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Referendum sulla Riforma Costituzionale 2016


Sbuffo

  

61 members have voted

  1. 1. Come voterai al referendum sulla riforma costituzionale?

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Basta leggerti, dici le tipiche frasi da qualunquista, senza alcun tipo di argomentazione, senza nemmeno sapere quello di cui parli.

tu invece sei reticente quando ti si chiede da che pulpito parli, ti avevo già chiesto che lavoro fai e hai taciuto come se te ne vergognassi, ora ti domando da che pulpito dai a uno sconosciuto del qualunquista e non rispondi lo stesso    

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Perchè io giudico quello che leggo qui ed è sulla base di quello che scrivi qui che dico che sei un qualunquista, non me ne frega niente chi sei e cosa fai nella vita.

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quella delle unioni civili è stata una barzelletta concordata all'interno della cerchia di Renzi e dei suoi tirapiedi, mi c'incazzo anch'io che sono etero


Quindi? 
Dovevamo rimanere al nulla assoluto che c'era prima? :)

Personalmente, essendo in coppia da 8 anni, non mi sognerei mai di sputarci in quella legge. 
E forse proprio perché sei etero, queste cose non le puoi minimamente comprendere ;) 
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credimi yalem, so cosa significhi avere una caratteristica che ti discrimina socialmente 

 

 

Perchè io giudico quello che leggo qui ed è sulla base di quello che scrivi qui che dico che sei un qualunquista, non me ne frega niente chi sei e cosa fai nella vita.

non è che non ti frega nulla di me, è che hai paura di scoprire con chi hai a che fare veramente (dato che tu ti nascondi dietro un forum per sentenziare sugli altri), come fanno tutti gli internauti arroganti e codardi della tua risma 



Quindi? 
Dovevamo rimanere al nulla assoluto che c'era prima? :)

Personalmente, essendo in coppia da 8 anni, non mi sognerei mai di sputarci in quella legge. 
E forse proprio perché sei etero, queste cose non le puoi minimamente comprendere ;)

non potevamo restare nel nulla di fatto perché era stata l'Europa a strigliarci e hanno dimostrato tutta la loro mediocrità con questa riformicchia penosa

Edited by Catilina
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No ti assicuro che proprio non me ne potrebbe fregare di meno di sapere chi sei, io semplicemente giudico quello che scrivi qui come utente del forum e da quello emerge chiaramente il tuo qualunquismo, io (come nessuno qui) non sono tenuto a riportare i fatti miei su un forum a persone che nemmeno conoscono.

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No ti assicuro che proprio non me ne potrebbe fregare di meno di sapere chi sei, io semplicemente giudico quello che scrivi qui come utente del forum e da quello emerge chiaramente il tuo qualunquismo, io (come nessuno qui) non sono tenuto a riportare i fatti miei su un forum a persone che nemmeno conoscono.

si perché sei un codardo e un arrogante, come tantissimi altri internauti che dal vivo si nasconderebbero sotto la sabbia prima di fare un'osservazione 

Edited by Catilina
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so cosa significhi avere una caratteristica che ti discrimina socialmente 

 

ma quando mai..
Hai detto di essere etero. 
Gli etero si possono sposare. Cosa potresti mai capire cosa si prova? 

 

E direi.. meno male che c'è/c'era l'Europa a spingerci in tal senso ad approvare una legge sulle Unioni Civili.. eventuali migliorie credo che ce le scorderemo per un bel pezzo. 
Intanto abbiamo qualcosa che non è un pugno di mosche. ;) 
Io fossi in te.. starei ZITTO. 

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privateuniverse

non potevamo restare nel nulla di fatto perché era stata l'Europa a strigliarci e hanno dimostrato tutta la loro mediocrità con questa riformicchia penosa

 

Concordo di nuovo.

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l'orientamento sessuale non è alla base di tutte le discriminazioni sociali yalem, ti consiglio di leggere la discussione sulla sindrome di Asperger

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si perché sei un codardo e un arrogante, come tantissimi altri internauti che dal vivo si nasconderebbero sotto la sabbia prima di fare un'osservazione 

 

Non è questione nè di essere codardo nè arrogante, semplicemente siamo su un forum e si giudica quello che uno scrive e il contributo che uno da al forum, il tuo si può giudicare qualunquista.

