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Noi poveri gay cristiani


KrarayanDasH999

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No, fermati. Questo è l'intento di un certo tipo di religione, come il buddhismo o il taoismo: filosofie in senso lato che utilizzano il simbolismo della "scienza sacra" (come direbbe il mio adorato Guénon) per parlare dell'anelito umano al divino, all'eterno. Altri tipi di religione, però...

 

peccato che siamo del tutto off-topic perché il discorso si farebbe interessante

premetto dicendo: non hai torto, i monotesmi rivelati si sono appunto "rivelati" molte volte come una iattura, e basta vedere i casini storico-politici in cui ancora viviamo per rendersene conto

io credo che anche i monoteismi rivelati siano stati in larga parte strumentalizzati da smanie di potere e di controllo

qui ci sarebbe da fare un discorso complicatissimo che non è da forum e quindi mi astengo, sintetizzo dicendo: ci sono stati degli stadi dello sviluppo della coscienza umana in cui è stato in un certo senso necessario imporre un potere politico e "ordinatore" sub specie religionis

superata quella fase dall'evoluzione della società nel suo complesso, che prende consapevolezza e diventa in grado di esercitare tramite la democrazia il potere politico, voler continuare a imporre tramite i monoteismi quel tipo di visione religiosa pervasiva e integralista è un grave errore anzitutto da parte delle varie Chiese e poteri religiosi

sarebbe ben altro il loro compito, purtroppo non lo sanno più assolvere

Edited by conrad65
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Credi in dio o nel cristianesimo ?

In realtà credo in Dio e nel cristianesimo, non credo sempre nelle persone purtroppo.

Sai, non credo si essere affatto un bigotto, anzi spesso e volentieri sono di mente molto aperta e cerco di non giudicare, ciò non significa che certe cose, situazioni le approvi. Ma non deve essere una persona, ne tanto meno io, a dire a un altro cosa devi fare, è con l'esempio che io cerco di mostrare quello a cui credo.

 

E smettiamola di dire che chi crede in Dio è bigotto, non è vero. È come dire che un omosessuale è un pedofilo. Sono automatismi che non reggono, perché le persone vanno conosciute singolarmente non certo per gruppi di appartenenza.

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KrarayanDasH999

Se eri nata da un pastore a quest'ora pascolavi le pecore, se eri nata in arabia a quest'ora credevi in allah e non nel dio cristiano, potrei continuare per ore.

Parlo da atero, ho fatto il battesimo, cresima, catechismo, 1 anno di lupetti e 5 da scout, quando ero al mio terzo anno di scout (quindi ero abbastanza piccolo ancora) eravamo tutti seduti attorno ad un tavolo mentre parlava il prete, il prete si accorse che ero distratto, che non ascoltavo ciò che lui diceva, mi chiese se ero interessato alle cose che stava dicendo, io risposi di no, poi il prete disse a tutti "Chi crede in dio si alzi" si alzarono tutti, tranne io.

La mia intelligenza mi vieta di credere nelle cose scritte nella bibbia e tutte le altre cose correlate che riguardano il cristianesimo e tutte le altre religioni, la mia intelligenza mi vieta di appoggiare queste religioni dalle mani sporche, chiamarle religioni è errato in quanto sono delle fazioni politiche.

 

Hai ragione, non sei credente perchè sei nata credente dato che nessuno nasce credente, ma sei credente perchè sei tu a volerlo, ma abbi almeno la decenza di farlo in modo totale, quindi ora fingo di essere cristiano, e da uomo cristiano a donna cristiana ti dico che tu da donna sei un essere trasgressivo, è colpa del tuo sesso se l'uomo fu ingannato, se non farai figli non puoi essere salvata, sarai un essere inutile, in poche parole voi donne siete utili solo per la procreazione del resto non servite a niente, non ti permetto di rispondermi in questo forum cercando di insegnarmi o di dettarmi legge, non puoi, non ti è consentito.

O no, e non segnalarmi, non insultarmi e non incazzarti, sto cercando semplicemente di far rispettare quello in cui credi.

Parto col dirti che sicuramente non ti insulterò, non ti segnalerò o niente del genere! Non sono il tipo, non riesco neanche ad arrabbiarmi. Ovviamente ti rispetto per il tuo pensiero e anche per aver scelto di pensare diversamente dagli altri del tuo gruppo (la maggior parte dei miei amici è atea, e mi ci trovo d'accordissimo! serve solo rispetto reciproco). Ho sentito un centinaio di volte lo stesso discorso da altri atei ma, ripeto, è la mia religione, è una mia scelta (anche se il luogo e la famiglia in cui sono cresciuta l'ha agevolata, questa scelta, è vero) ed altri discorsi simili contro la mia religione non mi faranno certo cambiare, o risolveranno il mio problema. Perciò ti chiedo cortesemente ciò a cui ho accennato prima: rispetto reciproco. Andiamo, siamo in un GayForum! Dobbiamo essere solidali l'un l'altro! :D

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KrarayanDasH999

Affermazioni simili non starle nemmeno a leggere!

