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Luca era gay.....esce allo scoperto con un libro


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  • Almadel

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Secondo me questa discussione sta diventando un po' sterile.

 

Capisco molto bene cosa cerca di dire ilRomantico, capisco altrettanto bene cosa ribattono gli altri.

 

Anche io altre volte mi sono impuntato su un certo punto di vista piuttosto che su un altro, però alla fine la risposta è una sola:

ci si deve dimenticare della dimensione "generale" della questione riguardante questi stereotipi su gay ed etero e pensare piuttosto ad un punto di vista di tipo più "particolaristico", perchè a conti fatti ognuno ha un proprio personalissimo approccio alla sessualità INDIPENDENTEMENTE dal proprio orientamento sessuale, e (si spera!!!) INDIPENDENTEMENTE anche da qualsiasi pulsione conformistica verso qualunque gruppo con cui ci si relaziona.

 

Pretendere che gli altri capiscano la propria idea di sessualità e affettività è un'operazione tremendamente difficile, oltrechè poco utile dal punto di vista concreto.

 

In fondo in fondo, io penso che sia sufficiente che una sola persona al mondo capisca la singola percezione che uno ha del sesso e dell'affettività, ed è appunto quella singola, specifica, determinata persona con cui si prova a costruire qualcosa di serio.

 

Insomma detto questo spero di trovare prima o poi un ragazzo che la pensi come me, altrimenti sono nei guai :D

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Ilromantico

Yalen ha già risposto in parte anche per me, risponderò con calma dopo. Per ora mi limito a dire che questa eterofobia e omogolazione di tutte le persone è davvero triste. I dati stanno a zero, nella vita reale vedo cose ben diverse.

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AndrejMolov89

Quindi la tua personale percezione e la tua personale esperienza deve essere presa come dato oggettivo e indiscutibile? Quindi solo tu puoi vedere come sta la realtà? E' evidente che non è così, e se avessi un po' di umiltà, prenderesti la tua testimonianza per quel che é: un opinione maturata solo nella tua vita locale^^

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Ilromantico

Si Telemaco, in parte concordo. Il punto è che si stava facendo un discorso generale e si cercava di capire il perchè di una grossa percentuale di locali o mentalità che incintano all'incontro fisico o a qualcosa di più spinto. Non mi sembra che si stia andando nello specifico nella natura dell'affettività o della sessualità delle persone, si parla in generale di che tipo di approcci o di divertimenti o locali si usano nel mondo gay. Si ha la stessa sobrietà nei locali e nei divertimenti degli etero?Per me in LINEA GENERALE no, e non capisco cosa c'entri la mia umiltà, come se in altri parti del mondo o in città l'atteggiamento degli etero fosse diverso da quanto visto in vita mia. Allora i miei nonni facevano scambi di coppia?O i miei zii si sono conosciuti in una dark room?O la mia migliore amica ha fatto cose a tre col suo ragazzo?Non lo sto dicendo con la intenzione di offendere (giuro), ma provate davvero a immaginare un mondo eterosessuale con le logiche di quel mondo gay-libertino che volete affibbiargli. Ciò non significa che non vi sono etero che vanno a prosistute, nei sex-club o fanno esperienze 'estreme', ma si tratta di una percentuale relativamente minore nei primi casi e nel secondo caso di esperienze avute qualche volta nel corso della vita o di una determinata fase. Niente a che vedere sinceramente con la normalità con cui vengono date per scontate nella maggior parte della comunità gay alcuni approcci o determinate esperienze. Inoltre una cosa è avere una fase della tua vita in cui fai dell'esperienze, un'altra è quella in cui vivi tutta la tua vita così... è questo fondamentalmente quello che critico, il punto fondamentale del discorso, perchè se nella tua vita sai solo pensare così tanto al sesso da renderlo più importante di una vita più variegata, a me viene solo da dire... che tristezza!

 

 

 

 

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unisci i puntini:

 

"Perchè gli omosessuali cercano il sesso facile?".

Io non sapevo come rispondere.. poi mi sono trovato la risposta da solo "perché si sentono soli".

 

 

 

Dopo aver capito queste cose non ci sono andato più da quanto mi faceva schifo essere additato dagli "ignoranti" (generalizzando) come un libertino e liberale (non tradizionalista).

 

 

mi pare che la tua preoccupazione sia di non essere additato come uno "facile", infatti da quando stai con il tuo ragazzo non frequenti più locali gay.

 

Non lo sto dicendo con la intenzione di offendere (giuro), ma provate davvero a immaginare un mondo eterosessuale con le logiche di quel mondo gay-libertino che volete affibbiargli.

 

Mi pare che in molti si siano espressi a favore di una lettura più sfaccettata e più attenta (Almadel, Heremìa, Loup-Garoup, Greed89, Ariel, Lum).

 

Inoltre una cosa è avere una fase della tua vita in cui fai dell'esperienze, un'altra è quella in cui vivi tutta la tua vita così... è questo fondamentalmente quello che critico, il punto fondamentale del discorso, perchè se nella tua vita sai solo pensare così tanto al sesso da renderlo più importante di una vita più variegata, a me viene solo da dire... che tristezza!

