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Decreto Legge 122 Scomparsa dell'università pubblica


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Apro una discussione sull' argomento  motivo di proteste e manifestazioni da parte di molti studenti dell' università pubblica .

I media a modo loro stanno iniziando a trattare l'argomento ,ma l'impressione è che ci sia molta molta poca informazione su quello che sta succedendo tra gli studenti e su quello che comporterà questo decreto .

 

Una Cronistoria

-Il 25 giugno 2008, su proposta del Ministro del Tesoro On. Tremonti, il

  Consiglio dei Ministri approva (all’unanimità, Ministro dell’Università

  On. Gelmini compresa!) il Decreto Legge n. 112 (DL 112) concernente:

  Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la

  competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione

  tributaria

-Gli atenei di tutta italia esprimono forti critiche sul DL 112 in merito alle

sue conseguenze sulle attività di didattica e di ricerca.

-Il 6 agosto 2008, il Parlamento approva in via definitiva il DL 112

-Il decreto viene pubblicato Il 21 agosto 2008 e diventa legge (133)

 

Punti critici del decreto:

1)Taglio dei finanziamenti pubblici all'Università (FFO)

FFO (Fondo Funzionamento Ordinario): finanziamento ministeriale

del sistema universitario

Tagli del FFO nel DL 112:  63,5 milioni di euro per il 2009

                                            190 milioni di euro per il 2010

                                            316 milioni di euro per il 2011

                                            417 milioni di euro per il 2012

                                            455 milioni di euro per il 2013 

 

Si tratta in totale di quasi 1500 milioni di euro di riduzione in cinque anni,

Una media di 300 milioni di euro per anno. Si passa dalla riduzione

dell’ordine dell’uno per cento nel 2009 ad una riduzione del 7,8 per cento

fra il 2012 e il 2013 .

 

Tutto questo applicato ad un sistema sottofinanziato.

Dal confronto con gli altri paesi avanzati (dati OCSE) emerge infatti la

necessità di un aumento, e non di una diminuzione, del

finanziamento pubblico (ma anche privato) al sistema Università!

 

Dati OCSE

1) Spesa annuale per studente:

USA: 24370$, Inghilterra: 13506$,    Germania: 12446$

Francia: 10995$,       Media OCSE: 11512$, Italia: 8026$

2) Spesa pubblica annuale per studente:

USA: 8400$, Inghilterra: 9400$,    Germania: 10200$

Francia: 9300$,       Media OCSE: 8400$, Italia: 5400$

 

2)Riduzione del turn-over del personale

l DL 112 fissa un limite massimo di

    i) 1 su 10 per il 2009     ii) 1 su 5 per il 2010 ed il 2011      iii) 1 su 2 per il 2012

di nuove assunzioni rispetto al numero di pensionamenti. Il limite sul turn-over

si applica a ciascuna Università prescindendo dalla efficienza nell’uso delle

risorse (e del rispetto del limite del 90% per la spesa di stipendi del personale)

Implicazione a medio termine a legislazione costante:

dimezzamento del numero di docenti!

E’ realmente necessario ridurre il numero di docenti e soprattutto, è  funzionale all’obiettivo di far divenire l’Europa “una società della conoscenza ” ?

Dati OCSE sul rapporto (numero studenti / numero docenti):

USA: 15.1     Germania: 12.4     Francia: 17.0    Inghilterra: 16.4

Media OCSE: 15.3         Italia: 20.4

Il confronto con gli altri paesi industrializzati suggerisce che il numero di

docenti universitari dovrebbe aumentare invece che diminuire!

Situazione attuale: un docente/ricercatore dedica in media metà del tempo

alla didattica e metà del tempo alla ricerca

Assumendo un numero stazionario di studenti: se il numero di

docenti/ricercatori si dimezza, allora ciascun docente/ricercatore dovrà

raddoppiare il tempo dedicato alla didattica per preservare le attuali

attività formative

Situazione futura: il docente/ricercatore dovrà dedicare tutto il suo tempo

all’insegnamento e non potrà svolgere l’attività di ricerca.

