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Luca era gay.....esce allo scoperto con un libro


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Comunque ho la sensazione di essermi spiegato male, o non essermi spiegato su un tema. Io non critico determinati locali perchè non voglio che non ci siano, anzi ho più volte espresso in questo forum che la libertà di tutti è fondamentale. Quello che mi auspico è che i gay trovino sempre più col tempo il piacere di pensare a forme di divertimento più 'sobrie' all'interno della stessa comunità gay e non un connubio che impone quasi sempre locali basati su disco-incontri, disco-flirt o disco-incontri-flirt-sesso. In realtà io penso con molto ottimisismo che sarà solo questione di tempo, e man mano che la società accetterà sempre più il mondo omosessuale anche il mondo gay riscoprirà i piaceri di cose semplici e 'banali' :)

 

Così poi si potrà fare CO senza essere gettati fuori di casa come depravati! e magari si potrà trovare un ragazzo anche senza doversi intrufolare in locali bui e maliziosi! ^_^

Che bello! In un futuro molto mooolto lontano...

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Ilromantico

Ilromantico, non so più in che modo dirtela questa cosa, quindi te la dirò nel modo più diretto possibile, anche a costo di suonare maleducato.

 

Non mi assolutamente interessa nulla di te. Non mi interessa cosa ti intristisce, dove esci con i tuoi amici, con chi ti viene l'erezione, e men che meno, te l'assicuro, mi interessa renderti invidioso di qualcosa.

È possibile fare un discorso generale senza che tu ti senta tutte le volte tirato in ballo?

 

Non puoi scrivere questi textwalls sulla tua vita privata o sulle tue tristezze nella sezione Diary? Emozioni&Sfoghi almeno?

 

Può sempre skippare i miei commenti e non sei certo costretto a rispondermi. Se non parlo di esperienze, sensazioni ed esperienze personali di che dovrei parlare?Di teorie e cosa che non posso verificare?Ma per favore!:)

E poi inutile che te ne esci con questo infastidimento quando sei il primo che mi controbatte e cerca di mettermi parole e pensieri che non ho mai detto, è logico che sono costretto a controbatterti se tu lo fai.

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Così poi si potrà fare CO senza essere gettati fuori di casa come depravati! e magari si potrà trovare un ragazzo anche senza doversi intrufolare in locali bui e maliziosi! ^_^

Che bello! In un futuro molto mooolto lontano...

 

Lo capisci che un discorso del genere implica il fatto che

sono i gay a dover dimostrare agli etero di non essere depravati

per non essere buttati fuori di casa?

 

E' come dire che in fondo il pregiuzio sull'omosessualità come

depravazione, è abbastanza fondato. Ritorna il condizionamento

etero di cui sopra... <_<

 

Andate all'estero, in paesi più avanzati sul piano dei diritti

e dell'accettazione sociale e vedrete che le differenze nei locali

ci sono, ma non sono quelle che immaginate voi. C'è un rapporto più

sereno con la sessualità e le dark sono meno buie, perchè i gay fanno

le stesse cose. ma senza sentirsi depravati come di Tolve. C'è la possibilità

di portarsi il ragazzo a casa e ci sono quindi meno cabine individuali.

Tutto ciò, nelle grandi città, coesiste con una offerta anche più ampia

perchè la comunità gay è più grande e visibile ( per cui sarà possibile

anche conoscere altri gay nel foyer del musical frocissimo della settimana

o al concerto dei gruppi pop gay del mese, tutte situazioni meno sessuali

ma a tasso di frociaggine culturale "estrema" )

 

In secondo luogo, se è vero che un discorso può partire da una esperienza

personale è anche vero che in questa sezione bisognerebbe essere in grado

di sviluppare da queste esperienze una riflessione. Questo è possibile però

a condizione che l'esperienza non si limiti ad una "sensazione" superficiale

( tristezza, alienazione, etc. ) Ci avete mai parlato veramente con dei ragazzi

che fanno apprezzamenti da "macelleria"? O parlate solo con gli etero che fanno

apprezzamenti sulle ragazze? Ne avete mai portato uno a casa e lo avete veramente

conosciuto?

 

Con questo non si dice che ad ogni singolo gay debba piacere ogni singolo locale

o persona ivi conosciuta, si dice semplicemente che la vostra è una conoscenza "impressionistica"

e molto egocentrata.

 

Sapete cosa direbbero a Londra o a New York i gay di voi? Che

corrispondete allo stereotipo del gay cattolico o depravato o sessuofobo... :shocked:

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Lo capisci che un discorso del genere implica il fatto che

sono i gay a dover dimostrare agli etero di non essere depravati

per non essere buttati fuori di casa?

 

E' come dire che in fondo il pregiuzio sull'omosessualità come

depravazione, è abbastanza fondato. Ritorna il condizionamento

etero di cui sopra

Sul piano teorico è ovvio che una persona non è "negativamente connotata" per il fatto di avere un orientamento sessuale piuttosto che un altro. Ci mancherebbe, questo è fuori discussione nella maniera più categorica.

