Jump to content

Linguaggio omofobo.. quando sono i gay ad usarlo..


Fallofseraphs

Recommended Posts

Fallofseraphs

In passato mi è capitato di frequentare per brevi periodi comitive discotecare gay, dove ci si dava del frocio/finocchio a vicenda o ci si rivolgeva a qualsiasi membro del gruppo chiamandolo al femminile... le sensazioni che provavo erano di forte vergogna e umiliazione, non capivo perché loro stessi si auto denigrassero così pesantemente tra di loro.. non ho mai capito se è un modo di scherzare tra gay, o forse che la maggior parte di queste persone hanno una forte omofobia interiorizzata.. non capivo il perché di quel tipo di linguaggio, è assurdo è un autoghettizzarsi nel proprio ghetto..

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 77
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Sokka99

    11

  • Quasar91

    10

  • Mario1944

    8

  • schopy

    7

Ma dipende dal contesto e dalle circostanze. 

Io stesso ogni tanto mi rivolgo ad amici e conoscenti gay al femminile, ma lo faccio per scherzare. Siamo sullo stesso piano, quindi che male c'è, se uno ha pienamente accettato il proprio orientamento? Non di rado mi capita di dire "noi froci" o "noi ricchioni". Anche roba tipo: "che puttana che sei" o "che puttana che sono".

Qualche settimana fa stavo a letto col mio ragazzo e a un certo punto ci siamo messi a dire della possibilità (per scherzo, ovvio) che per errore si concepisca un figlio. E allora ci siamo messi a discutere su cosa debba prendere da chi: da me questo, da te il naso, da me quest'altro...

E' chiaro che uno fra i due potrebbe sentirsi molto sgradevolmente femminilizzato, eppure, se c'è piena accettazione del contesto in cui ci si trova, nessuno si sente villipeso.

Discorso completamente diverso in caso di effeminate shaming o simili. 

Però, l'eccessiva sensibilità verso appellativi come quelli di cui parliamo,  a priori manifestano una condizione di insicurezza, incertezza e dubbio. 

Link to comment
Share on other sites

Ma guarda che si scherza... piuttosto forse è il tuo fastidio a denotare un problema, proprio perchè, invece di prendere quelle parole per ciò che sono, le prendi sul serio e te ne offendi.

Magari è un po' diverso, ma se noti in un gruppo di amici etero ci si dà del coglione e ci si percula di continuo. Penso lo spirito sia lo stesso, ma in salsa frocia! :D

@Bloodstar sisì, pure io

 Il femminile non lo uso non tanto perchè mi dia fastidio -in effetti non me me da- semplicemente non capisco perchè dovrei farlo; è una cosa molto "old school" quella, credo. 

Edited by Rocco88
Link to comment
Share on other sites

Bloodstar

Io, in contesti amicali, do e mi do del "frocio". Non la trovo una cosa così offensiva, giusto un po' greve. Ma io sono greve.

Una cosa che invece non tollero è il femminile, mi fa incazzare in una maniera indicibile. Probabilmente la mia virilità è talmente vacillante da non reggere questa cosa. 

Link to comment
Share on other sites

E' un'usanza che ha un significato a metà fra l'apotropaico e il riscattante: la minoranza utilizza il termine discriminatorio per gioco, in modo da appropriarsene, da toglierla di mano alla maggioranza violenta e neutralizzarne il significato abusante. E' fondamentalmente lo stesso identico meccanismo linguistico dell'afroamericano che con gli amici afroamericani usa la parola n*gger. Il fatto che lo faccia è indice dell'urgenza condivisa di lavorare sulla violenza del termine per disinnescarla.

Capisco che possa suscitare disagio, anche parecchio all'inizio, ma è un processo interessantissimo, che secondo me è anche utile nel lungo periodo.

Nessuno al di fuori della minoranza target è ovviamente autorizzato ad utilizzare le parole discriminatorie, perché non ha il ruolo sociale che attribuisce il potere di neutralizzarle.