 

Ma com'è possibile che siano gli omosessuali stessi a dire -che tristezza!- e a dare spiegazioni semplicistiche e psicologizzanti (nell'accezione negativa) dei "comportamenti" dei gay? Se quello che deducete dalla realtà non vi piace, non avete delle idee alternative, così anche tanto per parlare su un forum , che dimostrino che avete fatto altro, oltre che piangervi addosso perché purtroppo siete gay?

 

 

Un appunto sui locali etero. Mi è sembrata interessante l'analogia gay-donna etero, e mi è venuta in mente una cosa banale. Nei locali tipo discoteche o certi tipi di pub molto movimentati, le ragazze non vanno in bagno da sole, se devono per motivi strettamente legati alla funzione wc. Non per parlare del ragazzo di una terza amica che proprio non sopportano, ma per evitare fraintendimenti. Mi pare che nei bagni dei locali etero appunto succeda di tutto, e che sia anche un fatto noto. Quindi non mi stupisco di quello che succede in quelli dei locali gay senza dark room.

Sul perché i locali gay non sono ben distinti tra posti tranquilli e non, direi che la motivazione più logica è stata quella di Lum, che ho sempre preso per sensata anche io, specialmente in posti dove la comunità gay non è floridissima, cioè ovunque tranne le grandi città.

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La domanda adesso è:

perché le coppie gay a volte si sono incontrate in "luoghi sessuali"

e perché hanno una sessualità disinvolta (sesso a tre, sm, fetish...);

molto più di quanto sembrino fare le coppie etero?

 

La risposta è nella definizione stessa di "coppia gay"

che è composta da due maschi e non da un maschio e una femmina.

Ribaltiamo la domanda: come mai nelle coppie in cui è presente una femmina

è più difficile la sperimentazione sessuale e la promiscuità?

 

Le risposte sono (apparentemente) due.

 

La prima è genetica: le femmine sono selezionate per ricercare

la stabilità del proprio nucleo riproduttivo.

Non possono permettersi di "darla al primo che passa"

col rischio di dover accudire un cucciolo da sole.

(Chiamiamo questa prima questione genetica familismo)

 

La seconda è culturale: i maschi vogliono che le femmine siano pudiche.

Lo vuole il loro padre: perché se rimangono incinta il cucciolo è di suo responsabilità.

Lo vuole il loro compagno: perché nessuno vuole nutrire un cucciolo non suo.

Chiamo questa risposta "culturale" perché è la base del maschilismo

ovvero del controllo maschile sulla sessualità femminile.

 

Con l'introduzione della "pillola" le cose cambiano notevolmente;

a partire dagli anni Settanta comincia una serie di sperimentazioni sessuali

anche all'interno delle comunità eterosessuali;

ma sono sempre rimaste limitate a una "elite femminista"

capace di sbarazzarsi della questione culturale del maschilismo.

La questione genetica rimane ineliminabile, per lo più.

 

I maschi eterosessuali intanto continuano a sognare

"le due lesbiche" della pornografia e le "settantasette vergini" della religione.

Continuano a ragionare come la genetica li ha programmati: "divertiti sessualmente".

 

Culturalmente anche i maschi sono soggetti al "maschilismo".

Il maschilismo del maschio verso il maschio si chiama patriarcato.

Poiché il padre della tua ragazza non vuole che tu faccia figli con altre donne

(altrimenti devi dividere le tue risorse tra sua figlia e una sconosciuta)

e il padre dell'altra ragazza non vuole che tu metta incinta sua figlia e sparisca

(altrimenti tocca a lui badare al "figlioletto bastardo")

allora i maschi adulti si impegnano a "castrare" la sessualità dei giovani.

 

Le coppie gay ne sono potenzialmente immunizzate.

Infatti la cultura gay nasce con la "pillola"

ovvero con la crisi del familismo, del maschilismo e del patriarcato.

Nonostante questo ci sono ancora degli omosessuali

che risentono di simili condizionamenti.

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Le coppie gay ne sono potenzialmente immunizzate.

Infatti la cultura gay nasce con la "pillola"

ovvero con la crisi del familismo, del maschilismo e del patriarcato.

Nonostante questo ci sono ancora degli omosessuali

che risentono di simili condizionamenti.

 

E' una spiegazione antropologica molto interessante, eppure ho l'impressione che l'"immunizzazione" di cui si parla spazzi via ogni possibilità di contatto affettivo fra le persone. Quindi è solo sesso? Essere gay significa essere potenzialmente partner disinibito di un numero indeterminato di persone?

E' una cosa che io chiedo da assoluto ignorante perchè non so niente della vita dei gay pur essendo io stesso gay.

Da quando mi sono accettato come gay ho sempre pensato, come riflessione mia personale, che essere gay significasse innamorarsi di un ragazzo.

 

A quanto pare però forse mi son sbagliato e non è esattamente come credevo, stando a come si sono espressi in molti.

 

E' quindi confermato che io non potrò mai incontrare un ragazzo gay nella vita quotidiana?

