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Elezioni presidenziali negli USA del 2020


Aarwangen

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Al netto di alcune sue posizioni e vicende del passato a me piace la Warren, che è in forte ascesa e sta scalzando Biden come frontrunner dei democratici. 

Ha posizioni chiare e soprattutto concrete, cioè non campate per aria e adeguatamente giustificate nelle coperture. 

Su sanità, istruzione, economia e molti altri temi e il candidato a cui mi considero più affine. Molto apprezzabile e coraggioso in particolare il suo proposito di smembrare i grandi monopoli del Big Tech a tutela della concorrenza, che giusto negli ultimi giorni ha fatto arrabbiare Zuckerberg. 

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3 hours ago, Uncanny said:

Al netto di alcune sue posizioni e vicende del passato a me piace la Warren, che è in forte ascesa e sta scalzando Biden come frontrunner dei democratici. 

Ha posizioni chiare e soprattutto concrete, cioè non campate per aria e adeguatamente giustificate nelle coperture. 

Su sanità, istruzione, economia e molti altri temi e il candidato a cui mi considero più affine. Molto apprezzabile e coraggioso in particolare il suo proposito di smembrare i grandi monopoli del Big Tech a tutela della concorrenza, che giusto negli ultimi giorni ha fatto arrabbiare Zuckerberg. 

E' proprio per questo che non può vincere: non soltanto non la voterà il becero popolino (categoria rappresentatissima negli USA), ma ci sono interi settori dell'economia che faranno una guerra sotterranea. :sisi:

Ne parlavo nel pomeriggio con il mio amico marchigiano e concordo con lui: sarà una campagna molto molto brutta.

Edited by marce84
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  • 2 weeks later...

La senatrice Elizabeth Warren, candidata alle primarie Democratiche per le elezioni presidenziali statunitensi del 2020 e favorita nei sondaggi insieme a Joe Biden, ha dato un’apprezzata risposta a una domanda sui matrimoni gay, durante un confronto sul tema dei diritti LGBT organizzato da CNN. Lo scambio è avvenuto con Morgan Cox, presidente della Human Rights Campaign che ha condotto il dibattito.

Quote

 

«Mettiamo che è in campagna elettorale, e un suo sostenitore si avvicina e le dice: “Senatrice, sono all’antica, e la mia fede mi insegna che un matrimonio è tra un uomo e una donna”. Qual è la sua risposta?»

«Beh, immagino che sia un uomo a fare la domanda, e quindi gli direi: “E allora sposa una donna. Mi sta bene. Sempre che tu riesca a trovarne una».

 

La risposta di Warren è rapidamente diventata virale, confermando il buon momento che sta passando la senatrice, che negli ultimi sondaggi ha addirittura superato Biden, considerato finora il grande favorito alla vittoria delle primarie. Warren, che ha 70 anni, ha posizioni molto più di sinistra rispetto a Biden, e in carriera si è fatta conoscere soprattutto per le sue battaglie per una maggiore regolamentazione del settore bancario e delle multinazionali, che negli ultimi anni si sono estese anche alle grandi società di tecnologia.

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  • 1 month later...

La campagna di Pete Buttigieg (il candidato LGBT dei Democratici) sta vivendo senza dubbio un ottimo momento, dato che il sindaco uscente di South Bend è stato uno dei candidati più brillanti durante il dibattito ed è in testa a diversi sondaggi riguardanti l’Iowa.

Tuttavia sembra avere un problema con la caccia all’elettorato nero o ispanico, stando a quanto riportato dal The New York Times: Joe Biden, infatti, ha ricevuto 154 endorsements da parte di funzionari eletti in diverse cariche provenienti da quelle categorie, seguito da Kamala Harris con 93, Bernie Sanders con 91, Cory Booker con 50 ed Elizabeth Warren con 43. Buttigieg è invece molto staccato, avendone ricevuti solamente 6.