Edited by Sampei
Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, Sampei said:

E' un'usanza che ha un significato a metà fra l'apotropaico e il riscattante: la minoranza utilizza il termine discriminatorio per gioco, in modo da appropriarsene, da toglierla di mano alla maggioranza violenta e neutralizzarne il significato abusante. E' fondamentalmente lo stesso identico meccanismo linguistico dell'afroamericano che con gli amici afroamericani usa la parola n*gger. Il fatto che lo faccia è indice dell'urgenza condivisa di lavorare sulla violenza del termine per disinnescarla.

Capisco che possa suscitare disagio, anche parecchio all'inizio, ma è un processo interessantissimo, che secondo me è anche utile nel lungo periodo.

Nessuno al di fuori della minoranza target è ovviamente autorizzato ad utilizzare le parole discriminatorie, perché non ha il ruolo sociale che attribuisce il potere di neutralizzarle.

Condivido tutto. Ottima analisi.

Link to comment
Share on other sites

busdriver
48 minutes ago, Bloodstar said:

Una cosa che invece non tollero è il femminile, mi fa incazzare in una maniera indicibile. Probabilmente la mia virilità è talmente vacillante da non reggere questa cosa. 

mi agrego

Link to comment
Share on other sites

SempliceBoy

Non è per nulla offensivo.. visto che chi dice la parola frocio è esattamente un frocio che ha accettato la sua condizione.. e ne è orgoglioso.. è come dire.. (tu sei come me e questo mi piace) 🥰🥰 certo che se la stessa parola viene detta da una persona omofoba ovviamente tutto cambia .. 

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, Eirene said:

Discorso completamente diverso in caso di effeminate shaming o simili. 

Infatti chi usa questi termini spesso è più effeminato e passivo della compagnia

e non sono consentiti ai gay notoriamente attivi e/o mascolini, a meno che non li usino su di loro per primi.

 

Io prendo la questione del genere molto seriamente, visto che nella mia compagnia ci sono anche trans e lesbiche:

quindi assolutamente non si può usare il femminile a casaccio solo per far ridere.

 

Link to comment
Share on other sites

Bloodstar
1 hour ago, Rocco88 said:

è una cosa molto "old school"

è una cosa proprio da vecchi.

18 minutes ago, Almadel said:

Io prendo la questione del genere molto seriamente, visto che nella mia compagnia ci sono anche trans e lesbiche:

quindi assolutamente non si può usare il femminile a casaccio solo per far ridere.

Infatti, al netto dell'orticaria conta soprattutto questo.

Link to comment
Share on other sites

Io trovo meno traumatico (o tragico) il femminile che il termine anche "amicale" frocio 🤔 forse perché nella mia mente tale termine pure se scherzoso (seh in vino veritas) assume sempre un senso negativo :sisi:

Link to comment
Share on other sites

metalheart

Sull’uso di “frocio” e altri dispregiativi omofobi usati tra gay non c’è molto da dire,

sul linguaggio sessista e degradante nei confronti della donna usato tra i gay un po’ per scherzo e un po’ no purtroppo sì, ci sarebbe molto da dire, ma è logico incontrare resistenza se si fa questo discorso tra di noi. Di fatto però molti gay - che non sono donne e che non possono reclamare nulla - pensano di potersi chiamare “troia”, “puttana”, “cagna” eccetera a vicenda e sottrarsi da una riflessione sulla violenza misogina che rivelano questi epiteti. Non permetteremmo mai a un uomo eterosessuale di esprimersi così, eppure spesso l’uomo gay - che sia attivo, passivo o quant’altro - si sente in diritto di farlo.

