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Perché i millennial non riescono a fidanzarsi


Aarwangen

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9 hours ago, wwspr said:

"percorso di vita corretto da seguire"

Tu però non stai seguendo un percorso alternativo.

Gianna Nannini può dire: "Il coming-out non è necessario: ho sempre lavorato, scopato e avuto relazioni

senza bisogno di farlo e mi sono dichiarata solo in terza età quando i miei sono morti

ho avuto un'importante carriera, molti amici e mi sono fatta una famiglia in altro Paese".

Tu invece non stai dicendo che si può essere felici anche vivendo nell'armadio.

Stai dicendo che sei infelice e non dichiarato. E questa è la norma.

Semplicemente non vuoi sentirti dire che questa situazione è colpa tua

né vuoi sentirti accusare di essere poco coraggioso.

Questo è normale per tutti e per tutte le cose, non solo per te e non solo per il coming out:

a nessuno piace sentirsi fare la predica.

Un conto però è dire: "Hai ragione, ma piantala di farmi la predica" o "Cambia toni"

un altro conto è dire "Quello che faccio va benissimo e gestisco al meglio la mia omosessualità".

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43 minutes ago, Almadel said:

Semplicemente non vuoi sentirti dire che questa situazione è colpa tua

Il modo in cui dai per scontato tutto su di me mi irrita, ma era da preventivare che lo spazio che ho lasciato alla vostra immaginazione venisse riempito nel peggiore dei modi.

I miei problemi non sono mai stati legati alla mia sessualità, il fatto che io non abbia una vita sociale non è consequenza del fatto che io non abbia fatto CO, ma una causa. Non ho ancora fatto CO coi miei non per assenza di coraggio ma perché non ce n'è motivo e preferisco presentarli con un dato di fatto. Posso addentrarmi nelle mie motivazioni ma non penso sia interessante e non mi sento in dovere di giustificarmi. Se preferite credere che siano tutte scuse pensatela un po' come vi pare.

Che si stesse parlando di CO o della prassi da seguire per sbucciare le banane è irrilevante: quando si parla di "cosa andrebbe fatto" nella propria vita per renderla dignitosa tendo a spazientirmi per i motivi di cui ho già scritto.

Edited by wwspr
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Non stavo dicendo che hai problemi sociali perché non hai fatto CO 🙂

Ho solo detto che è normale "spazientirsi" quando ti senti criticato.

Del resto è normale anche fare coming out solo dopo aver fatto qualche esperienza.

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16 minutes ago, wwspr said:

Il modo in cui dai per scontato tutto su di me mi irrita, ma era da preventivare che lo spazio che ho lasciato alla vostra immaginazione venisse riempiro nel peggiore dei modi.

Tu non c'entri niente, devi dirti così

C'è una aggressività, probabilmente anche fondata nella misura in cui tutti abbiamo anche delle esperienze negative con dei velati ( magari opportunisti come Gianna Nannini...che si presta bene all'esempio ) che viene proiettata sul "residuato storico" piuttosto che su di te etc

La metterei così in termini generali, senza personalizzare più di tanto

Per giustificare questa aggressività ai nostri occhi, ecco che interviene la stereotipizzazione, nel caso di @Isher è palesemente falsa quindi lui se ne può sbarazzare facilmente dicendo "tu stai dicendo un cumulo di sciocchezze", mentre il tuo caso personale ricade più nel mio esempio di "intreccio di problematiche diverse" che meriterebbe rispetto.

Esistono le situazioni limite ed esistono le persone che per un intreccio di problematiche diverse sono più deboli ed esposte

Come avevo già scritto, sono 2 eccezioni che andrebbero entrambe ammesse  senza pregiudizio alcuno per il discorso generale e francamente dubito che nessuno di noi conoscendo veramente le persone, non sarebbe disponibile ad ammetterle, non siamo persone sgradevoli come a volte sembriamo quando scarichiamo ansie sulla tastiera del pc

 

 

 

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45 minutes ago, Almadel said:

Non stavo dicendo che hai problemi sociali perché non hai fatto CO 🙂

Ah, ecco, avrei dovuto leggere più attentamente prima di mettermi a digitare. Allora sono io ad aspettarmi il peggio da voi 😛

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1 hour ago, Hinzelmann said:

Tu non c'entri niente, devi dirti così

C'è una aggressività, probabilmente anche fondata nella misura in cui tutti abbiamo anche delle esperienze negative con dei velati ( magari opportunisti come Gianna Nannini...che si presta bene all'esempio ) che viene proiettata sul "residuato storico" piuttosto che su di te etc

La metterei così in termini generali, senza personalizzare più di tanto

Per giustificare questa aggressività ai nostri occhi, ecco che interviene la stereotipizzazione, nel caso di @Isher è palesemente falsa quindi lui se ne può sbarazzare facilmente dicendo "tu stai dicendo un cumulo di sciocchezze", mentre il tuo caso personale ricade più nel mio esempio di "intreccio di problematiche diverse" che meriterebbe rispetto.