Di fatto però quella persona, se è gay, rischia comunque di essere emarginata dal contesto in cui vive per il solo fatto di essere gay. E' altrettanto ovvio che le concrete conseguenze negative sono da attribuire ai comportamenti omofobi altrui... ma se ci sono, ci sono e basta. Le questioni di principio sono tanto buone e giuste quanto destinate a sbriciolarsi di fronte ad una realtà che se ne frega altamente. E uno passerà i guai indipendentemente da qualsiasi "condizionamento" possa seguire nella sua visione delle cose. Ciò purtroppo conferma che si tratta proprio di scegliere il momento in cui cedere al ricatto. :(

 

C'è un rapporto più sereno con la sessualità e le dark sono meno buie, perchè i gay fanno

le stesse cose. ma senza sentirsi depravati come di Tolve. C'è la possibilità

di portarsi il ragazzo a casa e ci sono quindi meno cabine individuali.

Tutto ciò, nelle grandi città, coesiste con una offerta anche più ampia

perchè la comunità gay è più grande e visibile ( per cui sarà possibile

anche conoscere altri gay nel foyer del musical frocissimo della settimana

o al concerto dei gruppi pop gay del mese, tutte situazioni meno sessuali

ma a tasso di frociaggine culturale "estrema" )

Oddio scusa un secondo... e tu parametri il livello di diritti dei gay al numero di cabine in una dark room??? :blink::lol2:

Pensavo si dovesse far riferimento alle leggi anti omofobia, ai pacs e alle unioni civili omosex, alle possibilità di adozione, alle pensioni di reversibilità, alla successibilità testamentaria del compagno, all'assitenza sanitaria e sociale...:mellow:

 

Per quanto riguarda gli eventi "a tasso di frociaggine estrema" mi confermi insomma ulteriormente che è veramente impossibile una completa amalgamazione fra gli individui omosex e quelli eterosex... quindi un gay NON lo si troverà mai il un luogo come un parco, un negozio, un'università, una palestra.... a meno che questo luogo non sia in qualche modo connotato come "gay"? Oddio spero proprio che ti sbagli :(

 

Con questo non si dice che ad ogni singolo gay debba piacere ogni singolo locale

o persona ivi conosciuta, si dice semplicemente che la vostra è una conoscenza "impressionistica"

e molto egocentrata.

Come è inevitabilmente ogni tipo di conoscenza, del resto.

 

Sapete cosa direbbero a Londra o a New York i gay di voi? Che

corrispondete allo stereotipo del gay cattolico o depravato o sessuofobo... :shocked:

Di stereotipi ne esistono un'infinità... di certo un gay newyorkese che si diverte nella dark room, per quanto a te possa apparire molto audace e trasgressivo, non ne sarà immune e li coltiverà nei confronti di tutti coloro che non la pensano come lui o non vivono come lui. Gli stereotipi però non vanno conclamati e avvalorati... tendenzialmente li si confuta... no?

 

Insomma, visto che chiedi "riflessioni non egocentriche", direi che allo stato attuale delle cose una persona gay non è libera di decidere come gestire la propria vita in tutti i suoi ambiti, perchè la realtà gay impone modelli specifici di omologazione (per esempio in campo sessuale... ma a quanto pare perfino in campo culturale, per come confermavi tu col quel riferimento) modelli che, se evitati, rischiano di sfavorire non poco l'inserimento delle persone che non si adeguano prontamente a quanto richiesto e indicato come "la cosa giusta".

Ma chi ha il diritto di dire cosa è gaycentrico e cosa eterocentrico?

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Non si dovrebbe parlare di "umanocentrico"?

 

Con questo voglio dire che tu definisci una persona "eterocondizionata" quando dice che preferirebbe non dover dedicare un'attenzione così preopoderante al sesso nella propria vita... Ma chi ha deciso che l'essere favorevoli ad un certo atteggiamento è una cosa tipicamente gay? Se io sono gay e non sono favorevole con una certa cosa sono la dimostrazione vivente che ciò che tu assumi come "parametro di eterocondizionamento" è un TUO PERSONALISSIMO APPREZZAMENTO sulla situazione. Quindi non c'è nulla di generale nemmeno in ciò che affermi tu. Anzi, anche la tua affermazione è egocentrica, perchè si fonda sul fatto che tu, sulla base di tue impressioni, ritieni come "parametro identificatorio" della persona gay una certa opinione personale... che vale per alcuni, non per tutti.

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Telemaco, quelli non sono i parametri su cui Hinzelmann sta misurando la qualità dei diritti gay di un paese, sta parlando di posti come la California, o New York o Londra, in cui quei diritti (matrimonio, adozione, eccetera) ci sono, e anche altri aspetti della realtà gay che ha citato sono molto diversi, di conseguenza.

 

Io la mia ragazza l'ho conosciuta grazie ad un telefilm. Molte coppie si conoscono a scuola, in un parco, in libreria, in palestra. Semplicemente a volte non si sa quale sia l'orientamento dell'altra persona: si conosce gente per socializzare, non per trovarsi un ragazzo o una ragazza. E' ovvio che se si è aperti riguardo al proprio orientamento anche gli altri lo saranno, e quindi di rimando sapremo piuttosto presto quale sia l'orientamento dell'altra persona, e se ci sta simpatica e c'è una scintilla può scattare la storia. Anche con qualcuno incontrato in piscina, o al mercato.