Avevo un amico gay che chiamava le nostre amicizie femminili in comune “troie” o “succhiacazzi” scherzosamente, e quando loro manifestarono disappunto, non volle sentire ragione, la risposta ovviamente fu il classico “fatti una risata”. Ma non è solo nei confronti delle donne: pensiamo a quanto sia comune tra gay parlare, per esempio, del “negrone a cui l’hai succhiato ieri sera, troia”. La storia del “ci diciamo frocio tra di noi per esorcizzare l’omofobia che subiamo” non basta: in generale, ci sentiamo semplicemente giustificati a usare un linguaggio violento nei confronti di qualunque categoria (anche la nostra), in virtù del nostro essere omosessuali, quindi mica come gli eterosessuali, loro sì che non possono dire “negro” “troia” o “frocio”, neanche scherzosamente.

Link to comment
Share on other sites

4 hours ago, Eirene said:

l'eccessiva sensibilità verso appellativi come quelli di cui parliamo,  a priori manifestano una condizione di insicurezza, incertezza e dubbio.

this.

dico solo che ai raduni (e chi c'era a quelli romani può confermare) uno dei presenti veniva simpaticamente appellato "zoccolettah".

non mi risulta si sia mai sentito da offeso di ciò

32 minutes ago, marco7 said:

Solo per sapere: qualcuno di voi usa anche la parola 'culattone' quando parla coi suoi amici ?

quando sto incazzato con Coniuge lo chiamo rottoinculo.

vale?

Edited by freedog
Link to comment
Share on other sites

6 minutes ago, freedog said:

this.

dico solo che ai raduni (e chi c'era a quelli romani può confermare) uno dei presenti veniva simpaticamente appellato "zoccolettah".

non mi risulta si sia mai sentito da offeso di ciò

Io non ci giurerei.

Il bello di questi insulti - in special modo il parlare al femminile di qualcuno -

è che se l'altro fa il risentito dimostra di avere una virilità fragile.

Un po' come quando dici a una donna che è troppo permalosa, per zittirla:

o ti dà ragione o si arrabbia (dandoti ancor più ragione):

sono il trucco da bulli più vecchio del mondo.

 

Il modo migliore per sapere se una persona sta solo fingendo di non offendersi

è vedere se fa altrettanto con sé e con gli altri.

E lo stesso funziona per capire se chi lo fa ha un intento offensivo o meno:

se ti chiamo spesso al femminile mentre con me non lo faccio mai, probabilmente mi piace prenderti in giro.

Link to comment
Share on other sites

vabbè, lascio dire al destinatario dell'epiteto (so che ha letto la discussione) se si sia sentito o meno offeso da quella definizione (che tra l'altro non gli appioppai io).

a me risulta sia in eccellenti rapporti amicali con chi gilela diede

Edited by freedog
Link to comment
Share on other sites

Bloodstar
26 minutes ago, Almadel said:

Io non ci giurerei.

è praticamente l'eccezione che conferma la regola.

Locoemotivo può permettersi di chiamarmi così un paio di volte ogni volta che ci vediamo perché è un epiteto che affibbiato a me prende una connotazione paradossale per ragioni che un po' immaginate e un po' non sto a spiegarvi. 

Edited by Bloodstar
Link to comment
Share on other sites

Mario1944
6 hours ago, Fallofseraphs said:

o forse che la maggior parte di queste persone hanno una forte omofobia interiorizzata

L'opinione che l'omoerotismo maschile dipenda da un'anima femminile insita in alcuni maschi è abbastanza recente, ma non è d'origine omofoba:

pare infatti che il primo a formularla come "anima muliebris virili corpore inclusa" sia stato Ulrichs alla metà del 19° secolo, il quale tuttavia fu rigorosamente omoerotico e primo propugnatore della soppressione dell'illegalità dell'erotismo tra maschi.

 

Link to comment
Share on other sites

Fallofseraphs

Vorrei togliermi una curiosità, visto che in passato mi è capitato anche di essere chiamato al femminile a mo di sfottò anche da parte di amici etero.. la mia reazione era sempre di profonda vergogna e umiliazione così profonda da legarmela al dito, tant’è che con queste persone forse ho avuto una reazione esagerata recidendo completamente i rapporti, vorrei sapere se magari questo senso di vergogna può essere associato a una disforia di genere, magari a un non sentirsi propriamente a proprio agio nel sesso maschile.. chiedo a voi dei pareri..