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Prepariamoci al nuovo governo pentastellato.

Un governo guidato da un partito azienda che considera l'Aids bufala e i vaccini dannosi.

È la volta buona che il popolo italiano si estingue dopo qualche bella epidemia.

Allora forse questo No non è stato così negativo tutto sommato.

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ma quando mai..

Hai detto di essere etero. 

Gli etero si possono sposare. Cosa potresti mai capire cosa si prova? 

 

E direi.. meno male che c'è/c'era l'Europa a spingerci in tal senso ad approvare una legge sulle Unioni Civili.. eventuali migliorie credo che ce le scorderemo per un bel pezzo. 

Intanto abbiamo qualcosa che non è un pugno di mosche. ;) 

Io fossi in te.. starei ZITTO. 

io sono contro tutte le forme d'intolleranza: omofobia, razzismo, sessismo, xenofobia e ho ricevuto insulti da omofobi per le mie rimostranze Possibile che tanti gay si ostinino a rigettare anche la solidarietà di chi li difende?!   

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privateuniverse

Quindi? 

Dovevamo rimanere al nulla assoluto che c'era prima?

Non ho capito per quale motivo tu debba essere tanto grato al PD per una legge che tratta le coppie dello stesso sesso come coppie di scopamici.

 

Guarda che quel poco che è stato ottenuto è molto meno di quel che aveva promesso il PD.

 

Ed è stato molto meno perché il PD ha candidato una trentina di senatori radiclamente contrari e ha preferito cedere loro invece di difendere i tuoi diritti.

 

Ha messo i diritti delle persone come te sul piatto dei suoi interessi di potere, e ha deciso che i secondi valevano più dei primi.

 

Se t'interessano tanto le unioni civili ci sono altri partiti che, su questo punto, hanno posizioni più avanzate del PD.

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Non è questione nè di essere codardo nè arrogante, semplicemente siamo su un forum e si giudica quello che uno scrive e il contributo che uno da al forum, il tuo si può giudicare qualunquista.

è inutile che ti nascondi dietro queste sterili giustificazioni, il qualunquismo delle enciclopedie e dei dizionari è ben altra cosa 

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Prepariamoci al nuovo governo pentastellato.

Un governo guidato da un partito azienda che considera l'Aids bufala e i vaccini dannosi.

È la volta buona che il popolo italiano si estingue dopo qualche bella epidemia.

Allora forse questo No non è stato così negativo tutto sommato.

 

Beh ma con il proporzionale al Senato non può esistere nessun governo pentastellato.

 

Servirebbe un italicum anche al Senato.

 

Ma sarebbe anche nel caso sarebbe ancora tutto da vedere.

 

I sondaggi danno praticamente sempre il Pd in vantaggio, oggi abbiamo visto che cmq Renzi da solo contro tutti ha portato a votare per la sua riforma e di fatto per il suo governo quasi 13 milioni di elettori, certo gli altri ne hanno presi di più ma erano appunto tutti gli altri contro di lui.

Non ho capito per quale motivo tu debba essere tanto grato al PD per una legge che tratta le coppie dello stesso sesso come coppie di scopamici.

 

Guarda che quel poco che è stato ottenuto è molto meno di quel che aveva promesso il PD.

 

Ed è stato molto meno perché il PD ha candidato una trentina di senatori radiclamente contrari e ha preferito cedere loro invece di difendere i tuoi diritti.

 

Ha messo i diritti delle persone come te sul piatto dei suoi interessi di potere, e ha deciso che i secondi valevano più dei primi.

 

Se t'interessano tanto le unioni civili ci sono altri partiti che, su questo punto, hanno posizioni più avanzate del PD.

 

Al Senato il Pd non aveva la maggioranza e c'era un governo con Ncd, per forza che ci si è dovuti accontentare di portare a casa una legge che è perfettibile, ma non era sicuro nemmeno di riuscire a portare a casa quella.