Questa debolezza limita il suo potenziale, dato che nessun democratico in tempi recenti ha ottenuto la nomination senza rivendicare la maggioranza degli elettori neri, il blocco di voto più cruciale in South Carolina e in una serie di Stati meridionali ricchi di delegati.

I suoi sostenitori, però, affermano che questo dipende solamente dal fatto che il candidato non ha avuto modo di farsi conoscere, e che uscire nelle campagne e parlare con le persone potrà aiutarlo nel recuperare consenso, soprattutto fra chi è intenzionato a votare Biden. Anche lo steso Buttigieg ha detto che pian piano anche neri e ispanici inizieranno ad apprezzare sempre più le sue proposte.

A complicare la situazione numerosi problemi capitati fin dall’inizio della sua campagna che hanno avuto un pessimo impatto sull’elettorato nero, come la donazione (poi restituita) di un avvocato che aveva cercato di bloccare l’uscita di un video in cui si vedeva un poliziotto uccidere un adolescente di colore. A soffiare su questo è soprattutto Sanders, che punta a mostrare le contraddizioni nella gestione dei conflitti etnici a South Bend.

Persino in Iowa, dove Buttigieg, nell'ultimo sondaggio del Des Moines Register ha un vantaggio superiore ai nove punti, l'entusiasmo per la sua candidatura non è condiviso dalla piccola comunità nera e latina dello Stato.

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Era nell'aria da tempo ma oggi è ufficiale: il miliardario americano Michael Bloomberg si candida con i democratici. "Correrò per la presidenza per sconfiggere Donald Trump e ricostruire l'America", ha annunciato. "Non possiamo permetterci altri quattro anni di azioni sconsiderate e non etiche del presidente Trump - spiega Bloomberg - Rappresenta una minaccia esistenziale per il nostro Paese e i nostri valori. Se vince un altro mandato in carica, potremmo non riprenderci mai dal danno".

Michael Bloomberg "non ha mai accettato donazioni politiche nella sua vita, e non inzierà ora", ha precisato in un'intervista il suo capo stratega, Howard Wolfoson. Bloomberg "Non può essere comprato", ha assicurato Wolfson, indicando che se eletto non accetterà il salario da presidente.

Il miliardario aveva presentato la candidatura formale alla Fec (Federal Election Commission), l'autorità Usa per le elezioni, un atto dovuto dopo che si era candidato alle primarie Dem in Alabama, Arkansas e Texas ma a cui mancava ancora l'ufficialità della decisione finale. Che dire... la novità...

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Bloomberg non è paragonabile a Trump pur essendo un miliardario.

Poi il fatto di essere un miliardario lo rende immune dalle pressioni delle lobby, lui è già straricco non ha bisogno dei soldi dei lobbisti per far politica (vedi le lobby delle armi, quelle delle assicurazioni o quelle del tabacco).

Le priorità che ha elencato Bloomberg mi sembrano tutte di sinistra e fondamentali:

"Creare posti di lavoro ben pagati.
Fornire assistenza sanitaria di qualità per ogni americano.
Fermare la violenza armata.
Lotta ai cambiamenti climatici.
Riparare il nostro sistema dell’immigrazione.
Aumentare le tasse su individui facoltosi come me.
Proteggere i diritti delle donne e LGBTQ.
Supportare i nostri veterani.
Ridare all’America il ruolo di forza per la pace e la stabilità nel mondo."

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12 minutes ago, Sbuffo said:

Le priorità che ha elencato Bloomberg mi sembrano tutte di sinistra e fondamentali:

"Creare posti di lavoro ben pagati."

