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Omosessuali migliori degli etero?


bluelake

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[modbreak=yrian]Segnalo i topic correlati: Discriminazione al contrario, Autoghettizzazione[/modbreak]Su un altro forum, un utente ha riportato la "notizia" secondo cui il cantante Moby ha dichiarato pubblicamente in un'intervista che se mai dovesse avere un figlio lo preferirebbe senza dubbio gay, in quanto, testuali parole "è più facile essere soddisfatti e orgogliosi di essere genitori quando si ha un figlio gay". Pare che Moby valuti gli omosesuali mediamente più intelligenti, più creativi, con maggiori capacità degli altri e inoltre molto meno inclini a sviluppare sentimenti negativi verso il prossimo quali aggressività, rabbia, risentimento, prevaricazione, mancanza di rispetto...Ora, io tutta questa enorme differenza tra gay ed eterosessuali non l'ho mai vista... in entrambe le "categorie" ho trovato persone stupende e persone semplicemente indegne di esistere... però siccome la mia è una esperienza abbastanza ridotta (sono solo uno su chissà quante migliaia o milioni di gay), mi faceva piacere sapere anche la vostra opinione :(

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No, perchè omosessuale e eterosessuale non sono accezioni di caratteristiche comportamentali o mentali: così come esistono persone sciocche omosessuali esistono persone sciocche eterosessuali.

Come già ampiamente discusso, eterosessuale e omosessuale sono accezioni dell'uomo più in generale.

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Guest Irish Dragon

Sperare che il proprio figlio sia gay, è quasi un volergli male ai giorni nostri... certo, se cresce in un ambiente dov'è accettato da tutti, il problema non sussiste, ma altrimenti diventa un tipo di esperienza che come negli altri casi di discriminazione, fa crescere e spesso fa compiere un certo percorso, spesso sofferto (fermo restando che però ha ben poco a che fare con l'essere omosessuali in sé, che non mi risulta comporti un'intelligenza diversa o che)

Certo... se poi fosse così, andrei a fare un piccolo reclamo all'ufficio divinità, dato che oltre al gayradar rotto, mi ritrovo anche molta meno intelligenza e allegria del previsto :(

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Temo che gli idioti esistano ovunque, sia tra gli etero che tra i gay.

 

Se non altro almeno, per una volta la "massificazione" è positiva, visto che di solito siamo tutti pervertiti.

 

Ma poi questo Moby... chi è?  :(

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io non trovo tutte ste differenze , anche se ultimamente mi trovo meglio con i gay... poi di scemi per essere carini nell'espressione ce ne sono sia gay che etero sta a noi essere selettivi... :(

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Quoto tutti quelli sopra di me.

 

Non cè nessuna differenza fra un gay ed un eterosessuale. Mi pare che affermazioni contrarie a questo mio dato di fatto siano anche controproducenti.

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Smentisco questa teoria. Io sono un gay stupido.

 

Bwahahahah. Maddài!

 

Comunque l'essere gay non ha nulla a che vedere coi neuroni presenti nel nostro cervello né con la maggiore o minore sensibilità di cui è dotata una persona. Essere gay equivale ad essere etero (in termini sostanziali): l'omosessualità è normalità per il gay quanto l'eterosessualità lo è per l'etero.

 

Non ho incontrato queste grandi differenze che vanta il cantante Moby fra una natura e l'altra. Ognuno è dotato di intelligenza, sensibilità ed emotività propria, a discapito della sua natura.

Gli etero possono essere omofobi, volgari, presuntuosi, arroganti quanto lo possono essere i gay. O forse i gay ancora di più?

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Non sono proprio d'accordo.

 

Ragazzi etero dotati di doti linguistiche e creatività paragonabili a quelle che ho  riscontrato nei gay non ne ho mai conosciuti.

 

Cribbio! Siamo così pochi, eppure abbiamo regalato al mondo uomini di lettere e di scienza oltre a ogni aspettativa.

 

Nonostante questo come amici continuo a preferire gli eterosessuali: loro hanno spirito pratico là dove noi siamo banalmente "profondi" e sono semplici dove noi riusciamo a essere soltanto "leggeri"; volgari dove noi ci mettiamo malizia, diretti dove noi siamo provocatorii.

 

Abbiamo insomma pregi e difetti spesso dissimili.

