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Immigrati e aumento aggressioni omofobe


supermascherina

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Infatti, debole ce sarai tre e tre quarti della tua palazzina.

Io non temo alcun confronto mentre voi sembrate farvela addosso in ogni momento.

Provate con i pannoloni, invece che coi forum.

92 minuti di applausi!

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I toni si sono inutilmente accesi...ho trovato molto bello il riferimento di Sartori al suq citato da Ben.

Anche perché -come ricordato da altri- l'omofobia non è  nemmeno il problema principale di un certo Islam, 

quanto l'irrisolto rapporto colla violenza e un senso della giustizia molto antiquato.

 

Ricordo le parole di mio padre al tempo dei fatti di Orlando...

"forse se qualcuno là dentro fosse stato armato si sarebbero limitati i danni"...non lo so.

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Ricordo le parole di mio padre al tempo dei fatti di Orlando... "forse se qualcuno là dentro fosse stato armato si sarebbero limitati i danni"...non lo so.

 

[ Non dico sia il caso di tuo padre ]

 

Rischia di essere un tantinello strumentale, alla Trump

 

Della serie : appoggiami anche tu -gay- nel libero commercio delle armi

mentre io continuo a rimenere contrario al matrimonio gay all'omogenitorialità  etc

 

Allo stesso modo se la Le Pen mi fa dei discorsi contro l'omofobia islamica, ma poi

mi sostiene la teoria del Gender dovrò pormi il dubbio che la sua posizione sia un po'

strumentale

 

Alla fine io che mi ritrovo?

Il libero commercio delle armi e la teoria gender

 

E cosa ho ottenuto?

Niente

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Hahaha Hinz, ma non temere di offendere!

 

Il babbo è un gigante buono, talmente tronfio di orgoglio da grondare umiltà, convintamente nazionalista, federalista, anarchico, alla prova dei fatti generoso contro il proprio interesse, lasciagli una muta di cani ed una carabina e lui è felice. CHIARAMENTE se fosse americano voterebbe Trump.

Ecco, non è sessista, almeno quello; nemmeno razzista, perché se ti raccontassi di quanto ha sovvenzionato per mesi un tossico serbo che lo intortava coi suoi racconti lacrimosi...aaargh :D

 

Proprio a lui doveva toccare un figlio frocio, velleitario, urbano...

a me non interessa viaggiare armato, però non escludo che, fosse accaduta la cosa più "vicino" a me, magari un pensiero ce l'avrei fatto...senza per questo votare Trump.

Edited by schopy
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Predicatore islamico americano invita a decapitare i gay. Londra, non Ryad. http://gayburg.blogs...che-invita.html

 

Sarà una coincidenza! Pensa al Cristianesimo che faceva le crociate... e altre idiozie radical chic... xD

 

 

 

LocoEmotivo, on 11 Oct 2016 - 08:55 AM, said: Infatti, debole ce sarai tre e tre quarti della tua palazzina. Io non temo alcun confronto mentre voi sembrate farvela addosso in ogni momento. Provate con i pannoloni, invece che coi forum. 92 minuti di applausi!

Parole, parole, parole... di radical chic! Uno che fa certi discorsi del genere si farebbe prendere a schiaffi anche da una vecchia filosofeggiando sullo stato di diritto. Io è una vita che sono abituato a difendermi con le buone (verbalmente) che con le cattive (fisicamente), sono molto pacifico, ma il fesso non l'ho fatto proprio mai.

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il fesso non l'ho fatto proprio mai.

Ti assicuro, infatti, che "fesso" non è la parola che uso quando penso a te e ai tuoi amichetti :D

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Hai ragione Schopy, i toni sono inutilmente accesi perché la discussione è diventata esorcistica e apotropaica.

