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"Guarire" l'omosessualità?


JessySummy

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Se vuoi la Genesi occorre la Bibbia

il progresso scientifico conosce solo

verità provvisorie acquisite con il metodo

sperimentale e ovviamente non si può

applicare il metodo scientifico galileiano

alle scienze umane.

 

Basta dire che l'impulso sessuale non è

uno stimolo biologico animale a cui tutti

gli uomini rispondono negli stessi momenti

e modi ed il discorso scientifico è finito.

 

Metti il pronome davanti e inizia a raccontare

come ti sei scoperto omosessuale...sii più

umanista e meno scientista ;)

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  • Almadel

    16

  • yrian

    13

  • Hinzelmann

    12

  • dissonantecognitivo

    12

scusami Hinzelmann,

se parliamo di impulso sessuale

parliamo di un processo fisiologico...

come facciamo a non parlare di scienza? ._.

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dissonantecognitivo
Opperbacco, è così difficile capire che sto facendo un esempio paradossale? :°D

 

Affatto, è semplice piacere dialettico.  :D

 

possiamo pure parlare da un punto di vista meramente biologico e neurologico.

 

Molto meglio, perché la psicologia non gode di troppo credibilità.

Al di là di tutto, spero tu non volessi portarmi i comportamentisti, perché saremmo giunti a degli assurdi pazzeschi, senza arrivare ad un punto fermo. Non è che non vadano più di moda, semplicemente tante delle loro teorie sono state accantonate, screditate quando neanche considerate. Non si possono evincere i tratti dell'omosessualità dal comportamento, men che meno svelarne le cause.

 

Parlando invece di quanto accade a livello neuronale il discorso cambia, e si fa anche interessante.  ;)

 

e alla fine non c'è prova che non si possa cambiare l'orientamento sessuale. Aldilà della possibilità di farlo e della volontà di farlo.

 

Non c'è neanche prova che si possa farlo. Che scienziati e pazienti abbiano sbandierato esiti sbalorditivi non fa meraviglia, tutto sommato sono parecchi i limiti cui si deve confrontare: quanta credibilità si può dare ad un comportamento indotto? Quale ruolo ha avuto la suggestione? Qual era lo stato psichico dei pazienti? Quanto ha inciso la volontà di staccarsi da se per ottenere l'apprezzamento di dio/società/famiglia?

 

Insomma, l'esperimento è valido per la guardia anni settanta, per gli amici alla Arancia meccanica, non certo per chi vorrebbe analizzare i moti interni del cervello. Sono sicuro si troverebbero risultati non favorevoli a questo tipo di cure. Direbbe Hume che la volontà è necessaria, in quanto non può volere altro da ciò che vuole, come la mettiamo?

 

Per il resto ho sbagliato ad esprimermi sul "legame" tra Possibilità e Necessità,

ho inteso tu intedessi il fatto che si contrappongono

e per me comunque non è così.

E sinceramente, non guardiamo solo da un punto di vista, perchè così riduciamo il campo eh  ;) ;) ;):ghgh::eek::D :)

 

Che possa esistere una cura, ne convengo, per puro interesse scientifico sarebbe meraviglioso, esclusivamente considerata come realizzazione e conclusione di un percorso, un trionfo tra i tanti insomma. L'uso che di questa cura si potrebbe fare mi preoccupa non poco, e, a dirla tutta, persino il termine stesso mi irrita alquanto. Sarebbe un intruglio capace di sballottare gli ormoni e le percezioni, e questo anche su soggetti etero. Non sarebbe una cura, perché non ci sono malati. Tu parli di possibilità: è possibile uccidere un uomo, non è eticamente giusto farlo; per quanto ne sappiamo nell'ordine delle cose potrebbe essere necessario. Di certo la natura non si annullerebbe forgiando il suo stesso contrario.

Quanto può essere giusto che una montagna cada ed uccida un intero paese? Eppure succede. Era solo possibile?

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dissonantecognitivo
non si può

applicare il metodo scientifico galileiano

alle scienze umane.

 

Difatti Weber non perse tempo.  :ghgh:

 

Basta dire che l'impulso sessuale non è

uno stimolo biologico animale a cui tutti

gli uomini rispondono negli stessi momenti

e modi ed il discorso scientifico è finito.

 

Dovremmo parlare di comportamento riflesso, istintivo e consapevole.

A noi non interessa il quando, ma il come.

Quanto avviene è comune a tutti gli uomini,

e può essere studiato in grandezze e misurazioni.

