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Sballo, sessualità e socializzazione nel mondo gay


akinori

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Vorrei discutere qui del rapporto fra l'uso di alcol e sostanze stupefacenti

nel mondo gay, e del rapporto che c'è fra lo sballo

provocato da queste sostanze e la "scioltezza" sessuale, e quindi il sessocentrismo.

Ho l'impressione che molti gay non riuscirebbero a socializzare molto

se non facessero uso di certe sostanze o di alcol

(noto molto questa cosa nelle disco e nei locali)

e altri non riuscirebbero sessualmente a sciogliersi, se non perdendo la lucidità.

Voi che ne pensate? Possibilmente, no alla solite ipocrisie buoniste

e deresponsabilizzanti ("gli etero fanno di peggio", "ho il diritto di fare del male a me stesso"

"mai fatto uso di droga e tra i miei amici gay nessuno si droga o beve")

E per favore, non accetterò risposte del tipo: "se il gay si droga, si ubriaca o sballa

è colpa dell'omofobia sociale". :)):

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Ma, guarda.

Ho amici gay e amici etero più o meno della stessa fascia d'età (20-30 anni).

Il gruppo di amici etero è molto più alcolizzato, accannato e sessocentrico (so di comportamenti e sento commenti di una grevità assurda) di quello degli amici gay.

 

Mi puoi dire che forse poche persone non fanno una statistica, ma tu hai una statistica che puoi portare o il tuo topic si basa solo sulle impressioni?

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Non capisco la domanda.

 

MI sembra la traccia di un tema di terza media. L'uso delle droge negli adolescenti e bla bla bla...

 

se uno è impedito è impedito. Se per socializzare uno ha bisogno di drogarsi, possiamo consigliargli un bravo psicologo!!!!

 

Altrimenti che te devo dì... alla fine è tutta roba naturale :pausa:

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Nelle disco gay e nelle disco etero avvengono le stesse dinamiche. Dal punto di vista dello sballo non le vedo come due luoghi molto diversi.

In una discoteca trovi molte persone che vanno lì per sballarsi e molte semplicemente per ballare e divertirsi una serata con i propri amici. Nelle disco etero succede così, perché dovrebbe essere diverso in quelle gay non lo so. Ma tu che parli sempre così akinori l'hai mai frequentata una discoteca etero?

Forse per un maschio etero è diverso. Ma io sono andata in disco etero forse 6 volte in vita mia. E tutte le volte mi è capitato il tipo che mi palpasse o facesse qualche commento poco carino. E di vedere persone che prendevano delle pastiglie, in bagno vomito ovunque.

Queste cose che ti fanno tanto schifo le puoi vivere benissimo sia che frequenti locali gay sia che frequenti locali etero. Se ti danno tanto fastidio non vedo perché le frequenti e perché devi tanto accanirti con i ragazzi gay.

Eppoi che risposta buonista sarebbe: "ho tanti amici gay e nessuno si comporta così?" Non è una risposta buonista. Per me è la verità. Essendo che sono una molto pantofolaia e non amo particolarmente andare a ballare frequento molte persone con interessi simili ai miei.

Il fenomeno di cui parli è sia dei locali etero che di quelli gay.

Eppoi la discoteca è anche piena di persone che amano ballare e si divertono benissimo senza per forza uscire di testa ogni volta. Si fanno una paio di bevute (non si ubriacano mica ogni giorno). E anche se una sera si ubriacano non vedo che male ci sia. Non capisco però cosa c'entra questo con l'esser gay.

Di gay maschi ne conosco davvero molti. E nessuno di loro è un alcolizzato drogato e molti son bravi sia a ballare una sera in disco che a farti passare tre ore piacevoli in un bar davanti ad una buona cioccolata calda. Non mi pare abbiano tutti sti problemi a socializzare senza alcol.

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AndrejMolov89

Lol, credevo di non aver inviato il messaggio precedente.

Siccome era Ot. cosa devo rispondere?

