che capita quanto hai descritto ma questo, da profano, non mi sembra il caso. Anche il target di riferimento, non credo siano i giovani FtM o MtF, ma i loro genitori e parenti che si trovano a gestire una situazione senza precedenti. Quello che mi aveva colpito era appunto il fatto che ammettesse che, come madre, con la figlia per la maggior parte del tempo sbagliava e sbagliava di brutto! Ho pensato che questo video desse un po' di speranza nel fatto che una mamma, a prescindere da come la pensasse prima o come si comportasse prima, può serenamente accettare il/la propri* figli*. Mi spiace se in qualche modo questo video ti ha infastidito o fatto innervosire non era mia intenzione... dal canto mio ti ringrazio per avermi dato un punto di vista alternativo.

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3 minutes ago, AndreDgl said:

Però il focus di questo video non era raccontare la transizione di Vittoria, ma come l'ha gestita sua madre. Non ci vedo tutta questa autocelebrazione, sopratutto perché lei stessa riconosce quanto fossero terribili i comportamenti che aveva con la figlia prima del CO. Non posso esserne certo perché non sono uno degli autori del video ma non credo che questa madre si sia posta lei al centro dell'attenzione, ma che lo fosse già nel progetto di partenza. Io non conosco la realtà dei gruppi di confronto a tematica trans e ti credo al 100% se dici che capita quanto hai descritto ma questo, da profano, non mi sembra il caso. Anche il target di riferimento, non credo siano i giovani FtM o MtF, ma i loro genitori e parenti che si trovano a gestire una situazione senza precedenti. Quello che mi aveva colpito era appunto il fatto che ammettesse che, come madre, con la figlia per la maggior parte del tempo sbagliava e sbagliava di brutto! Ho pensato che questo video desse un po' di speranza nel fatto che una mamma, a prescindere da come la pensasse prima o come si comportasse prima, può serenamente accettare il/la propri* figli*. Mi spiace se in qualche modo questo video ti ha infastidito o fatto innervosire non era mia intenzione... dal canto mio ti ringrazio per avermi dato un punto di vista alternativo.

No no, come ti dicevo lo avevo già visto, infatti non l'ho riaperto perché me lo ricordavo.

Può essere come dici, cioè che facesse parte del progetto di partenza, ma poco cambia: è un video per cis, in cui parlano cis, con ogni probabilità progettato da cis (ma questo non posso saperlo con certezza). Questo è "alienante" in un certo senso. Non c'è nulla di più alienante di stare a osservare un gruppo di cis che parlano tra loro di trans

E può benissimo essere che queste cose mi disturbino a un livello che scavalca il contenuto o le intenzioni di chi ha girato/partecipato al video.

Volevo semplicemente "sparare" le mie sensazioni da qualche parte.

Non so bene neanche io perché mi disturbi tanto: se sia proprio il fatto che la persona trans è così spesso l'oggetto del discorso ma quasi mai il soggetto; o il fatto che le persone esterne tendano a parlare della persona trans come di un "problema" loro, un qualcosa che "loro" hanno facoltà di accettare o meno, l'accettazione della quale è considerato "meritorio"

Magari video del genere hanno pure utilità sociale, magari aiutano davvero qualche genitore, questo non lo so. Ma preferirei se questi genitori, per risolvere i loro dubbi, si rivolgessero a persone trans, chiedendo a loro delucidazioni su cosa significa essere trans; e non ad altri genitori per chiedere "ma come diavolo hai fatto a sopportare questa cosa"

 

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4 hours ago, Hazel226 said:

Ma preferirei se questi genitori, per risolvere i loro dubbi, si rivolgessero a persone trans, chiedendo a loro delucidazioni su cosa significa essere trans; e non ad altri genitori per chiedere "ma come diavolo hai fatto a sopportare questa cosa"

Di cuore sono assolutamente d'accordo con te, ma di testa devo dire

che invece sì: ai genitori fa molto meglio confrontarsi con altri genitori.