Conseguenze

-Abbassamento generale della qualità della didattica

-Impossibilità di svolgimento di tesi sperimentali causa l’assenza di

laboratori di ricerca

-Non si potranno formare nuovi ricercatori: le scuole di dottorato

spariranno in assenza di attività di ricerca

-Sparizione delle Università pubbliche come sedi dello sviluppo delle nuove

Conoscenze. Gli Atenei si trasformeranno in super-Licei

-Può esistere una nazione sviluppata senza la ricerca di base svolta

nelle Università?

3)Università come fondazioni

Il DL 112 introduce la facoltà per l’Università pubbliche di trasformarsi in Fondazioni in grado di raccogliere finanziamenti privati.

Con un ammontare così elevato di tagli più che come possibilità si prefigura come unica alternativa alla chiusura

Implicazioni:

1) La natura pubblica delle Università verrà annullata

2) Dividerà gli Atenei in Fondazioni di classe A e di classe B in funzione 

     della capacità economica della regione di appartenenza.

3) Il sistema del “diritto allo studio” verrà cancellato e non sarà più

    assicurata la possibilità di studi universitari ai “meritevoli anche se in

    condizioni disagiate” (Art. 34 della Costituzione)

4) Sparirà la differenza rispetto alle Università private, ad esempio per

    le tasse universitarie:

(alla Bocconi ammontano attualmente da 4300 a 9650 euro/anno)   

4) Sospensione delle Scuole di Specializzazione (SSIS) per la

    formazione degli insegnanti.

-Provvedimento dettato solamente dalla volontà di “far cassa”,

prescindendo dalla necessità di formare gli insegnanti.

--Come potranno rivolgersi all’insegnamento quei giovani motivati e

preparati ormai giunti alla laurea specialistica?

In Conclusione

Visti i prevedibili effetti catastrofici del DL 112,  necessario chiedere a

Governo e Parlamento l’emanazione degli opportuni provvedimenti

che assicurino le adeguate risorse finanziarie ed umane affinché

l’Università pubblica continui ad esistere e svolgere al meglio le sue funzioni.

Ci appelliamo all’opinione pubblica ed alle forze sociali affinché, dopo

aver  valutato le conseguenze nefaste della possibile scomparsa

dell’Università pubblica, si uniscano a noi in tale richiesta.

Invece dei tagli indiscriminati, si auspica una seria valutazione

di didattica e ricerca e della gestione dei bilanci universitari, anche in funzione

dell’attribuzione delle risorse.

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il decreto è ormai legge....passato al senato con 164 voti favrevoli (era ovvio visto che nessuno dei figli dei parlamentari studia in una scuola pubblica)....ma noi non ci fermiamo

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io mollo la scuola, già mi faceva schifo prima, figuriamoci adesso.. se la tengano, io vado a fare l'operaio, non mi interessa nulla.. un libro me lo so leggere anche da solo, un ragionamento lo so fare anche da solo, e se prendessi il diploma farei comunque un lavoro da fame..

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Jak, non ti consiglio di mollare la scuola. Finiscila, prenditi un diploma o la laurea, poi pensa dopo al tuo futuro, magari anche all'estero.

Più siamo ignoranti e più siamo ricattabili dai padroni.

Adesso magari trovi un "buon" lavoro, ma tra vent'anni? Tra quarant'anni?

Non pensare solo al tuo futuro attuale, ma anche a quello più in là. Poi questo è un mio consiglio, ovvio.  :) :D

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Pat pat a chi li ha votati.

Mooooolto sonoro.

 

Dire che è una vergogna è limitativo.

Mi piace vedere che i ragazzi sono tutti presi dalle manifestazioni, spero veramente che serva a qualcosa.

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Guest Irish Dragon

Terminate gli studi, non mollate proprio ora.

 

Lo dico sinceramente: complimenti a chi li ha votati. Tagliare i fondi alle scuole pubbliche per darli alle private, significa voler garantire delle risorse solo a chi paga profumatamente.

Si prospetta una bella Italia, altro che meritocrazia.

Le scuole private spesso attuano degli sprechi da far paura, tutte a carico di chi paga fior di centinaia di euro per le rette. Ora, tutti i soldi tolti alle pubbliche contribuiranno a finire nei buchi neri dei fondi in rosso di decine e decine di istituti privati.

La scuola statale andrà sempre peggio, la privata potrà sprecare ancora più soldi di prima. Bel risultato.

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Mi piace vedere che i ragazzi sono tutti presi dalle manifestazioni, spero veramente che serva a qualcosa.

