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vincoli nella mia frequentazione


not_that_innocent

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Questo mi basta e mi avanza per giudicare chi lo fa.

 

Il tuo errore consiste nel basarti su un ragionamento analogico, e l'analogia non dimostra niente.

Semmai, se sei persuaso di quanto dici, dovresti ogni volta assumere il cuore dell'affermazione

o comportamento che ti si contesta su un determinato aspetto della coppia aperta e discutere quella

e questo, come si fa in qualunque altro ambito di discorso.

Tu invece "giudichi" come "razzisti" chi ti si oppone. E spesso contesti la posizione opposta

sembrando non darle quella legittimità che invece richiedi per la tua.

 

D'altro canto, tu per primo ammetterai che la coppia aperta costituisce un comportamento di minoranza.

Non è qualcosa di autoevidente per definizione: quindi è logico che richieda un piccolo surplus di

argomentazione, anche di giustificazione, e un minimo di pazienza da parte di chi la sostiene.

 

Ripensando ai tuoi posts su quest'argomento, mi sembra invece che tu non ammetta di riconoscere,

neppure, che ci sono dei problemi intrinseci nella coppia aperta: problemi di rispetto, etici, di

trattamento delle persone, problemi d'ordine psicologico. Ce ne sono, e sono stati arcidiscussi soprattutto

in un recente passato, nella coppia tradizionale, figuriamoci se non ce ne sono in una situazione più

complessa e in parte sfuggente come la coppia aperta! Rifiutandoti di riconoscere ciò, tu depotenzi

la tua posizione, e facendolo sempre, puoi dare l'impressione addirittura (il che non sarà vero, ma

siamo in un forum, in una dimensione virtuale) di non vedere e non riconoscere questa problematicità

della coppia aperta perché, nei fatti, tu ti metti nella posizione di non vederli, questi problemi.

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  • Almadel

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  • Hinzelmann

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  • Marco87

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La verità, se devo essere onesto fino in fondo, è che io di fronte

alle parole di zigulì, che ho riletto con attenzione, continuo a sorridere.

E' più forte di me, perdonatemi...sarà che per me le prime affermazioni

sono enfatiche...e poi segue la descrizione di un rapporto sessuale fra attivi

versatili per amore al 50%, sulla qual cosa non ci sarebbe niente da ridere,

ma è il modo in cui viene descritto  :eek:

 

Non giudicherei mai l'omofobia interiorizzata alla stessa stregua

dell'omofobia di un eterosessuale e quindi non giudico alla stessa

stregua neanche in questo caso attinente al comportamento

sessuale.

 

Il problema in discussione è la coppia aperta come scelta o come

necessità per risolvere problemi sessuali di coppia? Perchè se il caso

è questo, ed in teoria lo può essere, allora apriamo un topic in Sesso

dal titolo "Problemi di compatibilità di coppia". Tra le soluzioni possibili

c'è sicuramente anche la coppia aperta.

 

Ma separiamo le due cose, i due piani. Altrimenti sembra che la coppia

aperta sia una necessità e questo dovrebbe offendere in primo luogo

chi tale scelta rivendica

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Avevo aperto io questo topic anni fa  ma i vari moderatori hanno incasinato tutto ... Comunque espressi già largamente le mie idee litigando un Po con tutti ... Una volta ero in coppia aperta , ora invece semplicemente tradisco. Ho deciso di essere ipocrita perché la coppia aperta e' riservata a chi si ama fortemente e per ora non e' il mio caso . Sono un poligamo per natura . A dire il vero il mio ragazzo un Po lo sospetta ma ha 50 anni e capisce certe cose . E soprattutto capisce che anche se a volte vado con altri a lui non tolgo niente . In fondo i diritti per l esvlusiva del mio culo non ce l ha nessuno. Hehe .

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1) Se uno dicesse "il Vero Amore è eterosessuale"

tu non ti incazzeresti come una biscia?

Non ti sentiresti insultato?

 

2) Se uno ti dicesse "La coppia gay io la definisco come una coppia esasperata dal sesso"

tu non offenderesti velocemente chi dicesse una cosa simile?

 

3) E se alla fine alle tue reazioni, l'omofobo in questione ti rispondesse:

"Ehi, guarda che c'è libertà di parola!" come reagiresti?

 

4) Fin dove arriva la tua "libertà di parola"?

Posso dire che i negri sono scimmie?

