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Elezioni presidenziali negli USA del 2020


Aarwangen

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Sarà il preferito di Trump, ma l'establishment del Partito Democratico non lo vuole e farà di tutto per farlo fuori come nel 2016 quando si presentava contro la Clinton.

Già è partita la campagna denigratoria dei media mainstream contro Sanders esattamente come fecero contro Corbin.

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Peccato che

- corbin sia inglese

- chi sfidera' trump sara' deciso dalla base e non dall'establishment dei democratici.

Per me a prescindere dal partito ogni candidato con piu' di 70 anni e' troppo vecchio per fare il presidente, carica che puo' durare otto anni.

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21 hours ago, marco7 said:

chi sfidera' trump sara' deciso dalla base e non dall'establishment dei democratici.

È il voto dei superdelegati, cioè dell'establishment del PD, ad essere sempre decisivo per la nomination.

Dal sole 24ore

Quest'anno (era il 2016) a truccare le primarie Democratiche ci ha pensato lo stesso Partito Democratico. Come hanno evidenziato le email rivelate da Wikileaks, Debbie Wasserman Schultz – la presidente del partito Democratico – invece di essere un arbitro imparziale delle primarie, si era trasformata in uno dei principali sostenitori della Clinton. Come se non bastasse, sempre da Wikileaks è emerso che una giornalista amica ha passato alla Clinton le domande prima di un dibattito con Bernie Sanders. Tutto l'establishment Democratico ha fatto squadra contro un candidato che avrebbe avuto maggiori chance di vincere contro Trump.

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There are three ways to become a superdelegate.

The first is to be elected to public office as a Democratic governor, senator or congressman.

The second is to become one of 438 members of the Democratic National Committee as a loyal party activist or powerbroker.

The third and most difficult is to become a superdelegate for life by having served as president, vice-president, DNC chair or Democratic leader in either chamber of the US Congress.

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è presto, queste sono ancora scaramucce per scremà i partecipanti;

diventerà interessante a breve, quando Bloomberg (& la sua carrettata di dollaroni) entreranno nell'agone dem

Edited by freedog
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Michael Bloomberg potrebbe scegliere Hillary Clinton come candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Lo scrive il portale statunitense Drudge Report, citando alcune indiscrezioni trapelate dalla campagna elettorale dell'ex sindaco di New York. Fonti vicine a Bloomberg minimizzano i rumor: «Siamo concentrati sulle primarie e non sulle speculazioni». Da alcuni sondaggi interni, però, il ticket Bloomberg-Clinton emergerebbe come «un'asse formidabile».

A quanto emerge, Bloomberg sarebbe disposto a spostare la sua residenza dallo Stato di New York alla Florida o al Colorado. La legge statunitense impedisce a presidente e vicepresidente di provenire, almeno formalmente, dallo stesso Stato.

Edited by Serpente
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Gli eletti sono il riflesso di ciò che gli elettori vogliono, in una democrazia. Essi riassumono la mentalità, i pregi e i difetti del pensiero della maggioranza.Da un po' di tempo la maggioranza sceglie la conservazione dei "valori della tradizione", la chiusura, la difesa di ciò che è più popolare,  succede nella politica come nella religione. Penso a Trump come ai papi che si sono alternati ....uno più conservatore del predecessore. Riguardo a Trump ...ha ipotecato sulle spalle di tutti una bella zavorra nominando giudici della Corte Suprema che la pensano come lui. Hillary anche se diventasse vice primo cambierebbe ben poco, secondo in altra forma e sotto altre vesti stiamo palrando sempre di generazioni che appartengono al passato e che la maggioranza continua a preferire. Uomini o donne Nuovi non ne vedo perchè non vedo negli elettori la volontà di chiedere... osare di più.

Edited by Nottola79
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18 hours ago, Serpente said:

Michael Bloomberg potrebbe scegliere Hillary Clinton come candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Lo scrive il portale statunitense Drudge Report

mmhh.. sento odor di bufala..

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Bloomberg crede che le persone anziane non vadano curate per risparmiare sui costi della sanità.

