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Sballo, sessualità e socializzazione nel mondo gay


akinori

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Mah...non credo che sia così automatico il passaggio da sballo adolescenziale a fine dello sballo adolescenziale...

conosco molti gay che "affermavano" la loro identità anche fumando lo spinello

perché libertà sessuale e libertà di sballare erano viste come due libertà allo stesso livello

secondo appunto quella logica libertaria di cui ti parlavo.

 

Faccio proprio fatica a immaginarmeli e mi pare strano,

visto che frequento sia l'ambiente gay che quello antiproibizionista.

"Il cannato del Muccassassina" o "il gay del Leonkavallo"

saranno considerate figure molte esotiche nel loro ambiente.

Non riesco a immaginarmi come omosessuali un Dj Ax, un Bob Marley o un Vasco Rossi;

né riesco a immaginarmi Tiziano Ferro o Ricky Martin cantare canzoni sulla marijuana. :D

 

A me pare che ci sia quasi una incompatibilità culturale

tra cannabis e omosessualità. Di seguito un aneddoto:

Al Village un ragazzo mi chiese una cartina (per rollarsi una canna)

e gli dissi: "Sei etero, vero?" E lui: "Sì, perché?"

"Eh" - gli ho risposto - "I gay non fumano i cannoni"

E lui mi fa "Me ne sono accorto, qui nessuno ha una cartina!"

"Vuoi ottenerla in due tentativi? Domanda a una lesbica!"

E infatti...

 

Non credo che tutte le droghe siano da passivi:

anfetamnine, cocaina, anche fumata in forma di crack

sono droghe da attivi. Spesso ne fanno uso anche le marchette

insieme alla cannabis (marchette attive intendo)

 

Ovvio, certo: non tutte le droghe tolgono l'erezione.

Le marchette fumano cannabis perché "fa etero";

tranne fra quelli che conosci tu dove fumare erba è "da gay".

 

Che la droga servi a cementare un gruppo è solo un inganno.

Un gruppo unito dal consumo di droga

si disgrega immediatamente appena l'approvvigionamento diventa problematico

questa è un'altra scusa tipica del drogato (lo facevo perchè altrimenti mi escludevano dal gruppo)

 

Beh, questo credevo fosse chiaro.

Il mio discorso riguarda il passaggio - dopo il coming out -

dal gruppo "unito per la droga" alla nuova compagnia gay,

che risulterà necessariamente più salutista.

 

L'equivalenza della cocaina al caffé è tipica del cocainomane incallito:

solo un dipendente da questa droga, per minimizzare il suo abuso

potrebbe fare un'affermazione così insulsa.

 

Mi stai dando del cocainomane incallito? :)

 

L'effetto psicotropo della cocaina è praticamente nullo,

è risaputamente una droga che "ti fa venir voglia di lavorare":

roba da manager o da facchini andini

(non è chimicamente come il caffè: la caffeina è un'anfetamina).

 

La cosa pericolosa della cocaina è l'enorme dipendenza che dà

e il mix tra paranoia e aggressività che l'abuso può provocare.

Si diventa dipendenti perché il giorno dopo ti senti una cacca

e hai bisogno di "tirarne" finché ne hai (e poi fai la fine di Lapo :D)

 

Non credo che l'uso dei cannabinoidi in Italia negli anni '70 riguardi solo la liberazione etero

ma la liberazione sessuale in generale. Gli stessi etero riscoprirono curiosità omosessuali in quel periodo

e sperimentarono molto, a quanto raccontano...

 

A me non viene in mente nessun nesso tra cannabinoidi e omosessualità negli anni Settanta.

Nessuna figura di "omosessuali storici" ne ha parlato con particolare enfasi.

 

Non so se il fenomeno emo nasca dalla cultura MDMA (forse nasce più dal dark anni 80)

ma se c'è una relazione con l'MDMA, è notorio che molti emo sono omo o bisex...

 

Quello che tendevo a rilevare è la "Asessualità ambigua" del consumatore di MDMA,

che mischia confusione di genere con impotenza.

