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La «disforia di genere»


Aarwangen

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6 minutes ago, Hazel226 said:

Onestamente non lo trovo classista, chi non ha i soldi si immette nei protocolli statali e si ritrova pagati interventi che nel privato gli costerebbero un fottio: non mi sembra affatto una soluzione malvagia

Si che è una soluzione malvagia.
Perché io intendevo dire che se non si vogliono i controlli, si elimina la possibilità che lo stato ti possa pagare gli interventi e vanno tutti dal privato.

NON che chi ha i soldi salta gli iter e chi non ha i soldi no.

8 minutes ago, Hazel226 said:

si sta parlando, insomma, di un numero di persone talmente piccolo che stabilire che tutti debbano seguire certi protocolli perché esistono questi casi è una misura a mio avviso non proporzionale.

Occhio ad usare il discorso del "numero di persone talmente piccolo che", perché il numero di persone talmente piccolo sei pure tu e sono anche io a seconda della categoria a cui appartiene chi pronuncia quella frase.

E non è che si possono ignorare i "numeri di persone talmente piccoli che" solo quando ci fa comodo.

8 minutes ago, SabrinaS said:

hai proprio fatto cherry picking andando a pescare la clinica indiana di chissà dove giusto per non darmi ragione

Praticamente pur di non avere torto parli di "cherry picking".

Non ho fatto alcuna ricerca specifica per darti torto, semplicemente ho letto svariate notizie e di recente anche qualche articolo su persone morte dopo le complicazioni di questo intervento.

Ma possiamo anche tirar dentro il video del tizio postato un po' prima che si è operato per diventare un alieno.
O possiamo citar anche semplicemente le persone che si operano per assomigliare a barbie o a ken.

O semplicemente possiamo parlare degli Otherkin (https://en.wikipedia.org/wiki/Otherkin).

A me va benissimo se la gente coi suoi soldi vuole fare 'ste cose eh.

Certo, si aprirebbe tutta la questione etica riguardo al fatto che forse e dico forse sarebbe meglio avere in alcuni casi avere un supporto prima di prendere decisioni del genere laddove qualcuno ti opera senza troppe pretese se sei fisicamente adatto e lo paghi.

Cioè, alla fin fine cazzi tuoi no?

Però ecco, non usiamo il portafoglio dello stato ad uso e consumo dei desideri della gente.

 

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Ma è proprio come rifarsi il seno.

Se hai perso una mammella per un cancro ti paga l'intervento il SSN

se invece vuoi una quinta di seno perché hai solo una terza, te lo paghi tu.

Se invece vuoi che ti amputino una mano o un pene,

magari un consulto psicologico obbligatorio ci sta.

Gli ormoni richiedono controllo medico, ma non sono proprio amputazioni.

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Saramandasama

Pagano le tasse e possono fare della loro topa ciò che vogliono! Un po’ come per abortire! O L’utero in affitto. Pratiche naziste, eppure esistono!

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26 minutes ago, nowhere said:

Perché io intendevo dire che se non si vogliono i controlli, si elimina la possibilità che lo stato ti possa pagare gli interventi e vanno tutti dal privato.

Cioè intendi dire che non può che esistere un unico protocollo uguale per tutti? Ma in realtà già adesso non è così, di protocolli perseguibili ne esistono due in Italia, wpath e onig, il wpath internazionale e l'onig specificamente italiano; tu potresti fare l'uno o l'altro, e sono molto diversi tra loro

26 minutes ago, nowhere said:

perché il numero di persone talmente piccolo sei pure tu e sono anche io

Come ti pare; immagino anche che la percezione di un numero cambi in base a chi lo legge e dal perché. Per me può essere incredibilmente piccolo e per te motivo di preoccupazione, resta comunque il fatto che, ti ripeto, attualmente la psichiatria gli strumenti per capire che una certa persona si pentirà non ce li ha, sicché motivare l'esistenza di determinati protocolli con il fatto che tali protocolli dovrebbero impedire questi casi è "pretestuosa". Non so come altro spiegarmi, te lo dico così: loro pensano che sia rilevante avere o meno hobby genderizzati, ti chiedono come ti sgrilletti, ma che cappero vuoi che ne capiscano, vagano nella nebbia

Edited by Hazel226
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nella maggior parte dei casi i barbie mostro e i ken alieni sono tutti frutto di interventi fatti in cliniche non a norma o dottori pazzoidi (coi propri soldi), cliniche e dottori che non sono la norma. In tutti gli altri casi di normale chirurgia estetica anche passare dalla terza alla quinta ti fanno sempre le analisi prima di operare e il dottore dovrebbe appurare il "disagio" che si prova e i dottori seri dovrebbero anche saper dire di no in particolare se cose molto "shock", se ti vuoi amputare la mano ti ricoverano semplicemente al tso e basta. 