 

Metti il pronome davanti e inizia a raccontare

come ti sei scoperto omosessuale...sii più

umanista e meno scientista ;)

 

Allettante come invito.   ;)

 

 

(sistemato il quote a cui mancava un pezzo e cancellato il post doppio:eek:

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He Loves...ovviamente intendo il discorso sulla causa prima e unica dell'orientamento sessuale, quel discorso scientifico mi pare precluso.

 

Pensiamo a qualcosa di più semplice: la minzione  ;)

E' sicuramente uno stimolo fisiologico perché in modo meccanico risponde al principio causa-effetto è una pulsione momentanea e funzionale - dopo che ho fatto pipì non provo più lo stimolo finchè la vescica non sarà di nuovo piena - ed è una funzione certamente governata dal sistema nervoso, che oltre certi limiti diventa però incoercibile. Eppure già un caso del genere pone dei problemi se pensiamo al fatto che l’uomo nel mostrare i genitali per fare pipì prova pudore. Gli animali non hanno senso del pudore…la cosa è apparsa da sempre talmente misteriosa che qualcuno l’ha mitizzata descrivendone la causa con la cacciata dal paradiso terrestre: qualcuno migliaia di anni fa deve aver invidiato la vita animale, il fatto che un uccellino becca nel prato e non deve lavorare per procurarsi una tunica di canapa che prude sull’interno coscia ( ovviamente io lo immagino un po’ gaio ) A questo secondo quesito connesso allo stimolo la scienza non risponde…e stiamo parlando di uno stimolo semplice!

 

La sessualità animale potrebbe essere un processo fisiologico che risponde ad uno stimolo, segue una stagionalità, rituali di accoppiamento uguali per i singoli appartenenti ad una stessa specie, però non basta dobbiamo immaginare risponda ad un istinto. Un cane in calore è ben capace di strusciarsi ad ogni cosa e procurarsi un orgasmo sulla tua scarpa...c'è il problema che noi non sappiamo cosa sia capace di pensare in quel momento e quindi diciamo: è l'istinto...che determina uno stimolo incoercibile, non certo che è un feticista del piede.

 

Per l'uomo il comportamento sessuale non è la risposta ad uno stimolo ma ad una pulsione...non c'è una stagione degli amori predeterminata,

l'oggetto della pulsione non è biologicamente predeterminato, le mete ( il soddisfacimento della pulsione ) sono variabili, possiamo

restringere il campo d'indagine alle zone somatiche fonte dell'eccitamento sessuale, dovrebbe essere l'aspetto più fisiologico.

Ebbene anche le zone erogene sono variabili...si può solo farne una statistica. Non è uno stimolo momentaneo di cui il sistema nervoso

possa sbarazzarsi soddisfacendolo, non è certamente funzionale alla riproduzione, ed inoltre pare che si possa praticare l’astinenza senza esplosioni di sorta. Questo è solo un assaggio della valanga di problemi che il genetista salta per andare ad indagare la “predisposizione potenziale” ad un orientamento sessuale, tema ovviamente molto più politico delle questioni che logicamente dovrebbero essere risolte

prima…ma che vale una pubblicazione dell’articolo. Da qui un certo mio scetticismo...ma non sollevo obiezioni di merito.

 

Io offro una prospettiva diversa sull'orientamento: la rinuncia alla ricerca della causa, che è una domanda che nasconde un pericolo

come dimostrano queste terapie di conversione.

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mah, i pericoli si affrontano! ;) per me rinunciare alla ricerca della causa significa evitare di porsi delle domande è un po' come dire "rimaniamo ignoranti che è meglio per tutti" invece per me che sono curioso, sapere perchè sono in un modo e non in un altro è un'esigenza anche culturale, come porsi domande sull'origine dell'uomo o della vita. Anche quando le risposte possono non essere romantiche e gente come Almadel possa trovarle inquietanti. E poi queste terapie di conversione sono delle buffonate che non ci devono minimamente influenzare, voglio dire, il mondo è pieno di fanatici religiosi come quelli che recentemente sono stati arrestati perchè con un persona che stava morendo anzichè chiamare un'ambulanza si sono messi a pregare.

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Il pericolo da affrontare è scoprire se stessi ;)

Quello che io insinuo è che il problema che porta alcuni

a queste buffonate possa avere una radice analoga a ciò

che porta molti di voi non ad interrogarsi ma ad attaccarsi

troppo a teorie implausibili

 

Se vi sono sembrato poetico o romantico parlando di minzione

e svuotamento di vesciche, dovreste vedermi al chiaro di luna

su una scogliera su una mare in tempesta, quando "stimolato"

dallo sciabordare delle onde, scarico la mia vena poetica

controvento.... ;)

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per me rinunciare alla ricerca della causa significa evitare di porsi delle domande è un po' come dire "rimaniamo ignoranti che è meglio per tutti" invece per me che sono curioso, sapere perchè sono in un modo e non in un altro è un'esigenza anche culturale

 

Allora devi come minimo integrare la tua domanda con un'altra e domandarti

1. qual'è la causa dell'eterosessualità?