Questa e' la famosa sinistra di renzi e di sbuffo. 😢

a cosa servono i soldi che guadagna la gente nei 'posti ben pagati' ?

a spenderli in viaggi e in consumismo o a fare tanti figli ? (tutte cose che nuocciono all'ambiente e al clima)

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On 11/27/2019 at 2:53 PM, marco7 said:

Questa e' la famosa sinistra di renzi e di sbuffo. 😢

a cosa servono i soldi che guadagna la gente nei 'posti ben pagati' ?

a spenderli in viaggi e in consumismo o a fare tanti figli ? (tutte cose che nuocciono all'ambiente e al clima)

No marco. Quello che Bloomberg intende con “ ben pagati” significa solo stipendi che ti permettano di vivere e non solo sopravvivere. Molti lavoratori hanno un secondo lavoro perché sono pagati pochissimo.

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Allora va sostituito (o tradotto dall'inglese) il 'ben pagato' con 'pagato normalmente'.

in svizzera persone col doppio lavoro non ce ne sono o sono pochi. 
 

wikipedia da questo grafico

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 che in effetti mostra che i working poor sono maggiori percentualmente in usa, seguiti da italia e spagna.

il grafico e' del 2010 e chissa' se la situazione nel frattempo e' migliorata o peggiorata.

Edited by marco7
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In Svizzera siete in 15 se includete anche Heidi e il nonno.

Scusa marco ma che cosa come si fa a paragonare la Svizzera con gli Stati Uniti o con qualsiasi altra nazione con centinaia di milioni di persone?

Molti di quelli che guadagnano stipendi da fame continuano a sostenere Trump perciò un po’ se lo meritano anche.

 

 

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25 minutes ago, Bullfighter4 said:

In Svizzera siete in 15 se includete anche Heidi e il nonno.

Mi spiace ma in svizzera siamo 8.5 milioni e questo e' un numero sufficientemente grande per fare delle statische.

Io non volevo fare dei paragoni tra svizzera e altri paesi. Semplicemente la svizzera e' il mio paese di riferimento primario perche' ci vivo.

a me spiace ma l'espressione 'ben pagato' ha un significato ben chiaro e anche l'espressione 'working poor' ne ha uno e affermare che le due espressioni significano la stessa cosa a me sembra strano.

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  • 2 months later...

Le primarie democratiche USA sono in scena e dopo gli esiti, le sorprese e le polemiche del debutto in Iowa, la sfida tra i dem diventa infuocata. Pete Buttigieg (dichiaratamente gay) avanza spinto dall’entusiasmo della vittoria nella prima consultazione.

Anche se il piccolo Stato che ha visto il debutto delle primarie conta poco a livello numerico per i delegati, in palio è stato importante per capire chi sono davvero i diversi candidati in corsa.

L’ex sindaco della cittadina South Bend appare ora come l’uomo da battere nel Partito Democratico. E, soprattutto, pare insidiare l’avanzata dei più blasonati Joe Biden e Bernie Sanders, anche lui ben piazzato in Iowa in un avvincente testa a testa. Botta e risposta proprio tra Bernie Sanders e Pete Buttigieg. I due candidati democratici appaiono al momento come i veri avversari nella corsa per contendersi la Casa Bianca contro Trump.

Per le primarie democratiche USA, quindi, lo scenario resta incerto e la lotta tra i candidati agguerrita. Prossima tappa martedì 11 febbraio nello Stato del New Hampshire. Da una parte c’è ala di sinistra e socialista (?) di Sanders, portatore di una sorta di rivoluzione più estremista nel Partito democratico. Dall’altra c’è il moderato pur sempre progressista Buttigieg, che incarna i valori di una nuova generazione, puntando su diritti civili, lotta per l’ambiente e Medicare ma con toni meno radicali del suo rivale.

 

Edited by Serpente
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On 11/27/2019 at 8:35 PM, Sbuffo said:

il fatto di essere un miliardario lo rende immune dalle pressioni delle lobby,

lo dicevano pure di berlusconi 30 anni fa, lol

madonna voi renziani siete proprio dei reazionari di destra destra

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4 hours ago, Serpente said:

Le primarie democratiche USA sono in scena e dopo gli esiti, le sorprese e le polemiche del debutto in Iowa, la sfida tra i dem diventa infuocata. Pete Buttigieg (dichiaratamente gay) avanza spinto dall’entusiasmo della vittoria nella prima consultazione.