 

Per me bambinello italiotto omosessualotto del 2016 è molto più gratificante e corroborante raccogliere tracce e segnali che mi convincano dell'idea che chi più probabilmente mi ostacolerà nella vita sarà una anonima setta internazionale mostruosa seminegra senza morale sudicia e barbara dal nome impronunciabile che trama mossa da oscure forze mistiche, piuttosto che mio padre, mia sorella, un mio datore di lavoro.

 

Boh, a me è capitato di uscire con eterosessuali musulmani in circostanze in cui io ero out, e accidenti, spero di non deludere nessuno ma tutto lascia pensare che io sia vivo e vegeto.

 

Ironia a parte, il problema è il livello di secolarizzazione: e purtroppo è un problema trasversale a tutte le fedi e a tutti gli ambienti.

 

Poi ovviamente ci sono le personalità a base paranoide che reagiscono urlando come maialini sgozzati e per quelle non si può fare nulla perché il problema è in loro, non nella notizia che ricevono.

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Boh, a me è capitato di uscire con eterosessuali musulmani in circostanze in cui io ero out, e accidenti, spero di non deludere nessuno ma tutto lascia pensare che io sia vivo e vegeto.


Sicuro di non essere uno zombie? 
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Il problema del singolo predicatore non è trascurabile in rapporto all'ideologia ed alle sue fonti, ma è abbastanza irrilevante in una considerazione politica del problema, perché è innegabile che ci sia un problema, anche se i termini, come le soluzioni, sono sub iudicibus.

Sono noti casi di rabbini in Israele che incitano all'uccisione degli omosessuali e di pope ortodossi russi che ne chiedono l'impalamento, forse per pena di contrappasso (e qui sarebbe una bella questione capire perché Dante nella sua Commedia non usi di tale apparentemente facile contrappasso.....).

 

E' ovvio che politicamente, salvo che non si voglia fare della demagogia, sempre comoda per il demagogo, ma inetta a risolvere problemi, si deve considerare non la singolarità delle opinioni o dei comportamenti, per quanto demenziali, ma l'id quod plerumque accidit, come dicono i giuristi, cioè quelli che sono le opinioni e soprattutto i comportamenti prevalenti in un gruppo sociale considerato.

 

Opinioni e comportamenti prevalenti che posso pur essere peggiori di quelli cui incitano gli addetti delle varie religioni, ma che appunto si deve dimostrare siano uguali o peggiori, se almeno vogliamo procedere con razionalità e non a testa bassa incornando tutto quello che incontriamo, muri di cemento armato compresi.....

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AndrejMolov89

E' onestà intellettuale prendere in considerazione solo la componente sociale presente nei nostri territori: i mussulmani nei stati mussulmani sono una situazione a parte. 
Presi solo questi ultimi, bisogna verificare quanto si siano integrati mediamente, e come sono le loro reazioni di fronte a determinati fenomeni. Mi pare evidente che i predicatori pazzi siano statisticamente sullo stesso ordine di grandezza di quelli dei milita christi (che fa più o meno gli stessi discorsi). Per appurare il problema omofobico bisognerebbe partire, banalmente, dalle persone medie, in cui la religione rappresenta solo un elemento in comune, ma non un punto saldo della loro esistenza. Se si continuano a prendere casi puntuali per costruire castelli, oltre a fare degli errori logici evidenti, non si riesce andare avanti. 

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Presi solo questi ultimi, bisogna verificare quanto si siano integrati mediamente

È anche utile capire quanto spazio gli sia concesso per integrarsi e quanto invece l'islamofobia, la xenophobia e il razzismo, ecc. li portino a ghettizzarsi tra di loro, magari in misura maggiore di altre minoranze e anche in generazioni successive alla prima. Vedere la differenza di opinioni e comportamenti tra i musulmani immigrati che vivono, di fatto, in isolamento tra loro e quelli che, invece, vivono in luoghi in cui siano integrati in una società più variegata, può offrire una chiave di lettura del problema e più di qualche spunto su come affrontarlo.

 

Oppure, perché fare tanta fatica? Al rogo il diverso, che è brutto e mi sta antipatico, e festa...