Scusa faby91 ma tu non sei proprio nessuno per dire che IL SUO DIO non esiste, avere un'opinione è un conto, credere di conoscere la verità assoluta un altro.

 

Innanzitutto devi capire tu stessa in cosa/chi credi. Ognuno intende la fede a modo suo, tu devi capire qual è il tuo.

Se quello in cui credi va contro i "principi" di questo gruppo di cui fai parte allora allontanati da esso.

Ciò non significa che non sia una brava cristiana ecc... ma che semplicemente vuoi seguire la tua via e non vuoi farti imporre determinate "regole" che trovi assurde o ingiuste.

Un consiglio che posso darti è quello di distaccare completamente la Chiesa dalla Fede (che secondo me sono 2 realtà differenti e "autonome").

La chiesa è semplicemente un istituzione formata da persone che hanno i tuoi stessi diritti e doveri (sotto tutti i punti di vista). Nessuno, di quelli che fanno parte della chiesa, è una persona migliore di te; ha, semplicemente, fatto una determinata scelta di vita.

La Fede, invece (per come la considero io), non è una scelta, ma un qualcosa che ti senti dentro e va oltre la ragione umana. NESSUNO ha il diritto di dirti "come" credere: è una cosa estremamente personale e intima.

In pratica: omosessualità e fede non sono cose che vanno in disaccordo, sono le persone che intendono la "fede" in un certo modo che vedono l'omosessualità come qualcosa di sbagliato. 

Il tuo problema non è quello di essere o meno una brava cristiana, ma ti trovi nella situazione di dover accontentare tutti (sia C & co. che la tua gemella gay), beh questo è impossibile: o lasci il gruppo e vivi tranquillamente perseguendo quello in cui credi oppure continui a fare l' "ipocrita" (è una brutta parola da usare, ma è quella che spiega meglio la situazione).

Grazie! Sto cominciando a vedere un paio di cose sotto un punto di vista differente...i forum servono! 

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KrarayanDasH999

Già per questo avrei tapezzato i muri di casa sua con foto di coppie gay e mi sarei tatuato in faccia una bandiera arcobaleno!!!! gente schifosa in modi simili ne conosco assai, a me si spegne il cervello e inizio ad urlargli contro tutte le assurdità che la chiesa e la bibbia hanno, non gliela do vinta facilmente, se necessario vado giù di mani....

 

io ho passato da poco sta fase, sai l'unica arma qual'è? INNAMORARSI!!! Io mi sono innamorato di un ragazzo con cui sto insieme e che amo tantissimo, mi rendo conto ogni giorno di più che se Dio non ci dovesse amare allora non ci avrebbe MAI dato la possibilità di essere felici, la gente che ci sta intorno (specie la sua famiglia) ci vede sempre felici, non hanno mai avuto nulla da ridire, anche perchè noi comunque non ci esponiamo troppo con coccole o baci in pubblico, stiamo vicini vicini tanto che la gente capisce, come quando siamo in negozi e insieme scegliamo cosa comprare... In sostanza, le persone che non sono aperte a questo amore non sanno amare, provano invidia perchè vedono che nonostante le millanta problematiche noi riusciamo ad amarci lo stesso.

 

P.S. benvenuta a bordo !!!! :)):

Grazie capo!  :dancer:

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La soluzione del tutto sta nel leggere il Vangelo e la religione cristiana, interpretandola con la TUA testa, non con quella di Gerarchie Ecclesiastiche spesso chiusissime.

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qui ci sarebbe da fare un discorso complicatissimo che non è da forum e quindi mi astengo, sintetizzo dicendo: ci sono stati degli stadi dello sviluppo della coscienza umana in cui è stato in un certo senso necessario imporre un potere politico e "ordinatore" sub specie religionis

 

oggi ti quoto e riquoto che manco uno stalkerXD

 

però fondamentalmente è anche la mia opinione

forse è troppo determinista etc etc, ma credo veramente che la storia(non solo quella umana) sia un gioco di possibilità...quando se ne impone una c'è un motivo serio e fondato, non è, nel caso delle religioni "la cattiveria, il fanatismo" dei primi cristiani o dei vari altri concorrenti.

 

Non mi sfugge che il cristianesimo, prima ancora come struttura, come istituzioni, sia penetrato profondamente e abbia realizzato una mirabile uniformazione all'interno dei vari strati e ambienti sociali "di massa" che l'area europea(non solo) non aveva precedentemente conosciuto, una cosa veramente fondamentale per tutto quello che ne è seguito

 

e questo è stato il suo grandioso successo

 

tutta la contrapposizione che noi oggi viviamo, tutto quello che consideriamo in una discussione come questa, forma un dato estremamente transitorio in un'ottica di lungo periodo

 

c'è chi si stupisce del ruolo "ritrovato" delle religioni in questa nuova contemporaneità...eppure è un risultato abbastanza ovvio a leggerlo come conseguenza di un processo di "massificazione"(che tale non è, perchè massificazione è termine spregiativo, ma in realtà il fenomeno è molto più importante e significativo)

 

ma il ritorno di fiamma non è il preludio di un regresso duraturo

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l'intento principale della religione non dovrebbe essere quello di stuprare o mistificare la realtà, ma quello di proporre una serie di fatti che da un punto di vista psicologico potremmo chiamare "inconsci"

 

Un'opinione piuttosto singolare della fuzione della religione, che tra l'altro penso non sia condivisa neppure dai religiosi.