 

No. I gay nn sono più debosciati di un qualsiasi altro gruppo. Come ho già detto un altra volta ad un idea simile ,se ti basi su statistiche bisogna riconoscere che per i gay sono spalmati su realtà sociali diverse, quindi bisogna omogenizzare il tutto

Edited by Loup-garou
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Visto che si parla di discoteche, e avendo fatto io il PR, posso aggiungere una considerazione.

 

Le discoteche non sono tutte uguali, sopratutto quelle etero.

 

Ci sono quelle più (per così dire) elitarie dove vanno ragazzi e ragazze più contenuti, che non

amano il caos e le risse e che vogliono un ambiente curato nei minimi particolari dove la selezione

è rigidissima, volta proprio ad impedire l'entrata di personaggi potenzialmente... troublemaker.

Mentre esistono discoteche etero più popolari dove l'entrara è più flessibile e per questo raccolgono

tipi decisamente discutibili e rissosi.

 

Per le disco gay questa differenza non si pone in quanto di vere e proprie discoteche gay ce ne sono pochissime

in ogni città, al massimo un paio e quindi non possono permettersi di filtrare la clientela (a parte quella etero come fanno alcuni).

 

Ora da quella che è la mia esperienza, devo dire che le discoteche etero sono generalmente più eterogenee ma

le discoteche gay nonostante accolgano una clientela di più ampio spettro non sono affatto più rissose e dedite

all'alcool. Tutt'altro, è risaputo, almeno a Roma, che al Gay Village ad esempio ci sia un grado di civiltà ed educazione

più alto che in una discoteca etero, e per questo è scelto da moltissimi/e etero stanchi delle solite bolgie.

 

Se però manca l'elemento "alcool e sballo", le disco gay sono invece più propense all'elemento "sesso", sotto forma di dark room

e rimorchio facile che non è certo ai livelli delle discoteche etero, ve l'assicuro.

 

Da qui ognuno sceglie il locale che è più di suo gusto.

 

Per quanto riguarda invece feste e festini a base di alcool e/o droga, beh quelli stanno dappertutto. Anche se a tal proposito

ho notato proprio quello che dice Akinori, e cioè che ci sono molti gay che per socializzare (o meglio per rimorchiare) giocano

proprio sull'effetto "sbronza", forse per una insicurezza interiore di fondo. Dalla mia esperienza ho visto più gay che etero fare

questo (ma non escludo di potermi sbagliare).

 

Di fondo, che la socializzazione nel mondo gay avvenga attraverso canali meno convenzionali questo credo sia un dato certo. Per

certi versi anche inevitabile. A questo punto ognuno deve scegliere la via migliore per socializzare, per quanto mi rigarda troverei

tristissimo e deprimente socializzare e rimorchiare sballandosi in discoteca o in qualche festino, specialmente se il proprio primo approccio

con conseguente prima volta avviene in questo modo.

 

D'altronde ognuno ha il diritto di fare le scelte che ritiene più opportune,

così come io ho il diritto di dire che certe scelte sono, a mio modesto avviso,

incredibilmente deprimenti.

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Ho amici gay e amici etero più o meno della stessa fascia d'età (20-30 anni).

Il gruppo di amici etero è molto più alcolizzato, accannato e sessocentrico (so di comportamenti e sento commenti di una grevità assurda) di quello degli amici gay.

Ah, giusto un appunto... parlando di amici etero e amici gay mi riferisco entrambi a gruppi di maschi.

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Comimciamo bene! Avevo detto in via preventiva niente paragoni con gli etero! :)):

Del resto il popper non mi sembra che sia usato molto nei locali etero, per esempio.

 

@@Madoka, non cominciamo a stravolgere le affermazioni già da ora per favore: non ho scritto

che c'è un rapporto fra l'uso di droga e l'essere gay. Altrimenti significherebbe

che tutti i gay sono drogati :fie:

 

A me interessa semplicemente il rapporto che hanno i gay con l'alcol e la droga.

Le loro motivazioni, che suppongo siano diverse da quelle degli etero.

I tipi di sostanze e la quantità. Ad esempio, ho l'impressione

che i gay facciano si uso di alcol, ma non ci vadano giù pesante come gli etero

fino a vomitare e a collassare (in genere).