 

Molti ad inizio legislatura non ci avrebbero scommesso nemmeno un soldo bucato che si sarebbe riusciti ad approvare una qualsiasi legge sulle unioni civili in questa legislatura.

 

La riforma costituzionale+la legge elettorale erano proprio progettati per creare le condizioni favorevoli ad un governo che avesse una maggioranza per riuscire a portare a casa una legge migliore su quel tema come su tanti altri.

Edited by Sbuffo
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privateuniverse

è inutile che ti nascondi dietro queste sterili giustificazioni, il qualunquismo delle enciclopedie e dei dizionari è ben altra cosa 

Cosa vuoi che ne sappia Sbuffo di queste cose, lui pensa che sia suo dovere fare il ripetitore di panzane altrui, chiedergli di ragionare è chiedergli di andare contro la sua natura.

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Quello che hai descritto sei esattamente tu, probabilmente perchè ti conosci bene.

caspita!!! sono passato dall'essere un qualunquista inconsapevole a un qualunquista che si conosce bene; vedo che hai le idee chiarissime    :sarcastichand:

Edited by Catilina
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privateuniverse
Adesso che il termometro oscilla attorno al meno 20, che possiamo dire con certezza che il No ha vinto largamente il referendum, che il dibattito sul prossimo futuro istituzionale del paese è già iniziato e nelle redazioni si comincia a preparare un “addetto allo spread” che tenga monitorata la situazione dei mercati rispetto all’incertezza italica, è obbligatorio ripartire da una domanda fondamentale: ma era davvero necessario, tutto questo? Ma davvero era indispensabile impiccare il paese, e consegnare il futuro politico dell’unica prospettiva riformista davvero in campo, e dell’unica personalità di leader al momento disponibile, a una sfida dai rischi enormi, e dai benefici sicuramente inferiori? E davvero era parsa un’idea realistica, a chi esce sonoramente sconfitto, di poter giocare una partita impari partendo dalla avventata promessa che, in caso di sconfitta, avrebbe non solo lasciato Palazzo Chigi ma addirittura la politica?

 

Nella notte più buia, nella prima vera, sonora sconfitta di una carriera che semmai aveva conosciuto battute d’arresto che erano diventati altrettanto trampolini di lancio, queste domande, forse, rimbombano nelle stanze di Palazzo Chigi e di lì, poco lontano, dovrebbero arrivare anche al Rione Monti, nella storica casa di residenza di Giorgio Napolitano. Sarebbe facile essere impietosi solo con lo spaccone fiorentino, il nostro coetaneo che ci ha fatto sperare, poi temere, poi ricredere, poi spaventare: l’uomo nuovo che si è lanciato sfidando la vecchia politica e la vecchia sinistra e poi, arrivando al potere con una congiura di palazzo da lui guidata, ha giocato tutte le carte del vecchio armamentario politicista, arrivando all’apice con questa ultima campagna elettorale fatta di regali e promesse, soprattutto ai pensionati e agli statali che non sono esattamente il futuro del paese che aveva promesso di rappresentare.

 

Ma prendersela solo con lui, appunto, sarebbe facile, e finirebbe con il trascurare e il nascondere che questa vicenda politica, chi ha messo sulla graticola e ha rischiato di bruciare definitivamente il più grande talento politico prodotto dal centrosinistra da molti anni. O meglio: chi ha costruito un percorso politico e offerto un palcoscenico così alto a un processo che davvero era ancora troppo acerbo. Parliamo di Giorgio Napolitano che ha generosamente – questo sì – e irritualmente accettato un secondo mandato, ma lo ha vincolato da subito a riforme istituzionali la cui urgenza era sicuramente cristallina nella sua mente di uomo del Novecento, mentre il paese sembrava reclamare altre urgenze e scelte politiche più concrete, dopo un quinquennio pieno di crisi e un modello di sviluppo che non stava più in piedi. E ancora, invece di spronare a un cambio di passo l’incedere un po’ lento di Enrico Letta e del suo governo, Napolitano ha avallato la scalata brutale di Matteo Renzi che in poche settimane è passato da candidato segretario a premier tirandosi dietro un partito che, in buona parte, alle primarie di poco più di anno prima aveva votato il Novecento bonario e fuori tempo di Pierluigi Bersani. A questo quarantenne rampante e dai modi energici, evidentemente, non ha raccomandato abbastanza prudenza. O forse, non ha valutato con abbastanza attenzione il quadro complessivo, di cui le persone, in politica, sono una parte decisiva.

