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CO dei minorenni: è giusto?


il Re del nulla

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il Re del nulla

Raga',  io vi lascio momentaneamente, vado a magna', si può continuare nel pomeriggio o questa sera...

 

Continuate, continuate...

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Se non è omofoba, hai scritto bene, ma se invece lo è?(come nel 90% della casisitica anche se fanno solo finta di non esserlo?)

La sfera sessuale è contemplata dalle leggi italiane solamente dai 14 anni in poi, va da sé che prima di quell' età non è assolutamente contemplato il CO dal momento che teoricamente non potresti nemmeno scopare.

Come ho giá detto se è omofoba, lo è sia a 15 che a 30.

E bisogna valutare caso per caso se fare o no co.

Comunque rivediti le statistiche perchè quel 90% non sta ne in cielo ne in terra.

 

 

Non credo che nessuno di meno di 14 anni abbia

Giâ capito la propria sessualitá in tutti i sensi..

 

Comunque solo perché tu hai problemi non vuol dire che ognuno

Deve fare come sta bene a te. Tu sei liberissimo

Di fare co a 99 anni o a 20 o a 30 ma non puoi parlare a nome di tutti i minorenni del mondo.

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No, su questo punto non sono per niente d'accordo: i genitori, la famiglia vengono prima di tutto e tutti: amici, parenti, conoscenti ecc.
 
La famiglia d' origine è sacra e fin quando ne avrai le capacità dovrai fare il possibile per farli ragionare e comprendere senza imporre nell' immediato nulla, continuando ad amarli e a volerli bene, a nessuno piacerebbe vedersi imporre qualche cosa soltanto per principìo o perché fa comodo a qualcuno.

 

 

Questa è una delle fonti più grandi di nevrosi umana. Il credere che gli altri siano più importanti della nostra stessa esistenza. Un dogma del genere non è facile da destrutturare, ma neppure impossibile; per iniziare a farlo di solito bisogna sbattere violentamente il metaforico naso ed essere messi alle corde. Forse allora lo spirito di sopravvivenza ci toglierà il velo dagli occhi.

 

Se tu fossi mancino, non ti imporresti forse ?

Peraltro il fare comodo qui sembra da te descritto come un capriccio : mamma mi faccio il pìrsing perchè mi piace ammè!

 

Stiamo parlando, anche se nel piccolo, di diritti umani . Da come parli sei il primo, dentro di te, a sentirti non tanto giusto in quello che fai. Se non è così è questa l'impressione che trasmetti. La famiglia non è sacra, rompiamo questi credo basati su imposizioni millenarie - questo si-. La famiglia è fatta di persone, buone o cattive, grette o lungimiranti, che hanno solo a che fare col tuo corpo. Ma tu non sei solo corpo, sei un essere indipendente e senziente e come tale hai il dono della libertà di importi, quando non fai violenza, sugli altri. Ed esser omosessuale o eterosessuale o che altro, riguarda la tua sfera, non quella dei tuoi genitori, quindi non faresti loro nessuna violenza .

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L'individuo è sacro, non la famiglia. E' l'individuo che fa le sue scelte e spesso lo allontanano inevitabilmente dagli altri.

Non c'è nulla di più sacro dell'individuo.

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No, su questo punto non sono per niente d'accordo: i genitori, la famiglia vengono prima di tutto e tutti: amici, parenti, conoscenti ecc.

 

La famiglia d' origine è sacra e fin quando ne avrai le capacità dovrai fare il possibile per farli ragionare e comprendere senza imporre nell' immediato nulla, continuando ad amarli e a volerli bene, a nessuno piacerebbe vedersi imporre qualche cosa soltanto per principìo o perché fa comodo a qualcuno.

Non è vero. 

Questa è una frase palesemente di stampo cattolico e addirittura mafioso. 

 

Cioè vorresti dire che se i tuoi genitori volessero che tu facessi l'avvocato mentre tu vorresti studiare lettere, fileresti a giurisprudenza solo perché lo vogliono i tuoi genitori? 

I genitori vanno rispettati.. sempre. Ma la vita è la tua, non la loro. 

Nei paesi nordici e in USA addirittura a 18 anni i ragazzi vanno via di casa e sono già indipendenti: con un lavoro, una casa propria ecc.. e chissà perché in quei Paesi ci sono già matrimoni omosessuali e gli omosessuali sono pienamente accettati da una buona fetta della popolazione.. 