Noi condottieri e loro chirurghi; loro musicisti e noi ballerini; noi architetti e loro ingegneri; loro meccanici e noi parrucchieri; noi telefonisti e loro corrieri; loro informatici e noi traduttori.

 

"Migliori"? Non mi pare

"Uguali"? Neppure

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Almadel, mi piace quando proponi al forum delle provocazioni belle e buone.

Conosco gay che sono chirurghi, musicisti (il mondo e la storia sono pieni di musicisti omosessuali, anche famosi), ingegneri, meccanici, corrieri, informatici,...

Ah, tra l'altro conosco ragazzi etero con doti linguistiche sopraffine!

E del resto ho conosciuto ragazzi etero del tutto privi di spirito pratico, oppure ragazzi gay che non erano assolutamente "profondi".

Però è bello vedere come ami crogiolarti nei paradossi... attento a non divertirti troppo!  :D:(

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A me non piace quando si fanno paradossi di questo tipo... :(

 

Io vorrei che tutte le persone fossero uguali tra loro, né meglio né peggio.

 

Poi, se vogliamo generalizzare, non negherò che di solito i neri hanno il ritmo del sangue, i meridionali sono più chiassosi, i reggiani guidano male, gli anziani sono brontoloni, i politici sono disonesti, i maiali sono sporchi, le oche sono stupide, le pecore sono poco individualiste, i pinguini sono orgogliosi...

 

... però non credo sia una buona mossa definire i gay "migliori" degli etero. E intendo una mossa anche in senso politico.

 

Sinceramente, diffido nello stesso modo di una persona omofoba e di una che mi dica: "I gay? Ma ceeerto! Io ADORO i gay! Io ho TANTI AMICI gay! E sono delle bellissime persone! Hanno una grande SENSIBILITA'..."

 

Non credo sia un passo avanti sulla strada dell'uguaglianza...

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Almadel, per quanto riguarda le doti linguistiche posso anche darti ragione  :(, però guarda ai grandi della letteratura: Dante era etero, Shakespeare pure (anche se con quel suo sonetto XVIII può dar adito a qualche dubbio), Goethe anche, Pushkin lo segue a ruota ecc.

Dico che per ogni cosa buona che ci ha lasciato e che ci lascia un gay, ce la può benissimo lasciare anche un etero, senza distinzioni.

 

Ognuno è quel che è secondo la situazione: leggero, volgare, pratico, profondo e così via. Altrimenti dovremmo aprirealtri topic per sapere se la donna è migliore dell'uomo, se nell'omosessualità un bisex è migliore di un gay, se una lesbica è migliore di un gay ecc. Si possono fare tutti gli accostamenti che vogliamo, ma secondo me l'idea di base è che l'essere migliori non dipende dalla nostra natura, ma dalla nostra persona.

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la mia opinione l'ho già espressa un po' all'inizio, e TrueVampire (anche senza saperlo) ha completato quello che penso... però visto che su un altro forum in parecchi mi hanno detto che secondo loro Moby ha piena ragione, ho preferito chiedere anche a voi  :(

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Beh, è anche un po' stupido dire a primo impatto che essere gay vuol dire essere migliori: è come tirare acqua al proprio mulino quando in realtà non sussiste il motivo. E non c'è nemmeno acqua da tirare.

Io comunque andrei piano nel pensare certe discrepanze qualitative, perché comunque queste idee non sono poi tanto dissimili, nella loro ovvia diversità, da quelle di stampo hitleriano: non dimentichiamoci che agli ariani si attribuivano caratteristiche fisiche e mentali superiori a quelle di qualsiasi altro gruppo umano.

Non c'è nessun uomo migliore di un altro e gli omosessuali non sono da meno.

È un po' un paradosso, se permettete, cercare e lottare sempre per l'uguaglianza di diritti e di rispetto quando comunque è proprio all'interno del mondo omosessuale che si radicano idee certo non egualitarie tra gli uomini.