 

Perché leggere poche settimane fa di un Napolitano che si dichiarava dispiaciuto per il carattere di troppo spiccata personalizzazione del voto referendario, ecco, lascia almeno perplessi, visto che il processo era iniziato da lontano, e fatichiamo a pensare che una certa tendenza non dovesse essere vista e controllata prima, in privato, dal vero padre politico dell’operazione, piuttosto che criticata dopo, a frittata fatta, e in pubblico. Tanto più che l’approdo – una riforma che chi qui scrive ha sempre giudicato poco chiara – è diventato esiziale per il futuro del paese e per la sua stabilità a forza di ripeterlo, a forza di minacciare instabilità politiche dietro l’angolo, a forza di indicare nel cerbero europeo il vero nemico da cui difendersi con un sì. Come se, appunto, per risolvere i guai di un paese incancrenito un sì potesse bastare davvero, mentre invece i problemi complessi di questa nostra strana storia nazionale richiedono pazienza, ricucitura, nuovi rapporti tra la politica, le istituzioni e la società. Insomma, lungo lavoro e vera politica.

 

E adesso? E adesso il problema, intonso, ce l’abbiamo davanti. Il 40% di consensi che Matteo Renzi ha raccolto (inutile perdere tempo a cercare figurine da affiancargli, in questa battaglia da pazzi che ha voluto giocarsi a ogni costo) vale 12 milioni di voti. Non tanti di più, dopotutto, di quegli 11 milioni e qualcosa che aveva raccolto al suo apice a quelle europee del 2014 che aveva vissuto come una consacrazione e come un inizio: e appunto, invece, di lì in poi è stato tutto un calando. È vero, davanti c’è un’accozzaglia informe di tanti che si litigano i brandelli di una vittoria che non c’è perché, appunto, non sono stati loro a vincere, ma lui a perdere.

 

Non crediamo, sinceramente, che la parabola politica di Matteo Renzi sia finita qui. Per come lo abbiamo conosciuto è uomo che coltiva il genio della rivincita, della strategia e anche della vendetta. Ma certo, la botta è di quelle che lasciano un segno, consigliano un po’ di silenzio, una non inutile – per quanto tardiva – analisi autocritica di un percorso che non ha solo segnato una pesante battuta d’arresto nella sua ascesa e carriera ma anche – ed è molto peggio – aperto necessariamente una nuova fase di incertezza politica nel paese. Il Partito Democratico resta maggioranza assoluta alla Camera, e la coalizione che l’ha sostenuto finora al Senato, fino a prova contraria, esiste ancora.

 

Agli atti resta che tutti i processi hanno bisogno di radici solide, in questi tempi strani più che mai. Altrimenti si usurano in fretta, che in questi anni il potere logora chi ce l’ha. E ancora, resta che per un vero leader è fondamentale circondarsi di intelligenze critiche anche arcigne, anche sgradevoli, piuttosto che di adoranti collaboratori che finiscono con il credere alle favole che il capo racconta. Resta indispensabile parlare col paese vero, invece che farsi vezzeggiare da tanti supporter carini che fanno campagna elettorale ma del paese reale continuano, da tradizione, a non capire una mazza. Ancora, e più a fondo, resta che il bisogno di politica di questo paese – che sulla Costituzione ha voluto votare al 70% – rimane un unicum nel mondo occidentale. Occorre attrezzarsi, ricominciare a percorrere le strade e bussare alle porte, conoscere le scuole e chi va nelle fabbriche e negli uffici. È indispensabile ricordarsi che Roma è la capitale, ma la sua anima vera, quella che serve che i politici conoscano davvero, sta nelle borgate, non nelle case frequentate da politici e giornalisti. E che c’è un dramma della mancata crescita che sta erodendo risparmi e certezze, e sta togliendo fiducia nel futuro a tante generazioni. Ripetere a nastro dati appena meno che disastrosi su una ripresa che non c’è serve a riempire i giornali, ma non a vincere le elezioni. E neanche a cambiare in meglio il paese, che poi è lo scopo della politica: intesa, ovviamente, nel senso buono.