 

 

 

 

Science seeks the truth.

 

Ma la religione non cerca certo la falsità! e probabilmente in principio fu la prima forma sia pur rozza di scienza, in quanto riferiva ad entità più che umane le cause dei fenomeni naturali, altrimenti ignote, cercando anche di dominarli (i fenomeni naturali)  con atti magici come le preghiere deprecatorie o propiziatorie oppure di prevederli con procedure magiche come la divinazione.

La vera distinzione tra la conoscenza dei fenomeni tentata dalla religione e quella tentata dalla scienza è che la religione, per forza di cose, cristallizzò e cristallizza le conoscenze acquisite, la scienze le mise sempre e le mette sempre in discussione, accrescendole, variandole o gettandole se superate:

dico che la religione cristallizzò "per forza di cose" le sue conoscenze perché essa riferiva e riferisce le conoscenze all'azione di un dio sul mondo ed ovviamente un dio eterno e perfetto non può che donarci conoscenze immutabili e vere.

 

Il caso di Galilei è paradigmatico:

nessuno poteva allora dimostrare che Galilei e Copernico e prima ancora Aristarco avessero ragione sull'eliocentrismo, che peraltro era anch'esso errato, non essendo certo il Sole centro dell'universo.

La prova portata da Galileo del moto terrestre, cioè le maree, era falsa, perché queste dipendono dal moto lunare non terrestre.

Quindi aveva ragione da un punto di vista logico deduttivo il cardinal Bellarmino a dire che quella di Galilei era un'ipotesi indimostrabile.

Qual era dunque l'errore dei religiosi?

Semplicemente quello di cristallizzare come vera, riferendola alla parola di dio manifestata nei libri sacri, una teoria come il geocentrismo che poteva pur essere più ragionevole per le conoscenze del tempo, ma che non poteva e non doveva essere considerata immutabile per atto di fede.

 

 

 

 

Scusa faby91 ma tu non sei proprio nessuno per dire che IL SUO DIO non esiste, avere un'opinione è un conto, credere di conoscere la verità assoluta un altro.

 

Senza dubbio nessun'opinione introrno all'esistenza o no di dio può essere dimostrata e quindi nessuno può dimostrare inconfutabilmente che egli non esista, però è pratica razionale che chi afferma qualcosa dimostri per probata et adlegata che la sua affermazione è vera, quindi ci si aspetterebbe che chi afferma che dio esista dimostri la sua affermazione provando ed allegando inconfutabilmente, cosa che non mi risulta sia mai stata fatta nei secoli ad onta degli sforzi di cervelli sopraffini.

 

 

 

 

In pratica: omosessualità e fede non sono cose che vanno in disaccordo, sono le persone che intendono la "fede" in un certo modo che vedono l'omosessualità come qualcosa di sbagliato.

 

Dipende dalla fede:

se uno si costruisce la sua fede a suo uso e consumo, ovviamente non dovrebbe aver problemi, salvo che non sia proprio imbranato....., ma c'è anche chi si abbandona alla fede nelle forme ereditate dagli antenati.

Edited by Mario1944
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Un'opinione piuttosto singolare della fuzione della religione, che tra l'altro penso non sia condivisa neppure dai religiosi.

 

essenzialmente è il punto di vista junghiano, e no, non è condivisa dall'ortodossia cattolica, anche se Jung ebbe singolari scambi di opinioni al riguardo con molti cattolici, inclusi gesuiti

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ehy mario, la religione non può trovare la verità, neppure se a parole dice di volerlo fare, semplicemente perché non usa la ragione... e se tenta di usare la logica compie errori e non aggiusta i libri sacri in base alle esperienze e ai fatti, ma pretende di aggiustare la realtà in base a quello che i testi sacri prescrivono.

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@nayoz,

forse è meglio evitare di correre a testa bassa per incornare tutto quello che si trova davanti, rischiando però d'incornare un muro e farsi assai male ;-)

 

Io non ho detto che la religione può trovare la verità, ho detto che la religione non cerca la falsità e logicamente quindi cerca la verità né più né meno come la scienza.

Ci sarebbe per altro da distinguere tra religione propriamente detta, che è il culto di un dio o di più dei con tutte le pratiche annesse e connesse per gestire il rapporto tra uomini e dio o dei, e la teologia, che è la dottrina intorno alle entità soprannaturali ed al loro rapporto con il mondo naturale, uomo compreso e che è un ramo della filosofia, ma non sottilizziamo troppo.

