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La pena di morte


cambiapelle

Siete favorevoli alla pena di morte?  

10 members have voted

  1. 1. Siete favorevoli alla pena di morte?

    • Si
      5
    • No
      58
    • No tranne in alcuni casi
      8


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No, decisamente contrario. Sbaglio o punire dovrebbe servire per recuperare una persona, dopo aver commesso un crimine ??? Si recupera una persona, uccidendola ?? Non mi pare  :D Tra l'altro è un colossale controsenso, dato che l'omicidio è un reato da tantissimo tempo  :D

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No, sono contraria perchè è perfettamente inutile.. non ha alcuno scopo! Per impedire a quacuno di nuocere basta rinchiuderlo in galera per il resto dei suoi giorni.. e potrebbe persino fare qualcosa di utile anche se dovesse trattarsi di lavorare a maglia!! Invece porre fine alla vita di una persona non porta ad alcun risultato se non a quello della vendetta in questo caso.. ma lo Stato non prova rancore, dunque perchè si deve vendicare? Vogliono risparmiare i soldi del cibo ai detenuti?? Meno ce ne sono meglio eh? Perchè non ho capito come funziona la cosa...

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Io sono contrario.Ma preferirei che in molti ordinamenti, tra cui il nostro, ci fosse effettivamente la certezza della pena. Purtroppo questo non è.D'accordo sulla funzione rieducativa e non punitiva del carcere, ma molto spesso questa andrebbe relazionata alla realtà. Il fatto è che si tende ad interpretare tale funzione in chiave di piùmorbidezza e permessività, concendendo sconti a destra e manca, in maniera anche scriteriata; e questo rende ad es. il nostro ordinamento poco credibile nella maggior parte dei casi. Tenendo conto che ci si mettono pure i giornali a fare propaganda da popolino, il risultato è bello che ottenuto.

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Penso che abbia la funzione opposta del deterrente (su la sua capacità "punitiva" concordiamo tutti).Se io uccido qualcuno in Italia, mi consegnerò alla polizia per avere un bello sconto di pena e, in un modo o nell'altro, stare in carcere solo una ventina d'anni.Se uccido qualcuno negli USA, confessare potrebbe non salvarmi dalla pena capitale? E allora? Continuerò a uccidere, tanto non ho niente da perdere. E se mi trovo i poliziotti sotto casa, sparerò anche a loro: tanto più della pena di morte che mi possono fare?La cosa è valida per qualunque "pena massima" (perchè pentirmi se ho già 10 ergastoli); però per un omicida l'idea di rischiare la vita è eccitante, l'idea di passarla dietro la sbarre è deprimente.In più se finisci in carcere sei un carcerato, se muori sei un eroe, un "vero uomo", uno che non ha paura della morte...Punire non punisce (sia che pensiate che c'è una vita dopo la morte, sia che pensiate che dopo non vi è nulla; andare in Paradiso o smettere di essere non è una punizione); riabilitare non riabilita e non funziona nemmeno come deterrente... insomma io sarei contrario alla pena di morte anche se non avessi nessun rispetto della vita.

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  • 2 months later...