 

A proposito di manifestazioni, vado un attimo OT: grosso autogol gli scontri di piazza di oggi, dopo che per una settimana si era andati avanti a millantare dell'unità di piazza e di intenti tra studenti di sinistra e studenti dell'area di estrema destra..alla fine la busseria ha oltretutto contribuito a distogliere almeno parzialmente l'attenzione da quanto accadeva dentro il Senato

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Di una cosa mi meraviglio: che la minoranza di AN abbia potuto permettere l'approvazione di questa cosa.

Non mi aspettavo questo immobilismo.

Comunque le manifestazioni continueranno...oramai Berlusconi si è scavato la fossa tra la maggioranza dei giovani elettori.

 

Hitam Milano ha bisogno di soldi per l'expo perchè ha bisogno di infrastrutture da molto tempo, e se non fosse stato per l'expo sarebbe stato un disastro.

E, senza alimentare polemiche, credo se li meriti visto che contribuisce parecchio al PIL italiano.

Il bello è che adesso avrò la metrò sotto casa per andare in università ma non avrò più i soldi per pagarmi la retta.

Sembra la copertina corta: i soldi sono pochi o fai una cosa o fai l'altra e chi ci va di mezzo è la minoranza della gente (ovvero la popolazione giovane).

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proprio ieri c'é stata una interessantissima puntata di Ballarò nel corso della quale é stato trattato lo spinoso argomento.

C'erano ospiti eccellenti, fra i quali anche alcuni docenti universitari.

L'ho seguita per un po', quanto basta per capire che nel mondo universitario (soprattutto in alcuni atenei) le risorse vengono sprecate e dilapidate in attività dalla dubbia utilità(corsi di studio fantasiosissimi "scienze della felicità di cani  e gatti"???organizzati per un pugno di studenti; faraoniche borse di studio per la ricerca in  amenità e così via ).

Ne é venuto fuori un quadro per lo più desolante

E' stata detta una cosa molto interessante, a mio parere, e cioè che questo primo provvedimento che dispone dei tagli importanti nella spesa, anticipa la vera riforma, che sarà attuata a breve.

La legge é passata con un'ampia maggioranza:  162 voti favorevoli, 134 contrari e 3 astenuti.

Questo Parlamento é stato eletto democraticamente ed é epressione della maggiorana del popolo italiano.

Perciò personalmente condanno indiscriminatamente gli scontri di piazza come forma di protesta violenta.

Non mi pare che quando l'ultimo governo di sinistra approvava le sue leggi liberticide la minoranza dissenziente abbia fatto scorrere il sangue nelle piazze.

E tuttavia credo che la materia sia di tale importanza che sarebbe auspicabile un sereno dialogo fra maggioranza, opposizione e forze sociali.

Quando leggo l'intervento di Pugsley, che dice che non sarà più in grado di sostenere i costi per continuare a studiare, mi convinco del fatto che forse (se ciò fosse vero) sarebbe il caso di fare in modo che quando si porrà seriamente mano la riordino della materia, si desse particolare attenzione al diritto allo studio, in maniera tale che chi effetivamente merita abbia modo di completare i suoi studi.

Così anche il mondo dei ricercatori universitari che meriterebbe maggiore attenzione e valorizzazione.

La legge benchè approvata non é comunque immodificabile.

Ogni legge é perfettibile, anche nell'immediato, con provvedimenti correttivi che pongano rimedio alle eventuali storture da essa originate.

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Jak, non ti consiglio di mollare la scuola. Finiscila, prenditi un diploma o la laurea, poi pensa dopo al tuo futuro, magari anche all'estero.

Più siamo ignoranti e più siamo ricattabili dai padroni.

Adesso magari trovi un "buon" lavoro, ma tra vent'anni? Tra quarant'anni?

Non pensare solo al tuo futuro attuale, ma anche a quello più in là. Poi questo è un mio consiglio, ovvio.  :D :)

 

Non penso solo al futuro attuale, l'uni non ho mai voluto farla, se mollo ora mi troverò un impego da fame, è vero, ma se lo prendo? cosa cambia? ho un pezzo di carta in mano, che bello.. io la loro sporca istruzione non la voglio, e scusatemi se vi sembrerà da presuntuosi questo discorso che sto per fare:

non sono uno che studia solo per scuola, anzi, di tutto ho sempre letto, da solo, per i cavoli miei, se smettessi continuerei a leggere, informarmi, studiare, capire..

io preferisco mollare, andare a fare l'operaio, o qualsiasi altro lavoro, piuttosto che elemosinare la loro "istruzione"..

chiaro, mollo solo la scuola, non le lotte, nossignore..

