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mi spiegate sta cosa?


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e ti è mai venuto in mente che questo potrebbe essere un limite delle coppie etero? 

 

Laddove l'elemento sessuale viene sacrificato alla stabilità per ovvie ragioni socio-culturali?

 

Mmm no. Anche perchè io tutte queste ragioni socio-culturali (di solito si tira in ballo anche il "borghesi") non le vedo. Prendiamo paesi con cultura e società completamente diversi, dove è lecita e comune la poligamia: anche lì si sancisce il diritto dell'uomo ad avere più mogli, e quindi più partner sessuali (il che magari sacrifica meno l'elemento sessuale che tu citavi) ma sempre all'interno di una cosa strutturata - il poligamo, se va con una tizia non legalmente sua moglie, commette pur sempre adulterio.

 

Le relazioni strutturate servono appunto a dare stabilità, perchè la stabilità relazionale è positiva per le persone. Ovvio che se tiriamo in ballo matrimoni di interesse o relazioni già morte che stanno in piedi per il solo vincolo religioso/giuridico del matrimonio, allora stabilità=costrizione=cosa negativa. Come controargomento si potrebbe mezionare che, anche volendo vedere la "coppia aperta" come una forma dettata da una minore costrizione socio-culturale e quindi da maggiore "apertura mentale" o addirittura "naturalezza", in realtà anche il modello della coppia aperta si presta spesso ad essere l'ultima spiaggia di coppie che non reggono: finisce il sentimento e/o l'attrazione e quindi si apre la coppia per dare una scossa al rapporto.

 

Infatti se noti spesso il cammino è 1) coppia chiusa, che passa a 2) coppia aperta in cui entrambi i partner fanno sesso con terzi, che passa a 3) coppia aperta in cui i i partner hanno rapporti con terzi separatamente. Questo terzo punto spesso passa a 4) collasso della coppia. Non è ovviamente una regola ferrea: conosco coppie gay longeve, chiuse e felici, così come ho conosciuto tizi in coppia aperta che si dicevano felicissimi di ciò. Però una tendenza c'è.

 

Poi scusa, tu che dai tutto questo valore negativo alla stabilità - che sarebbe una sorta di condizione castrante imposta per apparire "gente per bene" - ritieni davvero meglio vivere una vita sentimentalmente instabile, con la concreta possibilità di ritrovarsi da soli passata una certa soglia di età/appetibilità? Perchè lo stile di vita "farfallone", per quanto uno lo possa trovare soddisfacente e esaltante, ha sempre una scadenza, oltre la quale ti si filano in pochi.

Edited by NewComer
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Su una cosa concordo in pieno, sulla mancanza di validi progetti di sostegno psicologico, a 20 anni li ho anche cercati ma solo a Roma esistava qualcosa a Napoli nulla (cosa che oggi ho fatto abbondamente presente), se avessi avuto qualcuno che mi avesse aiutato in quel momento forse mi sarebbe stato tutto piu semplice.

 

Sul serio, queste cose COSTANO.

Sai quante feste devi organizzare per pagare

- non dico degli psicologi competenti per seguire gratis dei ragazzi con problemi -

ma almeno degli psicologi competenti per spiegare ai volontari come reagire

di fronte a un ragazzino che vuole suicidarsi...

Senza contare che a volte non serve uno psicologo, ma un infettivologo o un avvocato.

 

E mentre stai tirando sù i soldi per queste cose importanti

succede la Cosa Terribile: la tua serata, locale, village, eccetera

- nata per tirare sù fondi per queste iniziative - funziona davvero

e diventa il lavoro di quelli che prima erano volontari

e investe i soldi che fa per diventare più grande e non per creare servizi...

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e i maschi dicono che "le donne sono tutte troie".

 

Io di maschi etero che dicono ciò non ne ho mai sentiti XD se non dopo essere stati mollati loro malgrado, quando hai quei momenti da "sono un derelitto, il mondo è cattivo"

 

Comunque Almadel, il punto è che tu fai l'associazione "dire che i gay sono promiscui=lamentarsi che i gay sono promiscui". Non è così. Io ad esempio ho menzionato questa cosa non per lamentela, ma per rispondere a Rotwang che proponeva una spiegazione dell'ambiente "allegro" delle chat come emanazione del mondo etero.