Esistono le situazioni limite ed esistono le persone che per un intreccio di problematiche diverse sono più deboli ed esposte

Come avevo già scritto, sono 2 eccezioni che andrebbero entrambe ammesse  senza pregiudizio alcuno per il discorso generale e francamente dubito che nessuno di noi conoscendo veramente le persone, non sarebbe disponibile ad ammetterle, non siamo persone sgradevoli come a volte sembriamo quando scarichiamo ansie sulla tastiera del pc

Mi piace molto quello che hai scritto e dovremmo sempre ricordarlo prima di scrivere qualcosa qui sul forum.

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davydenkovic90
9 hours ago, Almadel said:

Gianna Nannini può dire: "Il coming-out non è necessario: ho sempre lavorato, scopato e avuto relazioni

senza bisogno di farlo e mi sono dichiarata solo in terza età quando i miei sono morti

ho avuto un'importante carriera, molti amici e mi sono fatta una famiglia in altro Paese".

La Nannini non si è mai dichiarata, ha detto che ha fatto l'unione civile in UK con Carla (senza specificare chi è Carla, ma molte volte l'ha definita "una mia amica") perché non avendo parenti né "un marito" (parole testuali sue), qualora fosse morta, sua figlia sarebbe stata affidata agli assistenti sociali. Quindi l'ha fatto passare come un escamotage tutto burocratico per tutelare la figlia, peraltro lamentandosi che l'Italia non riconosca la stepchild. Proprio lei che non ha mosso un dito e non ha mai messo la faccia su nessuna battaglia, voleva la legge su un piatto d'argento perché tutt'a un tratto, a 55 anni, la riguarda. Ho recentemente visto la sua biografia in libreria. Si intitola "Cazzi miei".

Non era comunque mia intenzione fare la predica a nessuno né tantomeno parlare nello specifico di wwsrp, di suoi problemi già discussi ampiamente in altri topic e di altri di cui non intende parlare.

Ci tenevo solo a rimarcare il fatto che il gay della vecchia guardia aveva meno alternative rispetto al millennial, e una delle più rosee e rare tra queste alternative, forse, era quella stile Nannini. Fare una carriera, non dichiararsi manco sotto tortura, vivere avulsi dalla comunità lgbt, sperimentare una qualche forma di libertà, almeno di farsi scopare nella dark room che a Milano c'è mentre a Caltanissetta no, però comunque senza mai creare empatia con qualche individuo lgbt in carne ed ossa, capendo che i suoi problemi sono anche i tuoi, facendotelo amico, o fidanzandoti con lui, per poi necessariamente procedere col coming out coi familiari, per lui e per loro, ma soprattutto per te stesso. 

Questi che fanno carriera solo per avere uno straccio di vita gay, tra l'altro, mi sembra che, con tutta la carriera che fanno e arrivati a 40-50 anni, storcano molto il naso all'idea di uscire col quarantenne acciaccato come loro: vorranno il twink ventenne superaccessoriato che non esiste, e la sua non esistenza sarà un ennesimo procrastinare, finché a 70 si ritroveranno a elogiare la bellezza "maschia" e a sputare sul matrimonio gay.

Ma rimaniamo nei binari del topic, per favore. I millennial hanno più  occasioni e vivono la sessualità più liberamente. Può questo diminuire le possibilità di creare relazioni durature? Certamente sì, perché se consumi le relazioni come consumi il telefonino, è chiaro che dopo due anni ci vuole il modello nuovo. I gay sono in controtendenza rispetto a questo fenomeno? Sì, perché i gay di oggi, proprio per il fatto che fanno coming out, progetti di vita, ecc. ecc. sono alla ricerca di quella "normalità" che è mancata in passato quando molti si limitavano a matrimoni di copertura e avventure trasgressive nelle saune o nelle aree di sosta.

