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Omosessuali si nasce o si diventa?


Novgorod

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cambiapelle

ma difatti ste teorie sono solo cagate.il fatto di avere un padre assente e la madre protettiva al massimo puo' spingere il figlio a confidarsi con la madre anziche' col padre... se tali situazioni portassero tutte all'omosessualita' l a situazione demografica del mondo sarebb in serio pericolo

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Nessuno ha detto che questi fattori portino necessariamente all'omosessualità.Sono le teorie genetiche ad essere deterministiche, non quelle psicologiche.Preferire i maschi alle femmine è genetico?Ed essere attivo e passivo, anche?E feticista dei piedi o delle mani?Perchè solo il genere? Perchè non tutto?Devo quindi aspettarmi, secondo voi, che la mia sessualità sia in qualche modo simile a quella di mio fratello?Maddai! Non ci crederò mai...

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Mamma mia, è una questione complicata anche se estremamente interessante...è un po' come "è nato prima l'uovo o la gallina?"Non ho idea di quale sia la risposta né credo che sarà trovata molto presto o molto facilmente.

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io sono etero nn ho nessuna voce in capitolo credoma secondo me omosessuali si nasce caso mai lo si accetta o manifesta dopo nn vuol dire che uno diventa gay così all'imporvvisopuff gay nah nn ci credo

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ma, io non ho problemi a dire che secondo me gay si nasce.Io ci sono nato, son sempre corso dietro ai ragazzi persino gia' dall'asilo...la cosa e' continuata alle elementari e cosi' via...Ora ci sara' chi mettera' in dubbio questo. ma sbagliera', poiche' io ho sempre saputo di essere gay.. o meglio la consapevolezza e' arrivata durante la puberta', ma i maschietti gia' mi piacevano prima...Idem per il mio ragazzo, idem per tutte le persone gay che conosco onestamente...Solo in un caso e' diventato improvvisamente gay all'apparenza...all'apparenza, poiche' recentemente ha ammesso di aver semplicemente represso se stesso per numerosi anni...per me ci si nasce. e chi dice di esserci diventato e' perche' forse aveva una maggiore bisessualita' di quanto ne possa avere io.

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Mah...penso che questo sia il dilemma che ogni omosessuale si pone durante la vita. Io non credo nè che ci si nasca, nè che ci si diventi. Mi spiego meglio. Ammettere che ci si nasca, è come dire che esiste un gene dell'omosessualità...Questo lo escludo a priori, altrimenti bisognerebbe ipotizzare anche l'idea di portatori sani di omosessualità, caratteri recessivi...insomma la cosa mi sembra un po' paradossale...Il fatto che ci si diventi mi sembra allo stesso modo una cavolata...Non è che uno a 15 anni dice: mah, tutto sommato i maschi non sono male, mi sa che divento omosessuale va...Mi è capitato a volte di sentire dei discorsi al di fuori di ogni raziocinio umano, che suonavano così: "no, perchè se vado con un uomo anche se so etero potrei diventare gay" :love: Quando sento 'ste frasi mi si gela il sangue... Detto questo vi espongo la mia teoria. La sessualità è un gusto, come tutti gli altri. Prendiamo per esempio la musica. Nessuno di noi decide consciamente: "il mio genere preferito è il rock, il mio invece è il pop, io invece il metal". una scelta musicale è dettata essenzialemente dall'ambiente in cui si cresce. Io ho un amico metallaro e una volta gli chiesi: come sei diventato metallaro? e lui mi rispose: mio fratello lo era, e io sono cresciuto sempre con questa musica in cameretta, sentivo i suoi cd, guardavo i suoi poster e crescendo mi sono appassionato sempre di più fino a diventarlo anche io. Esempio stupido, devo ammetterlo, ma secondo me funziona così. Ho letto nella sezione "con quali giochi giocavate da piccoli" e molti hanno risposto barbie, la cucinina e altri giochi femminili. io penso che queste nn siano effetti della proprio omosessualità, ma vere e proprie cause. Io per esempio ho ben 5 cugine femmine, pressappoco coetanee e abbiamo giocato sempre insieme...Sono cresciuto insieme a loro, per cui il mondo femminile non aveva segreti. E quando alle elementari i maschietti maliziosi alzavano le gonnelline alle bambine per vedere "cosa c'era" sotto, io già lo sapevo, e sinceramente tutta sta curiosità non ce l'avevo...magari mi intrigava di più scoprire cosa nascondevano i maschietti... Io penso che l'omosessualità sia dovuta a una mancanza di compagni di giochi maschi in tenera etàe quindi l'abitudine a giocare con un mondo femminile dal quale ben presto se ne assorbono anche i gusti. Questo spiegherebbe per esempio perchè quasi tutti i gay odiano il calcio, semplicemente perchè da piccoli non hanno avuto compagnucci con cui giocarci...Questa è la mia ipotesi..Illuminatemi!