 

Comunque, davvero, grazie a tutti :sbav:

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AndrejMolov89

proprio ieri c'é stata una interessantissima puntata di Ballarò nel corso della quale é stato trattato lo spinoso argomento.

C'erano ospiti eccellenti, fra i quali anche alcuni docenti universitari.

L'ho seguita per un po', quanto basta per capire che nel mondo universitario (soprattutto in alcuni atenei) le risorse vengono sprecate e dilapidate in attività dalla dubbia utilità(corsi di studio fantasiosissimi "scienze della felicità di cani  e gatti"???organizzati per un pugno di studenti; faraoniche borse di studio per la ricerca in  amenità e così via ).

Ne é venuto fuori un quadro per lo più desolante

E' stata detta una cosa molto interessante, a mio parere, e cioè che questo primo provvedimento che dispone dei tagli importanti nella spesa, anticipa la vera riforma, che sarà attuata a breve.

La legge é passata con un'ampia maggioranza:  162 voti favorevoli, 134 contrari e 3 astenuti.

Questo Parlamento é stato eletto democraticamente ed é epressione della maggiorana del popolo italiano.

Perciò personalmente condanno indiscriminatamente gli scontri di piazza come forma di protesta violenta.

Non mi pare che quando l'ultimo governo di sinistra approvava le sue leggi liberticide la minoranza dissenziente abbia fatto scorrere il sangue nelle piazze.

E tuttavia credo che la materia sia di tale importanza che sarebbe auspicabile un sereno dialogo fra maggioranza, opposizione e forze sociali.

Quando leggo l'intervento di Pugsley, che dice che non sarà più in grado di sostenere i costi per continuare a studiare, mi convinco del fatto che forse (se ciò fosse vero) sarebbe il caso di fare in modo che quando si porrà seriamente mano la riordino della materia, si desse particolare attenzione al diritto allo studio, in maniera tale che chi effetivamente merita abbia modo di completare i suoi studi.

Così anche il mondo dei ricercatori universitari che meriterebbe maggiore attenzione e valorizzazione.

La legge benchè approvata non é comunque immodificabile.

Ogni legge é perfettibile, anche nell'immediato, con provvedimenti correttivi che pongano rimedio alle eventuali storture da essa originate.

 

 

no, l'asserzione meritocratica è impossibile da attuarsi, perchè?

Perchè mette in discussione gli articoli principali della costituzioni, quelli riguardanti all'eguaglianza sociale, perchè io figlio di operario devo sacrificare tutto per passare, quando il figlio di un imprenditore studia tranquillamente e lo fa pagando semplicemente con i soldi del paparino?

Perchè?

Se si vuole fare meritocrazia, lo si fa con tutti, non solo con i ceti più abbietti della popolazione, sarebbe qualcosa di veramente mostruoso, e da parte mia anche io non potrei sostenere i miei studi, perchè i costi sono eccessivi, e nonostante tutto si fa fatica ancora adesso, tanto è che devo prendermi un lavoretto part.time entro breve.

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proprio ieri c'é stata una interessantissima puntata di Ballarò nel corso della quale é stato trattato lo spinoso argomento.

L'ho seguita per un po', quanto basta per capire che nel mondo universitario (soprattutto in alcuni atenei) le risorse vengono sprecate e dilapidate in attività dalla dubbia utilità(corsi di studio fantasiosissimi "scienze della felicità di cani  e gatti"???organizzati per un pugno di studenti; faraoniche borse di studio per la ricerca in  amenità e così via ).

Ne é venuto fuori un quadro per lo più desolante

 

 

Ho visto anch'io ieri Ballarò.

Il problema dello spreco c'è, non si discute. Ma di già POCHE risorse. Io (e penso la stragrande maggioranza di chi è contro questa "riformetta") sono d'accordo per una migliore gestione di queste poche risorse, ma non capisco il senso di ulteriori tagli. L'Italia investe già poco in istruzione, università e ricerca...figuriamoci ora...non ci sarà nemmeno la possibilità di razionalizzarle le risorse, perchè, molto più semplicemente, non ci saranno. Ci fidiamo (o siamo così convinti) che il privato venga ad investire all'università? Io spero di no, l'Università è pubblica e va mantenuta tale (ieri sera si è anche fatto vedere come "lavorano" le università private, e non mi è sembrato comunque un bel vedere).

