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Sballo, sessualità e socializzazione nel mondo gay


akinori

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E ritengo che chi non abbia rispetto di se stesso non possa avere nemmeno rispetto per gli altri. Molti gay che si drogano si giustificano appunto così: posso fare di me quello che voglio. ecco, a me interessa approfondire questo punto: la libertà dello sballo nel gay e la sua connessione con la mancanza di una legge morale. Ma questo è solo uno degli aspetti della mia indagine.

 

5) mi sballo per un malinteso senso del libertarismo: siccome non esiste legge o regola morale, dato che l'unica legge morale che conosco è quella cattolica che ha mortificato e mortifica la mia identità, rifiuto la legge morale in sè rifiutando il cattolicesimo (che inconsciamente resta la mia legge morale), quindi : dio non esiste, tutto è permesso.

Ogni cosa che blocca la mia libertà è negativa: la mia morale è solo nel non nuocere agli altri, quindi sono libero di fare quello che voglio al mio corpo: calarmi, spinellarmi, andare in overdose. Anche questa motivazione, più "politica", mi sembra tipica di certi gay ed è in effetti la giustificazione che si può vendere come migliore per assolvere un'eventuale dipendenza tossicomanica. La droga come atto di libertà irresponsabile.

Il fatto è che non c'è bisogno di un dio per stabilire la legge morale, e la responsabilità non è solo nei confronti degli altri, ma anche nei confronti di te stesso, perché se non sei responsabile innanzitutto verso di te non puoi esserlo verso gli altri. Quindi non ci sono scuse: non c'è alcuna motivazione per giustificare lo sballo!

 

E invece il "rispetto di sé stessi" e il "rispetto per gli altri"

sono due fattori completamenti indipendenti.

Chi fuma o è ghiotto di cibi grassi non è più portato

a compiere reati contro le persone di un salutista.

 

Allo stesso modo la "mancanza di una legge morale"

non induce i gay a essere più o più assassini degli etero.

Non li induce nemmeno a drogarsi di più...

 

Se davvero esistessero dei gay che si drogano per "andare contro la morale comune"

suppongo che dovrebbero anche rubare, uccidere e stuprare più degli etero.

 

Trovo affascinante questa tua idea luciferina dei gay

che me li presenta come satiri drogati e blasfemi.

E' solo evidentemente molto distante dalla realtà...

 

1) le motivazioni di tipo edonistico: mi sballo per essere felice e godermela, e questa è la motivazione universale che accomuna etero e gay ma che nasconde un buco nell'anima di qualità diversa nelle due categorie.

 

Giusto per curiosità quale sarebbe il "buco dell'anima" tipicamente eterosessuale?

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@ Loup Garou, non ho inserito il cattolicesimo di soppiatto: ho semplicemente detto che , secondo me, i gay identificano l'unica legge morale con quella cattolica, ma non volevo spostare il discorso sul cattolicesimo. Comunque accetto la responsabilità dell'equivoco, questa volta sono stato io per primo a nominarlo, è vero, ma è stato un riflesso spontaneo dato che la polemica anticattolica è sempre sottintesa quando si parla di morale qui

 

@@Almadel, secondo me il rispetto di se stessi e il rispetto degli altri sono interdipendenti. Ad esempio, un gay che non si accetta ha rispetto di se stesso? No! Come pensi che possa averlo per altri gay? E così una persona che si droga. Se una persona di droga non ha rispetto di sé e non lo avrà nemmeno per gli altri. Infatti la maggior parte dei drogati hanno più propensione a fare del male anche agli altri, per procurarsi la droga, soprattutto se abusano di sostanze pesanti,. Inoltre droga e alcol abbassano di per se le inibizioni e quindi predispongono ad atti illegali e immorali, anche quando non sia cogente la necessità di procurarsi la droga. Non mi sembra che chi fuma crack o eroina abbia rispetto degli altri, basta leggere i reati che si compiono quotidianamente sotto l'effetto di questi stupefacenti. E chi mangia cibi grassi pur essendo obeso e quindi fa del male al suo organismo, non ha rispetto di se stesso e indirettamente si rende complice di questa società consumista che vive sfruttando il terzo mondo in gran parte sotto la soglia della povertà, sai già come la penso su questo punto. Per quanto riguarda i gay che si drogano, non lo fanno per andare contro la morale comune. Questo poteva valere in passato per alcuni decadenti o bohemien con tendenze omosessuali. Oggi il gay che si droga, secondo me, è vittima del "libertarismo assoluto". il procedimento mentale è questo: la morale condanna la mia condotta omosessuale. per sfuggire alla repressione io rifiuto questa morale in toto. Nel momento in cui non c'è più morale tutto è permesso. Quindi ho il diritto di drogarmi. Insomma l'emancipazione dalla morale per affermarsi politicamente come gay, cioè portatore politico di identità sessuale, diviene rifiuto totale della morale. Gli etero non sarebbero vittime di questo processo mentale in quanto in una socierà eteronormativizzata non hanno bisogno di emanci

pare dalla morale la loro identità sessuale.

Dunque su questo punto mi sembra ci sia un'importante differenza fra le motivazioni che spingono un gay a drogarsi, rispetto a un etero.

Non ho nessuna idea luciferina dei gay. Come potrei averla? Sono gay anch'io! Non penso che i gay siano blasfemi o satiri lussuriosi Non sono cattolico! Ritengo però che esista un problema di tossicomania (oltre che di sessocentrismo) nel mondo gay, molto sottovalutato. Spesso giustificato con il "tanto lo fanno pure gli etero, in ambienti simili". Oppure: "basta che non faccio male agli altri". Si dimentica però che un gay ubriaco che torna la notte da una disco e si mette alla guida di una macchina, è responsabile anche della vita degli altri, oltre che della sua, tanto per fare un esempio banale. E non credo che si possa sostenere una tesi del tipo: "i gay del sabato sera non bevono perchè hanno paura di fare incidenti che deturperebbero il loro visino o qualche parte del corpo :)): ". penso non ci siano differenze fra gay che bevono ed etero che bevono, penso che questo l'abbiamo assodato.

 

Il buco nell'anima che si portano gli etero che sballano credo sia di tipo sociale: non si riconoscono nel modello sociale attuale e nei suoi valori.