Edited by davydenkovic90
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30 minutes ago, davydenkovic90 said:

Può questo diminuire le possibilità di creare relazioni durature? Certamente sì, perché se consumi le relazioni come consumi il telefonino, è chiaro che dopo due anni ci vuole il modello nuovo. I gay sono in controtendenza rispetto a questo fenomeno? Sì, perché i gay di oggi, proprio per il fatto che fanno coming out, progetti di vita, ecc. ecc. sono alla ricerca di quella "normalità" che è mancata in passato quando molti si limitavano a matrimoni di copertura e avventure trasgressive nelle saune o nelle aree di sosta.

Io "i millennial che non riescono a fidanzarsi" non me li immagino così.

Non li immagino passare da una relazione di una settimana all'altra o a collezionare scopate occasionali.

Di solito gli incel etero si lamentano anche di non fare sesso,

e pure i ragazzi gay che non riescono a fidanzarsi di solito non hanno una vita sessuale molto vivace

(anche se dicono che potrebbero averla facilmente).

 

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1 hour ago, davydenkovic90 said:

Ma rimaniamo nei binari del topic, per favore. I millennial hanno più  occasioni e vivono la sessualità più liberamente. Può questo diminuire le possibilità di creare relazioni durature? Certamente sì, perché se consumi le relazioni come consumi il telefonino, è chiaro che dopo due anni ci vuole il modello nuovo.

Tutti gli studi fatti in realtà dicono che i millennial fanno meno sesso rispetto ai giovani di 20 anni fa. Vivere la sessualità più liberamente non significa fare più sesso. 

I motivi addotti, più o meno validi, sono tanti: dalla diffusione della pornografia e del sexting al rifiuto di impegnarsi in relazioni stabili senza che questo implichi necessariamente dedicarsi al sesso occasionale.

Edited by Uncanny
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Beh, in realtà è una statistica piuttosto solida, e piuttosto banale, che in coppia si faccia più sesso che da single. Ci saranno eccezioni... la relazione a distanza, il dongiovanni che ha un partner diverso ogni sera... ma in genere è così, non tutti giocano a The Game 24/7. Anche se fai sesso occasionale, difficilmente la frequenza sarà la stessa che da accoppiati.

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In realtà queste ricerche sono anche spesso contraddittorie e/o sommarie non è facile estrarne un quadro complessivo

Certamente c'è più disponibilità al sesso occasionale, sia nella forma tradizionale ( se non ricordo male il 44% dei millennial sposati ha tradito il partner  ) che in quella nuova della cd scopamicizia che è una esperienza vissuta dal 55% dei millenial ( ovviamente fra i gay di più ancora...oltre il 60% e più volte degli etero )

Il 55% è un dato notevole se pensiamo che sono coinvolte donne, tradizionalmente più restie

La mia impressione - salvo il fatto che il tasso di tradimento matrimoniale è alto nonostante non sia ritenuto spesso sessualmente soddisfacente o superiore- è che il fenomeno generazionale sia la scopamicizia ( mentre la coppia aperta è una opzione solo per lo 0,3% degli eterosessuali rispetto al nostro 30% )

Poi è chiaro che io posso anche avere meno remore morali, come indicherebbe una certa disinvoltura nel cedere a tentazioni pur se sposati, ma esistono altri condizionamenti potentissimi ad esempio l'immagine e l'aspetto fisico, la capacità prestazionale, una donna che se è divenuta capace di scopamicizie al contempo chiede prestazioni ma anche inevitabilmente le giudica etc

 

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3 hours ago, Hinzelmann said:

il fenomeno generazionale sia la scopamicizia

Al momento io non frequento nessun gay che abbia scopamici,

né è qualcosa di cui i forumisti sembrano avvalersi.

Sono tutti fidanzati - la maggior parte - o disperatamente single.

Conosco etero con scopamicizie, però ne parlano sbuffando

non perché troppo superificiali ma perché troppo esigenti.

Più che millennial che "non riescono a fidanzarsi" sembra proprio non lo vogliano.

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Può essere che i millennnial siano più esigenti

Io non ho dati né per smentirlo, né per confermarlo

E' un po' contraddittorio essere molto esigenti ed al contempo disperati

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Sono le scopamicizie a essere esigenti, non chi se ne lamenta 🙂

E i motivi che mi danno sono sempre "viene prima il lavoro, gli amici e la laurea",

Nessuno mi ha ancora detto: "E' troppo esigente e io ho altre ragazze in ballo".

