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Perché i millennial non riescono a fidanzarsi


Aarwangen

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Sì però il problema per come la vedo io non stava tanto nel "chi" dei due lo faceva

Quanto nel fatto che sempre su caratteristiche maschili positive si va a battere

Caratteristiche contro cui io - sia chiaro - non ho niente da ridire...ma che poco spostano quanto alla percezione negativa di quelle femminili

 

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26 minutes ago, Hinzelmann said:

Sì però il problema per come la vedo io non stava tanto nel "chi" dei due lo faceva

Quanto nel fatto che sempre su caratteristiche maschili positive si va a battere

Caratteristiche contro cui io - sia chiaro - non ho niente da ridire...ma che poco spostano quanto alla percezione negativa di quelle femminili

 

Concordo.

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44 minutes ago, Hinzelmann said:

ma che poco spostano quanto alla percezione negativa di quelle femminili

Ammesso che essere bravi nei videogiochi sia considerato universalmente un pregio,

direi che i pregi tradizionali femminili emergono nella convivenza.

Hai presente, no? Tenere in ordine i conti, prendersi cura della casa e cucinare.

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1 hour ago, Almadel said:

Ammesso che essere bravi nei videogiochi sia considerato universalmente un pregio,

direi che i pregi tradizionali femminili emergono nella convivenza.

Hai presente, no? Tenere in ordine i conti, prendersi cura della casa e cucinare.

Questo nella vecchia accezione del ruolo femminile. Le venetenni di oggi sono moooooolto diverse dalle nostra mamme.

On 9/24/2019 at 11:37 PM, Almadel said:

L'effeminatezza mi sembra un problema molto più serio invece. Gli effeminati in genere piacciono a un tipo di uomo poco interessato a relazioni con altri maschi: i gay dichiarati e risolti a cui interessano gli effeminati si contano sulle dita di una mano e al "bisex sposato" a cui interessano i ragazzi in lingerie l'idea di farsi vedere in giro con un gay palese non viene neanche in mente. Questo forse è il problema sentimentale più significativo della nostra comunità, aggravato dal fatto che gli effeminati non sono mai interessati ad accoppiarsi tra loro (cosa invece non vera per i gay in sovrappeso che hanno ammiratori senza paturnie di accettazione e che sovente finiscono in coppia con altri come loro).

Questo forse perchè essere sovrappeso è una categoria del corpo ed avere invece modi femminili è una categoria dello spirito e, in quanto tale, contrariamente alla prima, cerca una sua complementarietà. 

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1 hour ago, Almadel said:

i pregi tradizionali femminili emergono nella convivenza.

Hai presente, no? Tenere in ordine i conti, prendersi cura della casa e cucinare.

da te ste banalità da antico patriarcato anche no, eh!

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Beh, intendiamoci: se non volete parlare di "ruoli tradizionali"

in che modo potete definire ciò che è maschile e ciò che è femminile?

O volete dirmi che le ragazze di oggi hanno solo i vizi della femminilità (vanità, prodigalità, ipocrisia, lamentosità)

e nessuna delle tradizionali virtù (arte culinaria e tessile, eleganza, gentilezza, pazienza)?

Quando indichiamo un maschio come "effeminato" è vero che parliamo solo di vizi femminili.

Un grande cuoco elegante paziente e gentile non ci sembra effeminato se non mette il rossetto.

Allo stesso modo quando chiamiamo "mascolina" una femmina diciamo che ha i difetti dei maschi (volgarità, violenza, trascuratezza)

e mai intendiamo che ne ha i pregi. Una donna coraggiosa determinata e indipendente non è "mascolina" se porta il rossetto,

anche se a volte diciamo di lei che "ha le palle".

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7 hours ago, Almadel said:

in che modo potete definire ciò che è maschile e ciò che è femminile?

La domanda è anche per me?

Io eviterei quelle specifiche abilità che derivano dal confinamento della donna in casa, non tanto perchè tradizionali quanto per il fatto che ( nella nostra società ) mi sembrano superate L'idea della donna come regina-reclusa in casa, che dir si voglia sopravvive nell'Islam ( in alcuni casi presidiata da una discriminazione legale che laggiù ancora c'è ) ma  il tutto viene da noi percepito non come tradizionale, ma reazionario.