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Ave a te o Almadel padre eterno!Mi spieghi come puoi trattare un argomento così, basandoti sulle teorie implicite della tua personalità sviluppate grazie alla tua esperienza personalissima e appunto "soggettiva" dove di teorie genetiche c'è ben poco..........tanto per intenderci, con quello che hai detto siamo ai livelli di "lui è uno scorpione, quindi ha una sessualità forte, lui è un cancro ascendente toro quindi è una persona terribile".........tra l'altro ho citato ricerche scientifiche che ho letto su un numero di focus ergo sono sicuro che, attendibilità a parte, esistono.

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Io penso che l'omosessualità sia dovuta a una mancanza di compagni di giochi maschi in tenera etàe quindi l'abitudine a giocare con un mondo femminile dal quale ben presto se ne assorbono anche i gusti. Questo spiegherebbe per esempio perchè quasi tutti i gay odiano il calcio, semplicemente perchè da piccoli non hanno avuto compagnucci con cui giocarci...
ciao Emo  :)ho letto la tua ipotesi, ma non credo che risolva la questione, in quanto evidenzia soltanto un fatto abbastanza comune: che a buona parte di gay non piace il calcio e che sin da piccoli giocavano con le bambine (senza generalizzare).alle elementari eravamo 12 maschi e 12 femmine, quindi avevo compagni di gioco maschi, ma la mia scarsa attitudine calcistica mi ha spinto a giocare con le femmine. allora la questione è diversa e più complessa, legata a fattori esterni e non. spero di essere stato chiaro nella mia eccessiva concisione, sennò chiedete :love:
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Ma...alle elementari è già troppo tardi! tu avevi scarse attitudini calcistiche e gli altri bambini, a quanto ho capito no...perchè? perchè prima delle elementari non hai mai giocato con altri bambini...loro si...

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perchè prima delle elementari non hai mai giocato con altri bambini...loro si...
boh, credo che sia una risposta un pò troppo semplicistica. :look:se intedi che non ho mai giocato a calcio con altri bambini prima delle elementari, posso in parte capire.ma che non ho mai giocato con i maschi non è vero. alla materna da me non si giocava a calcio. quando uscivamo in giardino c'erano altalene, scivoli, capanne e girelli, nessun pallone. è vero che i miei ricordi di quel periodo sono molto nebbiosi, però attribuire alla mancanza di relazioni sociali (perchè il gioco rientra in questo ambito) con altri maschi, l'origine dell'essere omosessuale credo che sia un pò esagerato.non so, anche le mie sono delle semplici riflessioni su un argomento abbastanza complesso. ci sto ragionando anche ora che scrivo, quindi può essere che le idee siano un pò confuse. :gha:ciaoo :love:
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Beh, vedo che tutti continuano a domandarsi: "omosessuali perché"? Come se fosse una questione molto importante per noi.... si, può esserlo per la scienza, ammesso che gli scienziati riescano ad essere imparziali nelle loro ricerche... cosa su cui non metterei mano sul fuoco, sapendo che gli scienziati, spesso, non sono né più intelligenti, né più imparziali, né più obiettivi di qualsiasi altro...Io non posso far altro che ribadire che il problema del "perché sono così" me lo ponevo solo finché il mio essere omosessuale mi poneva dei problemi, o dei dubbi.Nel momento in cui mi sono reso pienamente conto che la mia omosessualità è una mia caratteristica personale come un'altra, ESATTAMENTE come un'altra, come il mio amare la montagna, la fantascienza, la cucina cinese e il visitare i musei, ho smesso di farmi domande, esattamente come non mi pongo problemi sul perché amo la fantascienza, i musei o la montagna.... voglio dire... voi vi domandate per caso perché preferite il gelato di malaga a quello al pistacchio???Io penso che il fatto di porsi domande al riguardo sia un segno di insicurezza, di dubbio, a meno che appunto non si sia degli studiosi del comportamento umano e allora lo si fa per lavoro, o per curiosità.... ma forse che gli scienziati si interrogano sulle cause dell'eterosessualità?E il fatto che tanti omosessuali si interroghino sulle cause dell'omosessualità dimostra che in fin dei conti si sentono insicuri, dubbiosi sul loro essere, intimiditi dalla condanna altrui.Secondo me tanti omosessuali dicono "si, mi sono accettato", ma in realtà questa autoaccettazione mi sa tanto a volte di qualcosa di parziale, dubbioso, incerto... secondo me c'è ancora tanto lavoro da fare non solo per far accettare alla società l'omosessualità, ma per farla comprendere appieno anche da parte degli omosessuali stessi.

