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Amore, Chat e Monogamia Gay


GianGian

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A me pare di ricordare, al contrario, che in diversi paesi in cui esistono forme di unioni civili

registrate, quelle lesbiche risultassero di più breve durata rispetto alle unioni gay.

 

Posso ricordare male ed in ogni caso dovrebbe essere ricercata la fonte...

 

Ma questo basta ai fini del senso del mio intervento, che è relativo al fatto

che voi vi fermate ad una percezione della realtà molto superficiale.

 

Il maschio che fa il pavone, o la ruota sulle sue imprese sessuali...

 

E' chiaro che questo "maschio" può legittimamente stare sulle scatole

ma a prescindere da tutto è una autorappresentazione di sè del tutto

parziale e trasversale

 

E' lo stesso fenomeno per cui fra etero ad un maschio che si sposa si

dice e diceva: "ti sei fatto incastrare" ( da una donna ) come se fosse solo della

donna l'aspirazione a regolarizzare una relazione.

 

Una lesbica che fa le stesse cose tenderà quindi a dare una autorappresentazione

diversa, per non apparire troppo maschile....in questo ambito sfuma, anche se di

fatto fa lo stesso o fa di peggio di molti gay.

 

Il maschio etero invece si "fa incastrare" da una donna...però a giudicare dai miei cugini

con fin troppa facilità per essere del tutto credibile, tanto più se consideriamo il fatto che

tutti i miei cugini si sono in realtà separati per decisione delle loro compagne ( sic ! )

 

Se dovessi quindi dare un giudizio sulla base della loro esperienza e di altre, dovrei

dire che sono in realtà le donne etero che mollano gli uomini o che comunque prendono

la decisione di porre fine al matrimonio piuttosto che dargli inizio...

 

Quindi la realtà è ben diversa dalla rappresentazione ( falsa ) che se ne dà a livello sociale

uno dei problemi delle società latine o meridionali è secondo me proprio il fatto di aver integrato

tutta una serie di cose nel "melodramma sociale" cioè in una rappresentazione sociale fortemente

difforme rispetto a ciò che è realmente avvenuto in privato.

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Credo di aver letto più volte che, tra le donne omosessuali, le relazioni stabili siano più frequenti, e più durature, che fra i maschi omosessuali.

 

Per questo chiesi.. ma le lesbiche latitano questi post tutti al maschile.. -.-

 

Riassumiamo:

 

Gli omosessuali parrebbero preferire i rapporti occasionali alle relazioni monogamen stabili.

Gli omosessuali tendono ad avere meno relazioni stabili degli eterosessuali.

Gli omosessuali uomini hanno ancor meno relazioni stabili degli omosessuali donne.

Gli omosessuali uomini non hanno una donna nella dicotomia partner/partner

 

Ergo, la natura occasionale delle relazioni omosessuali è da ricercarsi nell'assenza della donna nelle relazioni gay maschili? Se è così, perchè? Gene o cultura del nido?

 

Quindi la realtà è ben diversa dalla rappresentazione ( falsa ) che se ne dà a livello sociale

uno dei problemi delle società latine o meridionali è secondo me proprio il fatto di aver integrato

tutta una serie di cose nel "melodramma sociale" cioè in una rappresentazione sociale fortemente

difforme rispetto a ciò che è realmente avvenuto in privato.

Questo punto di vista benchè a primo impatto interessante, scema di fronte una miriade di elementi di cui non tieni conto a cominciare dal fatto che le donne sono geneticamente predisposte al mantenimento del nucleo e alla costruzione di un assetto familiare e questo non lo dice la sociologia ma la genetica, l'antropologia e la scienza. Per l'uomo la costituzione ultima di un nucleo familiare è secondario rispetto alla "caccia".