E' possibile che adoperino bevande o sostanze chimiche per superare la cosiddetta ansia sociale?

E' possibile che una dipendenza da una droga qualsiasi, leggera o pesante, sia in relazione

ad un problema di autostima? Parlo di un gay che abbia fatto CO, naturalmente, e che si accetta

eccetera. Ma che è dipendente da qualche sostanza. Il fatto che si sballi quotidianamente

può essere il sintomo di un disagio psicologico, che indica il fatto che inconsciamente non si accetta?

Cosa nasconde l'uso di sostanze da parte dei gay? E non rispondete parlando di uso ricreativo, grazie.

Sappiamo che l'uso ricreativo è la prima giustificazione che si da il tossicodipendente!

 

fino ad ora mi sembra che solo @Altair abbia centrato il punto della questione da me posta.

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Scusa akinori, ma non è possibile fare un discorso sensato se non ti rapporti a qualcosa.

Senza fare un paragone con gli etero l'unica risposta possibile è "sì, ci sono dei gay che si ubriacano per l'ansia sociale, altri che si ubriacano per problemi di autostima".

Non si può parlare di percentuali perché non ce ne sono, si può parlare solo delle esperienze personali, ma se non si può fare paragoni con gli etero come si può discutere se sia un atteggiamento più o meno diffuso?

Dire per esempio "i gay si ubriacano di più con la vodka che con il vino" non ha senso se non ti rapporti al totale delle persone che si ubriacano.

 

Insomma non capisco dove vuoi arrivare (o meglio si capisce benissimo, al solito).

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AndrejMolov89

Secondo me, no. E' un modo per partecipare e togliere il pensiero "di non essere lì".

Secondo me non c'è una barriera o un ansia, c'è la percezione di non stare partecipando alla vita, il fatto che si osservano le persone ballare e non si balla, dà alla persona l'idea di non essere lì.

Per me è difficile dire che i gay siano più propensi all'uso. Bisognerebbe avere un gruppo di gay omogeneo, senza tanti grilli per la testa e vedere come si comportano. D'altro canto, se è vero quello che dico riguardo il sentimento di partecipazione, e se è vero che i gay sono più propensi, allora necessariamente questo atto è giustificabile dallo scarso senso di partecipazione pubblico, oh, sto congetturando.

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Si infatti, come fai a parlare senza fare raffronti?

Ci sarà sempre una donna etero, una donna lesbica, un gay o un uomo etero al mondo che si ubriaca... le "pecore nere" sono ovunque, ma come fai a parlare in termini generali se non hai metri di paragone?

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Sinceramente non penso che sia una prerogativa di socializzazione, la droga o l'alcool, del mondo gay. Ci sono etero che essendo timidi nelle relazioni possono comportarsi in egual modo..Se si parla di socializzazione in un luogo gay non vedo perchè si debba ricorrere ad aiuti esterni, perchè si è facilitati..

 

Poi alla fine dipende sempre dalle persone e dalla compagnia che si frequenta, ma di certo, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio...

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AndrejMolov89

Ci sono degli articoli che parlano dell'abuso di sostanze alcoliche da parte dei lgbt. Però, come ho già detto la realtà lgbt è molto varia socialmente parlando, se non si prende un campione omogeneo, queste conclusioni non possono essere fatte, anzi, sono semplicemente dei pregiudizi confermati.

 

Come ho detto semmai ci fosse un abuso più marcato di queste sostanze anche in un gruppo omogeneo, allora bisognerebbe interrogarsi su quali siano le cause. Siccome i maggiori problemi individuali, sono causati anche da pressioni sociali, escludere quest'ultima possibilità è un modo per far concentrare le responsabilità sugli individui.

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Secondo me, no. E' un modo per partecipare e togliere il pensiero "di non essere lì".

Secondo me non c'è una barriera o un ansia, c'è la percezione di non stare partecipando alla vita, il fatto che si osservano le persone ballare e non si balla, dà alla persona l'idea di non essere lì.