Anche se il piccolo Stato che ha visto il debutto delle primarie conta poco a livello numerico per i delegati, in palio è stato importante per capire chi sono davvero i diversi candidati in corsa.

L’ex sindaco della cittadina South Bend appare ora come l’uomo da battere nel Partito Democratico. E, soprattutto, pare insidiare l’avanzata dei più blasonati Joe Biden e Bernie Sanders, anche lui ben piazzato in Iowa in un avvincente testa a testa. Botta e risposta proprio tra Bernie Sanders e Pete Buttigieg. I due candidati democratici appaiono al momento come i veri avversari nella corsa per contendersi la Casa Bianca contro Trump.

Per le primarie democratiche USA, quindi, lo scenario resta incerto e la lotta tra i candidati agguerrita. Prossima tappa martedì 11 febbraio nello Stato del New Hampshire. Da una parte c’è ala di sinistra e socialista (?) di Sanders, portatore di una sorta di rivoluzione più estremista nel Partito democratico. Dall’altra c’è il moderato pur sempre progressista Buttigieg, che incarna i valori di una nuova generazione, puntando su diritti civili, lotta per l’ambiente e Medicare ma con toni meno radicali del suo rivale.

 

Ti sei dimenticato di Bloomberg: con tutti i soldi che c'ha...

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8 hours ago, Demò said:

lo dicevano pure di berlusconi 30 anni fa, lol

madonna voi renziani siete proprio dei reazionari di destra destra

Bloomberg non ha nulla a che vedere con Berlusconi, stiamo parlando di due uomini, di due contesti e di due imprese completamente diverse.

Io poi non sono né renziano, né reazionario, né di destra.

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2 hours ago, Sbuffo said:

Bloomberg non ha nulla a che vedere con Berlusconi, stiamo parlando di due uomini, di due contesti e di due imprese completamente diverse.

1.  sono due miliardari

2.  le loro attività imprenditoriali vertono nel settore della comunicazione e informazione

3. usano il loro patrimonio direttamente per la loro fortuna politica

4. (mi sa che politicamente hanno idee simili; sempre se B abbia delle idee politiche…)

 

2 hours ago, Sbuffo said:

Io poi non sono né renziano, né reazionario, né di destra.

Tu Sbuffo sei Sbuffo. Punto.

Sei sempre informato  documentato  aggiornato  (non ho messo le virgole per fare dispetto a Davy)    

E nonostante la diversità di vedute tra noi    leggo sempre con piacere ed interesse i tuoi post  ( virgole idem)

Che però non sei , rectius  SEI STATO renziano…..     :D  :D  :D  

 

On ‎11‎/‎27‎/‎2019 at 8:35 PM, Sbuffo said:

Poi il fatto di essere un miliardario lo rende immune dalle pressioni delle lobby, lui è già straricco non ha bisogno dei soldi dei lobbisti per far politica (vedi le lobby delle armi, quelle delle assicurazioni o quelle del tabacco).

ahahahahahhahahahhahahahahahah

un povero è immune dalle lobby

chi non ha nulla da perdere è immune dalle lobby

più hai, e più sei condizionato dal potere precostituito

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Io sto con me stesso.:sisi:

Il Pd sta tenendo un comportamento più maturo, costruttivo e collaborativo.

Italia Viva invece per conquistare visibilità e le prime pagine dei quotidiani sente la necessità di doversi smarcare su ogni provvedimento, questo modo di comportarsi non lo trovo condivisibile (anche se alcune istanze e preoccupazioni di fondo possono essere sensate).

Se quelli di Italia Viva dovessero arrivare a far cadere il governo e regalare il paese a Salvini sarebbero dei folli, tanto valeva allora tornare ad elezioni già prima della legge di bilancio.