Edited by Aquarivs
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Torniamo a un'analisi più "umana" invece di parlare di caccia e geni?Trovo un pò umiliante considerare le dinamiche umane sulla base di solo questi 2 elementi. Io considero che al momento ci sia il "problema" che molti gay non sappiano né amare né voler costruire nulla, ma non penso proprio dipenda dal fatto che sono maschio+maschio. L'omoaffetività e l'amore gay alla "luce del sole" esiste da una decina di anni ed è 'normale' che ancora sia un campo che ha bisogno di crescere o di modelli da seguire che sono oggettivamente mosche bianche al momento. Tuttavia non sono per nulla pessimista, sono pienamene convinto che con il tempo e il maggiore appoggio della società/famiglia si evoluzioneranno, e molto, il concetto di amore e famiglia gay.

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Il motivo per cui le donne sono state selezionate per i rapporti stabili, è ovvio:

hanno bisogno di qualcuno che le nutra durante la gravidanza

e non di qualcuno che se ne vada dopo averle messe incinta.

 

Visto che per un maschio la fedeltà e l'avere relazioni lunghe

sarebbe una strategia geneticamente perdente;

le donne hanno cominciato a "darla" solo ai maschi affidabili

selezionando la monogamia anche nei maschi.

 

La "monogamia gay" è stata praticamente assente nella Storia umana

fino alla fine degli Anni '80, per effetto dell'epidemia di AIDS.

Gli anni '90 hanno quindi coinciso con l'inizio delle battaglie politiche

per il riconoscimento delle coppie omosessuali: sfida ancora in corso in molti Paesi.

 

Ad oggi tale nuova cultura è così radicata che sono pochissimi i gay

che dicono di non voler avere una relazione duratura.

E i single provano una malinconia sconosciuta

ai tempi di Socrate, fino a quelli di Freddy Mercury.

 

A partire dagli Anni '70 invece la piccola contraccettiva

e la possibilità offerta alle donne di mantenere un figlio anche da single

hanno fatto cessare il bisogno di coppie stabili eterosessuali:

in Italia viene così approvato il divorzio e dal 1972 a oggi

i primi matrimoni eterosessuali calano dell'1,2% l'anno

con un picco del 6% nel biennio 2009-2010.

Dal 1995 al 2010 la percentuale dei divorzi in Italia è raddoppiata,

oggi un matrimonio su due finisce in separazione o divorzio.

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Beh queste cose indicano una mescolanza inevitabile di elementi fra costituzione fisica, costituzione sociale e antropologica e l'evoluzione della società intorno a questi tre elementi.

La selezione naturale degli scorsi 4mila anni non può essere trascurata. Se a sopravvivere e a procreare sono state quelle coppie che, in qualche modo, hanno formato un nucleo famigliare è normale che oggi sopravvivano esseri umani con queste caratteristiche genetiche.

Tuttavia il cambio repentino di cui parla Alma ha stravolto quello che era il consolidamento di geni e società che insieme si erano co-protetti in una dualità che inizia a scricchiolare alla fine degli anni 50. Oggi la società corre troppo e l'equiparazione dei sessi ha stravolto la struttura familiare che era esistita per millenni.portandola al collasso poichè adesso, costituzione genetica non corrisponde più a quella sociale. Le donne non sono più la componente che rimane nell'ombra a proteggere la prole così come gli uomini non sono più i guardiani della tana.

L'uomo non seduce ma è sedotto. L'uomo lavora tanto e forse meno di una donna anche se resta sempre quest'ultima l'unica ad essere biologicamente concepita per dare la vita.

 

In un rapporto omosessuale questo non è previsto. O quanto meno non è del tutto previsto (quando si parla di lesbiche). Non c'è nessun atto sociale da portare avanti. Resta solo l'istinto innato dei propri geni. Questi geni cosa dicono nell'uomo e cosa dicono nella donna?

 

Direi quindi che non sia saggio sottovalutare l'aspetto della frattura tra ciò per cui l'uomo è geneticamente concepito e ciò che socialmente è.

