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CO dei minorenni: è giusto?


il Re del nulla

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Chi dice "mi dichiaro a 18 anni" poi dirà "aspetto di laurearmi"

e una volta laureato dirà "aspetterò di trovarmi un lavoro fisso"

(cosa che succede in media una decina di anni dopo la laurea...)

e una volta che lavora avrà - naturalmente - il terrore che lo scoprano i colleghi...

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  • il Re del nulla

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  • faby91

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  • marco7

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  • Sampei

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credo faccia un effetto diverso sentirsi dire una cosa del genere da un bimbo di 13 anni o da un ragazzino di 15, rispetto ad

un ragazzo di 18 anni. Se a 15 anni ancora non si aspettano la totale capacità di pensiero, a 18 non credo possano dirti molto :)

il mio aspettare la maggior età deriva unicamente da ciò, si cambia da un momento all'altro figuratevi in 3 anni..

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Conosco quindicenni più maturi di altri diciottenni. L'età vale fino ad un certo punto per queste cose. Perché non farlo a 16 o 17 anni? Sarai sempre più maturo che a 15.

Perché non aspettare direttamente che i genitori siano vecchi e rimbambiti così non li turbi?

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Se a 15 anni ancora non si aspettano la totale capacità di pensiero, a 18 non credo possano dirti molto :)

 

Vedo che non ti intendi di genitori :)

I genitori non fanno queste valutazioni:

per loro rimarrai sempre un bambino fino a che non dimostri che non lo sei.

Ti chiederanno "Ma sei sicuro? Hai provato con le donne?" & "Perché ci dai questo dispiacere?"

anche se glielo dici a trenta o a quaranta anni, figurati cosa cambia tra i 13, i 18 o i 25.

 

Il coming out si fa quando ci si sente pronti

e quando non ci si sente pronti si inventano un sacco di motivi per non farlo.

Come dice @marco7 prima lo fai e prima si abituano.

 

Il mio non è un invito a dichiararsi oggi,

ma a capire che i limiti sono dentro di noi e non fuori.

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A me sembra che l'età del CO sia scendendo velocemente. Come scende l'età minima, ad esempio, dei partecipanti a questo forum: sette anni fa i più giovani (mi sembra) avevano 18 anni, qualcuno 17, oggi si scende a 16, 15 e 14 anni. Del resto il contemporaneo è fast: lo vediamo sotto molti altri riguardi. Inoltre lo scendere dell'età del CO è indubbiamento un guadagno rispetto alla 'normalità' della cosa, è la prova che - in almeno alcuni casi: non è certo la regola - i ragazzi non aspettano più anni e anni, magari macerandosi, prima di dichiararsi, si sentono - sempre in alcun casi - più forti, più decisi e vogliono affermarsi. 

 

L'argomentazione che potrebbero non essere sufficientemente maturi, o apparire non sufficientemente maturi ai genitori, non regge. Anzi mi sembra equivoca. Che significa tale presunta maturità, nel riconoscere che ti piace un maschio, che hai un'erezione per tizio o caio, che ti senti attratto dal mondo maschile, che hai delle fantasie omoerotiche? E perché non dovrebbe essere preso in seria considerazione un ragazzo che si dichiara a 14 o 13 anni, se un ragazzo etero che a 14 o 13 anni corre dietro alle ragazze è considerato del tutto normale? Al fondo di questa argomentazione si cela sempre il presupposto che le cose debbano andare diversamente per un gay, e, nel migliore dei casi, che l'omosessualità sia qualcosa che deve essere comprovato, di cui si debba dare un'attestazione che resista allo scoraggiamento (nel migliore dei casi ) che le viene riversato, magari in maniera civile (nel migliore dei casi), addosso.

 

Anch'io come Almadel non voglio spingere a CO che non siano avvertiti necessari e opportuni da chi li fa. Solo, dobbiamo (e per fortuna) prendere atto che la dichiarazione e assunzione della propria omosessualità comincia, in alcuni casi, ad essere sdrammatizzata dai giovanissimi, e che c'è un più forte desiderio di autoaffermazione. 