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8 minutes ago, Aarwangen said:

A me la vita sessuale vivace annoia, preferirei un ragazzo stabile, i gay oggi questo non lo vogliono.

Ecco, vedete?

Chi non è fidanzato non lo fa perché scopa un paio di figoni a settimana e non sa chi scegliere.

Chi ha una sessualità vivace - prima o poi - impara a scopare

e - se scopi bene - prima o poi trovi quello che non vuole lasciarti scappare

e che è disposto a rinunciare a tutti i suoi scopamici per stare solo con te.

 

Certo, conta anche un buon carattere. Se le cose a letto all'inizio sono un po' impacciate

ma sei di buona compagnia, ti viene concesso un periodo di rodaggio nella speranza che ingrani.

Se a letto sei di legno e hai un carattere spigoloso, necessariamente passeranno al prossimo.

Anche i grandi nemici della libertà sessuale - come ben81 e ilromantico - che avversavano solennemente la coppia aperta

erano stati molto libertini prima di fidanzarsi: "Da single si fa sesso in giro, ma quando ci si impegna si è fedeli".

E funziona benone come strategia: unisci l'esperienza sessuale alla monogamia,

una vera coppia d'assi se si vuole trovare un fidanzato.

(Se hai problemi col sesso è meglio che tu sia fatto di zucchero

e se sei "birichino" o te lo tieni nelle mutande o devi proprio saperci fare)

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1 hour ago, Almadel said:

Sono tutti fidanzati - la maggior parte - o disperatamente single.

Mi voglio subito tirar fuori da questo insieme, visto che il sottoscritto ha avuto una caterva di scopamicizie, ed in effetti è per questo che ora preferirebbe pulire la lettiera del gatto con un cucchiaino da dessert e della panna spray, piuttosto che ficcarsi in un'altra.

Molte, molte assunzioni, questo modello. Non mi pare che siano state tutte verificate. Non mi pare che ne sia verificata alcuna. 

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1 hour ago, Almadel said:

Ecco, vedete?

Chi non è fidanzato non lo fa perché scopa un paio di figoni a settimana e non sa chi scegliere.

Chi ha una sessualità vivace - prima o poi - impara a scopare

e - se scopi bene - prima o poi trovi quello che non vuole lasciarti scappare

e che è disposto a rinunciare a tutti i suoi scopamici per stare solo con te.

 

Certo, conta anche un buon carattere. Se le cose a letto all'inizio sono un po' impacciate

ma sei di buona compagnia, ti viene concesso un periodo di rodaggio nella speranza che ingrani.

Se a letto sei di legno e hai un carattere spigoloso, necessariamente passeranno al prossimo.

Anche i grandi nemici della libertà sessuale - come ben81 e ilromantico - che avversavano solennemente la coppia aperta

erano stati molto libertini prima di fidanzarsi: "Da single si fa sesso in giro, ma quando ci si impegna si è fedeli".

E funziona benone come strategia: unisci l'esperienza sessuale alla monogamia,

una vera coppia d'assi se si vuole trovare un fidanzato.

(Se hai problemi col sesso è meglio che tu sia fatto di zucchero

e se sei "birichino" o te lo tieni nelle mutande o devi proprio saperci fare)

Scusa, ma che ne sai tu di come scopo io e se scopo? Scopo comunque, ma farlo tanto mi annoia, non ha finalità, lo fa chi crede di stare in coppia aperta o in poliamore. Mi pare tu sia un po' troppo vecchio e fascista nei giudizi (senza pare). Il mondo non funziona affatto come dici tu, prima te ne fai una ragione e prima invecchi con serenità.

Edited by Aarwangen
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davydenkovic90

Come dicevo all'inizio, è un po' difficile parlare di questo tema in generale perché le motivazioni variano molto.

L'unico discorso generale che vale la pena fare, per me, è che etero e gay sono in controtendenza, nel senso che negli anni settanta era quasi impensabile per un gay "fidanzarsi" (in senso lato) mentre oggi è molto più frequente, anche perché il ragazzo gay di oggi contempla questa possibilità e la programma già molto tempo prima che avvenga (invece che programmare, come facevo notare messaggi addietro, una vita   da scapolo per farsi i cavoli propri all'oscuro di tutti). Viceversa, gli etero che si sposavano quasi tutti entro i 30, oggi sfarfalleggiano molto di più, preferiscono vite da single e, se proprio si sposano, è giusto per la festa e i regali e un anno dopo iniziano subito le pratiche per il divorzio.