 

Il coming out uno lo fa quando si sente di farlo. E non è necessariamente per rimorchiare, ma per evitare di mentire agli altri, ma soprattutto a se stesso! 

Io ci ho messo tanto per capirlo e di certo non lo dico a tutti.. ma sai quanti schiaffi mentali quando dici: "si si.. carina.." all'amico del cuore che ti dice "che bella gnocca quella.." quando in realtà vorresti sfogarti per un amore non corrisposto o per i genitori che non ti accettano. 

L'amico vero è quello che ti accetta incondizionatamente e non quello che teme che tu possa sodomizzarlo o addirittura masturbarti su di lui, l'amico vero è quello che ti ascolta, ti consiglia ecc.. ma se non ti fai conoscere a pieno, non sarà un "amico vero".. e sarai costretto a vivere le amicizie a metà.. dicendo le bugie a fin di bene. Per cosa? Per non far soffrire gli altri? 

 

I genitori non sempre ti accettano e se non ti accettano, il compito dei figli non è far contenti i propri genitori.. ma dimostrare che nonostante questa piccola-grande caratteristica tu sei ancora il loro figlio. 

 

Proibire un 14enne di fare coming out lo trovo grottesco per i motivi già detti dagli altri. 

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i drammi famigliari nascono proprio da questa visione sacra di qualcosa che invece è composta da individui.

Ho avuto la fortuna di vedere presto i miei famigliari come individui e non come qualcosa da rispettare sempre e comunque per una legge imposta da un seme che fa centro.

Io amo la mia famiglia proprio perché ho una visione estremamente reale di ciò che sono le persone e non le regole imposte dal sangue o da altro.

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Beh, se parliamo di limitazione della libertà di espressione se è per questo io non sono libero di insultare, prendere a parole e\o a botte in pubblico nessuno in un momento di ira eppure nessuno dice niente su questo va bene a tutti.

 

Quindi secondo te fare CO equivale ad insultare i tuoi genitori etc.

 

Ecco questo è un caso di scuola di omofobia interiorizzata

 

I tuoi genitori potrebbero-possono reagire male ad un eventuale tuo CO

ma sarebbe una reazione sbagliata

 

Vietare il CO avrebbe un senso solo se tu ritenessi realmente offensiva

o ingiuriosa l'omosessualità, ma pensare questo significa dare ragione

agli omofobi

 

Il primo passo, per te, è riconoscere di essere caduto in trappola 

 

Tu dici ad un adulto : sono gay 

 

Stai comunicando un fatto che ti caratterizza, dove sarebbe l'egocentrismo?

 

L'Egocentrismo esiste solo nella testa di chi ritiene che dovrebbe esistere un

altruismo tale per cui è meglio non dirlo per non dispiacere ai tuoi genitori, che

potrebbero vergognarsi di te

 

Ma la stessa persona che pensa questo, se gay, finirà fatalmente per vergognarsi

di se stesso, perchè non se ne esce: o tu decidi di non dirlo perchè i tuoi genitori

sono omofobi e non capirebbero, o tu decidi che i tuoi genitori non sono omofobi

perchè hanno ragione ed il risultato sarà che avrai interiorizzato la loro omofobia

ritorcendola tu in prima persona contro te stesso

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Oggigiorno sempre più giovani minorenni, anche di 13\14 anni si divertono a dichiararsi al mondo intero come niente fosse, con una leggerezza che sembra quasi (e secondo me in parte è così)

 

non tengano minimamente considerazione delle possibili conseguenze che potrebbero scaturire da una frase che nelle intenzioni del ragazzino sono assolutamente pure e genuine nonché in assoluta buona fede, ma che per un adulto genitore o chiunque altro possono risultare più dolorose di una bastonata sulla schiena...

 

Senza considerare che l' adolescenza è la primavera della vita terrena e in quanto tale tutto è in movimento, in divenire per cui quello che senti di essere oggi tra un po' di tempo potrebbe non essere più vero e di conseguenza pentirsi poi di avere detto quello che si è detto qualche anno prima...

 

Secondo voi esiste un' età giusta al di sotto della quale dovrebbe essere proibito il CO?

 

Non sarebbe più opportuno e di buon senso dichiararsi almeno al compimento del 18mo cioè alla maggiore età?

 

Oppure anche intorno ai 20 anni, quando la personalità è ormai quasi completamente formata.

perchè non dovrebbero? dovrebbero forse vergognarsi ad essere e esprimere se stessi?

meglio così invece, così piano piano l'omofobia si farà sempre più rarefatta.