Io sono contrario alla pena di morte perché disumana e inutile.In breve come altri hanno detto prima di me non funge da deterente efficace ai crimini, anzi può indurre quel senso ultimativo che ti spinge ancora oltre. Non è compensatoria per le vittime e non è educativa neanche per la società perché esprime istituzioni violente e afferma un senso di vendetta che poi è quello che per secoli ha "animato" le faide di alcune regioni. La logca ssurda del dente per dente... c'è unche un'altra cosa che nessuno mi sembra abbia ricordato.La possibilità di sbagliare... in caso di errore giudiziario dalla pena di morte non si può tornare indietro. Se uno Stato che uccide per fare giustizia mi fa orrore uno stato che uccide un innoccente per errore è assurdo. siccome l'errore non si può scansare mai p bene che le pene comminate siano sempre "reversivili" e in qualche modo "risarcibili" (è difficile pensare al risarcimento per 20 anni trascorsi in carcere, ma per lo meno si può liberer la persona, restituirla alla dignità, darle dei soldi, scusarsi)Qualcuno ha sostenuto l'opportunità dei lavori forzati. Io devo dire che trovo l'idea stimolante per certi versi, ma occorre ricordare che questi sono oggi considerati contrari ai diritti umani e banditi nella maggior parte dei paesi (Italia compresa).Voglio poi aprire una riflessione sulla pena capitale di dittatori, re etc... Qui secondo me l'aspetto della "pena" per eventuali crimini è secondario. quel che prevalgono sono considerazioni di real politik. Spesso un regime giovane, nato da una rivoluzione, dal sovvertimento di un despota, magari da una guerra civile, non può permettersi che il dittaore o il re rimangano in vita e fungano da simbolo, o da catalizzatore, di forze avverse. Diviene quindi una questione di sopravvivnza del regime neonato.Credo che è la stessa motivazione che ha indotto la Repubblica italiana a mandare in esilio i reali. In contrasto con i torici principi fissati nella Costituzione stessa, tanto che per anni loro hanno provato a rientrare appellandosi ai diritti umani e ai tribunali internazionali...

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Assolutamente contrario.Per le ragioni richiamate un pò da tutti: sia di principio che di sostanza.Aggiungo solo una cosa.Anni fa mi sono occupato di una ricerca statistica sulla p.d.m. in USA, confrontando i delitti contro la persona in due stati abolizionisti e due stati applicazionisti ( fonte dei dati : dipartimento della Giustizia USA)Ebbene, le differenze tra i due gruppi di stati non sono risultate significative: in pratica la p.d.m. non ha alcun effetto deterrente.Mentre invece un significativo decremento dei delitti lo si è avuto negli anni in cui è stata introdotta la legge di Clinton sulla vendita delle armi.Anche in questo caso il calo lo si è registrato in entrambi i gruppi.Dunque, dati alla mano, sono buone leggi e sicurezza sociale che difendono i cittadini, non la recrudescenza delle pene

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Contrario alla pena di morte come metodo per punire le persone ree di gravi crimini.Come alternativa alla pena di morte io farei come i greci... l'esilio. Hai contravvenuto alle leggi della società, vuol dire che non ne fai più parte.

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L'esilio (ostracismo) era usato dai greci non tantyto per punire i colpevoli di reati (che venivano imprigionati, ridotti in schiavitù o condannati a morte, come Socrate) quanto piuttosto per allontanare gli avversari politici...L'esilio è espressamente escluso dalla nostra Costituzione.

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Assolutamente no, ho sempre avuto questa convinzione e spero di non cambiare mai idea. La morte non è il peggiore dei mali. Ma deve esserci una punizione giusta ed esemplare (non indulti e indultini a pluriomicidi) e se un minimo di coscenza c'è nel colpevole, il rimorso per anni è una punizione peggiore della morte