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Sono le teorie genetiche ad essere deterministiche, non quelle psicologiche.

 

Le teorie psicologiche sono molto, ma molto peggio dato attribuiscono ai genitori e alle loro mancanze la responsabilità dell'omosessualità dei figli.

Sono teorie colpevolizzanti per i genitori e vittimistiche per i gay.

Le teorie genetiche al contrario non colpevolizzano nessuno.

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andiamo, ma siete gay.. come fate anche solo a pensare che gay ci si diventi :Pboh sara' che parlandone con chi conosco (oltre al mio caso personale ) noi abbiamo SEMPRE saputo di essere gay... fin dall'asilo lol... insomma, per me ci si nasce .E fortuna che non si cambia ^_^ sto' talmente bene nella mia frociaggine :rotfl:

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Personalmente credo che la sessualità di una persona non sia innata, ma comunque frutto di una formazione. Con quali modalità non è ho idea, certamente il tutto avviene in maniera incoscia, magari nei primi anni di vita di cui non possiamo che avere solo ricordi molto vaghi.Anche perchè la sessualità è una parte del nostro carattere, e nonostante ultimamente sia un fiorire nuovi geni "psicologici" (tipo il gene del male, quello della seduzione e cacate simili...) nessuno pensa veramente che il carattere di una persona possa essere impresso nel dna.Per il resto sono d'accordo con Paduanbear, scervellarsi su queste domande è utile fino ad un certo punto, lo fai all'inizio per capire meglio chi sei, ma poi la cosa perde di importanza e di fatto non ci pensi più.

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In primo luogo devo dire che concordo con PaduanBear: farsi domande sul perchè si è omosessuali, è sinonimo di insicurezza.E' innegabile però rilevare che la "scienza" si fa queste domande; se non altro perchè i lettori di Focus leggono più volentieri un articolo che parla di sesso, piuttosto che uno che spieghi cosa sono i bosoni o come funziona una stella a neutrini.Quindi è ovvio che gli omosessuali anche "non problematici" entrino nel dibattito "scientifico" per esprimere perplessità e ricadute per la propria identità. Analogamente a come accadrebbe se domani ci dicessero che essere di Destra o di Sinistra è dovuto a una predisposizione genetica... suppongo che i politici vorrebbero dire la loro, no?Ho detto spesso che io sono gay a seguito di una esperienza troppo precoce e non pienamente consensuale.Quindi non posso fare altro che considerare i "motivi psicologici" come realmente attivi nella costruzione dell'identità omosessuale.Esistono anche delle cause genetiche?Io mi auguro di no e vorrei che si interrompessero tutti gli studi in questo senso. E' evidente che se fosse vero, il giorno che la mappa genetica di un figlio fosse disponibile ai genitori...

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Votare a destra o sinistra è frutto di una scelta che non ha che fare con la genetica. Non è possibile invece alterare intenzionalmente l'orientamento sessuale.