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Ognuno ha i suoi aneddoti, caro almadel. E non credo che la spinellata sia una cosa che riguarda solo le lesbiche, come vorresti insinuare con il tuo raccontino... Ho visto gay che con molta facilità si procuravano cartine in luoghi di aggregazione esclusivamente lgbt e fumavano canne come sigarette. O prendevano pasticche, o tiravano coca. Il problema della droga non riguarda solo gli etero dunque. Credo che sia un problema che riguardi un pochetto tutti i giovani, a prescindere dall'orientamento sessuale. E' poco serio affermare che i gay tendono a bere di meno perché ci tengono alla linea. Ci sono categorie di gay, come i bear, che se parli di linea ti ridono in faccia :)):

Credo che cambiano le motivazioni per le quali un etero o un gay facciano uso di droga. Nel primo caso credo si tratti di una questione di machismo e perversa dimostrazione della propria virilità. Nel secondo caso mi sembra un modo per sciogliersi ed essere più disponibili ad approcci fisici con sconosciuti. Almeno queste sono le mie impressioni, poi non so nemmeno se ci siano degli studi su quest'argomento, quindi non voglio essere defintivo per niente.

Una cosa però non posso accettare: che si paragoni la cocaina al caffè . Il fatto che io abbia detto che questa sia la tipica scusa del cocainomane, non significa che ti ritenga un cocainomane incallito. Ho descritto semplicemente una realtà verificata personalmente. Ho fatto esperienza di volontariato i più di una comunità per il recupero dei tossicodipendenti, ho partecipato a riunioni, discussioni con ex tossicomani, psicologi, psichiatri eccetera. E ho scoperto che il primo passo per la dipendenza è la sua banalizzazione. La cocaina non può essere paragonata assolutamente al caffé, questa è un'affermazione irresponsabile. La cocaina è una droga molto subdola e pericolosa. La sua astinenza non provoca crisi fisiche come quella da eroina, quindi è facile superarla, in caso di necessità, quando ti trovi con le spalle al muro. Ma la coca è una droga pesante, da una dipendenza psicologica fortissima e il suo abuso può provocare danni cerebrali oltre che al sistema cardiocircolatorio. Ci sono ragazzi ma anche uomini di tutte le età, che hanno dilapidato fortune prima di essere costretti a curarsi, perché ormai non avevano altra scelta. Mi piacerebbe che la raccontassi a loro e ha chi li ha salvati dall'autodistruzione, questa barzelletta della cocaina come il caffè. :no:

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Ovviamente riguarda tutti i giovani,

sarebbe sconvolgente scoprire che i gay o gli etero

non fanno qualcosa che i loro coetanei etero o gay fanno...

 

Sono le proporzioni e i tipi di droghe a essere differenti.

Tu pensi che i gay si droghino di più, io ti ho detto che si drogano di meno.

 

C' ovviamente l'esperienza personale, ma non è complesso delinearne le cause.

Credo che cambiano le motivazioni per le quali un etero o un gay facciano uso di droga. Nel primo caso credo si tratti di una questione di machismo e perversa dimostrazione della propria virilità. Nel secondo caso mi sembra un modo per sciogliersi ed essere più disponibili ad approcci fisici con sconosciuti. Almeno queste sono le mie impressioni, poi non so nemmeno se ci siano degli studi su quest'argomento, quindi non voglio essere defintivo per niente.

 

Esisteranno anche persone che fanno uso di droghe per battere la timidezza, perché negarlo?

Ma nella stragrande maggioranza dei casi si assumono droghe perché lo fa il tuo gruppo di amici.

I gay che fanno uso di droghe lo fanno quasi sempre in gruppi misti o in coppia;

un gruppo di giovani gay fattoni è veramente una mosca bianca nell'ambiente.