Edited by Isher
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Beati i gay che si accettano senza farsi tante seghe mentali :D

 

Al fondo di questa argomentazione si cela sempre il presupposto che le cose debbano andare diversamente per un gay, e, nel migliore dei casi, che l'omosessualità sia qualcosa che deve essere comprovato, di cui si debba dare un'attestazione che resista allo scoraggiamento (nel migliore dei casi ) che le viene riversato, magari in maniera civile (nel migliore dei casi), addosso.

 

Questo di certo è molto frustrante.

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A chi dice che uno si accorge che è gay solo in età adulta: io a 9 anni mi sono accorto che mi piacevano i maschietti, ma pensavo che fosse una cosa temporanea e che accadeva a tutti. A 11 capii che succedeva "solo a me", che era una cosa definitiva, e che non era quindi lo "standard". Tra i 14 ed i 15 feci co in famiglia, e parliamo di quasi 20 anni fa.

Mi sento però di consigliare ai giovani in particolare di fare co "ragionati": nel senso farli con buoni amici e familiari cari ha un senso, mentre farlo col bulletto omofobo o con i compagni di scuola cerebrolesi non serve ad un cazzo, perchè non cambieranno mai la propria idea, anzi, vi esporrà ad inutili situazioni di scontro.

 

 

 

 

 

 


Beati i gay che si accettano senza farsi tante seghe mentali
 

 

 

Io pensa, a tutt'oggi non capisco cosa ci sia da accettare e quale sia il problema, quando leggo di gente adulta che non si accetta rimango basito ...è un dato di fatto, una cosa fatta e finita, quindi c'è poco da discutere e nulla da accettare. Gli unici pianti me li feci appunto ad 11 anni, perchè, resomi conto che ero solo gay, avevo paura che non avrei mai trovato nessuno da amare e che mi avrebbe amato, però appunto si trattava di una preoccupazione oggettiva basata non sul mio stato in se', ma sul fatto che il mio stato avrebbe potuto precludermi una vita affettiva...mica sapevo che c'erano così tanti gay in giro   :D

Edited by ben81
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Io pensa, a tutt'oggi non capisco cosa ci sia da accettare e quale sia il problema, quando leggo di gente adulta che non si accetta rimango basito ...è un dato di fatto, una cosa fatta e finita, quindi c'è poco da discutere e nulla da accettare. Gli unici pianti me li feci appunto ad 11 anni, perchè, resomi conto che ero solo gay, avevo paura che non avrei mai trovato nessuno da amare e che mi avrebbe amato, però appunto si trattava di una preoccupazione oggettiva basata non sul mio stato in se', ma sul fatto che il mio stato avrebbe potuto precludermi una vita affettiva...mica sapevo che c'erano così tanti gay in giro

Non c'è nulla da accettare ne discutere ma, a parte il discorso C.O., ammetto che per me non è stato tutto così automatico   

D'altra parte bisogna considerare l'oggettiva omofobia della società italiana e non solo, quindi possibile bullismo a scuola, possibile mobbing sul lavoro, possibile stalking nel vicinato ecc...cioè io vedo pochissime coppie gay in giro, come mai?

Edited by prefy
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bah per me non è mai stato lineare accettarmi...ma forse perché son nato in una famiglia di persone moderatamente frustrate, un po' sessuofobe, e soprattutto poco "evolute" dal punto di vista emotivo.

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Ragazzi, mi intrometto io che non ho ancora 18 anni (mancano pochi mesi). 

In famiglia io non sono dichiarato (anche se mio fratello sono convinto che lo sappia), ma fuori io vivo tranquillamente. E' un po' stressante tenere separati i due mondi, ma nemmeno così difficile. Nella mia classe lo sanno tutti e a scuola mia chi mi conosce sa di me, non mi faccio problemi di nessun tipo, ne parlo tranquillamente con chiunque e in qualunque luogo. Come me ce ne sono tanti altri dichiarati (e stessa cosa per lesbiche e bisessuali). Io conosco personalmente o di vista circa 30-40 tra ragazzi e ragazze omo/bisex. Obiettivamente non è una percentuale altissima. Solo scuola mia ha 1400 studenti e io anche tanti altri amici fuori, però sono comunque tanti rispetto a, per dire, 10 anni fa. Bisogna però contare quelli che non sono dichiarati (a mio parere la maggior parte) e quelli che sono dichiarati ma di cui io non sono a conoscenza.