Edited by Fallofseraphs
Link to comment
Share on other sites

Mario1944

Secondo me il problema è soprattutto culturale:

c'è appunto l'opinione diffusa che l'omoerotismo maschile implichi necessariamente un elemento femminile nel maschio che ne sia affetto e così l'omoerotismo femminile implichi un elemento maschile nella femmina affetta.

Di qui l'uso parimenti diffuso di sottolineare questa presunta differenza tra un maschio esclusivamente maschio ed un maschio femminilmente connotato.

Link to comment
Share on other sites

6 hours ago, Fallofseraphs said:

dove ci si dava del frocio/finocchio a vicenda

Io che di compagnie e amicizie gay ne ho avute non ho mai vissuto questa cosa. Nessun gay mi ha mai detto "frocio"; semmai ho sentito molte volte espressioni tipo "noi finocchie" o "le cose frocie" qui e lì. Sono parole che in questo contesto si usano per comunicare l'appartenenza ad un gruppo e un'identità condivisa, però non le percepisco come autoghettizzazione. Un po' come quando i tuoi amici che giocano a d&d usano nel discorso parole come "vorpal" e cagate varie.

Scappa ogni tanto a una mia grandissima amica (circa) etero di dire cose come "tu che sei frocio", ma lo fa un po' per prendere in giro la parola in sé - credo. Umiliazione non ne provo, semmai un forte senso di, come dire... cringe 🙂

Link to comment
Share on other sites

18 minutes ago, Fallofseraphs said:

Vorrei togliermi una curiosità, visto che in passato mi è capitato anche di essere chiamato al femminile a mo di sfottò anche da parte di amici etero.. la mia reazione era sempre di profonda vergogna e umiliazione così profonda da legarmela al dito, tant’è che con queste persone forse ho avuto una reazione esagerata recidendo completamente i rapporti, vorrei sapere se magari questo senso di vergogna può essere associato a una disforia di genere, magari a un non sentirsi propriamente a proprio agio nel sesso maschile.. chiedo a voi dei pareri..

a parte che non ho nessuna competenza per farti un consulto sul tema,

nella mia esperienza spesso ho notato che chi non è troppo "corazzato" ste frecciatine le subisce di più di chi le smonta con un'alzata di spalle o con una contro battuta (che di solito stende l'interlocutore; chissà perchè poi 9 su 10 sono di genere maschile, ma vabbè).

non posso sapere se poi nel tuo caso ciò si aggiunga ad una disfonia di genere

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, Fallofseraphs said:

Vorrei togliermi una curiosità, visto che in passato mi è capitato anche di essere chiamato al femminile a mo di sfottò anche da parte di amici etero.. la mia reazione era sempre di profonda vergogna e umiliazione così profonda da legarmela al dito, tant’è che con queste persone forse ho avuto una reazione esagerata recidendo completamente i rapporti, vorrei sapere se magari questo senso di vergogna può essere associato a una disforia di genere, magari a un non sentirsi propriamente a proprio agio nel sesso maschile.. chiedo a voi dei pareri..

Secondo me la disforia nel tuo caso non c'entra nulla. E' solo una questione di insicurezza. Loro hanno fatto leva su una tua insicurezza, ti hanno punto nel vivo e tu ne sei rimasto colpito. E' comprensibile. Devi lavorare su questo, fermo restando il fatto che i tuoi ex amici sono stati stronzetti.