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però guarda ai grandi della letteratura: Dante era etero, Shakespeare pure

 

Ah, se ne sei convinto tu... Guarda  che essere sposati (e avere 3 figli), nel XVI secolo (e nemmeno oggi) non era esattamente indice di conclamata eterosessualità convinta. Ricordiamoci che Shakespeare si sposò nel 1582, all'età di 18 anni, con la 26enne Anne Hathaway. Tu hai citato il famoso sonetto XVIII, ma ti vorrei ricordare che dei 154 sonetti scritti da Shakespeare, 26 sono dedicati alla Dark Lady, mentre ben 126 si rivolgono al Fair Lord, probabilmente Henry Wriothesley, di cui il nostro bardo sottolinea ripetutamente la bellezza fisica. Nel 1954, lo scrittore e medievalista C.S. Lewis (sì, proprio l'autore delle Cronache di Narnia!) sottolineò in un suo saggio critico il fatto che i sonetti di Shakespeare siano troppo intrisi di un linguaggio amoroso per riferirsi solo ad una semplice amicizia e che quel linguaggio nel XVI secolo non era certo adatto per riferirsi ad un amico che fosse solo amico.

 

Se qualcuno vuole approfondire l'argomento: http://en.wikipedia.org/wiki/Sexuality_of_William_Shakespeare

 

Forse si potrebbe provare a dimostrare che anche Oscar Wilde fosse eterosessuale...

 

Ovviamente con questo non voglio dire che ho cambiato idea. Secondo me ci possono essere grandi scrittori eterosessuali tanto quanto omosessuali. Volevo solo precisare che forse Shakespeare non era proprio la scelta più azzeccata...

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Intanto la solita precisazione: so che l'acero canadese le ha rosse, ma io continuerò a pensare che le foglie siano verdi e non saranno le eccezioni a farmi cambiare idea  :(

 

Poi io non credo all'uguaglianza tra le persone; credo "soltanto" nell'uguaglianza dei diritti. Il giorno che non daranno a priori la patente ai Reggiani, io manifesterò in loro favore.

 

Sono convinto che in letteratura l'incidenza statistica di grandi artisti omosessuali sia superiore a quello che ci saremmo immaginati se fossero tutti, gay ed etero, ugualmente portati per le medesime cose. D'altronde la Letteratura, ahimè, NON è la cosa più importante del mondo.

 

Non credo che i gay siano migliori degli etero; dico solo che sono diversi; per Moby che magari considera tali peculiarità le "cose importanti" potremmo anche apparire migliori.

 

Già il fatto che True_Vampire non sia riuscito a citare QUATTRO grandi artisti senza infilarci in mezzo Shakespeare (quindi nemmeno A CASO, cercandoli ETERO!) non dà forse da pensare? O credete che rappresentiamo più del 25% della popolazione?

 

Potete fare lo stesso gioco coi quattro più importanti personaggi storici, pittori, economisti e matematici, che vi vengono in mente....

 

Il gioco funziona anche per trovare gli Ebrei (anche loro hanno un'incidenza statistica superiore alla media); quasi a significare che la MARGINALITA' SOCIALE fa miracoli per lo sviluppo intellettuale delle persone. Tanto è vero che noi gay più ci integriamo in una società, più perdiamo "carisma" (fate conto che quarant'anni fa il "gay da salotto televiso" era il più grande intellettuale italiano del Novecento: Pasolini e adesso, se siamo FORTUNATI, è Aldo Busi).

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Già il fatto che True_Vampire non sia riuscito a citare QUATTRO grandi artisti senza infilarci in mezzo Shakespeare (quindi nemmeno A CASO, cercandoli ETERO!) non dà forse da pensare? O credete che rappresentiamo più del 25% della popolazione?

Potete fare lo stesso gioco coi quattro più importanti personaggi storici, pittori, economisti e matematici, che vi vengono in mente....

 

Potrei accettare tranquillamente la sfida...  :(

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Gioco o non gioco, non riesco a credere che sia un caso.

 

Non basta il nostro attuale sistema economico e la macchina con la quale stiamo scrivendo; se non volete scomodare le altezze della letteratura o non volete infamare la categoria col ricordo di uomini di guerra come Alessandro Magno, Cesare o Napoleone; perchè non ci venga, per lo meno, il dubbio di essere sovra-rappresentati?

 

Pur concedendo che "il discepolo che Lui amava" non fosse quell'effeminatissimo evangelista ma l'apocrifa Maddalena di Brown.

 

Piuttosto che negare tutto questo in nome del "politicamente corretto" non sarebbe più giusto investigarne le cause?

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Almadel, non capisco mai quando scherzi e quando sei serio.