 

Una cosa però non posso accettare: che si paragoni la cocaina al caffè . Il fatto che io abbia detto che questa sia la tipica scusa del cocainomane, non significa che ti ritenga un cocainomane incallito. Ho descritto semplicemente una realtà verificata personalmente. Ho fatto esperienza di volontariato i più di una comunità per il recupero dei tossicodipendenti, ho partecipato a riunioni, discussioni con ex tossicomani, psicologi, psichiatri eccetera. E ho scoperto che il primo passo per la dipendenza è la sua banalizzazione. La cocaina non può essere paragonata assolutamente al caffé, questa è un'affermazione irresponsabile. La cocaina è una droga molto subdola e pericolosa. La sua astinenza non provoca crisi fisiche come quella da eroina, quindi è facile superarla, in caso di necessità, quando ti trovi con le spalle al muro. Ma la coca è una droga pesante, da una dipendenza psicologica fortissima e il suo abuso può provocare danni cerebrali oltre che al sistema cardiocircolatorio. Ci sono ragazzi ma anche uomini di tutte le età, che hanno dilapidato fortune prima di essere costretti a curarsi, perché ormai non avevano altra scelta. Mi piacerebbe che la raccontassi a loro e ha chi li ha salvati dall'autodistruzione, questa barzelletta della cocaina come il caffè. nono.gif

 

Il fatto che la cocaina sia un eccitante come la caffeina

e che entrambe diano dipendenza non significa che la coca non sia pericolosa.

Conosco pochissimi consumatori abituali di cocaina per i quali

essa non sia diventata velocemente un problema anche molto serio.

Essere un consumatore abituale di coca è sempre problematico.

Tra il consumo occasionale e il consumo abituale - più che la banalizzazione -

agisce un fattore psicologico che è quello del "bisogno".

A un certo punto ti racconti che per scopare o lavorare bene hai "bisogno" della coca.

(Un po' come capita ai tabagisti che hanno "bisogno" di una sigaretta dopo il caffè o dopo un pasto)

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Un rapporto tra sessualità e sostanze c'è di sicuro: i gay sono molto più salutisti.

Come dice Hinzelmann può essere che la cosa sia legata al "culto del corpo"

(non bevo per non ingrassare, non fumo perché invecchia la pelle e perché faccio palestra);

ma probabilmente è anche dovuto al fatto che certe sostanze richiamano un immaginario

molto lontano da quello omosessuale (le canne richiamano i "rasta" e i Centri Sociali).

Anche l'eroina (che richiama l'AIDS) è assolutamente infrequente tra i gay.

 

 

Nulla di più falso.

 

Ho conosciuto gay alcolizzati, gay che bevono per rimorchiare/socializzare, gay che fumano

come ciminiere e gay che si drogano tanto quanto gli etero.

 

Non so proprio su cosa basi queste convinzioni.

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Altair, anch'io ho conosciuto gente di tutti i tipi.

Ma quant'è la percentuale dei gay alcolizzati, rapportandola a quella degli alcolizzati? E quanta quella dei gay salutisti, rispetto a quella dei salutisti in generale?

 

Voglio dire, una rondine non fa primavera, e un caso singolo non indica un trend.

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Uno dei miei ex ragazzi e tutta la sua compagnia fumavano canne e bevevano

regolarmente. Almadel stesso è, per sua stessa ammissione, alcolizzato.

 

Io ho conosciuto la stessa percentuale di etero e di gay salutisti e la stessa

percentuale di gay ed etero non salutisti.

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Baso la mia convinzione sul radicale cambiamento

che io e i miei amici gay abbiamo avuto

quando - salutata la compagnia dell'adolescenza -

siamo entrati in una compagnia di omosessuali.

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Ecco appunto, è una convinzione Almadelcentrica!

 

Io ho conosciuto un bel 50% e 50%.

 

Però in fondo nessuno dei due può avere ragione, né io né te

possiamo aver conosciuto nella nostra vita un campione di gay

statisticamente rilevante.