 


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Indubbiamente Renzi nel merito è stato sconfitto, avendo fatto della riforma la sua riforma.

Forse avrebbe potuto evitarlo, se non altro perché non era una riforma così risolutiva (ma quale riforma mai potrebbe essere risolutiva? solo una rivoluzione lo è, nel bene e nel male.....) come è stata presentata da lui e del resto neppure così inconcludente o addirittura dannosa come è stata presentata dai suoi avvesari.

 

Per altro, stante che

 

1) il referendum sostanzialmente è stato pro o contro Renzi

2) l'affluenza è stata molto alta, simile a quella delle elezioni politiche,

3) i fautori del no erano quasi tutti gli altri partiti di peso ed addirittura alcune correnti del suo stesso partito, ma tutti tra loro "l'un contro l'altro armati",

 

Renzi politicamente non ne è uscito affatto male col 40% dei sì.

 

Ma quello che mi preoccupa di più sono le reazioni dei mercati finanziari e specificamente degli investitori, non solo esteri, ma anche nostrani:

a torto od a ragione (a mio giudizio non del tutto a torto, anche se non del tutto a ragione) il referendum è stato caricato del significato d'approvazione o di repulsa d'ogni cambiamento pur moderato d'una struttura politica giuridica ed anche economica e sociale ormai troppo rigida.

Purtroppo, faremmo bene a non dimenticarcene, siamo seduti su un debito pubblico che è quasi il doppio di quello tedesco e che è tra i più alti d'Europa:

sostenibile, forse. come ha detto Draghi, ma con l'aiuto dei tassi d'interesse bassi, che non dureranno in eterno, con un attento contenimento della spesa pubblica, che non è favorita da partiti in preda ad una perpetua frenesia elettorale, e soprattutto con la fiducia di chi lo sottoscrive e quindi degli investitori in buona parte italiani, ma in parte non trascurabile esteri.

 

Senza contare poi la comune fame di nuovi investimenti e la conseguente concorrenza spietata a livello internazionale per intercettare gli enormi capitali ormai disponibili sul mercato.

E' proprio di questi giorni la notizia della possibile partecipazione del fondo d'investimento sovrano dell'emiro del Qatar all'aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena, scarsamente appetito dagli investitori italiani, fondo che già ha ingenti partecipazioni ed investimenti in Costa Smeralda.

 

Non è con ciò che dico che si dovesse votare sì a prescindere, ma purtroppo la riforma è stata di fatto dipinta, non solo per colpa di Renzi, ma anche e forse più per colpa dei suoi avversari, come un sì od un no ad un immobilismo conservatore non dei valori, ma delle posizioni di privilegio, non delle funzioni pubbliche, ma delle disfunzioni:

forse chi ha votato no avrebbe fatto meglio a considerare ANCHE questo, perché le apparenze dipinte molto spesso valgono più della realtà nuda, soprattutto per chi osserva dell'esterno.

Edited by Mario1944
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Ci prepariamo a un Governo tecnico in cui nulla cambierà, deciso da gente che voleva andare alle elezioni subito.

Berlusconi vuole un altro Governo PD.

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Dai pix: la colpa alla fine e' di renzi e solo sua.

 

Prima colpa: Un governo non deve cambiare la costituzione. E' compito del parlamento e non del governo.

 

Seconda colpa: Ha trasformato una votazione sulla costituzione in un voto sul governo.

