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"Luca ERA gay": canzone omofoba a Sanremo 2009?


Sweet

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E l'altro ieri a Porta a porta, nessuno lo ha visto? c'era pure Grillini, Buttiglione, un leghista, e dall'altra parte la Pollastrini con Argentero e la Gerini per il loro film in uscita

 

Il Povia si è persino peritato di contestare un esimio scienziato affermando che uno studio da lui citato (non ricordo quale, non lo conoscevo) è un falso, l'altro gli insinuava che avesse capito male citandogli dettagli, una cosa penosa (ci vorrebbe qui il parere del super-esperto Almadel - della serie questo è un lavoro per Superman :rotfl: - ma non mi ricordo il nome di quel rapporto contestato, magari si trova sui video dell'archivio Rai)

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Ganimede. Sono rimasto stupefatto di fronte a cotanta arroganza. Ora, potrà anche aver ragione, ma di certo quella non era la maniera di rivolgersi ad un sessuologo, ad un esperto in materia. Sembrava lui l' uomo di scienza nel programma -.-"

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sebastian83

!!!

 

:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

 

Luca è :rotfl: ancora gay

ma adesso sta con lei

Luca vaga con l'uccello in mano

Luca cerca disperato un ano

 

:rotfl::D :D :D :D :D

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  • 2 months later...
«IL BRANO SUL GAY AVEVA QUALCOSA IN PIÙ»

Mogol: basta ipocrisie sulla canzone

di Povia (la migliore dell'anno)

L'autore più noto d'Italia premia il pezzo che all'ultimo Festival di Sanremo ha provocato tante liti

 

Mogol, stasera a Bard, in Val d’Aosta, si as segna il premio che porta il suo nome. I fina listi sono Arisa, Battiato, Capossela, Jovanot ti, Simona Molinari, Povia. Chi vince?

«La giuria composta da Marcello Veneziani, Oliviero Beha, Arnaldo Colasanti e da me ha scelto Giuseppe Povia».

 

E la canzone?

«Luca era gay».

 

Quella di Sanremo e delle polemiche?

«Lo so, qualche amico mi ha messo sull’avvi so: 'Ti attaccheranno, non sarebbe meglio un ex aequo?'. Ma un premio che porta il mio no me devo assegnarlo secondo coscienza, senza lasciarmi condizionare dalle invettive».

 

Come mai quella canzone le è piaciuta tanto?

«Perché racconta un fatto di vita, usando la prima persona. È un testo sincero, senza reto rica: una poesia che non nasce dall’ispirazione talentuosa ma dall’esposizione di una verità quotidiana. Povia ha intinto la penna in un in chiostro molto simile al sangue».

 

Gli omosessuali però si sono sentiti offesi...

«Non capisco perché. Non è un testo univer sale, non enuncia una legge; racconta una sto ria. La storia di un ragazzo che cercava il padre e non voleva tradire la madre. Povia parla di una vita, al di là di ogni dogma».

 

La sua vita? E’ un testo autobiografico?

«Non lo so, e non è importante. È scritto co me se lo fosse. Se non lo è, il suo merito è anco ra più grande. Perché suona come vero, non come artificio. Non conta quel che è stato, ma quel che è scritto».

 

Però l’omosessualità è presentata come una sorta di disgrazia da cui si può uscire.

«Io la canzone non l’ho letta così. Assoluta mente. Si può essere omosessuali per molti motivi: perché lo si è nati, o perché lo si è di ventati per influenze esterne; così come ci so no donne che restano frigide tutta la vita per un trauma infantile. Se un eterosessuale diven ta gay, non c’è colpa. Perché dovrebbe esserci se un gay diventa eterosessuale? L’autore non giudica. E poi la sua libertà va difesa. Capitò anche a me: ricorda 'Il tempo di morire'?».

 

«Motocicletta/ dieci hp/ tutta cromata/ è tua se dici sì...».

«Lui offriva a lei il suo bene più prezioso, la moto nuova, per una notte d’amore. Le femmi niste si infuriarono. Ma Battisti e io raccontava mo una storia: il protagonista era sincero, e noi liberi. Ricorda 'Il mio canto libero'?».

 

«In un mondo che/ non ci vuole più/ il mio canto libero/ sei tu...». Era un rifiuto degli Anni 70, dell’ideologia?