Il buco nell'anima che hanno i gay mi sembra di tipo piu identitario, nel senso sentono la mancanza di qualcosa nella loro identità. Ma non nel senso banale che non si accettano, Anche dopo che ti sei accettato, sembra che ci sia qualcosa che non quadra, una mancanza, che non credo si possa spiegare banalmente con i soliti residui di omofobia interiorizzata: probabilmente la sensazione che , in fondo in fondo, al massimo saranno tollerati da una società che resterà sempre profondamente eteronormativizzata, ma mai veramente accettati...confesso che anche io nutro una sensazione del genere, ma questo vuoto interiore non lo riempio con la droga bensì cerco di riempirlo con gli impegni, le relazioni, lo studio. però conosco molti gay, con un carattere più debole del mio, che non riescono ad elaborare bene questa incertezza per il futuro, cadono in depressione e credono di trovare nella droga una risposta. Un mio amico, gay dichiarato ma molto depresso, dice che solo quando "si canna" riesce ad accettare la sua condizione di "gay che sarà sempre considerato leggermente diverso da un etero, anche se si sposerà col suo ragazzo e adotterà dei figli".

Poi ho conosciuto anche gay così repressi che riuscivano a fare sesso solo sotto effetto di alcol e cocaina e che ufficialmente erano etero, non ammettevano nemmeno la loro bisessualità. E ho conosciuto anche gay consapevoli di esserlo, che non accettavano lo stile di vita gay imperante perché superficialle, anaffettivo eccetera, per loro evidentemente unico stile di vita gay che conoscevano, e cercavano conforto nella droga in seguito a delusioni affettive , difficoltà relazionali...insomma è un mondo molto vario ma esiste e bisogna affrontarlo quello dei gay che si drogano.

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@Almadel, secondo me il rispetto di se stessi e il rispetto degli altri sono interdipendenti. Ad esempio, un gay che non si accetta ha rispetto di se stesso? No! Come pensi che possa averlo per altri gay? E così una persona che si droga. Se una persona di droga non ha rispetto di sé e non lo avrà nemmeno per gli altri. Infatti la maggior parte dei drogati hanno più propensione a fare del male anche agli altri, per procurarsi la droga, soprattutto se abusano di sostanze pesanti,

 

L'omofobia interiorizzata non c'entra nulla.

 

La gente che ruba per la droga sono i "tossicomani poveri"

Ti pare che Lapo Elkann rubasse per la droga?

Come al solito per dire che la droga è immorale,

devi appellarti a qualche fattore esterno (come la povertà).

C'è anche gente che ruba per comprarsi una piscina,

secondo il tuo ragionamento le piscine sono immorali.

 

Inoltre droga e alcol abbassano di per se le inibizioni e quindi predispongono ad atti illegali e immorali

 

E allora giudica gli atti immorali a prescindere dalla sostanza assunta, è difficile?

C'è un campo che è quello della libertà individuale e un campo che è quello della libertà altrui.

Se mia nonna beve due bicchieri di vino e non fa del male a nessuno, perché dovresti farle la predica?

 

Oggi il gay che si droga, secondo me, è vittima del "libertarismo assoluto". il procedimento mentale è questo: la morale condanna la mia condotta omosessuale. per sfuggire alla repressione io rifiuto questa morale in toto. Nel momento in cui non c'è più morale tutto è permesso. Quindi ho il diritto di drogarmi. Insomma l'emancipazione dalla morale per affermarsi politicamente come gay, cioè portatore politico di identità sessuale, diviene rifiuto totale della morale. Gli etero non sarebbero vittime di questo processo mentale in quanto in una socierà eteronormativizzata non hanno bisogno di emanci

pare dalla morale la loro identità sessuale.

 

Se per affermarci politicamente come gay dobbiamo rifiutare la morale borghese,

come mai le cose che chiedono i gay di tutto il mondo sono i matrimoni e le adozioni?

E' un discorso che forse poteva valere 40 anni fa, per i "nonni" dei gay di oggi.

Ma non tutti i gay somigliano a Pannella e forse è più un male che un bene.

 

Dunque su questo punto mi sembra ci sia un'importante differenza fra le motivazioni che spingono un gay a drogarsi, rispetto a un etero.

Non ho nessuna idea luciferina dei gay. Come potrei averla? Sono gay anch'io! Non penso che i gay siano blasfemi o satiri lussuriosi Non sono cattolico! Ritengo però che esista un problema di tossicomania (oltre che di sessocentrismo) nel mondo gay, molto sottovalutato. Spesso giustificato con il "tanto lo fanno pure gli etero, in ambienti simili". Oppure: "basta che non faccio male agli altri". Si dimentica però che un gay ubriaco che torna la notte da una disco e si mette alla guida di una macchina, è responsabile anche della vita degli altri, oltre che della sua, tanto per fare un esempio banale. E non credo che si possa sostenere una tesi del tipo: "i gay del sabato sera non bevono perchè hanno paura di fare incidenti che deturperebbero il loro visino o qualche parte del corpo smile3.gif ". penso non ci siano differenze fra gay che bevono ed etero che bevono, penso che questo l'abbiamo assodato.

 

Ma esiste un problema di tossicomania nel mondo gay

o è esattamente uguale nel mondo etero?

I gay guidano ubriachi più degli etero o no?

 

Perché "un problema del mondo gay" è l'AIDS

che ci colpisce otto volte più frequentemente degli etero.

Ma la leucemia non è "un problema del mondo gay".

 

O facciamo un discorso specifico sui gay (AIDS, omofobia, adozioni, istituzionalizzazione delle coppie)

oppure facciamo un discorso generale (cancro, inflazione, surriscaldamento globale, disoccupazione).

Perché per me sentire che "la droga è un problema del mondo gay, perché fanno incidenti tornando dalla disco"

suona come sentire "l'effetto-serra è un problema del mondo gay, perché vanno in automobile in discoteca".

 

Il buco nell'anima che si portano gli etero che sballano credo sia di tipo sociale: non si riconoscono nel modello sociale attuale e nei suoi valori.

 

E che vuol dire?

Che rifiutano il modello della famiglia del Mulino Bianco e per questo si drogano?

O che rifiutano il modello delle orgie berlusconiane e per questo si drogano?

Quale sarebbe "il modello sociale attuale in cui non si riconoscono?