Non c'è nessuno male nell'essere se stessi...

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il Re del nulla

Come ho giá detto se è omofoba, lo è sia a 15 che a 30.

E bisogna valutare caso per caso se fare o no co.

Comunque rivediti le statistiche perchè quel 90% non sta ne in cielo ne in terra.

 

 

Non credo che nessuno di meno di 14 anni abbia

Giâ capito la propria sessualitá in tutti i sensi..

 

Comunque solo perché tu hai problemi non vuol dire che ognuno

Deve fare come sta bene a te. Tu sei liberissimo

Di fare co a 99 anni o a 20 o a 30 ma non puoi parlare a nome di tutti i minorenni del mondo.

Ecco, vedi che vieni in parte al mio discorso? Nella prima parte del tuo commento dove dici che il CO varia da caso a caso?

E' proprio quello che voglio dire io, ed in più a ciò si aggiunge anche "l' aggravante" della giovanissima età del soggetto.

 

E a te chi te lo ha certificato che io abbia dei problemi?

 

Soltanto perché non sono una delle pecorelle che vanno dietro al gregge, cioè la massa, e fanno e pensano fondamentalmente tutti le stesse cose?

 

Perché ho nel mio piccolo un pensiero libero da precostrutti mentali e che non crede tanto facilmente alle spiegazioni ufficiali?

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Ecco, vedi che vieni in parte al mio discorso? Nella prima parte del tuo commento dove dici che il CO varia da caso a caso?

 

E a te chi te lo ha certificato che io abbia dei problemi?

1) anzi è l'ESATTO OPPOSTO del tuo ragionamento

Visto che tu generalizzi mentre io ho detto di vedere caso per caso.

 

2) se tu non avessi problemi (intendo familiari)

Non avresti aperto un topic come questo. ;)

Edited by faby91
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Specchioinfranto

Non capisco se quello che ti dici nel post sia una provocazione o meno, ma spero tanto che lo sia! Una persona fa coming out quando sente di farlo, prima avviene questa tappa meglio è. Il fatto che per un genitore il coming out del figlio possa essere vissuto come una "bastonata" sulla schiena non è rilevante, se il genitore è abbastanza intelligente da capire che essere omosessuale non equivale a essere un delinquente o un depravato, non se ne farà una malattia, anzi aiuterà il figlio ad affrontare una realtà già ostica di suo, nel modo più sereno possibile. Poi nel tuo post mi sembra che tu non abbia le idee molto molto chiare sull'omosessualità; omosessuali si nasce, non si diventa, non vedo quindi come qualcuno possa pentirsi di quello che dice. Se un ragazzo o una ragazza riesce a dichiararsi a quell'età vuol dire che davvero qualcosa sta cambiando ed è qualcosa di cui bisognerebbe essere contenti.

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il Re del nulla

Mammamia quanti commenti....

 

Non so nemmeno da dove cominciare per rispondere.

 

Ne farò uno generico per tutti:

 

Premesso che sono sempre stato il primo a difendere sempre, comunque ogni espressione della propria natura anche quando non mi stà bene (cosa che invece altri delle volte nella vita non hanno fatto con me ma vabbè...)

 

naturalmente immaginavo tutte queste reazioni contrariate, è naturale che quando si va a toccare un nervo scoperto giustamente i diretti interessati si sentano accusati in prima persona, ma così non è.

 

Sono sempre del parere che fare CO da minorenni sia sbagliato per un fatto psicologico, credo che molti adolescenti lo facciano forse per una sorta di "suggestione" se così si può dire indotta dalla televisione, i giornali, i media insomma che spingono a tutti i costi a volere che ci si dichiari il più presto possibile,

 

senza però tenere in minima considerazione le possibili conseguenze negative che possono derivare da una famiglia che possibilmente non accetta e che un ragazzino di 15 anni non saprebbe come gestirle dal lato emotivo e psicologico.

 

Realmente, quante sono le famiglie che alla notizia di un figlio dell' altra sponda fanno i salti di gioia? Siamo realisti dai?

Ci sarà sempre un fondo di diffidenza.

 

Qualcuno potrà obbiettare magari che esistono associazioni, circoli culturali che aiutano in questo: bene, non servono a granchè dal momento che se mamma e papà non comprendono o si rifiutano di accettare la natura del loro figlio non si capisce con quale bacchetta magica le associazioni possano fare cambiare loro idea!