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Le teorie psicologiche sono molto, ma molto peggio dato attribuiscono ai genitori e alle loro mancanze la responsabilità dell'omosessualità dei figli.Sono teorie colpevolizzanti per i genitori e vittimistiche per i gay. Le teorie genetiche al contrario non colpevolizzano nessuno.
Non colpevolizzano nessuno? e i geni chi te li ha dati scusa?Prova a dire a dei genitori che non accettano che il figlio sia gay che è genetica e quindi è colpa loro... quello si che è un colpo peggiore.Le teorie psicologiche, invece, non fanno dipendere tutto dai genitori, perchè molto dipende dall'ambiente famigliare, ma molto altro da quello esterno. Soprattutto in questi tempi in cui si passa sempre meno tempo in casa come famiglia.
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Non scegliamo che geni avere e nemmeno i genitori scelgono i loro. Ti sono stati trasmessi e buonanotte.

Mettere al mondo dei figli invece è una scelta, nessuno ti obbliga. La responsabilità di crescerli nel bene o nel male, ricade sui genitori.

Una teoria che costruisce il paradigma del padre assente (poverino chissà dov'era mentre il figlio diventava gay) e la madre oppressiva è chiaro che è una teoria colpevolizzante. Attribuisce all'incapacità di essere buoni genitori, figure di riferimento, la responsabilità del figlio gay.

E così l'omosessualità diventa la storia di una vittima.

Spiegami cosa ci sia di bello in queste strampalate teorie e l'utilità nel sostenerle quando per altro sono indimostrabili.

 

Poi voglio ricordarti che se l'omosessualità è stata a lungo considerata una malattia mentale è proprio grazie alle teorie psicologiche e non quelle genetiche.

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semmai psichiatriche visto che era una malattia psichiatrica e non psicologica e che, quindi, veniva curata a suon di psicofarmaci ed elettroshock, cosa che gli psicologi non possono fare.Io temo che venga considerata una malattia genetica, perchè quello si che potrebbe far gridare davvero al diverso, o al mostro o allo scherzo della natura. Basta vedere come vengono considerate le persone affette da problemi genetici.Non ultimo visto che la scienza avanza e che tra non molto (temo ancora) si potrà sceglire non solo il sesso del nascituro ma mappare i suoi geni e magari anche modificarli 'sta cosa mi terrorizza.Ancora poi... è vero che nessuno sceglie che geni passarci, ma ho degli amici che hanno problemi a livello genetico e, comunque, i genitori se ne incolpano. Perchè in fondo è la mescolanza dei loro geni che ha creato un gene difettoso nel figlio. Non credere che la non volontà di un atto implichi necessariamente che nessuno se ne senta intimamente colpevole.Tra l'altro che sia un inclinazione psicologica, ripeto, non determina necessariamente un 'errore' da parte dei genitori. Ci sono duemila altri fattori esterni alla famiglia che determinano buona parte del carattere e degli interessi dell'individuo, per cui perchè l'omosessualità non potrebbe rientrare in questo?A me personalmente non interessa, non ho ancora capito quando ho scoperto di essere come sono, e neanche ci penso o mi interessa. Sono così. Indipendentemente dal fatto che questo sia un derivato della mia famiglia, dei miei amici, dei miei geni o degli alieni.L'importante è stare bene con se stessi. Trovare a tutti i costi una motivazione serve solo a mettersi l'anima in pace potendo 'incolpare' qualcuno o qualcosa.Tutto cio' a mio avviso.

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E' vero che statisticamente se intervisti 100 gay ricorre con maggior frequenzala narrazione di un vissuto in cui il padre è carente, ma questo non significa affattoche sia vero, a volte lo è, a volte è il gay che rappresenta una domanda di virilitàche nessun padre al mondo potrebbe soddisfare. Quindi una cosa è la narrazione del vissuto della relazione padre-figlio altra cosala realtà di ciò che il padre è. Ciò premesso il pensare al perchè lo si è, in funzione della colpevolizzazione dei genitoriè espressione di un vostro senso di colpa nei loro confronti. In effetti quello che i genitorinon riescono a capire è che i loro complessi di colpa diventano a loro volta lo specchio peril senso di colpa dei figli.