Stai sostenendo che tutti i "grandi" sono tendenzialmente omo/bi-sessuali?

Cioè, io non nego che in ogni settore ce ne siano (stati) davvero tanti, ma la cultura non è una prerogativa ad esclusivo appannaggio dei finocchi.

Poi, devi darmi atto del fatto che è piuttosto facile insinuare dei "dubbi" sulla sessualità di qualsiasi personaggio storico del passato. Basta che qualcuno lo abbia ipotizzato anche di sfuggita e diventa subito attendibile. Fino ad ora non ho sentito insinuazioni di questo tipo sulla vita di Albert Einstein. Un grande uomo della storia dell'umanità che (pur avendo una mentalità molto aperta) non è stato etichettato come potenziale gay/bisex? E che dire di Alessandro Manzoni? Non sono aggiornato sui pettegolezzi? A 18 anni viveva con l'anziano don Pietro: chissà cosa facevano!  :(

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Sinceramente, diffido nello stesso modo di una persona omofoba e di una che mi dica: "I gay? Ma ceeerto! Io ADORO i gay! Io ho TANTI AMICI gay! E sono delle bellissime persone! Hanno una grande SENSIBILITA'..."

 

Non credo sia un passo avanti sulla strada dell'uguaglianza...

 

 

 

Come al solito concordo con Yrian, mi sembra un po' una forma di razzismo al contrario, come affannarsi a fare amicizia con le persone di colore, o fare a tutti i costi i simpatici con i portatori di handicap, con l'ansia di essere considerati insensibili si rischia proprio di ottenere l'effetto opposto.

Si raggiungerà davvero l'utopia dell'uguaglianza quando ci sentiremo liberi di mandare a fan culo un senegalese che ci taglia la strada senza paura, mi spiego? Allora sì che saremo considerati tutti con pari diritti e doveri.

Ma siccome non voglio andare OT, chiudo il discorso razziale.

A favore di Moby e dell'articolo vorrei dire che, secondo il mio parere ovvio, gay o etero possono avere caratteristiche interiori simili o diversissime, non dipende certo dall'orientamento sessuale, però è anche vero che chi è abituato a vivere in condizioni "sfavorevoli", denigrato e deriso, sviluppa una sensibilità più spiccata, e questo va a favore di poesia, componimenti struggenti, musiche da brivido, arte in generale.

Solo questo, quindi non è un fattore genetico, bensì acquisito.

Con questo non certo solo i gay hanno queste caratteristiche, ovvio.

In sostanza è più facile che sgorghi arte da un qualsiasi clochard che mangia molliche guardando il mare evitato dagli altri perché sporco piuttosto che da un Tronchetti Provera qualunque divenuto blasé a tutto quello che lo circonda.

Poi, è solo statistica, e sono pronta a rivedere il mio parere...

Spero di esseremi spiegata senza far troppo casino... :(

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Io in parte sono concorde con almadel. I gay nelle varie arti, specie letteratura, ma anche la musica e le arti figurative, rappresentano un numero molto grosso.

Gli immensi Shakespeare, Proust, Ciajkovskij, Gide, Wilde, Pasolini, e ancora Tennessee Williams, Leonard Bernstein, Cukor, Almodovar, e Lord Byron (bisessuale), Rimbaud, Verlaine, Benjamin Britten, Clive Barker, Ian McKellen, il visconte di Fazensac, e ancora è materia di discussione Beethoven (molti musicologi sono in forte dubbio per vari motivi), e ancora vari artisti rinascimentali che non conosco bene perchè non è il mio periodo.

Va detto invece che non ci sono praticamente gay nella filosofia, a parte un Socrate bisessuale.

Quello che mi pare di poter dedurre è che i gay non abbiano affatto capacità di pensiero superiori agli etero (vedi che in filosofia non ve ne sono praticamente), ma che abbiano una sensibilità artistica più forte, almeno sembra possa darsi, per tale sproporzione tra la percentuale di gay e la percentuale di gay importanti o anche notevoli nella letteratura e nelle varie arti.

L'arte è la cosa che amo di più un pochino inorgoglito mi sento da questo fatto. Poi non nego che ci siano grandissimi nell'arte che invece erano etero. Mi pare solo di capire che può darsi che i gay o i bisessuali posseggano una sensibilità artistica maggiore. Da dove derivi non lo so, e voglio innanzitutto far notare che la mia non è una considerazione aprioristica. Io noto solo questo fatto che ho sottomesso all'attenzione.