 

La legge é passata con un'ampia maggioranza:  162 voti favorevoli, 134 contrari e 3 astenuti.

Questo Parlamento é stato eletto democraticamente ed é epressione della maggiorana del popolo italiano.

 

Oddio non sento che dire questo da ormai 6 mesi. E' vero, il Parlamento è stato eletto democraticamente dal popolo italiano...quindi mi chiedo...quando si comincerà a "utilizzarlo" nel modo più democratico possibile, come si meritano gli italiani, e non a botta di decreti legge????

Che poi a dirla tutta, non capisco nemmeno perchè si incaponiscono con i DL, hanno una maggioranza da far schifo e un'opposizione pessima...bah...

 

Perciò personalmente condanno indiscriminatamente gli scontri di piazza come forma di protesta violenta.

Non mi pare che quando l'ultimo governo di sinistra approvava le sue leggi liberticide la minoranza dissenziente abbia fatto scorrere il sangue nelle piazze.

 

Mah, a parte i tafferugli di oggi (provocati per lo più dagli studenti di estrema destra) e qualche "sibilo" quà e là, non mi sembra di esser ripiombati nel '68. Le manifestazioni mi sono parse tutte abbastanza pacifiche e portate avante con serenità. Certo, ci sono state azioni clamorose (vedi festa del cinema) ma non mi pare ci siano stati morti e feriti. Ripeto, le provocazioni provengono per lo più dagli studenti di estrema destra che prima sembravano voler anche loro manifestare contro il decreto ed invece ora mi pare stiano facendo qualcosina di un po' più subdolo...

 

Altro appunto: l'ultimo governo di sinistra contro il quale c'erano manifestazioni non ha mai parlato di forze dell'ordine, di sgomberi, di blocco coatto della libertà di manifestare, non ha chiamato i manifestanti "facinorosi"; E invece Berlusconi??? Sicuramente non ha aiutato a creare un clima di distenzione, anzi...e della stessa cosa incolpo anche la stessa Gelmini. "Non capisco perchè protestino", "Parlerò con gli studenti" (per poi non sentire ragioni sul 137), "La sinistra vi infinocchia"...mica una grande apertura ha dimostrato il governo, l'esempio lampante è il fatto che la legge comunque è stata messa ai voti, senza se e senza ma...mah...

 

E tuttavia credo che la materia sia di tale importanza che sarebbe auspicabile un sereno dialogo fra maggioranza, opposizione e forze sociali.

Così anche il mondo dei ricercatori universitari che meriterebbe maggiore attenzione e valorizzazione.

La legge benchè approvata non é comunque immodificabile.

Ogni legge é perfettibile, anche nell'immediato, con provvedimenti correttivi che pongano rimedio alle eventuali storture da essa originate.

 

Su questo ti straquoto e non aggiungo altro!!!  :)

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discacciate qualsiasi politico che voglia avvicinarsi per strumentalizzarvi, quelli di sinistra sono i primi a mandare i figli nelle private, stamattina la Finocchiaro se l'avessi avuta avanti si sarebbe beccata un bell'insulto

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Io non le avrei mandato solo l'insulto..

loro mandano i figli nelle scuole private e poi vorrebbero che scendessero in piazza i figli degli altri....ridicoli
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Pugsley Milano la crisi se la può mettere dove vuole,io sono Napoletano e preferisco che i miei soldi vadano all'università!Oggi hanno detto che se la legge resta la mia facoltà l'anno prossimo chiuderà.Ho manifestato e filmato tutto.Non ci arrendiamo,i soldi all'università!