 

Non mi sembra neppure corretto dire che la religione (sia in senso proprio sia in senso di teologia) non usi la ragione, mentre la scienza sì:

credo infatti che in principio proprio la congettura di enti soprannaturali per spiegare fenomeni naturali d'origine ignota abbia avuto un significato scientifico, per quanto rozzo possa ora apparirci.

 

D'altra parte neppure l'osservazione che fanno alcuni, che cioè la religione si fonda sulle favole, mentre la scienza sulla verità, mi pare corretta, se non altro perché la scienza ha sbagliato spesso e clamorosamente e quindi in tanto in quanto sbagliava, si fondava su favole.

 

Il nocciolo della differenza tra scienza e religione a mio parere è molto più semplice ed insieme molto più importante:

la scienza è una conoscenza in fieri che quindi si accresce delle novità che si traggono dall'esperienza la quale spesso essa stessa provoca per correggere i suoi errori;

la religione cristallizza e perpetua conoscenze che potevano avere anche carattere scientifico quando si formarono, ma che poi furono superate.

 

D'altronde la religione non può fare altrimenti, perché essa si presenta come dottrina rivelata o comunque manifestata agli uomini da un dio e quindi perfetta ed infallibile come il dio che l'ha rivelata o manifestata:

questa è la sua forza ed insieme la sua debolezza specularmente contrarie a quelle che sono la debolezza e la forza della scienza.

 

Tutto ciò prescinde ovviamente dal fatto che l'una o l'altra realmente colga la verità.

l'esempio della controversia tra Galilei e Bellarmino a mio parere esemplifica bene il problema e la differenza, non essendo stata questione di quale delle due parti avesse ragione intorno al vero (in fondo avevano torto entrambe!) ma di quale fosse il metodo di ricerca della verità, se la cristallizzazione delle dottrine degli antenati che le avevano ricevute da un dio o se la ricerca libera senza ossequio verso alcuna autorità terrena od ultraterrena.

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la religione cristallizza e perpetua conoscenze che potevano avere anche carattere scientifico quando si formarono, ma che poi furono superate.

 

anche le religioni tuttavia si rinnovano: Mosè che condanna il vitello d'oro simboleggia il superamento della religione dell'eone del Toro per approdare alla religione dell'eone dell'Ariete; il Cristo nasce al passaggio tra l'eone dell'Ariete e quello dei Pesci, e lui stesso è definito ichthýs o pesce

le religioni, in senso tradizionale, evolvono e sono legate ai cicli cosmici delle precessioni: proprio in questo momento ci troviamo alla fine dell'eone dei Pesci e allo snodo che dovrà approdare a una nuova sintesi religiosa, che sarà propria dell'eone dell'Acquario: anche per questo motivo il mondo è percorso da nuovi fermenti e fanatismi religiosi, che preludono a qualcosa di diverso

ovviamente questo punto di vista, che è quello rigorosamente esoterico, ha un fondamento unicamente simbolico e non può essere provato in alcun modo, se non rifacendosi a quanto accaduto nel passato: chi è dotato di senso religioso attribuirà questo fatto all'azione di un Dio e parlerà ad esempio di "divina provvidenza", qualcun'altro potrebbe semplicemente prendere atto che esistono dei "cicli" di nascita, sviluppo e morte anche per le religioni, senza attribuire il passaggio da una credenza all'altra all'azione di una "intelligenza esterna"

Edited by conrad65
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@Conrad65

le religioni si rinnovano se le osserviamo complessivamente da un punto di vista esterno:

possiamo dire che il genere umano rinnova la sua religione o meglio le sue religioni.

Ma singolarmente considerata la religione non può rinnovarsi, se non su faccende secondarie, di culto, di cerimonie, di struttura organizzativa.

Nella sua sostanza la religione non si rinnova, ma si estingue ed è sostituita da un'altra:

la religione cristiana non potrà mai rinnovarsi al punto di sostituire Cristo con un'altro dio, potrà solo estinguersi ed essere sostituita da un'altra religione, come accadde ad esempio alle antiche religioni degli dei romani, greci, anatolici, siriani, babilonesi, celti ecc. estinte e sostituite dal Cristianesimo.

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la religione non si rinnova, ma si estingue ed è sostituita da un'altra

 

questo è sostanzialmente vero, per quanto nella "sostituzione" vengono comunque preservati alcuni elementi antecedenti o arcaici, che tendono a sopravvivere

vedi il calzante paragone tra il mito di Osiride-Horus, quello di Tammuz etc. e la morte e resurrezione di Cristo

Cristo stesso fu "confuso" con Serapide, con Apollonio di Tiana, etc.

la carica di Pontifex è presente fin dai primordi della religione romana.. e così via

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Eh be' certo, qualcosa si preserva, un nucleo sostanziale in forza del quale possiamo parlare di religione d'un dio e nell'ambito di culture successivamente adiacenti si preservano anche moduli simili d'interpretazione della figura divina e del suo rapporto con l'uomo, come il mito di morte e resurrezione del dio che hai citato.