Che i gay SECONDO ME sono inferiori e mi fanno vomitare?

Basta dire "secondo me" e si risolve sempre davvero tutto?

 

1-2) Dal dizionario della lingua italiana il significato di Amore è semplice, forse ce la fai a capirlo, te lo scrivo pari pari: sentimento ed istinto naturale che lega due persone

Io ho detto solo il mio parere, evidentemente nella coppia aperta non ci vedo lo stesso "amore" (se cosi lo vuoi chiamare) che ci vedo tra due persone.

3-4) Sai quante volte mi sono trovato a discutere di argomenti con persone che non erano d'accordo? (omofobi, razzisti ecc, argomenti che tutti sappiamo) ho sempre risposto e mi sono difeso dignitosamente per fortuna.

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La verità, se devo essere onesto fino in fondo, è che io di fronte

alle parole di zigulì, che ho riletto con attenzione, continuo a sorridere.

E' più forte di me, perdonatemi...sarà che per me le prime affermazioni

sono enfatiche...e poi segue la descrizione di un rapporto sessuale fra attivi

versatili per amore al 50%, sulla qual cosa non ci sarebbe niente da ridere,

ma è il modo in cui viene descritto  :)

e in che modo ti sembra la abbia scritte? sentiamo

ti da fastidio la mia enfasi nello scrivere?

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Non mi dà fastidio proprio niente, anzi. Quello che intendevo dire

è che alla luce della seconda parte dell'intervento la prima la giudico

enfatica, ma non offensiva. O almeno io non riesco a vederci una

capacità offensiva, mi fa tenerezza se vogliamo.

 

L'unica cosa su cui mi permetto di insistere è sull'uso del preservativo

versatili per amora è una cosa, monogami per fare sesso non protetto

è un'altra e la seconda è certamente un errore. Ovviamente rimane una

scelta personale, ma non posso non segnalare il fatto che è una grave

imprudenza.

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L'unica cosa su cui mi permetto di insistere è sull'uso del preservativo

versatili per amora è una cosa, monogami per fare sesso non protetto

è un'altra e la seconda è certamente un errore. Ovviamente rimane una

scelta personale, ma non posso non segnalare il fatto che è una grave

imprudenza.

Si sapevo che avrebbe suscitato qualche reazione, infatti volevo omettere il particolare, ma alla fine noi siamo monogami perche ci amiamo e non perche lo vogliamo fare senza preservativo. Quello è venuto parecchio dopo.

Vabbè mo andremmo molto fuori topic

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Caro Isher,

a me piacerebbe parlare dei problemi della coppia aperta

e in effetti lo faccio, ma lontano dal clima da caccia alle streghe.

Generalmente rispondo via PM a chi vi è davvero.

L'analogia è chiara: non si parla dei problemi del Movimento Gay,

quando si è invitati a un dibattito della Lega Nord :)

Sono un apologeta forzato della coppia aperta :)

(Aggiungi "l'argomento Devoto-Oli" alle analogie,

quello usato contro la parola "matrimonio gay")

 

Caro Hinzelmann,

se vuoi cercherò di ammettere che si tratti di una scelta.

Diciamo che se io soffrissi di gelosia e sensi di colpa,

vorrei cambiare ed esserne guarito.

E' il meglio che possa fare per definirla "scelta".

Mi chiedo però se Zigulì definisca la sua come tale.

 

Quello che io auspico con le mie continue apologie

è la creazione di un "sentire comune"

nel quale la coppia monogama non sia vista

come l'unica alternativa accettabile

e una coppia aperta e una coppia chiusa

possano sedere allo stesso tavolo

senza che alla seconda venga un attacco isterico.

 

Per questo non vorrei eccedere con l'auto-difesa

e preferisco gestire la "coppia aperta"

come un "dato di fatto" e non come una "scelta";

anche perché non esiste "scelta sbagliata"

se è una scelta condivisa.

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Si ma non pensiate sia una cosa semplice : ci ho provato ed e' finita una relazione di 4 anni . Forse sarebbe finita comunque. Anzi ne sono certo . Ma un esperienza simile non la rifarei mai . Troppo difficile conciliare desideri , persone e gelosie . Per quello che mi riguarda se l occasione si presenta tradisco .