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http://www.wikipink.org/index.php/Elenco_dei_paesi_che_criminalizzano_l'omosessualità

 

Fortunatamente "solo" in sette paesi l'essere LGBT è punito con la morte, si tratta ovviamente di paesi islamici (Arabia Saudita, Iran, Yemen, Mauritania, Nigeria, Somalia e Sudan). Solo quattro paesi a maggioranza islamica è legale essere gay : Iraq (perchè è un protettorato americano), Giordania (da sempre il più filo-occidentale e filo-israeliano del Medio Oriente) e Kazakistan (perchè l'Urss li ha laicizzati di fatto e ci ha mandato parecchi russo-ortodossi a vivere li) nonchè ovviamente l'europea Turchia.

 

In molti paesi africani a maggioranza cristiana la situazione è solo leggermente migliore, anche perchè prevalgono interpretazioni molto conservatrici del cristianesimo.

 

Ad eccezione dell'occidente sono abbastanza friendly i paesi dell'estremo oriente a maggioranza buddhista/shitoista/taoista con l'eccezione della Birmania, retta da un regime militare anacronistico che punisce l'omosessualità ma è una delle mete preferite dei pedofili di mezzo mondo... 

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È anche utile capire quanto spazio gli sia concesso per integrarsi e quanto invece l'islamofobia, la xenophobia e il razzismo, ecc. li portino a ghettizzarsi tra di loro

 

Non so se sia colpa del razzismo.

Io vivo in una regione molto più razzista della media italiana

in una città con un sindaco della Lega Nord,

sesto per gradimento tra i sindaci in Italia.

 

Eppure non ci sono ghetti e il livello di integrazione sembra buono;

nonostante ordinanze razziste che impongono il coprifuoco alle 20 ai kebabbari

(fai una cosa del genere alle nostre pizzerie all'estero e noi Italiani giustamente incendieremo la città,

ma molti Musulmani provengono da Paesi con dittature e questo credo li renda più docili di fronte ai soprusi).

 

C'è qualcosa in Italia - e ancora di più in Spagna - che favorisce l'integrazione.

Nel caso italiano penso sia la struttura della nostra scuola pubblica

o forse il fatto che abbiamo immigrati di moltissimi Paesi diversi

che impedisce la creazione di vere e proprie enclavi.

(Nel mio quartiere i Nigeriani adulti stanno solo con altri Nigeriani,

ma i loro figli sono sempre solo in compagnie miste)

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Io vivo in una regione molto più razzista della media italiana

E omofoba. I miei genitori vivono ancora a Monselice, ma io appena finito il liceo ho preso i miei soldi e sono scappato, perché tra bullismo e ambiente generale mi sentivo sopraffatto. Ho ben presente i problemi del veneto da questo punto di vista.

 

Eppure non ci sono ghetti e il livello di integrazione sembra buono;

Anch'io ho l'impressione che in Italia le seconde generazioni siano ben integrate e che anche gli immigrati di prima generazione abbiano le opportunità per farlo; poi, ovviamente, parlo di quello che vedo nella mia zona, non necessariamente rappresentativa del resto d'Italia.

 

Diciamo che ciò che volevo dire è che, secondo me, i problemi che alcuni denunciano in questo topic nascono per la maggior parte in situazioni in cui le persone non sono riuscite a integrarsi o vivono in quartieri composti in gran parte da conterranei e che questo ci dovrebbe suggerire delle possibili strade per limitarli, questi problemi, tanto o poco diffusi che siano.

 

E queste strade, secondo me, sono a doppio senso di marcia. Per fare un esempio, così come sappiamo che è meno probabile che chi conosce persone gay sia omofobo, allo stesso modo è lecito aspettarsi che chi conosce persone musulmane sarà meno probabilmente islamofobo.

 

Secondo me i problemi che lamentano alcuni e il problema di intolleranza che ben si evidenzia in questo topic sono, in realtà, strettamente collegati tra loro e, da certi punti di vista, inscindibili: si devono affrontare insieme.