Per me è difficile dire che i gay siano più propensi all'uso. Bisognerebbe avere un gruppo di gay omogeneo, senza tanti grilli per la testa e vedere come si comportano. D'altro canto, se è vero quello che dico riguardo il sentimento di partecipazione, e se è vero che i gay sono più propensi, allora necessariamente questo atto è giustificabile dallo scarso senso di partecipazione pubblico, oh, sto congetturando.

 

Ecco questo è uno spunto, straordinariamente, interessante. Nonostante il tuo approccio iniziale alla questione da me posta

sia stato molto infantile e condensato nel solito attacco personale, qui riesci a cogliere qualcosa.

Ovviamente lo sballo, in questa tua concezione, sarebbe un modo per integrarsi con quelli che ballano.

Perché non ballando si avrebbe la sensazione di non partecipare alla vita.

Dando per buono che in quel contesto limitato, ballare sia partecipare alla vita, si tratterebbe dunque

di quello che gli americani chiamano "disturbo da ansia sociale".

 

Mi domando, facendo un discorso più ampio e universale, se lo sballo sia in relazione al concetto

di "partecipare alla vita gay". Insomma se lo sballo faccia parte un po dello stile di vita gay.

Si sa che le comunità gay talvolta sono le prime a sperimentare nuove droghe.

Si sa che il "libertarismo" assoluto di certi gay è difficilmente compatibile con un qualsiasi tipo di freno morale.

Si sa che la retorica del "posso fare tutto, basta che non faccio male a d altri", giustificherebbe ogni cosa, per certi gay.

 

Insomma ho l'impressione che un malinteso senso della libertà assoluta, che deriva dalla necessità di legittimare davanti agli altri che lo ritengano anomalo, il proprio comportamento omosessuale, sia alla fine un modo per giustificare ogni licenza.

Quindi su ogni persona che proibisce qualcosa in base ad una sua convinzione,

ho l'impressione che certi gay " libertari" tendano a proiettare una figura autoritaria e paterna

non riuscendo piu a costruire enunciati razionali, e lasciando uscire fuori tutto il loro lato più emotivo, più "femminile".

 

In questo senso ritengo non pertinente il paragone con gli etero. Si sa che anche loro sballano eccetera.

Ma a me interessa sapere perché lo fanno i gay, non gli etero!

E la mia impressione è che ci sia una correlazione sulla necessità di essere "libertari" per affermare il proprio orientamento

e il prendersi libertà su tutto, in via di principio...Tant'è vero che molti gay si proclamano genericamente "di sinistra"

perché la sinistra politica credono offri a loro maggiori possibilità di essere "liberi", non perché abbiano idee veramente di sinistra

(questa è la mia impressione). Magari se ne sbattono della fame del mondo, delle multinazionali, delle speculazioni

dell'industria farmaceutica, ma si sentono di sinistra solo perché identificano la sinistra con la libertà di potere fare tutto. Anche drogarsi e sballare.

 

Mi meraviglia molto il silenzio di @Almadell...dopotutto questa discussione me l'ha ispirata lui :hm:

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AndrejMolov89

Il mio discorso non parla specificatamente di gay, ma è un opinione generale sul fatto che si beva per disinibirsi o timidezza. Secondo me, la radice profonda di questo sta nel non sentirsi partecipi, più che per la timidezza. Etero, lesbiche, gay, bisex, pansessuali....eccetera, sono tutti inglobati nella mia congettura.

L'ansia sociale è diversa da questa ed è leggermente più grave di questa situazione. XD

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Molti gay son di sinistra perché la sinistra dovrebbe essere quella più impegnata sul fronte dei diritti civili. Mica perché la sinistra ti permette ideologicamente di di drogarti e sballarti (anche perché la sinistra italiana è storicamente tutt'altro che libertina, anzi è molto bacchettona).

Qualche gay che si comporta come dici tu esisterà pure e farà le cose che dici tu per i motivi che hai spiegato. Ma non mi sembrano la maggior parte dei gay e non la vedo una prerogativa del mondo gay. Non del mondo gay che conosco io almeno.