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Ilromantico

 

mi pare che la tua preoccupazione sia di non essere additato come uno "facile", infatti da quando stai con il tuo ragazzo non frequenti più locali gay.

 

 

Ma com'è possibile che siano gli omosessuali stessi a dire -che tristezza!- e a dare spiegazioni semplicistiche e psicologizzanti (nell'accezione negativa) dei "comportamenti" dei gay? Se quello che deducete dalla realtà non vi piace, non avete delle idee alternative, così anche tanto per parlare su un forum , che dimostrino che avete fatto altro, oltre che piangervi addosso perché purtroppo siete gay?

 

Un appunto sui locali etero. Mi è sembrata interessante l'analogia gay-donna etero, e mi è venuta in mente una cosa banale. Nei locali tipo discoteche o certi tipi di pub molto movimentati, le ragazze non vanno in bagno da sole, se devono per motivi strettamente legati alla funzione wc. Non per parlare del ragazzo di una terza amica che proprio non sopportano, ma per evitare fraintendimenti. Mi pare che nei bagni dei locali etero appunto succeda di tutto, e che sia anche un fatto noto. Quindi non mi stupisco di quello che succede in quelli dei locali gay senza dark room.

Sul perché i locali gay non sono ben distinti tra posti tranquilli e non, direi che la motivazione più logica è stata quella di Lum, che ho sempre preso per sensata anche io, specialmente in posti dove la comunità gay non è floridissima, cioè ovunque tranne le grandi città.

 

 

Cosa c'entra l'essere additato 'facile'?MI pare che yalen abbia già spiegato che non si rispecchia nell'immagine omologata che certi locali gay vogliono dare, spiegami, cosa c'è di male?

 

Io purtroppo sono bisex, che è peggio di essere gay perchè ho una mentalità mista etero/gay che mi porta a paragonare sempre i 2 mondi. Tristezza de che?Nella realtà mi trovo benissimo sia con la mia compagnia gay che con quella eterosessuale, ma come ho già spiegato prima, sono ancora più contento quando si esce tra le 2 compagnie mescolate gay/etero. Tuttavia, non sono un tipo che riesce a fregarsene del mondo circostante, quindi se ho l'impressione che ci sia un determinato ambiente o una forma di divertirsi leggermente meno sobria in generale nel mondo gay, me lo chiedo e se ne ho l'opportunità ne discuto nei locali, in un forum o chiedo tra amici.

 

In genere le ragazze vanno in bagno per tenersi la porta, truccarsi o parlare assieme... Poi certo può succedere che facciano anche sesso nel bagno, ma le motivazioni più comuni sono di solito le prime. C'è anche da ribadire che nessuno ha detto che gli etero sono dei santi, fanno sesso in macchina, bagni e quant'altro, ma si tratta perlappunto di fasi, stili di vita o occasioni, e ad ogni modo non ha nulla a che vedere con dark room o altro.

 

Almadel guarda che l'uomo non è un animale che può essere studiato con quattro regolette assurde. Veramente la tua teoria fa venire il voltastomaco.

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[...]

C'è anche da ribadire che nessuno ha detto che gli etero sono dei santi, fanno sesso in macchina, bagni e quant'altro, ma si tratta perlappunto di fasi, stili di vita o occasioni, e ad ogni modo non ha nulla a che vedere con dark room o altro.

 

Ilromantico, più leggo i tui post e più mi sembra di ascoltare un disco rotto: già se parli di "stili di vita" vai a cadere in quanto biasimi nell'omosessualità, ossia il considerare certi locali dei punti di riferimento per il vivere la sessualità, senza contare che stai anche attribuendo ad un etero la presenza di una "fase" e ad un gay la volontà di "vivere tutta la vita in questo modo". Fino a che si parla di una maggiore "libertà" nel mondo omosessuale ok, è un conto, ma così sembra che l'industria del sesso eterosessuale sia una briciola rispetto a quanto accade nel mondo etero. Tra l'altro, neanche è detto che un gay voglia arrivare a 50 anni nelle dark room o nei battuage (anche se ciò accade e rimane una scelta altrui, condivisibile o meno)...

 

Almadel guarda che l'uomo non è un animale che può essere studiato con quattro regolette assurde. Veramente la tua teoria fa venire il voltastomaco.

 

Si chiama antropologia e Almadel ha esteso (e diversificato, per certi versi) un punto a cui avevo fatto riferimento svariati post fa: i condizionamenti socio-culturali (io avevo anche accennato all'aspetto religioso, però lui ha fatto un discorso valido anche senza tirarlo in ballo). Una coppia gay può esserne "immune" sia perché non si rapporta direttamente con l'altro sesso, e quindi non deve seguire certe "regole" magari inculcate a livello familiare, come in relazione alla mancanza di un aspetto riproduttivo o di un'unione per sentirsi accettati socialmente. La pillola ha sicuramente aiutato noi donne a farci considerare più facenti parte del "divertimento" e meno del letto dove tanti uomini sapevano di potersi fiondare, anche se ancora adesso esistono dei tabù che condizionano la sessualità femminile e, di conseguenza, quella eterosessuale. Se la donna viene considerata uno strumento, esiste una minore sperimentazione da parte di ambo le parti e quel poco provato diventa una volontà maschile, non un reale vivere il sesso come coppia.

