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Elezioni presidenziali negli USA del 2016


Rotwang

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@@Bullfighter4 non puoi far finta che queste siano elezioni normali... soprattutto non puoi far finta di non vedere che entrambi i candidati sono impresentabili e che gli USA stanno facendo ridere mezzo mondo

tra i due, Trump è il più impresentabile, pur avendo secondo me qualche intuizione in politica estera che evidentemente alla Clinton difetta, ma lo è anche la Clinton, per tutti i motivi elencati in precedenza e sui quali evidentemente non vuoi rispondere, in particolare sul suo essere candidato familiare e familista, di puro establishment, senza vero consenso popolare, e che il consenso è stato in un certo senso creato dall'aver prima azzoppato Sanders alle primarie con l'aiuto militante di tutto il partito democratico, e adesso dalla invero bizzarra circostanza di ritrovarsi come avversario un Trump

perfino i Bush voteranno per lei! e certo i Clinton e i Bush appaiono oggi irresistibilmente uniti almeno da una cosa, dal potere dinastico che si sono creati

e pensa che nonostante la Clinton abbia l'avversario più impresentabile che potesse desiderare, non riesce neanche ad avere il 99% dei consensi nei sondaggi, come sarebbe accaduto ad esempio se si fosse presentata la sora Lella o Cicciolina, ma ha bisogno dell'appoggio incondizionato di tutto l'establishment e della stampa per avere qualche speranza di arrivare alla meta... insomma questa è una che è "destinata" a diventare presidente, evidentemente è scritto nelle stelle, ma quanta fatica... alla fine ce la faranno a metterla di peso su quella poltrona e faranno di tutto per farcela ingoiare

scusa però se non riesco ad applaudire

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in questo paese fare sesso con chi ha più di 14 anni è perfettamente legale

 

L'età del consenso è pure questa ma non è giustificazione per chi paga o costringe a far sesso i minorenni. Anche se immagino che in Veneto l'età del consenso non valga e lo facciate pure con animali.

Edited by Rotwang
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Conrad, e' la tua opinione. Il fatto che Trump abbia cosi' tanti sostenitori e' purtroppo una testimonianza a favore del razzismo, del bigottismo, e della misoginia. L'americano medio purtroppo e' cosi'.

 

Non che l'italiano medio sia meglio, giusto per precisare.

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perfino i Bush voteranno per lei!

 

E' questo il punto su cui si dovrebbe discutere

 

L'unica notazione politica degna di questo nome l'ha fatta @Uncanny

i Bush sostengono la Clinton perchè Trump non è un neoconservatore

ma un paleoconservatore

 

Quindi - partendo dal presupposto che questo farebbe indignare i Bush

e costituirebbe un pericolo per la democrazia - si giustifica il loro voto alla

Clinton.

 

La spiegazione non mi convince

 

Sul piano della politica interna Trump non cambia in modo significativo il

programma Repubblicano

 

Reagan e Bush Sr erano molto più distanti fra di loro e pure collaborarono

di quanto non lo sia il programma economico di Trump rispetto agli altri

Repubblicani ( il TEA Party non lo ha inventato Trump, la protesta contro

Obamacare neanche, l'idea di tagliare le tasse ai ricchi data 1980 etc )

 

Il muro con il Messico esiste dal 1994. Certo i Bush o altri, si saranno espressi

in modo da dare a questa decisione un'aura di "rispettabilità", mentre Trump dice

a brutto muso che i Messicani puzzano e bevono...però resta lo stesso muro

 

--Passiamo all'effetto Berlusconi--

 

E' chiaro che quando Berlusconi scese in campo Segni, Martinazzoli, Buttiglione

storsero il naso...da vecchi democristiani Berlusconi gli sembrava volgare, populista

pericoloso etc

 

Ma la magistratura italiana aveva steso la DC quindi si doveva fare di necessità virtù

 

A me pare che qui il problema sia che la base del partito repubblicano abbia votato

Trump per abbattere l'establishment repubblicano, ha votato contro il proprio partito

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A me pare che qui il problema sia che la base del partito repubblicano abbia votato Trump per abbattere l'establishment repubblicano, ha votato contro il proprio partito