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Nonostante il tuo approccio iniziale alla questione da me posta

sia stato molto infantile e condensato nel solito attacco personale,

Akinori, sei già stato ammonito di smetterla con le frecciatine.
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Mi sembra che stiate eludendo come al solito le domande più imbarazzanti.

Io ho posto una relazione tra rifiuto di ogni forma di autoritarismo ed emancipazione omosessuale.

Fra il rifiuto di ogni autoritarismo mi sembra ci stia anche la libertà di drogarsi

giustificata col fatto che si è liberi di fare quello che si vuole, purché non siano coinvolti terzi.

Quindi, secondo questa logica, ci sarebbe anche la libertà di drogarsi.

Inoltre pare anche che ci sia una relazione tra certe droghe, come il popper

e la sessualità gay. Si sa infatti che il popper aiuta a dilatare gli sfinteri

e questa motivazione decisamente, non credo sia valida per un etero. :)):

Quindi c'è anche una relazione fra alcune sostanze e certe pratiche sessuali.

 

Non credo che i gay bevano meno per paura di ingrassare.

Mentre fra gli etero fare la gara a chi beve di più è una forma perversa di machismo

una dimostrazione di virilità, insomma, a chi regge di più,

da parte deo gay vedo un uso più strumentale:

ovvero bere quella quantità che ti dia il coraggio

per muovere un approccio o non rifiutarlo quando ti viene proposto.

Cosa che da lucido probabilmente faresti.

Io stesso, quando qualche rara volta mi è capitato di essere su di giri

(mi basta una semplice consumazione alcolico il sabato sera per ubriacarmi,

dato che sono astemio, in genere)

ho scoperto di trovare "interessanti" da un punto di vista meramente fisico

persone che da lucido non avrei minimamente considerato.

L'alcol in piccole dosi infatti, si sa, ha un azione eccitante

e socializzante. Poi è chiaro, ci sono anche gay che si ubriacano fino a collassare come gli etero

ma io volevo fare un discorso molto generale, mi interessava il rapporto fra

alterazione della coscienza e sessualità gay.

 

@Madoka, la sinistra italiana storicamente è stata sempre per la liberalizzazione delle droghe leggere

altro che bacchettona! Almeno la sinistra di origine pci, insomma quella vera

la sinistra in genere ha posizioni antiproibizioniste, è la destra che è contro

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AndrejMolov89

Ok, permettimi di dire che non è la sessualità a determinare il rapporto con una sostanza, ma la persona. Se non ci permetti di confrontare con la realtà etero, non possiamo neppure rendere evidente se c'è un rapporto stretto. Chiarito il concetto?

Se gli etero e * LGBT fanno lo stesso uso di sostanze, è evidente che non ci sia alcuna correlazione tra le due questioni. Se ci fossero differenze tra l'abuso di sostanze, prima di arrivare ad un nesso tra le due, bisogna chiedersi se ci possono essere cause.

Capito tutto, ma queste condizioni di contorno sono abbastanza assurde. Ci sono due atteggiamenti al problema: si interpretano i dati, oppure si parte dalla domanda iniziale. Ti sei posto la domanza, ok, ma è logico che non ponendoti i quesiti detti prima arriverai necessariamente a fare questo gioco. Perché A-B? Perché A-B :)

Se vuoi discutere sull'argomento, devi permettere alle altre persone di indagare, o vuoi semplicemente che le persone confermino la tua domanda, con il testo della domanda in modo affermativo :)

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sinceramente, conosco sia persone gay ed etero che si sballano sistematicamente ogni sera e persone invece che non lo fanno praticamente mai. io ad esempio non prendo stupefacienti nè sento il bisogno di dovermi ubriacare per poter socializzare con la gente, nonostante sia abbastanza timido. è tutta una questione di carattere secondo me.

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Un rapporto tra sessualità e sostanze c'è di sicuro: i gay sono molto più salutisti.

Come dice Hinzelmann può essere che la cosa sia legata al "culto del corpo"

(non bevo per non ingrassare, non fumo perché invecchia la pelle e perché faccio palestra);

ma probabilmente è anche dovuto al fatto che certe sostanze richiamano un immaginario

molto lontano da quello omosessuale (le canne richiamano i "rasta" e i Centri Sociali).