 

Personalmente la spiegazione che mi sembra più giusta al fenomeno è quella terra-terra: i maschi in media tendono ad essere più interessati al sesso delle ragazze. I miei amici maschi sono tutti etero e 3/4 sono dei morti di figa pazzeschi ad esempio. Le ragazze magari sono meno orientate al sesso, almeno a quello facile. Quindi un maschio etero, avendo a che fare con ragazze, ha un contenimento "imposto" alla propria promiscuità (naturale), mentre un maschio gay, avendo come controparte un altro maschio, ha meno difficoltà a trovare corrispondenza nel proprio "istinto".

Non c'è negatività o positività nella cosa. Chiaro che non tutti siamo fatti con lo stampino e quindi ci sono maschi più promiscui e altri meno: quelli "più" se sono gay tanto meglio, staranno benissimo, quelli "meno" magari potrebbero sentirsi a disagio e cadere nella sindrome tipicamente femminile de "i maschi sono tutti puttanieri". Io personalmente tendo alla seconda categoria (si era capito da mo' forse XD).

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Sull'associazionismo mi piacerebbe frequentarlo, certo se non si è dichiarati è un ostacolo ma quello è un problema un luogo che nasce per socializzare e fare politica attiva non può rinchiudersi in quattro mura.

 

Non capisco se lo frequenti o no (l'associazionismo, dico)...a me c'è voluto qualche anno prima di sentirmi rilassato in un'associazione gay, all'inizio c'andavo da sbronzo o comunque preoccupato di mettere un po' di distanza tra me e gli altri...direi che era solo fifa :D

 

Ha ragione Almadel sul fatto che far psico-supporto (o pseudo-psico-supporto) costa e no ghe zè mai schei...credo abbia tratteggiato bene l'andamento anche di attività che funzionano e poi mutano la loro mission per così dire...

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E mentre stai tirando sù i soldi per queste cose importanti succede la Cosa Terribile: la tua serata, locale, village, eccetera - nata per tirare sù fondi per queste iniziative - funziona davvero e diventa il lavoro di quelli che prima erano volontari e investe i soldi che fa per diventare più grande e non per creare servizi...

 

Che è un po' quello che successe tempo fa al Mieli di Roma, quando ci fu una diatriba proprio sull'argomento. Se mi ricordo bene

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Sì, lo avevamo capito.

Grazie comunque per la precisazione :)

Preferirei che tu usassi allora un generico "maschi"

rispetto a uno specifico "gay".

Perché davvero l'idea che i gay siano più superficiali degli etero non si può sentire:

un po' prché ci fa cattiva pubblicità e un po' perché suona falsa come una moneta da tre euro.

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Almadel questa cosa che mi dici mi dà una spiegazione eppure è anche un discorso di priorità.

Io mi sono accettato come gay potendo contare su un breve ma efficace percorso psicologico semplicemente perchè ho avuto la fortuna di venire da una famiglia non ricca ma che certamente poteva permettersi di spendere quasi 200 euro al mese per aiutarmi e solo così sono riuscito a sbloccarmi.
Ora, io penso, che bisognerebbe lavorare su questo ed è anche vero che comunque esiste dietro a queste associazioni un sistema economico spesso e volentieri nebuloso ma questo accade in tutto il terzo settore.

 

Io penso che bisognerebbe uscire da questo circolo commerciale e fare come fanno tutte le altre associazion lavorando sui contributi degli iscritti. Poi sul fatto dei soldi penso che non sarebbe un problema trovare professionisti pronti a dare una mano per la causa. Ripeto la mia conoscenza non è sufficiente eppure sono in tanti ad avere un'idea negativa dell'associazionismo e bisognerebbe porsi una domanda.

 

Dire sono tutti repressi non aiuta, l'associazionismo non riesce a diventare bandiera degli omosessuali italiani e io penso che sia in questo il problema e comunque qualunque esso sia non può essere ignorato.

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Non capisco se lo frequenti o no (l'associazionismo, dico)...a me c'è voluto qualche anno prima di sentirmi rilassato in un'associazione gay, all'inizio c'andavo da sbronzo o comunque preoccupato di mettere un po' di distanza tra me e gli altri...direi che era solo fifa :D

 

Ha ragione Almadel sul fatto che far psico-supporto (o pseudo-psico-supporto) costa e no ghe zè mai schei...credo abbia tratteggiato bene l'andamento anche di attività che funzionano e poi mutano la loro mission per così dire...