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Come al solito concordo con Yrian, mi sembra un po' una forma di razzismo al contrario, come affannarsi a fare amicizia con le persone di colore, o fare a tutti i costi i simpatici con i portatori di handicap, con l'ansia di essere considerati insensibili si rischia proprio di ottenere l'effetto opposto.

Si raggiungerà davvero l'utopia dell'uguaglianza quando ci sentiremo liberi di mandare a fan culo un senegalese che ci taglia la strada senza paura, mi spiego? Allora sì che saremo considerati tutti con pari diritti e doveri.

Ma siccome non voglio andare OT, chiudo il discorso razziale.

A favore di Moby e dell'articolo vorrei dire che, secondo il mio parere ovvio, gay o etero possono avere caratteristiche interiori simili o diversissime, non dipende certo dall'orientamento sessuale, però è anche vero che chi è abituato a vivere in condizioni "sfavorevoli", denigrato e deriso, sviluppa una sensibilità più spiccata, e questo va a favore di poesia, componimenti struggenti, musiche da brivido, arte in generale.

Solo questo, quindi non è un fattore genetico, bensì acquisito.

Con questo non certo solo i gay hanno queste caratteristiche, ovvio.

In sostanza è più facile che sgorghi arte da un qualsiasi clochard che mangia molliche guardando il mare evitato dagli altri perché sporco piuttosto che da un Tronchetti Provera qualunque divenuto blasé a tutto quello che lo circonda.

Poi, è solo statistica, e sono pronta a rivedere il mio parere...

Spero di esseremi spiegata senza far troppo casino...

 

Congratulazioni, mi pare una splendida argomentazione.

Non so solo se è vero che i gay sono abituati a essere derisi: oggi forse, oggi che come diceva Pasolini la sottocultura piccolo-borghese si è imposta. So che Ciajkovskij viveva in una società, quella zarista, dove l'omosessualità non era condannata, almeno così sembra, nonostante delle leggi abbastanza severe che però non venivano applicate. Ciononostante Ciajkovskij è uno dei compositori più sensibili di sempre. Certo, non è che non avesse problemi relativamente alle sue inclinazioni, ma era perlopiù interiorizzato questo problema.

Quello che penso è che magari i gay, dovendo fare i conti comunque con un'interiorità "diversa", sviluppano poi un'attitudine all'esplorazione delle regioni interiori dello spirito. Come tutti i diversi. Non dimentichiamoci che l'artista è, comunque e sempre, un DIVERSO.

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Va detto invece che non ci sono praticamente gay nella filosofia, a parte un Socrate bisessuale.

 

Il filosofo gay Gianni Vattimo ringrazia.

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Il filosofo gay Gianni Vattimo ringrazia.

 

E vabbeh non potevo ricordarmeli tutti  :eek:

 

Oh pensare che Vattimo l'ho pure conosciuto adesso che mi ricordo  :look:

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Devo dire che è venuta fuori una bella discussione... Ci sono dei contributi interessanti...

Cercherò di esprimere quello che è il mio pensiero...

1. Le eccezioni alle regole non esistono: se c'è un'eccezione, la regola non può più essere considerata valida.

E' semplice fare un discorso sulle statistiche: buona parte dei ballerini è gay bla bla bla... i luoghi comuni si basano su questo.

Quello che penso io è simile a concetti precedentemente espressi: affrontare situazioni di sofferenza e di emarginazione portano a sviluppare una certa sensibilità artistica. Quindi sono più propensa a pensare che le difficoltà che la vita riserva spesso a chi è omosessuale diano come risultato un'attitudine per l'arte, piuttosto che questa attitudine sia insita nell'essere gay.

 

Per quanto riguarda il discorso della discriminazione al contrario, sono perfettamente d'accordo con yrian e potanogiallo: mi dà fastidio sia chi si mostra omofobico nel modo classico, sia chi dice "oh i gay sono così simpatici, bravissime persone "... quella è omofobia strisciante...

ci sono i cretini e le persone intelligenti fra gli etero, come fra i gay, come fra gli uomini, come fra le donne, come fra i neri, come fra i bianchi, come fra i gialli, ecc ecc

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