Al di là del fatto che l'effeminato inteso anche come immaginario di riferimento e non persona reale non è legato a questo ideale domestico, ma semmai agli stereotipi pubblicitari ( più Barbie che mamma, più shopping che massaia rurale... ) per il rigetto della matrice religiosa -che anche da noi quei modelli implicitavano- e quindi lo escludevano. Insomma l'omosessuale femminile, è esposto alla accettazione di un immaginario "invertito" in cui la femminilità appare liberata ( salvo stabilire quanto ed in quale misura effettivamente lo sia ) nel comportamento ( tanto più che essendo un maschio i compiti femminili non li ha mai avuti )

Io direi - semplicemente copiando dalla voce femminilità di wikipedia- e tenendo conto che sia per la maschilità che per la femminilità l'esagerazione della qualità degenera a difetto

Gli attributi più specifici della donna sarebbero: l'accoglimento, la ricettività, l'altruismo, la tenerezza, l'empatia, la sensibilità, la delicatezza, la pazienza, la comprensione e la collaborazione . Le qualità del femminile appaiono sovrapposte ad una sorta di "ideale materno": l'amore incondizionato, l'abnegazione, la fusionalità, la generosità, la tenerezza, la compassione.

 

 

 

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9 hours ago, Almadel said:

in che modo potete definire ciò che è maschile e ciò che è femminile?

Non sono bravo con le definizioni.

Diciamo che, per fare un esempio, Roma di Alfonso Cuaron delinea abbastanza bene quelli che si vorrebbero che fossero i pregi della femminilità e i difetti della mascolinità.

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Secondo me "femminile" e "maschile" in senso stretto non esistono. 

Se la caratteristica "premurosità" è presente nel 70% delle donne e nel 40% degli uomini non la considero "femminile" ma "più tipicamente femminile".

Non è una questione qualitativa ma quantitativa. Poi per semplificare si possono far coincidere le due cose, ma lo trovo riduttivo. Un uomo premuroso - o ad esempio vanesio se consideriamo le caratteristiche negative - non è più femminile di uno che non lo è. 

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56 minutes ago, Uncanny said:

Se la caratteristica "premurosità" è presente nel 70% delle donne e nel 40% degli uomini non la considero "femminile" ma "più tipicamente femminile".

E' ovvio che sia così.

Se un comportamento lo hanno le donne al 90% e gli uomini al 10% è "spiccatamente femminile"

se lo hanno le prime al 60% e i secondi al 40% sarà "prevalentemente femminile".

In ogni caso nessuno definisce femminile un uomo "empatico, paziente, collaborativo e altruista"

perché le qualità non marcano mai la differenza, ma solo i difetti.

Allo stesso modo nessuno definisce maschile una donna "intraprendente, indipendente, coraggiosa e sportiva"

perché sono appunto pregi. "Maschile" sarà semmai una donna "violenta, ribelle, volgare e trascurata".

 

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3 hours ago, Hinzelmann said:

La domanda è anche per me?

Io eviterei quelle specifiche abilità che derivano dal confinamento della donna in casa, non tanto perchè tradizionali quanto per il fatto che ( nella nostra società ) mi sembrano superate L'idea della donna come regina-reclusa in casa, che dir si voglia sopravvive nell'Islam ( in alcuni casi presidiata da una discriminazione legale che laggiù ancora c'è ) ma  il tutto viene da noi percepito non come tradizionale, ma reazionario.

Al di là del fatto che l'effeminato inteso anche come immaginario di riferimento e non persona reale non è legato a questo ideale domestico, ma semmai agli stereotipi pubblicitari ( più Barbie che mamma, più shopping che massaia rurale... ) per il rigetto della matrice religiosa -che anche da noi quei modelli implicitavano- e quindi lo escludevano. Insomma l'omosessuale femminile, è esposto alla accettazione di un immaginario "invertito" in cui la femminilità appare liberata ( salvo stabilire quanto ed in quale misura effettivamente lo sia ) nel comportamento ( tanto più che essendo un maschio i compiti femminili non li ha mai avuti )

Fino a questo punto dell'intervento approvo ogni singola parola. Non approvo la parte successiva in cui vengono elencati quelli che secondo Wikipedia sono gli attributi propri delle donne. Do ragione ad Uncanny. E a @Bloodstar dico che purtroppo non ho visto Roma (OT - non sono riuscito a vederlo nè al cinema nè in altro modo, tu?), ma se si delineano pregi e difetti connaturati alla natura maschile o femminile è un errore. Sebbene uomini e donne siano, per quanto concerne alcuni aspetti, diversi da un punto di vista biologico e questo ne condiziona i comportamenti, molte delle qualità citate non sono nè maschili nè femminili, ma umane. E la maggior parte delle differenze di carattere tra maschi e femmine non sono dovute a fattori innati, ma a condizionamenti culturali ricevuti nel corso della vita. Elena Gianini Belotti c'ha scritto nel lontano 1973 un libro che si intitola Dalla parte delle bambine e stupisce che su un forum frequentato dagli omosessuali si leggano cose di questo tipo.