Stessa cosa se vuoi gli ormoni non devi semplicemente dire alla farmacista "senti ciao mi servono gli ormoni, arrivederci e poi dammi anche una scatola di multicentrum e tantum verde", ma bisogna seguire una procedura in cui si certifica che si ha la disforia di genere, stessa cosa con gli psicofarmaci (piano terapeutico da rinnovare ogni tot mesi da parte dello psichiatra, ricetta del medico di base ogni tot mesi a seconda della posologia che poi si porta in farmacia per avere la medicina). Qui mi pare che Hazel dica "vabbe ma uno lo sa se è disforico per cui non serve fare tutta la procedura" e non si può proprio fare così perché allora anche uno lo sa se è depresso, vendiamo psicofarmaci al supermercato. Caschiamo nell'autodiagnosi e nella non scienza.

il fatto della donna che ha perso il seno presuppone che la donna già avesse il seno e fosse appunto già donna. Che è una situazione diversa.

Edited by SabrinaS
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10 minutes ago, SabrinaS said:

Qui mi pare che Hazel dica "vabbe ma uno lo sa se è disforico per cui non serve fare tutta la procedura" e non si può proprio fare così. 

No, più che altro io dico che pensare che il procedimento per ottenere la diagnosi implichi qualcosa di diverso dal fatto che sei tu che spieghi a loro che hai disforia di genere, significa non aver capito bene né cosa significhi essere trans né come questi percorsi avvengono. Nessuno ti infila una sonda nel cervello per scoprire se hai la disforia di genere, sei tu che lo affermi, lo psichiatra prende atto, punto, non c'è altro. L'unica cosa che devi fare letteralmente e farti vedere convinto e possibilmente soddisfare il loro bisogno di inserirti in uno stereotipo; fine!!

Quindi in base a questo secondo me le lungaggini del percorso sono inutili e potrebbero tranquillamente essere ridotte di molto.

Edited by Hazel226
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il problema della ""burocrazia"" lenta e ripetitiva e scocciante è un problema dell'Italia in qualsiasi ambito (dal cambio di sesso a prendere particolari farmaci che necessitano ad esempio di piano terapeutico rinnovati ogni tot mesi anche se li prendi da sempre e così via) , ma si può migliorare ma non si può annullare l'esistenza stessa di una procedura. Per esempio già digitalizzando e creando banche date comuni si risparmierebbero molte file nelle circostanze più svariate per portare avanti e dietro gli stessi documenti :uhsi: 

Edited by SabrinaS
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Nel caso specifico della transizione oltre ad esserci una lentezza dovuta alla burocrazia (che però più che nel percorso psicologico si vede dopo) c'è proprio anche il fatto che durante il percorso psicologico... non lo sanno neanche loro in che verso girarti e quindi si arrabattano con una serie di quesiti inutili e fuorvianti nella convinzione di sviscerare chissà cosa... Quando poi, alla fine, indovina un po': se tu dici di essere trans, loro non possono assolutamente dimostrare il contrario 🤷🏻‍♂️

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16 minutes ago, Almadel said:

Ma è proprio come rifarsi il seno.

Se hai perso una mammella per un cancro ti paga l'intervento il SSN

se invece vuoi una quinta di seno perché hai solo una terza, te lo paghi tu.

Con la differenza però che non è che chiedi poi allo stato di cambiarti i documenti.
E comunque devi documentare la perdita della mammella.
Non è che te lo fanno sulla fiducia eh.

E' come se io richiedessi delle agevolazioni fiscali o degli aiuti economici incazzandomi se lo stato mi dice che vuole comprovare la cosa.