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@ almadel, il fattore del "bisogno" , in una dipendenza, è secondario. la motivazione psicologica che spinge a fare consumo di droghe, e questo vale per tutti, etero ed omo, è un vuoto interiore. Il resto sono tutte scuse. Io semplicemente sostengo che il vuoto del gay abbia un origine diversa da quello dell'etero e, dal punto di vista della mia esperienza personale, tutti i gay che ho conosciuto che si drogavano, erano di questi due tipologie:

1)avevano problemi di accettazione. e non erano affatto repressi, quasi tutti avevano fatto il CO. Era come se ci fosse qualcosa che non riuscissero ad accettare, nel profondo, del loro essere gay.

Non mi hanno mai convinto il consumo ricreativo nelle disco eccetera. Non credo ci sia bisogno della droga per divertirsi: se la disco ti piace, ti diverti a nche da sobrio. Se non ti piace, la eviti.

2) si drogavano o bevevano per approcciare o essere più facilmente approcciabili da un punto di vista sessuale. E magari il giorno dopo non ricordavano nemmeno bene cosa fosse successo. C'è un legame tra droga e promiscuità. la droga si sa, abbassa le inibizioni e rende tutto più facile.

poi ci sono droghe specifiche come il popper che facilitano molto la penetrazione anale e per alcuni sarebbero responsabili dell'epidemia di aids.

Ritengo pericoloso l'uso di alcol e droga anche perché predispone a fare sesso senza precauzioni.

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Ribadiamo di nuovo le reciproche posizioni?

 

Sono lieto che i vostri amici gay siano forti bevitori e si fumino gran cannoni,

spero che me li presentiate; ovviamente.

 

I miei amici gay non ci somigliano neanche da lontano.

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Io parto da un punto di vista neutrale: supponiamo che in percentuale il consumo di droga non vari significativamente fra omo ed etero.

 

Quindi inutile trovare scuse ridicole tipo: i gay ci tengono alla linea, hanno paura delle malattie più degli etero eccetera, se vogliamo fare un discorso serio, senza raccontarci barzellette.

Partendo da questo presupposto ho ipotizzato che le motivazioni dell'uso di droga nei due gruppi siano diversi e ho cercato di spiegare perché.

Anche questa volta vedo che il principio in base al quale le percentuali per i comportamenti omo od etero, in generale, dovrebbero essere le stesse, fino a prova contraria, valgono solo per i comportamenti positivi e favorevoli per i gay :D Non mi sembra un punto di vista molto obiettivo!

 

Mi sembra inoltre che altri siano rimasti sempre nello stesso loop: "lo fanno anche gli etero e lo fanno di più".

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Quando si parla di droghe e di alcol bisogna assumere il tuo "punto di vista" neutrale altrimenti si è ridicoli. Quando si parla di sesso bisogna partire dal presupposto che i gay fanno più sesso e sono più promiscui, mentre se si adotta un punto di vista neutrale si è ridicoli.

Evviva la coerenza.

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Il punto di vista neutrale non è il "mio" punto di vista: appunto perché è neutrale, quindi oggettivo. Lo ripeto ancora una volta, partiamo come negli altri casi trattati sino ad ora con questa metodologia (o volete farmi credere che si è adottata questa metodologia solo quando era favorevole a noi gay?):

 

il consumo di droghe, in genere, è equamente distribuito fra etero e gay. Questo significa ragionare in termini progressisti: il consumo di droga non dipende dall'orientamento sessuale. Di conseguenza è ridicolo il punto di vista in base al quale i gay non bevono e non si drogano perchè "tengono alla linea" (rispetto agli etero) o "hanno paura delle malattie" (rispetto agli etero). A questi io rispondo: ma dove vivete? Molti etero ormai hanno più cura di sé dei gay, tanto per essere scambiati per gay. Gli etero hanno la stessa paura nei confronti delle malattie che hanno gli etero. Non è che se sei etero hai meno paura di prendere l'aids iniettandoti eroina in vena, piuttosto che fumarla!

 

Assodato ciò, io ritengo semplicemente che le MOTIVAZIONI che spingono all'uso di droga siano diverse nei due gruppi. Nei post precedenti ho fatto delle ipotesi per spiegare perché succede questo. non mi va di ripetermi.