 

Il punto non è quello: è che sicuramente non ho dovuto chiedere a nessuno degli amici che ho conosciuto al concerto di Adam Lambert quale fosse il loro orientamento. Se sei una ragazza e ti vedo leggere qualcosa della Bechdel in fumetteria posso anche provarci prima di chiederti come ti chiami.

Semplicemente ci sono luoghi in cui l'incidenza di persone omosessuali è molto più alta, e se proprio non si ha il coraggio di essere out, questo ti è favorevole.

 

P.S. Dal tono di certi post sembra quasi che uno col ragazzo o la ragazza non ci faccia sesso. A volte ho idea che alcuni si cerchino la 'storia d'amore' più per fare sesso regolarmente con qualcuno senza sentirsi sporchi e in colpa, che per altro... :rolleyes:

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Ilromantico

Lo capisci che un discorso del genere implica il fatto che

sono i gay a dover dimostrare agli etero di non essere depravati

per non essere buttati fuori di casa?

 

E' come dire che in fondo il pregiuzio sull'omosessualità come

depravazione, è abbastanza fondato. Ritorna il condizionamento

etero di cui sopra... dry.gif

 

Andate all'estero, in paesi più avanzati sul piano dei diritti

e dell'accettazione sociale e vedrete che le differenze nei locali

ci sono, ma non sono quelle che immaginate voi. C'è un rapporto più

sereno con la sessualità e le dark sono meno buie, perchè i gay fanno

le stesse cose. ma senza sentirsi depravati come di Tolve. C'è la possibilità

di portarsi il ragazzo a casa e ci sono quindi meno cabine individuali.

Tutto ciò, nelle grandi città, coesiste con una offerta anche più ampia

perchè la comunità gay è più grande e visibile ( per cui sarà possibile

anche conoscere altri gay nel foyer del musical frocissimo della settimana

o al concerto dei gruppi pop gay del mese, tutte situazioni meno sessuali

ma a tasso di frociaggine culturale "estrema" )

 

In secondo luogo, se è vero che un discorso può partire da una esperienza

personale è anche vero che in questa sezione bisognerebbe essere in grado

di sviluppare da queste esperienze una riflessione. Questo è possibile però

a condizione che l'esperienza non si limiti ad una "sensazione" superficiale

( tristezza, alienazione, etc. ) Ci avete mai parlato veramente con dei ragazzi

che fanno apprezzamenti da "macelleria"? O parlate solo con gli etero che fanno

apprezzamenti sulle ragazze? Ne avete mai portato uno a casa e lo avete veramente

conosciuto?

 

Con questo non si dice che ad ogni singolo gay debba piacere ogni singolo locale

o persona ivi conosciuta, si dice semplicemente che la vostra è una conoscenza "impressionistica"

e molto egocentrata.

 

Sapete cosa direbbero a Londra o a New York i gay di voi? Che

corrispondete allo stereotipo del gay cattolico o depravato o sessuofobo... :shocked:

 

Ammetto che le differenze con l'Italia sono ABISSALI, e questo forum ne è a volte la palese dimostrazione, ma fidati che non ho nulla da invidiare ai new yorkini o i londinesi :) Io vivo la mia relazione senza dovermi ghettizzare nè conformare a regole implicite, dimostrando al mondo che esisto con SEMPLICITA', tutto il resto è sinceramente MOLTA noia :)

 

Ancora con questa comparazione con gli etero... NOIA! Io reputo noiosi/tristi sia gli etero che fanno continui apprezzamenti e/o pensano e/o parlano sempre solo di sesso sia i gay che lo fanno, non mi pare di aver mai fatto una distinzione di orientamento sessuale. Tutto ciò non esclude il fatto che magari tra questi qualcuno sia un nostro amico o conoscente, non c'è mica una regola scritta! Tuttavia dipende sempre dalle persone, perchè in genere questo tipo di persone le trovo un po' vuote. Quando ero single ne ho conosciuti a bizzeffe, proprio per questo mi permetto di esprimere un parere in generale: era un sempre un noioso e triste mix di egoismo e sessocentrismo. Con questo per carità, ripeto ogni persona è un caso a sè, ma se davo dare un parere generale, è quello che penso.

 

I diritti comunque sono un punto di partenza reale e non sono per nulla un punto di arrivo, soprattutto quando ti rendi conto della situazione che ancora c'è nelle periferie, nelle province e in altri paesi o città.

 

Ariel, maddai come si fa a pensare che uno cerca la storia d'amore per non sentirsi in colpa?

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direi che allo stato attuale delle cose una persona gay non è libera di decidere come gestire la propria vita in tutti i suoi ambiti, perchè la realtà gay impone modelli specifici di omologazione (per esempio in campo sessuale... ma a quanto pare perfino in campo culturale, per come confermavi tu col quel riferimento) modelli che, se evitati, rischiano di sfavorire non poco l'inserimento delle persone che non si adeguano prontamente a quanto richiesto e indicato come "la cosa giusta".

Telemaco, perdami ma trovo tutto questo allucinante. È un esempio tipico di autolesionismo gay.

 

Tu apri il tuo post con la convinzione che la tua famiglia e i tuoi amici etero ti abbandonerebbero, ti negerebbero il loro appoggio, ti emarginerebbero se sapessi che fossi gay... E poi sono i gay che omologano e discriminano?!