2. qual'è la causa dell'omosessualità?

Inoltre non sempre ricercare la causa di un fatto significa procedere sensatamente. Possono esserci dati primi per i quali la risposta, non essendo mai - lo si può intuire, direi - esauribile in un solo eventuale fattore x, ma convogliando risposte molteplici, peraltro sempre ipotetiche, rende la domanda stessa, formulata in quel modo elementare, non operativa, poco sensata, ingenua. Del resto, a partire da Jung la psicoanalisi stessa ha abbandonato l'eziologia dell'omosessualità. Certo, a me che sono molto più grande di te, riesce difficile trasmettere quello che poi conta di più: ovvero la coscienza, maturata attraverso l'esperienza e la mia biografia, e quella di altri, che la domanda in questione è sintomo di qualcos'altro (questo schemino almeno possiamo accettarlo dalla psicoanalisi), e che quando essa sparisce, si coincide con se stessi molto più chiaramente e limpidamente. Questo per tornare al dato di fatto che tale domanda se la pongono sempre e solo gli omosessuali e mai gli eterosessuali, e questo dovrebbe far riflettere, eterosessuali la cui tranquillità dovremmo imitare.

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Ottima replica, Loup-garou!

 

Grazie, così mi fai arrossire. :P

 

Il fatto è che il "gene gay"

è qualcosa di diverso

da una madre dispotica.

Perchè? Per la sua oggettività.

 

Il gene gay non esiste. Se esistesse i gemelli avrebbero sempre lo stesso orientamento sessuale, mentre non è così.

Quello che invece può esistere sono caratteri genetici che aumentano la probabilità di avere un certo orientamento sessuale piuttosto che un altro.

Esempio stupido, che faccio soltanto per chiarire, non sostengo sia la verità. Ipotesi: Avere un carattere innatamente empatico può essere una causa che spinge ad avere un orientamento omosessuale. I geni che determinano questo aspetto della forma mentis avranno un peso nel determinare l'orientamento sessuale, ma non sono i "geni gay", sia perché non servono a quello, sia perché non ne sono l'unica causa. Questo spiegherebbe sia lo stereotipo del "gay sensibile", sia l'elemento, risultante da uno studio, che il cervello degli uomini gay sarebbe più simile a quello delle donne etero, rispetto a quello degli uomini etero (è risaputo che le donne sono più empatiche degli uomini).

 

(Ripeto, l'obiettivo dell'esempio è illustrare una teoria che fa dipendere l'orientamento in parte del patrimonio genetico, senza scadere nella per me ridicola ipotesi del gene gay. Non dico che sia una teoria valida. In effetti, l'ho inventata così al momento)

 

Sapere di essere predisposti geneticamente al cancro,

non fa la stessa impressione di fumarsi una sigaretta.

 

Sarà diverso, ma la verità è un dato indipendente da quello che a noi fa impressione o piacere, no? :P

 

 

Sulla questione del "non ricercare la causa", bisogna distingere.

Che la causa dell'orientamento sessuale possa non interessare minimamente è sacrosanto.

Che cercare la causa non debba essere parte di una campagna per guarire l'omosessualità è pure sacrosanto.

Che la causa non debba essere importante nel trovare la propria serenità è giustissimo.

Che la scienza o il singolo non possa porsi questa domanda, è da oscurantismo medievale.

 

 

Questo per tornare al dato di fatto che tale domanda se la pongono sempre e solo gli omosessuali e mai gli eterosessuali, e questo dovrebbe far riflettere, eterosessuali la cui tranquillità dovremmo imitare.

 

L'eterosessuale medio non si fa questa domanda perché è ignorante in questo argomento. Ha sempre e solo visto il suo orientamento e non riesce a concepirne altri.

Se gli provi a porre tu questa domanda, otterrai nella maggior parte dei casi la seguente risposta: "Sono eterosessuale perché è questa la normalità in natura, in quanto solo l'atto sessuale eterosessuale serve alla procreazione".

Certo, che l'ignoranza porti a una maggior tranquillità è indubbio. Sul fatto che vada imitata invece di dubbi ne ho.

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Non è legittimo anche chiedersi

perchè la Scienza proprio dell'omosessualità

cerchi le cause?