 

In ogni caso, io noto un abbassamento continuo dell'età del coming out, per fortuna. Quando ero in primo liceo a scuola mia c'era un solo ragazzo dichiarato ed era di quarto. Adesso il più piccolo dichiarato (che io conosco) è di secondo liceo. E scuola mia ha un rappresentante del Blocco Studentesco, quindi non è proprio il massimo dell'apertura mentale. Ciononostante io non ho mai vissuto episodi di omofobia di alcun tipo, anzi. 

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D'altra parte bisogna considerare l'oggettiva omofobia della società italiana e non solo, quindi possibile bullismo a scuola, possibile mobbing sul lavoro, possibile stalking nel vicinato ecc...cioè io vedo pochissime coppie gay in giro, come mai?

 

Si ok, l'omofobia esiste, e molte coppie non si palesano in giro per paura di subire aggressioni ecc.

Ma l'accettarsi o meno, il fare drammi o meno sulla propria condizione (parlo di adulti), prescinde da quanto sopra: c'è gente che non ha avuto problemi di accettazione, ma evita di baciarsi in giro non perchè se ne vergogni, ma solo per evitare situazioni di pericolo.

Del resto c'è anche gente famosa, anche alcuni vips, che non avrebbero problemi nel dichiararsi, ma ancora negano al Mondo intero, e a loro stessi, di essere omosessuali.

Si tratta di fisime, di uno state of mind...

 

 

 


In famiglia io non sono dichiarato (anche se mio fratello sono convinto che lo sappia), ma fuori io vivo tranquillamente. E' un po' stressante tenere separati i due mondi, ma nemmeno così difficile. Nella mia classe lo sanno tutti e a scuola mia chi mi conosce sa di me, non mi faccio problemi di nessun tipo, ne parlo tranquillamente con chiunque e in qualunque luogo.

 

Ecco questa cosa non la capisco: a meno di avere orchi come familiari, che senso ha spiattellare di essere gay a chiunque a scuola (e non ad esempio solo ai compagni coi quali si è in amicizia) e non dirlo ai propri genitori e fratelli? Imho è un controsenso...

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Ilromantico

 

 


A chi dice che uno si accorge che è gay solo in età adulta: io a 9 anni mi sono accorto che mi piacevano i maschietti, ma pensavo che fosse una cosa temporanea e che accadeva a tutti. A 11 capii che succedeva "solo a me", che era una cosa definitiva, e che non era quindi lo "standard". Tra i 14 ed i 15 feci co in famiglia, e parliamo di quasi 20 anni fa.
Mi sento però di consigliare ai giovani in particolare di fare co "ragionati": nel senso farli con buoni amici e familiari cari ha un senso, mentre farlo col bulletto omofobo o con i compagni di scuola cerebrolesi non serve ad un cazzo, perchè non cambieranno mai la propria idea, anzi, vi esporrà ad inutili situazioni di scontro

 

Io ho sempre trovato paradossali certi gay palesi che si fanno problemi, non si accettano e credono di poterlo tenere nascosto a parenti ed amici etero (quando poi tutti l'hanno capito da sempre). Anch'io l'ho sempre capito che mi piacevano anche i maschi e pensavo fosse una cosa passeggera e dovuta alla curiosità della pubertà, poi pensavo di essere solo gay e poi scopri che le donne mi piacevano anche sessualmente. Tuttavia, sinceramente, non mi sono mai disperato, nonostante avessi sempre messo in conto che andare al lato gay avrebbe significato vivere ai margini della società e solo come un cane. Fortunatamente invece non ho dovuto passare nessuna disgrazia, l'evoluzione dei tempi e la tempistica mi hanno aiutato.

 

Non ho dovuto perdere nulla, anche perché con mia grossa sorpresa, la gente che ti conosce da anni non cambierà idea su di te per un'orientamento sessuale (per pur omofoba che sia tra l'altro). Sicuramente ho perso una certa parte di spensieratezza sociale di cui godevo prima del CO, ma nulla di drammatico, almeno qui dalle mie parti sono fortunato, se dovessi tornare in Italia invece penso che vivrei in una situazione troppo limitante.