Allo stesso modo, il fattore socio-culturale incide di meno sulle coppie lesbiche, dove di norma si è più tendenti al considerare liberamente la propria sessualità in relazione all'aver già rotto dei tabù (come l'omosessualità stessa); naturalmente, tutta questa libertà non viene vissuta in maniera visibile perché la presenza di locali per donne bisex/omosessuali è davvero esigua e quindi, come diceva Ariel, esistono delle varianti private e/o particolari. Un'altra differenza banale tra la sessualità femminile etero e quella bisessuale/omosessuale, è che generalmente noi donne non etero tendiamo a parlare di sesso o anche della più innocua delle esperienze, come l'autoerotismo; se vai a vedere a parità di confidenza, una donna etero ha molti più problemi ad ammettere di ricorrere alla masturbazione rispetto ad una che non lo è, anche se poi magari entrambe hanno gli stessi ritmi.

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E' una spiegazione antropologica molto interessante, eppure ho l'impressione che l'"immunizzazione" di cui si parla spazzi via ogni possibilità di contatto affettivo fra le persone. Quindi è solo sesso? Essere gay significa essere potenzialmente partner disinibito di un numero indeterminato di persone?

[...]

A quanto pare però forse mi son sbagliato e non è esattamente come credevo, stando a come si sono espressi in molti.

Qui gli unici che dicono che essere gay significa cercare il sesso facile, perché sono infelici, sono Ilromantico e yelen. Ovviamente accusando poi noialtri di omologare. :asd:

 

Quello che io e gli altri stiamo dicendo è che è la sessualità maschile ad essere diversa da quella femminile, per vari motivi.

Nell'avere a che fare con un altro ragazzo gay, ti troverai nella stessa posizione in cui si trovano le ragazze etero. Anche loro dicono peste e corna sui loro compagni: "Gli uomini sono tutti dei bastardi", "Gli uomini ti feriscono", blah blah. La stessa cosa fanno i ragazzi gay, l'unica differenza è che per loro non sono gli uomini ad essere bastardi, sono solo gli uomini gay: "I gay cercano solo sesso, ti usano", "Nel mondo gay non esiste l'amore", blah blah.

E così nasce un circolo pericoloso, perché mentre le donne etero, dicendo peste e corna sugli uomini, si tirano su, si fanno forza tra loro, i ragazzi gay finiscono per attaccare sé stessi, visto che sono gay anche loro.

 

Quindi evita di fare la stessa fine. Perché devi subito dire che essere gay significa fare solo sesso, senza amore?

Il fatto che esistano le dark room ed esistano gay che vogliono fare "sesso facile" deve fare automaticamente scattare tutto questo vittimismo? Deve significare che è una caratteristica dell'intera categoria, che la distingue dagli etero?

 

Ma poi, chi ha escluso che i gay ricerchino l'amore in questa discussione? Questa è proprio una fissa.

Posso capire che per qualcuno sesso e amore siano imprescindibilmente legati l'uno all'altro, ma è così inconcepibile per te che possano esistere persone che cercano sia "sesso facile" sia "storie serie"? Le cose non si escludono mica a vicenda...

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E' una spiegazione antropologica molto interessante, eppure ho l'impressione che l'"immunizzazione" di cui si parla spazzi via ogni possibilità di contatto affettivo fra le persone. Quindi è solo sesso? Essere gay significa essere potenzialmente partner disinibito di un numero indeterminato di persone?

E' una cosa che io chiedo da assoluto ignorante perchè non so niente della vita dei gay pur essendo io stesso gay.

Da quando mi sono accettato come gay ho sempre pensato, come riflessione mia personale, che essere gay significasse innamorarsi di un ragazzo.

 

A quanto pare però forse mi son sbagliato e non è esattamente come credevo, stando a come si sono espressi in molti.

 

E' quindi confermato che io non potrò mai incontrare un ragazzo gay nella vita quotidiana?

 

 

Come direbbe Veronesi è esattamente il contrario.

Proprio perché una coppia gay può non essere condizionata

da questi meccanismi che regolano la riproduzione,

l'omoaffettività diventa una scelta e non un vincolo.

 

La reale differenza sociale tra l'essere gay e l'essere etero

infatti è una differenza sentimentale e non sessuale.

Un omosessuale che non voglia relazioni non sente la necessità del coming out

e quindi non si "accolla" il peso sociale della sua condizione.

 

Per "incontrare un ragazzo gay nella vita quotidiana"

è necessario assumersi questa responsabilità.

Se sei "dichiarato" allora puoi conoscere gay ovunque.

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In genere le ragazze vanno in bagno per tenersi la porta, truccarsi o parlare assieme... Poi certo può succedere che facciano anche sesso nel bagno, ma le motivazioni più comuni sono di solito le prime. C'è anche da ribadire che nessuno ha detto che gli etero sono dei santi, fanno sesso in macchina, bagni e quant'altro, ma si tratta perlappunto di fasi, stili di vita o occasioni, e ad ogni modo non ha nulla a che vedere con dark room o altro.