 

Il discorso del sesso è diverso e rimando alla discussione apposita in questa sezione "spunti e riflessioni". Qui mi limiterò a dire che il sesso ha a che fare con l'identità, la droga no. Quindi sono due piani completamente differenti.

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AndrejMolov89

Allora perché sostenevi un altra cosa, prima? Domanda lecita, ovviamente. Cioè la tua posizione è nuova... Hai iniziato tu questo topic con un argomento preciso: i gay consumano più eccetera, ora ti mangi tutto?o.o

 

sembra che scrivano più persone, un po' di coerenza...

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Ma cosa avrei sostenuto prima? Ti invito a rileggere tutto dall'inizio, e capire da te quello che ho scritto io, evitando di leggere ciò che hanno scritto gli altri attribuendolo a me. Nessuna posizione nuova, l'unico che ha ritratto qualcosa è stato almadel quando ha dovuto ammettere che la cocaina non è come il caffé ed è una droga molto pericolosa. :)):

Io avrei cominciato sostenendo che "i gay consumano di più degli etero"? Ma stiamo dando i numeri? No, per favore un minimo di serietà, basta andare a pagina 1 e ai mie primi post: ho scritto subito che non volevo fare paragoni con gli etero, i paragoni li hanno fatti ugualmente, ma gli altri. Allo scopo di ridimensionare il problema. Ma se il livello è questo: ovvero, dire che la cocaina non è il caffè, e un utente ti accusa dopo aver fatto questa affermazione, che ammettere ciò significa accusarlo di essere un cocainomane incallito, allora non ci siamo proprio! Inutile andare avanti.

Dimostrate però solo di voler rimuovere il problema e che volete far passare il messaggio che la droga non è un problema della comunità gay.

Non mi sembra una cosa molto positiva. Io credo che la droga sia un problema importante nella comunità gay. Certo, lo è anche in quella etero. Ma io sono gay e vorrei discutere di questo problema rispetto ai gay, se mi è concesso, senza fare paragoni con gli etero. Ci riuscite?

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A me va benissimo ANCHE che tu ammetta

che non ci sono differenze tra etero e gay.

 

Ormai mi accontento solamente di una tua posizione non strettamente omofobica.

Non mi pare che noi gay beviamo o ci droghiamo altrettanto,

ma guarda sarei disposto ad ammetterlo pur di non sentirti fare la solita morale

sulle cattive abitudini dei gay rispetto a quei santi degli etero...

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Ah, questo dovresti spiegarlo a Greed, è lui che sostiene il contrario (cioè che io abbia scritto che i gay sballano più degli etero, cosa mai scritta e che si può facilmente verificare...temo vi stiate confondendo con il sessocentrismo ) :)):

Ripeto: il problema della differenza "etero-gay" in senso quantitativo rispetto alla tossicomania (chi sballa di più e chi di meno, in soldoni) non l'ho mai fatto. Anzi, se hai la coerenza di rileggere, vedrai che ho fatto subito disclaimer: non facciamo paragoni con gli etero.

L'unico confronto che ho posto era quello sulle motivazioni, DOPO che mi è stata fatta la provocazione. e nessuno ha risposto.

Quale sarebbero poi le mie posizioni strettamente omofobiche? Un gay che ammette il sessocentrismo sarebbe omofobo?

Di morale e santi parli sempre e solo tu, @almadelll (ops mi sono uscite tre l anziché una ...è grave???)

 

Si vede che hai un problema con il cattolicesimo o con i preti. io sono ateo, e ho suscitato un grande scandalo qui, quando ho iniziato la discussione sulla necessità di bruciare la Bibbia per liberarsi!

E sinceramente. ha stufato questa cosa di mettere sempre preti e chiese in mezzo ogni volta che si voglia porre un limite al libertarismo senza freni.

Non occorre essere cattolico o avere fede in qualche dio per avere dei concetti etici. Siamo uomini, non animali.

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AndrejMolov89

No, la tua idea di base, ad essere onesti è che secondo te la maggior parte dei gay utilizza la droga per sciogliersi socialmente o usino gli alcolici per disinibirsi . Non c'era nessun confronto tra etero e gay questo è vero, quantitativo, ma qualitativo. Errore mio, lo ammetto.