 

Il buco nell'anima che hanno i gay mi sembra di tipo piu identitario, nel senso sentono la mancanza di qualcosa nella loro identità. Ma non nel senso banale che non si accettano, Anche dopo che ti sei accettato, sembra che ci sia qualcosa che non quadra, una mancanza, che non credo si possa spiegare banalmente con i soliti residui di omofobia interiorizzata: probabilmente la sensazione che , in fondo in fondo, al massimo saranno tollerati da una società che resterà sempre profondamente eteronormativizzata, ma mai veramente accettati...confesso che anche io nutro una sensazione del genere, ma questo vuoto interiore non lo riempio con la droga bensì cerco di riempirlo con gli impegno, le relazioni, lo studio. però conosco molti gay, con un carattere più debole del mio, che non riescono ad elaborare bene questa incertezza per il futuro, cadono in depressione e credono di trovare nella droga una risposta. Un mio amico, gay dichiarato ma molto depresso, dice che solo quando "si canna" riesce ad accettare la sua condizione di "gay che sarà sempre considerato leggermente diverso da un etero, anche se si sposerà col suo ragazzo e adotterà dei figli".

Poi ho conosciuto anche gay così repressi che riuscivano a fare sesso solo sotto effetto di alcol e cocaina e che ufficialmente erano etero, non ammettevano nemmeno la loro bisessualità. E ho conosciuto anche gay consapevoli di esserlo, che non accettavano lo stile di vita gay imperante perché superficialle, anaffettivo eccetera, per loro evidentemente unico stile di vita gay che conoscevano, e cercavano conforto nella droga in seguito a delusioni affettive , difficoltà relazionali...insomma è un mondo molto vario ma esiste e bisogna affrontarlo quello dei gay che si drogano.

 

Può anche darsi che la droga sia una risposta al "minority stress".

La Società eteronormativa ti schiaccia e tu reagisci drogandoti;

ma come puoi reagire studiando o lavorando molto,

facendo volontariato o palestra o mille altre cose.

 

Se risultasse che i gay si drogano più degli etero

potrei considerare questa possibilità.

 

Tendo ad escluderla perché la droga ha una dimensione sociale

e il gay sottoposto a "minority stress" tende all'isolamento

e più che "sfidare le convenzioni" diventa "estremamente convenzionale",

di solito per paura di deludere la famiglia o per dimostrare "che non è di serie B"

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@@Almadel, mi fa piacere che tu giudichi morale Lapo Elkann solo perché non ha rubato per la droga. :banana:

Complimenti! Dunque reputi morale , dal tuo punto di vista gay, che un etero vada a marchette trans! Ma complimenti, davvero!

 

Siamo esseri umani. Comprendiamo cosìè giusto o cosa non lo è. Ma non sempre riusciamo a comportarci di conseguenza: le passioni ci travolgono! Siamo umani! Non siamo macchine!

Siamo fragili psicologicamente. La droga non fa altro che accentuare la nostra fragilità psicologica. E ci predispongono a comportamenti immorali.

Non è vero che " le cose che chiedono i gay di tutto il mondo sono i matrimoni e le adozioni". A molti gay tutto questo non interessa affatto, proprio perché non vogliono omologarsi a una morale borghese. Pannella non mi risulta sia gay, ma bisex.

L'Aids, che in origine fu un problema esclusivo del mondo gay, tanto è vero che la sua denominazione originaria era GRID dove quella "g" sta per gay, si sviluppò inizialmente in quelle comunità omosessuali nordamericane post Stonewall, nelle quali non c'era nessun limite morale, appunto. Il libertarismo assoluto. "La morale corrente mortifica la mia omosessualità. Dunque non è valida. Ma se non è valida tutto è permesso" Questo è stato il sillogismo originale. Qui l'origine del male: niente di metafisico. Parliamo di una malattia che si sviluppò colonizzando sistemi immunosoppressi facendoli collassare. E qual era l'origine dell'immunosoppressione? sesso anale bareback di gruppo, popper, antibiotici, droghe leggere e pesanti. Orge vere, di cui oggi non abbiamo la più pallida idea! Ho ascoltato testimonianze di persone sanissime, che in una sola notte in un locale gay di New York o los Angeles, in quel periodo, si beccò mononucleosi, epatite e sifilide. E c'era un'intera comunità omosessuale che ogni notte faceva questo! Perché riteneva che potesse fare del proprio corpo quello che voleva. E infatti lo ha devasttao, devastando anche quello degli altri. perché poi l'aids è dievntata un'epidemia, è uscita fuori dagli Usa e dai ghetti gay e si è diffuso in tutto il mondo.

 

Sesso promiscuo, droga e stile di vita sbagliato, secono scienziati accreditati, fra cui dei premi Nobel, sono all'origine della malattia più terribile della contemporaneità: l'AIDS.

Possibile che non si riesca ad imparare niente da questa lezione, ancora oggi? Possibile che si abbai ancora il coraggio di sostenere che di se si può fare quello che si vuole?

Di te puoi fare quello che vuoi solo se sei un eremita che risponde solo di te stesso.

Ma quando fai parte di un tessuto sociale, tutto quello che fai al tuo corpo ricade sugli altri. La tua droga non sarà mai un tuo problema individuale, sarà sempre un problema sociale. Sveglia!!!!!

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@Almadel, mi fa piacere che tu giudichi morale Lapo Elkann solo perché non ha rubato per la droga. banana.gif

Complimenti! Dunque reputi morale , dal tuo punto di vista gay, che un etero vada a marchette trans! Ma complimenti, davvero!

 

Ovvio: certo che lo giudico "morale".

Tra andare a marchette trans e lasciare a casa un migliaio di dipendenti;

direi che è la seconda la cosa che mi preoccupa di più.

 

Ovviamente preferirerei - per lui - che le trans se lo scopassero per il suo bel faccino

e non per i soldi o per la coca che lui può offrire; ma lui non ha la fortuna di essere povero come me.

 

Siamo esseri umani. Comprendiamo cosìè giusto o cosa non lo è. Ma non sempre riusciamo a comportarci di conseguenza: le passioni ci travolgono! Siamo umani! Non siamo macchine!

Siamo fragili psicologicamente. La droga non fa altro che accentuare la nostra fragilità psicologica. E ci predispongono a comportamenti immorali.

Non è vero che " le cose che chiedono i gay di tutto il mondo sono i matrimoni e le adozioni". A molti gay tutto questo non interessa affatto, proprio perché non vogliono omologarsi a una morale borghese. Pannella non mi risulta sia gay, ma bisex.

 

Tu parlavi di "identità politica" ed esiste una sola identittà politica:

quella che vuole i matrimoni gay e le adozione.

Non esiste un gruppo gay che vuole la poligamia e la droga libera.

Esiste Pannella, ma come ci ricordi è appunto bisex.