Quindi vorrei capire la differenza fra il chiedere allo stato un intervento per delle operazioni perché hai dei comprovati disagi causati da una condizione di vita ed il fatto che invece trans e non binari non vogliono prestarsi a questo e vogliono operazioni e documenti a richiesta.

13 minutes ago, Hazel226 said:

Per me può essere incredibilmente piccolo e per te motivo di preoccupazione, resta comunque il fatto che, ti ripeto, attualmente la psichiatria gli strumenti per capire che una certa persona si pentirà non ce li ha, sicché motivare l'esistenza di determinati protocolli con il fatto che tali protocolli dovrebbero impedire questi casi è "pretestuosa". Non so come altro spiegarmi, te lo dico così: loro pensano che sia rilevante avere o meno hobby genderizzati, ti chiedono come ti sgrilletti, ma che cappero vuoi che ne capiscano, vagano nella nebbia

Ed è il motivo per cui capisco le tue perplessità se come motivazioni mi porti queste situazioni.
Ma oh, io prima di dare il via libera totale o dire che questo sia invece un sistema giusto ed infallibile, vorrei una via di mezzo.
 

7 minutes ago, SabrinaS said:

nella maggior parte dei casi i barbie mostro e i ken alieni sono tutti frutto di interventi fatti in cliniche non a norma o dottori pazzoidi (coi propri soldi), cliniche e dottori che non sono la norma.

Sei tu che hai detto che "ma non è vero lol gli interventi di chirurgia estetica sono interventi veri e propri e per farteli devi fare tutte le analisi che sono richieste per qualsiasi altro intervento.".
E io dico che no, non è vero, basta avere i soldi e trovare chi te lo faccia.
E viene da sé la considerazione che nel momento in cui non si vuole nessun aiuto o riconoscimento da parte dello stato, sei liberissimo di farlo con i tuoi soldi.
Poi vogliam parlare del fattore etico o dei rischi che corre questa gente e che forse e dico forse ogni tanto queste persone dovrebbero parlare con qualcuno prima di capire esattamente cosa stanno per andare a fare?
Perfettamente d'accordo, ma torniamo al problema iniziale in cui a quanto pare sono tutti sicurissimi certissimi a qualsiasi età ed in qualsiasi condizione psicologica o sociale e che quelli che se ne pentono sono solo degli errori di valutazione "trascurabili" quindi non esseri umani che contano.

22 minutes ago, SabrinaS said:

Caschiamo nell'autodiagnosi e nella non scienza.

Eh :asd:

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Sul numero dei detransitioner esistono una manciata di studi e praticamente tutti vecchi di decenni 

È una questione praticamente non indagata e su cui si sa ancora ben poco 

Tutti gli studi fatti riguardano poi casi di persone trans o detrans adulte che hanno seguito protocolli che prevedevano gatekeeping medico 

Sono studi quindi che non includono persone che si sono sottoposte alla transizione ormonale e chirurgica da adolescenti 

E sono studi che non riguardano persone che hanno seguito protocolli di consenso informato senza controllo medico 

Per ora si può dire ben poco a riguardo 

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se per questo puoi anche comprare un fegato al mercato nero e fartelo impiantare da qualche chirurgo della mafia che cazzo c'entra lol 

ma potresti anche trovare degli ormoni sottobanco magari, ma nessuno ti garantirebbe la qualità 

boh comunque io ci rinuncio a volte ho l'impressione di parlare con dei deficienti 

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26 minutes ago, SabrinaS said:

perché allora anche uno lo sa se è depresso, vendiamo psicofarmaci al supermercato. Caschiamo nell'autodiagnosi e nella non scienza.