 

Mi piacerebbe frequentarlo, ho un cugino inserito (che per varie ragioni non sa di me) e so tante cose e magagne ma non lo frequento per un discorso che non sono ancora dichiarato

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Io penso che bisognerebbe uscire da questo circolo commerciale e fare come fanno tutte le altre associazion lavorando sui contributi degli iscritti. Poi sul fatto dei soldi penso che non sarebbe un problema trovare professionisti pronti a dare una mano per la causa. Ripeto la mia conoscenza non è sufficiente eppure sono in tanti ad avere un'idea negativa dell'associazionismo e bisognerebbe porsi una domanda. Dire sono tutti repressi non aiuta, l'associazionismo non riesce a diventare bandiera degli omosessuali italiani e io penso che sia in questo il problema e comunque qualunque esso sia non può essere ignorato.

 

Puntare sul versamento obbligatorio di una quota può essere rischioso. Inoltre, per il particolare tipo di bisogni che si va ad affrontare, la cosa potrebbe essere disciminatoria (nel senso che se voglio associarmi ad un golf club ci sta che debba pagare, e se non me lo posso permettere son cavoli miei, ma se parliamo di assistenza psicologica/conforto oppure di aiuto contro forme di abuso l'accesso dovrebbe essere garantito indipendentemente dalle possibilità economiche). Però sul fatto che sarebbe ottimo slegare queste attività dalla parte commerciale/movida sono d'accordissimo. In un paese civile si potrebbe contare sui fondi pubblici, ma da noi è impensabile. L'unica sarebbe trovare, come fanno ad esempio le fondazioni culturali, dei finanziatori privati (e possibilmente facoltosi).

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Io penso che una associazione non può non svolgere un'attività di consulenza/appoggio/supporto/sostegno (chiamiamolo come vi pare) per giovani -ma anche meno giovani- che hanno una qualunque difficoltà con la propria omosessualità. Chiedere ad un gay non dichiarato di andare a fare volantinaggio (e non è la prima volta che sento dire una cosa del genere), è alquanto bizzarro, e l'unico effetto che si avrà è che quella persona non si farà più vedere, sottovalutando anche il fatto che un non dichiarato non è detto che resterà tale per sempre.... Lo snobismo verso un non dichiarato denota soltanto scarsa sensibilità e poca intelligenza (ma penso male anche dei non dichiarati che chiusi nel loro immobilismo gettano fango a prescindere su chi prova comunque a fare qualcosa).

 

Tornando alle chat, beh, è innegabile che tirino fuori un po' il lato peggiore delle persone. E il prezzo che c'è da pagare per il fatto di stare nascosti dietro uno schermo, senza un minimo di "contatto umano". Ma lo stesso dovrebbe valere per i forum, invece non è così. Probabilmente perché nei siti cambia il fine per l'utilizzo del mezzo, che è ben chiaro nella mente di ciscuno, e ci si può permettere il lusso di badare solo a quello, fregandosene del resto (una volta in un sito un ragazzo molto giovane rimase a dir poco impressionato dal fatto che io mi ero preso la briga di dargli qualche consiglio disinteressato.... In un forum sarebbe stato ritenuto normalissimo, lì no....) :-)

 

Infine, confrontare i gay con gli etero per quel che riguarda stili di vita lo trovo senza senso, sono condizioni non paragonabili, background agli antipodi.

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Il discorso è interessante, ma estremamente OT :)

 

I fondi pubblici dipendono dalle amicizie politiche

e - con l'aria che tira - se un'associazione GLBT

prendesse anche solo mille euro dalla Regione

salterebbe fuori qualcuno a dirci di darli alle mamme povere...

 

Peggio ancora coi finanziatori privati...

 

In ogni caso che avete contro le feste?

Mica dovete divertirvi, dovete solo versare da bere per fare attivismo :)

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Io penso che andrebbe proprio slegato in concetto di serata, party, sauna o cose varie non solo per le cose che dici tu e Almadell ma anche per un discorso di finalità e priorità.