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1 hour ago, marco7 said:

Renzi ha formato il partito di renzi dunque non bisogna stupirsi se sbuffo forma il partito di sbuffo. :boh:

SI  SI

lo voteremmo tutti!

come lo potremmo chiamare?

Forza Sbuffo  ?

Italia Sospirata ?

o...

 Sexi Italia  ?      :aha:

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Bernie Sanders ha vinto le primarie democratiche del New Hampshire. Mancano ancora pochi seggi, ma il vantaggio è ormai incolmabile. "È l'inizio della fine per Donald Trump - ha dichiarato Sanders davanti ai suoi elettori -. Quello che abbiamo fatto insieme qui non è nulla di meno dell'inizio di una rivoluzione politica. Grazie per la vittoria di stasera, adesso vinceremo anche le prossime".

Il senatore del Vermont aveva trionfato nello Stato del granito anche durante le presidenziali del 2016, ma con un vantaggio nettamente più ampio. Oggi lo scarto con il secondo classificato, Pete Buttigieg, è stato di appena il 2%. In ogni caso, la sua vittoria nel New Hampshire, insieme alla forte performance ai caucus dell'Iowa, lo consolida come favorito per la nomination democratica.

Quando lo spoglio è in fase avanzata, ma non completo, Sanders è quasi al 26%, Buttigieg sopra il 24 e Klobuchar intorno al 20%. Mentre Warren e Biden arrivano lontani dalla soglia del 15%, rimanendo sotto i 10 punti percentuali.

Proprio l'ex vice presidente Joe Biden ha subito lasciato il New Hampshire volando nella Carolina del Sud per un evento elettorale. Un segnale sulle basse aspettative di Biden nello Stato del granito dopo il flop ai caucus dem dell'Iowa. L'ex numero due di Barack Obama ha detto che per lui il trampolino di lancio saranno le primarie del Nevada e della Carolina del Sud. "Abbiamo sentito solo due Stati... siamo solo all'inizio" ha poi dichiarato in Carolina dopo le disfatte ai caucus democratici dell'Iowa e le primarie del New Hampshire. "La lotta alla presidenza Trump è appena cominciata. Senza il voto delle comunità afroamericana e ispanica non si va da nessuna parte. E ancora il 99% dei neri non ha potuto votare".

Una notte da dimenticare per Biden, ma anche per la senatrice Elizabeth Warren. Entrambi non si aggiudicheranno alcun delegato dei 24 in palio nello Stato del granito. Per guadagnare delegati nel New Hampshire occorre infatti una soglia minima di voti pari al 15%. Sia Warren che Biden sono rimasti molto lontani da quella percentuale. Secondo le proiezioni dell'Associated Press, Bernie Sanders otterrà 9 delegati, gli stessi di Pete Buttigieg, mentre 6 dovrebbero andare a Amy Klobuchar.

Esulta, invece, la senatrice Amy Klobuchar: "Io batterò Donald Trump" ha detto davanti ai suoi supporters. "Non vedo l'ora di vincere la nomination", ha concluso Klobuchar. E visto il buon risultato, la senatrice ha deciso di ampliare lo staff della sua campagna elettorale.
"Siamo qui per restare" ha detto Buttigieg, vincitore nell'Iowa, ai suoi sostenitori. "Ammiravo il senatore Sanders quando ero studente al liceo. Oggi lo rispetto molto e mi congratulo con lui per la sua performance", ha dichiarato. Buttigieg ha attaccato Trump e invocato una coalizione ampia: "Avete scelto una nuova era di sfide co  una nuova generazione di leader". L'ex sindaco di South Bend ha ringraziato il marito Chastin - "l'amore della mia vita che mi tiene con i piedi per terra" - e tutti i candidati. Nel suo discorso Mayor Pete ha fatto appello anche agli indipendenti, ai "futuri ex repubblicani", e ha invocato una coalizione "ampia, inclusiva", senza anatemi sulla "purezza ideologica", per abbracciare "un futuro più luminoso". "Né rivoluzione né status quo", ha sottolineato riferendosi a Sanders e a Joe Biden. "A Washington c'è bisogno di voci nuove, come quelle dei sindaci che amministrano le nostre città", ha proseguito. Poi ha attaccato Trump, "il presidente più divisivo della storia americana che ha compromesso la credibilità degli Usa nel mondo".