Edited by marce84
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Infatti nessuno direbbe di Gino Strada che pure sarà "paziente, altruista ed empatico" che è femminile,

mentre lo si dirà piuttosto di Malgioglio che non ha nessuna di queste caratteristiche 🙂

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2 hours ago, Priscilla said:

nessuno ha imposto loro di essere in un determinato modo. 

Eccetto il sistema e le donne stesse. Per secoli il comportamento degli uomini è stato tenuto sotto controllo da retoriche criminali sull'onore. "Sii uomo" spesso si dice per spingere qualcuno a fare qualcosa che va contro la sua natura. Oggi, le donne etero stesse possono essere maschiliste e costringere gli uomini entro i confini paradossalmente castranti della maschilità tradizionale: loro stesse compiono un'opera di modellamento di chi il maschio deve essere quando favoriscono chi si conforma al loro ideale maschile, spingendo tutti quanti ad adattarsi per non essere marginalizzati. Non che lo facciano necessariamente di proposito, non sto puntando il dito, dico solo che il tuo punto di vista è semplicistico e "nazi-femminista", se permetti.

Edited by wwspr
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tiè, beccateve questa

e mettetece na pezza, se ce la fate!

---

“Io mi sento di poter dividere gli uomini in quattro categorie, che più o meno vanno a coprire circa il 95% dell’universo maschile.

Categoria Numero 1: gli insoddisfatti. Tutto il giorno ripetono: la mia vita fa schifo, mia moglie non mi ama, i miei figli mi detestano. La donna che casca in questo rapporto diventa una crocerossina. Non dice mai: Io ti amo. Dice: Io ti salverò.

Categoria Numero 2: Peter Pan. Hanno di bello che non hanno crisi di mezza età perché sono fermi all’ adolescenza. Per loro sei un joystick, conquistarti vuol dire salire al primo livello, portarti a letto è vincere la partita. Prediligono donne giovani, esageratamente giovani.

Passerei senz’altro alla categoria 3, i vorrei-ma-non-posso. Di solito sposati con figli, ma in procinto di separarsi, in procinto di dirglielo, in procinto di andare via di casa. Sono sempre in procinto di, ma non fanno mai nulla, perché ora lei sta attraversando un momento difficile, perché il bambino è piccolo, perché il bambino non capirebbe. Poi, alla festa di laurea del bambino, forse capisci che il momento giusto non arriverà mai.

Infine ci sono i buoni, belli e intelligenti."

“Ah, finalmente! Qual è il loro problema?
“La mamma”.
“La mamma?”
“Sì, una presenza costante e imprescindibile, fin dall’ infanzia. E’ lì che cominciano a trasformare i loro piccoli uomini in piccoli mostri - Ma quant’ è bello ‘sto pisellino? Ma com’ è grosso ‘sto pisellino? Ma di chi è ‘sto pisellone?. Tutto il repertorio: quanto sei bello, quanto sei intelligente, quanto sei bravo. E allora, se per metà della tua esistenza una donna ti fa sentire Dio, perché accettare che per il resto della vita un’altra donna ti faccia sentire uno stronzo?"

"Papà, però scusa, tu hai parlato del 95% degli uomini. E il restante 5%?"
“Sono quelli decenti. Buona caccia al tesoro amore mio”.

Monologo tratto dal film: "Tutta colpa di Freud".

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4 hours ago, Priscilla said:

l'unica cosa che fanno gli uomini perché le donne glielo chiedono è [...] non giocare sempre alla play station

Ecco perché poi uno smette di andare a donne e si trova compagni con cui videogiocare insieme e di continuo.
Poco da fare: l'eterosessualità serve solo per la riproduzione della specie mentre a noi tocca il vero amore ❤️

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Io adoro le capacità teorica che ha @Almadel di utilizzare il metodo induttivo per creare teorie scientifiche che spesso si rivelano vere.