Me l'hai inserita a tradimento questa cosa, ma dal mio punto di vista anche questo è un discorso che non c'entra nulla con l'essere trans: la depressione è una patologia e l'essere trans non lo è; perciò non è questione di autodiagnosi, io non è che mi sono autodiagnosticato l'essere trans, io lo sono, l'ho capito al limite, si accomunano le due cose proprio per la questione delle pratiche patologizzanti che dico dall'inizio. E giuro che se iniziate a dirmi che mi sono autodiagnosticato l'essere trans io inizio a dire che voi vi siete autodiagnosticati l'essere cis e inizio a misgenderarvi a manetta

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46 minutes ago, Hazel226 said:

attualmente la psichiatria gli strumenti per capire che una certa persona si pentirà non ce li ha

La psichiatria/psicologia/psicoterapia può dare strumenti e input di riflessione e di autoanalisi al soggetto trattato, di modo che abbia piena consapevolezza di sé prima di decidere se intraprendere o non intraprendere la transizione 

Magari una persona è convinta di essere trans, ma poi facendo autoanalisi col sostegno delle discipline sopra nominate arriva alla conclusione di non esserlo

Non è necessariamente il professionista a dover capire la persona. La persona può capire meglio se stessa col sostegno del professionista 

Che poi gli attuali protocolli siano inadeguati a questo proposito è un altro discorso

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1 minute ago, Uncanny said:

Non è necessariamente il professionista a dover capire la persona. La persona può capire meglio se stessa col sostegno del professionista 

E questo è più o meno il motivo per cui stamani (o ieri, boh) ho scritto che l'unico caso in cui il percorso può sfociare in un rifiuto è che sia tu a non volerlo fare... perché ho ipotizzato proprio uno scenario simile in cui la persona, riflettendoci (per input di altri o per i cazzi suoi) cambia idea. Ma deve essere lei: lo psichiatra non può capire la tua identità meglio di te.

[Specifico che una cosa simile può accadere e accade nelle persone poco convinte già da prima: di per sé anche solo l'avvicinarsi del momento della svolta definitiva le spinge a tirarsi indietro da sole; e su questo credo di potervi rassicurare: succede a prescindere dalla bravura dello psichiatra, la difficoltà del percorso, i suoi costi emotivi e sociali bastano da soli a spaventare chi è poco convinto; spaventano anche chi è convinto quindi figuriamoci chi non lo è]

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7 minutes ago, marco7 said:

Non potrebbe esserci un doc trans come c'e' il doc gay ?

C'è di sicuro.

Ma come nessuno comincia a prenderlo in culo perché è ossessivo compulsivo,

così nessuno comincia a prendere ormoni perché ha paura di essere una trans :D

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3 minutes ago, marco7 said:

Non potrebbe esserci un doc trans come c'e' il doc gay ?

Secondo me sì!! Se uno ha un doc può sviluppare qualunque fissazione quindi anche questa, perché no? Pensa che io conosco un ragazzo trans che ha il doc cis E GIURO CHE NON È UNA BATTUTA

 

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I doccati gay non sanno capire da soli se sono doccati o se sono gay, da soli tendono a credere di essere gay.

allo stesso modo i doccati trans necessitano di un terapeuta che gli fa la diagnosi di doccati e da soli non sarebbero in grado di capire di essere doccati. Al comtrario di quello che dice @Hazel226 che sostiene che e' solo il trans e non il terapeuta a capire se e' o non e' trans.

Edited by marco7
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A parte che

Il fatto di essere "trans" presuppone in modo "pop" sia il fatto che ti è stato riassegnato il nuovo sesso di già (per differenziarti dagli uomini o dalle donne biologiche allora sei uomo trans (ftm) o donna trans (mtf)), ma dovrebbe propriamente indicare solo la condizione di essere "in mezzo" e quindi che sia stato iniziato un qualche tipo di percorso.

Prima di iniziare il percorso ed essere "trans" sei (o credi di essere) disforico di genere. 

Non nasci per cui trans ma nasci disforico e la "cura" per la disforia è la transizione stessa e appunto mentre sei in "trans-izione" sei "trans". Quando ti viene riassegnato il nuovo sesso sei semplicemente un uomo o una donna.