Anche l'eroina (che richiama l'AIDS) è assolutamente infrequente tra i gay.

 

Altre droghe - come la cocaina o la chetamina- hanno invece una diffusione bipartisan.

Per quanto riguarda l'MDMA o le anfetamine, esse sono legate

più all'ambiente dei rave party e quindi a un certo tipo di musica

piuttosto che alla socializzazione etero od omosessuale.

Sono droghe che servono "per ballare" (generalmente per far ballare gli etero;

i gay adorano ballare anche quando non si drogano) e che incidono pesantemente

sulla de-sessualizzazione del proprio sabato sera (impediscono l'erezione).

 

Droghe diffuse più nell'ambiente gay che in quello etero sono il popper, il Ghb e il mefedrone.

Sono - come l'MDMA - quelle che io chiamo "droghe da passivo" perché rendono difficile se non impossibile l'erezione.

Il popper - rilassando i muscoli - ha un certo successo nell'ambiente gay BDSM per la pratica del fisting.

Il Ghb è noto invece nell'ambiente etero come "droga dello stupro" (paralizza e dà vuoti di memoria).

 

Uno dei motivi sociali per cui le droghe siano più diffuse tra gli etero che tra i gay

è che una compagnia di ragazzi eterosessuali può selezionare un gruppo di amici in base alle droghe.

Noi gay - essendo molti meno - ci accontentiamo di "uscire tra gay" e quindi facciamo gruppo

anche con persone che non condividono queste cattive abitudine.

(Le "compagnie etero" sono meno variegate delle nostre: posso essere tutti truzzi, tutti emo, tutti metallari, tutti nerd;

mentre noi siamo molto più misti e non possiamo basare su una droga la nostra socializzazione).

 

Per me - essendo un forte bevitore, epilettico e piuttosto scopaiolo -

la maggior parte delle droghe che ho citato mi sono precluse.

Molte sono incompatibili con l'alcool, altre sono troppo eccitanti e altre ancora inibiscono l'erezione.

 

Inoltre la mia omosessualità mi ha allontanato da molte cattive compagnie dell'adolescenza,

facendomi preferire gruppi che avessero l'omosessualità e non lo sballo in comune.

Ricordo che a diciotto anni mi innamorai di un ragazzo solo perché fumava le canne

e all'epoca credevo che i gay fosse troppo "fighetti" per farlo.

 

La questione dei maggiori problemi che danno gli etero ubriachi rispetto ai gay

(generalmente violenze o molestie...)

è un problema reale, ma che andrebbe maneggiato con cautela.

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Quando ero single bevevo molto di più.

Non per essere piu' disinibito (in quanto non ho mai mosso un indice anche se adocchiavo gente piacente) ma per essere meno stronzo.

I posti affollati mi stanno sul cazzo, ma per conoscere gente al di fuori del mondo online, era quasi d'obbligo girare per locali.

Pippare poco...quello lo facevo con amici.

Da quando sono accoppiato sono diventato una suora: non bevo, non pippo, non fumo ed evito le discoteche come la peste.

Sono un uomo divertente :asd:

 

Quindi boh, si, lo sballarsi aiuta sicuramente, ma imho a livello adolescenziale.

Dovessi tornare single ora a quasi trent'anni, col ciufolo che ricomincerei con lo sballo.

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Droghe diffuse più nell'ambiente gay che in quello etero sono il popper, il Ghb e il mefedrone.

Sono - come l'MDMA - quelle che io chiamo "droghe da passivo" perché rendono difficile se non impossibile l'erezione.

Il popper - rilassando i muscoli - ha un certo successo nell'ambiente gay BDSM per la pratica del fisting.

Il Ghb è noto invece nell'ambiente etero come "droga dello stupro" (paralizza e dà vuoti di memoria).

 

 

Hai dati una risposta molto articolata, anche se ancora una volta, viene accuratamente evitata la questione principale:

disagio psicologico del gay, magari anche dopo aver fatto CO, e uso di alcolici e sostanze psicotrope

(non necessariamente in un contesto ricreativo, e poi ci sono anche molte droghe legali

vendibili dietro prescrizione medica: valium, minias, tavor eccetera)..