 

Che gli etero non se ne pongano, lo capisco;

che non se le pongano gli scienziati, non è strano?

 

Perchè quando si parla di politica

non si discutono mai le cause di questi orientamenti?

 

L'intera questione sulle cause io la riassumo così:

 

Ci sono una serie di cause non genetiche

per l'omosessualità maschile:

- Padre assente/madre iperprotettiva

- Molti fratelli maggiori maschi

- Imprinting (esperienze omosessuali nella pre-adolescenza)

La ricorrenza statistica di questi eventi supera l'ipotesi di una casualità.

 

Abbiamo anche una certa quantità di omosessuali

che non rientrano in nessuna di queste proposte eziologiche;

per essi si suppone una causa genetica,

legata - come spiega Dissonante - alla posizione dell'amigdala.

 

L'eventuale residuo sarebbe - forse - la mitica "Scelta".

 

Questa versione poligenetica non prevede

la rassicurante compresenza

di fattori ambientali e predisposizione genetica.

 

Se partissimo da un opposto punto di vista,

ovvero ci basassimo sull'assunto che la bisessualità

sia la disposizione originaria dell'individuo;

l'intera faccenda si rivolterebbe nel chiedersi

"come mai non sono anche eterosessuale?"

oppure "cosa gli impedisce di provare piacere coi maschi?"

 

Il discorso a questo punto sarebbe sociologico

e spiegherebbe assai meglio i comportamenti

dei popoli antichi (e dei bonobo),

riducendo - al più - la questione all'imprinting.

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Se vuoi la Genesi occorre la Bibbia

il progresso scientifico conosce solo

verità provvisorie acquisite con il metodo

sperimentale e ovviamente non si può

applicare il metodo scientifico galileiano

alle scienze umane.

 

Certo che si può applicare il metodo scientifico alle scienze umane. Le neuroscienze esistono da diversi decenni e i più notevoli progressi concettuali in psicologia sono venuti dalla psicologia evoluzionista che si basa su metodi sperimentali e sulle teorie della biologia.

 

Basta dire che l'impulso sessuale non è

uno stimolo biologico animale a cui tutti

gli uomini rispondono negli stessi momenti

e modi ed il discorso scientifico è finito.

 

Perché mai il discorso scientifico dovrebbe essere finito ammessi tali presupposti? Semmai il discorso scientifico comincia lì. Come nasce l'impulso sessuale? Quali centri e vie nervosi sono coinvolti? Perché non in tutti gli esseri umani si esplica nello stesso modo?

SOno tutte domande sulla natura che solo la scienza può risolvere.

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ma se uno,in tutto questo,volesse,spinto da un meccanismo autolesionista,voler rimanere malato di omosessualità,avrebbe pace finalmente...???? :sisi:

 

 

scherzi a parte,io credo che le sensazioni,stimolate dai nostri sensi,siano totalmente personali e seguano ciò che risiede dentro di noi,le nostre volontà per l appunto...entrare nel merito puramente medico è cosa ardua per me che sono un umanista eheheh ma io sono convinto che il sentimento e la ragione scientifica possano andare di pari passo,a volte...(la virtù è nel mezzo)

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Non è legittimo anche chiedersi

perchè la Scienza proprio dell'omosessualità

cerchi le cause?

 

Che gli etero non se ne pongano, lo capisco;

che non se le pongano gli scienziati, non è strano?

 

non è così, ci sono studi su tutta la sessualità, non solo sull'omosessualità

 

 

Ci sono una serie di cause non genetiche

per l'omosessualità maschile:

- Padre assente/madre iperprotettiva

- Molti fratelli maggiori maschi

- Imprinting (esperienze omosessuali nella pre-adolescenza)

La ricorrenza statistica di questi eventi supera l'ipotesi di una casualità.

 

quali statistiche? sinceramente non ho mai visto statistiche serie del genere che abbiano un valore scientifico.

fratelli maggiori maschi: io ho due sorelle -.-

ma poi per il padre assente e la madre iperprotettiva, ma dai, la famiglia italiana media è così: col padre che anzichè badare ai figli va a giocare al pallone dopo il lavoro con gli amici e la madre che ha un controllo ossessivo nei figli. Per non contare che le madri italiane sono molto più oppressive delle altre, quindi in italia dovrebbe esserci una percentuale maggiore di gay ,e al sud rispetto al nord...

per l'imprinting, io questi omosessuali che hanno avuto esperienze sessuali nella preadolescenza non li ho mai visti...

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La questione dei figli maschi maggiori

aveva anche una bibliografia

citata nel cartone animato - postato su questo forum -

riguardo all'essere omosessuali per scelta.