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Ma non vedo perchè dovresti provare sensi di colpa

o desiderare cambiare, vuoi suscitare anche tu la mia

capacità di provare tenerezza? Spero proprio di no :)

 

Gli attacchi isterici vengono alle persone non alle idee di coppia

il punto sarebbe semmai capire perchè una persona che sostiene

una sua idea di coppia si faccia poi prendere dall'isteria.

 

Cosa vuoi che ti dica? Che Zigulì invece di perorare la sua opinione

sulla coppia, dovrebbe mettere l'accento sul fatto di averla costruita

in un certo modo ed essere orgoglioso semmai del lavoro da lui fatto

assumere questa scelta invece dell'idea astratta? Con la eccezione

sul sesso non protetto ed altre piccole omissioni lo posso fare.

 

E' chiaro che la coppia non è un dato di fatto, perchè ci vengono

proiettate sopra troppe cose. Soprattutto da parte dei gay di questa

generazione ( l'ho scritto pure a proposito della bisessualità, se vogliamo

l'ho scritto pure sul discorso pro-anti matrimonio in questo riconoscerai

la mia coerenza di posizione )

 

Io sono a favore delle persone che stanno in coppia, più che a favore

della coppia in sè e per me tutte le coppie possono essere giuste o

sbagliate in concreto e in relazione alle esigenze-bisogni delle persone

che le compongono. La tua coppia può essere giusta in concreto e

quella di zigulì sbagliata e viceversa. Figuriamoci se nella vita non si può

sbagliare, ma sono le persone che sbagliano non le idee astratte ad

essere sbagliate.

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Cosa vuoi che ti dica? Che Zigulì invece di perorare la sua opinione

sulla coppia, dovrebbe mettere l'accento sul fatto di averla costruita

in un certo modo ed essere orgoglioso semmai del lavoro da lui fatto

assumere questa scelta invece dell'idea astratta? Con la eccezione

sul sesso non protetto ed altre piccole omissioni lo posso fare.

 

 

Voglio proprio che tu mi dica questo.

 

Il meccanismo

"sono monogamo, le coppie devono essere monogame"

è lo stesso - vi piaccia o no ammetterlo -

del "sono etero, le coppie devono essere etero"

 

Zigulì deve essere orgoglioso dei suoi risultati

e della felicità che è riuscito a costruire;

ma non gli è possibile credere

che anch'io possa fare altrettanto.

 

In che punto il meccanismo scatta?

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Il meccanismo

"sono monogamo, le coppie devono essere monogame"

è lo stesso - vi piaccia o no ammetterlo -

del "sono etero, le coppie devono essere etero"

 

Zigulì deve essere orgoglioso dei suoi risultati

e della felicità che è riuscito a costruire;

ma non gli è possibile credere

che anch'io possa fare altrettanto.

 

In che punto il meccanismo scatta?

Ma io sono contento che tua sia felice e che stai in pace con te stesso.

Solo che non riesco a vedere amore in questo tipo di relazione.

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@Almadel

Ma se non faccio che dire questo... :)

--"mettete il pronome personale Io e raccontate come vi siete scoperti gay"

--"fate allo stesso modo il CO coi genitori"

--"raccontate la vostra identità maschile"

--"chiedetevi-scrivete come state usando internet e chi pretendete che vi trovi"

etc. etc. etc.

 

A livello di esortazioni direi che il mio elenco potrebbe essere tanto esauriente

quanto noioso ( la struttura è sempre la medesima non sono molto originale :)

solo a volte è più palese, a volte meno) Il problema semmai sono le smusate che

sbatto. Per esperienza posso dirti che in genere questo tipo di discorsi nel real

li evito, non solo perchè "didattici", ma perchè so che risultano fastidiosi, per non

dire in alcuni casi castranti. I motivi sono complessi e secondo me non attengono

tanto al concetto specifico di coppia, per quanto la coppia sia oggi più importante

di altro. Certamente i giovani tendono ad essere normativi ( è un modo per rafforzare

l'Io dall'esterno ) e come vedi tendono a scegliere per cancellazione di alternative.

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Zigulì,

lo so che non sei razzista,

ma sono io che sono negro :)

 

Scherzi a parte, stai dicendo sul serio?

Davvero "l'esclusività sessuale" è così importante?

 

Vedi io penso che il Sesso sia importante in una relazione.

Penso anche che il Dialogo sia altrettanto importante

(anzi, credo che il dialogo lo sia molto di più);

ma non vorrei che il mio ragazzo

avesse un "dialogo esclusivo" con me.