Soprattutto quando si parla di omosessualità la quale non risponde ai canoni validi per l'eterosessualità anche se ne porta le predisposizioni genetiche.

 

Una coppia di omosessuali maschi non è strutturalmente creata per conoscere la gravidanza, gli effeti ormonali e psichici che ne conseguono. Non è creata per avvolgere e proteggere un feto per 9 mesi. Questo potrebbe indicare che una coppia di maschi omosessuali sia un raddoppio di ciò che l'uomo è in una coppia etero. Allo stesso modo due donne in coppia omo sommano il senso genetico della maternità ( pur non essendo magari sviluppato) che risiede nella loro costituzione.

Edited by Aquarivs
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Soprattutto quando si parla di omosessualità la quale non risponde ai canoni validi per l'eterosessualità anche se ne porta le predisposizioni genetiche.

 

Il punto saliente della questione sta qui.

Solo che noi non sappiamo ancora fino a che punto

la Rivoluzione Sessuale abbia scosso l'eterosessualità:

lo sapremo quando il numero di matrimoni avrà smesso di scendere.

 

Sappiamo che la gelosia nasce dal bisogno maschile

di assicurarsi che la prole per la quale procaccia il cibo sia sua.

In una coppia gay non avrebbe socialmente senso, eppure esiste.

Come facciamo a sapere se è genetica o se davvero l'AIDS

ha per i gay lo stesso impatto che avevano i figli illegittimi per gli etero?

 

Ho trascurato una tappa importante riguardo la nascita della monogamia gay

che è anch'essa collegata alla Rivoluzione Sessuale.

 

Prima di essa in Italia vigeva il modello della "omosessualità mediterranea"

ovvero avevamo l'omosessuale della comunità che "lo faceva" coi bisessuali sposati

(con alcuni cliché legati ai ruoli e con un certo numero di possibili variazioni).

In questa concezione arcaica non vi era posto per alcuna forma di monogamia.

 

Con l'emancipazione dell'omosessualità è cominciato un fenomeno di "endogamia gay"

ovvero gli omosessuali hanno cominciato a conoscersi e a frequentarsi tra loro

e - grazie alla riduzione delle pressioni sociali - ad affrancarsi dal bisogno di avere una famiglia etero.

E' stato il processo che ha portato alla nascita dell'identità gay.

Per il concetto di famiglia gay dovremmo aspettare ancora vent'anni.

 

(E' buffo notare che molti gay rivivano le tappe della Storia dei gay:

prima la cotta per l'amico etero, poi la libertà sessuale e poi la famiglia :))

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Per il concetto di famiglia gay bisognerà aspettare vent'anni?Ma anche no, sono ufficialmente entrato a far parte della famiglia di mio marito e il libro di famiglia certifica che legalmente siamo anche una famiglia!;)

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concordo io conosco parecchie coppie di lesbiche che stanno assieme da tempo e come detto pochissime di gay maschi...

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Per il concetto di famiglia gay bisognerà aspettare vent'anni?Ma anche no, sono ufficialmente entrato a far parte della famiglia di mio marito e il libro di famiglia certifica che legalmente siamo anche una famiglia! ;)

 

No, intendevo che abbiamo dovuto

aspettare vent'anni a partire dagli anni 70.

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Per il concetto di famiglia gay bisognerà aspettare vent'anni?Ma anche no, sono ufficialmente entrato a far parte della famiglia di mio marito e il libro di famiglia certifica che legalmente siamo anche una famiglia! ;)

 

Peccato che quanto sopra non abbia alcun valore legale, anche due semplici amici o due cugini, convivendo, potevano segnarsi nella stessa famiglia anagrafica.

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Questo punto di vista benchè a primo impatto interessante, scema di fronte una miriade di elementi di cui non tieni conto a cominciare dal fatto che le donne sono geneticamente predisposte al mantenimento del nucleo e alla costruzione di un assetto familiare e questo non lo dice la sociologia ma la genetica, l'antropologia e la scienza. Per l'uomo la costituzione ultima di un nucleo familiare è secondario rispetto alla "caccia".