La senatrice Elizabeth Warren ha riconosciuto la sconfitta: "Questa sera sono qui per dire grazie", ha affermato rivolgendosi ai sostenitori e assicurando che la sua corsa va avanti. "Sono qui per fare grandi cose", ha aggiunto, sottolineando come si sia votato per ora solo in due Stati Usa.

Nel frattempo arrivano anche i primi ritiri dalla corsa dem. L'imprenditore Andrew Yang, candidato democratico alla Casa Bianca, ha ringraziato i sostenitori via Twitter, poco dopo la chiusura della maggioranza dei seggi delle primarie del New Hampshire. "Sono davvero orgoglioso si questa campagna. Grazie a tutti per averci portati fin qui", ha scritto. "Sebbene migliaia di elettori abbiano appoggiato la nostra campagna questa notte, il risultato non è quello per cui abbiamo così duramente combattuto", ha detto Yang annunciando il ritiro della sua candidatura.

Dopo Andrew Yang, anche il senatore democratico del Colorado Michael Bennet ha abbandonato la corsa per la Casa Bianca. Bennet, 55enne moderato, ha annunciato il suo ritiro sull'onda dei deludenti risultati, seppure ancora parziali, alle primarie democratiche del New Hampshire. E pure l'ex governatore del Massachusetts Deval Patrick annuncerà oggi la sospensione della sua campagna presidenziale. Lo anticipa Cbs News. Patrick, sceso in campo lo scorso novembre contava in una spinta alle primarie del New Hampshire dove vengono tradizionalmente favoriti i candidati degli Stati vicini. Ma alla fine si è fermato allo 0,4% e per questo ha deciso di rinunciare.

Ma il primo vincitore delle primarie per la Casa Bianca in New Hampshire è stato Donald Trump, che ha trionfato in quelle repubblicane contro sfidanti 'comparse' che non rappresentavano alcun pericolo. Nel 2016 il tycoon incassò proprio qui il primo successo che lo catapultò nella corsa per la presidenza, dopo aver perso in Iowa. Nelle elezioni generali, però, fu Hillary Clinton a vincere in New Hampshire, stato ora è considerato in bilico.

Trump ha pure trovato il tempo per commentare, alla sua maniera, la competizione del partito rivale: "Elizabeth Warren, alle volte chiamata Pocahontas, sta avendo davvero una brutta notte", ha twittato. Quindi non ha nascosto di preferire come avversario Sanders piuttosto che l'indipendente Bloomberg.
Il prossimo appuntamento è con i caucus del Nevada il 22 febbraio, seguito dalle primarie della Carolina del Sud il 29 febbraio. Un terzo dei delegati dem sarà assegnato al Super Tuesday del prossimo 3 marzo quando entrerà in gioco anche Michael Bloomberg, balzato al terzo posto nei sondaggi nazionali a suon di spot milionari. L'ex sindaco di New York esordirà la prossima settimana sul palco del nono dibattito tra i candidati democratici in programma a Las Vegas il 19 febbraio.

https://www.repubblica.it/esteri/2020/02/12/news/usa_2020_primarie_dem_in_new_hampshire_in_testa_c_e_sanders-248368770/

 

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Sanders altro non è che una suggestione. L'élite neo liberale del Partito Democratico non consentirà che diventi il candidato democratico. All'ultimo sarà l'ex repubblicano Bloomberg a spuntarla o qualche altro candidato centrista.

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