 

Sul "padre assente" devi fidarti

delle mie statistiche personali

o della casistica di Freud...

 

Mentre sull'imprinting è un po' difficile,

come faccio a sapere se io e altri come me

siamo davvero gay in seguito all'abuso?

In ogni caso è difficile "fare scienza"

con la psicologia, essendo impossibile la contro-prova....

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Non è legittimo anche chiedersi

perchè la Scienza proprio dell'omosessualità

cerchi le cause?

 

Che gli etero non se ne pongano, lo capisco;

che non se le pongano gli scienziati, non è strano?

 

Come ha già detto coeranos, le cose non stanno così. Il semplice fatto che esista la teoria per cui tutti nasceremmo potenzialmente bisessuali lo dimostra.

 

L'intera questione sulle cause io la riassumo così:

 

Ci sono una serie di cause non genetiche

per l'omosessualità maschile:

- Padre assente/madre iperprotettiva

- Molti fratelli maggiori maschi

- Imprinting (esperienze omosessuali nella pre-adolescenza)

La ricorrenza statistica di questi eventi supera l'ipotesi di una casualità.

 

La causa dei fratelli maggiori maschi è genetica. Gli studi che se ne sono occupati hanno evidenziato come l'avere fratelli maggiori influenzi l'orientamento a prescidere dal fatto che uno con questi fratelli ci cresca oppure no e come l'avere fratelli maggiori non biologici non influenzi questa probabilità.

 

Abbiamo anche una certa quantità di omosessuali

che non rientrano in nessuna di queste proposte eziologiche;

per essi si suppone una causa genetica,

legata - come spiega Dissonante - alla posizione dell'amigdala.

 

Questa versione poligenetica non prevede

la rassicurante compresenza

di fattori ambientali e predisposizione genetica.

 

Ehm, è una battuta, vero? Il semplice fatto che la presenza delle "cause non genetiche" non porti automaticamente all'omosessualità dimostra il fatto che ad esse deve essere compresente qualche altra causa. Che sia genetica è l'ipotesi più probabile.

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ci sarà pure una bibliografia sui fratelli maggiori ma se vedo i miei amici gay cosa vedo: figli unici, con sorelle, con fratello e sorella, minori o maggiori, insomma un po' di tutto e anche con fratelli maggiori, mi sembra troppo vago estrapolarne una teoria...

 

Sul "padre assente" devi fidarti

delle mie statistiche personali

o della casistica di Freud...

 

spiacente, non mi fido! :sisi:

anche perchè, come fa capire lo studio psuedo-scientifico che diceva che i gay hanno l'anulare più lungo o corto dell'indice, è troppo facile prendere due dati e trovarne una qualunque correlazione...

 

Mentre sull'imprinting è un po' difficile,

come faccio a sapere se io e altri come me

siamo davvero gay in seguito all'abuso?

 

io non ho mai subito violenze, così come la maggior parte qua dentro.

e poi, come tu hai detto, ci sarebbe da chiedersi "perchè uno diventa eterosessuale" padre presente? mai subito abusi? anche qui ti si potrebbero portare tanti esempi che falliscono queste ipotesi.

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La soluzione potrebbe essere che non esiste L'OMOSESSUALE ma tanti tipi di omosessualità diverse in cui entra in gioco la solita stranota multifattorialità. Purtroppo l'argomento da un lato è ancora considerato "imbarazzante" per essere oggetto di studio ampio, mentre dall'altro si rischia la rivolta dei soliti "politically correct" che direbbero " ma come, noi omosessuali non siamo bestie da laboratorio, non vogliamo essere studiati!". Risultato: la ricerca è ferma o se ne esce con risultati alquanto bizzarri come la dimensione del nucleo sovraottico in tot gay autopsiati e amenità del genere.

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  • 3 weeks later...

Ghosthunter, non sono molto d'accordo con ciò che dici. :hm:

 

La teoria multifattoriale, a me va pure bene...come strumento

retorico da impiegare nella propaganda politica verso gli eterosessuali:

essendo evidentemente un modo forbito per dire che non si sa quale

sia la causa dell'omosessualità, ma pure uno strumento comodo proprio

perchè non consente di trarne nessuna conseguenza. Nè a gay, nè a

etero...

 

Cioè mi va bene, se è un modo per sbarazzarsi del problema.

 

Tu singolarmente invece da gay riesci a trarne addirittura la conseguenza

che forse non esiste la categoria  degli omosessuali... :cry:

 

Non so se mi spiego: arrovesci un discorso scientifico debole, in strumento

di dissoluzione della categoria che non riesce a spiegare.