 

L'Aids, che in origine fu un problema esclusivo del mondo gay, tanto è vero che la sua denominazione originaria era GRID dove quella "g" sta per gay, si sviluppò inizialmente in quelle comunità omosessuali nordamericane post Stonewall, nelle quali non c'era nessun limite morale, appunto. Il libertarismo assoluto. "La morale corrente mortifica la mia omosessualità. Dunque non è valida. Ma se non è valida tutto è permesso" Questo è stato il sillogismo originale. Qui l'origine del male: niente di metafisico. Parliamo di una malattia che si sviluppò colonizzando sistemi immunosoppressi facendoli collassare. E qual era l'origine dell'immunosoppressione? sesso anale bareback di gruppo, popper, antibiotici, droghe leggere e pesanti. Orge vere, di cui oggi non abbiamo la più pallida idea! Ho ascoltato testimonianze di persone sanissime, che in una sola notte in un locale gay di New York o los Angeles, in quel periodo, si beccò mononucleosi, epatite e sifilide. E c'era un'intera comunità omosessuale che ogni notte faceva questo! Perché riteneva che potesse fare del proprio corpo quello che voleva. E infatti lo ha devasttao, devastando anche quello degli altri. perché poi l'aids è dievntata un'epidemia, è uscita fuori dagli Usa e dai ghetti gay e si è diffuso in tutto il mondo.

 

Quindi?

Ora ci facciamo le nostre belle orgie col condom

e torniamo a casa felici e contenti.

Io ho avuto sia la sifilide che l'epatite e in meno di un mese

sono guarito da entrambe e adesso sono meno a rischio di te

(che potenzialmente te le puoi prendere e contagiare altri, anche solo con un bacio).

Mai avuto la mononucleosi, ma anch'essa mi spaventa assai poco.

 

Ma chi vuoi spaventare?

I ragazzi che hanno paura anche dell'aviaria o della suina?

Se usi il condom e sei ben informato, tutti i rischi sono trascurabili.

 

Sesso promiscuo, droga e stile di vita sbagliato, secono scienziati accreditati, fra cui dei premi Nobel, sono all'origine della malattia più terribile della contemporaneità: l'AIDS.

Possibile che non si riesca ad imparare niente da questa lezione, ancora oggi? Possibile che si abbai ancora il coraggio di sostenere che di se si può fare quello che si vuole?

Di te puoi fare quello che vuoi solo se sei un eremita che risponde solo di te stesso.

Ma quando fai parte di un tessuto sociale, tutto quello che fai al tuo corpo ricade sugli altri. La tua droga non sarà mai un tuo problema individuale, sarà sempre un problema sociale.

 

Questa è una leggenda metropolitana.

L'AIDS proviene dal virus HIV e il sesso promiscuo, la droga e lo stile di vita non c'entrano nulla.

Se lo pensi davvero spero che tu faccia sesso monogamo con un sieropositivo senza protezione.

Poi ci racconti a cosa ti è servito essere astemio, aver fatto sesso solo con lui e mangiare solo vegetariano.

 

Io faccio quello che voglio responsabilmente.

E se qualcuno pensa io sia irresponsabile,

spero tanto che chiami un primario di malattie infettive e un giudice

che mi dicano che sto avendo una condotta diversa dalla perfezione.

 

Mi sottoporrò volentieri a test scientifici e indagini processuali

perché non ho proprio paura di nulla.

E spero tanto di conoscerti personalmente per il gusto

di andare insieme a "Malattie Infettive" per fare i test insieme

e pubblicarli su questo forum.

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Per carità, il "gusto di andare a Malattie Infettive per fare il test" lo lascio a te dopo le tue "orge responsabili" :eh:

A parte il fatto che il sesso autentico è abbandono totale e un orgia con i preservativi francamente mi fa ridere, mi sa tanto di ballo in maschera :rotfl:

La correlazione tra certe pratiche sessuali, abuso di farmaci e di ogni tipo di droga non è affatto una leggenda metropolitana, è scientifica!

Il collasso del sistema immunitario nella popolazione gay statunitense negli anni '80, alla base dell'epidemia di aids in occidente, è avvenuto così.

Quelli facevano orge vere, non gli scambi di coppia con il doppio guanto (questa sarebbe l'orgetta all'italiana). E i risultati sono quelli che sappiamo.

 

Per essere responsabili nei confronti di se stessi non basta indossare il preservativo: l'epatite e la sifilide te le sei beccate lo stesso, come scrivi tu stesso, e sembra quasi che tu te ne faccia un vanto. E non credo che te le sia beccate con un bacio innocente, scusami, visto il tuo modo di ragionare.

Devi essere proprio sfortunato se non sei sessocentrico per beccarti una malattia infettiva! Ovviamente, non si rifiuta il sessocentrismo per la paura delle malattie (anche se il rifiuto è un buon profilattico generale) ma perché è immorale. Sessocentrismo significa usare un altro essere umano come oggetto e non come fine. Significa usare un essere umano solo per soddisfare le proprie esigenze sessuali. Ancora una volta Kant ci aiuta.

 

Il grande genio di Kant: tutti gli atei pronti ad osannarlo, perché dimostrò che con la logica non si può dimostrare l'esistenza di Dio. Tutti a venerarlo perchè è anche grazie a lui, al suo illuminismo, che si sono elaborati i concetti di diritto e di democrazia come li intendiamo oggi. Ma quando si parla di morale, Kant diventa insopportabile. Il suo rigore tedesco, profondamente laico, che scolpisce in sentenze immortali i concetti di responsabilità e Legge Morale, fa paura agli Italiani, che pur proclamandosi atei, poi guardano alla croce quando devono orientarsi in campo etico. E pretendono che Gesù si manifesti per dire loro come comportarsi. Ma si può? :D

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A parte il fatto che il sesso autentico è abbandono totale e un orgia con i preservativi francamente mi fa ridere, mi sa tanto di ballo in maschera rotfl.gif

 

Il sesso autentico non si fa solo senza preservativo.

Nei primi 3-6 mesi di una relazione (prima del test) si usa il condom e si fa "sesso autentico".

Le coppie sierodiscordanti usano il condom tutta la vita e fanno "sesso autentico".

 

L'abbandono totale è un fatto di sentimenti e non di sperma.