1 hour ago, Hazel226 said:

Me l'hai inserita a tradimento questa cosa, ma dal mio punto di vista anche questo è un discorso che non c'entra nulla con l'essere trans: la depressione è una patologia e l'essere trans non lo è; perciò non è questione di autodiagnosi, io non è che mi sono autodiagnosticato l'essere trans, io lo sono, l'ho capito al limite, si accomunano le due cose proprio per la questione delle pratiche patologizzanti che dico dall'inizio. E giuro che se iniziate a dirmi che mi sono autodiagnosticato l'essere trans io inizio a dire che voi vi siete autodiagnosticati l'essere cis e inizio a misgenderarvi a manetta

Alla fine è solo una battaglia per il politicamente corretto e basta. Ma la sostanza è questa. Non sei un disturbato perché vuoi cambiare sesso ma sei disturbato perché non sei di quel sesso, ovvero saresti disforico a vita e l'esserlo non è una condizione che porta benessere o la normalità. Se ti fosse proibito accedere alla transizione, proveresti disagio e disturbo per cui saresti un disturbato. 

Non potresti dire che miliardi di persone si sono autodiagnosticati l'essere cis sia perché sarebbe improbabile dato che siamo la maggioranza, sia perché la mia condizione di cis non presuppone alcun disturbo mentre la tua di persona disforica sì, per cui la mia condizione non presuppone il fatto di desiderare interventi chirurgici per uscirne e terapia ormonale (terapia) mentre tu sì.

Se pensassi di avere l'ipogonadismo maschile per esempio non è che siccome lo credo io allora vado in farmacia a prendere il sustanon che prendono anche i trans ftm ma mi deve essere prescritto, così come a te. Per fare la prescrizione devo farmi visitare, nel tuo caso la visita consisterà nella diagnosi di disforia di genere che il medico ti fa seguendo dei protocolli.

21 minutes ago, Almadel said:

Ma come nessuno comincia a prenderlo in culo perché è ossessivo compulsivo,:D

Voler prenderlo nel culo è una condizione sia dei gay (non tutti) sia degli etero (non tutti) cis o trans, non devi andare in farmacia almeno che non sia il farmacista a mettertelo nel culo e non devi seguire una specifica posologia di cazzo in culo per evitare effetti collaterali dato che puoi prenderlo dove vuoi, quando vuoi, quanto ne vuoi e da chi vuoi e condurre una vita normale e piena di benessere. E soprattutto puoi smettere immediatamente di prendere il cazzo in culo se non ti piace più senza alcun effetto collaterale.

Edited by SabrinaS
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1 minute ago, marco7 said:

Rispondi al mio ultimo intervento @Hazel226 per dire che ne pensi.

Penso che sia palesissima la differenza tra una persona che sa di essere trans e una persona che semplicemente si chiede compulsivamente se potrebbe esserlo; è la persona stessa a saperlo per prima (di non esserlo e di avere una compulsione) ma nonostante lo sappia non riesce a mettere un freno alla compulsione, ecco perché è un doc

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Just now, marco7 said:

E come mai i doccati gay non sono in chiaro se sono gay o doccati mentre i doccati trans sanno di sicuro di essere doccati e non trans @Hazel226 ?

Ma veramente a me sembra che pure i "doccati gay" siano palesemente doccati anche a loro stessi perché non dicono mai "provo attrazione per gli uomini" ma dicono robe come "non riesco a smettere di chiedermelo anche se l'idea mi fa schifo"

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davydenkovic90
1 hour ago, marco7 said:

E come mai i doccati gay non sono in chiaro se sono gay o doccati mentre i doccati trans sanno di sicuro di essere doccati e non trans @Hazel226 ?

I doccati gay hanno chiarissimo di avere un problema, perché la loro vita si paralizza da uno o più punti di vista (lavorativo, relazionale,...) infatti vanno dallo psichiatra, e il problema non sta nel chiarire se uno è doccato o gay: questo è semplicemente il modo in cui il doccato pone il problema, è la falsa logica del doccato. Il problema è il doc, che si deve curare. E, una volta che uno è sano, può fare delle affermazioni sulla propria sessualità in base a gusti e esperienze.

1 hour ago, Hazel226 said:

Ma veramente a me sembra che pure i "doccati gay" siano palesemente doccati anche a loro stessi perché non dicono mai "provo attrazione per gli uomini" ma dicono robe come "non riesco a smettere di chiedermelo anche se l'idea mi fa schifo"

Il campanellino d'allarme è il fatto che sbandierino ai quattro venti il dubbio di poter essere gay, dicendolo a famiglie, amici, fidanzate, psichiatra, forum, chiunque, senza nessuna remora... però poi non fanno mai esperienze dirette, attraverso le quali sarebbe molto semplice risolvere un (normale!) dubbio sulla sessualità, e non contemplano la bisessualità. Ovviamente è inutile spiegar loro queste cose perché seguono una logica tutta loro

Edited by davydenkovic90
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Magari esistono anche doccati gay che sono riservati e non dicono in giro questo loro dubbio. Magari provano il sesso gay per vedere come lo trovano. Non sappiamo se tutti i doccati gay sono uguali.