"Tutti questi costi continuano a salire. Nessuno vuole più pagare. E al ritmo con cui andiamo l'assistenza sanitaria ci farà fallire. Quindi non solo abbiamo un problema, dobbiamo sederci qui e dire quali cose faremo e quali no. Nessuno vuole farlo. Se ti presenti con il cancro alla prostata e hai 95 anni, dovremmo dire vai e divertiti, hai avuto una lunga vita, non c'è cura e non possiamo fare nulla. Se sei un giovane, dovremmo fare qualcosa al riguardo. La società non è ancora disposta a farlo"

 

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On 11/27/2019 at 8:35 PM, Sbuffo said:

 

Poi il fatto di essere un miliardario lo rende immune dalle pressioni delle lobby, lui è già straricco non ha bisogno dei soldi dei lobbisti per far politica (vedi le lobby delle armi, quelle delle assicurazioni o quelle del tabacco).

 

Ma dai ahahaha

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Sta diventando difficile fermare Bernie Sanders e anche i suoi avversari ora lo riconoscono.

"I consulenti di tre campagne rivali hanno ammesso privatamente durante il fine settimana che il migliore risultato che chiunque altro potesse sperare di avere è il secondo o il terzo posto. Alcuni di loro rimangono a bocca aperta per le dimensioni del pubblico durante gli eventi di Sanders".

In pochi credono che Sanders possa andare oltre il 30%, ma tutti credono che possa essere sufficiente per vincere di fronte alle divisioni del campo moderato.

"Ognuno dei suoi concorrenti sta cercando di emergere come l'unica alternativa credibile. [...] Ma potrebbe essere troppo tardi", scrive POLITICO. Pete Buttigieg e Amy Klobuchar rischiano di andare molto male in Nevada e South Carolina e Joe Biden potrebbe uscire molto male dai caucus di sabato.

Le debolezze dei moderati sono state rese chiare dal fatto che la Culinary Workers Union, un potente sindacato locale, abbia deciso di non sostenere nessuno nonostante abbia criticato duramente Medicare For All.

Edited by Serpente
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Dopo le vittoria di misura in Iowa e New Hampshire, il senatore 78enne Bernie Sanders ha sbancato stanotte nelle primarie democratiche in Nevada dove, quando lo scrutinio è ancora in corso ma già oltre il 50% dei voti scrutinati, si attesta ben oltre il 46% dei voti.

«Abbiamo messo insieme una coalizione multigenerazionale e multietnica che non ci ha fatto soltanto vincere in Nevada, ma che travolgerà il paese» ha affermato Sanders, contento, oltre che del risulato ottenuto, anche della distribuzione etnica del suo elettorato.

Il senatore del Vermont ha infatti sfondato fra gli ispanici dove ha ottenuto, secondo le prime analisi, oltre il 66% delle preferenze, ed è riuscito finalmente a far breccia (1/3 lo ha scelto) fra gli afroamericani, un elettorato che non ha mai puntato finora più di tanto su Sanders.

In Nevada hanno occupato poi la seconda posizione e la terza rispettivamente Joe Biden, col 19,2%, e Pete Buttigieg, con il 15,4%.

Il prossimo appuntamentamento con le primarie democratiche è adesso fissato al 29 febbraio in South Carolina mentre il 3 marzo ci sarà il poi il “Super Tuesday”, quando si pronunceranno 14 Stati, compresi California e Texas. In quell’occasione sarà in lizza anche Michael Bloomberg.

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Con il fronte moderato frammentato e un front-runner progressista che potrebbe non ottenere la maggioranza assoluta dei delegati, i super delegati sono pronti a entrare in gioco e essere decisivi. "I leader del partito affermano di temere che Sanders [...] perderà contro il presidente Trump e trascinerà a fondo i candidati moderati alla Camera e al Senato", scrive il Times.

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La cosa anomala e' che ora trump invita i repubblicani ad andare a votare alle primarie democratiche (tutti, anche i repubblicani possono parteciparvi) e a votare sanders a queste primarie perche' trump ritiene che sanders sia l'avversario piu' facile da battere.

Edited by marco7
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 Bloomberg ha sprecato per niente mezzo miliardo di dollari, a lui non cambia molto, al suo staff, ben pagato, qualcosa sì.

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Elizabeth Warren ha deciso di sospendere la sua campagna per la nomination presidenziale democratica dopo una pessima performance nel corso del Super Tuesday.

La notizia è stata riportata per prima dal The New York Times e poi confermata dagli altri media americani.

Warren, considerata verso novembre come una dei front-runner per la presidenza, non è stata in grado di vincere neppure il suo Stato, il Massachusetts, in cui è arrivata terza dopo Joe Biden e Bernie Sanders.