 

certamente è così... come la base democratica ha sostenuto Sanders, che ha dato del filo da torcere alla Clinton in sede di nomination

evidentemente il controllo della corrente clintoniana sul partito democratico si è rivelato in questa fase inscalfibile

non dimentichiamo che Obama batte la Clinton nel 2008, ma ottiene la nomination pagando un prezzo molto alto, che è quello della delega in bianco in politica estera a due pezzi da novanta del partito, ovvero la Clinton prima e Kerry poi

l'impressione è che la politica estera che avrebbe voluto Obama, e che possiamo intuire da alcuni suoi importanti discorsi, come quello che fece al Cairo nel Giugno 2009 ( http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/esteri/obama-presidenza-8/discorso-cairo/discorso-cairo.html ), non si sia mai realizzata

con tutte le conseguenze che oggi sono evidenti

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La clinton conrad non e' piu' impresentabile dei bush o di altri candidati passati. Ha il marito ex presidente e i bush erano padre e figlio. Cambia molto ?

 

Sanders e' ancora piu' vecchio della clinton e di trump. Ci vorrebbe qualcuno un po' piu' giovane dimtutti questi.

 

Un presidente puo' durare 8 anni e chi sa tra 8 anni se sanders e' rimbambito ?

 

Io credo che alla fine la clinton sara' una buona presidente.

 

8 anni fa obama aveva promesso cambiamenti. Yes we can lo ricordi ?

 

Ci sono stati tutti sti cambiamenti a parte l'obama care e il matrimonio gay ?

Edited by marco7
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I cambiamenti sono duri da fare quando il parlamento e' diviso a metà' fra repubblicano e democratici, e i repubblicani votano no ad ogni proposta dei democratici, qualunque sia la proposta ( ultimamente hanno votato no anche al ban per le armi a quelli nelle liste no-fly, giusto per intenderci).

 

La situazione politica americana e' alquanto desolante, ma sentirselo dire dagli italiani e' risibile. Qui almeno per 8 anni abbiamo avuto Obama. Uno come lui in Italia mai sarebbe stato votato.

 

Le simpatie per Trump dall'Italia vengono da chi ha simpatie per Putin. Iniziano e finiscono li.la grandezza dei leader si vede prima da come trattano i propri cittadini, poi da come trattano gli altri popoli.

 

L'antiamericanismo cieco e' cosa nota, basta pero' dirlo apertamente.

Edited by Bullfighter4
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Trump e' arrivato dov'e' grazie al fatto che quando e' sceso in campo tutti i repubblicani avrebbero votato chiunque fosse stato il rappresentante repubblicano anche se dall'altra parte ci sarebbe stato un validissimo democratico ( e non sto parlando della Clinton). Questa visione partigiana della politica e' comprensibile, ma da me non condivisa.

Edited by Bullfighter4
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L'america e' una nazione imperialista ed e' normale che ci sia antiamericanismo in giro per il mondo.

 

Quando obama fece le promesse di cambiamento sapeva benissimo come funziona il sistema americano e sapeva che poteva avere il parlamento contro di lui a dipendenza di come vanno le elezioni di congresso e senato.

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L'america e' una nazione imperialista ed e' normale che ci sia antiamericanismo in giro per il mondo.

Quando obama fece le promesse di cambiamento sapeva benissimo come funziona il sistema americano e sapeva che poteva avere il parlamento contro di lui a dipendenza di come vanno le elezioni di congresso e senato.

Percio' non doveva neppure provarci?

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Doveva provarci ma non promettere di riuscirci.

 

Lo slogan era: yes we can ed era sottinteso possiamo cambiare, non possiamo provare a cambiare.

 

Un'altra cosa che non mi piacque di obama fu che quando uccisero bin laden disse che giustizia fu fatta. La giustizia si fa nei tribunali e non con occhio per occhio senza processo.

Edited by marco7
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La candidata alla presidenza degli Stati Uniti Hillary Clinton parla a Advocate, famosa rivista LGBT americana, di legge sull’eguaglianza, di strategie per liberare il paese dall’AIDS, delle leggi che vogliono restaurare la discriminazione nel nome della libertà religiosa.

 

Da Segretario di Stato non ha mai parlato di matrimoni gay, cosa che invece lei ha fatto una volta lasciata la carica. Ha più volte detto che la sua idea a riguardo è stata creata e formata da persone che a lei vicine. Ci vuole parlare di loro?