 

Il difetto del mio intervento come ho premesso sta nel fatto che non riesco a trovare la fonte

statistica da cui risulterebbe che le unioni civili lesbiche sono minori di quelle gay e durano mediamente

di meno.

 

Da quel che ricordo la differenza non è enorme, tuttavia è il contrario di ciò che ci si aspetterebbe e di ciò

che anche voi tendete a dare per scontato e d'altronde l'unica possibilità per sapere se ciò che si sostiene

è vero è ricorrere a dati statistici ovvero alle statistiche sulle unioni registrate, il resto son sensazioni.

 

L'invenzione della coppia lesbica è stata essenziale per l'emersione delle lesbiche nel movimento lgbt

prima le donne erano totalmente nascoste, da ciò si può dedurre che la relazione sia stata più rilevante

per legittimare socialmente il lesbismo e favorire al contempo un protagonismo lesbico femminile.

 

Questa però è la dimensione pubblica del fenomeno, non quella privata

 

Probabilmente sarà molto rilevante in futuro l'omogenitorialità ( ad oggi ancora agli albori )

nel caratterizzare la coppia lesbica rispetto a quella gay, potendo la lesbica avere una gravidanza.

 

Per il resto, in chiave etero, voi sottovalutate drammaticamente l'invenzione culturale del controllo delle nascite.

 

Ciò che dite rischia di apparire drammaticamente vecchio, dal momento che la donna contemporanea

può scegliere il se-quando-come della sua generatività, svincolandola dalla propria sessualità.

 

Questa acquisizione ha rivoluzionato il mondo, ovviamente ci sono voluti decenni per assimilare

culturalmente il fatto che un figlio oggi si programma, che cioè l'istinto di maternità non è più

coesistente con altri istinti ( la pulsione sessuale femminile, la paura di rimanere incinta etc. )

ma convive con una scelta del tutto razionale e con istituti giuridici ( l'aborto, la tutela della

lavoratrice madre, gli asili nido ed il sistema scolastico gli assegni previdenziali ) volti a ristabilire

l'uguaglianza uomo-donna prima e dopo i 9 mesi eventuali di gravidanza

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privateuniverse

Il difetto del mio intervento come ho premesso sta nel fatto che non riesco a trovare la fonte

statistica da cui risulterebbe che le unioni civili lesbiche sono minori di quelle gay e durano mediamente

di meno.

 

Ne ho trovata una io su wikipedia, è uno studio sulla durata delle coppie dello stesso sesso in Svezia e Danimarca.

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Divorce_of_same-sex_couples

Edited by privateuniverse
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Io conoscevo degli studi olandesi ed inglesi, ma direi che siano risultati simili

( anzi qui si precisa che il rischio divorzio per la coppia lesbica è doppio )

 

Peraltro la coppia lesbica viene descritta come composta da partners

con caratteristiche più simili ( mentre i gay differiscono maggiormente

fra loro per età, nazionalità-etnia, titolo di studio, lavoro e reddito e però

sono più stabili delle lesbiche )

 

Grazie comunque per la fonte ; ecco i dati di fatto di cui discutere dovrebbero

essere, piaccia o meno, questi.

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Può essere in qualche modo collegato il fatto che, nelle coppie etero, quasi sempre è la donna a prendere la decisione di rompere la relazione/il matrimonio?

L'uomo magari tradisce, si fa l'amante, ma difficilmente lascia la moglie.

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Quindi cosa abbiamo dedotto?

Che la pretesa "instabilità sentimentale gay" è solo una paranoia dei gay?

 

E perché non ci sono lesbiche che si lamentano di una "mancanza di monogamia"?

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L'esistenza di saune o dark-room non ci dice molto sulla durata di una relazione.