Eppure, le scienze umane non hanno mai avuto il vero carattere della scientificità perchè soggette ad infinite variabili nel tempo e nel luogo dovute ad elementi culturali e sociali. Di quello che hai detto condivido tutto, soprattutto il discorso sulla effemminatezza un pò meno quella sulle posizioni sessuali sebbene in gran parte hai ragione.

Quello che dici può essere la regola in un determinato contesto ed eccezione in altra, conosco passivi che non fanno pompini,  attivi che li fanno, ci sono anche passivi che non praticano sesso anale o non lo amano e attivi che ogni tanto lo fanno. Puoi essere prevalentemente attivo o prevalentemente passivo ma chi dice quando e come lo sei? Mi hanno definitivo passivo per anni, mi sono trovato bene nel ruolo ma non amo il sesso anale, ultimanete ho fatto l'attivo e mi è piaciuto ma ho tante fantasie passive. Non mi ritengo però nemmeno versatile perchè non amo intercambiare i ruoli, sebbene nel lungo periodo l'abbia anche fatto ma oramai è passato talmente tanto tempo dalla mia ultima vera relazione stabile che non so nemmeno se mi piacerebbe ancora. Nel senso che la sessualità è un divenire, posso anche stare con un passivo e un domani dopo due o tre anni di relazione vuole cambiare ruolo? Chi ti dice che questa cosa non possa accadere? Possiamo anche avere fantasia dove tu sei il master ed io lo slave ma magari dopo centinaia di scopate posso anche rompermi i colgioni di fare lo schiavo no?


Cioè il rischio che nel lungo periodo gli equilibri cambino è fisiologico, anche nelle coppie etero accade infatti se non usano un pò di fantasia anche loro finiscono per tradirsi e non scopare più.

Quindi concordo sulle difficoltà che si hanno ma di quanto il ruolo sia determinante nella coppia ho qualche riserva. A 35 anni forse potrei fare il passivo in una relazione e non mi peserebbe ma chi può dirlo che a 40 si? Ammesso anche che fare l'attivo non mi interessi completamente, che abbi la figa nel culo, e goda come un riccio a farmi sfondare ma chi può dire che questa situazione non cambi nel tempo? Tu parli forse per esperienza personale eppure sei in una coppia aperta.

 

Cioè, concludo, ma lo dico con grande curiosità perchè sai che ti stimo moltissimo e mi piace leggerti, come fai ad esserne cosi certo?

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1 hour ago, Iron84 said:

Cioè, concludo, ma lo dico con grande curiosità perchè sai che ti stimo moltissimo e mi piace leggerti, come fai ad esserne cosi certo?

Immagino che lui ti risponderebbe che parli così perchè sei versatile. Ed un versatile può non esserlo per forza nell'abito di una relazione, dove può anche limitarsi ad un ruolo soltanto, ma esserlo nel tempo (cambiare di ruolo) o in relazione al partner di turno. Dove quando dico in relazione al partner, intendo dire che credo non dipenda soltanto dal ruolo di quest'ultimo. Perchè affermo questo? Perchè nelle mie fantasie, che sono molto molto confuse anche per quanto concerne il ruolo, con un ragazzetto giovane o con uno piccolino in quanto a stazza (ne parlava giorni fa @LocoEmotivo dicendo che gli piacciono assai) mi viene da pensare più ad un ruolo da attivo, con un ragazzo più grande d'età o più grosso di stazza mi ci vedo meno in quel ruolo. Non so se questa è esperienza comune dei versatili oppure se dipende soltanto da una certa mia confusione.

Edited by marce84
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10 hours ago, marce84 said:

Immagino che lui ti risponderebbe che parli così perchè sei versatile. Ed un versatile può non esserlo per forza nell'abito di una relazione, dove può anche limitarsi ad un ruolo soltanto, ma esserlo nel tempo (cambiare di ruolo) o in relazione al partner di turno. Dove quando dico in relazione al partner, intendo dire che credo non dipenda soltanto dal ruolo di quest'ultimo. Perchè affermo questo? Perchè nelle mie fantasie, che sono molto molto confuse anche per quanto concerne il ruolo, con un ragazzetto giovane o con uno piccolino in quanto a stazza (ne parlava giorni fa @LocoEmotivo dicendo che gli piacciono assai) mi viene da pensare più ad un ruolo da attivo, con un ragazzo più grande d'età o più grosso di stazza mi ci vedo meno in quel ruolo. Non so se questa è esperienza comune dei versatili oppure se dipende soltanto da una certa mia confusione.