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L'esilio (ostracismo) era usato dai greci non tanto per punire i colpevoli di reati L'esilio è espressamente escluso dalla nostra Costituzione.
Per la verità, Milziade, l'esilio (phyghé) era previsto eccome come sanzione punitiva nel tipo di processo più comune, l'agòn timetòs, quello nel quale l'imputato aveva la facoltà, dopo che la Giuria aveva «proposto» la pena che riteneva di dare, di «controproporre» una ragionevole pena alternativa. La scala delle pene era la seguente: morte, esilio, privazione dei diritti civili, ammenda. Per tornare al processo a Socrate, dopo che la giuria propose la pena di morte, se lui avesse controproposto la pena immediatamente inferiore, l'esilio, lo avrebbe certamente ottenuto. Trovo questo un tipo di processo mite, razionale, civilissimo.Quanto alla proposta di Andrea, è irrealistica, ma interessante.  
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Punire non punisce (sia che pensiate che c'è una vita dopo la morte, sia che pensiate che dopo non vi è nulla; andare in Paradiso o smettere di essere non è una punizione); riabilitare non riabilita e non funziona nemmeno come deterrente... insomma io sarei contrario alla pena di morte anche se non avessi nessun rispetto della vita.
Almadel, il tuo ragionamento prova troppo, perchè porta a concludere all'inutilità di ogni pena, non solo quella di morte!* Quanto a me, sono contrario alla pena di morte, ma non per le ragioni prevalentemente dette, bensì perché, rinunciando alla facoltà di comminare la pena di morte, uno Stato opera un salto di civiltà, i cui effetti saranno in un modo o nell'altro versati sulle Istituzioni e sui cittadini.* ipotesi che, a titolo di esercizio puramente mentale, sarebbe interessante articolare.
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Contrario. Non è reversibile, non è riabilitativa e non è nemmeno economica (contrariamente a quello che si potrebbe pensare, dati alla mano costa meno il carcere a vita che l'esecuzione).E contrario soprattutto perchè è una forma di vendetta statale, e la vendetta non dovrebbe essere mai affare di stato.

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Caro Isher,forse mi hai quotato male.La mia frase che sottintende l'inutilità di ogni pena è quella che riguarda "la pena massima"....Adopro gli esercizi di stile!Potrei dedicarmi a confutare anche il carcere... :salut:

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Ok, faccio ammenda. Forse sono incorso in equivoco proprio perché son certo che potresti facilmente dimostrare entrambe le tesi, novello Gorgia! :salut:

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Jack_Skellington_

Ovviamente la risposta è NO per un semplicissimo motivo...lo Stato non ti ha dato la vita e quindi non può togliertela :boh:Ok, è riuscito a decidere della nostra libertà, facendoci credere di essere "liberi" così come siamo e quindi si sente in diritto di privarcene, ma per fortuna ancora non è riuscito a convincerci della sua paternità...quindi, non può privare nessuno del sacrosanto diritto di trasformare l'ossigeno in anidride carbonica, anche se si è sterminato una nazione...tralasciando il fatto che sacrificare una vita non ne fa tornare indietro un'altra, più che giustizia questo mi puzza di vendetta e terrorismo psicologico... :salut:

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Come, nei delitti, i gradi di levità e di gravità sono molteplici; così, nelle pene, non può essere altrimenti: la pena suprema non dovrebbe mai mancare, affinché alcuno non possa sperare che, qual si voglia scelleratezze accumuli, una via di fuga non sia negata. Ho scritto di proposito la pena suprema e non la pena di morte, perché si può proporre il carcere perpetuo, se la mano del carnefice muova a tanto d'orrore, che non possa ormai essere sofferta dall’opinione comune. Ma se è pur vero che un consorzio troppo crudele, contro i suoi consorti, non avrà chi lo difenda; uno troppo clemente, verso chi delinqua, si dissolverà per ignavia. Perché, a ben considerare, ogni pena può essere stimata troppo crudele ed indegna d’un animo benigno:il nostro Alma, poco sopra, lamenta che il carcere sia una pena troppo crudele.Quali saranno, dunque, le pene intrise d’umanità misericorde ?.Possiamo congetturare pene che non affliggano, in nessun modo, il delinquente ?.Ma tali pene senz’afflizione sarebbero pene ?.Ripudiamo la pena di morte, quella del carcere a vita, quella del carcere per la maggior parte della vita, quella del carcere per una minor parte della vita, quella del carcere duro, quella del carcere mite: avremo, in fine, una scala di pene senza gradi, anzi, senza pene ?. Dunque, perpetrare una strage di centinaia d’uomini innocenti non sarà maleficio punito più severamente che cogliere un giglio dall’orto altrui ?.Anakreon.