In ogni caso ho già detto la mia riguardo l'argomento.

Il problema della tua richiesta è che se c'è una differenziazione tra le motivazioni dell'uso dei gay rispetto agli etero, bisogna necessariamente confrontarle con quelle etero. Amenoché tu non voglia semplicemente sapere quali sono le motivazioni interne alla comunità gay. Non è possibile sfuggire dal confronto. Sarebbe interessante trovare un sito sulla tossicodipendenza e vedere quali sono le motivazioni principali.

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Chi pensa che i gay facciano qualsiasi cosa negativa più degli etero è omofobico.

 

Tu non sei ateo, sei un'altra cosina... Comincia T... e finisce per ...roll.

Di Chiesa non ho parlato proprio e smetti di citarla.

 

Praticamente nessuno - né etero né gay - usa la droga per rimorchiare e vincere la timidezza.

Praticamente tutti la usano perché la usano i loro amici.

La droga ti fa ballare tanto e scopare poco o nulla.

 

Sarebbe un guaio (e quando capita è un guaio!)

se ci fosse bisogno di droga per rimorchiare.

Fortunatamente alle ragazze bastano due coppe di champagne,

ai ragazzi basta un boccale di birra e ai gay un martini.

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Bene @Greed, finalmente una dimostrazione di onestà intellettuale, che ti fa onore. Hai ammesso il tuo sbaglio e questo mi basta per riprendere la discussione.

Come volontario in varie comunità, so cosa spinge in genere una persona a drogarsi, quindi non ho bisogno di consultare siti sulle tossicodipendenze: la droga serve a riempire un vuoto interiore. La mia ipotesi è che questo vuoto interiore, questo problema psicologico che sta alla base, sia qualitativamente diverso nei gay e negli etero e ho cercato di fare delle ipotesi su questo vuoto o mancanza, dandomi delle risposte. Aspetto quelle degli altri.

Dopo che abbiamo appurato che esiste un problema droga nella comunità gay e che non è vero che i gay sono meno esposti alla tossicodipendenza e all'alcol perché tengono alla linea e altre baggianate, secondo voi quale sono le motivazioni profonde?

 

 

piccolo OT (spero definitivo, ma dipende da almadel, ormai è chiaro)

@ almadel il trol (con una l) sei tu e forse non mi sopporti perché ti smaschero ogni volta: stravolgi le mie affermazioni, le decontestualizzi, le universalizzi in base ai pregiudizi che hai nei miei confronti.

Rileggi i tuoi post e vedrai che il riferimento a preti ,morale cattolica e altro li fai sempre tu per poi negarli e attribuirli agli altri che contestano i tuoi pregiudizi. Sono ateo e tu non puoi stabilire cosa io sia al posto mio!

evitiamo discussioni personali te lo ripeto ancora una volta se hai risentimenti e paranoie nei miei confronti manifestamele in privato

qui si fanno discussioni pubbliche non vorrei che intervenisse di nuovo la moderazione (fine OT)

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AndrejMolov89

Ad essere onesti, per lo meno da parte mia, ho mal compreso l'argomento del topic. Potevo chiederlo, mi dispiace non averlo fatto. Partendo leggermente prevenuto.

 

In ogni bisogna ammettere che è difficile rispondere ad un simile quesito se non ci sono studi o statistiche a riguardo, per lo meno rispondere non per vissuto personale.

 

Congettura: secondo me il problema della droga nella comunità gay, non è altro che la specificazione del "problema" droga nel mondo giovanile o anche adulto.

Secondo me le motivazioni non si discostano tanto da quelle etero, ma credo che sia implicito nella mia affermazione che il problema della comunità gay è la specificazione del problema più generale della droga. Magari i gay sono più esposti alle cause che portano all'abuso di droga e alcolici, ma questi problemi non è detto che portino alla tossicodipedenza.