 

Quanto al politically correct, a me pare che in Italia domini oramai il

politicamente scorretto e da anni. Ma è di una ingenuità clamorosa

pensare che il politically correct sia un discorso riferibile alle minoranze!!!

 

Un discorso politically correct sarebbe: noi maggioranza eterosessuale

imponiamo alla comunità scientifica di astenersi dal formulare teorie....per

non "urtare" i gay.

 

Il chè magari si potrebbe verificare oggi in Italia, qualora qualcuno si proponesse

di riformulare una Teoria della Razza ( forse... :hm: ) proprio a voler essere ottimisti!

Certamente non si verifica per la questione omosessualità, data la pubblicazione continua

sui mass media degli studi più bislacchi ( come peraltro citi tu ) questo per non parlare di

quei politici e di quei cattolici che rivendicano il diritto d'opinione a darci direttamente dei malati.

 

Il discorso che fai tu, è invece un discorso difensivo di una minoranza: "non siamo cavie" detto dai

gay stessi, questo sarebbe...un discorso autodifensivo.

 

Il chè a mio avviso nel contesto attuale sarebbe pure una reazione legittima...soprattutto rispetto

all'idea dei gay autopsiati! Purtroppo le cose non stanno neanche così...ahimè!

 

Come questo topic ed altri dimostrano,i gay italiani in maggioranza sono ancora posseduti dall'ansia

di spiegare la causa dell'omosessualità in termini generali, in modo da poter contenere sensi e complessi

di colpa, personali.

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La questione risolutiva sarebbe a questo punto non farsi più domande su una (o piu') possibile origine del fenomeno dal momento che un'indagine sforerebbe sempre nel concetto " cavie", nel bene o nel male. Però non si deve cadere nell'opposto categorizzando per forza tutti in un calderone ( mancando gli studi a proposito non si potrebbe affermare tale cosa) che ricorda molto il film Freaks " uno di noi! uno di noi!" .

Perchè mai io trovo riscontri di similitudine personale con alcuni gay, e appartengo invece a un mondo del tutto opposto ad altre tipologie di persone?

Perchè ci sono individui "effeminati" ( e uso le virgolette perchè la cosiddetta effeminatezza a me ricorda solamente la neutralità sessuale di un bambino in un corpo adulto, non ho mai visto una donna compotarsi come un "effemminato") e altri no? Per quale motivo ci sono gay che nell'immaginarsi ipoteticamente nell'altro sesso punterebbero sempre agli uomini e altri punterebbero comunque a persone del loro stesso sesso?

E via dicendo. E' sbagliato tentare di capirne il perchè? E l'essere gay dovrebbe impedirmi di teorizzare a proposito?

Come si puo' categorizzare un gruppo di persone unicamente per l'attrazione verso il proprio stesso sesso quando queste stesse persone hanno sfaccettature così diverse l'una dall'altra?

Un esempio volutamente terra terra: chi non mangia carne può essere etichettato nella categoria del "vegetariano", eppure sappiamo che esistono anche i vegani, i pescetariani... e son ben contenti di distinguersi tra loro. Stessa cosa per i credenti: non esistono solo i cattolici ma i proestanti, i musulmani, gli induisti... eppure pregano tutti. Ma andiamo a dire loro che sono un'unica categoria e guai a dissolverla, e vediamo come la prendono.

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Ci terrei al fatto che l'omosessualità

non venisse paragonata alla religione.

 

L'omosessualità è un gusto, non una scelta.

 

Affronterei volentieri la "questione gusto"

perchè mi pare l'unico paragone efficace

(in genere opto per "fragola o cioccolato?"

E mi chiedo - amando molto la fragola -

quali fattori siano coinvolti e come mai

il gelato al cioccolato mi faccia proprio schifo).

 

C'è forse il Gene del Gelato alla Fragola?

Forse un cono al cioccolato mi usato violenza?

Ho scelto io quali gusti mi piacciono e quali no?

 

Mentre ho sentito varie teorie sull'omosessualità,

la preferenza per i gusti del gelato

rimane ancora avvolta nel mistero.

 

Forse perchè non sono coivolti i sentimenti,

forse perchè abbiamo gli stessi diritti;

ma perchè Focus non fa un servizio

sulle cause genetiche delle preferenze del gelato?

 

Magari la psicologia potrà illuminarci

non sull'orientamento verso i sapori,

ma su qualcosa di più "tecnico"

come "cono o coppetta?"

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Guarda Ghosthunter...io non teorizzo proprio nessun calderone!