 

Sì, come molti di noi, le mie idee a riguardo sono nate dal confronto con persone che conosco e stimo. Per esempio una coppia di amici dei miei genitori, Dillard e Larry. Ho passato molto tempo con loro a parlare di politica mentre mia madre si faceva aiutare nei lavori di casa. Sono stati vicini a mio padre in ospedale alla fine. Fu proprio Larry a tenergli la mano mentre moriva. Sono una coppia che si ama e si impegna come tutte le altre coppie. E nel tempo, ho capito quanto sia ingiusto non lasciarli sposare. Ed è stata una vera gioia, dopo la sentenza della Corte Suprema, ricevere l’invito per le loro nozze. Dillard e Larry hanno formato non solo me, ma le idee di tutta la famiglia e di questo gliene sono grata. E sono grata a tutti i sostenitori, le loro famiglie e gli amici che non hanno mai smesso di dire che quel che è giusto è giusto. Mi hanno aiutato a capire e gliene sono grata.

 

Sappiamo che sua figlia Chelsea si è impegnata nelle azioni per il matrimonio egualitario. Ha avuto un ruolo nelle sue decisioni?

 

Sicuramente. Questo è uno degli argomenti per cui lei si è sempre scaldata. Sono fiera di Chelsea per molte ragioni e questa è sicuramente una di quelle.

 

Ogni leader nazionale che ora è a favore del matrimonio egualitario ha avuto una evoluzione su questo argomento. Pensa che dovremmo valutarla con uno standard differente rispetto al presidente Obama, o al vice Biden, o al segretario di Stato Kerry, tanto per citare i principali che hanno cambiato idea?

 

No. Le persone LGBT hanno ogni diritto di ritenerci responsabili e valutarci per le nostre azioni passate e presente.

 

Lei ha detto che l’Equality Act (un decreto antidiscriminazione sui posti di lavoro e altro) è un pezzo nobile di legislazione che merita di diventare legge, facendone una priorità. Ma il congresso non sembra intenzionato a passarlo. Cosa pensa di poter fare di fronte a un congresso recalcitrante?

 

Sì, confermo che è un pezzo nobile di legislazione. Nel 2016 ci sono ancora posti in America dove le persone possono essere licenziate o cacciate dalla loro casa per le persone che amano o per quello che sono. E’ profondamente sbagliato. Va contro tutto quello in cui crediamo. E sono molti gli americani che lo hanno capito. Se ce ne fossero altri, sarebbero loro a chiedere al Congresso di approvare l’Equality Act e impedire le discriminazioni sui posti di lavoro, nell’assegnazione delle case, nelle scuole, nell’accesso ai fondi pubblici e federali, compreso il credito, e nel sistema giudiziario. Così è quello che farò, porterò la cosa davanti alla gente. E’ importante sapere che anche senza legge ci sono molti decreti che il prossimo Presidente può fare per proteggere i diritti LGBT. Un esempio: il Presidente Obama ha emesso decreti per proteggere le persone LGBT nei posti di lavoro, nell’assegnazione degli alloggi e nel sistema sanitario. Il prossimo presidente può confermarli o toglierli. Trump ha promesso di togliere ogni decreto anti-discriminazione. Io li confermerò e andrò oltreEcco perché è così importante scegliere il prossimo presidente.

 

Cosa si può fare dalla Casa Bianca di fronte a tutti queste “leggi di restaurazione della libertà religiosa” con la quale si reintroducono discriminazioni sulle persone LGBT in almeno 22 Stati dell’unione?

 

Credo che la libertà e i diritti si possano proteggere difendendo allo stesso tempo la libertà religiosa. L’America è stata fondata sulla libertà religiosa. E’ scritta nella nostra Costituzione. Persino l’Equality Act difende i diritti LGBT prevedendo esenzioni su aspetti della libertà religiosa che sono con noi da sempre. Questo in realtà non dovrebbe essere un problema. Ma in molti Stati si usa il mantello della libertà religiosa per nascondere leggi che in realtà vogliono discriminare. E’ una cosa subdola e insidiosa. E noi non la permetteremo. Da Presidente, combatterò in prima persona per assicurarmi che gli Americani possa vivere senza discriminazioni, compresa la comunità LGBT.

 

Cosa dice della decisione di Trump di firmare il First Amendment Defense Act, che permetterebbe la discriminazione con fondi pubblici fatta da chi cita la religione come motivo per negare servizi e beni alla comunità LGBT?