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Ma quello che fa la differenza è la forma con cui esprimono il dubbio, che è fin da subito posto da loro stessi come ossessivo e discordante dalle realtà esperite, dai dati di fatto. La persona ossessiva compulsiva non dice che si sente attratta dagli uomini o dalle donne, non dice di essersi scoperta gay, bisex, trans ecc... dice di avere il terrore di scoprirsi tale, di essere ossessionata dalla paura di essere gay, trans, ecc. Dice di provare il bisogno compulsivo di testarsi per ottenere conferme continue anche se non ce n'è alcun bisogno, e non prova alcun piacere nel farlo, prova disagio, perché non sono esplorazioni naturali dettate da genuina curiosità, sono "violenze" autoinflitte, forzature, come i tizi che si obbligano a guardare continuamente porno gay pur non provando alcuna eccitazione, o come il mio amico che si ossessiona al pensiero di non aver fatto abbastanza per cercare di vivere come donna quindi si impone dei tentativi che lo disgustano solo per avere la conferma che lo disgustano.  Se pure una persona con doc andasse da uno psichiatra per esporre il dubbio  di essere questo o quest'altro lo farebbe in forma tale per cui sarebbe lei stessa a fornire la chiave di lettura dicendo di avere quell'ossessione e di provarne repulsione... in pratica ci andrebbe solo per essere ulteriormente rassicurata, sempre nella logica della ricerca ossessiva di rassicurazioni. Non ci andrebbe perché vuole transizionare!! Una persona davvero trans non va dallo psichiatra a dire così, non dice "sono ossessionato dalla paura di essere trans e bla bla bla", va dallo psichiatra e dice di essere trans e di voler transizionare. È da stamani che cerco di spiegarmi su questa cosa, cioè sul fatto che fondamentalmente non esiste un modo diretto per lo psichiatra di verificare l'identità di genere della persona, che ciò che conta è la convinzione e la determinazione di quest'ultima e che è su questo che si basa il tutto... penso di essermi spiegato in più modi, ora io non so bene se sono inabile a spiegarmi o se quello che dico è difficile da credere di per sé ma fondamentalmente a me di convincervi non me ne viene niente, pensavo potesse essere interessante per voi saperlo... ma resta il fatto che queste cose non c'entrano nulla con quello che sto dicendo io, che mi poniate tremila possibili casi più o meno improbabili non serve a nulla perché non cambia il fatto che l'affermazione dell'identità di genere viene dalla persona trans stessa, non è lo psichiatra a stabilire per conto suo se sei uomo, donna o non-binary... mi spiace se vi suona strano ma non posso farci niente; non dipende da me. Dipende dalla natura della cosa.

Edited by Hazel226
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davydenkovic90
47 minutes ago, marco7 said:

Magari esistono anche doccati gay che sono riservati e non dicono in giro questo loro dubbio. Magari provano il sesso gay per vedere come lo trovano. Non sappiamo se tutti i doccati gay sono uguali.

Quel poco che è ormai chiaro, da persone non del mestiere quali siamo, e dopo infiniti doccati che hanno scritto su queste pagine, è che la questione posta nei termini: "sono doccato o sono gay?" (come hai scritto tu nel precedente post) è sbagliata e segue la logica apparente del doc stesso, volta a continuare a riproporre il dubbio. Ma il doccato lo sa benissimo di avere il doc, o almeno, sa che sta andando da uno psichiatra per curare un doc. Poi magari utilizza  lo psichiatra come ennesima cassa di risonanza del dubbio ossessivo, e va a chiedergli di stabilire se sia gay o meno (cosa totalmente insensata: un medico non può stabilire qual è l'orientamento sessuale di una persona, lo stabilisce la persona stessa dopo sensate esperienze e in base ai suoi gusti), però sa di avere un doc e sa di essere in cura per un doc.