 

Chiamatemi pure paranoico, ma persino a Roma avvertivo una sensazione di continuo pericolo per la mia coppia visto che per evitare rogne era più comodo fingere di non essere una coppia. Sicuramente avrò un'impressione esagerata del Bel Paese e a Roma sarà possibile lanciarsi in gesti omoaffettivi,  ma in genere mi sento sempre molto limitato in Italia, motivo per cui cerco di tornare sempre il meno possibile e con gli anni il criterio di viaggio si basa in primis su quanto un posto sia gay-friendly. A che serve andare in posti bellissimi che poi non puoi goderti come coppia?

 

Comunque tornando IT... A me fare C.O. con la giusta tempistica ha salvato la vita, se l'avessi fatto al liceo mi sarei complicato inutilmente l'esistenza e rovinato la vita. Io direi di aspettare il primo anno di università perché il bullismo scolastico è incontrollabile, imprevedibile e si è obbligato a stare nella stessa classe per molti mesi. E' vero che i tempi stanno cambiando, ma l'adolescenza e i giovani in genere sanno essere molto crudeli. Il bullismo scolastico rappresenta IL grande problema delle associazioni LGBT spagnole. Per il resto in primis fare C.O. con amici fidati (anche se a quell'età...gli amici vanno e vengono e tradiscono la fiducia), dirlo ai genitori (valutando però se fattibile) e poi attendere e valutare le situazioni/possibilità. 

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Ecco questa cosa non la capisco: a meno di avere orchi come familiari, che senso ha spiattellare di essere gay a chiunque a scuola (e non ad esempio solo ai compagni coi quali si è in amicizia) e non dirlo ai propri genitori e fratelli? Imho è un controsenso...

 

Innanzitutto io non "spiattello" di essere gay a chiunque a scuola, semplicemente sono una persona socievole e con tanti amici, e le voci girano.

 

Seconda cosa: l'ambiente scolastico e, in generale, quello composto dai miei coetanei, è sicuramente più gay-friendly di quello di casa mia, dove i sinonimi della parola "gay" sono paillettes, lustrini, moda, atteggiamento effeminato e "donna mancata". Nessuno nella mia famiglia è omofobo (nel senso che nessuno odia i gay), ma, purtroppo, tutti hanno una visione troppo stereotipata e piena di pregiudizi. I gay fanno quasi pena. Sinceramente di estirpare pregiudizi nella gente a poco meno di 18 anni proprio non mi va e se mi dichiarassi dovrei farlo per forza ed in ogni caso dovrei vivere diversi mesi di stress in casa. Penso possano aspettare ancora un po'.

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Comunque tornando IT... A me fare C.O. con la giusta tempistica ha salvato la vita, se l'avessi fatto al liceo mi sarei complicato inutilmente l'esistenza e rovinato la vita. Io direi di aspettare il primo anno di università perché il bullismo scolastico è incontrollabile, imprevedibile e si è obbligato a stare nella stessa classe per molti mesi. E' vero che i tempi stanno cambiando, ma l'adolescenza e i giovani in genere sanno essere molto crudeli. Il bullismo scolastico rappresenta IL grande problema delle associazioni LGBT spagnole. Per il resto in primis fare C.O. con amici fidati (anche se a quell'età...gli amici vanno e vengono e tradiscono la fiducia), dirlo ai genitori (valutando però se fattibile) e poi attendere e valutare le situazioni/possibilità. 

Ecco  da genitore, questa è una delle preoccupazioni di un C.O. fatto in età adolescenziale...

E' innegabile che tranne in alcune nicchie, e escluso le eccezioni, non mi pare che gli adolescenti di oggi siano così forti caratterialmente da reggere la cosa. Tanto più in quanto è cosa quasi di tutti i giorni (purtroppo) leggere di fatti violenti a prescindere dalle motivazioni, in ambito scolastico. Questo non vuol dire che vorrei che mio figlio/a debba necessariamente nascondere questo lato della sua personalità.

 

Leggendo in presentazioni, e anche qui in queste sei pagine vedo che l'avete constatato anche voi, l'età si stà abbassando.

Come ho detto in presentazioni, dubbi ne ho...e ignoranza mia in merito ne ho anche di quella. Ma voglio capire....e lo trovo pure un dovere capire.

 

Non credete che in fase adolescenziale dove gli ormoni sono a mille, e dove a volte esistono anche esuberi di ormoni, chiedere un aiuto di specialisti ( ce ne sono? e chi? ) sia più utile e impellente più che non un C.O. con amici/genitori?....