«Certo: i 'retaggi del passato'. L’Italia di allo ra era una società conformista. E c’è una cop pia che si ribella alle convenzioni e rivendica i diritti dell’individuo, della persona, dell’amo re».

 

Sì, ma da qui a Povia...

«Guardi, abbiamo selezionato altre grandi canzoni: 'Tutto l’universo obbedisce all’amo re' di Battiato, 'A te' di Jovanotti, che peraltro ha vinto l’anno scorso con 'Fango'. Ma 'Luca era gay' è l’unica che mi ha chiuso la gola. Che mi ha commosso».

 

Come mai?

«Per la sua disarmante naturalezza, la sua grande innocenza, l’assenza di sensi di colpa. Gli altri erano bei testi, ma quello di Povia ha qualcosa in più».

 

Esiste una lobby gay nel mondo dello spettacolo?

«Ma no. Esistono molti omosessuali, più di quanti se ne conoscano. Persone sensibili, grandi artisti».

 

Lei di recente ha denunciato la crisi della canzone italiana.

«Rischiamo di perdere la cultura popolare. L’industria discografica boccheggia, priva co m’è di mezzi. Si danno dischi d’oro o di platino per 30 o 40 mila copie. E non c’è meritocrazia. Non si selezionano le cose belle. Qui in Umbria abbiamo aperto una scuola, i ragazzi fanno un lavoro serio, ma sono schiacciati dal potere enorme degli show tv. Al massimo uno di loro ha un’occasione ogni 5 o 10 anni. Come Arisa».

 

Cosa pensa di «Amici», la trasmissione di Maria de Filippi?

«Non so, non ho visto. Se avvicina lo spetta colo e l’arte alla gente comune, non ha una fun zione negativa».

 

«X Factor»?

«Ci sono stato. Mara Maionchi è una donna eccezionale, Morgan e Francesco Facchinetti sono molto bravi, l’atmosfera è bella. Ma è tut to un po’ dilettantesco. Tv, più che musica».

 

Marco Carta, il vincitore di Sanremo?

«Un cantante molto tradizionale, che non credo abbia ascoltato tutto Dylan. L’attualità, la cultura sono importanti per un artista. Uno co me Vasco Rossi non è solo un cantante, è un comunicatore».

 

A proposito di comunicatori: come mai Celentano si è offeso con lei?

«Si è offeso per una canzone affettuosa, in cui lo invitavo a tornare tra noi: gli amici che gli vogliono bene, la gente che vorrebbe altri suoi concerti. Ci sono rimasto molto male. Adriano e io siamo nati negli stessi anni, sia mo cresciuti negli stessi posti: la periferia di Milano, che ora è diventata centro; lui aveva i suoi prati, io i miei. Una reazione simile me la spiego solo con un condizionamento esterno. Ma non mi faccia dire altro. Non voglio riapri re la polemica».

 

Anche la Bertè ce l’ha con lei. Sostiene che Mogol non l’ha mai potuta soffrire, al punto da far togliere il suo nome come corista di Battisti.

«Io non ho mai avuto nulla contro la Bertè, e lo può testimoniare il mio caro amico Mauri zio Lavezzi, che è stato a lungo il com pagno di Loredana. E non posso aver fatto togliere il suo nome, perché la Bertè non è mai stata corista di Batti sti».

 

Le sue antenne cosa le dicono sul l’Italia di oggi?

«Viviamo un momento faticoso. Ser virebbero le energie migliori di en trambi gli schieramenti per venirne fuori. Gli italiani se lo attendono, ma temo che il momento sia ancora lonta no. Trent’anni fa scrissi: 'Sogno il mio Paese infine dignitoso, non più preda di facili entu siasmi e ideologie alla moda'. Lo sottoscrivo ancora oggi».

 

da il Corriere della Sera.it

 

Luca era gay vince il Premio Mogol 2009

 

Tanto tuonò che piovve. Il premio Mogol è stato vinto da, udite udite, Luca era gay di Giuseppe Povia. Se volete saperne di più sugli aspetti musicali del premio, seguite i nostri amici di Soundsblog. Noi ci allontaniamo un po’ dalla questione musicale. È lo stesso Mogol a darci le motivazioni della vittoria:

 

Racconta un fatto di vita, usando la prima persona. È un testo sincero, senza reto rica: una poesia che non nasce dall’ispirazione talentuosa ma dall’esposizione di una verità quotidiana. Povia ha intinto la penna in un in chiostro molto simile al sangue.