Cominciamo col dire che devi metterti in una condizione tale per cui nessuno deve essere in grado di farti vergognare, di farti sentire umiliato, vieppiù di una cosa che sei (gay) e non di una cosa, magari brutta,  che fai (rubare, picchiare, che ne so). Quindi, ci sta che ti incazzi e che prendi i provvedimenti che ritieni opportuni, tipo tagliare i ponti, ma non ci sta che queste affermazioni mettano in te umiliazione e dubbi come disforia di genere. (e ti dirò una cosa, probabilmente suscitando lo sdegno degli altri utenti del forum: ho la convinzione che almeno la metà dei gay, nelle fasi iniziali del proprio percorso di accettazione, abbia in qualche momento pensato di avere una disforia di genere)

 

Infine, al di la' delle chiare norme di educazione e rispetto quali non giocare col genere femminile in presenza di persone transgender, il fatto sta tutto nel comprendere quale impatto quello che dirai e il modo in cui lo dirai avrà negli altri. Intelligenza sociale. Quello che è una battuta, uno coglionata, non deve essere un peso per l'altro, ma anzi deve essergli gradito. Quindi ripeto, capire quale impressione susciterà nell'altro ciò che uno dice. Ma questo vale per tutto, nelle riunioni, nelle liti, negli incontri, nei flame su questo forum... La comunicazione è scienza e arte, che richiede empatia e attenzione.

Io stesso, che non credo dal vivo di essere particolarmente effeminato, ho di sicuro un mio lato "femminile". E ci scherzo, lo sfotto, mi prendo in giro. Col risultato che ragazzi più effeminati spesso iniziano a fare altrettanto di sé, senza che per questo nessuno si senta offeso, anzi. Alla fine, nessuno deve dimostrare nulla.

1 hour ago, Eirene said:

Loro hanno fatto leva su una tua insicurezza, ti hanno punto nel vivo e tu ne sei rimasto colpito. E' comprensibile. Devi lavorare su questo, fermo restando il fatto che i tuoi ex amici sono stati stronzetti.

Per completare, vorrei che leggessi un post di @davydenkovic90, l'ultimo in basso, a pagina 2. Quello che parla del padre delle sorelle Williams. Lo trovai interessante e lo ricordo quasi a memoria.

Ciao a tutti, ho bisogno di aiuto - Page 2 - Presentati! - Gay-Forum.It

Nella vita ti chiameranno al femminile e frocio, succederà, e lo faranno anche non-froci e per sfotterti in modo maligno. La cosa più importante è che tu faccia in modo da evitare che questo abbia un impatto negativo su di te.

Link to comment
Share on other sites

SempliceBoy

Guarda .. la parola frocio tra gay non è offensiva..  davvero.  È detto in modo scherzoso e tra noi gay si può scherzare.. certo però ..non mi posso permettere di "scherzare" con persone transgender perché io non lo sono e potrei essere frainteso e avrei anche pochissima sensibilità.. poi dipende anche da persona a persona .. e da quanto il rapporto è intimo.. magari con una persona a cui si ha molta confidenza ci si può anche scherzare..  al contrario no perché vedi molte persone non la prendono con ironia.. però tranquillo.. io sono frocio da tutta la vita.. ma mi possono chiamare frocio solo i froci come me.. gli altri no .. altrimenti mi incazzo a bestia 🤣🤣❤❤ pretendo rispetto per la mia sessualità e la mia persona 🥰🥰 

Link to comment
Share on other sites

Dubbioso94

È questione di buon senso dare il femminile a persone che si conoscono e si sa che non può dare fastidio.

Ad esempio io lo do a @Sokka99 chiamandolo anche sorellina e dandomi da solo del femminile.

Io personalmente non so come mi sentirei se uno sconosciuto o un semplice conoscente(anche se etero) mi desse il femminile,ma credo non mi importerebbe visto che sono molto sicuro della mia mascolinità

Edited by Dubbioso94
Link to comment
Share on other sites

21 hours ago, Fallofseraphs said:

le sensazioni che provavo erano di forte vergogna e umiliazione, non capivo perché loro stessi si auto denigrassero così pesantemente tra di loro.. non ho mai capito se è un modo di scherzare tra gay, o forse che la maggior parte di queste persone hanno una forte omofobia interiorizzata.. non capivo il perché di quel tipo di linguaggio, è assurdo è un autoghettizzarsi nel proprio ghetto..

un messaggio è composto dalle parole che si usano e dalle intenzioni, le quali devono essere utilizzate nel modo opportuno affinché l'altro percepisca ciò che tu vuoi trasmettere.