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E certo se sei gay serve lo psicologo. <_<

 

Ma non diciamo cazzate.

Se tuo figlio avesse il ragazzo a 15 anni lo porteresti da uno specialista????

Spero di no!

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Innanzitutto io non "spiattello" di essere gay a chiunque a scuola, semplicemente sono una persona socievole e con tanti amici, e le voci girano.

 

Seconda cosa: l'ambiente scolastico e, in generale, quello composto dai miei coetanei, è sicuramente più gay-friendly di quello di casa mia, dove i sinonimi della parola "gay" sono paillettes, lustrini, moda, atteggiamento effeminato e "donna mancata". Nessuno nella mia famiglia è omofobo (nel senso che nessuno odia i gay), ma, purtroppo, tutti hanno una visione troppo stereotipata e piena di pregiudizi. I gay fanno quasi pena. Sinceramente di estirpare pregiudizi nella gente a poco meno di 18 anni proprio non mi va e se mi dichiarassi dovrei farlo per forza ed in ogni caso dovrei vivere diversi mesi di stress in casa. Penso possano aspettare ancora un po'.

 

 

Si ma ripeto, non capisco il senso di farlo sapere a conoscenti (perchè quelli di scuola che non frequenti non sono altro che conoscenti) e nasconderlo alle persone care.... tu chiami "la gente" i tuoi cari, la tua famiglia, coloro con i quali vivi,  preferendo non dire loro nulla, ma lo dici a degli sconosciuti, persone potenzialmente infide e magari anche pericolose? Mah...

 

 

 

 

 

Leggendo in presentazioni, e anche qui in queste sei pagine vedo che l'avete constatato anche voi, l'età si stà abbassando.

 

Non si sta abbassando nulla: la differenza è che quando io avevo 9 anni ed avevo scoperto di essere gay, nel lontano 1990, non avevo internet e quindi non c'era visibilità dei coming out giovanili.

 

 

 

 

Non credete che in fase adolescenziale dove gli ormoni sono a mille, e dove a volte esistono anche esuberi di ormoni, chiedere un aiuto di specialisti ( ce ne sono? e chi? ) sia più utile e impellente più che non un C.O. con amici/genitori?....

 

I soli  ormoni a mille, se sei etero, ti portano a sognare di fare zozzerie con le amichette, non di certo ad essere attratto dal tuo stesso sesso.

E dagli specialisti ci andrebbero portati coloro che credono che l'omosessualità possa essere corretta o addirittura cancellata grazie ad interventi esterni.

 

 

 

 

Comunque tornando IT... A me fare C.O. con la giusta tempistica ha salvato la vita, se l'avessi fatto al liceo mi sarei complicato inutilmente l'esistenza e rovinato la vita. Io direi di aspettare il primo anno di università perché il bullismo scolastico è incontrollabile, imprevedibile e si è obbligato a stare nella stessa classe per molti mesi. E' vero che i tempi stanno cambiando, ma l'adolescenza e i giovani in genere sanno essere molto crudeli. Il bullismo scolastico rappresenta IL grande problema delle associazioni LGBT spagnole. Per il resto in primis fare C.O. con amici fidati (anche se a quell'età...gli amici vanno e vengono e tradiscono la fiducia), dirlo ai genitori (valutando però se fattibile) e poi attendere e valutare le situazioni/possibilità. 

 

Esatto, è proprio quello che intendevo e che mi lasciava perplesso...stesso su questo forum abbiamo letto di ragazzi disperati perchè, dopo aver fatto co "con leggerezza" con gente sbagliata ed inaffidabile, hanno subito pesante bullismo.

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Non credete che in fase adolescenziale dove gli ormoni sono a mille, e dove a volte esistono anche esuberi di ormoni, chiedere un aiuto di specialisti ( ce ne sono? e chi? ) sia più utile e impellente più che non un C.O. con amici/genitori?....

 

Chiedere un "aiuto a specialisti" serve solo a patologizzare artificialmente in maniera molto meschina qualcosa di assolutamente naturale e fisiologico, come la scoperta e la consolidazione dell'interesse sessuale negli adolescenti.