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Spero che nessun giovane inesperto faccia caso alle parole di Almadel. Trovo molto pericoloso far passare il messaggio di poter fare sesso promiscuo indiscriminato perchè tanto "al limite" ti becchi la sifilide o l'epatite, ma stiamo scherzando????? In ogni caso le malattie infettive sono solo un'aggravante per il sessocentrismo. Il problema l'ha ben spiegato akinori, quando le persone vengono utilizzate come oggetti per i propri piaceri personali. Mi sfugge cosa ci possa essere di più completo del fare sesso con la persona che si ama.

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(piccolo OT Di fatto, l'abbandono totale con il preservativo non è possibile. Come non è possibile l'abbandono totale sapendo che il preservativo può rompersi o essere difettoso (durante l'uso). Come non è possibile l'abbandono totale quando sai che ti puoi beccare una mst anche usando il preservativo. O la munocleosi con un bacio. O le piattole. Almadel è inutile che ci giriamo intorno, la "promiscuità responsabile" è sesso di seconda mano, che solo può essere giustificato da chi è sessocentrico fine OT)

 

Ma rientriamo un discussione: vi va qualche dato scientifico? Le statistiche dicono che il consumo di sostanze fra i gay ha un'incidenza dal 20 al 35% rispetto al resto della popolazione. Questo dice la scienza:

 

" La rassegna della letteratura scientifica internazionale descrive i gay e le lesbiche come unapopolazione a rischio circa l’abuso di alcool e di altre droghe, con un’incidenza che va dal 20% al 35%, circa tre volte superiore alla popolazione generale (Bradford e Ryan, 1987; Fifield et al.,1975; Morales e Graves, 1983; Saghir et al., 1970).

Stall e Wiley (1988) sostengono inoltre che i gay maschi non solo consumano più droghe maanche una varietà maggiore. Sono molti gli studi che si soffermano sull’uso di popper da parte dei gay maschi, così come quelli che focalizzano il proprio intervento sull’uso di alcool da parte delle lesbiche.

Il NIDA (National Institute on Drug Abuse) denuncia l’uso crescente di speed o meth da parte deigay che lo scelgono, solitamente iniettandoselo, per il suo potere afrodisiaco, in modo da sostenere vere e proprie maratone sessuali. Uno studio recente su 908 maschi, gay e bisessuali consumatori di droghe, riporta che il 37% ha fatto uso di metanfetamine nel precedente mese.

(Reback e Grella, 1999)."

 

Questo dimostra che il problema della tossicodipendenza fra i gay è ancora più grave di quello che sospettassi. Infatti, se ricordate, io ero partito dall'ipotesi buonista e politically correct, che le percentuali fossero identiche fra etero ed omo. La scienza dimostra che non è così.

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AndrejMolov89

Guarda Akinori che ti ho parlato di questo studio all'inizio. Il problema sostanziale di questi studi è che prendono in esame tutta la popolazione gay. La popolazione gay non è un gruppo a sè stante, è un insieme di individui spalmati su diverse realtà sociali. Quindi è valida l'ipotesi che l'abuso di certe sostanze sia derivato non solo dal fatto che si vive male la propria omosessualità, ma anche a causa dei problemi associabili dall'ambiente di provenienza.

In ogni caso, il possibile abuso marcato di queste sostanze è giustificato dal minority stress, ovvero una delle giustificazioni che tu non vuoi esaminare in questo topic.

La scienza non dimostra niente, il carattere di quelle statistiche è puramente descrittivo. Posso descriverti perfettamente un granito alcalino , ma la descrizione non è un atto puramente scientifico. Se io volessi dimostrare che i graniti alcalini sono più ricchi in materiali radioattivi rispetto ai basalti, l'ipotesi di lavoro è scientifica ^^ Chiaro?

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C'è da dire di più su questi studi. Sono tutti vecchissimi, venti o trent'anni sono una differenza abissale in termini di trend sociali; di fatto rendono questi studi del tutto inutilizzabili al giorno d'oggi. L'unico studio recente è Reback, Shoptaw e Grella, che non è del 1999 ma del 2008. Ma è anche quello che ci dice di meno sul consumo generale di droghe fra gay, visto che il campione è stato scelto appositamente fra omosessuali che facevano uso di droghe XD

In particolare:

 

Teams of outreach workers canvassed areas known to be frequented by substance-using gay and bisexual males, including sex clubs, bars, bathhouses, cruising areas, parks, coffee houses, and specific street corners and alleys.

 

Lo studio non dice nulla sulla prevalenza dell'abuso di droghe fra gli omosessuali, e non è quello il suo scopo; Reback & co. erano interessati esclusivamente al consumo di metanfetamine. Sarebbe folle voler capire se gli omosessuali usano droghe più degli etero selezionando in partenza un campione di tossicodipendenti, questa è roba da Movimento per la Vita, non da scienziati :P

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Come al solito quando le statistiche sono a nostro favore sono scientifiche e il resto non conta nulla, perché la scienza è la scienza. Quando invece le statistiche non sono a favore si tirano fuori mille scuse: i campioni presi in esame, le metodologie. Sembra che ne sappiate più voi degli scienziati che hanno fatto le ricerche. Ma un pochetto di onestà intellettuale? :muro: :P

 

@@Greed, la scienza sperimentale si basa sull'osservazione, quindi sulla descrizione. I dati statistici sono scientifici, inutile che tiri in ballo la geologia, chiaro?

Il minority stress spiega l'uso maggiore di droga in certi gruppi omosessuali, ma non la giustifica, questo è il punto che deve passare.

 

 

Lo studio di Reback e Grella non riguarda l'incidenza sulla popolazione (infatti a questa si riferivano gli studi che ho citato di Bradford e Ryan e tutti gli altri.

Lo studio di Reback e Grella dimostra però che c'è una relazione tra sessocentrismo e tossicodipendenza. Infatti le anfetamine vengono adoperate a scopo afrodisiaco. E qui emerge un'altra cartteristica dell'uso di droghe da parte dei gay: sembra, considerando anche il famigerato popper, che l'uso di droghe nei gay, sia legato più che alla socializzazione ad avere effetti afrodisiaci. Piu si approfondisce la questione più il quadro diventa fosco...

 

p.s.

E sinceramente, come mai quando si tratta di giustificare con le statistiche Kinsey riguardo l'incidenza dell'omosessualità sulla popolazione, non si dice mai che risalgono agli anni '50? Forse perché possono servire a d affermare che gli omosessuali sono molto più di quanto ci si aspetti? :salut:

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AndrejMolov89

Non mi permetterei mai di dire che capisco maggiormente dello scienziato che ha fatto lo studio. Ma posso comunque discutere le tue conclusioni sullo studio, che ipotizzo non siano quelle fatte dallo studioso specificatamente.