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Io sinceramente non saprei rispondere definitivamente a questa domanda.Utilizzando le moderne teorie scientifiche in merito alla questione "natura-cultura", credo che sia 50 e 50.Odio pensare che la sola genetica influenzi completamente la nostra vita, così come credere che solo la storia personale può fare altrettanto.Dato che ogni essere umano ha una componente eterosessuale e omosessuale, secondo me il nostro patrimonio genetico ci fornisce solo di certe inclinazioni.Poi a seconda della storia personale un'inclinazione presente in tantissimi può essere attivata o disattivata (la funzione attiva di gene-ambiente).L'attivazione/disattivazione non è una scelta personale, ma semplicemente un susseguirsi di eventi/reazione agli stessi che rendono questa inclinazione più o meno pressante e presente.Nel momento in cui si supera una certa soglia la persona può realizzarlo (non sceglierlo).Per quanto riguarda le dinamiche padre-figlio e madre-figlio sono daccordo sul fatto che probabilmente c'è una maggiore frequenza nell'ambiente gay di carenza di figura genitoriale paterna o una figura materna eccessiva, però sono una di quelle cose che non mi hanno mai convinto fino in fondo.

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Alt! Io parlo di teorie psicologiche in senso generale. Che sia poi uno psicologo clinico o uno psichiatra ad averle elaborate, poco importa, rimaniamo nel campo "psicologico", cioè nel campo delle "scienze" che studiano il comportamento umano.Le tue paure mi sembrano del tutto infondate. Se mai si scoprisse il gene che orienta l'attrazione sessuale, sarebbe come avere scoperto il gene che determina il colore degli occhi o dei capelli, ovvero caratteristiche dell'individuo e non malattie. Inoltre non c'è nessun determinismo nel sostenere che c'è una base genetica nell'omosessualità.Le variabili di cui tu parli non sono alla base dell'attrazione sessuale, ma del MODO DI VIVERLA. Cioè i condizionamenti culturali, sociali, l'ambiente, le esperienze vissute, queste sì possono condizionare le scelte di vita. Se ti piace il "manico" ti piacerà sempre; ovunque, comunque e con chiunque. Qualsiasi scelta di vita farai non potrà modificare questo.Perché se fosse come dici tu, se fosse l'ambiente e in particolar modo quello famigliare a determinare l'attrazione sessuale, allora non si spiegherebbe come una famiglia eterosessuale fino al midollo possa determinare un gusto omosessuale nei figli. Tutto noi siamo cresciuti e condizionati da stili di vita, da schemi e modelli di vita eterosessuali che non ci hanno però reso tali. L'omosessualità si afferma invece a dispetto di ogni condizionamento sociale, culturale o famigliare. E non esiste un modo che possa modificare ciò. Nessuno è mai guarito dall'omosessualità anche chi non l'accettava e andava a farsi curare. Se un condizionamento genera l'omosessualità, dovrebbe esistere un de-condizionamento che riporti all'eterosessualità. E non esiste. Ci sono genitori omosessuali, con figli eterosessuali come mai? Perché alla base c'è qualcosa d'immodificabile, ovvero del materiale genetico. Inoltre sarebbe impossibile applicare il paradigma del padre assente e della madre oppressiva al mondo animale. Come si spiegherebbe allora l'omosessualità in altri mammiferi? Perché dovrebbero esistere motivazioni differenti per le scimmie gay?Poi a me francamente di sapere perché sono gay m'importa nulla. Però se vogliamo contrastare l'omofobia occorre seppellire qualsiasi teoria che faccia derivare l'omosessualità da un problema, da una deviazione, da un disturbo, da una qualsivoglia anormalità, men che meno da problematiche famigliari. L'approccio evoluzionista all'omosessualità è ben diverso da quello psicologico. Ci sono studi etologici che attribuiscono all'omosessualità una funzione adattativa cioè una funzione sociale come nel caso delle scimmie bonobo. E non sono teorie colpevolizzanti. Predono atto che l'omosessualità esiste, che se c'è ci sarà un motivo e che questo motivo non deve per forza di cose essere negativo. Avanti così!Hinzelman, perché gli oroscopi hanno molto successo? Perché sono talmente generici che chiunque può trovarvi un riferimento e adattarlo al vissuto del momento. Allora stesso modo, per una forma di autosuggestione, chiunque potrà trovare manchevolezze ai propri genitori e far derivare le proprie scelte sessuali da ciò che gli è stato negato e convincersene: specie se dietro c'è un think tank che supporta tali teorie e induce gli altri a crederci.