Non è che sia una sensazione gradevole sapere che le nostre parole non bastano

e che loro abbiano bisogno di sentirsi dire da un'altra mamma: "No, non siamo stati cattivi genitori".

Purtroppo si tratta di battaglie personali infarcite di cose sgradevoli, di violenze private e di perdoni.

L'alternativa - come al solito - è mandare tutti a fare in culo, fregarsene di come stanno e non accettare scuse.

E i due attreggiamenti spesso coesistono nella storia di ognuno di noi.

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1 hour ago, Almadel said:

e che loro abbiano bisogno di sentirsi dire da un'altra mamma: "No, non siamo stati cattivi genitori".

Peccato però che l'unica persona che può dare questa assoluzione è il figlio (o la figlia)

Non altra gente esterna 

Quindi questo darsi le pacche sulle spalle a vicenda non ha molto senso. Tantomeno l'auto-assoluzione

Siete stati cattivi genitori? E chi lo sa? Magari sì. Magari no. Se avete questo dubbio chiedete scusa, magari è il caso.

Anche se comunque non sono sicuro che sia questo lo scopo di questi comportamenti.

E non so nemmeno se sia questo che mi disturba. Magari un po'. Il fatto semmai è proprio che ci vedo del narcisismo nel raccontare queste storie dalla parte di chi "accetta". 

Come se il grande dramma fosse il loro. Ma non è il loro, perdio. Sono due narcisismi che si scontrano, lol

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  • 2 weeks later...

Prova a farla breve. Intanto piccola premessa se ne parlo qui e non con qualche amico della mia stessa categoria è perché ho troppo bisogno di farmi degli amici nuovi per rischiare di rovinare eventuali rapporti nascenti con discorsi pesanti che per forza di cose mi renderebbero inascoltabile... Infatti con loro cerco di essere rilassato anche se non sono sicuro di riuscirci. Comunque più o meno il problema è questo: devo assolutamente trovare un modo per risolvere il problema del rumore mentre sono in attesa. Infatti la questione è che io attualmente vivo con mio padre e non voglio essere qui in questo paesino sperduto quando inizierò il percorso. Quindi momentaneamente ho formulato questo piano che prevede prima l'uscire di casa e l'allontanarmi da qui, e poi l'iniziare. Perché ho assolutamente bisogno di mettere una distanza per fare le cose da solo senza avere nessuno intorno quantomeno della mia famiglia, e anche perché mi sembra molto più semplice fare un coming out a distanza senza poi dover rimanere lì nella stessa casa... Spero di aver spiegato il punto più o meno... il problema però è che appunto Nel frattempo io non ho assolutamente idea di come fare per stare un po' meglio visto che il mio carattere mi porta ad essere piuttosto pessimista. In poche parole, sono una persona con un ansia da fallimento fortissima, Nel senso che qualunque cosa abbia fatto nella mia vita ho sempre attraversato lunghe fasi nelle quali ero convinto che non ce l'avrei mai fatta anche se poi alla fine ce l'ho fatta, è successo sempre per ogni cosa, dalla maturità alla laurea eccetera eccetera. E questa cosa si sta ripetendo ora ma con la particolarità che in questo caso il non farcela è più grave del solito. Quello che intendo dire è che mi viene sempre più spesso il pensiero che succederà qualcosa troppi ostacoli si metteranno nel mezzo e alla fine non farò nulla e rimarrò per sempre così solo che io non voglio rimanere per sempre così Quindi praticamente la mia mente ha formulato questa sorta di piano alternativo nel caso a un certo punto dovresti capire che non transizionerò mai, che prevede il suicidarsi e ciao. Spero che adesso si capisca perché non ne parlo con le persone con le quali vorrei essere amico... ho delle cose da fare quindi non posso perdermi in 3000 dettagli ma eventualmente magari aggiungo qualcosa dopo.  per il momento dico solo che per quanto razionalmente è improbabile non riuscire a trovare una soluzione è che il peggio che mi possa capitare a probabilmente il fatto di dover rimandare per un po', non riesco comunque a tenere il morale alto e a ricordarmi sempre che questa eventualità è più improbabile dell'altra, quindi diciamo che la mia percezione di quale sia Il risvolto più probabile che cambia a seconda di come sto e quindi boh. Non ho neanche un'idea precisa perché ne scrivo qui perché non mi potete dire granché a parte parlarne con uno psicologo o cose del genere quindi potevo direttamente farmi il thread e rispondermi da solo. Se non sapeste cosa consigliare o cosa dire capirei perfettamente, neanch'io saprei cosa dire di preciso ma non parlarne mai con nessuno è abbastanza pesante perciò... nel caso mi venisse in mente di aggiungere qualcosa lo faccio dopo Ciao