Ci dice unicamente cosa fanno i single gay o bisessuali;

conosco molte lesbiche single che passano il loro tempo coi videogiochi

e molti gay single che invece usano quel tempo per rimorchiare in discoteca.

Se poi la lesbica si fidanzi o meno e quanto duri il suo fidanzamento rispetto a un gay...

beh, non è certo da Diablo III o da Lady Gaga che riusciremo a dedurlo.

 

Quello che è sicuro è che nella testa dei gay "molto sesso" significa "meno amore"

e quindi sono in molti a credere che l'esistenza delle saune

equivalga automaticamente a meno relazioni durature.

 

In realtà "poco sesso" può significare "molto computer" o "molto lavoro" o "molti amici"

o "gigantesche vaschette di gelato alla nocciola" o "infinite serie televisive".

 

Non ho mai avuto l'impressione che le persone che fanno poco sesso quando sono single

siano anche le persone che hanno le relazioni più stabili, più fedeli e durature.

E' probabile che non vi sia alcuna correlazione. O almeno io non l'ho notata in nessuno dei miei amici.

C'è quello che non fa sesso occasionale ed è single da sempre; quello che andava con tutti e ora è fidanzatissimo;

quello iper-bloccato che sta per festeggiare i cinque anni e il single che continua a divertirsi come sempre.

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privateuniverse

Veramente la domanda di partenza non era se fare molto sesso sia in contrasto con l'avere relazioni, ma se l'essere promiscui fosse in contrasto con l'avere relazioni stabili e monogamiche.

 

In altri termini, se ci sia un contrasto tra l'"avere molti partner" e l'"avere pochi partner".

 

Secondo te, a quanto pare, no. Una persona promiscua può passare con molta facilità dall'essere promiscuo (magari quando è single) all'essere monogamo (quando è accoppiato).

 

A me pare difficile sostenere che si possa spegnere come un interruttore l'intensità delle pulsioni sessuali che, da single, spingono ad avere molti partner e ad essere molto promiscui, fino a fare diventare facilmente monogami. A quanto mi risulta, uno dei fattori che rendono difficile, per molti gay, avere relazioni stabili e monogamiche è il fatto che le occasioni di avere rapporti sessuali sono tante.

 

Quel che dici tu è un'altra cosa: che più si è fatto sesso, più se ne farà, più si è avuto relazioni, più se ne avranno (e viceversa).

 

Ma questo vale per tutti, anche per gli etero. Nel campo della vita sessuale e affettiva il criterio della persistenza ha una validità predittiva maggiore del criterio della compensazione, un po' come per il meteo. :)

 

 

PS Prevengo una tua possibile obiezione, e cioè che si può avere una relazione stabile ma aperta (conosco anch'io persone così).

Però, è possibile sostenere che si tratti di soluzioni pensate proprio per disinnescare la miccia del tradimento sessuale, per trovare un modus vivendi che impedisca alla numerosità delle occasioni di avere rapporti sessuali di compromettere la stabilità di una relazione, per cui si torna al punto di partenza.

Edited by privateuniverse
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Ovviamente non so perchè le relazioni lesbiche durino meno di quelle gay

posso solo osservare che la presunta capacità femminile di costruire un assetto

familiare PARE contraddetta dalle donne lesbiche

 

Non credo abbia un gran rilievo la grande differenza che salta agli occhi fra

gay e lesbiche: il fatto cioè che i maschi dispongano di locali per il sesso promiscuo.

Se vi fosse una incidenza dovrebbe essere minore di altri fattori ( visto che il rischio

divorzio resta a sfavore delle donne )

 

Ma credo semplicemente che il sesso "facile", il sesso anche inteso come "sfogo"

sia un sesso che alla fine può anche danneggiare molto meno una relazione rispetto

alla possibilità di farsi una amante.