E se gli si fa notare che l’omosessualità non è proprio una disgrazia dalla quale si può uscire, Mogol candidamente afferma che

 

Si può essere omosessuali per molti motivi: perché lo si è nati, o perché lo si è di ventati per influenze esterne; così come ci so no donne che restano frigide tutta la vita per un trauma infantile. Se un eterosessuale diven ta gay, non c’è colpa. Perché dovrebbe esserci se un gay diventa eterosessuale? L’autore non giudica. E poi la sua libertà va difesa.

 

Anzi, Mogol va avanti: Luca era gay è l’unica canzone tra quelle selezionate che l’ha commosso: insomma questa benedetta canzone ha qualcosa in più. E così questo premio “nato per affermare e valorizzare l’importanza dei testi nelle canzoni della cultura popolare italiana e stimolare gli Autori ad una crescita qualitativa” dichiara vincitore quel coacervo di luoghi comuni sull’omosessualità che è la canzone di Povia. Del resto, siamo in Italia.

 

 

da QueerBlog.it

 

"Luca era Gay" di Povia vincitore del Premio Mogol 2009

 

Di Giuseppe Povia e della sua “Luca era gay” ha discusso un intero Paese prima, durante e dopo quell’enorme giocattolo musical-mediatico chiamato Festival di Sanremo. Tutti o quasi hanno detto la propria sul brano, sul suo autore e sulle mille implicazioni -non musicali, ovviamente; la musica non se l’è filata nessuno, ironia della sorte- che avrebbe avuto. Ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, fino allo sfinimento.

 

Passata l’ondata emotiva, erano rimasti i dati concreti: secondo posto alla kermesse e vendite abbastanza modeste; c’eravamo illusi che fosse stata scritta la parola fine sul caso, invece oggi arriva una notizia che potrebbe favorire il classico colpo di coda: “Luca era gay” si è aggiudicato il Premio Mogol proprio per il suo testo, ritenuto il migliore dell’anno dalla Commissione formata dal celebre paroliere assieme a Marcello Veneziani, Oliviero Beha ed Arnaldo Colasanti. Il tutto patrocinato dalla Regione Valle D’Aosta, dove stasera si svolgerà la cerimonia di premiazione ufficiale.

 

Povia ha battuto la concorrenza di Simona Molinari con “Egocentrica”, Franco Battiato con “Tutto l’universo obbedisce all’amore”, Vinicio Capossela con “Il Paradiso dei calzini”, Jovanotti con “A te”, ed Arisa con “Sincerità”.

 

Le motivazioni che hanno portato all’ incoronazione del brano di Povia sono elencate dallo stesso Mogol in questa intervista al Corriere della Sera, a seguire vi riporto un paio di stralci esplicativi:

 

“ Racconta un fatto di vita, usando la prima persona. È un testo sincero, senza retorica: una poesia che non nasce dall’ispirazione talentuosa ma dall’esposizione di una verità quotidiana. Povia ha intinto la penna in un inchiostro molto simile al sangue […] abbiamo selezionato altre grandi canzoni, ma ‘Luca era gay’ è l’unica che mi ha chiuso la gola. Che mi ha commosso”.

 

E ancora:

 

“Non capisco perché (gli omosessuali si sono sentiti offesi). Non è un testo universale, non enuncia una legge; racconta una storia. La storia di un ragazzo che cercava il padre e non voleva tradire la madre. Povia parla di una vita, al di là di ogni dogma”.

 

Dichiarazioni discutibili, sarà di nuovo tempesta? Vi invito a seguire i colleghi di QueerBlog per gli sviluppi extra-musicali della questione, se e quando ce ne saranno. Noi intanto cerchiamo di rimanere concentrati sulla musica, vi chiedo: secondo voi il premio è meritato? “Luca era Gay” nel testo era superiore agli altri pezzi in lizza?

 

Per la cronaca lo scorso anno a vincere fu “Fango” di Jovanotti.

 

da SoundBlog.it

 

Povia vince il Mogol e prenota Sanremo. Con un brano su Eluana Englaro

Mentre si attendono ancora notizie certe a proposito della conduzione del Festival di Sanremo 2010 - notizie che difficilmente arriveranno oggi, con la presentazione dei palinsesti RAI - c’è già qualche cantante che si prenota per partecipare alla prossima edizione.