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Bene, è andata oltre le migliori aspettattive

 

Certo l'ampiezza della sconfitta di Renzi è forse sbalorditiva

nel senso che praticamente si potrebbe dire che ha vinto SOLO a

casa sua ( inteso come il valdarno e alcune province emiliano

romagnole oltr'appennino ) ed ha vinto all'Estero ( Alto Adige

e Resto del Mondo )

 

Gli Italiani che vivono in Italia, hanno detto invece un corale NO

 

Non infierirò contro coloro che legittimamente sono amareggiati da un

voto che va contro le loro aspettative, sarebbe poco elegante ( non lo

avrei fatto neanche nel caso contrario se Renzi avesse vinto con il 50,01% )

 

Faccio solo constatare ciò che già avevo detto, che Renzi ha preso in ogni caso

un 40% che a fronte di quella che lui definiva "accozzaglia" gli avrebbe consentito

di prendersi il premio di maggioranza alla Camera e di giocarsela al Senato con il

Consultellum che in ogni caso con uno sbarramento all'8% ed un voto limitato per

classe d'età poteva dargli una maggioranza

 

Se Renzi voleva il suo Plebiscito poteva farselo, e magari farcela comunque giocarsela

SENZA distruggere la Costituzione contrapporsi a TUTTI gli Ex presidenti della Consulta

che gli dicevano che la riforma era illeggibile ed impresentabile E soprattutto pretendere

di poter arrivare - costi quel che costi - ADDIRITTURA al 50%

 

 

 

Renzi politicamente non ne è uscito affatto male col 40% dei sì.

 

Non ne usciva male se avesse fatto quel che io ho scritto qui DA MESI

ne è uscito invece distrutto perchè ha preteso di fare un cosa che oltre

ad essere sbagliata ( dividere un paese sulla costituzione ) era anche

PIU DIFFICILE ancora

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Al di là di come si vota, questa è più una responsabilità di Renzi che ha personalizzato la campagna elettorale che non del referendum in sé.

Infatti: il primo coglione a lanciare il "Con me o contro di me" è stato proprio lui, il grande statista.

 

Anche secondo me vincerà il no: ho visto troppi trogloditi che non sapevano neppure parlare italiano andare a votare.

Grazie, Pix :*

 

Auguri a tutti noi ma il No non è affatto rivoluzionario, conserva un sistema bloccato.

Bastava proporre una riforma fatta bene, per far vincere il Sì.

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: Un governo non deve cambiare la costituzione. E' compito del parlamento e non del governo. E' compito del parlamento e non del governo.

 

Il Parlamento è costituito dai partiti che sorreggono il Governo e da quelli che s'oppongono:

quindi, o presupponi una riforma unanimemente votata dal Parlamento, praticamente impossibile, oppure sarà sempre una riforma proposta e votata dalla maggioranza del Parlamento e quindi approvata o non disapprovata dal Governo.

Comunque non vedo che male politico ci sia se il Governo proponga una legge costituzionale.

Certo forse non conviene che il Governo si leghi troppo alle leggi costituzionali proposte e ed approvate dal Parlamento, ma d'altronde questo accade ogni volta che si proponga una legge e se ne chieda l'approvazione con la fiducia:

accade che si facciano male i conti e ci si debba dimettere.

Pazienza.

 

Ripeto che il vero pericolo sono i mercati finanziari e gli investitori esteri ed anche nostrani:

non è bello mostrare che si ha paura di una riforma  che certo non faceva una rivoluzione, ma che qualche proposta di contenimento di costi, di snellimento e di razionalizzazione delle competenze tra Stato e Regioni conteneva.

 

NB:

sono pesantemente investito sull'Italia, sia come debito pubblico sia come equity ed il significato del voto proprio non mi piace;   spero che gli effetti nei prossimi giorni siano contenuti, se no, statemi tutti bene e buone cose per il futuro, io investo altrove.

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I mercati se ne faranno una ragione mario. Se sei un esperto su investimenti come spesso vuoi fare intendere dovresti sapere che la prima regola negli investimenti e' la diversificazione.

 

Monti si compra le obbligazioni olandesi, mica scemo lui.

Edited by marco7
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@hinzi, a dispetto del tue acume arrivi tardi.

Sono 2 mesi che dicevamo che il NO avrebbe vinto e del 40% ho già parlato ieri sera.

Nessuna amarezza, ora vedremo in cosa si traduce questa "vostra" vittoria e chi siete voi vincitori.

 

Certo partite male, nelle pagine precedenti ci sono due mesi di tuoi pronostici menzogneri a darti credito.

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