Ma in fondo è proprio questa preservazione di moduli interpretativi precedenti che dimostra la cristallizzazione delle religioni non solo  singolarmente considerate, ma anche collettivamente considerate e quindi conferma l'essenza cristallizzante della tentata conoscenza religiosa della realtà.

Insomma a mio parere non ci potrebbe essere religione d'un'entità sovrumana, se non ci fosse questa cristallizzazione:

niente cristallizzazione, niente religione.

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Semmai è un ossimoro gay cattolici, ma anche sull'acutezza di questa follia, per richiamare il significato etimologico di ossimoro, ci sarebbe da ridire, se non altro perché si dovrebbe definire il gay in modo non semplicemente descrittivo d'una preferenza erotica, ma in modo descrittivo d'una concezione etica ovviamente opposta o almeno incompatibile con quella cattolica.

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La soluzione del tutto sta nel leggere il Vangelo e la religione cristiana, interpretandola con la TUA testa, non con quella di Gerarchie Ecclesiastiche spesso chiusissime.

 

La soluzione, a mio avviso, sta proprio nel NON leggere il Vangelo. A meno di non considerarlo alla stregua delle altre favolette tipo quelle cosmogoniche di Esiodo o quelle più prettamente mitologiche di Ovidio.

Anche perché tutti quelli che si definiscono cattolici "con autonomia di pensiero", in realtà stanno andando proprio contro un principio di base del cattolicesimo che è la prerogativa ecclesiastica di interpretare le Sacre Scritture: basta ricordarsi che proprio questo esclusivo diritto di far da tramite tra l'umano e il divino è alla base della nascita del protestantesimo, poi, e della maggior parte delle eresie paleocristiane e medievali.

Ovvero: se volete fare gli autonomi, ben venga. Ma abbiate il buon senso di non definirvi cattolici, ché è un controsenso. 

 

forse è troppo determinista etc etc, ma credo veramente che la storia(non solo quella umana) sia un gioco di possibilità...quando se ne impone una c'è un motivo serio e fondato, non è, nel caso delle religioni "la cattiveria, il fanatismo" dei primi cristiani o dei vari altri concorrenti.

 

Non mi sfugge che il cristianesimo, prima ancora come struttura, come istituzioni, sia penetrato profondamente e abbia realizzato una mirabile uniformazione all'interno dei vari strati e ambienti sociali "di massa" che l'area europea(non solo) non aveva precedentemente conosciuto, una cosa veramente fondamentale per tutto quello che ne è seguito

 

e questo è stato il suo grandioso successo

 

tutta la contrapposizione che noi oggi viviamo, tutto quello che consideriamo in una discussione come questa, forma un dato estremamente transitorio in un'ottica di lungo periodo

 

c'è chi si stupisce del ruolo "ritrovato" delle religioni in questa nuova contemporaneità...eppure è un risultato abbastanza ovvio a leggerlo come conseguenza di un processo di "massificazione"(che tale non è, perchè massificazione è termine spregiativo, ma in realtà il fenomeno è molto più importante e significativo)

 

ma il ritorno di fiamma non è il preludio di un regresso duraturo

 

Da buon appassionato di fantascienza, auspico nel mio cuore che un giorno gli storici si papperanno la nostra ripartizione in Evo Antico/Evo Medio/Evo Moderno e considereranno il percorso dell'umanità in base al suo approccio religioso: in quest'ottica, tutto ciò che va dall'Editto di Costantino fino a quando i monoteismi la smetteranno di rompere il c*zzo, potrebbe essere definito come "era oscura" o "periodo del dio unico".

Abbiamo bisogno di altro: di nuovi modelli etici, di nuovi filtri con cui capire la realtà, e lo dimostra la nostra giovanissima topic starter. Non è un caso che le varie "sette" all'interno delle grandi religioni dominanti stiano acquistando sempre più potere e proseliti: riformati, anabattisti, testimoni di Geova, avventisti offrono infatti un dio "su misura", molto più vicino al piccolo che non al divino, e per questo la gente dà loro retta. E' l'atteggiamento pragmatico che i seguaci di Loyola adottarono nell'evangelizzare il Nuovo Mondo: l'importante è che preghino il mio dio, anche se conservano alcuni tratti pagani (e non a caso "gesuitico" è un aggettivo entrato nell'uso comune).

Il monoteismo non regge più la prova dei fatti, e sarebbe ora di metterlo in cantina insieme a tante, tante altre cianfrusaglie.

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basta ricordarsi che proprio questo esclusivo diritto di far da tramite tra l'umano e il divino è alla base della nascita del protestantesimo

 

Protestantesimo che poi però nei fatti non si discostò molto dalle pretese interpretative esclusiviste dalla Chiesa Romana:

vedi l'intolleranza di Lutero verso le opinioni diverse dei suoi seguaci o la persecuzione calvinista dei dissidenti cristiani come anabattisti ed antitrinitari (rogo di Serveto docet).