 

E’ assolutamente inaccettabile. Permettere alla gente di usare il proprio credo religioso come terreno per discriminare le persone LGBT nella sfera pubblica va contro ogni principio in cui crediamo. E molte persone religiose sono d’accordo con me.

 

Un numero importante di cambiamenti ha avuto luogo nel Dipartimento di Stato da lei diretto, compreso il fatto di assicurare ai dipendenti in relazioni omosessuali gli stessi benefit di quelli eterosessuali, nonché facilitare parecchio il rilascio di passaporti ai transessuali. Quali sono i rischi se Trump abolisce l’Equality Act?

 

Sono tante le cose a rischio se Trump diventa presidente. Bisogna che gli americani lo capiscano bene. Vuole firmare il First Amendment Defense Act, abolire i decreti Obama contro le discriminazioni e nominare giudici costituzionali che aboliscano la storica sentenza sul matrimonio. In particolare mi preoccupa molto la Corte Suprema. Il prossimo Presidente nominerà più di un giudice costituzionale e quindi altererà significativamente gli equilibri, attuali visto che il giudice che ha in mente Trump è uno che equipara il matrimonio omosessuale a “sesso con gli animali”, “pedofilia” e “necrofilia”. Parole sue. Maya Angelou dice che “quando qualcuno ti dimostra quello che è, devi credergli da subito”. Trump ha detto chi è quando si parla di uguaglianza LGBT. Dovreste credergli.

 

Nel 2011 in un discorso a Ginevra ha detto che “i diritti dei gay sono diritti umani”, davanti a una audience di diplomatici. Fu un discorso dall’impatto enorme. Ce ne vuole parlare, in particolare come è stata inserita quella frase nel discorso?

 

Io dissi quelle parole in altre occasioni, in particolare al Pride del Dipartimento di Stato e fu li che alcuni colleghi mi dissero “devi dirlo al mondo intero”. Qualche mese prima un attivista gay dell’Uganda di nome David Kato fu ammazzato brutalmente. La sua morte mi fece riflettere sul fatto che mentre negli States la vita per le persone LGBT stava migliorando, in altri posti del mondo stava letteralmente precipitando. Volevo mandare un chiaro messaggio di solidarietà e di amore a tutte le persone LGBT, dagli attivisti che portavano avanti il lavoro di David in tutto il  mondo ai giovani isolati e senza speranza qui da noi. Volevo anche mandare un forte messaggio ai leader nazionali: questo argomento è importante per gli Usa. Così mi assicurai che il mio discorso smontasse i miti antigay usati per giustificare le leggi antigay nel mondo, gettasse una luce sulle migliaia di casi di abuso dei diritti umani e privilegiasse i paesi che trattavano con dignità le persone LGBT. Ma soprattutto volevo dire qualcosa che doveva essere detto, e volevo che la gente ascoltasse e facesse qualcosa a riguardo, così come fecero dopo la conferenza sulla donna a Pechino nel '95, dove misi in chiaro che i diritti umani sono diritti delle donne e i diritti delle donne sono diritti umani. Sono fiera di aver detto ogni frase di quel discorso e di lavorare da tanti anni per portare l’eguaglianza LGBT nel mondo.

 

Lei ha sostenuto che vuole arrivare  a una generazione libera dall’AIDS, ma c’è uno studio dal Cdc (Centro per le Epidemie Mondiale) il quale predice che metà di tutti i maschi americani gay o bisex diventeranno sieropositivi nella loro vita a causa della mancanza di accesso a cure sanitarie, alla vita in carcere, allo stigma sociale. Lei crede davvero che una generazione senza AIDS sia possibile?

 

Sì. Non siamo mai stati più vicini a una generazione senza AIDSI tassi di infezione sono crollati ovunque. Sempre più gente sieropositiva riesce a curarsi. Sempre più bambini nati da madri sieropositive ottengono il trattamento di cui hanno bisogno per evitare l’infezione. Le nostre strategie stanno funzionando. Ciò detto c’è ancora tanto lavoro da fare. HIV e AIDS sono ancora tra noi e colpiscono in modo sproporzionato alcune comunità: uomini gay e bisex, comunità di colore, gente transgender e i giovanissimi. Nell’Africa sub-sahariana circa il 60% delle persone sieropositive sono donne. Se vogliamo lasciare l’AIDS alle spalle, dobbiamo dedicarci a combattere non lasciando nessuno indietro. Questo significa aumentare i fondi per la ricerca, espandere l’uso della PrEP, abbassare i costi dei farmaci, e aumentare il numero di chi accede ai trattamenti. E cambiare le vecchie, stigmatizzanti leggi che criminalizzano le persone con HIV. Ho perso amici per l’AIDS. Tanti di noi hanno vissuto questa esperienza. Lo dobbiamo a loro e continuare questa battaglia. E lo dobbiamo a tutti coloro di cui non sapremo mai il nome.