 

 

Non ero riuscita a spiegarmi bene. Tu ti lamenti dello stesso atteggiamento di cui si lamentano le donne etero che vogliono una storia seria: l'uomo è predatore, pensa solo a quello ecc. E hanno delle tecniche per evitare di mandare segnali ambigui. La spiegazione più comune che si danno loro è che gli uomini sono diversi dalle donne, cosa che tu evidentemente non puoi fare. Quindi tutta la questione secondo me sta nella questione non risolta: ma perché se sono un uomo come loro, nessuno la pensa come me?

Rimane non risolta, un lamento sterile sull'essere omo/bisessuali.

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Non può esistere un predatore se non esiste una preda.

Non possono esistere "cattivi ragazzi" se non per il fatto

che ci sono "brave ragazze" che desiderano proprio quello.

 

Non viviamo più in una società in cui la donna è moglie o

puttana ( nel senso istituzionalizzato del bordello di stato,

finalizzato agli sfoghi maschili )in ogni caso parliamo di

persone che si scelgono, fanno in linea di massima ciò che

vogliono e dopo ne danno semmai una rappresentazione diversa.

Ci potrà essere anche il caso di fraintendimenti, ma in linea

di massima si tratta di giochi psicologici per favorire l'eccitazione

a cui seguono diverse rappresentazioni sociali ( quando se ne parla agli

amici o alle amiche )

 

Di Tolve mi pare abbia fatto sesso in modo disinvolto, se dobbiamo

ipotizzare che ci dica la verità, direi si sia identificato nella

"puttana" che è di tutti, ma non appartiene a nessuno. Il problema

è che invece di assumere questo ruolo in modo consapevole ( come

gioco sessuale che non esclude l'innamoramento se capita ) o anche

superarlo ( perchè non è necessario agire il desiderio sul piano

della "appartenenza" in modo così stringente )abbia proiettato sugli

altri gay un giudizio negativo che riguardava essenzialmente se stesso

e la sua omosessualità.

 

Sesso facile quindi non significa sesso disinvolto, significa semmai

sesso senza tante sovrastrutture mentali, come questo caso dimostra

si possono tenere comportamenti sessuali disinvolti senza che la cosa

sia "facile".

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mi pare che la tua preoccupazione sia di non essere additato come uno "facile", infatti da quando stai con il tuo ragazzo non frequenti più locali gay.

 

 

 

Rispondo solo a te, già perché non ho molto tempo (domani l'altro parto per gli USA) e perché mi è venuta a noia di questa tiritera, oltretutto stiamo andando off topic.

Mi sa proprio che hai letto male.

 

Ormai sono 2 anni e mezzo che non frequento locali benché sia più di tre anni che sono fidanzato e in questi locali ci sono andato da single (anche 4-5 anni fa), da fidanzato e con amici etero.

 

Io ci sono stato nei locali con il mio ragazzo e con amici etero a ballare. Dopo aver scoperto che avevano aperto la dark abbiamo deciso di non andarci più, non per essere additato come facile, ma piuttosto per l'ambiente "triste".

Ognuno fa come gli pare e piace, ma abbiamo notato che le persone andavano lì in discoteca più per baccagliare e farsi una sveltina nella dark adiacente che ballare in tranquillità come se fosse una discoteca qualsiasi. Non che ce ne fregasse degli altri ma non ci andava a genio di uniformarci a quella massa, e la cosa ci alienava a maggior conferma dei nostri amici etero.

Tutto qui. Io non ho cercato di imporvi le mie idee ed esigo facciate lo stesso, potete dire che non siete d'accordo ma certi toni non li tollero ;)

 

Qui gli unici che dicono che essere gay significa cercare il sesso facile, perché sono infelici, sono Ilromantico e yelen. Ovviamente accusando poi noialtri di omologare. :asd:

Tanto per fare il precisino come hai fatto tu con me.. yalen86 prego! ;)

Se a te piace fare sesso a destra e manca, non mi interessa. E' affare tuo. Io ho espresso una mia opinione sui locali e mi stufo a ripeterlo. Per me il comportamento della gente che ho visto nei locali è quello di gente che si sentiva sola, incompresa, con la speranza di un qualcosa che neanche sapevano. E posso trovare triste tutto questo? Si, perché è un'idea mia. Non mi pare di aver accusato voi di omologarvi alle mie idee. Se ritenete ciò, problema vostro.

 

 

Buon viaggio a me ;)

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Il fatto che esistano le dark room ed esistano gay che vogliono fare "sesso facile" deve fare automaticamente scattare tutto questo vittimismo? Deve significare che è una caratteristica dell'intera categoria, che la distingue dagli etero?

E' vero non si deve mai generalizzare, ma come mai questi fenomeni sono così visibili nel mondo gay mentre in quello etero, pur essendoci senza dubbio, sono molto meno noti? Chiedo perchè non lo so... secondo voi?

 

Quello che io e gli altri stiamo dicendo è che è la sessualità maschile ad essere diversa da quella femminile, per vari motivi.