 

Avere una reazione di rifiuto almeno inizialmente è umano, è fisiologico, non pretendiamo più di quello che l' altro può darci, e si dica quello che si vuole ma volenti o dolenti tutti avremo sempre e comunque a che fare gli uni con gli altri nella nostra vita, e tra di questi uni e altri ci saranno sempre e comunque quelli che si rifiuteranno di capire, la famiglia non fa eccezione.

 

Dovremmo casomai essere noi figli a dialogare di più con mamma e papà anche di queste cose, aprirci con loro anziché andarsi a cercare subito l' appoggio del mondo esterno, cercare di essere saggi e farli ragionare, non escluderli tassativamente solo perché secondo noi "sono ottusi ed ignoranti" no, questa è la vera ignoranza.

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Bene, ora usa questo discorso per fare il bravo bimbo con mami e papi.

 

A parte gli scherzi, continui a parlare al plurale, cosa sei il rappresentante sindacale dei quindicenni?

 

Gestisci come desideri il tuo coming out. Sei libero di renderlo una dichiarazione di libertà dai pregiudizi, oppure una dichiarazione di fedeltà e servitù assoluta al volere dei tuoi genitori, oppure di non farlo mai restando nascosto per tutta la vita, insomma fai quello che ti pare, ma non credere che solo perchè tu hai un punto di vista così accondiscendente con l'omofobia dei tuoi genitori tutti i ragazzini debbano averlo.

 

Credi che "cercare di essere saggi e farli ragionare, non escluderli tassativamente" non sia un coming out? Lo è in tutto e per tutto!

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Proibire ai minori di fare co per paura che i genitori siano omofobi

É come proibire alle donne di metter la gonna per evitare stupri.. U.u

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@re del nulla, onestamente rileggendo il tuo ultimo intervento inizi a sembrarmi quasi un genitore omofobo e magari cattolico il cui figlio s'è rotto i coglioni di starlo a sentire e s'è rivolto ad una associazione gay per chiedere aiuto contro la tua ottusità.

 

Se è così, è una fortuna che lo abbia fatto. I figli non sempre sono in grado di combattere da soli contro i ricatti psicologici dei genitori, ricatti talvolta feroci, talvolta viscidi e larvati, e a quel punto l'intervento esterno è essenziale per aiutarli a proteggersi dai pregiudizi isterici e dalle nevrosi del papà e della mamma evitando di essere stritolati dalle imposizioni aprioristiche e dall'ignoranza invadente della famiglia; in questo modo il figlio potrà almeno tentare un'intermediazione che lo aiuti ad esprimere il suo punto di vista senza essere trattato come uno stupido incoscente.

 

Quello che pretendi tu è che un ragazzino si addossi da solo la responsabilità, il peso, l'impresa titanica di GIUSTIFICARE LA PROPRIA ESISTENZA e la propria identità proprio alle persone che più possono in buona fede o in malafede soverchiarlo con ricatti psicologici di qualsiasi genere: affettivi, economici, esistenziali, pedagogici. Ciò è spietato e ingiusto.

 

Se i genitori sono dei fottuti omofobi, è vero che un aiuto esterno non farà cambiare loro idea; le persone che decidono di vivere per questioni di principio SONO SPACCIATE fin da subito, non c'è nulla da fare. L'aiuto esterno a quel punto si limiterà a impedire che l'odio omofobico dei genitori riesca a distruggere il ragazzo, facendogli capire che il male e la sofferenza provengono dall'idiozia dei genitori e lui non ne ha colpa.

Edited by Sampei
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Rispondo alla domanda iniziale:

 

Mah. Secondo me e' meglio che un ragazzino faccia co nel momento in cui percepisce quali siano i suo veri sentimenti.

Piu' passa il tempo e piu' la situazione diventa complicata. I genitori si abituano a vederti in un certo modo e nel momento in cui andrai a fare co sara' piu' difficile farli ragionare e farti capire.

Inoltre, continuare a mentire alla lunga diventa stancante e ti logora sempre di piu'(lo so perche' lo percepisco da troppo tempo).

 

I miei non lo sanno, mentre i miei amici si (alcuni). Questo anche perche', diciamoci la verita', e' piu' facile trovarsi degli amici aperti che dei genitori. Vuoi per l'eta' o altro ma e' cosi'.

 

Sono sempre stato convinto di una cosa, anche se ho molti dubbi nel dirlo ai miei. Se non mi accetterebbero, me ne farei una raggione e andrei avanti comunque. Ci sovvriverei ma ne ne farei una ragione.