Edited by paperino
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AndrejMolov89

Bene o male è raro che in Italia si creino ghetti, ci sono problemi con i profughi perché li mettono tutti in una singola palazzina (con spazi vitali molto ristretti, non è detto che due siriani siano necessariamente amici).Quello è un po' problematico, e bisognerebbe rivedere come si fa accoglienza. 
La questione è che non vedo una tendenza stasticamente valida per preoccuparmi, sono preoccupato dei neo-nazi, leghisti e fascisti. Sono più organizzati e violenti di tutti i migranti messi insieme, seppur siano una minoranza. Mi pare che si voglia vedere un problema quando non c'è, adottare soluzioni ad un problema potenziale come se esistesse è un po' una cretinata che ha l'effetto opposto. Se si vuole prevenire, bisogna semplicemente favorire dei  percorsi di integrazione, e iniziare a fare un po' di ingegneria sociale, ovvero programmare le mosse in modo tale che sia altamente improbabile che accada qualcosa di negativo, o che se accade sia solo parte di una ristretta minoranza di minorati mentali. 
Mi pare evidente che il problema fondamentale non sia l'omofobia islamica, o dei migranti in generale, ma quella presente in Italia: se risolvi l'omofobia italiana, togli gli spazi in cui si possono esprimere determinate idee, se non lo fai, e ti preoccupi di quella dei migranti, stai semplicemente aumentando il problema da ambe due le parti.


E omofoba. I miei genitori vivono ancora a Monselice, ma io appena finito il liceo ho preso i miei soldi e sono scappato, perché tra bullismo e ambiente generale mi sentivo sopraffatto. Ho ben presente i problemi del veneto da questo punto di vista.

 

Anch'io ho l'impressione che in Italia le seconde generazioni siano ben integrate e che anche gli immigrati di prima generazione abbiano le opportunità per farlo; poi, ovviamente, parlo di quello che vedo nella mia zona, non necessariamente rappresentativa del resto d'Italia.

 

Diciamo che ciò che volevo dire è che, secondo me, i problemi che alcuni denunciano in questo topic nascono per la maggior parte in situazioni in cui le persone non sono riuscite a integrarsi o vivono in quartieri composti in gran parte da conterranei e che questo ci dovrebbe suggerire delle possibili strade per limitarli, questi problemi, tanto o poco diffusi che siano.

 

E queste strade, secondo me, sono a doppio senso di marcia. Per fare un esempio, così come sappiamo che è meno probabile che chi conosce persone gay sia omofobo, allo stesso modo è lecito aspettarsi che chi conosce persone musulmane sarà meno probabilmente islamofobo.

 

Secondo me i problemi che lamentano alcuni e il problema di intolleranza che ben si evidenzia in questo topic sono, in realtà, strettamente collegati tra loro e, da certi punti di vista, inscindibili: si devono affrontare insieme.

Monselice deve essere distrutta tra atroci tormenti, odio tutta quella città compresa Este :D

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Per me bambinello italiotto omosessualotto del 2016 è molto più gratificante e corroborante raccogliere tracce e segnali che mi convincano dell'idea che chi più probabilmente mi ostacolerà nella vita sarà una anonima setta internazionale mostruosa seminegra senza morale sudicia e barbara dal nome impronunciabile che trama mossa da oscure forze mistiche, piuttosto che mio padre, mia sorella, un mio datore di lavoro.

 

Spero tu davvero non includa me nel novero di chi ha di queste paure :D 

Ciò non toglie che sì, spesso in passato io mi sia lasciato contenere/limitare da paure che originano da un ambiente piuttosto reazionario.

 

E omofoba. I miei genitori vivono ancora a Monselice, ma io appena finito il liceo ho preso i miei soldi e sono scappato, perché tra bullismo e ambiente generale mi sentivo sopraffatto. Ho ben presente i problemi del veneto da questo punto di vista.me.