Nell'avere a che fare con un altro ragazzo gay, ti troverai nella stessa posizione in cui si trovano le ragazze etero. Anche loro dicono peste e corna sui loro compagni: "Gli uomini sono tutti dei bastardi", "Gli uomini ti feriscono", blah blah. La stessa cosa fanno i ragazzi gay

Beh chissà, abbiamo appena appurato che non si deve generalizzare... forse anche la tua è una generalizzazione. Ho diversi amici etero ampiamente presi in giro da ragazze stronze. E tanti ragazzi non fanno altro che dire che "le donne sono tutte delle bastarde", "le donne ti feriscono".

Alla fine mi sa che il bastardo\a è solo uno, cioè quello\a che ti ha ferito NEL SINGOLO CASO CONCRETO. Almeno credo... no?

 

Posso capire che per qualcuno sesso e amore siano imprescindibilmente legati l'uno all'altro, ma è così inconcepibile per te che possano esistere persone che cercano sia "sesso facile" sia "storie serie"? Le cose non si escludono mica a vicenda...

Davvero non si escludono? Che strano... è molto difficile da credere, almeno per me. Quindi può esistere una persona che vuole una storia seria ma CONTEMPORANEMANETE vuole sesso take-away? E come fa? Riesce a conciliare due desideri così lontani fra loro?

 

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Un omosessuale che non voglia relazioni non sente la necessità del coming out

e quindi non si "accolla" il peso sociale della sua condizione.

Per "incontrare un ragazzo gay nella vita quotidiana"

è necessario assumersi questa responsabilità.

Se sei "dichiarato" allora puoi conoscere gay ovunque.

 

Addirittura "responsabilità"?

E se esistessero ragazzi gay non dichiarati che volessero provare ad instaurare una relazione? Sarebbe impossibile per loro?

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E' vero non si deve mai generalizzare, ma come mai questi fenomeni sono così visibili nel mondo gay mentre in quello etero, pur essendoci senza dubbio, sono molto meno noti? Chiedo perchè non lo so... secondo voi?

È quello che stiamo ripetendo da tutto la discussione. XD

Perché nel mondo gay (maschile) ci sono due uomini.

 

Beh chissà, abbiamo appena appurato che non si deve generalizzare... forse anche la tua è una generalizzazione. Ho diversi amici etero ampiamente presi in giro da ragazze stronze. E tanti ragazzi non fanno altro che dire che "le donne sono tutte delle bastarde", "le donne ti feriscono".

Mica ho detto che solo gli uomini sono stronzi. Ho detto che ciò che fa dire ai gay "I gay cercano solo sesso facile" è esattamente la stessa che fa dire alle ragazze etero "Gli uomini sono bastardi".

 

Davvero non si escludono? Che strano... è molto difficile da credere, almeno per me. Quindi può esistere una persona che vuole una storia seria ma CONTEMPORANEMANETE vuole sesso take-away? E come fa? Riesce a conciliare due desideri così lontani fra loro?

Be', è piuttosto semplice. Le possibilità sono due.

I due desideri possono essere rivolti a persone diverse. Hai una storia d'amore con un ragazzo, ma questo non vuol dire che ti si debba estinguere il desiderio sessuale verso il resto del mondo.

Oppure puoi ricercare le due cose contemporaneamente. Mentre aspetti di incontrare un ragazzo da amare (o di innamorarti di un ragazzo che hai già incontrato), non rimani casto.

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mh, capito.

 

Sarebbe bello che le persone che la pensano in un modo e quelle che la pensano nell'altro non si incontrassero mai.

Così nessuno litigherebbe.

Alla fine tutto ruota sulla concezione che uno ha di rapporto sessuale.

Due concezioni così radicalmente opposte, per quanto possano coesistere in una persona, non sono conciliabili se presenti in due persone;

forse spesso la gente se ne accorge troppo tardi e sta male.

Ma penso che alla fine purtroppo sia inevitabile sbagliare persona.

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Addirittura "responsabilità"?

E se esistessero ragazzi gay non dichiarati che volessero provare ad instaurare una relazione? Sarebbe impossibile per loro?

 

O sei molto effeminato e non serve che ti dichiari

o è dichiarato l'altro ragazzo

o frequenti dei locali gay e delle chat

o ci provi con 30 ragazzi prima di beccare quello gay...

 

Ma la questione della responsabilità e dei sentimenti

non comincia quando il ragazzo lo cerchi,

ma piuttosto quando il ragazzo ce l'hai già.

Parlerai di lui ai tuoi amici e ai tuoi genitori

chiamandolo al femminile?

Quando lo vedono dirai che è un "amico"?

E quando ci andrai a convivere?

 

Sono queste cose - e non certo la sessualità -

che fanno la vera differenza tra essere gay o etero.

Ma di tutto questo Luca di Tolve non ha la minima idea:

per lui essere gay consisteva solo nel sesso occasionale.

 

Se chiedi a una coppia gay - dopo i primi due anni di convivenza -

se "una relazione gay si basa solo sul sesso"

probabilmente ti sentirai rispondere "Magari!" :D

Ci sono le bollette da pagare, i pranzi coi genitori,

decidere dove si va in vacanza, come pagare l'affitto...