Il dato è arrivato dopo risultati già deludenti in Stati che hanno votato in precedenza come Iowa, New Hampshire, Nevada e South Carolina, in cui è stata in grado di raccogliere pochi delegati, arrivando quarta dietro anche a Pete Buttigieg.

Adesso l'unica questione che resta in sospeso è: Warren intende dare un endorsement a breve? E soprattutto: a quale dei due candidati restati in campo?

A prescindere comunque dal suo possibile endorsement, secondo un recentissimo sondaggio YouGov per The Economist, il 39% degli elettori di Warren valutava la possibilità di votare per Sanders e il 25% di Biden. Il 27% indicava Sanders come propria seconda scelta, mentre il 20% indicava Biden.

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21 hours ago, Serpente said:

Elizabeth Warren ha deciso di sospendere la sua campagna per la nomination presidenziale democratica dopo una pessima performance nel corso del Super Tuesday.

Peccato, mi piacevano alcune delle cose da lei sostenute. A voi?

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1 minute ago, marce84 said:

Peccato, mi piacevano alcune delle cose da lei sostenute. A voi?

Anche a me piaceva che volesse tassare i colossi multinazionali USA, tuttavia...

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La warren avrebbe dovuto ritirarsi prima, cosi' che sander si sarebbe preso i suoi voti e biden avrebbe avuto un successo piu' mitigato.

lei e sanders sono la sinistra del partito e avrebbe dovuto fare quel che hanno fatto i candidati moderati per favorire biden cioe' ritirarsi prima per favorire la loro area politica.

il brutto e' che ora di sicuro ci sara' di nuovo un presidente vecchio.

Edited by marco7
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Biden dice che Trump “rappresenta una minaccia esistenziale per il ruolo degli Stati Uniti nel mondo” e se verrà riconfermato per altri 4 anni di mandato alla Casa Bianca “cambierà radicalmente il carattere della nostra nazione”. Lo ha detto il candidato alle primarie del Partito democratico Joe Biden in un colloquio con La Stampa, dopo il suo trionfo al Super Tuesday, una delle tappe più importanti del percorso che porterà a scegliere chi tra i democratici sfiderà Trump alle elezioni presidenziali del prossimo novembre. L’obiettivo dell’ex vicepresidente di Barack Obama, spiega lui stesso, è riunificare gli americani al di là di razza, sesso, disabilità, etnia, “e il risultato dimostra che ci stiamo riuscendo”. Nel frattempo Trump si è sbilanciato dicendo di credere che il suo avversario alle urne sarà Biden: “Mentalmente sono pronto per Bernie (Sanders) ma dopo il Super Tuesday sarà molto difficile che rimonti”, ha detto nel corso di un dibattito sull'emittente Fox.

Biden si dice impegnato “in una battaglia per salvare l’anima del Paese” e per costruire un movimento di persone che non sognano la rivoluzione, ma che “vogliono battere Trump e costruire il futuro migliore che sappiamo essere possibile per l’America”. L’attuale presidente Usa, secondo il democratico, “ha già compromesso la nostra reputazione, con la sua strategia elettorale di diffondere odio e divisione tra gli americani. Il mondo intero lo ha visto insultare i nostri alleati e abbracciare demagoghi e dittatori. Ha indebolito tutte le alleanze su cui avevamo costruito la nostra forza, ma io mi impegno a ricostruirle”. E, aggiunge, l’affluenza “altissima” delle consultazioni del 3 marzo indica che la sua agenda “è maggioritaria nel Paese”.

Tra i punti principali del programma di Biden c’è la riforma del sistema sanitario e di quello scolastico, il contrasto ai produttori di armi, la sopravvivenza del sistema pensionistico della social security, una revisione delle norme che regolano l’immigrazione e la minaccia del riscaldamento globale. Per realizzare tutto ciò, spiega Biden, “la Casa Bianca non basta”: serve “confermare Nancy Pelosi come speaker della Camera e riprendere il Senato”. La prossima tappa delle primarie democratiche sarà quella del 10 marzo, con il voto in Michigan, Mississippi, Missouri, Idaho, Washington e North Dakota. La sfida per Biden sarà contro Bernie Sanders, il senatore socialista del Vermont, popolare soprattutto tra i giovani.

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