 

WOWWWWW. Stima & ammirazione.

Filo un pelo OT a proposito di aggressioni più o meno omofobe, per par condicio dopo il racconto dello spaccino magrebino.

L'unica volta che da adulto sono stato insultato in modo pesantemente omofobo è stato da parte di un italiano; i suoi amici lo trattenevano, io ho minacciato di chiamare i carabinieri, sono tornato a casa molto triste e solo. In ottemperanza al mio carattere melodrammatico ho preso una lametta e mi son rapato i capelli a zero.

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Io sono iscritto ad alcune pagine di italiani di seconda generazione e di coloured italiani. Pagine con un seguito importante, anche undicimila persone. I contenuti sono assolutamente in sintonia con il mio pensiero, sembrano quelli di una pagina di Arcigay o Amnesty International, si parla di diritti degli omosessuali, di lotta all'omofobia, di integrazione, di mescolanza di tradizioni, di storie difficili di persone che emigrano, storie di persone sopravvissute alla discriminazione che ora hanno conquistato una vita piacevole, addirittura articoli su lesbiche africane che si confessano sul proprio disperato percorso di accettazione.

 

Sento una vicinanza spirituale profonda con chi deve andarsene da un luogo merdoso alla ricerca della libertà e della felicità, è una cosa frociamente attuale. Gli immigrati, i richiedenti asilo, gli italiani di seconda generazione sono preziosi, hanno subito la discriminazione, hanno vissuto il minority stress, hanno esperienze collettive sociali spesso sovrapponibili a quello che vive la comunità lgbt.

 

I parallelismi sono molti, meritano di essere esaltati.

 

Leggo di denunce delle atrocità commesse contro donne, bambini e deboli nei paesi di origine, leggo di articoli sull'importanza dell'eutanasia, leggo di diritti all'inclusione dei disabili.

 

Alcune attiviste italiane di origini africane hanno voluto dedicare ampi spazi e documentari ad una pratica stronza come l'orticaria, ossia le pressioni subite dall'italianissimo esterno borghese affinché cancellassero il più possibile i loro tratti somatici con trucco, abiti specifici, addirittura stirando e nascondendo i capelli afro che disturberebbero la quiete pubblica dell'italiano medio, e la lotta contro tutta una serie di precetti finalizzati a NON FARLE APPARIRE TROPPO...

 

Vi ricorda per caso qualcosa?

Edited by Sampei
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Io sono iscritto ad alcune pagine di italiani di seconda generazione e di coloured italiani. Pagine con un seguito importante, anche undicimila persone. I contenuti sono assolutamente in sintonia con il mio pensiero, sembrano quelli di una pagina di Arcigay o Amnesty International, si parla di diritti degli omosessuali, di lotta all'omofobia, di integrazione, di mescolanza di tradizioni, di storie difficili di persone che emigrano, storie di persone sopravvissute alla discriminazione che ora hanno conquistato una vita piacevole, addirittura articoli su lesbiche africane che si confessano sul proprio disperato percorso di accettazione.

 

Ce le segnali? :)

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Bene o male è raro che in Italia si creino ghetti

 

Sarebbe utile capire il motivo

 

In parte può essere il nostro localismo, noi certo non abbiamo molte cité

francesi che diventano banlieu, è più facile un comune circondato di paesi

o tanti comuni che formano un distretto produttivo

 

La struttura urbanistica riflette quella produttiva ( piccola e media impresa )

e sociale.