 

Come può il governo degli usa  giocare un ruolo costruttivo nelle vite di persone LGBT che vivono in paesi a loro ostili, soprattutto se questi paesi sono nostri alleati?

 

Le persone LGBT devono essere trattate con dignità e hanno diritti umani senza distinzione in base a dove vivono. E’ per questo che il tema LGBT e diventato parte della nostra politica estera quando ero Segretario di Stato. Questo cosa ha comportato? Abbiamo annunciato per la prima volta che avremmo tenuto in considerazione come un paese tratta la comunità LGBT quando forniamo i nostri aiuti. Abbiamo istruito i nostri diplomatici a sollevare obiezioni su casi specifici e sulle leggi. Ho aiutato a passare la prima risoluzione Onu sui diritti umani delle persone LGBT. E poi ho dichiarato che “gay rights are human rights”. A Washington abbiamo creato una task force per aiutare questo lavoro. Abbiamo lanciato un programma per aiutare nelle emergenze coloro che difendono i diritti LGBT nel mondo. Abbiamo lanciato il Global Equality Fund per supportare il lavoro delle organizzazioni civili che lavorano su questi temi nel mondo. L’America ha un obbligo morale di stare in prima linea per la comunità LGBT e per i diritti umani nel mondo. Come presidente è quello che farò.

 
Lei ha parlato contro il Defense of Marriage Act e la politica militare del “Dont’ Ask Don’t Tell” (entrambi fatte dal marito Bill) e ora entrambe sono morte. Quale è la sua risposta a coloro che attribuiscono queste politiche a lei come candidata?
 
Non ho bisogno di giustificarmi per le due norme che appartengono a un altro periodo storico. Credo fermamente che le persone LGBT abbiano diritto alla piena uguaglianza davanti alla legge. Sono contenta di vedere che sempre più americani la pensino così.
 
Cosa può fare la sua presidenza contro la violenza sulle donne trans di colore?
 
La ringrazio per averlo chiesto, perché è un problema serio e urgente. L’altro anno ne sono morte 21. E non parliamo delle violenze che non vengono riportate o vengono ignorate. C’è tutto un lavoro da fare contro l’essere bigotti e discriminare gli altri per porre fine alla violenza. Dobbiamo restaurare la fiducia tra organi di polizia e comunità investendo su programmi che educhino contro la discriminazione, l’uso della forza e sulle interazioni con la comunità LGBT. Abbiamo bisogno di leggi anti discriminazione e una migliore comprensione della incidenza della violenza raccogliendo dati sulla identità di genere sulle vittime in base all’orientamento sessuale. E soprattutto dobbiamo dire che le persone transgender sono amate e rispettate perché sono persone come noi.
 
Cosa può fare un Presidente per unire persone che hanno idee differenti sulla uguaglianza LGBT?
 
Le differenze di opinione sull’uguaglianza LGBT esistono in molti americani e rimarranno, ma non devono esistere nelle nostre leggi. Questo principio per me non è discutibile. Come Presidente aiuterò il lavoro fatto dalle comunità LGBT per anni volto cambiare il cuore della gente. Passerò l’Equality Act, mi occuperò di giovani homeless (altissima percentuale di gay e lesbiche rifiutati dalle famiglie), di bullismo, di terapie di conversione, e combatterò la discriminazione.
 
La comunità LGBT è stata attaccata ad Orlando. La peggiore strage nella storia americana. Lo stesso giorno una bomba viene scoperta al Pride di Los Angeles. Oltre all’Isis, cosa può fare per proteggere la comunità LGBT dalla violenza?
 