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A proposito di manifestazioni, vado un attimo OT: grosso autogol gli scontri di piazza di oggi, dopo che per una settimana si era andati avanti a millantare dell'unità di piazza e di intenti tra studenti di sinistra e studenti dell'area di estrema destra..alla fine la busseria ha oltretutto contribuito a distogliere almeno parzialmente l'attenzione da quanto accadeva dentro il Senato

 

cossiga l'aveva detto, "lasciateli fare, poi prendeteli a manganellate" (riassumendo).

fa comodo che queste cose accadano, è un modo per screditare la protesta in sé, come è successo anche col G8.

altrimenti come spiegarsi il fatto che un gruppo ristretto di persone abbia avuto accesso a piazza navona con spranghe e quant'altro e abbia creato quel casino nonostante il consistente numero di guardie presenti?

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altrimenti come spiegarsi il fatto che un gruppo ristretto di persone abbia avuto accesso a piazza navona con spranghe e quant'altro e abbia creato quel casino nonostante il consistente numero di guardie presenti?

 

Infatti. Non ero in piazza oggi (e me ne spiaccio), ma ho sentito molte testimonianze, anche di giornalisti, che dicevano che la polizia ha aspettato diverso tempo a intervenire.

30enni con mazze che caricavano ragazzini liceali. Una classe si è dovuta rifugiare in una chiesa, una ragazza è rimasta a terra e gli è stata spaccata la testa a mazzate.

E la polizia, in tutto ciò, era due vicoli più in là.

 

Ricordate Genova? E le parole recenti di Cossiga?

Domani scendo in piazza con la telecamera, qualsiasi incidente lo voglio filmare e documentare.

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Ricordate Genova? E le parole recenti di Cossiga?

Domani scendo in piazza con la telecamera, qualsiasi incidente lo voglio filmare e documentare.

 

Ma no, che serve? siamo noi di sinistra i soliti facinorosi, violenti, terroristi, anarco-insurrezionalisti, brigatisti, autonomi, con le bombe in tasca..

Una sola parola per tutto ciò.. infami..

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In una situazione paradossale riporto un articolo che per me è l'unico punto fermo in tutta la discussione (l'ho già riportato in un altro topic identico a questo):

 

La fabbrica dei docenti

 

di Francesco Giavazzi

 

La situazione nelle nostre università è paradossale. Studenti e professori protestano contro una riforma che non esiste; il ministro, preoccupato dalle proteste, non si decide a spiegare quel che intende fare per riformare l'università. L'unica certezza è che nei prossimi mesi si svolgeranno nuovi concorsi per 2.000 posti di ricercatore e 4.000 posti di professore ordinario e associato, ai quali seguiranno, entro breve, altri 1.000 posti di ricercatore. In tutto 7.000 posti, più del dieci per cento dei docenti oggi di ruolo.

 

I 4.000 posti di professore saranno semplicemente promozioni di persone che sono dentro l'università. Le promozioni avverranno secondo le vecchie regole, cioè con concorsi finti. E' assolutamente inutile che un giovane ricercatore che consegue il dottorato a Chicago o a Heidelberg faccia domanda: di ciascun concorso già si conosce il vincitore. I 3.000 concorsi per ricercatore assicureranno un posto a vita ad altrettanti dottorandi che lamentano la loro condizione di precari. In tutte le università del mondo ad un certo punto si ottiene un posto a vita, ma ciò avviene solo dopo aver dimostrato ripetutamente di saper conseguire risultati nella ricerca.

 

Qui invece si chiede la stabilizzazione per decreto senza neppure che sia necessario aver conseguito il dottorato. Il ministro ha ereditato questi concorsi dal suo predecessore e non pare aver la forza per cambiarli e assegnare i posti secondo criteri di merito piuttosto che di fedeltà. Gli studenti ignorano tutto ciò e sembrano non capire l'importanza di meccanismi di selezione rigorosi, in assenza dei quali le università che frequentano vendono favole. In quanto ai professori, buoni, buoni, zitti, zitti. Se questi concorsi andranno in porto ogni discussione sulla riforma dell'università sarà d'ora in poi vana: per dieci anni non ci sarà più posto per nessuno e ai nostri studenti migliori non rimarrà altra via che l'emigrazione.