 

Potrei essere un po' geloso se uscisse con un'amica

con cui si scambia confidenze importanti,

con cui rida o pianga senza di me,

a cui forse racconti cose che a me

non ha detto mai...

 

Ma davvero sarei geloso di un pompino?

Cavoli, mi sembra una sciocchezza al confronto!

 

Se mi sentirei meschino a impedirgli di vedere un'amica,

capirai quanto mi sentirei più meschino

a fargli una scenata per un rapporto occasionale

che - il più delle volte - ha il valore

che si attribuisce alla masturbazione...

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Vedendo le cose da un altro punto di vista, si può dire che i ventenni e al limite i ragazzi che di anni ne hanno anche 18, 19 e 20,

sono troppo impegnati a costruirsi la propria identità e la propria identità gay per potere accettare una cosa come la

«coppia aperta», che, salvo eccezioni, si configura come possibilità a circa un decennio di distanza, per tante ragioni in parte

intuibili. Loro sono impegnati in un'altra cosa, che è troppo diversa: farsi accettare o sopravvivere rispetto al

branco eterosessuale aggressivo e spesso omofobo; fare CO con gli amici immancabilmente etero e poi con i genitori che, salvo

casi fortunati, sono ancora oggi un osso molto duro; muovere i primi passi tra chat e realtà, per conoscere ragazzi gay;

farsi il fidanzato, cioè appunto stabilire un rapporto di coppia, qualcosa che non duri una volta o un mese scarso, ma abbia

una forza e una dignità tali da soddisfarli e supportarli in una realtà che comunque tende a cancellarli in quanto gay. Il loro rifiuto

della coppia aperta ed eventuali asserzioni molto "assertive" su di essa sono fin troppo naturali perché si inscrivono in un percorso

individuale molto difficile e che va in una direzione opposta e dove la «coppia chiusa» è un grande punto d'arrivo. Finalmente ho

avuto la soddisfazione di leggere un libro di uno psicanalista, junghiano, che definisce tutto questo percorso di un omosessuale,

in sostanza il riconoscimento l'accettazione e un minimo di costruzione di sé come omosessuale, una enorme «prestazione dell'Io».

 

Qui sul Forum ci poniamo problemi di correttezza politica ma se preliminarmente non ci si rende conto di quello che comunque

precede (esperienzalmente, psicologicamente, umanamente) anche una giusta correttezza politica o una giusta tolleranza rischiano

di essere svuotate di significato reale e anzi di configurare quasi un vuoto conformismo indifferentista. Con questo non dico che

dobbiamo litigare ma capire i diversi livelli e impegni di vita, come e dove si situano le «scelte», e una serie di cose analoghe.

 

D'altra parte anche la coppia aperta può essere vista in un'ottica diversa da quella della sua pura e semplice

contrapposizione alla coppia duale.

 

Qual era il modo di vita gay che tutto il mondo ha conosciuto prima che si subodorasse che si potessero richiedere e

ottenere diritti, fondamentalmente il diritto di inscrivere come gli eterosessuali le nostre relazioni affettive nel Diritto?

C'erano due possibilità: la sequenza (tante relazioni nel corso della vita; so che non sarò mai marito o moglie, so

che non sarò mai padre o madre, so che non costituirò mai una famiglia: il mio posto nella vita e nel mondo è di avere

sicuramente più di una "storia": gli amori si vivono nel tempo), oppure la sequenza con coazione a ripetere, cioè

la promiscuità (le premesse sono identiche, cambia la conclusione: posso cambiare partner anche ogni mese, anche

ogni settimana, al limite posso intrattenere relazioni solo sessuali parallelamente).

 

Naturalmente c'è sempre stata anche una terza possibilità: la coppia. Ma la coppia tra i gay è sempre stata a rischio,

per questo la coppia-coppia, quella destinata a durare, non di rado si stabiliva tra due persone di generazioni diverse,

con venti anni di differenza: per quanto ho capito io, quest'ultima soluzione altro non è che il retaggio,

attraverso i secoli, della «coppia» omosessuale Classica, Greca, l'unica che la Storia abbia conosciuto.

 

Ora non si può pensare la «coppia aperta» come un imprimere una forma (che ha comunque molti connotati della

«coppia», più che solo dell'«apertura») alla relazionalità aperta tipica delle relazioni omosessuali?