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Silver Reflex

No, no e ancora no.Le motivazioni che motivano un NO sono talmente tante, scontate, semplici, banali e fondate che è quasi un insulto il chiederle.Tuttavia, se ancora oggi la pena di morte risulta essere un problema (si, lo considero un problema) attuale, forse è necessario ripeterne almeno qualcuna.Prime fra tutte trovo sia l'esempio: che esempio si può dare alla società, sopratutto ai giovani, se il messaggio che passa è uccidi l'assassino? Come possiamo considerarci diversi/superiori rispetto agli animali della giungla, se applichiamo i loro medesimi sistemi? La cura del virus non è il virus stesso.... uccidere un criminale ci mette in una posizione ancora più deplorevole rispetto alla sua, perchè se egli aveva perlomeno un movente (ovviamente mai accettabile o corretto da giustificare un crimine, è ovvio) per commettere un omicidio (ponendo il caso sia questo il crimine da punire), noi lo si uccide invece senza un interesse personale, ma semplicemente con la voglia di punire, uccidendo come lui ha fatto, ne più ne meno.

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No, in nessun caso. Sono per la sofferenza della vita coi rimorsi :pIn altre parole: sostengo il recupero delle persone. Però dovrebbe essere abbinata ad un sistema giuridico efficiente, altrimenti il sistema fa acqua...

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Il motivo per cui non è ammissibile la pena di morte non è che "la morte è una pena tropo piccola", ma che un essere umano non dovrebbe stabilire lucidamente che un altro essere umano non ha diritto a vivere, tanto meno uno Stato civile.
Yrian, c'è una somiglianza tra noi, perché anche io sono contrario alla pena di morte, ma non per i motivi per lo più detti nel topic-madre, quello da cui siamo partiti. Così, io sono d'accordo con la seconda parte della tua proposizione, quella riguardante lo Stato civile. Non sono d'accordo, razionalmente, con la prima, perché non è «un essere umano» che commina una pena, qualunque essa sia, «a un altro essere umano»: se così fosse, saremmo a un livello di giustizia privata; è lo Stato.Così, altri forumisti che parlano di «vendetta», da parte dello Stato, perdono, a mio avviso, ogni rapporto con la logica, e con la teoria politica. Per definizione, quella che spetta allo Stato è la «forza», ben distinta dalla «violenza»: non si potranno mai confondere i due concetti. Questo, a prescindere dal fatto che, secondo ragione, chi parla così dovrà considerare «vendetta» un'ammenda per un furtarello fatto in un supermercato o due anni con la condizionale per non so quale reato minore o minimo. Sempre vendetta sarebbe, in quest'ottica. Io sottolineo il fatto che lo Stato deve «rinunciare» a comminare la pena di morte, e che è in questa rinuncia che risiede l'elevazione di civiltà.
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  • 1 month later...
Guest Dago

Dal sito del Vaticano, mi hanno fatto notare questo articolo preso dal documento “catechismo della chiesa cattolica” :2267 L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.Se, invece, i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana.Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo « sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti ». 177Nonostante l’ultima frase, di fatto il catechismo della chiesa cattolica prevede la pena di morte. Non lo sapevo.  :rotfl:http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a5_it.htm