 

Non c'è nulla di più scorretto e deleterio da parte di un genitore che dire ad un figlio "vai dallo psicologo" se il figlio NON parla di problemi di sessualità, ma solamente di sessualità.

 

Il genitore lo farà perchè di fronte al figlio gay che inizia a scoprire il sesso si rifiuta di vedere un figlio che inizia a scoprire il sesso: ma si convince di vedere UN PROBLEMA. Si chiama omofobia.

 

Molti genitori oltre ad essere omofobi sono anche vigliacchi e sessuofobi, per questo si cagheranno addosso di fronte ad una coraggiosa constatazione del figlio che fa coming out anche in giovane età. Ma il problema STA APPUNTO NEI GENITORI CHE VOGLIONO AD OGNI COSTO VEDERCI UN PROBLEMA, NON NEL FIGLIO che si accorge di com'è la realtà e lo dichiara a parole.

Edited by Sampei
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I soli  ormoni a mille, se sei etero, ti portano a sognare di fare zozzerie con le amichette, non di certo ad essere attratto dal tuo stesso sesso.

E dagli specialisti ci andrebbero portati coloro che credono che l'omosessualità possa essere corretta o addirittura cancellata grazie ad interventi esterni.

 

 

Da etero, ti correggo.... si sogna di tutto  :)....proprio perchè gli ormoni sono a mille....al di là del tuo possibile indirizzo sessuale futuro. Poi c'è chi lo dice e chi no...

 

e io comunque non mi riferivo ad un aiuto per essere corretti come dici tu, ma per accettarsi ( ho letto proprio qui che alcuni hanno avuto difficoltà in questo senso..) e per un sostegno per vivere al meglio la cosa....

 

   faby91

Inviato Oggi, 20:22

E certo se sei gay serve lo psicologo.  <_<

 

Ma non diciamo cazzate.

Se tuo figlio avesse il ragazzo a 15 anni lo porteresti da uno specialista????

Spero di no! 

___________

 

ovvio che nn mi riferivo a questi...

 

 

sempre ben:"Si ma ripeto, non capisco il senso di farlo sapere a conoscenti (perchè quelli di scuola che non frequenti non sono altro che conoscenti) e nasconderlo alle persone care.... tu chiami "la gente" i tuoi cari, la tua famiglia, coloro con i quali vivi,  preferendo non dire loro nulla, ma lo dici a degli sconosciuti, persone potenzialmente infide e magari anche pericolose? Mah...

 

ecco.... io sarò magari più "generica-generalista" : perchè si sente il bisogno di dirlo?....di dichiararlo?.... a me che il mio amico-amica sia etero o gay, non me ne può importar di meno....è mio amico e punto....

 

e come genitore la seconda parte della tua affermazione..... è.... pesante....una preoccupazione ulteriore.....diciamo che al momento è questo che mi preoccupa di più ....

 

 

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co.... io sarò magari più "generica-generalista" : perchè si sente il bisogno di dirlo?....di dichiararlo?.... a me che il mio amico-amica sia etero o gay, non me ne può importar di meno....è mio amico e punto....

 

Perchè fra gli esseri umani è normale scambiarsi chiacchiere, informazioni, consigli, scherzi, battute sul sesso, sulla vita di relazione, sulle cotte e gli innamoramenti; quindi il coming out è obbligatorio se si vuole intrattenere una amicizia reale e completa con una persona. altrimenti si deve amputare una parte della propria vita dalle discussioni, il che è dunque menzogna.

 

Signora Lei non parlava con gli amici o le amiche di quanto fosse carino il ragazzo biondo della 4B, di quanto fosse imbarazzante la prima volta, di quanto fosse cattivo il ragazzo che l'aveva mollata, di quanto fosse noioso il ragazzo che lei aveva mollato?

 

Tutto ciò presuppone il potersi fidare almeno un po' dell'interlocutore, e il coming out fa capire se ti puoi fidare perchè appunto vi sarà una reazione da parte sua.

Edited by Sampei
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@Altrocielo oltre a essere un cattivo genitore

Hai dimostrato di esser pure un pessimo amico.

 

Se tuo figlio esce con una ragazza yeeee!!!!!

Se esce con un ragazzo vai con lo psicologo

E oltre che idizia e ignoranza si chiama omofobia.