 

Come facciamo se un dato non è osservabile? Lo possiamo inferire. Creiamo un modello, vediamo la risposta di modello e poi vediamo se quel modello fitta perfettamente con la risposta osservata. Questa è scienza, è sperimentale, ma non si basa sull'osservazione diretta.

Chi giustifica moralmente l'uso della droga? la giustificazione è anche sinonimo di spiegazione, dipende dal contesto in cui è inserita la parola.

A me pare che sei tu che voglia legare la tossicodipendenza al sessocentrismo il quale lo associ con gli omosessuali. Fai conclusioni che non possono essere desunte dal testo e soprattutto dichiari di non voler dare un taglio morale alla tua tesi, ma, invece, cerchi costantemente di darci un taglio morale.

La risposta di Freaky Fred, il quale è decisamente più competente di te, ma SOPRATTUTTO di te ( senza offesa, studi filosofia se non erro o qualcosa lì in giro) fa riferimento che l'abuso delle droghe non è solo funzione della persona, ma anche della condizione sociale( mode eccetera), quindi non hanno senso in questo periodo storico.

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E sinceramente, come mai quando si tratta di giustificare con le statistiche Kinsey riguardo l'incidenza dell'omosessualità sulla popolazione, non si dice mai che risalgono agli anni '50? Forse perché possono servire a d affermare che gli omosessuali sono molto più di quanto ci si aspetti?

No, semplicemente perché l'omosessualità non è un "trend sociale", non ti aspetti che il numero di omosessuali cambi di anno in anno. Infatti si tratta di una percentuale che viene continuamente confermata dagli studi successivi. Sicuramente però mi aspetto che il modo in cui si comportano cambi e tanto!

Se proprio vuoi onestà intellettuale, posso confermare una volta di più di essere il peggior nemico di me stesso che sia possibile trovare :P

Ho trovato effettivamente studi più recenti che confermano un maggiore utilizzo di droghe illegali fra GLB. Fattori associati ai comportamenti a rischio sono depressione clinica, minority stress, pensieri suicidari, il supporto da parte dei genitori e senso di insicurezza e paura legato alla propria condizione. In ogni caso, non si tratta di un comportamento "superficiale" da bimbiminkia, quanto effettivamente dell'espressione di un disagio sociale.

Chiaramente non si può deresponsabilizzare l'adolescente che si rifugia nell'alcol e nella droga, ma ridurre il tutto a questo fantomatico "sessocentrismo" non mi sembra ci dia informazioni in più, quando è evidente che ci troviamo di fronte ad un problema figlio innanzitutto dell'omofobia.

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Akinori, se ci tieni possiamo parlare solamente

delle droghe diffuse prevalentemente nell'ambiente gay

e collegate all'attività sessuale.

 

Cioè di popper e ghb

o di droghe universalmente diffuse,

ma utilizzate anche per la sessualità

(mdma, anfetamine e cocaina).

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Scusa ma che significa "La risposta di Freaky Fred, il quale è decisamente più competente di te, ma SOPRATTUTTO di te ( senza offesa, studi filosofia se non erro o qualcosa lì in giro)"???...davvero non capisco. Mi è chiaro solo che sei preso da qualche problema emotivo e dai soliti pregiudizi nei miei confronti. Ti invito ad adoperare la Ragione, ad evitare discorsi personali e confronti con gli altri, altrimenti eviterò ulteriori interazioni..semto puzza di flame :salut:

 

p.s.

non sono io a legare droga e sessocentrismo, è lo studio scientifico citato sopra.

 

@Freaky, non ti fai del male se sei onesto intellettualmente :D e io non sto riducendo tutto a questo sessocentrismo (che non è affatto fantomatico) ho posto solo una correlazione deducendola da studi scientifici che hanno fatto gli esperti. Certo ci vorrebbero dati più recenti e più particolareggiati, sono d'accordo, però io non sottovaluterei il problema della tossicodipendenza nel mondo glbt liquidandolo come "minority stress e quindi ancora una volta conseguenza dell'omofobia sociale. I problemi sono molti, c'è anche il problema della tossicodipendenza e il suo legame con la prostituzione, specialmente quella di tipo transessuale, c'è il fatto che le droghe che oggi sono più diffuse non sono quelle di 20 anni fa, e ciò vale sia per etero che gay...insomma, la situazione è abbastanza complessa.

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AndrejMolov89

La mia risposta non è prevenuta. E' usata con ragione. Io non ho abbastanza competenze per poter discutere i dati statistici del genere, a parte esempi geologici non posso far altro. La Geostatistica è logicamente diversa dalla statistica della psicologia. Tu studi materie umanistiche e quindi dubito che tu abbia un approccio scientifico alla questione, notando anche le conclusioni che trai.

Freaky è decisamente più competente di noi e sa come studiare determinati argomenti, sinceramente, mi fido decisamente del suo giudizio, infatti ho sempre avuto massima stima di lui come utente.

 

Per quanto riguarda i tuoi colpi bassi. Io ammetto i miei errori, ma non tu li usi sempre come colpi bassi, secondo te come dovrei comportarmi con te, che continui a punzecchiarmi in un modo o nell'altro? Sia quando faccio il calmo, sia quando ti chiedo scusa, sia quando sono aggressivo. Qui concludo, ammetto il mio limite e assisto :)

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Il fenomeno delle "droghe sessuali gay" ha un'età mediamente molto più alta

rispetto all'uso ricreativo e sociale fra gli adolescenti.

 

L'uso che viene fatto riguarda l'effetto di certe sostanze

nella dilatazione anale, soprattutto per pratiche "forti".

L'erezione ne risulta quasi sempre compromessa

e spesso devono venire associate in un "cocktail" con il Viagra

che risulta pericoloso per le cardiopatie.

 

Si tratta (soprattutto per il "G" e l'MDMA)

di droghe che non possono essere associate all'alcol:

cosa ben nota ai consumatori abituali, non altrettanto ai novizi.

 

Anche il sesso orale risulta normalmente compromesso,

in quanto - soprattutto le anfetamine - tendono a serrare la mascella.

Le anfetamine vengono normalmente aggiunte all'MDMA puro

(e anche all'acido lisergico, ma non c'entra con i gay o con il sesso).