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Io avrei qualche domanda se posso...

1 - Questa programmazione quanto è definita? solo solo step ipotetici o stai già pianificando per esempio lo spostamento? Se si, hai già pensato a dove andare?

2 - Ti sei dato delle tempistiche? è in base a quelle che ti dici "dovrò forse aspettare più del previsto"?

3 - Il pessimismo e la difficoltà a concepire di riuscirci, è dettato anche da tentativi precedenti falliti (anche di uscire di casa, non di iniziare la transizione) o è timore di non avere le risorse psico-emotive per affrontare il percorso?

4 - Parlando di risorse, ho sentito parlare a Pinocchio su Radio Deejay del problema dei costi legati alla sanità per una persona transgender... una volta accertata la disforia di genere, il percorso psicologico, medico e farmacologico è mutuabile? 

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Hai provato a rivolgerti a Gesù per il pessimismo che ti attanaglia? Di solito chi ama Gesù è sempre così sorridente e sereno.

 

Edited by Saramandasama
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54 minutes ago, Almadel said:

@Hazel226, hai un'idea del tipo di lavoro che vorresti fare?

Sto preparando il concorso per insegnare al liceo, ma anche questo fatto mi provoca molta ansia perché immagino sempre che mi butteranno fuori se inizio la transizione mentre sto insegnando e che quindi dovrò ricominciare tutto dall'inizio, o che comunque mi metteranno un sacco di difficoltà

48 minutes ago, AndreDgl said:

Io avrei qualche domanda se posso...

1 - Questa programmazione quanto è definita? solo solo step ipotetici o stai già pianificando per esempio lo spostamento? Se si, hai già pensato a dove andare?

2 - Ti sei dato delle tempistiche? è in base a quelle che ti dici "dovrò forse aspettare più del previsto"?

3 - Il pessimismo e la difficoltà a concepire di riuscirci, è dettato anche da tentativi precedenti falliti (anche di uscire di casa, non di iniziare la transizione) o è timore di non avere le risorse psico-emotive per affrontare il percorso?

4 - Parlando di risorse, ho sentito parlare a Pinocchio su Radio Deejay del problema dei costi legati alla sanità per una persona transgender... una volta accertata la disforia di genere, il percorso psicologico, medico e farmacologico è mutuabile? 

1) Lo spostamento non lo sto pianificando perché, visto che il piano è quello sopra, vado dove mi mandano e non dove decido io

2) Il dire che potrei dover aspettare più del previsto è solo per tenere conto di eventuali ritardi o di imprevisti generici che possono sempre capitare

3) Non penso che sia una questione di tentativi falliti precedenti perché è una cosa mia di carattere che forse ho sempre avuto, anche per le lauree (intendo quella triennale e poi quella magistrale) non avevo motivi oggettivi per pensare che non ce l'avrei fatta eppure mi capitava comunque di autoconvincermi che sarebbe andata così, non so se ho risposto alla domanda

4) Il percorso psicologico serve per avere la diagnosi, lo scopo è quello. Comunque per i costi dipende da che percorso segui e dove a quanto ho capito, e l'opzione più conveniente è il Careggi, parlando di quelle nella mia regione. Quanto comunque di ciò che dovresti spendere sia mutuabile e a quali condizioni onestamente non te lo so dire.