Potenzialmente, qualunque frase può essere utilizzata per scherzare, però molto dipende da chi dice quella determinata frase. Ad esempio, qualche mia amica usa le mie origini per scherzare, @Dubbioso94 usa la mia femminilità, un'altra mia amica scherza sul mio orientamento e un'altra ancora mi da semplicemente del "puttanone"😂 . Tutte frasi che loro possono usare, mentre altre persone no e ciò, semplicemente, perché li conosco, so i loro pensieri e ho confidenza.

Di uno sconosciuto, invece, non ne conosco i pensieri e quindi è facile che l'intenzione non venga colta.

Tutto ciò per dire che cosa? Che se un gay mi chiama "frocio", lo capisco che non lo fa per insultarmi e ciò perché sarebbe ridicolo utilizzare quella frase su di me (essendo che è lui il primo ad esserlo). Appartenere a una categoria, in genere, ti permette di poter utilizzare degli argomenti delicati perché la persona che riceve il commento, sa che non stai dicendo quelle cose per offendere.

Se poi tu ti sei sentito offeso, ecc... beh, questo riguarda te ed è rispettabilissima come cosa hahaha Non so il tuo orientamento, ma, nel caso in cui fossi gay, non è che devi per forza rimanere impassibile se un altro omosessuale si dovesse rivolgere a te con quei termini (pensa che esistono dei neri che non accettano la parola "ne**o", neanche se detta da altri neri). Diciamo che è una cosa molto personale questa e dipende molto da quanto qualcuno è sensibile all'argomento.

Personalmente, non lo vedo come un "autoghettizzarsi"...e poi scusa, che vuol dire "autoghettizzarsi"? Se uno sta bene solo con altri gay, non vedo che cosa ci sia di male.

Edited by Sokka99
Link to comment
Share on other sites

13 hours ago, blaabaer said:

Scappa ogni tanto a una mia grandissima amica (circa) etero di dire cose come "tu che sei frocio", ma lo fa un po' per prendere in giro la parola in sé - credo. Umiliazione non ne provo, semmai un forte senso di, come dire... cringe 🙂

Tu hai mai provato a chiamarla "troia" o "cagna"?

Perché magari è un invito a rompere questo tabù linguistico

anche nei suoi riguardi.

 

Io e un mio vecchio amico facemmo un accordo.

Io avrei potuto chiamarlo "negro" e lui poteva chiamarmi "frocio".

Era "Il Patto della Banana" (l'unica cosa che piace sia ai neri che ai gay).

 

Col passare del tempo però la cosa smise di essere divertente come all'inizio.

Viste le modalità molto diverse in cui queste due parole vengono usate.

"Negro" non gli era quasi mai stato davvero rivolto come insulto (è percepito come troppo grave),

anzi in genere veniva bullizzato dai Neri che lo chiamavano "noce di cocco" (nero fuori e bianco dentro);

mentre "frocio" lo usava comunemente per sfottere i suoi amici etero

e percepivo del disagio quando lo usava con un omosessuale dichiarato.

D'altra parte io cominciavo a frequentare un giro di gay dove "frocio" era sdoganato

e non avevo più l'interesse a vedere la parola sdoganata.

Link to comment
Share on other sites

18 hours ago, freedog said:

quando sto incazzato con Coniuge lo chiamo (censurato).

vale?

No, non vale perché l'uso d'una parola ingiuriosa quando alcuno sia fortemente irritato contro alcun altro non può essere equiparato all'uso della medesima parola per sé stessa ingiuriosa quando alcuno abbia intento scherzoso verso alcun altro.

Peraltro in un contesto di normale urbanità le parole che sono ingiuriose per sé stesse sarebbero da evitare anche quando l'intento sia scherzoso e si reputi che gli ascoltatori possano percepire lo scherzo.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...