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piccolo OT @ Greed, io non conosco Feeaky e i giudizi su chi è più competente valgono dal tuo punto di vista personale: non è che se tu ti senti meno competetnte di Freaky, automaticamente debbano esserlo anche gli altri, con questo atteggiamento crei solo flame. Apprezzo i tuoi sforzzi di interagire con me, dopo gli errori del passato, ma resti ancora prevenuto, questo è quello che percepisco. Magari mi sbaglio, ma la mia impressione è questa fine OT)

 

@amladell, vuoi restringere il campo alle droghe sessuali gay, quindi direttamente al rapporto fra dipendenza e sessocentrismo. Perché mi sembra che se si adoperi la droga durante un rapporto sessuale, non ci sia molto di omoaffettivo, no?

Dunque ammetti anche tu che l'uso delle droghe fra gay abbia una relazione anche col sessocentrismo?

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Per parlare di quello di cui vuoi parlare tu

è necessario non parlare del vero problema:

che è il "minority stress" negli adolescenti omosessuali

che poiché si suicidano il quadruplo degli etero

mi pare anche poco che si droghino solo il 20% in più.

 

C'è un rapporto tra certe pratiche sessuali estreme

(mi riferisco ovviamente al fisting) e il consumo di droghe.

Esiste anche un rapporto tra la riduzione della socializzazione alle discoteche

e la possibilità di venire a contatto con superalcolici e "droghe da ballo".

 

Contro la diffusione delle droghe sintetiche nell'ambiente del fisting

(non sono decisamente più adolescenti...)

si possono fare delle campagne mirate di riduzione del danno.

Nei rave party - per esempio - si dà per scontato che tutti assumano MDMA

e pertanto viene proibita la vendita di alcolici.

Nei fist party non si può però dare per scontato che tutti assumano droghe sintetiche

e non puoi nemmeno distribuire materiale informativo, perché il gestore

non può ammettere che si usano certe sostanze nel suo locale.

Questo è il solito rischio del Proibizionismo: sai che la gente usa delle droghe

e che le usa anche se gliele proibisci, ma non puoi far nulla per indurli a essere un consumatore responsabile.

 

Per quanto riguarda tutti quei ragazzi gay che vanno in discoteca solo "perché è una discoteca gay"

(e che quindi - se fossero stati etero, magari andavano a giocare a D&D nella cantina di un amico)

e che quindi sono più esposti a venire a contatto con "droghe da sabato sera";

l'unica possibilità è quella di costruire delle alternative di socializzazione.

 

Convincere un 50enne che si fa fistare a non assumere alcol o Viagra con le "pasticche"

è una cosa che puoi fare probabilmente solo in Olanda o in un party autogestito;

per evitare che il 20enne sia costretto ad andare in disco per trovarsi un ragazzo

(e doversi bere due Martini e conoscere uno spacciatore...) è invece importante

creare dei luoghi omosessuali alternativi.

 

FreakyFred non sbaglia quando dice che i 25 anni le cose cambiano molto.

Grazie a internet un 20enne riesce a essere gay senza andare in discoteca

e sono sempre di più i giovani e i giovanissimi che non ci sono quasi mai andati.

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parlo a titolo personale di "giovane". Non ho mai usato droghe per disinibirmi ne alcool lo facevo per divertirmi punto. che poi sia capito che poi abbia anche cuccato è stato un "incidente di percorso. Ma non ho mai usato droghe per fare sesso. per quello che ne so io l'uso di droghe non cambia molto tra etero e gay (ovviamente io parlo per la mia generazione). Non so se i 40enni gay ne abusano. P.s giusto perchè sia chiaro non sono un alcolizzato ne drogato sono una di quelle persone che lo fa ogni tanto, manco tanto per divertirsi di più ma così perchè ogni tanto mi va di farlo perchè mi diverte sapere il giorno dopo cosa ho fatto.

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Per parlare di quello di cui vuoi parlare tu

è necessario non parlare del vero problema:

che è il "minority stress" negli adolescenti omosessuali

che poiché si suicidano il quadruplo degli etero

mi pare anche poco che si droghino solo il 20% in più.

 

 

 

Almadel, ma capisci che se poni la droga come alternativa ai suicidi, a causa del mionority stress, la giustifichi?

"Mi drogo perché la società è omofoba" è solo una giustificazione.

Ma a me non interessa parlare nemmeno di questo: io vorrei approfondire il discorso del rapporto fra libertà dall'eteronormatività e libertarismo. perché sono convinto che il lassismo morale per cui puoi fare di te quello che vuoi, e quindi anche drogarti, dipende dall'emancipazione dall'eteronormatività, per molti gay. Ovvero. dato che la scoietà eteronormativa condanna, mortifica, limita il mio orientamento omosessuale, ogni cosa che limita di per sè è sbagliata. Ergo non occorre avere limiti. Quindi è lecito drogarsi, tanto non faccio male a nessuno. Esattamente come non faccio male a nessuno se amo una persona del mio stesso sesso. Ora se nel secondo caso si hanno tutte le ragioni del mondo, perché si tratta di altruismo ed è morale, perché l'altro rappresenta un fine e quindi il sesso non conta (mentre nel sessocentrismo l'altro è un mezzo e quindi è immorale)

nel primo caso (faccio del male a me stesso sballando per seguire il piacere o la sua illusione) si tratta di un gesto egoistico che poi produce un malessere che si ripercuote su quelli che ti stanno vicino e sull'intera società. Quindi è già immorale in sé. per me poi è doppiamente immorale perché se sei membro di una comunità non puoi disporre del tuo corpo drogandoti.

 

Poi c'è il discorso droga dei gay e sessocentrismo: probabilmente si percepisce, dentro di sé, da qualche parte, che il sessocentrismo è un comportamento sbagliato e la droga serve a liberarsi delle inibizioni o addirittura serve a potenziare quel piacere che si cerca nel sesso promiscuo.

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Ovvero. dato che la società eteronormativa condanna, mortifica, limita il mio orientamento omosessuale, ogni cosa che limita di per sè è sbagliata. Ergo non occorre avere limiti. Quindi è lecito drogarsi, tanto non faccio male a nessuno. Esattamente come non faccio male a nessuno se amo una persona del mio stesso sesso.

 

Sei consapevole di stare proprio descrivendo una forma di "minority stress"?

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Sono consapevole che il minority stress non può essere una giustificazione per drogarsi, nonostante l'omofobia sociale esista davvero.

Continui a deviare il discorso. Ho formulato due questioni ben precise, sopra.

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Non capisco perché tu insista sulla parola "giustificazione".