 

Più che dire : raccontatevi...declinate al personale la vostra storia,

non so proprio cosa possa dire di più personale.

 

Non sono io che ho la pretesa di trovare la causa dell'omosessualità

è la teoria scientifica che avrebbe questa pretesa, salvo dover ripiegare

sulla multifattorialità per non essere ovviamente smentita!

 

Ciò che invece mi preoccupa è che un gay possa prendere questo

dato di fatto e inconsapevolmente rovesciarlo contro se stesso.

 

Forse perchè nella propria storia personale si annidano ancora dei

sensi di colpa? Forse perchè ci tiene a sottolineare la propria diversità

rispetto ad altri gay? Ci sarà sempre un gay più effeminato di te ed un

gay meno effeminato di te, così come ci sarà sempre un eterosessuale

più macho di un altro....solo che ciò che per un eterosessuale sono

sfumature, per te diventa un "calderone"

 

Credi che un eterosessuale di fronte ad una teoria multifattoriale

della eterosessualità si porrebbe nello stesso modo in cui ti poni tu

rispetto alla omosessualità?

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Hinzelmann, abbiamo visioni contrastanti e questo è assodato. Che dire altro, dopo che insinui in me sensi di colpa senza conoscermi? capisci che è infruttuoso in una discussione. Questo mio interesse non è una fissa, è una delle tante curiosità che ho e dal momento che sto facendo dei lavori in psichiatria e qui c'è il mio presente id il mio futuro, mi interessano i processi mentali e anche quelli affettivi. Se rinasco gelataio mi occupero' del perche' ad alcuni piacciono gusti anzichè altri.

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Non è mica una domanda da gelataio...

Sai che il limone piace all'80%

e il "gelato al puffo" solo al 5%

Ma ignori completamente le cause.

Perchè - plausibilmente - non ci sono.

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Ghosthunter io sollevo un insieme di domande rivolte genericamente a tutti

quelli che svolgono ragionamenti tipo il tuo...tu ne raccogli solo una e la riferisci

a te stesso. Sollevare domande significa invitare ad interrogarsi in proposito, non

significa fare insinuazioni.

 

Se però ti ho offeso, di questo mi scuso.

 

Quel che è perfettamente chiaro a me, è che io non intendo mai o quasi mai far

prevalere le mie visioni o le mie idee nelle discussioni, la mia intenzione è di cercare

col mio contributo di rendere i gay migliori.

 

PS

il gelato al puffo che diamine di sapore ha? Non lo ricordo...devo sicuramente

averlo assaggiato per la curiosità di saperlo - ma non lo ricordo più - se lo rivedo

ci ricasco sicuramente di nuovo...

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Il segreto del gelato al puffo è... che non ha gusto! base bianca colorata! però ognuno ci ritrova un sapore differente! è una genialata, mille gusti in.. nessuno!

 

Comunque io non volevo far prevalere le mie idee, io sono propenso a credere a molte vie che giungono a un unico conosciuto stato delle cose, ed una di queste reputo sia l'assenza di motivazione; semplicemente non credo sia l'unica, tutto qui. Se è per questo a me interessa realmente anche perchè esista l'eterosessualità, e non lo faccio per una battuta: semplicemente trovo i perchè affascinanti. Sappiamo perchè si nasce maschio e femmina, per quale motivo non dovremmo esser curiosi sulle nostre inclinazioni?

Ribadisco, una delle cose che mettono in allerta la mia curiosità è proprio l'"effeminatezza". E se non fosse tale? e se poco o nulla c'entrasse con l'"assomigliare alle femmine"? Per quale motivo a me e ad altri quegli atteggiamenti ricordano tratti fanciulleschi, tratti da bimbo, anzichè tratti femminei? Da dove deriverebbero e ch cosa c'entrerebbero? Non è un argomento forse interessante? E se poi una causa non c'è, amen, uno perlomeno ci ha riflettuto sopra.

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Affronterei volentieri la "questione gusto"

perchè mi pare l'unico paragone efficace

 

 

perchè no? ad esempio sappiamo che geneticamente alcuni individui sentono fortemente amara una sostanza che altri non sentono minimamente, ed infatti alcuni provano disgusto e altri no, ed è la sostanza che è presente in alcune verdure, per cui pure il gusto ha basi genetiche!

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Coeranos, non ti pare

che il paragone sia eccessivo?

L'idea di una spiegazione olfattiva

per l'omosessualità (che è la via più battuta),

fa sorridere quando viene applicata

a coloro che vanno con le trans e le donne

o coi i trans e gli uomini...