 

Poi se un tuo amico parla di cosa fa con la sua ragazza

Che esce al cinema o che hanno litigato yeeeeee!!!!

Se invece ha il ragazzo oh son cavoli suoi, siamo amici e basta.

 

Non vado oltre se no vengo bannato..

Comunque sampei ti ha spiegato molto bene!

 

Ps. Mi puzzi di trolluccio da un km di distanza.

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Signora Lei non parlava con gli amici o le amiche di quanto fosse carino il ragazzo biondo della 4B, di quanto fosse imbarazzante la prima volta, di quanto fosse cattivo il ragazzo che l'aveva mollata, di quanto fosse noioso il ragazzo che lei aveva mollato?

 

 

azzz no.... :fie: ho incominciato più avanti con gli anni se capitava nel discorso.... ho sempre tenuto alla mia privacy........ credo di non essere normale.... 

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azzz no.... :fie: ho incominciato più avanti con gli anni se capitava nel discorso.... ho sempre tenuto alla mia privacy........ credo di non essere normale...

Mi spiace signora, comunque perlomeno avrebbe avuto il desiderio di scambiare due parole su queste piccole cose se avesse avuto accanto qualcuno di cui fidarsi, giusto? Ora si immagini di aggiungere alla timidezza anche un taboo sociale che ti impone di essere considerato ufficialmente anzi "istituzionalmente" una merda se sei uno studente maschio e pensi che il biondino della 4B sia proprio carino...

 

Non è proprio il massimo se un ragazzino delle superiori deve portarsi questo doppio "blocco", vero?

 

Forse, però, se questo ragazzino avesse dei genitori con cui scambiare quattro chiacchiere su questi argomenti con ironia, con serenità, beh la sua vita potrebbe essere molto più piacevole e con molte meno paure, cosa ne pensa?

Edited by Sampei
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@Altrocielo oltre a essere un cattivo genitore

Hai dimostrato di esser pure un pessimo amico.

 

Se tuo figlio esce con una ragazza yeeee!!!!!

Se esce con un ragazzo vai con lo psicologo

E oltre che idizia e ignoranza si chiama omofobia.

 

Poi se un tuo amico parla di cosa fa con la sua ragazza

Che esce al cinema o che hanno litigato yeeeeee!!!!

Se invece ha il ragazzo oh son cavoli suoi, siamo amici e basta.

 

Non vado oltre se no vengo bannato..

Comunque sampei ti ha spiegato molto bene!

 

Ps. Mi puzzi di trolluccio da un km di distanza.

mio figlio esce con una ragazza, e non esulto e ne mi lagno...

l'altro si è dichiarato gay e ha detto che ha una simpatia e non esulto ne mi lagno.

se il mio amico parla di cosa fà con la sua ragazza che ha litigato o và al cinema, non faccio ne yeahh ne yahh così come se esce con l'amico... 

felice per loro se son felici e dispiaciuta per loro se soffrono.....

io sarò idiota, ma tu sei prevenuto a prescindere...

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Forse, però, se questo ragazzino avesse dei genitori con cui scambiare quattro chiacchiere su questi argomenti con ironia, con serenità, beh la sua vita potrebbe essere molto più piacevole e con molte meno paure, cosa ne pensa?

Al di là di quel che pensa di me faby91, concordo con te ed è quello che faccio con  mio figlio. E se mi sono iscritta qui e pongo domande è proprio per capire se come genitore, posso far di più e meglio...

Per me è prioritaria la salute in primis, la serenità personale e la scuola ( vista l'età)... un domani il lavoro ....dei miei figli. 

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Signora guardi, gli adolescenti possono essere anche degli odiosi sbruffoni insopportabili, però i genitori a quell'età sono essenziali, sono una roccia su cui è indispensabile poter fare affidamento, lo dico da figlio uscito dall'adolescenza già da un bel po'; un ragazzo gay con una mamma che si iscrive su un forum per cercare un confronto e capire è un ragazzo fortunato, perchè una mamma del genere ha deciso di voler vedere altri punti di vista, di voler capire come stanno le cose, ha deciso che nessuno deve dirle cosa pensare perchè lei stessa vuole farsi un'opinione autonomamente, e questo è un caso eccezionale.