 

Nessuno definirebbe l'omofobia sociale una "giustificazione"

del suicidio degli adolescenti gay;

tutti la definirebbero una "causa".

 

Le dipendenze auto-generano delle "giustificazioni":

se fumo, dirò che lo faccio perché sono stressato per il lavoro.

 

Qual è la differenza tra una "giustificazione" e una "causa"?

Che una "giustificazione" non ha mai un riscontro oggettivo

(fumano altrettanto anche gli studenti e i disoccupati);

mentre una "causa" questo riscontro ce l'ha.

 

E' anche possibile che l'uso di droghe per il sesso fra i gay

sia dovuto al senso di colpa, alla sessuofobia e all'omofobia interiorizzata.

"Non riesco ad accettare che mi piaccia il sesso coi maschi,

quindi mi sento autorizzato a farlo solo quando sono ubriaco o drogato"

 

Sono abbastanza certo un etero ateo ventenne farebbe sesso con due belle ragazze

senza alcun bisogno di reprimere i suoi sensi di colpa con la vodka;

come magari un gay cattolico ventenne farebbe se la proposta venisse da due maschi.

 

Si tratta comunque di un problema di "minority stress".

Basterebbe che la società fosse meno omofobica e i gay meno sessuofobici

e riuscirebbero allegramente a fare sesso promiscuo

senza doversi raccontare: "Cavolo, ero sballatissimo! Quando sono fuori divento un vero porco!"

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AndrejMolov89

Più che altro a volte il termine giustificare viene usato anche come sinonimo di causare, xD a volte Akinori fa l'errore di non contestualizzare quella parola. ^^ Parlando di problemi del genere senza dare un taglio morale, giustificare ha il senso causale ^^

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adamlell e greed allora, vi spiego perchè nel caso della droga è lecito l'usa della parola giustificazione.

Se un marito uccidesse la moglie gelosa perché l'ha tradito, sosterreste che la gelosia sia una causa o una giustificazione?

La causa della morte della moglie è stata la gelosia. Ma non penso che giustifichereste l'uxoricidio con la scusa della gelosia, altrimenti dovremmo ritornare di qualche decennio indietro nella storia del nostro diritto penale, quando in qualche modo il delitto d'onore veniva giustificato (con precisi risvolti legali ovviamente a favore del marito).

 

Quindi: qualunque causa porti a fare uso di droga, è sempre una giustificazione per un drogato, Parliamo di una situazione di

dipendenza. Un tossicodipendnete è molto abile nel giustificare la sua dipendenza. Negli anni '60, la scusa (o giustificazione) sociale era molto in auge fra i drogati (a prescindere dal sesso e dall'orientamento): "ci droghiamo perché viviamo in una società di m...." "è tutta colpa della società" eccetera. In termini psicoanalitici queste si chiamano razionalizzazioni. Significa che si vuole dare un fondamento razionale ad una scelta irrazionale, che è appunto quella di drogarsi. Drogarsi non è una scelta razionale. E' sempre una scelta irrazionale. Capito? :awk:

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AndrejMolov89

In un discorso esterno si può utilizzare. Cioè, stai facendo un inutile OT sull'uso di una parola. Sostituisci la parola giustificare a causare. Visto che tu cerchi le motivazioni per l'uso della droga, è inutile eliminare l'elemento causale, altrimenti si dice che i gay usano la droga perché sono irrazionali. Cioè, sinceramente non comprendo il tuo discorso attorno a questa parola che non è stata usata nel senso di giustificabile moralmente.

Se vuoi che si utilizzi un altra parola per evitare fraintendimenti, va bene. o.o ma non mi pare così scorretto.

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Senti Greed, non capisco quello che scrivi. Sarà la dislessia, sarà il fatto che notoriamente non so leggere, evidentemente sei convinto tu di saper scrivere, non lo so. Ho l'impressione che vuoi provocare il solito flame. Non sono affatto OT, e l'argomento l'ho proprosto io, forse non te ne sei accorto. E noto che si cerca sempre di deviare la discussione dai punti fondamentali. Ho scritto che la tossicodipendenza non può essere mai una giustificazione, nemmeno per un gay. Se sei un tossicodipendente gay e ti giustifichi con il minority stress e l'omofobia sociale, non sei credibile. Perché sei tu ad essere responsabile principalmente della tua tossicodipendenza. Questa è la prima cosa che si insegna ai tossicodipendenti nei centri di recupero. Senza questa consapevolezza dalla droga non ne esci. Ho esperienza nel settore, ho fatto volontariato, tanto. So di cosa parlo. E non ti permetto di banalizzare e fare bassa retorica su una questione del genere. Non entra in ballo la moralità ma semplicemente la razionalità: se hai delle capacità razionali non ti droghi. Se non hai la capacità di usare bene le tue facoltà razionali, perché sono offuscate, significa che hai un problema psicologico. E' questo che intendo per "avere un buco dentro". Ogni tossicodipendenza alla sua base nasconde un problema psicologico.

 

Il discorso del rapporto fra droga e morale entra nella prospettiva sociale. Una società sana non può permettersi tossicodipendenti. Una società che tollera la tossicodipendenza e quindi la favorisce, è una società malata. La droga ha reso politicamente inoffensive intere generazioni. Il Potere è consapevole di ciò e usa la droga come oppio dei popoli, tautologicamente.

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AndrejMolov89

Ma guarda che il mio intento non è di dare la possibilità di giustificare, maDi Giustificare, di dire quali sono le cause. Sarebbe idiota e infantile affidarsi alla causa per giustificarsi moralmente di ciò che si fa. Sostanzialmente non si riconosce il problma. Il titolo del topic l'ho capito, e mi pare che si discuta sul rapporto tra stupefacenti e gay. Ora se non vuoi una motivazione, mi spieghi quale rapporto dobbiamo rendere evidentemente? il rapporto funzionale o il rapporto casuale? Io uso la droga per, io uso la droga a causa di. Cioè ho semplicemente notato un discorso inutile sulla giustificazione, ho capito quello che dici, ma nessuno sta giustificando i gay che si drogano con le cause ipotizzate per il loro utilizzo.

A maggior ragione se non è una scelta razionale e deriva da un disagio psicologico, bisognerebbe capire il perché. Ho capito che hai esperienza nel settore, non la metto in dubbio.

Era per ribadire che nessuno sta cercando di giustificare nulla, se non " capire le cause di un comportamento". Chiaro? :) Per questo dicevo che era inutile aprire una parentesi.

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