 

Immaginiamo che siamo etero, andreste in un'associazione culturale che partecipa attivamente alle serate con i vari tronisti di Maria De Filippi? Cioè immaginate di stare lì e si dice "Dai stasera vediamoci allo schiuma party in tale locale xxxx ci sta anche Mister Tattoo di Uomini e Donne"

 

Questa organizzazione non è inclusiva ma è divisiva, bisogna lottare sui gay repressi è quello il petrolio del nostro movimento, è un mare di gente che non solo appoggerebbe la causa ma che se non si lavora verso la loro sensibilizzazione rischiano di diventare i peggiori omofobi.
 

Bisogna cercare di darsi un'immagine più rassicurante e uscire fuori dalla trasgressività ESSERE GAY NON DEVE AVERE NULLA A CHE FARE CON ESSERE TRASGRESSIVI finchè ci sarà questo binomio non si uscirà mai dal ghetto.

 

Aggiungo: via Dio le feste per carità quando ci sono stato mi sono molto divertito :P

Edited by Iron84
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@Iron84 non so cosa tu intenda con "trasgressivo"

ma l'ultima serata che la nostra associazione ha fatto

sembrava più una vendita di torte delle Dame di San Vincenzo

rispetto a uno schiuma party...

 

"Gay repressi" è infelice, sicuramente non discotecari

(perché altrimenti andrebbero in discoteca, no?);

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Mmm no. Anche perchè io tutte queste ragioni socio-culturali (di solito si tira in ballo anche il "borghesi") non le vedo

macchè borghesia lotta di classe proletariato cazzo(gaber).

Anche solo la pressione delle famiglie di origine(che hanno i soldi, magari dan pure il lavoro a uno dei coniugi :mellow: ) o i figli(forse oggi la meno intensamente sentita delle motivazioni alla stabilità coniugale) oppure ancora una sessualità vissuta male e poco esplorata che porta a lasciare altre esperienze nell'ambito dei desiderata inconfessabili.

 

 

Senza contare una certa idea di quel che bisogna fare nel corso della vita per essere realizzati

 

è per questo che esistono le puttane e gli idraulici

Edited by Demò
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Aggiungo: via Dio

 

Cos'è, un bestemmione? :D

 

Scherzi a parte, sono d'accordo con te. Le serate generalmente danno quell'idea di trasgressivo o "trash": ad alcuni può sembrare simpatico (le mie amiche ad esempio XD) ad altri può creare disagio. Se la serata è sponsorizzata o organizzata da una associazione, il transfer di immagine è dietro l'angolo, quindi ciò può contribuire notevolmente a tenere alla larga un certo tipo di persone dall'associazione.

 

@Almadel, perchè dici che i fondi privati sono impensabili? Ad esempio, il gestore di un locale che faccia gran parte del proprio incasso con la serata gay settimanale dovrebbe essere ben felice di devolverne parte ad una associazione che, tutto sommato, contribuisce a portargli clienti: crea un business auto-alimentato! Oppure, che so, una grande società con immagine moderna e dinamica (mi viene in mente la apple per gli USA, in Italia sul momento non ho esempi) potrebbe trarre vantaggio d'immagine proprio facendosi sostenitrice di una causa sociale moderna e "calda" come quella dei diritti LGBT.

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@Iron84 non so cosa tu intenda con "trasgressivo"

ma l'ultima serata che la nostra associazione ha fatto

sembrava più una vendita di torte delle Dame di San Vincenzo

rispetto a uno schiuma party...

 

"Gay repressi" è infelice, sicuramente non discotecari

(perché altrimenti andrebbero in discoteca, no?);

No no parlo di quelli che non si accettano con repressi.

 

Almadel per quanto giri droga e succeda un pò di tutto sui divanetti ti risulta che esistano dark room nelle discoteche diciamo etero?

 

Almadel ti parlo di Napoli e Roma che conosco bene la loro vita gay, nonostante tutto soprattutto a Roma mi sono lasciato più andare.

A Napoli i locali sono molto più gay diretti, non come il Village romano o il muccassassina che quando ci sono stato a momenti erano più etero che gay, capisco la volontà di non ghettizzarsi ma cavolo si è arrivato a livelli esagerati. Ovviamente possiamo credere che Roma sia aperta e tollerante ma la realtà è che pur di riempire certe serate ci si rivolge ai vari pr e quindi si perde quella esclusività in maniera preoccupante (si arriva anche a 50 e 50). A Roma, ad esempio, i ragazzi vanno nei nostri locali perchè effettivamente è pieno di ragazze etero che ci vanno...........sinceramente non ho ancora capito il perchè ma ti giuro che sono tantissime!