 

Io non sto dicendo che sia opportuno "arrendersi",

ma non si possono fare rilevazioni scientifiche

su una cosa aleatoria e vaga come la sessualità.

Se non ti piace il paragone con il "cioccolato o la fragola"

prova con la preferenza per "Tiziano Ferro o Marilyn Manson"

o con la preferenza per "Warhol o Picasso".

 

Ci sono persone che li gradiscono entrambi,

persone a cui ogni tanto è successo

e persone a cui uno dei due non piace per niente.

Conosco fan di Manson che se incontrano un fan di Ferro

vanno in escandescenza e cercano di picchiarlo...

Ci sarà un difetto genetico che fa sembrare "rumore"

quello che ad altri sembra "musica"?

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E' davvero divertente notare che questo eterno ed inguaribile bisogno di sviscerare per poi classificare, categorizzare ed incasellare, non solo sia ancora più vivo che mai, ma abbia contagiato proprio le persone che normalmente sono oggetto e bersaglio di questa morbosa quanto detestabile ricerca dei più reconditi "motivi scatenanti" dell'omosessualità.

 

Santi numi... stiamo ancora spaccando il mondo in due emisferi con precisione chirurgica: l'etero e l'omosex, l'effeminato e il mascolino, e via così... in un delirio di raffronti tra estremi contrapposti, dai contorni talmente definiti da non poter contemplare l'esistenza di una serie interminabile di sfumature intermedie.

 

Su questo pianeta siamo ormai quasi sulla soglia dei sei miliardi di abitanti... possiamo metterci tutti in fila secondo l'ordine che più ci aggrada, e saremo sempre quei sei miliardi di singoli soggetti, ciascuno con quelle peculiarità che lo differenziano da chiunque altro.

Mettiamoci in fila per ordine di altezza, per tonalità del colore della pelle, per peso corporeo, per qualsiasi altra fottutissima caratteristica e scorrendo questa scala gradualmente, non ci sembrerà di percepire alcuna differenza tra un soggetto e l'altro... ma prendiamo il primo della fila e l'ultimo, mettiamoli uno vicino all'altro e saremo sorpresi nel notare una così marcata discrepanza per la particolare caratteristica che stiamo esaminando.

 

Ora prendiamo questi sei miliardi di esseri umani e ordiniamoli dal più etero degli etero, fino ad arrivare al trans più trans, passando per tutte le sfumature intermedie di etero con qualche scappatella omosex ma comunque di comportamento fedele ai cliché che la società riconosce per l'uno e l'altro sesso, etero con svariate scappatelle omosex e che un po' tradisce i suddetti cliché comportamentali, bisex convinto che se ne sbatte bellamente di tutti i cliché, gay egodistonico che recita il ruolo di etero, gay egosintonico che non ha atteggiamenti in comune con i cliché del sesso opposto, gay egosintonico che si sente decisamente molto più del sesso opposto che di quello attribuito da Madre Natura...

 

Bene... partite dal primo, osservate il secondo, poi il terzo, il quarto, il quinto... vi ritroverete a scorrere un "campionario" di sfumature tali da rendere impercettibili i cambiamenti tra un soggetto e l'altro.

Anche in questo caso, prendete il primo della fila e l'ultimo, affiancateli e poi sorprendetevi della marcata differenza tra l'uno e l'altro.

 

Ora la domanda non è tanto quali siano le cause, le concause, i fattori determinanti e quelli non influenti, ma in quale punto di quella lunga fila di sei miliardi di persone sentireste di puntare il dito con assoluta certezza e dichiarare che è esattamente da quel punto che inizia il "fenomeno" di cui si sta dibattendo.

 

Francamente, sapere di essere più frocio di Tizio e meno di Caio, ma comunque più checca di Sempronio, mi dà lo stesso risultato di sapere di essere più castano di Paris Hilton ma meno moro di Raoul Bova... ossia NON ME NE FREGA UN BENEMERITO **BEEEEEP**

 

In ogni caso, non essendo inquadrabile in modo preciso il "problema" (se così vogliamo denominarlo), i suoi contorni e le sue sfaccettature, l'unica conclusione possibile è che il problema non sussista affatto, se non per coloro che insistentemente continuano a rimarcarlo come tale.

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Coeranos, non ti pare

che il paragone sia eccessivo?

 

no affatto, era giusto per smentire la retorica per cui studiare una cosa dal punto scientifico è ritenuto disdicevole da buona parte di chi ha scritto in questo topic.

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Il problema non è ciò che fanno gli scienziati, ma come voi, in quanto gay

vi relazionate a ciò che gli scienziati fanno....

 

Questo almeno, dal mio punto di vista, è il problema.

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