 

Questa è la vita che più o meno aspetta tutti.

E' vero che potreste anche voler organizzare un'orgia;

ma è più probabile che invitiate amici per cena

o che rimaniate a guardare la TV sotto le coperte...

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Ma di tutto questo Luca di Tolve non ha la minima idea:

per lui essere gay consisteva solo nel sesso occasionale.

Su questo non c'erano dubbi. E infatti quell'imbecille mi fa solo pena.

 

Se chiedi a una coppia gay - dopo i primi due anni di convivenza -

se "una relazione gay si basa solo sul sesso"

probabilmente ti sentirai rispondere "Magari!" :D

Ci sono le bollette da pagare, i pranzi coi genitori,

decidere dove si va in vacanza, come pagare l'affitto...

Sono un po' perplesso: mi stai dicendo quindi che un ragazzo gay non dichiarato non potrà mai avere una storia seria anche se è l'unico tipo di relazione che potrebbe desiderare e l'unico tipo di relazione per la quale è disposto a mettersi in gioco conoscendo alti ragazzi gay?

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Mi stai dicendo che per te una coppia che si cela al resto del mondo conta come relazione seria?

Mi chiedo allora cosa distingua la relazione con la moglie da quella con l'amante...

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Sono un po' perplesso: mi stai dicendo quindi che un ragazzo gay non dichiarato non potrà mai avere una storia seria anche se è l'unico tipo di relazione che potrebbe desiderare e l'unico tipo di relazione per la quale è disposto a mettersi in gioco conoscendo alti ragazzi gay?

 

Cos'è una storia seria? Se comprende conoscenza reciproca delle famiglie, convivenza o una vita più o meno in comune (vacanze, uscite con gli amici ecc.) sì. Se non sei dichiarato e non vuoi farlo avrai paura a vivere sotto la luce del sole, per cui la storia non può essere altro che una sequenza di incontri furtivi. Se ti accontenti...

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Quindi in pratica bisogna decidere il momento in cui cedere al ricatto... giusto? Intendo il momento in cui ci si rivela e si perde l'appoggio dei familiari e anche gran parte degli amici. E' una considerazione un po' drastica ma nel contesto in cui vivo è proprio la conseguenza più prevedibile, purtroppo.

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Sono un po' perplesso: mi stai dicendo quindi che un ragazzo gay non dichiarato non potrà mai avere una storia seria anche se è l'unico tipo di relazione che potrebbe desiderare e l'unico tipo di relazione per la quale è disposto a mettersi in gioco conoscendo alti ragazzi gay?

 

per uno non dichiarato è di sicuro più difficile, perchè probabilmente conoscerà le persone attraverso siti di profili dove le conoscenze saranno più superficiali, avrà più difficilmente una rete sociale gay che è utile per stringere legami ecc... oltrettutto è comprensibile che se uno si presenta dicendo "sono interessato solo a una relazione" (e non mi riferisco al sesso ma anche a una semplice conoscenza) non dà una buona impressione perchè sembra che la conoscenza con altri sia un qualcosa puramente utilitaristico (l'impellenza di non essere soli)

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Telemaco, stai chiedendo se troverai mai un ragazzo:

1) senza dichiararti gay e senza frequentare ambienti in cui si sa che l'altro è gay (locali, chat);

2) fedele e che non voglia la coppia aperta;

3) che accetti di non esistere per il resto del mondo, senza speranza di cambiamento, e accetti il fatto che a te interessa più "l'appoggio" di gente che non ti stima.

 

Immagino che debba anche non essere proprio un cesso. E immagino che tu speri che con queste premesse la relazioni duri. Che dire, auguri. :)

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Un atteggiamento sicuramente sbagliato è contrapporre

la propria singolarità ad una presunta massa omologata

indistinta, su cui si proiettano giudizi approssimativi.

 

Se si pone in premessa il fatto di essere dei bisex con

una mentalità mista gay-etero, oppure si pone in premessa

il fatto di andare nei locali gay insieme ad etero, trovando

in loro conferma ad una sensazione di "alienazione", o anche il

fatto di essere velati e di non voler affrontare il giudizio etero

sulla propria omosessualità, si dà una risposta circostanziata e

contingente della propria situazione. In tutte e tre queste situazioni

c'è un comune denominatore che ricorre : "etero", associato ad un giudizio

negativo sugli altri gay e funzionale alla difesa di questa pretesa singolarità,

etero-condizionata.

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Telemaco, stai chiedendo se troverai mai un ragazzo:

1) senza dichiararti gay e senza frequentare ambienti in cui si sa che l'altro è gay (locali, chat);

2) fedele e che non voglia la coppia aperta;

3) che accetti di non esistere per il resto del mondo, senza speranza di cambiamento, e accetti il fatto che a te interessa più "l'appoggio" di gente che non ti stima.