La vogliamo piantare di fare dei più deboli sempre i capri espiatori? No, Telemaco, non sono i gay ad omologare, non sono i gay a escluderti dal loro gruppo se non adotti certi modelli, sono la tua famiglia e i tuoi amici. Guarda in faccia la realtà e incazzati con loro!

 

Tu dai l'idea di parlare di un mondo che non conosci. Tu (e non solo tu in questa discussione) ti senti minacciato da certi comportamenti che non condividi, con lo stesso meccanismo con cui la famiglia etero si sente minacciata dal matrimonio gay.

Non sono i gay o il modello di vita gay a escludere te, sei tu a escluderti da solo. L'hai detto "Sarebbe bello che le persone che la pensano in un modo e quelle che la pensano nell'altro non si incontrassero mai."

 

Dubito che troverai mai un gruppo gay che ti esclude perché non frequenti la dark room. Anche perché, diciamocelo, non è che ci sia molta gente che per andare in dark room si porta la comitiva dietro...

Ma guardati intorno. Guarda in questa discussione: non mi pare proprio ci sia un esercito di assidui frequentatori di dark room.

 

La verità è sempre la solita. I gay c.d. "seri" si lamentano sempre del fatto che gli etero giudicano male l'intera categoria per colpa dei gay "libertini". Peccato però che la maggior parte delle volte i gay c.d. "seri" siano delle irremovibili velate come te... Per forza poi i gay libertini diventano quelli con maggior visibilità: direi che se lo meritano anche.

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La verità è sempre la solita. I gay c.d. "seri" si lamentano sempre del fatto che gli etero giudicano male l'intera categoria per colpa dei gay "libertini". Peccato però che la maggior parte delle volte i gay c.d. "seri" siano delle irremovibili velate come te... Per forza poi i gay libertini diventano quelli con maggior visibilità: direi che se lo meritano anche.

 

Lo vedi che quindi il problema scaturisce proprio dal fatto che sono diffusi modelli che impongono al ragazzo gay di avere un determinato approccio alla sessualità e NON il SUO PERSONALE APPROCCIO, quello che avrebbe come persona... e non quello che si ritiene debba avere come gay !?!

 

E' verissimo che gli omosessuali tendono ad essere identificati in base a ciò che si vede, cioè solo in base a quelli che tu chiami "gay libertini": è come se l'intero mondo eterosessuale dovesse essere giudicato facendo riferimento ai soli frequentatori di night club.

E il fatto che ti incazzi col fatto che io sia non-dichiarato nè è la conferma.

 

Ma mettiamola di nuovo sulle riflessioni generali come dice Hinzelmann:

 

C'è una considerevole parte di omosessuali che ritiene che la propria omosessualità debba essere il fulcro della propria vita, e debba essere esaltata in ogni occasione, ad ogni costo, in qualunque modo.

Ma perchè è così terribilmente difficile per la gente omosessuale considerare la propria omosessualità come una fra le tante, banali caratteristiche della propria persona e uno fra i tanti, soliti argomenti della propria vita???

 

Perchè gli etero possono concedersi questo lusso e io no? Beh la risposta me la dai tu stesso nel quote che ho riportato sopra.

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Lo vedi che quindi il problema scaturisce proprio dal fatto che sono diffusi modelli che impongono al ragazzo gay di avere un determinato approccio alla sessualità e NON il SUO PERSONALE APPROCCIO, quello che avrebbe come persona... e non quello che si ritiene debba avere come gay !?!

Non impongono un bel niente...

Gli eterosessuali ti impongono al massimo l'eterosessualità, mica questo fantomatico "modello gay".

E il mondo gay non ti impone nulla, semplicemente è aperto a diverse realtà. A Milano abbiamo i gruppi di gay cattolici, i gruppi di gay di destra, i gruppi di gay apolitici, eccetera.

 

E il fatto che ti incazzi col fatto che io sia non-dichiarato nè è la conferma.

Io non mi sto incazzando perché tu sei non dichiarato: io ti sto incentivando a smetterla di piangerti addosso e di prendertela con le vittime della situazione (è parte del mondo etero a discriminare, non quello gay a cui solo rivolgi le tue critiche) e iniziare a prendere in mano la tua vita.

 

Perchè gli etero possono concedersi questo lusso e io no? Beh la risposta me la dai tu stesso nel quote che ho riportato sopra.

La risposta che hai quotato sopra, nel caso non si capisse, è: I gay vengono identificati con una certa categoria perché gente come te non si dichiarata.

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La risposta che hai quotato sopra, nel caso non si capisse, è: I gay vengono identificati con una certa categoria perché gente come te non si dichiarata.

 

Esatto, e perchè non si dichiara? perchè subirebbe solo gli svantaggi del dichiararsi, cioè giusto le reazioni omofobe e la presenza di soli gay libertini fra i dichiarati. E il circolo vizioso prosegue.

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Le reazioni omofobe non sono una tua prerogativa o dei gay "seri". Anzi, direi che visto che nemmeno hai provato a fare coming out e che le reazioni omofobe quindi sono per ora solamente nella tua testa, eviterei di tirarle continuamente in ballo.

 

Sui gay libertini, confermi che nessuno ti esclude se non te stesso...