Mi è capitato di leggere un abstract di un articolo che parlava di questo problema e metteva l'accento sull'abuso di tali sostanze da parte de mondo LGBT, ma la conclusione dello studio parlava specificatamente di pressione sociale come possibile causa.

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Il problema è proprio questo: essere prevenuti. mi fa piacere che tu lo ammetta, @ Greed, è un segno di maturità. Ma questa non può essere una giustificazione.

Non abbiamo sempre bisogno di statistiche e fare una discussione sullo statuto scientifico della statistica ogni volta che discutiamo di un argomento. Esiste in problema droga nella comunità gay. Come in tanti altri problemi, quando è stato scoperchiato il pentolone, la prima reazione è stata la negazione. Poi sono venuti gli attacchi personali, le simmetrie ineguali (gli etero sono sempre peggio) e le false attribuzioni (dici che la cocaina non è come il caffè? allora sostieni che io sono un cocainomane incallito).

 

L'asrgomento del topic te lo spiego io, visto che non l'hai capito: rapporto fra sessualità sballo e socializzazione nel mondo gay, secondo il titolo.

Non abbiamo bisogno dell' ISTAT per discutere di questa cosa, credo :awk:

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Ho iniziato a leggere incuriosito.

Ho notato le solite beghe che ormai si ripetono in ogni thread e ho scoperto che esistono le droghe da "attivo" e quelle da "passivo".

Tornando al topic e portando la mia personale esperienza, secondo me non esiste nessun rapporto tra sessualità sballo e socializzazione nel mondo gay.

Io non mi sono mai ubriacato in discoteca per "essere più disinibito", nè ho fumato per "lanciarmi tra la folla".

Esco, bevo 2 birre, ballo e mi diverto tutto questo con molta normalità.

E i miei amici altrettanto (etero o gay che siano).

State dipingendo, a mio parere, un quadro "esagerato" della situazione. Sono molto di più le persone che si divertono in modo sano (che non vuol dire non ubriacarsi mai, magari per caso, esagerando, o in compagnia) rispetto a quelli (etero o gay) che necessitano di "supporti" per lasciarsi andare.

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AndrejMolov89

Abbiamo bisogno della statistica se non vuoi discutere in base al vissuto personale delle persone, le quali ti hanno detto di non aver trovato una realtà del genere.

Parliamo nella fatispecie del problema della droga.

Bisogna dimostrare che ci siano dei problemi "gay" che spingano all'uso della droga. Fin'ora abbiamo trovato solo motivazioni quasi universali, che possono colpire egualmente anche gli etero.

I gay sono più colpiti da questi problemi? Sinceramente non lo so. Sinceramente non ho mai incontrato gay che si drogassero, però molti gay depressi li ho incontrati.

 

Se non trovi motivazioni riconducibili specificatamente alla categoria gay, è difficile fare qualsivoglia discorso. L'unica conclusione possibile è che nel mondo gay ci sono x che si fanno per, e y che si fanno per l'altro ^^

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Mi sembra di aver trovato almeno 5 ordinidi motivazioni, che ripeto per la quarta volta:

1) le motivazioni di tipo edonistico: mi sballo per essere felice e godermela, e questa è la motivazione universale che accomuna etero e gay ma che nasconde un buco nell'anima di qualità diversa nelle due categorie.

1) quelle di tipo microsociologico: mi drogo per essere accettato dal gruppo

3) quelle di tipo sessuale: mi sballo per fare petting o sesso più facilmente e rinunciare alle inibizioni. Quando questo comportamento sfocia nel sesso di gruppo bareback, mi pare che ci troviamo di fronte ad un'altra importante differenza rispetto alla sessualità etero

4) mi sballo perché c'è qualcosa che non va nella mia identità omosessuale, anche se magari non sono represso e ho fatto CO. Questo fenomeno riguarda non solo le trans che si prostituiscono, le marchette in genere, ma anche gay comuni che non riescono forse a integrare il loro sé profondo con l'essere gay

5) mi sballo per un malinteso senso del libertarismo: siccome non esiste legge o regola morale, dato che l'unica legge morale che conosco è quella cattolica che ha mortificato e mortifica la mia identità, rifiuto la legge morale in sè rifiutando il cattolicesimo (che inconsciamente resta la mia legge morale), quindi : dio non esiste, tutto è permesso.