 

 

 

 

: in quest'ottica, tutto ciò che va dall'Editto di Costantino fino a quando i monoteismi la smetteranno di rompere il c*zzo, potrebbe essere definito come "era oscura" o "periodo del dio unico".

 

Il monoteismo è però precedente il Cristianesimo sia come religione in senso stretto sia come dottrina teologica.

 

 

 

 

riformati, anabattisti, testimoni di Geova, avventisti offrono infatti un dio "su misura", molto più vicino al piccolo che non al divino, e per questo la gente dà loro retta.

 

Bah, mi pare che questo "dio su misura" delle varie sette, cristiane o no, non sia tanto su misura dei fedeli, ma su misura dei rispettivi fondatori o continuatori.

D'altronde un dio su misura personale implicherebbe l'inutilità d'una religione collettiva:

se dio è quello che mi fingo io nella mia mente, nel mio cuore, sarà molto probabilmente diverso da quello altrui e quindi io e gli altri non potremo venerarlo insieme e tanto meno potremo venerarlo secondo regole stabilite da terzi estranei.

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Protestantesimo che poi però nei fatti non si discostò molto dalle pretese interpretative esclusiviste dalla Chiesa Romana.

 

Il monoteismo è però precedente il Cristianesimo sia come religione in senso stretto sia come dottrina teologica.

 

Bah, mi pare che questo "dio su misura" delle varie sette, cristiane o no, non sia tanto su misura dei fedeli, ma su misura dei rispettivi fondatori o continuatori.

D'altronde un dio su misura personale implicherebbe l'inutilità d'una religione collettiva:

Il monoteismo funzionava quando riguardava soltanto un popolo di sfigati nel deserto di cui nessuno s'impipava e che, pertanto, veneravano soltanto un dio in più rispetto a tutti gli altri. Il problema è nato quando quei settari seguaci di Cristo hanno conquistato il potere, hanno fatto piazza pulita degli avversari e si sono auto-proclamati "religione mondiale", innestandosi sulla koinè dello sterminato impero romano proprio come un virus che vuole totalizzare il corpo ospitante anche a costo di morire con esso.

All'epoca, il dio di Abramo, Isacco e Giacobbe era solo una statuina in più nel Pantheon. Bei tempi!

 

Il protestantesimo non è in nulla diverso dalle manie egemoniche di chi "è in missione per conto di dio": i cattolici sono forse i peggiori, ma il problema riguarda tutti i fondamentalisti dell'unico dio (cristiani e musulmani).

 

Una religione collettiva è inutile. Per questo i romani assorbivano dei di cui poi magari nemmeno si curavano, perché imporre un unico credo non ha senso e perché l'uomo, col monoteismo, non c'azzecca nulla. I cattolici hanno inventato i santi a sopperire la florida realtà pagana di dei e semidei e ninfe e satiri e protettori di boschi e di fonti e propiziatori del raccolto e del vigore sessuale: di monoteista, il cattolicesimo, ha solo la pretesa. Cerca l'Uno al di sopra del bene e del male, come cantava Battiato, è una ricerca filosofica: sentirsi in comunione con il divino non è un rapporto esclusivo con una singola entità ma, al contrario, un momento panico, che quindi ti mette in comunicazione con quante più cose possibili.

Se i cattolici avessero guardato con attenzione l'espressione laida e perfetta di Santa Teresa in estasi, avrebbero appeso i loro inutili crocifissi al chiodo.

 

Comunque, non voglio andare off-topic ed intasare una discussione che, tutto sommato, verte su altro; oltretutto, non sta a me mostrare gli errori e gli orrori che questa ridicola setta fideistico-dogmatica (insieme a tutte le altre) ha generato: di conseguenza, se qualcuno vuole discutere di religione (possibilmente parlandone male), penso sarebbe il caso di farlo in mp.

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La soluzione del tutto sta nel leggere il Vangelo e la religione cristiana, interpretandola con la TUA testa, non con quella di Gerarchie Ecclesiastiche spesso chiusissime.

la dottrina per definizione non va interpretata.

E la verità è una sola: i gay sono accettati ma è il comportamento omosessuale che non può essere accettato dalla chiesa. Due persone che scopano senza voler procreare è contro la dottrina. Vale lo stesso per gli eterosessuali.

E siccome alla base della famiglia c'é la procreazione per questo motivo la chiesa non può accettare i matrimoni gay. 

 

C'è da dire che uno può sempre avere una dimensione religiosa e credere in Dio senza seguire la dottrina. 

Anche se lo reputo un po' troppo nel 2015.

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Il monoteismo funzionava quando riguardava soltanto un popolo di sfigati nel deserto di cui nessuno s'impipava e che, pertanto, veneravano soltanto un dio in più rispetto a tutti gli altri.

 

Il monoteismo fu anteriore (Aton in Egitto) o indipendente (Ahura Mazda in Persia) dal monoteismo giudaico,  che del resto in origine era politeismo e poi divenne enoteismo, attestandosi come monoteismo in età più recente.