 

Sul circolo vizioso, non vedo nessun circolo vizioso onestamente. Io vedo solo un circolo virtuoso: più persone escono allo scoperto, più altre persone saranno incentivate a farlo.

Ma anche fosse un circolo vizioso, chi è che dovrebbe romperlo, secondo te? A 'sto punto sono curioso...

 

Per il resto che dire. Goditi i vantaggi del tuo non dichiararti.

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è che sicuramente non ho dovuto chiedere a nessuno degli amici che ho conosciuto al concerto di Adam Lambert quale fosse il loro orientamento. Se sei una ragazza e ti vedo leggere qualcosa della Bechdel in fumetteria posso anche provarci prima di chiederti come ti chiami.

Semplicemente ci sono luoghi in cui l'incidenza di persone omosessuali è molto più alta, e se proprio non si ha il coraggio di essere out, questo ti è favorevole.

Ok quindi io sarei un gay "out" perchè ascolto i Foo Fighters leggo Grisham e non ho la piu' pallida idea di chi sia la gente che hai citato? che culo... diverso nel diverso :azz: però non voglio cambiare, non è giusto.

Ma perchè cavolo deve esistere una cultura gay e una etero? la cultura non è umana e basta?

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State cacando un pochino fuori dal vasino :)

E' necessario riorganizzare le idee.

 

Non è vero che i gay non si dichiarano per paura

di essere assimilati ai gay libertini.

I genitori di Telemaco non sanno cosa sia una darkroom, ok?

 

Vinto il "blocco della famiglia" tutto è possibile.

Ed è l'unica cosa che faccia davvero la differenza.

 

Non è vero che si dichiarano solo i libertini.

Molta gente che scopa nelle dark lo fa apposta

per evitare di avere una relazione e poterlo nascondere ai suoi.

 

Perché se scopi di nascosto puoi stare nascosto;

se hai una relazione prima o poi salta fuori.

Non a ventanni, forse neanche a trenta;

ma a quarantanni o sei dichiarato o hai una moglie di copertura.

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Non è vero che i gay non si dichiarano per paura

di essere assimilati ai gay libertini.

Certo che è vero. Io sì. Ma non solo, anche per gli altri stereotipi dell'effeminatezza, della "stranezza", della "trasgressività", della "viscidezza", della "stupidità", della "frivolezza", della vigliaccheria, del travestitismo ecc ecc e tutte le altre stronzate che la televisione mette in testa ai miei genitori, alla mia famiglia, ai miei amici, ai miei conoscenti.

 

A parte che poi "dichiararsi" detto così sembra quasi una specie di "fare pubblica ammenda su un proprio fatto privato"... mah

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Veramente io non ho mai detto che si dichiarino solo i gay libertini. Ho detto che la maggior parte dei gay "seri" (gli autodichiarati tali) non lo fa. Non so se si coglie la differenza.

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No, dichiarsi vuol dire:

"Vado a vivere con Giacomo, ci amiamo".

Lo fanno anche gli etero quando vanno a convivere,

non è una cosa che fanno solo gli omosessuali.

 

Se i tuoi genitori sono omofobi, non è colpa della TV.

Anch'io vedevo al telegiornale le storie

dei Romeni stupratori, degli Albanesi spacciatori,

dei Cinesi che mangiano i cani, dei Terroni mafiosi;

ma so che sono tutte puttanate razziste.

 

Ti stai occupando del nemico sbagliato.

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Per quanto riguarda gli eventi "a tasso di frociaggine estrema" mi confermi insomma ulteriormente che è veramente impossibile una completa amalgamazione fra gli individui omosex e quelli eterosex... quindi un gay NON lo si troverà mai il un luogo come un parco, un negozio, un'università, una palestra.... a meno che questo luogo non sia in qualche modo connotato come "gay"? Oddio spero proprio che ti sbagli :(

 

 

Come è inevitabilmente ogni tipo di conoscenza, del resto.

 

 

Di stereotipi ne esistono un'infinità... di certo un gay newyorkese che si diverte nella dark room, per quanto a te possa apparire molto audace e trasgressivo, non ne sarà immune e li coltiverà nei confronti di tutti coloro che non la pensano come lui o non vivono come lui. Gli stereotipi però non vanno conclamati e avvalorati... tendenzialmente li si confuta... no?

 

Insomma, visto che chiedi "riflessioni non egocentriche", direi che allo stato attuale delle cose una persona gay non è libera di decidere come gestire la propria vita in tutti i suoi ambiti, perchè la realtà gay impone modelli specifici di omologazione (per esempio in campo sessuale... ma a quanto pare perfino in campo culturale, per come confermavi tu col quel riferimento) modelli che, se evitati, rischiano di sfavorire non poco l'inserimento delle persone che non si adeguano prontamente a quanto richiesto e indicato come "la cosa giusta".

Ma chi ha il diritto di dire cosa è gaycentrico e cosa eterocentrico?

 

Mi limito a rispondere su questo punto, anche se in parte lo ha già fatto Ariel.

 

Tu percepisci qualunque cosa un gay possa fare e che "suoni" gay ai tuoi occhi ( dall'andare ad un concerto,

o alla presentazione di un fumetto, o ad un musical, o in un bar, o in un cruising bar ) come una minaccia,

il tuo desiderio sarebbe essere un gay invisibile totalmente "amalgamato".