No, io non sono versatile, ho attraversato fasi anche lunghe, ma le mie fantasie restano tendenzialmente passive ma all'atto pratico se c'è complicità si cambia anche ma sono eccezioni che non cambiano la regola. Anche tutti gli attivi che conosco hanno fantasie attive ma nella loro "carriera" sessuale hanno anche fatto altro. Allora la domanda è anche questa, se i ruoli sono così importanti, nel mondo dei versatili che, a sto punto non vuol dire niente, è davvero complesso fare sesso e mantenere una relazione.

La verità è che in ambito sessuale tra noi gay c'è ancora molto da scoprire e da capire, che poi a prescindere a attrattive pruriginose o risvolti personali a me il discorso interessa molto.

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1 hour ago, Iron84 said:

No, io non sono versatile, ho attraversato fasi anche lunghe, ma le mie fantasie restano tendenzialmente passive ma all'atto pratico se c'è complicità si cambia anche ma sono eccezioni che non cambiano la regola. Anche tutti gli attivi che conosco hanno fantasie attive ma nella loro "carriera" sessuale hanno anche fatto altro. Allora la domanda è anche questa, se i ruoli sono così importanti, nel mondo dei versatili che, a sto punto non vuol dire niente, è davvero complesso fare sesso e mantenere una relazione.

La verità è che in ambito sessuale tra noi gay c'è ancora molto da scoprire e da capire, che poi a prescindere a attrattive pruriginose o risvolti personali a me il discorso interessa molto.

C'è un intervento, sempre di Almadel, di anni fa, dove egli parla del "versatile ideologico":

Quote

3) il Versatile Ideologico (che pensa sia "maleducato" o "poco romantico" definirsi come attivo o come passivo)

Io adesso non so se quelle di Almadel siano teorie fondate o formidabili castronerie, però un caso come il tuo - in teoria, e ripeto: secondo quanto sostiene lui e non io - potrebbe essere tranquillamente inquadrabile in questa categoria. In parole povere: tu sei passivo, come dimostrano le tue fantasie, ma ti "imponi" anche fantasie e comportamenti da attivo, divenendo di fatto versatile, in quanto ritieni che sia giusto fare così (io uso l'aggettivo giusto in quanto ritengo sia, rispetto a maleducato e poco romantico, più onnicomprensivo delle possibili motivazioni che sono dietro questo convincimento). Non so voi altri cosa ne pensiate e se lo stesso Almadel abbia negli anni cambiato idea.

Edited by marce84
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12 hours ago, Iron84 said:

Cioè il rischio che nel lungo periodo gli equilibri cambino è fisiologico, anche nelle coppie etero accade infatti se non usano un pò di fantasia anche loro finiscono per tradirsi e non scopare più.

Io però non ho mai detto che i ruoli siano "fissi".

Né che non ci possa essere spazio per comportamenti di incerta collocazione.

Quando parlo di "ruoli" lo faccio solo per semplificare,

dal momento che la parola "gay" da sola non mi dice molto su una persona.

Trovo ci siano profonde differenze nelle aspettative relazionali tra un cinquantenne attivo a cui piacciono i trentenni minidotati,

un quarantenne che desidera solo fare pompini ai ventenni, un quindicenne che cerca coetanei versatili e così via.

Non è facile ridurre questo zoo variegato a sole tre etichette (A, P o V), ma ridurlo a una soltanto (gay) mi suona ancora più strano.

 

Secondo me ci sono delle preferenze sessuali che partono svantaggiate sul piano sentimentale

e altre che - senza merito - sono invece funzionali a trovare un compagno facilmente.

Non tutte quelle buone per trovare un compagno sono però anche buone per conservarlo a lungo.

A volte essere "elastici" è molto utile per mantenere vivace una relazione, a volte invece è deleterio.

In certi casi la preferenza sessuale è molto condizionata dal proprio fisico (età, stazza, dimensioni del pene)

e dalla fisicità delle persone che ci piacciono.