 

Forse dovremmo chiamarlo sesso veloce ( easy sex ) e non soltanto sesso promiscuo

 

Mentre se io - gay e/o lesbica - adocchio l'amico di almadel o private, allungo le mani, cerco

di organizzarci una uscita....insomma oltre al fatto che rischio di essere beccato, questo rapporto

sessuale non sarà anonimo e proprio per questo avrà conseguenze magari sulla mia relazione

 

Se insomma ipotizziamo che la monogamia sia qualcosa di relativo e tendenziale, piuttosto che

assoluto e questo varrebbe tanto per i maschi che per le femmine, la sua enfatizzazione può

costituire una trappola psicologica, rispetto a cui il sesso veloce, facile sfugge e gli altri modi

di fare sesso extraconiugale invece no.

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privateuniverse

In effetti io ho sempre considerato il semplice desiderio sessuale molto meno pericoloso per la stabilità di una relazione di altri fattori, al punto che, quando mi è capitato di avere una relazione, ho sempre messo in chiaro che non mi sarebbe importato se il mio partner avesse fatto sesso occasionale, purché lo sapessi (per me non ha importanza, non sono mai stato sessualmente vorace).

 

Credo anche, però, che non sia il caso di trarre troppe conclusioni da studi che, inevitabilmente, sono ancora recenti. Anche perché l'inclinazione ad avere una relazione non dipende necessariamente dalla durata di una singola relazione.

 

Mettiamo che Tizio, in vent'anni, abbia avuto quattro relazioni di cinque anni ciascuna, mentre Caio ne ha avuta una stabile da otto anni ma, per il resto, è stato promiscuo e/o ha avuto storie molto brevi. Io concluderei che Tizio ha una maggiore propensione a relazioni monogamiche di Caio, anche se la relazione che Caio ha in questo momento è più lunga di quelle che ha avuto Tizio.

Edited by privateuniverse
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Non abbiamo appena appurato che

"uno dei fattori che rendono difficile, per molti gay, avere relazioni stabili e monogamiche è il fatto che le occasioni di avere rapporti sessuali sono tante."

è semplicemente una percezione sessuofobica degli omosessuali maschi?

Che è più vero per le lesbiche, ma le lesbiche non ne fanno un problema?

 

Veramente la domanda di partenza non era se fare molto sesso sia in contrasto con l'avere relazioni, ma se l'essere promiscui fosse in contrasto con l'avere relazioni stabili e monogamiche.

 

Ripeto: in effetti non mi pare.

Posso dirlo senza mulini ai quali portare acqua, visto che

sto da sette anni in una relazione aperta (anche se non nell'ultimo anno).

 

Se tu mi avessi letto con attenzione, avresti visto che non ho mai affermato

che "più si è fatto sesso, più se ne farà, più si è avuto relazioni, più se ne avranno (e viceversa)."

 

Non mi pare che il rapporto sia affatto diretto, come non mi pare che ci sia correlazione

tra l'esistenza delle dark-room e la durata di una relazione gay media.

L'unico criterio che conta è la presenza di figli; ma è stato statisticamente dimostrato

che le coppie gay con figli durano di più delle coppie etero con figli

e che le coppie gay senza durano più di quelle etero con.

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privateuniverse

Se tu mi avessi letto con attenzione, avresti visto che non ho mai affermato

che "più si è fatto sesso, più se ne farà, più si è avuto relazioni, più se ne avranno (e viceversa)."

 

Infatti è un'affermazione che ho fatto io, non l'ho attribuita a te; e riguarda il fatto che, a quanto ne so io, più si è fatto sesso e più si sono avute relazioni, più se ne avranno, e viceversa.

Non a caso, i single spesso sono persone che hanno sempre avuto più difficoltà degli altri ad avere relazioni (e viceversa).

L'affermazione era riferita a quanto hai affermato circa tuoi conoscenti che da single se la spassavano e che ora sono in una relazione.