 

Nonostante ti siano portati esempi fra loro estremamente diversi, ci vedi una "omologazione" e una "stereotipizzazione" perchè a te basta la "connotazione gay", qualunque connotazione gay, a

suscitare paura.

 

Non soltanto i locali gay, ma anche "fare cose gay" ti suscita fastidio. E' chiaro che puoi trovave un gay

all'università, a condizione che entrambi siate dichiarati e notoriamente gay, altrimenti se invisibili e non

dichiarati la vedo dura...

 

Allora il fare sesso non va bene perchè si è "libertini", fare certe cose non va bene perchè si è "checche",

oppure "superficiali" oppure "effeminati" oppure "gay fanatici autoghettizzati" o infine "militanti fanatici

che si dichiarano ovunque" e così via...

 

Troverai sempre una ragione valida per giustificare il tuo fastidio a posteriori, finchè non ti convincerai

che la tua omosessualità è qualcosa di cui farti carico e da valorizzare rispetto alle pressioni sociali

negative che hai interiorizzato ( in pratica sei a metà strada nel tuo percorso di accettazione )

 

Troverai il tuo modo, ma un modo lo devi trovare per valorizzare la tua omosessualità, solo in questo modo

sarai libero e solo quando ti sarai liberato di questo peso potrai piacere a qualche altro gay. Alla fine

dei salmi non ti piace qualunque cosa suoni o appaia gay negli altri, perchè non ti piace la tua omosessualità,

cioè non piaci a te stesso in quanto gay.

 

Personalmente io appartengo alla categoria dei gay eclettici, la mia libertà coincide con la possibilità

di divertirmi facendo qualunque cosa sia frocia :cheesy: Non coincido con nessuna di queste singole attività

non mi identifico in nessuna di esse, posso divertirmi -se voglio- facendole, tutto qui.

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No, dichiarsi vuol dire:

"Vado a vivere con Giacomo, ci amiamo".

Ahia, e qui c'è un problema: non avevi detto che ci si deve dichiarare prima di trovare una persona "verosimilmente" "giusta"?

Adesso inizio a non capire più. Prima o dopo? :hm:

E' chiaro che parto dal presupposto che non esistono CO "parziali" perchè la città è piccola e la gente è pettegola, inoltre non sempre c'è la sicurezza che la fiducia di una confidenza risulti a posteriori ben riposta.

 

----------

 

Troverai il tuo modo, ma un modo lo devi trovare per valorizzare la tua omosessualità, solo in questo modo

sarai libero e solo quando ti sarai liberato di questo peso potrai piacere a qualche altro gay. Alla fine

dei salmi non ti piace qualunque cosa suoni o appaia gay negli altri, perchè non ti piace la tua omosessualità,

cioè non piaci a te stesso in quanto gay.

 

Io non credo di aver problemi con la mia omosessualità, è una cosa che sta lì e basta, il problema che ho è con gli stereotipi classici che invece di essere confutati, vengono spesso sottolineati, evidenziati, ostentati da molti gay, e non capisco perchè.

Non mi pare giusto dire che l'omosessualità debba essere "valorizzata" per poter essere vissuta; perchè gli etero vivono tranquilli senza dover esaltare in alcun modo la loro eterosessualità mentre io devo sentirmi costretto a fare attività che non mi interessano?

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Il fatto che una cosa non sia giusta, non

significa che non sia vera, il mondo è pieno

di cose ingiuste, nel novero di queste c'è

l'omofobia.

 

Magari per poterti sentire libero dovrai

andartene dalla tua piccola città...ti pare

giusto? Ovviamente non lo è, ma ciò non toglie

che potrebbe essere necessario.

 

La tua omosessualità sta lì perchè non la

assumi, non la assumi perchè ti stai proteggendo

da un ambiente che percepisci come potenzialmente

ostile e giudicante, ma se fai così non la vivi.

 

Per reggere a questa situazione tu assumi il punto

di vista dei tuoi compaesani, ragioni come loro di

omosessualità in termini di stereotipi, laddove è

evidente che da questa situazione uscirai quando avrai

la forza di mandarli a quel paese :sorriso:

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Lol, guarda che 'out' significa 'dichiarato', cioè ti avvantaggia se non vuoi essere dichiarato, trovare persone omosessuali in posti in cui è più probabile che ci siano omosessuali.

Esattamente come una ragazza etero che vuole trovare un ragazzo che ama la musica magari lo va a cercare in un negozio di vinili, e non si aspetta di trovarlo per caso al supermercato. Non c'è niente di ghettizzante o strano.

 

Inoltre, no, la cultura non è umana e basta: c'è una cultura scientifica, una cultura religiosa, una cultura nerd, una cultura musicale, e tutte queste si suddividono ancora in diecimila sottogruppi...

 

Ilromantico, non stavo dicendo che si cerca una storia seria per non sentirsi in colpa, stavo dicendo che mi pare che alcuni abbiamo una visione del sesso esterno alla relazione così negativa, che quasi mi sembra si cerchino una relazione per fare sesso che non vedono negativamente... praticamente come quei fondamentalisti che dovendo sposarsi per fare sesso, si sposano appena possono.