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Rigoletto
Nonostante lultima frase, di fatto il catechismo della chesa cattolica prevede la pena di morte. Non lo sapevo. :rotfl:http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a5_it.htm
Un detto cattolico molto frequente era "100 impiccati 100 salvati", poiche' si riteneva che giustiziando un reo si era sicuri che questo, terrorizzato dalla morte, si pentisse realmente e cosi salvava la sua anima.Altro discorso dei tonaconi era che la pena deve "ripristinare il vulvus o vulnus violato" e questo poteva avvenire solo sopprimendo il colpevole.La pena di morte è una sconfitta per uno stato moderno, alla base della legge moderna vi e' il principio del recupero del colpevole.La pena di morte puo' essere sopportata solo in casi particolari (per esempio i gerarchi nazisti a Norimberga), poiche' la sua non applicazione potrebbe costituire motivo di gravi disordini e comunque serve a monito.Si tratta di un caso eccezionale, e comunque un caso pure lui discutibile, e tale deve restare.
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Mi sembra un'assurdità questo modo di punire le persone. Quoto quanto è stato detto all'inizio che la pena di morte è assolutissimamente inutile. Ma chi non si è fatto alcun scrupolo a uccidere le altre persone sapendo quanto prevede la legge, ovvero la pena di morte, ma quanto può temere questa pena? E' davvero così efficace? Ma allora come mai in America continuano ad esserci omicidi su mocidi nonostante sia prevista la pena di morte? Come mai continuano a sussistere enormi traffici illeciti nonostante questa pena ci sia? Anche se alle volte in qualche momento di rabbia ho potuto augurarmi che si mozzasse la loro mano, mi riferisco ai ladri coi quali purtroppo ho avuto a che fare in più di un'occasione, ma quanto sarebbe efficace mozzargliela questa mano? Sono metodi troppo drastici e non vanno secondo me a risolvere nulla visto che in secoli precedenti a questo venivano utilizzati e la criminalità non è mai stata sconfitta.Secondo me, la pena più opportuna sarebbe appunto i lavori utili e forzati, ovviamente non pagati. E a seconda della gravità della situazione prolungarli nel caso che la pena prevedesse l'attuale ergastolo, farei loro svolgere questi compiti senza compenso vita natural durante.Ma assolutissimamente NO alla drasticità, che in questi casi è sempre stata inopportuna.Ricordiamoci anche della ghigliottina dei francesi... con tutte le persone sottoposte a tale pena ora come ora in Francia non vi dovrebbe più esistere un francese, o anche uno straniero che infranga violentemente la legge. E' davvero così o siamo solo noi in Italia a permetterci un paese con a bordo dei criminali?Insomma riflettiamoci... alla fine sono convinto che la criminalità come è sempre esistita, esisterà per sempre, non credo si possa sconfiggere ma che vada punita senza ombra di dubbio, e a mio parere la morte per queste persone potrebbe anche essere un favore più che una pena. I lavori forzati sicuramente li trovo molto più efficaci e socialmente utili.

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sono d'accordo con te crock...tral'altro gia piu di 400 anni fa..thomas moore..nel primo libro di Utopia...dice una cosa..volendo pure banale...se uccidi un criminale...non lo puoi rieducare ..in quanto morendo interrompi qualsiasi processo educativo possibile...secondo non serve come esempio...perchè se non hai paura ad ammazzare un uomo di certo non hai paura manco della punizione..o peggio ancora sei certo di farla franca...quindi serve ancora meno ..sulla stupidità.

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Guest Hopelandish

In linea di massima contrario anch'io. Lo trovo un sistema inutile, diseducativo e barbaro.Sarei più d'accordo con punizioni tipo ergastolo o lavori forzati (che sarebbero socialmente mooolto più utili).Certo, tutto questo in teoria, dato che lo stato italiano non tutela i più deboli.. la legge funziona come gli pare!Onestamente però non saprei cosa dire se capitasse un qualcosa del genere ad un membro della mia famiglia o dei miei amici.. ^^'

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Assolutamente no...Non sono per niente d'accordo. Oltre al fatto che la pena di morte sia una punizione fine a se' stessa, credo che nessuno possa permettersi di ammazzare in quella maniera altra gente, qualsiasi cosa quest'ultima abbia fatto. Credo sia l'esempio lampante che faccia capire quanto l'uomo stia ancora indietro...Nel 2007 eh... :cry:

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Contrario al 100%... non tollero che un essere umano, tolga la vita ad un'altro, nemmeno se faccia cose grazi. esiste sempre l'ergastolo e i lavori forzati, che secondo me sono meglio, cosi puo restare con i suoi rimorsi a vita...

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