 

 

 

 

Il problema è nato quando quei settari seguaci di Cristo hanno conquistato il potere, hanno fatto piazza pulita degli avversari e si sono auto-proclamati "religione mondiale"

 

Tutto considerato direi che fu proprio il contrario, che cioè fu il potere che conquistò i seguaci di Cristo!

 

 

 

 

il problema riguarda tutti i fondamentalisti dell'unico dio (cristiani e musulmani).

 

Non sembra che i fondamentalisti degli dei non unici (vedi Indù)  siano meno fanatici dei fondamentalisti di un dio unico e del resto già il poeta Lucrezio si lamentava che la religione dei pur molteplici dei greci e romani portasse ad efferatezze inumane:

"tantum relligio potuit suadere malorum" dice a proposito del sacrificio d'Ifigenia.

 

 

 

 

Per questo i romani assorbivano dei di cui poi magari nemmeno si curavano, perché imporre un unico credo non ha senso

 

Non è che assorbissero poi molto i Romani:

qualche dio greco come Apollo, Ercole, i Dioscuri, poi l'anatolica Cibele, ma per il resto furono assai conservatori e diffidenti quando addirittura non persecutori dei culti esterni come quelli giudaici (tra cui quello cristiano), egizi, fenici, celti, perché sentiti estranei al mos maiorum.

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Il monoteismo fu anteriore [...]

[...] direi che fu proprio il contrario [...]

Non sembra che i fondamentalisti degli dei non unici (vedi Indù)  siano meno fanatici [...]

Non è che assorbissero poi molto i Romani[...]

Torno a ripetere: stiamo andando off-topic.

Ora, se vogliamo metterci a battibeccare su chi ce l'ha più lungo a suon di "ho ragione io, ho ragione io", facciamolo altrove e senza andare a toccare temi che non vertono affatto sulla questione posta dalla piccola e incautamente cattolica @KrarayanDasH999. Ti lascio addirittura vincere, pur di non appesantire la discussione.

Vedi quanto avete ancora da imparare, voialtri settari, in quanto a fair-play?  :music:

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KrarayanDasH999

Oh, tranquilli, ho smesso di seguire il mio stesso topic già un paio di giorni fa, quando si è cominciato ad andare un po' fuori tema da ciò su cui io avevo chiesto consiglio xD comunque anche a me non sembra il caso che continuiate la discussione: se a me piace il pesce e lo sento saporito non posso convincere te, che detesti il pesce, che quello è saporito. Ma anche se abbiamo gusti diversi riusciamo ad andare d'accordo lo stesso, no?

Morale di questa storia inventata sul momento: se uno non condivide la tua stessa idea o pensiero non fargli un processo, poraccio [emoji23]

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mario1944 la religione non è lo strumento per migliorare la qualità di vita dell'uomo ma lo sono la scienza, la medicina...

puoi pure arrampicarti sugli specchi dicendo che la religione non cerca la falsità e che poteva essere ritenuta scientificamente valida molto tempo fa... ma sono entrambe falsità.

le conoscenze "rivelate" non possono mai dirsi vere, in quanto non si basano sulla realtà e non sono state ottenute tramite il metodo scientifico.

 

fede e ragione sono inconciliabili... è anche per questo che io sostengo una cosa, e tu l'opposto.

 

http://wp.patheos.com/blogs/unreasonablefaith/files/2008/06/reason_faith.jpg?w=300

http://izquotes.com/quotes-pictures/quote-the-division-between-faith-and-reason-is-a-half-measure-till-it-is-frankly-admitted-that-faith-has-leslie-stephen-269438.jpg

 

Science+vs+Faith+explanation.jpg

Edited by nayoz
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mario1944 la religione non è lo strumento per migliorare la qualità di vita dell'uomo ma lo sono la scienza, la medicina... .

 

Be' certo se vuoi continuare a correre a testa bassa per incornare i muri.....

 

Ho forse detto che la religione è uno strumento per migliorare la qualità della vita dell'uomo?:

e comunque questo discorso del non migliorare la qualità della vita può valere per chi non crede in un dio, perché per chi ci crede non è escluso che invece la religione gli migliori la vita e non solo economicamente, perché come dice il proverbio "sotto il campanino c'è sempre pane e vino", ma anche spiritualmente dato che comunque, posto che ci sia un dio onnipotente, è tranquillizzante venerarlo e poterlo anche in qualche modo volgere a proprio favore sia in questa vita sia nella postulata vita futura.

 

 

 

puoi pure arrampicarti sugli specchi dicendo che la religione non cerca la falsità e che poteva essere ritenuta scientificamente valida molto tempo fa...

 

L'affermazione che io mi "arrampico sugli specchi" dicendo che la religione non cerca la falsità, dipende da una tua opinione circa la religione ed i credenti:

puoi certo pensare che tutti i credenti siano falsi, dicano falsità, credano deliberatamente in falsità e quindi la loro religione sia una "ricerca del falso", fatta forse per ingannare chi non crede? forse.....