 

La legge finanziaria dispone un taglio ai fondi all'università che è significativo, ma non drammatico: in media il 3% l'anno (1,4 miliardi in 5 anni su una spesa complessiva di circa 10 miliardi l'anno). Si parte da tagli quasi nulli nel 2009, mentre poi le riduzioni diverranno via via crescenti per raggiungere la media del 3% nell' arco di un quinquennio. Il taglio non è terribile, anche considerando che la stessa Conferenza dei rettori ammette che in Italia la spesa per studente è più alta che in Francia e in Gran Bretagna. Comunque reperire risorse è sempre possibile: ad esempio, si potrebbero cancellare le regole sull' età di pensionamento approvate dal governo Prodi, ritornare alla legge Maroni e investire i denari così risparmiati nella ricerca e nell'università. Né mi parrebbe osceno far pagare tasse universitarie più elevate alle famiglie ricche e usare il ricavo in parte per compensare i tagli, in parte per finanziare borse di studio per i più poveri.

 

Come spiega Roberto Perotti in un libro che chiunque si occupa dell'università dovrebbe leggere («L'università truccata», Einaudi, 2008) tasse uguali per tutti sono un modo per trasferire reddito dai poveri ai ricchi. I dati dell'indagine sulle famiglie della Banca d'Italia, citati da Perotti, mostrano che il 24% degli studenti universitari proviene dal 20% più ricco delle famiglie; solo l'8% proviene dal 20% più povero. Nel Sud la disparità è ancora più ampia: 28% contro 4%. Il ministro Gelmini afferma che il suo modello è Barack Obama: forse il ministro non sa quanto costa a una famiglia americana mandare il figlio in una buona università. In una delle migliori, il Massachusetts Institute of Technology, la frequenza costa 50.100 dollari l'anno (40.000 euro), ma il 64% degli studenti che frequentano il primo livello di laurea riceve una borsa di studio.

 

----------

 

In un momento in cui tutti parlano per sentito dire è bene riportare il punto di vista di chi parla con cognizione di causa :)

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Pugsley Milano la crisi se la può mettere dove vuole,io sono Napoletano e preferisco che i miei soldi vadano all'università!Oggi hanno detto che se la legge resta la mia facoltà l'anno prossimo chiuderà.Ho manifestato e filmato tutto.Non ci arrendiamo,i soldi all'università!

 

Carissimo Hitam sei molto scortese.

Se tu avessi letto il mio intervento avresti letto che anche io mi sono lamentato.

Anche io protesto!!!

La mia frase è tutto un dire

Il bello è che adesso avrò la metrò sotto casa per andare in università ma non avrò più i soldi per pagarmi la retta.

Ciò non toglie che anche la Statale di Milano (che io frequento con orgoglio) nel 2012 chiuderà.

Però mi domando perchè la Federico II ha il bilancio più disastrato della Statale di Milano?

Ma questo non è il punto. Non è una questione di campanilismo (come invece la fai tu, mi sembri come quelli affetti dalla sindrome NIMBY - not in my back yard - dappertutto ma non nel mio giardino)

E non voglio mettere il dito nella piaga però quanti soldi sono stati dati a Napoli per la vicenda immondizia in 15 anni e più?

Quanti sono stati sprecati? (tutti!)

E quanti ce ne sono voluti per ripulirla e avviare la spazzatura in Germania in attesa di costruire finalmente gli inceneritori? (grazie a Berlusconi perchè a quest'ora c'era ancora monnezza in giro )

Quindi permetti che anche Milano abbia i suoi soldi per farsi le infrastrutture necessarie a decongestionare il traffico sul suo territorio (La provincia di Milano seppur piccola ha 4.000.000 di abitanti), visto che, ripeto contribuisce anche a mandare i soldi al Sud, giustamente perchè le condizioni di sviluppo la'  sono più arretrate, e la solidarietà ci deve essere!

Certo non a scapito delle università ma Milano di quei soldi ha bisogno.

Ci vuole un lavoro di collaborazione...anche perchè di certo i soldi dell'expo andranno anche ad altre località del paese come un getto di innaffiatoio (passatemi questa espressione). :)

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E' tutto solamente un grande schifo. Ripeto, un grande schifo.

Innanzitutto sono in lutto per la democrazia, visto che ormai lo Stato se ne sbatte altamente i c*****i di ciò che pensa il popolo, in teoria sovrano. Oggi il decreto è passato. Da oggi pomeriggio e per tutta la notte, il mio liceo, come moltissimi altri, sta venendo occupato. Io non ci sono, ma domani andrò di nuovo a manifestare in piazza per urlare e protestare con tutte le mie forze.

E se, come temo, non servirà a nulla, beh. Bentornata dittatura. E addio Italia, non appena mi diplomerò.

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