Quello che è accaduto a Orlando è terribile e lascia senza parole. E’ stato un atto di terrore e di odio. L’assassino ha attaccato un club LGBT durante il mese del Pride, trasformando uno spazio sicuro in un posto di orrore. Le mie preghiere sono per le vittime e per le loro famiglie. Ma le preghiere non bastano. La violenza contro gay lesbiche e trans esiste, come pure l’odio. Un problema urgente che ha bisogno di iniziative. Per cominciare, bisogna prendere in mano il problema dell’epidemia di violenza con le armi in America. Sono sicura ci siano metodi più efficaci per proteggere il Secondo emendamento e controllare che le armi non cadano nelle mani sbagliate. Le armi da guerra non devono esistere nelle nostre strade. Dobbiamo anche raccogliere i dati sulle persone vittime di hate crimes (che non vengono denunciati) per poter individuare i colpevoli. E dobbiamo denunciare la discriminazione e la retorica d’odio ogni volta che essa si manifestaLa linea di fondo è questa: voglio che la comunità LGBT della Florida e del paese sappiano che avete milioni di alleati. Io sono una di loro. E combatterò con voi e per voi perché abbiate una vita libera, aperta e senza paura.  L’odio non ha posto in America.
Edited by Rotwang
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l'FBI riapre le indagini sulle mail hackerate a Hillary Clinton a causa dell'uso "incauto" (così fu definito) di un server non governativo per messaggi classificati

 

http://www.repubblica.it/speciali/esteri/presidenziali-usa2016/2016/10/28/news/usa_fbi_indagine_su_mail_clinton-150809276/?ref=HRER3-1

 

sembra che alcuni settori dell'intelligence americana ce l'abbiamo con la Clinton perché nelle mail, da lei diffuse su server non sicuri quando era Segretario di Stato, c'erano i nomi in chiaro di alcuni agenti sotto copertura presso paesi mediorientali nemici, agenti che sarebbero stati scoperti e assassinati

certo è curiosa la riapertura di una simile indagine a 13 giorni dal voto, e la cosa fa pensare che il risultato delle elezioni non sia affatto scontato e che alcuni settori del FBI mirino a un indebolimento della candidatura della Clinton, e probabilmente anche a riposizionarsi in vista di una possibile vittoria di Trump

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Non ho mai capito come fosse possibile che la clinton usasse il suo mail privato per gli affari di stato.

 

Lei lo usava e altri ricevevano i mails e andava bene per tutti ? Nessuno che lo ha fatto notare quando riceveva i mails ?

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@marco7 non so che dirti, pare incredibile anche a me, un errore che non farebbe manco un impiegato del catasto boh

 

Pare che la Clinton abbia ANCHE problemi con il Catasto :haha:

 

E, come se non bastasse, arriva un'altra tegola sulla famiglia Clinton. Secondo fonti di stampa Hillary e Bill Clinton hanno di recente ristrutturato una proprietà immobiliare senza aver ottenuto i permessi necessari. Stando a quanto riferisce 'The Journal News' la casa è stata acquistata lo scorso agosto per 1,6 milioni di dollari ed è ubicata proprio accanto alla residenza della candidata alla Casa Bianca e dell'ex presidente a Chappaqua nei pressi di New York. Avrebbero successivamente reso agibile una piscina, rinnovato la cucina e installato illuminazione ma tutto senza i dovuti permessi. Le autorità competenti avrebbero anche inviato sul posto un ispettore lo scorso 5 ottobre dopo aver ricevuto una lamentela

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E infatti se hanno fatto dei lavori senza permessi, giustamente si beccheranno delle multe.

Dato che pero' il punto centrale di queste sciagurate elezioni e' determinare chi sia il meno peggio fra Trump e Clinton, non penso sia una grandissima tattica sottolineare il singolo caso di violazione dei regolamenti edilizi di una parte, con migliaia ( letteralmente) di violazioni dell'altra parte.

 

Tornando allo scandalo delle email, chi e' interessato alla cosa dovrebbe anche notare come le ultime rivelazioni di ieri fossero state gia' annunciate da Rudy Giuliani è da altri repubblicani piu' di una settimana fa. Considerate le accuse di Trump all'FBI di essere un' istituzione corrotta, devono essersi fatti scappare dalla bocca queste notizie piccole piccole giusto a pochi giorni dalle elezioni.

 

Io rimango della mia idea che Trump non sia la risposta giusta ad un sistema che ovviamente fa acqua da tutte le parti. Se i motivi per

screditare la Clinton sono le sue vere ( e presunte) mancanze in campo politico, ben vengano.