Hai individuato anche delle droghe che definisci da "gay passivo".

Secondo te ci sono alcune droghe, ad esempio la cocaina, che possono considerarsi da "gay attivo"?

E convieni il fatto che negli anni '70 ci fosse un legame più stretto di quanto non ci sia oggi

fra droga e omosessualità, e le due cose erano accomunate da un contesto generico di trasgressione?

Concordi sul fatto che l'extacy ha sostituito l'eroina e che la droga dell'amore sia stata determinante

nella socializzazione gay degli ultimi decenni, almeno nelle disco?

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Beh io in discoteca mi è capitato di bere un po' per divertirmi di più

cioé quelle cose che da sobrio non avrei mai fatto,

ma più per rimorchiare era per divertimento.

Credo che per avere dei dati esatti ( da bravo statistico :D) bisognerebbe considerare un campione casualmente estratto

fare le relative inferenze e arrivare a dei risultati con un scarto d'errore molto piccolo.

Scherzo XD

è che per esperienza personale quelli che conosco sul forum, nessuno mi ha dato questa impressione, quindi non vedo connessione fra le cose.

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Hai dati una risposta molto articolata, anche se ancora una volta, viene accuratamente evitata la questione principale:

disagio psicologico del gay, magari anche dopo aver fatto CO, e uso di alcolici e sostanze psicotrope

(non necessariamente in un contesto ricreativo, e poi ci sono anche molte droghe legali

vendibili dietro prescrizione medica: valium, minias, tavor eccetera)..

 

Cioè, ma sei mai stato adolescente?

Uno che si sballa dev'essere per forza di cose un disadattato?

Maremma maiala, un muro reagisce meglio.

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Hai dati una risposta molto articolata, anche se ancora una volta, viene accuratamente evitata la questione principale:

disagio psicologico del gay, magari anche dopo aver fatto CO, e uso di alcolici e sostanze psicotrope

(non necessariamente in un contesto ricreativo, e poi ci sono anche molte droghe legali

vendibili dietro prescrizione medica: valium, minias, tavor eccetera)..

Hai individuato anche delle droghe che definisci da "gay passivo".

Secondo te ci sono alcune droghe, ad esempio la cocaina, che possono considerarsi da "gay attivo"?

E convieni il fatto che negli anni '70 ci fosse un legame più stretto di quanto non ci sia oggi

fra droga e omosessualità, e le due cose erano accomunate da un contesto generico di trasgressione?

Concordi sul fatto che l'extacy ha sostituito l'eroina e che la droga dell'amore sia stata determinante

nella socializzazione gay degli ultimi decenni, almeno nelle disco?

 

Come ho giustappunto spiegato dopo il coming-out

l'adolescente inserito in una compagnia che faceva uso di droghe

si ritrova catapultato in una "nuova compagnia" (quella gay),

dove - non essendo più lo "sballo" il collante -

l'uso di droghe si riduce o si annulla.

("Eh adesso che esci con loro*, ti vergogni di quello che facevi con noi...)

* Loro - in bocca alla tua ex compagnia etero - sono i tuoi nuovi amici gay, ovviamente.

 

La droga ha una funziona fondamentalmente sociale: serve per cementare il gruppo.

La mamma ha ragione quando dice che è colpa delle "cattive compagnie".

Le "droghe non ricreative" (ovvero gli psicofarmaci) non hanno questa funzione,

per questo è relativamente più semplice evitarne la dipendenza, anche dopo l'uso.

 

La maggioranza delle droghe chimiche sono "da passivo".

La cocaina è l'unica droga che non compromette realmente l'erezione

(insieme alla cannabis e - se assunto moderatamente - l'alcool).

E' però una droga - ancora - piuttosto costosa e se assunta in quantità moderata,

il suo effetto non è dissimile da quello di bersi una decina di caffè.

Ci sono alcuni "effetti sessuali" dati dalla cocaina piuttosto interessanti:

chi ne abusa per il sesso spesso soffre di ansia da prestazione quando non la usa.