 

Questo e' il mio modesto parere. Poi ognuno e' libero di pensarla come vuole.

Edited by shen
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Sicuramente ognuno deve essere libero di poter fare C/O,quando lui si sente pronto,e non in base a delle regole o dei dettami,che vengono da altri,e comunque non è vero che a 14/15 anni non si sappia cosa si sia,a livello sessuale,visto che come diceva qualcuno omosessuale,ci si nasce e non lo si diventa,a quell'eta direi che uno,ha già provato i primi interessi a sfondo emotivo e sessuale,e avrà capito se questi interessi sono rivolti al suo stesso sesso,o al sesso opposto,quindi potrà poi lui cercare,secondo me ingiustamente,di reprimerli o cambiarli,o molto più sensatamente,lasciarli esprimere e venire fuori liberamente,e a quel punto,poter essere libero di fare C/O.

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@Il Re del Nulla

Io sono dell'idea che se sei sicuro di sapere chi sei e hai piena coscienza di essere gay, non c'è nulla di male nel dirlo ai genitori o amici prima dei diciotto anni e questo te lo dice il sottoscritto che si è dichiarato da minorenne ed è felice di averlo fatto.

Finalmente mi sono tolto un peso e non mi interessa tanto quello che pensa mia madre, perché prima o poi capirà che sono una persona normale come tutte le altre e sicuramente non stupro il primo che mi capita.

Inoltre aggiungo che non è importante l'età in cui fai il CO, ma bensì a chi ti dichiari.

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il Re del nulla

Bene, ora usa questo discorso per fare il bravo bimbo con mami e papi.

 

A parte gli scherzi, continui a parlare al plurale, cosa sei il rappresentante sindacale dei quindicenni?

 

Gestisci come desideri il tuo coming out. Sei libero di renderlo una dichiarazione di libertà dai pregiudizi, oppure una dichiarazione di fedeltà e servitù assoluta al volere dei tuoi genitori, oppure di non farlo mai restando nascosto per tutta la vita, insomma fai quello che ti pare, ma non credere che solo perchè tu hai un punto di vista così accondiscendente con l'omofobia dei tuoi genitori tutti i ragazzini debbano averlo.

 

Credi che "cercare di essere saggi e farli ragionare, non escluderli tassativamente" non sia un coming out? Lo è in tutto e per tutto!

Vabbè ho scritto 15 anni come avrei potuto scrivere 14 o 17 che c' entra, non è che sono il loro rappresentante, si parla di minorenni in questo thread o no?...

 

Nessuna fedeltà e servitù assoluta al volere dei genitori, più semplicemente e saggiamente renderli partecipi delle nostre vite dal momento che alla nascita non ci hanno trovati in cassonetto della monnezza e dunque un tantino di rispetto verso di loro dovrebberlo impararlo tanti giovani strafottenti di tutto e tutti pur di essere sé stessi.

 

Accondiscendente verso l' omofobia soltanto perché uno vuole bene e rispetta i genitori?

 

Mah....

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il Re del nulla

Proibire ai minori di fare co per paura che i genitori siano omofobi

É come proibire alle donne di metter la gonna per evitare stupri.. U.u

No, ma è una possibilità da tenere sempre presente.

 

Cioè, voi date per scontato che la famiglia debba sempre e comunque accettare anche se il figlio è ancora un bambino di 14 anni che non sa neppure cosa vuole dalla vita, che conosce ben poco della vita e sicuramente niente di quanta cattiva e malefica possa essere la gente nel distruggerlo psicologicamente.

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il Re del nulla

Rispondo alla domanda iniziale:

 

Mah. Secondo me e' meglio che un ragazzino faccia co nel momento in cui percepisce quali siano i suo veri sentimenti.

Piu' passa il tempo e piu' la situazione diventa complicata. I genitori si abituano a vederti in un certo modo e nel momento in cui andrai a fare co sara' piu' difficile farli ragionare e farti capire.

Inoltre, continuare a mentire alla lunga diventa stancante e ti logora sempre di piu'(lo so perche' lo percepisco da troppo tempo).

 

I miei non lo sanno, mentre i miei amici si (alcuni). Questo anche perche', diciamoci la verita', e' piu' facile trovarsi degli amici aperti che dei genitori. Vuoi per l'eta' o altro ma e' cosi'.