Ogni cosa che blocca la mia libertà è negativa: la mia morale è solo nel non nuocere agli altri, quindi sono libero di fare quello che voglio al mio corpo: calarmi, spinellarmi, andare in overdose. Anche questa motivazione, più "politica", mi sembra tipica di certi gay ed è in effetti la giustificazione che si può vendere come migliore per assolvere un'eventuale dipendenza tossicomanica. La droga come atto di libertà irresponsabile.

Il fatto è che non c'è bisogno di un dio per stabilire la legge morale, e la responsabilità non è solo nei confronti degli altri, ma anche nei confronti di te stesso, perché se non sei responsabile innanzitutto verso di te non puoi esserlo verso gli altri. Quindi non ci sono scuse: non c'è alcuna motivazione per giustificare lo sballo!

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Akinori, ti ricordo che di morale e libertà se ne parlava in un altro topic.
Qui cerchiamo di parlare del fenomeno del consumo di droghe e alcol senza esprimere giudizi morali.
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Ricordo che questa discussione l'ho cominciata io, quindi ritengo opportuno io stabilire i binari in cui incanalarla. Ritengo che il problema morale sia fondamentale, perché, come si evince dall'ultimo elenco delle mie motivazioni finora trovate, bipartisan (etero ed omo) riguardo l'uso di sostanze,

la quinta, che io ritengo fondamentale, è proprio di origine morale: è la nefasta teoria del "mi drogo perché sono libero". Ho ipotizzato che un malinteso senso di libertà e di moralità, stia alla base della decisione di poter fare del proprio corpo quello che si vuole, e ho sostenuto che, in rapporto alla droga, ma non solo, questo ragionamento è sbagliato. Quindi, lasciamo perdere il discorso morale in genere: mi preme discutere su questa motivazione anti-morale nel rapporto fra sballo e omosessualità.

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Non credo che la percentuale di gay atei sia più alta rapportandola alla percentuale di gay sul totale della popolazione.

 

Prima di tutto perchè anche molti eterosessuali sono schifati dalla religione cattolica, seconda cosa perchè rifiutare la religione cattolica non implica necessariamente essere atei o nichilisti.

Si possono avere comunque dei propri principi morali e credenze religiose anche se non si segue una chiesa strutturata.

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Io ritengo che il problema della tossicodipendenza gay e la sua connessione con la mancanza dei "minima moralia" sia molto sottovalutato

Senti @frattaglia, sinceramente a me della religione cattolica non interessa niente, figurati poi in questa discussione. Sono felicemente ateo! Ma non credo che per questo non esista una legge morale. E' veramente incomprensibile questo vostro inserire di soppiatto il cattolicesimo ogni volta che si parla di morale. Non giudico chi si droga perché commette peccato contro un dio in cui non credo (anzi non so nemmeno se poi sia peccato per i cattolici, visto che il vino lo bevono pure loro): giudico immorale chi si droga perchè non ha rispetto di se stesso. E ritengo che chi non abbia rispetto di se stesso non possa avere nemmeno rispetto per gli altri. Molti gay che si drogano si giustificano appunto così: posso fare di me quello che voglio. ecco, a me interessa approfondire questo punto: la libertà dello sballo nel gay e la sua connessione con la mancanza di una legge morale. Ma questo è solo uno degli aspetti della mia indagine.

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5) mi sballo per un malinteso senso del libertarismo: siccome non esiste legge o regola morale, dato che l'unica legge morale che conosco è quella cattolica che ha mortificato e mortifica la mia identità, rifiuto la legge morale in sè rifiutando il cattolicesimo (che inconsciamente resta la mia legge morale), quindi : dio non esiste, tutto è permesso.

Akinori, il cattolicesimo l'hai inserito di soppiatto tu. Frattaglia non ha fatto altro che rispondere al tuo punto: è pieno di etero che schifano la religione cattolica.

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