Se non mi piace il sesso anale e mi piacciono i diciottenni non avrò difficoltà a trovarne uno,

ma è probabile che già dopo un paio di settimane qualcuno in chat lo convinca a farsi sverginare.

Se non mi piace il sesso anale e mi piacciono i trentacinquenni la cosa invece è più fattibile,

perché se anche a lui non piace dopo molta esperienza è possibile che io sia il tipo giusto.

 

Quando si è single per molti anni e/o le nostre relazioni durano poco sempre a causa dell'altro

evidentemente continuiamo a incocciare in un problema di "cattivo incastro"

tra come siamo, chi ci piace e quello che desideriamo.

Elastici o meno, possiamo adattarci solo fino a un certo punto;

ma se proprio ci va sempre male scoprire perché magari è uno spunto di riflessione.

 

Sì, è sempre una questione di sesso: anche se siamo brutti, depressi, antipatici, grassi, poveri, minidotati o effeminati.

Nelle giuste condizioni niente è un difetto; perché l'erotismo si nutre di ogni cosa.

Solo che non sempre ci piacciono le persone a cui potremmo arrapare.

 

 

 

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14 minutes ago, Almadel said:

Solo che non sempre ci piacciono le persone a cui potremmo arrapare.

Chissà...forse potrei scoprire di piacere molto a ragazzi che manco filavo di pezza, mentre mi intestardivo volendo piacere a chi cercava di meglio e via così (riconosco d'essere molto capriccioso con chi non mi vuole). Quasi quasi ci spererei, che si tratti solo di una questione di sesso, che mi pare un problema affrontabile...perché da single di lungo corso ormai sto diventando la versione gay del segaiolo eterosessuale misogino :D

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23 minutes ago, Almadel said:

Solo che non sempre ci piacciono le persone a cui potremmo arrapare

Ti riferisci al dio di cui dell'isola di San Lorenzo, Amikinontamanonamikitama.

Citazioni letterarie a parte, credo che questo assunto sia stato uno dei più importanti in assoluto nella mia vita: dal momento in cui ho smesso di considerare la conquista amorosa come una cosa a senso unico, infatti, la mia vita erotico-sentimentale è decollata.
Per questo motivo, sdegno con notevole disprezzo le premesse fondanti dell'universo incel: se loro si fissano su determinati tipi di bellezza che inevitabilmente li snobbano, allora è semplice parafilia. E il fatto che non vedano un pelo di fica è una punizione anche troppo leggera, a dirla tutta.

Scusate l'OT domenicale.

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2 hours ago, Priscilla said:

ma dai davvero? 😂

Il problema è che spesso non ci piacciono le persone

PROPRIO perché le facciamo arrapare...

E non è solo un problema dei piccoli gay:

non mancano le "lesbiche" che muoiono dietro alle "etero"

per null'altra qualità che la loro eterosessualità.

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On 9/21/2019 at 3:28 PM, davydenkovic90 said:

Ma tu Gondo, correggimi se sbaglio, non sei un millennial.

I millennial gay si fidanzano con molta più facilità di quelli di generazioni precedenti e la mentalità è diversa, lo vediamo anche nel forum.

Tendenzialmente il gay della vecchia guardia consiglia: "scappa dalla famiglia, vai a vivere in una grande città, e renditi autonomo"... e poi passa il tempo a postare bellezze "maschie" sulla sezione boys and girls e a criticare il matrimonio gay, per esempio. Perché mi sa che quel consiglio dell'andare a vivere nella grande città rendendosi autonomi sottende anche l'idea di non doversi dichiarare manco sotto tortura e vivere comodamente da scapoli, quelli più intraprendenti e attraenti scopando twink su grindr di continuo senza poi mai accollarsene nessuno, quegli altri andando per sale da tè con le colleghe e le amiche a fare da tappezzeria.

Tra l'altro qui si sta parlando del problema dei millennial avere "troppe occasioni" e la grande città dà proprio questo, troppe occasioni e troppa scelta... quindi forse bisognerebbe consigliare ai  gay di lasciare Milano e andare a vivere in città più piccole se vogliono fidanzarsi.

Ma a parte questo dettaglio, mi sembra che i millennial vadano a vivere in grandi città (o comunque dove cavolo vogliono, rendendosi autonomi dalla famiglia) indipendentemente dal coming out, che viene fatto molto prima, in contemporanea o dopo, ma senza alcuna subordinazione all'indipendenza raggiunta o meno (uno fa CO quando se la sente, specialmente quando già intrattiene relazioni che non si possono nascondere). Non ho mai conosciuto ragazzi gay della mia età a cui i genitori hanno tagliato i fondi o abbiano reso la vita impossibile per il fatto di aver detto di essere gay.