 

Sono sempre stato convinto di una cosa, anche se ho molti dubbi nel dirlo ai miei. Se non mi accetterebbero, me ne farei una raggione e andrei avanti comunque. Ci sovvriverei ma ne ne farei una ragione.

 

Questo e' il mio modesto parere. Poi ognuno e' libero di pensarla come vuole.

Ho già scritto non so più quante volte che non sono per niente contrario al dichiararsi anzi, ma non da minorenne quando non sei strutturato emotivamente e psicologicamente per potere affrontare il mondo intero ok?

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il Re del nulla

 

 

Quello che pretendi tu è che un ragazzino si addossi da solo la responsabilità, il peso, l'impresa titanica di GIUSTIFICARE LA PROPRIA ESISTENZA e la propria identità proprio alle persone che più possono in buona fede o in malafede soverchiarlo con ricatti psicologici di qualsiasi genere: affettivi, economici, esistenziali, pedagogici. Ciò è spietato e ingiusto.

 

E a te chi te lo garantisce che ci possano essere ricatti di qualsiasi genere, ma sei davvero così sicuro? mmmm.....

 

Ah, io non sono sposato (ci mancherebbe pure) né ho figli.

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il Re del nulla

 

Quello che pretendi tu è che un ragazzino si addossi da solo la responsabilità, il peso, l'impresa titanica di GIUSTIFICARE LA PROPRIA ESISTENZA e la propria identità proprio alle persone che più possono in buona fede o in malafede soverchiarlo con ricatti psicologici di qualsiasi genere: affettivi, economici, esistenziali, pedagogici. Ciò è spietato e ingiusto.

 

 

Ma io non sono sposato, e ci mancherebbe, e non ho figli.

 

Per l' ennesima volta non hai capito niente del mio ragionamento: non è che il ragazzino deve addossarsi tutto quanto da solo, al contrario trovandosi in una situazione d' incertezza dovrebbe andarci con i piedi di piombo nel rivelarsi ed evitare almeno a quella giovanissima età un' ipotetico fardello psicologico insopportabile e che non saprebbe affrontare.

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il Re del nulla

Rispondo alla domanda iniziale:

 

Mah. Secondo me e' meglio che un ragazzino faccia co nel momento in cui percepisce quali siano i suo veri sentimenti.

Piu' passa il tempo e piu' la situazione diventa complicata. I genitori si abituano a vederti in un certo modo e nel momento in cui andrai a fare co sara' piu' difficile farli ragionare e farti capire.

Inoltre, continuare a mentire alla lunga diventa stancante e ti logora sempre di piu'(lo so perche' lo percepisco da troppo tempo).

 

I miei non lo sanno, mentre i miei amici si (alcuni). Questo anche perche', diciamoci la verita', e' piu' facile trovarsi degli amici aperti che dei genitori. Vuoi per l'eta' o altro ma e' cosi'.

 

Sono sempre stato convinto di una cosa, anche se ho molti dubbi nel dirlo ai miei. Se non mi accetterebbero, me ne farei una raggione e andrei avanti comunque. Ci sovvriverei ma ne ne farei una ragione.

 

Questo e' il mio modesto parere. Poi ognuno e' libero di pensarla come vuole.

Una delle risposte più equilibrate di questa discussione, finalmente qualcuno che tiene in considerazione anche i sentimenti dei genitori non trattandoli come spazzatura solo perché avrebbero qualche perplessità ma facendoli riflettere assieme a lui e coinvolgendoli nella sua vita.

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il Re del nulla

@Il Re del Nulla

Io sono dell'idea che se sei sicuro di sapere chi sei e hai piena coscienza di essere gay, non c'è nulla di male nel dirlo ai genitori o amici prima dei diciotto anni e questo te lo dice il sottoscritto che si è dichiarato da minorenne ed è felice di averlo fatto.

Finalmente mi sono tolto un peso e non mi interessa tanto quello che pensa mia madre, perché prima o poi capirà che sono una persona normale come tutte le altre e sicuramente non stupro il primo che mi capita.

Inoltre aggiungo che non è importante l'età in cui fai il CO, ma bensì a chi ti dichiari.

E sei un' egoista a pensare che non t' interessa più di tanto cosa pensi tua madre, se fosse avvenuto il contrario quando tu eri piccolo?

 

Alla tua nascita a tua madre non gliene frega niente di te che sei tuo figlio e ti abbandona, tu ora che sei adulto lo scopri e che cosa fai?

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