Se uno è millennial, gay, e desidera fidanzarsi, certamente è nato nel momento storico giusto per farlo. Le altre motivazioni vanno viste caso per caso e non riesco a vedere nessun pattern. Nemmeno nei forumisti, per esempio.

Edited by davydenkovic90
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Certamente di base possiamo concordare

Il punto magari è che questa "possibilità" è diventata per certi versi un elemento identitario, quanto meno nei contorni generali e generici del "far coppia" con qualcuno

Proprio perchè è stata una acquisizione importante, sul piano storico, può pesare poi il fatto - a livello personale - di non riuscirci

Della serie : ho fatto CO, ho affrontato genitori amici e tutta una serie di cose che mi sono costate e mi costano "fatica" a livello emotivo ed esistenziale, ma il premio non arriva

L'etero che queste fatiche non le deve fare, si cruccia meno...

Un tempo era tutto molto più difficile, ma anche lineare : non sono il tipo che mai entrerò in un locale gay trasgressivo, non parliamo di quelli che neanche lì mettono piede e si incontrano nei battuage perchè velati-problematici, metto il fermoposta e cerco il fidanzato.

Sono 3 possibilità ben distinte e delineate e tutto ciò che mi arriva mi pare già tanto, perchè la società pensa che io non meriti niente.

Ovviamente è solo una minima parte del problema, è chiaro che c'era un sacco di gente che viveva male perchè non ce la faceva proprio ad accettarsi, l'accettazione era un percorso molto più faticoso e doloroso, ma se uno ce la faceva...per la parte che qui interessa, era molto sollevato etc

 

 

 

Edited by Hinzelmann
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1 hour ago, Hinzelmann said:

Proprio perchè è stata una acquisizione importante, sul piano storico, può pesare poi il fatto - a livello personale - di non riuscirci

Della serie : ho fatto CO, ho affrontato genitori amici e tutta una serie di cose che mi sono costate e mi costano "fatica" a livello emotivo ed esistenziale, ma il premio non arriva

L'etero che queste fatiche non le deve fare, si cruccia meno...

Tanto più nel momento in cui, pur non vivendo immerso in una realtà omosessuale, posso vedere per mezzo dei social - ad esempio, Instagram - che lontani conoscenti sono riusciti a realizzare ciò in cui io ho fallito. Anzi, in quel caso viene sbandierata la faccia bella della storia (vacanze, momenti felici), ma non quella meno piacevole (i litigi, le difficoltà) e questo può acuire ulteriormente un senso di insoddisfazione nei confronti della mia vita.

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Beh, poi ognuno vivrà la sua singolare esperienza

Dovendo tentare di fare delle considerazioni di portata generale direi che l'omosessualità vissuta come "possibilità" piuttosto che come necessità sia sicuramente migliore

Ma il concetto di "possibilità" implicita quello di capacità soggettiva ed il passaggio dalla possibilità logica-astratta a quella reale

Se io so che esiste una possibilità astratta ( unioni civili coppie di fatto ) ma poi concretamente questa possibilità non la realizzo, avverto la stessa frustrazione che ho vissuto quando la mia identità omosessuale era interamente rappresentata come un desiderio ( in quel caso erotico, in questo anche affettivo )

Con l'aggiunta di percepirsi diverso dai diversi, se viene istituito il paragone con quei gay che invece ce l'hanno fatta

A mio avviso dovrebbe poter bastare esserci riusciti una volta, un innamoramento corrisposto che ha dato vita ad una coppia qual che sia, ma è del tutto evidente che una "scopamicizia" fra me che a 17 anni ho avuto il primo fidanzatino ed una persona che si è sempre trovata incastrata in scopamicizie in cui il suo amore non è mai stato ricambiato è una esperienza che può essere vissuta in modo diametralmente opposto.

 

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E se vogliamo gli omosessuali erano meno vittima di modelli di successo rispetto agli eterosessuali. La famigliola felice, che fa colazione al mattino, era qualcosa con cui dovevano confrontarsi gli eterosessuali. Adesso modelli di successo - sentimentali e non - vengono proposti attraverso nuovi canali ed anche l'omosessuale rischia di sentirsi inadeguato se questa estate non si è fotografato col proprio fidanzato, magari entrambi col bel corpo di @nayoz, magari in una cornice lussureggiante, magari a cavalcioni su un fenicottero rosa. Si', come dice @Hinzelmann, sdoganare una realtà, significa anche creare dei modelli e attraverso questi ingenerare sentimenti negativi in chi non riesce ad aderirvi. 