E la cura del doc non è semplicemente realizzare di avere un doc e accorgersi di non essere gay. Il doc nasce per problemi di ansia, verosimilmente, talmente gravi che creano questo problema invalidante e sta allo specialista occuparsene. A noi(forum gay) più di tanto non tange, e non deve interessare perché non saremmo nemmeno qualificati per descriverlo e dare un aiuto. Per questo mi fa incazzare quando nei topic dei doccati la gente si mette a parlare di accettazione, coming out, omofobia, e tutto il repertorio. Pensano di avere a che fare con gente che non si accetta, oppure pensano che il tema sia "la società omofoba che crea il doc", mentre magari a quelli il doc (ossia l'ansia) magari è venuto per tutt'altri motivi, e il doc omosessuale è solo un modo in cui l'ansia si può manifestare, per esempio, in un giovane adulto appena laureato che va in vacanza con la fidanzata, mentre a una quattordicenne è facile che venga una dismorfofobia (ma anche qui, sto ipotizzando, non ne so nulla e lungi da me parlare di questi argomenti come se ne sapessi qualcosa). Palesemente il tema non è l'omofobia, anche perché il doccato è tutt'altro che omofobo. Quasi tutti quelli che hanno scritto nel forum esprimevano il dubbio di poter essere gay a fidanzata e genitori e in brevissimo tempo. Ditemi voi quanto ci avete messo voi, o i ragazzi che conoscete, a dire ai genitori "sapete, non lo so per certo perché non ho ancora provato, ma forse sono gay". Anni, decenni, c'è chi non lo dice mai e ne va fiero, e piuttosto di dire due paroline magiche ci gira intorno per decenni. E quindi? Delle due l'una. O i doccati vivono in ambienti talmente omofobi che la loro paura più grande nella vita è anche solo la più remota possibilità di essere gay, o vivono in ambienti talmente aperti che non hanno problemi a fare subito un mezzo coming out anche in assenza di prove.

La chiave è che il problema del doccato non è un vero dubbio sulla sessualità, che tutti noi abbiamo avuto o quasi, e che è perfettamente sano e normale, e  quindi per il doccato non ha molto senso né nascondere la cosa (anzi, è meglio dirlo in giro così hanno ancora più modo di pontificare sul dubbio) né sperimentare sul campo.

Chi ha il dubbio di essere gay, e talvolta anche la certezza, generalmente lo tiene nascosto perché la società attorno è omofoba, e chi sperimenta, in genere, anche solo attraverso la pornografia, è in grado di capire cosa gli piace e cosa no. I doccati, al massimo, si fanno mettere in ansia da immagini che vedono casualmente, dalla pornografia stessa (anche etero, magari si soffermano sull'uomo e non sulla donna), consumandola magari nei momenti di maggiore ansia, così come loggano su questo forum, o su medicitalia, o su altri. E tra l'altro sembrano non contemplare la bisessualità, o comunque che anche la sessualità etero possa avere qualche sfumatura e non essere monolitica, i.e. se un ragazzo etero vede un bel ragazzo passare per strada, può anche girarsi e guardarlo. Così come può accadere a un ragazzo gay che guarda una bella ragazza passare per strada.

 

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On 10/18/2020 at 12:38 PM, Uncanny said:

Toglierei di mezzo completamente i tribunali, la cui presenza non vedo che senso abbia

ha una procedura particolare ma credo che sia assimilabile ai casi di volontaria giurisdizione

ossia una sorta di esercizio giudiziale di attività amministrativa, quando i soggetti non hanno il potere di modificare da soli la propria sfera giuridica 

di solito ha un procedimento più snello, come nel caso della nomina di amministrazione di sostegno etc

credo che in questo caso la legge prenda in considerazione il fatto che la persona trans può essere sposata e quindi potrebbe servire sciogliere il matrimonio e prendere provvedimenti per i figli

@Hinzelmann?

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In svizzera ora chi vuole cambiare genere ufficialmente deve solo andare al comune e dire al funzionario di modificare il genere credo.

se si e' sposati credo o si rimane sposati o si passa automaticamente all'unione civile, non ricordo i dettagli.

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