 

Non mi pare che il rapporto sia affatto diretto, come non mi pare che ci sia correlazione

tra l'esistenza delle dark-room e la durata di una relazione gay media.

L'unico criterio che conta è la presenza di figli; ma è stato statisticamente dimostrato

che le coppie gay con figli durano di più delle coppie etero con figli

e che le coppie gay senza durano più di quelle etero con.

 

Sarà...

Edited by privateuniverse
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Vediamo se ho capito, @privateuniverse...

 

Secondo te un 30enne che ha avuto trecento partner sessuali nella sua vita

ha meno possibilità di trovarsi un fidanzato di uno che ha avuto solo due o tre esperienze?

 

Di certo ho capito che pensi che una persona che a trent'anni abbia già avuto

delle relazioni lunghe, avrà più possibilità di averne altre.

Su questo sono d'accordo, perché in genere il mix di caratteristiche del "ragazzo giusto"

vale più o meno per un gran numero di partner.

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privateuniverse

Vediamo se ho capito, @privateuniverse...

 

Secondo te un 30enne che ha avuto trecento partner sessuali nella sua vita

ha meno possibilità di trovarsi un fidanzato di uno che ha avuto solo due o tre esperienze?

 

No, secondo me ha meno possibilità di avere una relazione monogamica di lunga durata.

 

Perché, se prima ha avuto centinaia di partner, troverà più difficile praticare la monogamia.

 

Secondo te no?

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Di queste tre pagine di discorso l'unica cosa interessante che ne leggo è il dato delle lesbiche, tutt'altro che promiscue, che divorziano più facilmente dei gay.

Per me è sufficiente per dire che i discorsi su monogamia e promiscuità non hanno nulla di concreto. Altrimenti sarebbe il contrario e pure in modo evidente.

Il resto è già stato detto: l'accettazione sociale, le differenze di sessualità tra uomini e donne, l'essere in minoranza numerica creano le varie differenze.

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Ho somministrato finora almeno 500 questionari per uno studio

che risponderà anche a questa domanda :)

 

In mancanza di una studio attendibile, posso parlare solo delle mie esperienze.

E - come ho detto - non ho ancora visto una tendenza in un senso o nell'altro.

 

Come dice @coeranos, il dato delle lesbiche dimostra semmai

che il rapporto "più promiscui, meno monogami" è tutto nella testa dei gay.

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privateuniverse

Non conosco la letteratura sull'argomento, ma io starei attento a prendere per oro colato lo studio su Svezia e Danimarca. Ne ho letto un altro sulle coppie in Vermont (Stati Uniti) che dice esattamente il contrario, e cioè che le relazioni tra donne durano di più di quelle tra maschi (http://psycnet.apa.org/journals/dev/44/1/102/). Considerato che, a quanto mi risulta, non soltanto una minoranza tra gli omosessuali (maschi e femmine), ma persino una minoranza delle coppie dello stesso sesso sceglie il riconoscimento legale, starei anche attento a trarre conclusioni affrettate.

 

Esperienza personale per esperienza personale, le persone promiscue che ho conosciuto (sia gay sia etero) non hanno mai avuto relazioni stabili; la cosa mi soprende quanto mi stupirebbe scoprire che chi è obeso mangia voracemente. Tuttavia è sempre possibile che io mi sbagli.

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A me chiaramente non importa nulla sostenere l'una o l'altra possibilità

perché l'unica cosa che spero è che single e accoppiati siano felici della loro condizione.

Preferisco due single allegramente promiscui a una coppia infelice che stia insieme trent'anni.

Metto - senza vergogna - la felicità prima della monogamia. E anche prima della libertà sessuale.

 

Nel problema trattato, non me la sentirei di consigliare a un ragazzino

di "tenerselo stretto altrimenti non troverà mai un fidanzato".

Lo trovo un consiglio da "porcone" in cerca di culetti stretti da aprire

o da "sfranta" che non vuole avere troppa concorrenza.

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