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Ahia, e qui c'è un problema: non avevi detto che ci si deve dichiarare prima di trovare una persona "verosimilmente" "giusta"?

 

Se vuoi trovare un ragazzo senza frequentare ambienti gay, dovresti dichiararti prima.

Altrimenti ti dichiarerai dopo, quando vedi che la relazione funziona.

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Ilromantico

Ilromantico, non stavo dicendo che si cerca una storia seria per non sentirsi in colpa, stavo dicendo che mi pare che alcuni abbiamo una visione del sesso esterno alla relazione così negativa, che quasi mi sembra si cerchino una relazione per fare sesso che non vedono negativamente... praticamente come quei fondamentalisti che dovendo sposarsi per fare sesso, si sposano appena possono.

 

?? Non capisco qual è il senso di mettere a paragone 2 estremi?Il fatto di non concepire un determinato stile di vita sessale, o determinate cose, non vuol dire che uno fa sesso solo da 'sposato' o da 'fidanzato', davvero non capisco il punto.

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ah forse ho presente cosa intende ariel, quei tipi che confondono le due impellenze (cuore & pisello), fanno sesso solo da fidanzati e quando si lasciano si mettono (stranamente!) subito con un altro.

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AndrejMolov89

 

 

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Io non credo di aver problemi con la mia omosessualità, è una cosa che sta lì e basta, il problema che ho è con gli stereotipi classici che invece di essere confutati, vengono spesso sottolineati, evidenziati, ostentati da molti gay, e non capisco perchè.

Non mi pare giusto dire che l'omosessualità debba essere "valorizzata" per poter essere vissuta; perchè gli etero vivono tranquilli senza dover esaltare in alcun modo la loro eterosessualità mentre io devo sentirmi costretto a fare attività che non mi interessano?

Valorizzare la propria omosessualità significa accettarla e viverla. L'accettazione è una scelta consapevole. Io, ultimamente, sto ragionando molto sul fatto che io non mi sono accettato, ma rassegnato alla mia condizione. Principalmente ho quasi tutti i tuoi stereotipi e le tue paure. Alla fine non importa come la vivi, ma viverla senza guardarsi dall'esterno.

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Valorizzare la propria omosessualità significa accettarla e viverla. L'accettazione è una scelta consapevole. Io, ultimamente, sto ragionando molto sul fatto che io non mi sono accettato, ma rassegnato alla mia condizione. Principalmente ho quasi tutti i tuoi stereotipi e le tue paure. Alla fine non importa come la vivi, ma viverla senza guardarsi dall'esterno.

Uhm non so... stasera per esempio poteva essere un'occasione favorevolissima fare CO perchè quando ho riaccompagnato i miei amici a casa siamo rimasti in macchina a parlare per ore... ma niente, sebbene sia perfino stato toccato l'argomento omosessualità io mi sento morire le parole in gola, non ci riesco, è una cattiveria che proprio non riesco a mandar giù. Al massimo sto allo scherzo e ribatto agli altri che fanno domandine scomode con altre domande altrettanto scomode. Ma poi perchè mai dovrei dirlo a gente etero che mai potrebbe mai capire cosa significa? Che situazione fastidiosa. Fra l'altro ho addirittura involontariamente mandato segnali completamente opposti perchè mi ero messo a consolare una tipa che passava un brutto momento e ciò è stato scambiato per un mio interesse nei suoi confronti. :azz:

 

Boh insomma ora come ora posso giusto dire dall'alto della mia inesperienza che essere gay non so cosa voglia dire, ma certamente è una cosa difficilissima.

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andrew_vandek_86

Uhm non so... stasera per esempio poteva essere un'occasione favorevolissima fare CO perchè quando ho riaccompagnato i miei amici a casa siamo rimasti in macchina a parlare per ore... ma niente, sebbene sia perfino stato toccato l'argomento omosessualità io mi sento morire le parole in gola, non ci riesco, è una cattiveria che proprio non riesco a mandar giù. Al massimo sto allo scherzo e ribatto agli altri che fanno domandine scomode con altre domande altrettanto scomode. Ma poi perchè mai dovrei dirlo a gente etero che mai potrebbe mai capire cosa significa? Che situazione fastidiosa. Fra l'altro ho addirittura involontariamente mandato segnali completamente opposti perchè mi ero messo a consolare una tipa che passava un brutto momento e ciò è stato scambiato per un mio interesse nei suoi confronti. :azz:

 

Boh insomma ora come ora posso giusto dire dall'alto della mia inesperienza che essere gay non so cosa voglia dire, ma certamente è una cosa difficilissima.

 

Ascolta, fare coming out è una delle cose più belle che ti possa succedere.

Innanzitutto, almeno a mio avviso, fare CO non significa dichiararsi al mondo intero, nè tanto meno dichiararsi ad una comitiva intera. Immagino che all'interno del gruppetto con cui sei uscito ci fossero alcuni con cui ti senti più legato ed altri meno.

Ora che ho superato la fase di storia etero lunga, e che ho deciso di dare libero sfogo alla mia bisessualità, ho fatto CO con diverse persone ed in diversi modi.

Non puoi mai sapere come reagiscono le persone, ma se sono davvero tuoi amici loro sapranno starti vicino e capirti, seppur magari non direttamente.