Ma non ho ancora letto e sentito ( non solo qui, che se permettete non siete la fonte di informazione politica piu' aggiornata ne imparziale) nessuna concreta idea di come Trump possa essere considerato un candidato valido per la presidenza. Non ha nessuna esperienza ne credenziale politica, e tutte le proposte finora , su tutti i fronti), sono proposte che potrei fare anche io ( ovviamente senza spiegare come verrebbero effettuate). Obamacare da schifo e lo riformerò' ( mai una parola realistica su come). Basta immigrati irregolari ( muro altissimo pagato dagli altri. Mentre lui ha utilizzato , e utilizza, migliaia di lavoratori irregolari), basta soldi per le tematiche ambientali nel mondo ( tanto sono inutili), pace nel mondo ( pare per interessi SUOI economici con la Russia). Riportare il lavoro in America invece che spedirlo in paesi esteri ( mentre i prodotti delle sue industrie sono fatti in china, Vietnam, e Mexico).

 

Io capisco fare leva sull' insoddisfazione della gente, ma tutto dovrebbe suonare familiare perche' e' un po' come scendere in piazza in Italia e gridare ( Roma ladrona, lavoro agli italiani non agli immigrati, quelli del sud non hanno voglia di lavorare, tutti gli islamici sono terroristi, etc. ) . Perche' e' esattamente come Trump ha conquistato i cuori di molti americani.

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Beh che il consenso a Trump sia etnico, lo si dice dalle primarie

 

Ciò che invece è oggetto di dibattito è se l'elettore medio di Trump

sia uno "sconfitto" della globalizzazione un arrabbiato etc

 

Se cioè vi sia un profilo sociale, di classe, oltreché etnico che giustificherebbe

un voto di protesta

 

In realtà pare di no

 

L'elettore medio di Trump è "preoccupato", ha "paura" ma di fatto

sta economicamente meglio della media nazionale e meglio dell'elettore

democratico di Hillary

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tutta la campagna è stata basata sullo screditare l'altro invece di fare proposte, direi che era anche ora che gettassero qualcosa contro la clinton, era già vergognoso abbastanza che tutti i media e celebs varie si fossero schierati con lei a prescindere con l'atteggiamento infastidito dal fatto che qualcuno potesse mettersi contro il progetto designato della donna presidente che vale solo perché donna.

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Ipotesi abbastanza difficile, la realtà è che basta alla Clinton

vincere in uno degli stati indecisi ( se i sondaggi sono veritieri )

 

Comunque la soluzione esiste se nessuno dei due candidati avesse

il numero di grandi elettori necessario a vincere, avremmo lo Scenario 1824

 

Il cosiddetto scenario 1824 si presenta qualora nessuno dei candidati ottenga un numero di voti elettorali sufficiente per vincere le elezioni, che è almeno 270. Questo può accadere in due modi: o nel caso in cui più di due candidati ottengano voti elettorali e nessuno raggiunga il 50%, o nel caso in cui i due candidati principali conseguano ciascuno esattamente la metà del plenum dei voti elettorali, che è attualmente 538. Se i concorrenti ottengono 269 voti ciascuno, significa che nessuno dei due ha raggiunto il "numero magico", che è 270; e pertanto occorre procedere in un altro modo.

 

Se nessun candidato raggiunge la maggioranza dei voti elettorali, presidente e vicepresidente vengono scelti in base ai dettami del XII Emendamento. Il presidente è scelto dalla camera dei rappresentanti fra i tre candidati che hanno ricevuto più voti, ma in questa votazione si vota per Stati: i rappresentanti di uno stesso Stato dispongono, collettivamente, di un solo voto. Un secondo ballottaggio per la scelta del vicepresidente si tiene al Senato, con un voto per ogni senatore.

L'espressione scenario 1824 deriva dalle elezioni presidenziali di quell'anno, nelle quali quattro candidati ricevettero voti nel collegio elettorale: Andrew Jackson ricevette la maggioranza relativa dei voti elettorali espressi, ma non quella assoluta, e la Camera dei Rappresentanti scelse il suo sfidante John Quincy Adams in un ballottaggio a tre con anche William Harris Crawford. Il 1824 rappresenta l'unico esempio di applicazione del XII Emendamento per le elezioni presidenziali. In tutte le altre elezioni presidenziali, vi è sempre stato un candidato che ha raggiunto la maggioranza assoluta dei voti elettorali espressi.

 

fonte: wikipedia

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