 

Purtroppo la cultura italiana è profondamente cattolica, sessofobica, vige un silenzioso e crudele divieto di parlare di argomenti sessuali e sentimentali fra genitori e figli; come se già la vita non fosse abbastanza difficile.

 

Se lei prova a spezzare questa disgraziata mentalità, anche solo decidendo di voler bene a suo figlio incondizionatamente rispetto al fatto che si fidanzerà con un ragazzo invece che con una ragazza, questa sarà una conquista grandiosa che le renderà molto onore.

 

E poi diciamocelo, non le pare simpatico sentirsi il figliolo a colazione che si lamenta perchè quel bastardo di cui si è invaghito è un etero che non lo ricambia? Oppure quando magari le chiederà tutto imbarazzato un consiglio su cosa regalare al ragazzo con cui sta uscendo? o magari quando litigano sul film che volevano vedere al cinema e lui le chiede di dargli ragione?

 

Dai secondo me si divertirà, sarà una buffa novità che lei sarà perfettamente in grado di gestire.

Edited by Sampei
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Signora guardi, gli adolescenti possono essere anche degli odiosi sbruffoni insopportabili, però i genitori a quell'età sono essenziali, sono una roccia su cui è indispensabile poter fare affidamento, lo dico da figlio uscito dall'adolescenza già da un bel po'; un ragazzo gay con una mamma che si iscrive su un forum per cercare un confronto e capire è un ragazzo fortunato, perchè una mamma del genere ha deciso di voler vedere altri punti di vista, di voler capire come stanno le cose, ha deciso che nessuno deve dirle cosa pensare perchè lei stessa vuole farsi un'opinione autonomamente, e questo è un caso eccezionale.

 

Purtroppo la cultura italiana è profondamente cattolica, sessofobica, vige un silenzioso e crudele divieto di parlare di argomenti sessuali e sentimentali fra genitori e figli; come se già la vita non fosse abbastanza difficile.

 

Se lei prova a spezzare questa disgraziata mentalità, anche solo decidendo di voler bene a suo figlio incondizionatamente rispetto al fatto che si fidanzerà con un ragazzo invece che con una ragazza, questa sarà una conquista grandiosa che le renderà molto onore.

 

E poi diciamocelo, non le pare simpatico sentirsi il figliolo a colazione che si lamenta perchè quel bastardo di cui si è invaghito è un etero che non lo ricambia? Oppure quando magari le chiederà tutto imbarazzato un consiglio su cosa regalare al ragazzo con cui sta uscendo? o magari quando litigano sul film che volevano vedere al cinema e lui le chiede di dargli ragione?

 

Dai secondo me si divertirà, sarà una buffa novità che lei sarà perfettamente in grado di gestire.

io non ho deciso di amarlo: lo amo punto... :) e il padre idem

 

magari non a colazione, ma è già successo..... però come ho già detto sarò strana io.... ma per me non è una buffa novità, ma...normalità...........( mi hai sollevato... dopo la risposta di faby pensavo di andare io dallo psicologo....:).. per indagare su di me...  )

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Il mio amico sull'onda della buona riuscita del c.o. nei miei confronti questo weekend ha voluto farlo anche con i suoi, è andata a finire che lo sapevano da almeno un paio d'anni e che aspettavano solo che lui si sentisse pronto per dirglielo ( un evviva per me che ero l'unico che non sospettava niente), gli hanno solo detto di non fare proclami alle folle che non tutti hanno la mente abbastanza aperta - soprattutto a scuola - e se qualcuno di cui si fidava glielo chiedeva poteva pure rispondere, altrimenti che si facesse i cavoli propri.

 

Personalmente nel suo caso non mi sarei fatto tutti questi problemi a dirlo ai suoi, visto che mi sono sempre sembrati come appena usciti da una comune di hippie, ma ora lui non si è mai sentito più in pace con se stesso, almeno così mi ha detto. Alla fine credo sia meglio sia andata così, vivere tutti gli anni del liceo e dell'adolescenza mostrando due facciate al mondo mi sa che sarebbe stata decisamente dura.

 

Hanno pure aggiunto che formiamo una bella coppia (un altro evviva per me che non c'entravo niente), mi sa che dovrò dirgli che l'unica coppia che formiamo io e lui è il mercoledì pomeriggio a tennis.

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