25 minutes ago, Saramandasama said:

Hai provato a rivolgerti a Gesù per il pessimismo che ti attanaglia? Di solito chi ama Gesù è sempre così sorridente e sereno.

No lol

Edited by Hazel226
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Paedicator1987
47 minutes ago, Saramandasama said:

Hai provato a rivolgerti a Gesù per il pessimismo che ti attanaglia? Di solito chi ama Gesù è sempre così sorridente e sereno.

Sostieni quindi che quelli che sono cristiani ma non sono sorridenti e sereni non amino Gesù?

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P.s. comunque scusate il cambio di trama improvviso ma penso di andare al Careggi, premessa di recente ho scoperto che c'è un altro che vuole iniziare il percorso e sta in un paesino sopra il mio a pochi chilometri da me cioè quante probabilità c'erano? e parlavamo appunto del Careggi e del fatto che è meglio andare lì direttamente per prendere appuntamento di persona (a lui hanno detto che al telefono non si fanno mai trovare) quindi è finita che settimana prossima o giù di lì ci andiamo insieme e vaffanculo, a meno di imprevisti s'intende (mi ha dato un po' di coraggio il fatto di non doverci andare da solo credo)

Edited by Hazel226
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8 hours ago, Hazel226 said:

Sto preparando il concorso per insegnare al liceo,

Lo so che non c'entra nulla con la discussione, ma posso chiederti in che classe di concorso ti vuoi immettere? 

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37 minutes ago, Bloodstar said:

Lo so che non c'entra nulla con la discussione, ma posso chiederti in che classe di concorso ti vuoi immettere? 

A19

30 minutes ago, SabrinaS said:

io non ho capito perché sotto in firma hai scritto "pronouns HE HIS HIM" che tanto qui si parla italiano perlopiù e non inglese, quindi avresti potuto scrivere "EGLI/LUI"

Avrei potuto

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12 hours ago, Hazel226 said:

P.s. comunque scusate il cambio di trama improvviso ma penso di andare al Careggi, premessa di recente ho scoperto che c'è un altro che vuole iniziare il percorso e sta in un paesino sopra il mio a pochi chilometri da me cioè quante probabilità c'erano? e parlavamo appunto del Careggi e del fatto che è meglio andare lì direttamente per prendere appuntamento di persona (a lui hanno detto che al telefono non si fanno mai trovare) quindi è finita che settimana prossima o giù di lì ci andiamo insieme e vaffanculo, a meno di imprevisti s'intende (mi ha dato un po' di coraggio il fatto di non doverci andare da solo credo)

Molto bene!! Che bella cosa... è sempre confortante avere una spalla, soprattutto se tendi un po' all'autosabotaggio emotivo come ci raccontavi prima! 😊

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2 hours ago, AndreDgl said:

Molto bene!! Che bella cosa... è sempre confortante avere una spalla, soprattutto se tendi un po' all'autosabotaggio emotivo come ci raccontavi prima! 😊

Sì esatto... e se ci penso sono stato piuttosto fortunato... che in questa landa desolata stile deserto dei tartari ci fosse un altro che come me è ftm, che come me deve ancora iniziare,  che come me pensava di andare al Careggi, che ci vuole andare proprio adesso e non un mese fa o tra un mese, che come me aveva bisogno di una spalla e al quale per qualche oscura ragione non sto antipatico. 😲 Forse me lo ha mandato Gesù 

Tra l'altro proprio ieri sulla Gazzetta Ufficiale è uscita la delibera per cui d'ora in poi l'erogazione dei farmaci per la terapia ormonale sostitutiva sarà a carico del ssn quindi una buona giornata quella di ieri

Edited by Hazel226
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1 hour ago, Hazel226 said:

Tra l'altro proprio ieri sulla Gazzetta Ufficiale è uscita la delibera per cui d'ora in poi l'erogazione dei farmaci per la terapia ormonale sostitutiva sarà a carico del ssn quindi una buona giornata quella di ieri

Ottima direi! 