 

Austria                     -7    5

Belgio                    -12  10

Danimarca            -13    8

Francia                   -7    7

Germania               -7    4

 

Questi dati del CNEL ( che totalmente inutile non è )

ci dicono che nei paesi qui sopra il tasso di occupazione

degli immigrati è inferiore del 7-12-13-7-7 mentre quello di

disoccupazione è superiore a quello della popolazione ( col DX )

nazionale

 

In Italia invece risulta che gli immigrati lavorano di più +5% ( ovviamente

sono anche più giovani ma il dato depurato resta +1% ) e sono più disoccupati

+4% : i dati sono migliori degli altri paesi europei

 

Questo potrebbe derivare dal fatto che in altri paesi l'economia si è "mossa"

e l'immigrato meno qualificato è stato progressivamente emarginato, mentre da

noi - nonostante la crisi - l'immigrazione è più recente e gli immigrati sono ancora

funzionali ad un mercato d'entrata ( anche se sotto-pagato / sotto-qualificato e in affanno )

 

In parole povere in Italia non si è fatta integrazione, ma non c'è stata emarginazione

altrove si sono fatte politiche di integrazione ma il sistema economico li ha emarginati

il rischio che un fenomeno del genere possa verificarsi anche in Italia esiste

 

PS

 

ovviamente questo post è anche un omaggio al CNEL alla vigilia della sua abrogazione

e al ricordo di quella estinta cultura marxista, che consigliava di studiare i fenomeni sociali

anche in una ottica economica. Tutto ciò oggi può apparire inutile, superato, ma delle politiche

di integrazione possono essere insufficienti, rispetto al gioco delle forze economiche che muovono

i mercati

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WOWWWWW. Stima & ammirazione.

Off Topic

Forse mi hai frainteso: le ragioni che mi hanno spinto a fuggire dal veneto sono varie; sia interiori/personali, sia familiari, sia ambientali, e il bullismo ne è solo un sottoinsieme, e il bullismo omofobo un ulteriore sottoinsieme. In veneto si può essere gay: non è l'Iraq. La mia è stata semplicemente una scelta personale che non merita né stima né disistima e che ha avuto conseguenze positive e negative esclusivamente personali. Mi scuso per l'OT.

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In Italia invece risulta che gli immigrati lavorano di più +5% ( ovviamente sono anche più giovani ma il dato depurato resta +1% ) e sono più disoccupati +4% : i dati sono migliori degli altri paesi europei

 

Questo potrebbe derivare dal fatto che in altri paesi l'economia si è "mossa" e l'immigrato meno qualificato è stato progressivamente emarginato, mentre da noi - nonostante la crisi - l'immigrazione è più recente e gli immigrati sono ancora

funzionali ad un mercato d'entrata ( anche se sotto-pagato / sotto-qualificato e in affanno )

 

Sarebbe interessante analizzare il sesso, l'età e soprattutto la provenienza geografica degli immigrati residenti per ogni paese. In Francia, Belgio e forse Danimarca dovrebbero essere prevalentemente uomini dal Maghreb, in Germania coppie miste da Turchia e ex Iugoslavia, da noi sono prevalentemente donne da ex URSS, Polonia e Romania. Ovvio che per queste ultime è più facile inserirsi nel mercato del lavoro come badanti, colf, infermiere (le infermiere polacche sono tantissime), mediamente sono persone più in la con l'età e più istruite.

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@Fabius81,

 

Qui ci sono un bel po' di dati, anche se non ho il tempo materiale per spulciarli: http://www.un.org/en/development/desa/population/migration/data/estimates2/estimates15.shtml

 

Ho trovato queste mappe, che però rispondono solo a una parte delle tue richieste:

 

immigrants-europe-country-of-origin.jpg

 

immigrants-europe-most-expanding.jpg

 

Fonte: https://jakubmarian.com/immigration-in-europe-map-of-the-percentage-and-country-of-origin-of-immigrants/

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Sento una vicinanza spirituale profonda con chi deve andarsene da un luogo merdoso alla ricerca della libertà e della felicità, è una cosa frociamente attuale.

A meno che tu non abbia paura di perdere status e "privilegi" (ci sono le virgolette), cosa che porta molti immigrati a odiare fortissimamente gli altri immigrati.

Perché anche la (falsa) percezione della minaccia è una cosa frociamente attuale, a quanto pare.