E d'altra parte l'essere fan della coppia chiusa non è dettato, prima ancora che da forma mentis,

dall'entusiasmo e dal desiderio di prendersi finalmente una cosa lungamente negata (come possibilità, intendo dire,

prima ancora che come diritto)?

 

 

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Ma davvero sarei geloso di un pompino?

Cavoli, mi sembra una sciocchezza al confronto!

 

Se mi sentirei meschino a impedirgli di vedere un'amica,

capirai quanto mi sentirei più meschino

a fargli una scenata per un rapporto occasionale

che - il più delle volte - ha il valore

che si attribuisce alla masturbazione...

Almadel,

più che dirti che la pensiamo in modo diverso non posso.

Sono contento che cerchi di spiegarmi le tue motivazioni e i tuoi punti di vista, ma io proprio non riesco a capirti.

A me piace in un rapporto trovare una spontanea parità e condivisione in tutto. Non esiste per me il rapporto occasionale, non mi piace e non mi ecciterebbe neanche.

Se il mio lui ha bisogno di parlare con qualcuno per i problemi di coppia, la persona più giusta con cui parlare sarei io e viceversa ovviamente. Così è sempre stato tra noi ed ha sempre funzionato alla grande.

Con questo non voglio dire che esistiamo solo noi, che non abbiamo amici e che non possiamo parir bocca con nessuno per una fantomatica gelosia, anzi. Con amici, persone fidate e parenti parliamo tranquillamente e parliamo di qualsiasi cosa.

 

Come fai poi a paragonare un rapporto occasionale con la masturbazione. Con i rapporto occasionali vano di mezzo pompini, baci, penetrazioni, con chi sa quali bocche, culi e malattie e poi io dovrei ritrovarmi a fare sesso con questa persona? wow!

Nella masturbazione poi c'è pura fantasia e "gioco di mano". Quando mi masturbo (ormai molto poco per fortuna) penso cmq al mio ragazzo, quindi non vedo alcun nesso fra i due.

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  • 2 weeks later...

Che bel dibattito vivace :ok:

 

Io son stato fidanzato per qualche mese, è finita da poco,

e in certi momenti ho anche suggerito la coppia aperta.

Per vincere la mia gelosia, so che sembra un controsenso,

ma temendo che il mio lui andasse con quest'altro

ho proposto che si potesse fare qualcosa tutti e tre insieme,

visto che sapevo che loro due fisicamente si piacevano,

e il terzo non era niente male, e io non gli dispiacevo.

 

Bè, poi non c'è stata l'occasione,

e ci siamo lasciati per tutt'altri motivi...

...comunque speravo che sta apertura della coppia

potesse portare una ventata di allegria

in un rapporto un po' zoppicante ecco.

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Schopy ha scritto "per vincere la mia gelosia" e quindi è su questo punto

che semmai dovreste discutere, poichè in genere è la gelosia a precludere

la possibilità di rapporti aperti, l'idea di portare dentro al rapporto di coppia

una terza persona per ridimensionare la propria gelosia, è una idea in teoria

sensata. Dico in teoria, perchè nella pratica poi le differenze di approccio alla

terza persona possono riemergere nella stessa forma di prima, se non si crea

una nuova complicità.

 

Una cosa è la coppia aperta dove entrambi i componenti hanno dei margini

di reciproca libertà che si concedono e che usano individualmente. Altro e

ben diverso discorso è l'allargamento del rapporto ad una terza persona.

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...già.

La mia intenzione all'epoca non era tanto "aprire la coppia perchè le cose non vanno",

ma abituarmi ad una certa "indipendenza", al fatto che il mio ragazzo avrebbe amato me anche se scopava con un altro...

anzi, che entrambi stavamo assieme anche se insieme andavamo con un altro ragazzo.

Abituarmi all'idea che il corpo del mio ragazzo non era mio, ma suo,

cercare di creare una complicità "da amici" andando col terzo, pur godendo dei vantaggi del nostro fidanzamento.

 

Però il sentimento che ci legava non era tanto forte da permettere questi comportamenti sofisticati.

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...già.

La mia intenzione all'epoca non era tanto "aprire la coppia perchè le cose non vanno",

ma abituarmi ad una certa "indipendenza", al fatto che il mio ragazzo avrebbe amato me anche se scopava con un altro...

anzi, che entrambi stavamo assieme anche se insieme andavamo con un altro ragazzo.