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Sono d'accordo e torno alla carica con una riflessione che vi ho già proposto altrove: un gene mutato si cerca di correggerlo, un trauma psicologico si cerca di farlo emergere, una disfunzione endocrina si cerca di guarirla...Nessuna "verità" scientifica porterà mai ad alcunché di buono. Noi possiamo indagare sulle cause dell'omosessualità perché è nella natura dell'uomo cercare continuamente spiegazioni di se stesso e del mondo, ma... ma il riconoscimento dei nostri diritti civili NON passa per la scienza, bensì per una modificazione culturale della società.E' per quella che - secondo me - dobbiamo impegnarci, rinunciando a far leva su ricerche scientifiche le quali allo stato attuale sono ben lungi dal poter dire la parola definitiva in merito. Specie quelle che leggete sulle riviste divulgative. Dovreste sapere BENE che, al giorno d'oggi, si fanno ricerche su qualsiasi cosa. Specie negli USA, dove mi risulta simili studi siano incoraggiati e sovvenzionati. Per qualsiasi arogmento, persino il più inconsistente, ci sono studi che dicono tutto e il contrario di tutto. Ma si tratta appunto di studi, magari anche scientifici, NON certo di TEORIE scientifiche strutturate e comprovate!

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ma il riconoscimento dei nostri diritti civili NON passa per la scienza, bensì per una modificazione culturale della società.
Non vedo come possa si possa cambiare culturalmente la società se non cambia anche l'atteggiamento della scienza nei confronti della diversità. Certo da sola non basta, occorrono lotte sociali, politiche, soprattutto contro le religioni che sono le uniche rimaste ad alimentare il pregiudizio contro i gay.
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Guarda che la scienza non emette giudizi di valore. Non deve cambiare atteggiamento perché non ha alcun atteggiamento.Quello che deve cambiare invece, sono proprio i giudizi di valore, nella testa della gente.I gay sono discriminati per razzismo, paura del diverso, interessi economici, disinteresse istituzionale, pregiudizi religiosi (che giutamente tiri in ballo anche tu), eccetera...Queste cose non possono cambiare semplicemente grazie ad una (chissà quale) scoperta scientifica delle cause dell'omosessualità, perché, come dicevo prima, qualsivoglia causa si cercherebbe di curarla.Invece, la mentalità necessaria è del tipo: "A me piacciono le donne, a te gli uomini. Non importa perché, è così e basta.. E non è un buon motivo per negare a te i tuoi diritti."Questo è il principio della tolleranza, no?