E tra l'altro, piccolo appunto, oggi è molto difficile rendersi autonomi e vedo molte coppie etero (ma non solo oggi, anche in passato) avere l'aiuto della famiglia per molte cose, che ne so, acquistare una casa, pianificare un matrimonio oppure aprire uno studio o un negozio. Perché mai un gay dovrebbe sminuirsi e non ricevere aiuto dalla famiglia, per poter realizzare questi desideri? E se per caso un gay non volesse insegnare lettere a Milano o fare l'architetto a Madrid ma aprire una pasticceria in provincia di Salerno? Che deve fare? Suicidarsi?

Riassumendo, il problema del gay nato prima del 1980 nel mettere in piedi relazioni è, molto spesso, quello di non aver fatto coming out con la famiglia e molto spesso nemmeno con amici e colleghi, di essersi reso talmente autonomo e avulso e con uno stile di vita "da single" che per molti versi è più comodo e preferisce non abbandonare. Invece i problemi del millennial sono altri, e valgono più per gli etero che per i gay che sono, ripeto, in controtendenza perché riescono a preparare il terreno per una futura relazione (se gradita) muovendo i primi passi molto presto,  e soprattutto hanno la speranza che questa si realizzi davvero e non solo una vaga idea di fuggire da qualche parte lontano da casa per finalmente perdere la verginità a quarant'anni.

Tra l'altro, anche io che sono del 90, fino a non molti anni fa non avevo in mente nessun tipo di progettualità su me stesso che contemplasse una relazione stabile e duratura e addirittura un'ufficializzazione della stessa, perché davvero prima del 2016 e fino all'ultimo non ho mai creduto che una legge passasse. Adesso, e penso non solo per me, ma anche per altri, la mia mentalità è cambiata e vedo quell'obiettivo come raggiungibile e il suo raggiungimento anche come atto simbolico, rito di passaggio, non solo per me ma anche per la famiglia e la società, esattamente come accade per gli etero che compiono lo stesso passo..

Comunque io non voglio dire che Gondo che andava  4 - 5 volte in palestra oppure quelli che commentano su boys and girls stiano male si sono anche loro cuciti una vita addosso e oggi stanno meglio in quei panni probabilmente starebbero peggio, oggi, provando a vestirne altri. 

Ogni condizione - anche quella del gay avulso - ha i suoi pro e i suoi contro, le sue soddisfazioni e le sue noie. Ognuno compie delle scelte mettendo sulla bilancia pro e contro.

Io direi di aprire un topic "perché Rotwang non riesce a fidanzarsi?", così andiamo meno OT

Perché tu ti fidanzi così facilmente, semmai, maleducato.

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davydenkovic90
8 hours ago, Aarwangen said:

Perché tu ti fidanzi così facilmente, semmai, maleducato.

Lasciando perdere la solita provocazione cui non darò seguito, forse mi hai frainteso e hai un po' di coda di paglia. 

Intendevo sommessamente ricordare, una volta tanto, che questo non è un forum dell'ISTAT e che sarebbe anche carino se uno partisse dal particolare per poi (eventualmente) arrivare al generale.   

In ogni singola situazione è abbastanza evidente il perché uno non riesca (o al contrario riesca facilmente) a fidanzarsi, e i motivi possono essere svariati. Per questo sarebbe più interessante una discussione in cui chi vuole racconta la propria esperienza, specie in quei casi in cui quella difficoltà a fidanzarsi è percepita come un problema. In quel caso magari il forum può dare spunti interessanti.

Io non ho avuto particolari difficoltà nel fidanzarmi, a parte quella di fare CO e mettermi un po' in gioco su qualche app o raduno, ma tutte cose veramente tranquille e con i miei tempi. Ho difficoltà a farmi amici gay,non ne ho quasi nessuno. Probabilmente in passato era perché frequentavo solo i gay che mi piacevano, e la cosa finiva sempre a letto di qualcuno oppure in un fidanzamento decennale. E' anche vero che mi creo poche occasioni di fare amicizia, comunque ci stiamo lavorando.

 

Edited by davydenkovic90
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