Esistono molti casi di sfruttamento sessuale legati alla dipendenza da cocaina.

Dico "molti casi", ma mi riferisco unicamente a ragazzE psicologicamente dipendenti dal loro spacciatore.

Forse conosco anche un caso simile in ambito omosessuale.

 

Il centro del rapporto fra droga e omosessualità risale a Burroughs negli anni '50.

Per lui "droga" e "omosessualità" erano due vizi equiparabili.

Negli anni Settanta - invece - il consumo di cannabinoidi si è legato soprattutto alla liberazione sessuale etero.

In Italia questo è stato certamente un fatto: essendo Pasolini la voce fondamentale dell'omosessualità dell'epoca

ed essendo personalmente contrario a ogni droga l'alchimia "droga + omosessualità = trasgressione" non è riuscita.

In realtà - anche fuori d'Italia - non ve ne sono reali tracce.

L'associazione "cultura della cannabis" e "omofobia rastafariana" ha probabilmente impedito il fenomeno.

 

La questione dell'MDMA è troppo vasta per essere relegata alla sola sottocultura omosessuale.

L'ambiente delle discoteche gay (quelle con la Carrà, per intenderci) non è proprio l'ambiente migliore per "calarsi".

Nonostante i Grandi Templi dell'MDMA in Europa siano decisamente eterosessuali,

c'è un fenomeno connesso con la bisessualità (e con l'asessualità) e l'MDMA (l'Extasy, appunto).

 

L'Extasy è la droga dell'amore e non del sesso.

Ti viene una gran voglia di coccolare tutti - maschi e femmine - ma non puoi scoparci.

Questa "sublimazione chimica" ha portato a un fenomeno noto come "transgenderismo psichedelico".

E' normale che sotto effetto dell'MDMA, il tuo "amore universale" ti spinga a non sentirti né maschio né femmina

e a desiderare "coccole" con entrambi i sessi. Sembra che il fenomeno "Emo" nasca da questa sottocultura.

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Mah...non credo che sia così automatico il passaggio da sballo adolescenziale a fine dello sballo adolescenziale...

entrando in un gruppo gay...poi dipenderà anche da che tipo di gruppo gay, immagino...

conosco molti gay che "affermavano" la loro identità anche fumando lo spinello

perché libertà sessuale e libertà di sballare erano viste come due libertà allo stesso livello

secondo appunto quella logica libertaria di cui ti parlavo.

 

Non credo che tutte le droghe siano da passivi:

anfetamnine, cocaina, anche fumata in forma di crack

sono droghe da attivi. Spesso ne fanno uso anche le marchette

insieme alla cannabis (marchette attive intendo)

 

 

Che la droga servi a cementare un gruppo è solo un inganno.

Un gruppo unito dal consumo di droga

si disgrega immediatamente appena l'approvvigionamento diventa problematico

questa inoltre è un'altra scusa tipica del drogato (lo facevo perchè altrimenti mi escludevano dal gruppo)

 

L'equivalenza della cocaina al caffé è tipica del cocainomane incallito:

solo un dipendente da questa droga, per minimizzare il suo abuso

potrebbe fare un'affermazione così insulsa.

 

Non credo che l'uso dei cannabinoidi in Italia negli anni '70 riguardi solo la liberazione etero

ma la liberazione sessuale in generale. Gli stessi etero riscoprirono curiosità omosessuali in quel periodo

e sperimentarono molto, a quanto raccontano...

 

Pasolini non fu affatto la voce dell'omosessualità negli anni '70!

Come poteva esserlo? Era cattolico, andava a marchette, viveva la sua omosessualità con grandissimo populismo

mischiato a sensi di colpa. Era proprio l'opposto della nascente coscienza omosessuale, che poi diverrà quella gay.

Pasolini non fu mai un gay, né fu ritenuto tale, né qualcuno lo ritiene oggi tale.

 

 

Non so se il fenomeno emo nasca dalla cultura MDMA (forse nasce più dal dark anni 80)

ma se c'è una relazione con l'MDMA, è notorio che molti emo sono omo o bisex...

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