 

Viceversa a Napoli i locali sono propriamente di cruising, cioè fanno serate naked, serata dark, serata underwere, serata bear ecc e si trovano spesso anche in zone abbastanza squallide, e poi ci stanno serate itineranti in vari locali tipo muccassassina ma sempre abbastanza su di giri.

 

Quindi per quello che ho visto, almeno a Roma e a Napoli sono transgressive e trash. Cioè , non sono bacchettone, e andandoci con gli amici mi sono anche divertito ma sono sincero non mi ci vedo in certi ambienti e non andrei mai a provarci con qualcuno lì, semplicemente non è il mio mondo e l'associazionismo oramai ne è diventato sinonimo.

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Io ho sempre un certo imbarazzo a parlare di "associazionismo", @Iron84.

Figuriamoci a parlarne con te che sei di Napoli e conosci solo Roma...

Ogni città ha delle realtà diverse che cambiano pure di anno in anno.

Io posso parlarti del Veneto o di Bologna, ma pure quando vado a Roma al Mucca non sono mai passato...

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Io ho sempre un certo imbarazzo a parlare di "associazionismo", @Iron84.

Figuriamoci a parlarne con te che sei di Napoli e conosci solo Roma...

Ogni città ha delle realtà diverse che cambiano pure di anno in anno.

Io posso parlarti del Veneto o di Bologna, ma pure quando vado a Roma al Mucca non sono mai passato...

 

Forse il punto è proprio questo, sono tutti cani sciolti e non si fa massa critica.

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@Demò ok, quindi per te l'instabilità relazionale, con tutto ciò che essa comporta sul lungo periodo, è un valore aggiunto?

è semplicemente un aspetto umano

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@Demò, ti diffido dal difendere le coppie aperte:

intendo utilizzarti come prototipo del "gay bravo ragazzo"

e sei fai troppo il libertario diventi poco spendibile negli esempi.

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Mi piacerebbe frequentarlo, ho un cugino inserito (che per varie ragioni non sa di me) e so tante cose e magagne ma non lo frequento per un discorso che non sono ancora dichiarato

 

...prima lo fai meglio è! Dichiararti, dico...anche perché dal tuo nick ipotizzo che tu non sia giovanissimo...o sì?

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Anche perchè essere orgogliosi di essere gay non vuol dire negare difetti e comportamenti che nella realtà ci sono: i gay sono in media molto più promiscui degli etero. Non sarà vero per il 100% dei gay, ma lo è per la maggior parte. Dire il contrario significa semplicemente mentire. Basta guardare alcuni dati come la durata media delle coppie, che o "muoiono" presto oppure si trasformano in coppie aperte; vedere coppie longeve che non siano aperte nel mondo gay non è certo comune.

Viva iddio qualcuno l ha capito. Questo è quello che vorrei: giusto un po' di autocritica e farsi carico delle responsabilità. Io do una parte della colpa del mio risveglio tardivo e negarmi alla società ma il gesto l ho compiuto io, l'idiota sono io mentre altri a 15 anni avevano già concluso tutta la trafila. Dare sempre contro il mondo etero non porta ad altro che a creare rancori.

Hai fatto una bella analisi delle fasi della coppia e direi che purtroppo in generale ci hai beccato.

Se l'obbiettivo di una coppia diventa principalmente fare buon sesso, questa è ovviamente destinata a morire per millemila motivi. Essendo che le coppie gay non hanno un modello storico-culturale a cui ispirarsi (come avviene tra etero) ci si deve inventare qualcosa di nuovo ma di certo puntare sul sesso è sbalorditivamente sciocco. Capisco che è vero, i maschi pensano il quadruplo al sesso rispetto alle femmine, quindi una coppia di maschi amplifica questo desiderio in modo esponenziale, ma non tutti sono così e non tutti pensano alla coppia come "fulcro della scopata perfetta".

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...prima lo fai meglio è! Dichiararti, dico...anche perché dal tuo nick ipotizzo che tu non sia giovanissimo...o sì?

 

No, infatti, ma il fatto che non l'abbia ancora fatto non significa che non abbia vissuto fino e mo certo con maggiore libertà sarebbe stato tutto più semplice ma tant'è.

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