L'ho raccontato al mio vecchio prof. di mate -sospettando che anche lui fosse bisex ed in effetti ci avevo azzeccato- alla mia compagna di studi -che tra l'altro mi ha detto una cosa che mi ha fatto particolarmente riflettere, ovvero si è offesa del fatto che non gliel'avessi detto prima, perchè dimostrava che io avevo paura di un suo giudizio- l'ho detto ad altre due mie amiche d'infanzia -una delle quali mi ha detto, testualmente: fiuuuu, mi stai togliendo un peso, allora ti dico anch'io che sono bisessuale! ed infatti domenica andiamo a fare serata insieme in un locale gay, in tanti anni di amicizia non abbiamo mai potuto condividere una serata del genere per paura del pregiudizio altrui- ho cominciato ad andare in locali appositamente gay, ecc...

 

Questo non significa che l'ho detto a tutti. Non l'ho detto ai miei genitori, perchè sono le persone più omofobe che io conosco, non l'ho detto ai miei amici del cazzeggio, poichè non racconto proprio i cazzi miei a tutti quelli che conosco!

Ma fare CO, per me, significa accettare in pieno quello che si è: se mai davanti a questi amici, o davanti ai miei, mi capitasse di baciarmi con un ragazzo, non mi negherei la cosa.

Per me questo significa fare CO, e va bene che sei giovane -te lo dice un 'vecchio' 25-enne- ma credimi, la sensazione di libertà che vivi una volta che fai CO -che è il vero momento in cui hai accettato appieno chi sei- è una sensazione di benessere generale che è difficile da scrollarsi di dosso. E' come se per la prima volta dopo anni ricominciassi a respirare ed a vedere il mondo.

Ed il mondo, sinceramente, continuerà a fottersene di te come faceva fino al giorno prima, mentre per le persone che davvero ti vogliono bene sarà tutto uguale come fino al giorno prima. Ora parlo delle mie esperienze omosex con i miei amici veri come se l'avessi sempre fatto, non c'è imbarazzo di sorta. Per loro è come se gli avessi detto che avevo comprato una camicia nuova, nessuna differenza.

Il problema era tutto solo nella mia testa, e da quello che scrivi, penso che anche per te sia così.

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Ilromantico

C'é gente che non pensa sia il massimo della vita fare sesso se non innamorata o senza un forte coinvolgimento fondamentale, capirai che cosa strana, mamma mia!:D Io non faccio parte di quella categoria, ma nemmeno dell'altra. Certe volte sembra che qui non si conoscano affatto le vie di mezzo, che poi per me sono le realtà più comuni. Una cosa è avere delle avventure sessuali, consumate in modo non troppo squallido e scaturite da una forte chimica e/o da una conoscenza anche solo superficiale o intrigante. Un'altra cosa è il sesso ad ogni costo, e non frutto di occasioni casuali, consumato in una dark room o in posti o modalità talmente veloci da non riuscire nemmeno a creare una sorta d'intrigo, per me questo é squallido. A me il sesso piace, ma lo reputo noioso, vuoto e inutile senza un minimo di coinvolgimento emotivo o qualsiasi altro tipo di complicità.

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AndrejMolov89

Ilromantico tu stai facendo la più grande estremizzazione di tutte: dividi te, dalle altre persone, ma non in senso positivo riconoscendo la tua peculiarità, ma facendo una generalizzazione con valore morale. :)

@ Telemaco: Io ho fatto tantissimi CO, ma con una superficialità estrema. Sai perché? Perché non ritenevo importante la mia omosessualità, era una sorta di rassegnazione cioè una cosa che è lì. Lo faccio anche con le mie paturnie mentali, in tutto il forum ci sono autoaccuse di ipocrisia, di coglionaggine, d'invidioso eccetera. Avere paura è normale ed è un sacrosanto diritto se riguarda la tua intimità, perché non sei distaccato dalla tua essenza :)Se vedi le cose da distante sarebbe più facile, perché in verità non affronteresti la paura di rilevare qualcosa di te. :)

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Ehe, coeranos, ESATTO. I cosiddetti 'monogamisti seriali'.

Ilromantico, il problema arriva quando uno quasi si autoconvince di essere innamorato di qualcuno, solo perché in realtà vuole farselo.

Io non ho estremizzato nulla, non mi pare di aver detto che sono tutti così quelli che non apprezzano il sesso senza relazione, mi pare di aver detto che certi post mi danno l'impressione di essere simili ad un certo modo di vivere il sesso e le relazioni, che ho riscontrato in altre persone.

 

Telemaco, se ti dici che è difficile, ti sembrerà sempre difficile. Io sono stata fortunata, fortunatissima, perché sono stata esposta all'omosessualità positivamente prima di scoprire di esserlo anch'io, e perché non mi è mai stato insegnato che il piacere sessuale fosse sbagliato.

Purtroppo molti non hanno la fortuna di crescere senza determinati stigma, e quindi devono lottare e liberarsene da soli. Ma non completamente da soli: perché ci siamo noi, ci sono altri gruppi, mille risorse e mille luoghi e mille altre persone simili a noi.

Basta uscire dal vittimismo e dal fatalismo.

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