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Come al solito si estremizzano le cose e da una parte si dipinge l'immigrazione di genti di culture e tradizioni diverse e con motivi di trasferimento diversi come fosse un dono di dio (per chi ci crede) o dell'evoluzione naturale, che non può apportare altro che benefici, mentre dall'altro la si dipinge come un danno del demonio (anche qui per chi ci crede) o l'artificio d'una congiura universale, che non può portare altro che malefici.

 

Il problema esiste, non tanto per i numeri, che come abbiamo visto non sono tanto grandi quanto da alcuni si vuole credere, e forse neppure per la contrapposizione in sé di culture e tradizioni diverse, se non avverse, quanto piuttosto per la percezione di molti Italiani che tale contrapposizione sia rovinosa per le nostre tradizioni, la nostra cultura e, non ultimo, la nostra condizione economica e sociale.

 

D'altra parte non possiamo generalizzare movendo da casi singoli, neppure se questi siano di percezione nostra e quotidiana, perché è ovvio che bisogna guardare alle opinioni ed ai comportamenti prevalenti.

 

Purtroppo non ci sono posizioni sicure e rimedi preconfezionati e non sono neppure facili previsioni degli eventi futuri, che in misura non trascurabile dipendono da cause esterne non facilmente manipolabili, da noi almeno.

Ci si dovrebbe adeguare agli eventi con una politica sapientemente duttile, che tuttavia difficilmente è possibile date le scarse capacità intellettuali ed i notevoli vincoli elettorali della classe politica, non solo italiana per altro, come s'è visto in ambito europeo:

il rimedio esemplare è la fuga "alla britannica" con effetti tra il tragico ed il ridicolo anche per coloro che l'hanno promossa e votata.

Edited by Mario1944
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Ovvio che per queste ultime è più facile inserirsi nel mercato del lavoro come badanti, colf, infermiere (le infermiere polacche sono tantissime), mediamente sono persone più in la con l'età e più istruite.

 

Il CNEL poichè i lavori che citi tu sono femminili, ha messo in luce che dal 2012

in poi quando la crisi ha iniziato a battere fortemente sull'economia italiana

mentre la disoccupazione maschile degli immigrati segna un + rispetto alla

media dei maschi italiani ( anche se contenuto ) quella femminile è pari a

quella delle donne italiane (=)

 

Questo perchè il mercato dell'assistenza privata, ha retto meglio di edilizia

e altri comparti prettamente maschili. La domanda di colf e badanti resta

invariata anche se magari le famiglie italiane assumono persone non qualificate

o pagano meno dei minimi sindacali questo danneggia di più gli Italiani diplomati

o laureati.

 

Inoltre a partire dal 2009  cioè dalla grande crisi occupazionale italiana, il decreto flussi

è stato praticamente azzerato. Entrano i profughi ma non entrano più gli immigrati. Questa

misura non ha apportato grandi benefici agli Italiani, anche se un certo numero di donne

italiane ha ripreso a fare lavori abbandonati come la colf e la badante, ma ha tutelato gli

immigrati già entrati in Italia.

 

Considera che lo status di profugo o di persona in attesa di risposta su domanda di asilo

non consente l'assunzione regolare come lavoratore, quindi questi non gli fanno concorrenza

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Conclusivamente direi si possano suggerire due ipotesi

 

La prima è che in Italia l'immigrazione è più recente e quindi

gli immigrati non sono stati emarginati dalla dinamicità dei sistemi

economici, rispetto a cui non sono attrezzati

 

La seconda è che l'Italia è un paese arretrato in cui esiste una domanda

di lavoro rispetto a cui l'offerta di manodopera immigrata è più consonante

( il ché sarebbe confermato dall'emigrazione di milioni di giovani italiani 4,8

che vanno all'estero in cerca di lavori migliori )

 

Per assurdo quindi potrebbe essere vero che è l'arretratezza italiana a garantire

margini migliori di integrazione

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