Edited by marce84
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davydenkovic90
2 hours ago, Hinzelmann said:

Certamente di base possiamo concordare

Il punto magari è che questa "possibilità" è diventata per certi versi un elemento identitario, quanto meno nei contorni generali e generici del "far coppia" con qualcuno

Proprio perchè è stata una acquisizione importante, sul piano storico, può pesare poi il fatto - a livello personale - di non riuscirci

Della serie : ho fatto CO, ho affrontato genitori amici e tutta una serie di cose che mi sono costate e mi costano "fatica" a livello emotivo ed esistenziale, ma il premio non arriva

L'etero che queste fatiche non le deve fare, si cruccia meno...

 

Però, diciamolo, non abbiamo nemmeno tutta questa pressione che hanno loro.

Io ho una zia, del 1966, che tutti hanno soprannominato "Marta Flavi", poiché il suo gioco preferito, in gioventù ma anche oggi, era quello di accoppiare la gente. Ha una vera passione per questo giochino e non può esimersi dal farlo, lo ha fatto anche con me un sacco di volte, presentandomi una serie infinita di ragazzine figlie di amici e amiche. Da quando ho fatto coming out - anni e anni prima di palesare il fidanzato - ha taciuto completamente. Mi tratta benissimo come ha sempre fatto (è la zia che mi vizia, la vice-mamma, come si definisce lei). Ha continuato imperterrita invece a interessarsi a tutte le dinamiche degli altri cugini, di sua figlia e dei conoscenti. Il mio ragazzo l'ha solo visto sui social in foto e ha commentato che è molto carino. Ma non mi fa domande su chi è, cosa fa, su quando andiamo a convivere, niente, perché evidentemente per lei è già tanto spettegolare del fatto che io sia gay e abbia un ragazzo e non è interessata a fare ulteriore pressing, o forse in salsa gay non è capace di farlo (perché un'altra sua passione sono le gravidanze: io, per scherzare, le dico sempre che il suo motto è "ma quella è grassa o incinta?") (p.s. non fraintendetemi, io la adoro e lo lo shopping con lei è una delle cose più favolose che si possano immaginare)

Non trovo che un gay abbia motivi per sentirsi un fallito dopo aver fatto coming out e tutto il resto, senza però aver messo in piedi alcuna relazione. E perché mai dovrebbe? Non sarà mica il solo e avrà tempo di realizzarlo, cavolo, ci sono canali a bizzeffe su cui provare a conoscere ragazzi gay... e poi un gay ha tantissime altre battaglie da combattere che non siano solo quella legata alla sfera personale. Anche avere degli amici gay è un toccasana per il quale vale la pena spendere energie per il CO. 

Molti utenti del forum raccontano poco di sé, o raccontano cose selezionate, per cui è molto difficile capire il quadro. (Uno sei tu, Hinz, non volermene). Per esempio, escludendo Rotwang che non conosco e che dedica al forum poche digressioni personali, non mi risulta che quei forumini che lamentano il fatto di non trovare il fidanzato diano importanza al trovare amici gay e che li abbiano effettivamente. 

2 hours ago, Hinzelmann said:

Un tempo era tutto molto più difficile, ma anche lineare

Non mi soffermerei troppo sugli aggettivi "facile" e "difficile", perché, e te lo dice un matematico, sono concetti estremamente soggettivi. Per qualcuno può essere facilissimo fidanzarsi con una ragazza per copertura, sposarsi, fare dei figli, e andare nelle aree di sosta. Per qualcun altro può essere più facile fare coming out. Il problema è quello di cui si parlava sopra.

Ognuno è libero di mangiare quello che vuole. Su questo non ci piove. Ma come un medico non direbbe mai al paziente di mangiare patatine fritte a pranzo e cena per 10 anni, perché se anche a 20 anni sembrano buone e non ne senti le conseguenze, dai 30 in poi le senti eccome, così io, da gay millennial smaliziatello e lungimirante quale sono, non consiglierò mai a nessuno di tener nascosta l'omosessualità, senza viverla, sino alla piena indipendenza. Perché se a vent'anni e sei un universitario con poca vita sociale può essere comodo (io stesso ho passato un anno e forse anche più a fare sesso con ragazzi in giro senza che nessuno dei miei amici o familiari sapesse per certo che ero gay),  più avanti nel tempo e man mano che le frequentazioni si fanno più strutturate, la cosa diventa non solo ingestibile, ma quasi grottesca.