 

E’ Povia che, reduce da un inatteso - almeno per noi - successo al Premio Mogol (a Bard, in Valle d’Aosta. La cerimonia verrà trasmessa il 22 giugno su RaiUno in seconda serata. Conduce Pupo), si lascia andare, sfogandosi dopo tutte le polemiche che hanno caratterizzato la sua partecipazione allo scorso festival e esulta perché la qualità del suo testo è stata riconosciuta. Ovviamente la cosa suscita polemiche, ma tant’è, il premio è assegnato.

 

Così, dopo i bambini che fanno oh, il piccione, la sua personalissima visione sull’universo omosessuale, Povia ci riproverà, a toccare temi che facciano breccia sull’opinione pubblica. E dirà la sua, in canzone, su Eluana Englaro, provando a partecipare a Sanremo 2010 proprio col brano che sta scrivendo. In effetti, un filone che ha successo non si deve interrompere. Ma il sottoscritto, che, francamente, il testo di Povia non l’ha particolarmente amato, trovandolo - sono opinioni, beninteso - farcito di una retorica da Bignami di psicologia mal studiato, si permette di chiedersi quale possa essere il contenuto della canzone su Eluana. E trema un po’ all’idea.

 

da TvBlog.it

 

 

Siamo messi proprio male......

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è una canzone che è piciuta a molti, specialmente ai cattolici, per il resto chissenefrega, ma solo qui in italia si polemizza con le canzoni?

 

cmq quella di Carmine Di Pancrazio è un capolavoro! L'ho già convertita in mp3 e messa sul cell

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Massì, è solo il premio Mogol, uno che ha passato la vita a scrivere canzonette. Povia e Arisa ci stanno benissimo. Non è certo un premio intitolato a De Andrè o gente di spessore :)

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Dico solo che tra le altre finaliste c'era "Sincerità", che al di là che sia carina o meno non mi sembra esattamente un testo impegnato.

A me terrorizza di più il fatto che si vocifera che l'anno prossimo andrà a Sanremo con un brano su Eluana...

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mah, io dopo Sanemo ho ascoltato solo Radio2 e Isoradio, che la canzone di Povia non l'hanno mai inserita nella programmazione, e son vissuto proprio bene  :)

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Ecco infatti, ci si scherzava su e quando ho letto che ha davvero in mente si scrivere una canzone su Eluana Englaro sono scoppiato a ridere. Ma dove vaaaaa?? Perchè si permette a una persona così ridicola di apparire in tv?!  :sisi:

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UNA persona ridicola?? se si vietasse alle persone ridicole di apparire in tv, qualsiasi programma di produzione italiana sarebbe oscurato all'istante!!!

poi, opinione forse impopolare ma Mogol non e' che sia propriamente esente dall'aver scritto lui stesso boiate...

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UNA persona ridicola?? se si vietasse alle persone ridicole di apparire in tv, qualsiasi programma di produzione italiana sarebbe oscurato all'istante!!!

poi, opinione forse impopolare ma Mogol non e' che sia propriamente esente dall'aver scritto lui stesso boiate...

 

Quoto. Mogol è forse il paroliere più sopravvalutato della storia della musica italiana.

Sinceramente "Mi sono informato c'è un treno che parte alle 7 e 40 non hai molto tempo il traffico è lento nell'ora di punta ti bastano 10 minuti per giungere a casa" non mi pare proprio Leopardi né Manzoni e la citata "il tempo di morire" è stata, a mio avviso, giustamente criticata. Una notte d'amore comprata con una motocicletta non è proprio un'omaggio alla figura femminile.

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secondo me (che non sono un critico musicale eh!) la bellezza delle canzoni di Mogol-Battisti era soprattutto nell'abbinamento tra le musiche e la voce di Battisti e il testo di Mogol... di per sé anche i testi scritti per Battisti non sono poi così tanto superiori a un Tiziano Ferro o a una Donatella Milani...

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Sulla canzone di Eluana, mi farebbe davvero schifo, così come i film su fatti di cronaca come Nassiriya, Giovanni falcone ecc.

sembra che qui in Italia i produttori siano avvoltoi che aspettano qualche disgrazia su cui basare i loro prodotti, che a quanto pare il popolo gradisce.

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