Più probabilmente a mio giudizio i credenti con la religione non solo cercano, ma credono di aver trovato la verità, ne sono proprio persuasi e quindi la religione è una ricerca di verità e non è assolutamente una ricerca di falsità.

Altre questioni ovviamente sono se la verità sia possibile trovarla o se sia veramente stata trovata con la religione:

ma la mancata "invenzione" della verità non inficia la possibilità che la religione dei credenti la cerchi.

Del resto nemmeno la scienza ha mai trovato la verità definitiva, tant'è vero che ripetutamente s'è corretta e si corregge e quindi la cosa implica che essa abbia fatto errori, ma non perciò diremmo (almeno io non direi.....) che la scienza cerchi la falsità solo perché non ha trovato e forse non troverà mai la verità definitiva!

 

 

 

 

le conoscenze "rivelate" non possono mai dirsi vere, in quanto non si basano sulla realtà e non sono state ottenute tramite il metodo scientifico.

 

Le conoscenze rivelate (suppongo ti riferisca a quelle che si dicono rivelate da un dio) possono benissimo dirsi vere, se veicolano una conoscenza scientifica o perché accolgono quella della scienza o perché, come accadde in tempi prescientifici, rappresentavano esse stesse la conoscenza fino allora conseguita dagli uomini:

che poi tali conoscenze fossero riferite alla rivelazione d'un dio era un modo per renderle inattaccabili ed è proprio da questo che si produsse il "vizio d'origine" della religione, cioè la cristallizzazione delle conoscenze acquisite.

D'altronde anche oggi, nonostante tutto, abbiamo bisogno di difendere dai mitomani e dai dementi la verità scientifica acquisita:

una difesa che oggi non si fa più riferendo ad un dio ed alla sua rivelazione le conoscenze che abbiamo conseguite, ma che non per questo è meno necessaria.

Semmai è una difesa meno autorevole, purtroppo, di quella che sarebbe se potessimo affermare:

"ipse (deus vel propheta eius) dixit".

 

 

 

 

 

fede e ragione sono inconciliabili... è anche per questo che io sostengo una cosa, e tu l'opposto.

 

Sbagli ancora:

per me fede è proprio il contrario di ragione!

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Non è che assorbissero poi molto i Romani

 

siamo completamente off topic ma qui ti devo contraddire: i Romani assorbirono e come... avevano previsto uno specifico strumento magico, la "evocatio", per catturare la benevolenza delle divinità degli avversari

prima di ogni conquista promettevano alla divinità straniera una miglior casa a Roma... e dopo la conquista la prima cosa che facevano, in genere con il bottino catturato, era costruire un tempio per la divinità straniera "catturata" e integrarla nel pantheon romano e nella complessità del rito annuale

proprio per questo motivo ancora oggi non è conosciuto il vero nome della divinità tutelare di Roma, che i romani non resero mai noto proprio per evitare che potesse subire il rito della "evocatio", che si basava sulla conoscenza del nome della divinità

 

 

 

la religione non è lo strumento per migliorare la qualità di vita dell'uomo ma lo sono la scienza, la medicina...

 

trascuri completamente la sfera psicologica personale, che poi è quella dove si svolge l'esperienza religiosa

paradossalmente per il benessere del singolo è proprio questa la sfera più importante...

Edited by conrad65
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siamo completamente off topic ma qui ti devo contraddire: i Romani assorbirono e come... avevano previsto uno specifico strumento magico, la "evocatio", per catturare la benevolenza delle divinità degli avversari prima di ogni conquista promettevano alla divinità straniera una miglior casa a Roma... e dopo la conquista la prima cosa che facevano, in genere con il bottino catturato, era costruire un tempio per la divinità straniera "catturata" e integrarla nel pantheon romano

 

Nel pantheon romano almeno fino al II secolo d.C. gli unici dei stranieri di un qualche rilievo erano i greci Ercole ed Apollo e la frigia Cibele:

Dioniso Bacco propriamente non era straniero perché nell'interpretatio romana corrispondeva a Libero.

Nel primo secolo d.C.ci fu la tentata e controversa importazione ufficiale dell'egizia Iside (rifiutata sotto Tiberio, ma ammessa poi da Caligola).

Comunque fino al II secolo d.C. il pantheon romano, antiquo more, fu rigorosamente tutelato anche contro il culto eccessivamente libero di un dio straniero pur riconosciuto come Bacco Dioniso (vedi questione dei Baccanali nel 186 a.C.).

 

Quanto all'"evocatio" degli dei dalla città nemica, essa non implicava affatto un'assunzione degli dei evocati nel pantheon romano, ma era solo una cerimonia per togliere al nemico il nume tutelare ed insieme per scansarne l'"invidia" verso il vincitore, infatti non risultano dei fenici od ispanici tra gli dei del pantheon romano, benché i Romani avessero espugnato la fenicia Cartagine e l'ispanica Numanzia.

Edited by Mario1944
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