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Queste cose non possono cambiare semplicemente grazie ad una (chissà quale) scoperta scientifica delle cause dell'omosessualità, perché, come dicevo prima, qualsivoglia causa si cercherebbe di curarla.Invece, la mentalità necessaria è del tipo: "A me piacciono le donne, a te gli uomini. Non importa perché, è così e basta.. E non è un buon motivo per negare a te i tuoi diritti."Questo è il principio della tolleranza, no?
A sostegno di quanto dice Yrian vorrei ricordare una cosa che (a giudicare dal titolo di molti topics sull'argomento) non molti sanno, ovvero che la psicologia e soprattutto la psicoanalisiHANNO RINUNCIATO DA UN PAIO DI DECENNI ALL'INDAGINE PSICODINAMICA SULL'OMOSESSUALITàcioè hanno rinunciato alla ricerca dell'EZIOLOGIA DELL'OMOSESSUALITà.Freud aveva inventato un mito, l'Edipo, che ebbe una tremenda fortuna fino agli anni '70/80, secondo cui (detto in soldoni) chi sviluppava un Edipo "positivo" [e te pareva] diventava ETERO, chi lo sviluppava "negativo" [e te pareva] diventava OMOSESSUALE.Orbene, l'osservazione dei dati clinici (W L'EMPIRISMO) ha dimostrato che:NON è COSì!Per questo - tra l'altro - è ciarpame e cascame di nullo valore scientifico quei pezzetti o residui di pseudosapere psichiatrico/psicologico (decaduto!) che usa la Chiesa contro di noi.Ma per questo, anche, l'OMS, si è orientata in un'altra direzione, distinguendo tra OMOSESSUALITà e OMOSESSUALITà EGODISTONICA - quella che cioè il soggetto che ne è portatore vive male, come una sofferenza, una deminutio, qualcosa da curare; la prima è un'inclinazione naturale della sessualità, punto e basta. Il passo ulteriore da capire è che:- l'o.tà non ha una causa, è una virtualità che si sviluppa- ha invece certamente una causa, o più cause, l'o.tà egodistonica, ed è su questa e queste cause che dovremmo concentrarci, passando in rassegna tutto, ma proprio tutto: privato, pensieri intimi e segreti, messaggi subliminali della realtà esterna fino ad arrivare all'omofobia e alla negazione dei diritti. Dovremmo farlo davvero.
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Guarda che la scienza non emette giudizi di valore. Non deve cambiare atteggiamento perché non ha alcun atteggiamento
Eh no, la scienza non è neutrale. Può esserlo nelle intenzioni, ma non nella sostanza dei fatti. I paradigmi sulla famiglia di un omosessuale partono da presupposti ben specifici e tutt'altro che neutri. Poi certo che devono cambiare i giudizi di valore, ma la questione è un po' più complessa di come l'hai messa tu.
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Ehm, no... Veramente no. Che io sappia l'epistemologia attuale ha decretato ben diversamente.Sinceramente non capisco la tua obiezione. Non è che la scienza indaghi o spieghi certi fenomeni in base a ciò che ritiene sia giusto o meno. Semplicemente punta a conoscere oggettivamente e cercando di non subire influenze di sorta.E' chiaro che ognuno cerca ciò che si propone di scoprire. E' chiaro che si può essere sottoposti a pressioni di vario genere. E' chiaro che si può decidere di divulgare o meno certe scoperte. Ma il METODO SCIENTIFICO in sé è avulso da ogni giudizio di valore.

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Caro Iriense,non mi pare tutto vero quello, che affermi:se, da una parte, non è dubbio che altro è che le scienze abbiano una via razionale d'investigazione delle cose quali sono, non quali vorremmo fossero, altro che alcuni investigatori, per utilità, lucro, amore, odio, pietà, ossequio, talora deviino da quella via;dall'altra non si può negare che ogni investigazione umana, anche quella che considera i fatti e non le opinioni, le cose e non i giudizii circa le cose, in tanto, in quanto usi della ragione e ponga principii razionali donde proceda, non può non giudicare ciò che meriti essere eletto e ciò che convenga sia rigettato, ciò che valga l'opera e ciò che possa essere omesso.Se, in somma, stabiliamo che ogni scienza debba soggiacere al principio di non contraddizione ovvero che non possa accogliere definizioni di cui non sia stata data dimostrazione per esperimenti ripetibili da chiunque sia, nelle medesime condizioni; non giudichiamo forse che cosa debba o non debba valere per l'investigazione scientifica e, dunque, non giudichiamo forse che cosa sia bene e che cosa male per essa ?.Di più, l'atto stesso della ragione, che muove ad investigare la natura delle cose, è causato da un giudizio circa ciò che valga e ciò che non valga, circa ciò che sia bene e ciò che sia male, perché in tanto, in quanto verso quelle moviamo, stimiamo quell'investigazione e quella natura e quelle cose, degne che siano oggetto del nostro atto razionale.Nel caso singolare proposto, non mi pare cosa indifferente, se alcuno stimi opportuno indagare piuttosto la cause ed i fini dell’amor Greco, che quelle dell’amor genitale, né ch’egli proceda usando piuttosto della scienza della natura, che della medicina o della morale:la via eletta dipende da un giudizio di ciò che meriti e valga, il quale precede e dirige l’indagine razionale. Anakreon.

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