1 hour ago, Hazel226 said:

Sì esatto... e se ci penso sono stato piuttosto fortunato... che in questa landa desolata stile deserto dei tartari ci fosse un altro che come me è ftm, che come me deve ancora iniziare,  che come me pensava di andare al Careggi, che ci vuole andare proprio adesso e non un mese fa o tra un mese, che come me aveva bisogno di una spalla e al quale per qualche oscura ragione non sto antipatico. 😲 Forse me lo ha mandato Gesù

Un segno dell'universo che ti dice:

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22 hours ago, Hazel226 said:

Sto preparando il concorso per insegnare al liceo, ma anche questo fatto mi provoca molta ansia perché immagino sempre che mi butteranno fuori se inizio la transizione mentre sto insegnando e che quindi dovrò ricominciare tutto dall'inizio, o che comunque mi metteranno un sacco di difficoltà

Soluzioni eventuali:

- prendere una pausa lavorativa durante il preiodo di transizione ?

- dire chiaramente ancora prima dell'assunzione che sei trans cosi' se ti assumono lo sanno in anticipo. Dovrebbero assumere la gente in base alle qualifiche e non in base al fatto se si e' cis o trans.

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Per il lavoro, se fossi in te, mi farei assumere e poi inizierei la transizione. In questo modo il lavoro lo avresti già.

Se invece lo dicessi prima, 'sti qui, nel caso in cui siano transfobici, potrebbero inventarsi mille scuse pur di non assumerti.

Così a naso mi sembra la soluzione migliore, poi non saprei.

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5 minutes ago, Sokka99 said:

Così a naso mi sembra la soluzione migliore, poi non saprei

Ma i tempi per un'assunzione a tempo indeterminato possono essere biblici. 

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24 minutes ago, marco7 said:

- dire chiaramente ancora prima dell'assunzione che sei trans cosi' se ti assumono lo sanno in anticipo. 

  mica fai il "colloquio di lavoro" direttamente con chi poi dovrà assumerti presentandoti nella scuola dove vuoi insegnare quello avviene per un aspirante lavoratore del settore privato, 

così come non è detto che chi già insegna in quella scuola abbia le stesse tue competenze in entrata, infatti potrebbe averne di meno perché ai suoi tempi nel 1750 neanche serviva la laurea o una certificazione di inglese per fare gli insegnanti e negli ultimi 300 anni di servizio non ha avuto alcun incentivo a farsele queste competenze ad esempio informatiche o linguistiche.

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Infatti il problema non sarebbe l'assunzione ma, eventualmente, problemi sul lavoro, tipo: ragazzini che raccontano a casa che il loro professore sta facendo la transizione, genitori transfobici che si lamentano e scuola che quindi escogita una scusa per mandarmi via, non sarebbe la prima volta che succede ed è successo anche a persone che l'avevano detto in anticipo e che in apparenza erano state accolte bene... questo quantomeno è il mio incubo, per me poi che sono una persona ansiosa. Comunque quando andrò al Careggi sarà solo per prendere appuntamento per la prima visita del percorso psicologico; c'è un tempo di attesa prima di essere chiamati e poi altro tempo per completare tutte le visite la cui quantità varia da persona a persona, insomma ci vuole tempo, c'è tempo e forse non mi conviene tanto mettermi a ragionare sulle cose a lungo termine ma concentrarmi solo sui piccoli step. 

Edited by Hazel226
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La nuova ministra dell'istruzione credo sia molto aperta su gay e trans. Pero' non fara' la ministra a vita e in futuro potrebbe anche esserci un governo di destra in italia che propaga altre idee.

di per se la direzione di una scuola pubblica dovrebbe avere una sua linea e non farsi influenzare da quel che dicono i genitori.

se vai a insegnare in una scuola privata cattolica pero' il discorso cambia.

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