Abituarmi all'idea che il corpo del mio ragazzo non era mio, ma suo,

cercare di creare una complicità "da amici" andando col terzo, pur godendo dei vantaggi del nostro fidanzamento.

 

Però il sentimento che ci legava non era tanto forte da permettere questi comportamenti sofisticati.

Purtroppo non riesco a concepire il fatto che se una persona, col cuore, coi sentimenti e col corpo si dona a te, debba poi mettere uno di questi elementi nelle mani di qualcun altro.. Sembra come una rassegna che l'amore non esiste o un accontentarsi di qualcosa o qualcuno..

Mi sembrano cose un po assurde sinceramente, ma non posso che rispettare le vostre scelte.

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Probabilmente tutto si basa su come singolarmente siamo portati noi ad un rapporto sociale, sentimentale e sessuale verso gli altri.

Mi piacerebbe quindi iniziare a teorizzare un pò qualche idea bislacca e provare a distinguere due forme di affettività, una che potremmo chiamare "androaffettività" e l'altra di conseguenza "ginoaffettività".

 

La prima potrebbe essere tipica di chi vive una relazione cercando come base l'amicizia e la complicità, una sorta di "fratellanza" con un altro maschio, e di conseguenza non vive la possessione del corpo altrui, nè si ingelosisce di fronte ad un possibile terzo, anzi magari prova anche una sorta di orgoglio verso il proprio ragazzo nel vederlo o sapere che fa sesso ed è soddisfatto.

 

La seconda, la "ginoaffettività" potrebbe essere intesa come quella tipica di chi in una relazione cerca una forte componente di sentimento tipica non tanto dell'amicizia "uomo-uomo" quanto della relazione "uomo-donna". Quindi, monogamia, gelosia nei confronti dell'amato e tutti quegli aspetti tipici della classica relazione eterosessuale a due.

 

 

Mi chiedo: il secondo tipo di affettività può esistere in un maschio in natura, o è una conseguenza di un'impronta sociale che ci è stata presentata in un certo modo fin da quando siam nati (coppia= coppia eterosessuale monogama) e che ha fatto presa su alcuni mentre su altri no?  Nel caso invece esistessero entrambe, quindi esistono anche "tipi" diversi di omosessualità che hanno unicamente come comune denominatore lo stesso orientamento sessuale?

 

Domande a parte, se così stessero realmente le cose, non sarebbe più tanto un problema di morale espresso in qualche modo da alcuni, ma di mondi che non possono comprendersi proprio perchè non condividono gli stessi processi mentali affettivi di base.

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La monogamia in ambiente eterosessuale

si afferma per la necessità del maschio

(nelle specie in cui esso collabora all'allevamento della prole)

di non disperdere energie per favorire i cuccioli di altri maschi.

 

In ambiente omosessuale la monogamia è recentissima.

Si comincia a parlarne solo alla fine degli anni Ottanta,

come reazione all'epidemia dell'AIDS.

I rapporti del proprio partner con altri sono causa

di una possibile "contaminazione".

 

Per questo credo alle parole di Zigulì.

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No, non credo che sia solo questo Almadel.

Credo che qualche coppia gay chiusa ci fosse anche prima dell'Aids, anche se ovviamente la necessità è esplosa enormemente, dopo l'inizio dell'epidemia.

 

E' buona secondo me la tesi di GhostHunter.

Secondo me gran parte della "ginoaffettività" è data dall'impronta della società.

Sicuramente nel caso degli uomini è vero (Almadel, in genere il maschio di molte specie non si preoccupa di accudire i cuccioli, ma solo di produrne in gran quantità con più partner possibile, strategia che vedo realistica nel caso della specie umana), nel caso delle donne... molto probabilmente c'è una componente biologica in questo tipo di visione delle relazioni. Ma anche il comportamento del genere femminile, non solo del genere maschile, è plasmato dalla società. In altre società la visione della coppia monogama non è la stessa che abbiamo noi.

Tanto per dirne una, in molte tribù i figli vengono cresciuti tutti insieme da tutta la tribù, e in particolare dalle donne del villaggio. In una società del genere una coppia monogama e chiusa perderebbe molta importanza rispetto all'importanza che ha invece una coppia nella nostra, di società. Magari esisterebbero ugualmente le coppie, ma nella visione del mondo delle persone che vivessero in una società del genere avrebbero comunque meno valore.

 

Passo la palla ad altri per continuare la discussione ;)

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