Forse non l'ho mai scritto nel forum, ma la figlia di un cugino di mia madre è lesbica. Ha 18 anni più di me (nata nel 1972) e ha studiato nella mia stessa facoltà, per cui ci siamo scritti varie volte delle e-mail e incontrati. Una volta ero a casa sua, con suo padre (un uomo molto anziano, molto fissato sui valori della famiglia, sul cognome, tanto da stilare un albero genealogico che comprende tutti noi). Lui a un certo punto fa "Eh, nessuno porterà avanti il mio cognome". E lei "perché? Ci sono io che lo porto avanti, farò un figlio da sola." Orecchie da mercante. Un'altra volta, parlando con lui, mi disse "sai, mia figlia è triste perché la sua coinquilina se n'è andata". Coinquilina?? Ma cazzo, c'hai i prosciutti sugli occhi o che? Il bello di essere millennial è che queste cose si possono evitare, non senza qualche difficoltà, ma tutte le difficoltà vengono ampiamente ripagate.

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3 minutes ago, davydenkovic90 said:

Però, diciamolo, non abbiamo nemmeno tutta questa pressione che hanno loro.

Vero, anche se i millennial etero sono più liberi rispetto alle generazioni precedenti

Ma le pressioni siamo abilissimi a crearcele da soli...

7 minutes ago, davydenkovic90 said:

Anche avere degli amici gay è un toccasana per il quale vale la pena spendere energie per il CO. 

Io sono un promotore e sostenitore dell'amicizia tra gay, fin dai tempi in cui perfino alcuni moderatori del forum ne teorizzavano l'inutilità

Ci sono persone che hanno difficoltà a mantenere le amicizie ( il ghosting non è una prerogativa sessuale ) ma in linea generale non direi che pongano preclusioni, tendono semmai a scomparire, non entro nello specifico e nel merito non perchè non voglia parlare di me ( non ho problemi a dire che una quindicina di forumini da casa mia ci sono passati ) ma perchè non mi pare il caso di parlare di terze persone ( alcune delle quali non frequentano neanche più il forum ) anche se in alcuni casi si può anche parlare di fasi etc.

Non si può mettere sullo stesso piano il forumista che incontrando me vede il primo gay della sua vita ( cosa che mi è capitata ) o chi era nella fase non partecipo ad iniziative gay i locali sono ghetti etc. ( pur avendo trovato un fidanzato ad una festa universitaria ) Poi, per raggiunti limiti d'età ho messo uno stop, forumisticamente parlando, ma ho sempre sostenuto l'amicizia tra gay

56 minutes ago, davydenkovic90 said:

io, da gay millennial smaliziatello e lungimirante quale sono, non consiglierò mai a nessuno di tener nascosta l'omosessualità, senza viverla, sino alla piena indipendenza.

Guarda che io non nessuna intenzione polemica, ma questo lo facciamo tutti ed io ti conosco forumisticamente da quando anche tu eri meno lungimirante e smaliziatello

Però il mondo non sempre è giusto ed esistono gay non dichiarati che il fidanzato lo trovano prima del CO e gay che fanno il CO e poi non lo trovano

Dicendo questo mica ti sto contraddicendo, dico solo che le cose possono essere più complicate di come  le racconti

Io a 17 anni il CO non l'avevo fatto ma il fidanzato l'ho trovato, il CO l'ho fatto a 19 anni cioè dopo e mi è andata di lusso, quindi non ho motivo di lamentarmi per altri però può essere più complicato

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Per me la differenza più importante fra prima e dopo il CO è che prima quando si parlava di vita sentimentale e familiare dovevo glissare e cercare di cambiare argomento, mentre ora... ora... 

Ok riproviamo: per me la differenza più importante fra prima e dopo il CO è che prima mi sentivo un diverso destinato a vivere in solitudine, mentre ora... Va bene fatemela rifare: per me la differenza più importante fra prima e dopo il CO è che prima temevo che i gay fossero superficiali e incapaci di impegnarsi e ora ok finiamola la differenza è che ora nessuno si aspetta che commenti i culi delle ragazze.

Also, sto diventando fascista.

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