 

Immagino che debba anche non essere proprio un cesso. E immagino che tu speri che con queste premesse la relazioni duri. Che dire, auguri. :)

No beh dai non essere così negativo, esistono molti ragazzi gay non dichiarati che hanno questi parametri di ricerca. :)

Il problema è trovarli, perchè di solito saranno solo sul web ma nello stesso web c'è anche tanta gente decisamente poco affidabile :(

 

Comunque riformulerò la mia possibile conclusione: solo le persone gay che vivono in circostanze favorevoli possono avere una storia seria.... giusto? perchè solo esse potranno fare CO senza rovinarsi.

 

Un atteggiamento sicuramente sbagliato è contrapporre

la propria singolarità ad una presunta massa omologata

indistinta, su cui si proiettano giudizi approssimativi.

Sono tutte considerazioni estremamente interessanti... ma allora il "bravo" singolo come farà a relazionare "correttamente" la propria singolarità rispetto alla massa reale e non presunta?

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Ilromantico

Ricalco un po' dall'intervento di Yalen che ha pensato un po' le stesse mie cose.

 

Il punto non è tanto la dark o la discoteca, quanto che come ha detto Yalen molti vanno li solo con lo scopo di cuccare o fare sveltine con gente che manco conoscono. Qui per fortuna io e il mio ragazzo non abbiamo problemi in fatto di locali tranquilli e assolutamente poco volgari, ma se capita di trovarci in qualche locale e/o soprattutto in qualche locale gay di qualche città con una comunità gay abbastanza limitata, allora non è raro trovare questi ambienti per me abbastanza tristi. Una volta siamo dovuti uscire da un locale perchè pieno di gente, non si poteva parlare nè ballare, ma soprattutto la gente non faceva altro che parlare di chi si scopava e ti guardavano tutti come un "pezzo di carne", infatti il mio ragazzo diceva che era come stare in una macelleria. Ovviamente per carità si tratta pur sempre di un episodio, ma sono rimasto abbastanza perplesso e intristito dall'ambiente. Non è tanto la libertà sessuale, perchè io non sono per nulla contro i locali nati per cuccare, quanto ciò che critico è la monotematicità di alcuni locali e della forma di divertirsi della clientela. Ovviamente questo è un mio parere che so già non condividete, ma io penso che questa monotematicità a volte sia molto triste.

 

Loup, ma che dovrei invidiare esattamente, me lo spieghi?:) Recentemente siamo stati in un localetto in un'altra città, tanto per prendere qualcosa da bere e ballare un po', so che è poco carino da dire, ma abbiamo provato pena e, non potevamo evitare, di prevedere le noiosa prevedibilità e noia di un tipico gay venuto da solo nel locale nel tentativo di farsi vedere e cercare qualcuno con cui passare la notte. Per lui magari è una forma di divertimento abbastanza divertente, ma io prendendo spunto da Yalen la vedevo come una persona sola, incompresa, insoddisfatta. Probabilmente si farà la sua scopata, e dopo?A me fa tristezza in senso buono, e non davvero con cattiveria, perchè io preferirei essere single disperato, ma in compagnia di amici sinceri, che passarmi la notte solo come alla ricerca di un'emozione che verrà usata e poi gettata. Ovviamente il ragazzo non lo conoscevamo mica, magari era stata l'unica notte della sua vita in cui faceva questo :D, l'ho preso solo a mo' di esempio per dirvi che sensazioni ci ha trasmesso e cosa penso di certe cose :)

 

Comunque ho la sensazione di essermi spiegato male, o non essermi spiegato su un tema. Io non critico determinati locali perchè non voglio che non ci siano, anzi ho più volte espresso in questo forum che la libertà di tutti è fondamentale. Quello che mi auspico è che i gay trovino sempre più col tempo il piacere di pensare a forme di divertimento più 'sobrie' all'interno della stessa comunità gay e non un connubio che impone quasi sempre locali basati su disco-incontri, disco-flirt o disco-incontri-flirt-sesso. In realtà io penso con molto ottimisismo che sarà solo questione di tempo, e man mano che la società accetterà sempre più il mondo omosessuale anche il mondo gay riscoprirà i piaceri di cose semplici e 'banali' :)

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solo le persone gay che vivono in circostanze favorevoli possono avere una storia seria.... giusto? perchè solo esse potranno fare CO senza rovinarsi.

Telemaco, tu hai bisogno di dirti: "Sono artefice del mio destino". XD

C'è anche chi fa CO in circostanze sfavorevoli. E c'è anche chi ha il coraggio di rischiare. La vita non è sempre all'acqua di rose, ma non finisce mica lì.

 

Loup, ma che dovrei invidiare esattamente, me lo spieghi?:)

Ilromantico, non so più in che modo dirtela questa cosa, quindi te la dirò nel modo più diretto possibile, anche a costo di suonare maleducato.

 

Non mi assolutamente interessa nulla di te. Non mi interessa cosa ti intristisce, dove esci con i tuoi amici, con chi ti viene l'erezione, e men che meno, te l'assicuro, mi interessa renderti invidioso di qualcosa.

È possibile fare un discorso generale senza che tu ti senta tutte le volte tirato in ballo?

 

Non puoi scrivere questi textwalls sulla tua vita privata o sulle tue tristezze nella sezione Diary? Emozioni&Sfoghi almeno?

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