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la sceneggiatura di un film che non potrà mai essere girato


busdriver

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Con le parole si può tutto. Correre sul tetto di un vecchio treno del west,sfrecciare tra pianeti alla guida di una grossa astronave,scendere nelle rovine di atlantide o magari seminare morte e distruzione con un carro armato magari nel medioevo.

Dovremo accontentarci delle parole perchè più nulla abbiamo dopo tutti questi anni e pertanto tutto cosa si è salvato di chi non c'è più è qui nel mio hard disk,finchè funziona...e lo condividerò con voi.

Siamo pronti per partire per un viaggio nello spazio e nel tempo? . Bè allora tenersi forte che si parte,destinazione Torino ovest,cercherò di portarvi in un mondo dove i protagonisti sono un gruppo di ragazzi (una sola ragazza) under 18,negli anni 80. Tutta l'azione si svolge dal 1984 al 1985 in alcuni dei quartieri più conosciuti e vicini alla parte ovest di Torino.

Lasceremo il pulmann del tempo posteggiato via Vandalino a Grugliasco dove ci sarà anche la fine di tutto nel 1985. Una cosa vi chiedo,se qualcuno di voi riconosce qualcosa o qualcuno di quello che è successo DOPO il 27/4/1985 si faccia avanti perchè ci sono parecchie teorie religiose o pseudo tali che potrebbero avere una risposta,o magari la vorrebbero.

Veniamo ai protagonisti,lui Alessandro,il cognome non è importante petro qualcosa,petrocelli,petrucci o qualunque altro non è importante. Un soggetto speciale che come tutti i migliori se n'è andato troppo presto. 

Ora tutti gli altri,Massimo,Stefano,Pries,Agostino,Giuliana,e chissà quanti altri ancora. Tutti più o meno coetanei e nelle stesse scuole,elementari e medie dello stesso quartiere

Altri personaggi di poco conto ,qualche bulletto,il barista,una signora grassa....facciamo un carrello pieno se possiamo

Si,poi ci sono io,nel racconto mi chiamano Archimede perchè ero un pò il mc giver della scuola.

E poi ci sono i fatti,cercherò di spiegare tutto con la massima precisione come se effettivamente avessimo tutti il muso davanti alla televisione e stessimo guardando il film. Un film che non potrà mai esserci.

E allora cominciamo - ne farò un capitolo per volta e non sarà una cosa rapida,cercate di avere pazienza se potete

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con qualche piccola limatura in editing (ma sto parlando di minuzie e piccole astuzie da mestieranti per acchiappare l'attenzione), è una buona premessa per quello che potrebbe essere un plot interessante

Edited by freedog
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Come iniziare? eravamo nel 1984 e avevano montato le giostre nella mia borgata a Grugliasco. quando sarà stato? sicuramente era il 1984,subito dopo l'estate. Su questo sono sicuro perchè avevo compiuto 14 anni.Li avevo compiuti dove andavo di solito in vacanza in un piccolo paesino del cuneese.
Dunque qualche parolina sul posto,Grugliasco,borgata Paradiso,campetto dei ranger. L'ennesima periferia dove non c'è molto,e le giostre portavano un minimo di "novità". Solo un campetto per chi gioca a calcio (vade retro),un bar e una cartoleria. Forse l'ultimo avamposto della civiltà.

Cosa si può fare il pomeriggio quando si hanno 14 anni e le scuole per fortuna non fanno il pomeriggio? Bè noi maschi della zona andavamo ad atletica. E qui ci sarebbe da da dire parecchio.
A scuola sembrava che lo si facesse apposta a caricare di compiti quando al pomeriggio c'era già da fare,si arrivava a casa stanchi e poi non si poteva uscire.

E poi arrivava il buio ,mia mamma arrivava dal lavoro e non avevo più voglia di stare in giro.

Un particolare...per stare in giro si intendeva un quadrilatero composto da 4 lati fatti da corso francia,via Adamello,la ferrovia torino modame e per ultima via Rieti. Noi eravamo autorizzati dai nostri genitori a muoverci esclusivamente in quel quadrilatero.

Come ci spostavamo? In bici,a piedi e quando si andava da qualche parte con il pulmann,noi avevamo il 64,il 33,e il 36.  

Un banale pomeriggio uno dei tanti,sicuramente era un martedì,ero andato ad atletica il pomeriggio,quando esco dalla palestra vedo Diego e Dario due"grandi" (in realtà poco più grandi di noi ma molto più bulli) che se la stanno prendendo con qualcuno,insieme a loro due altre mezzetacche. 

Mi avvicino,i più grandi se ne vanno,del resto io abito nello stesso palazzo e potrei infamare qualcuno,le mezzetacche restano quasi immobili. Mi avvicino,e solo perchè sono poi un pò più alto di loro ,ne sposto uno con la mano,se ne vanno.

Per terra quello che stavano bullando,mi sembrava una ragazza. Gli dò una mano per tirarsi su.
Ricordo ancora ora che di anni ne sono passati più di 35 che aveva una pelle liscia e morbida.A differenza della mia che era pienma di calli perchè giravo in bmx. Il motorino? No ,non potevamo permettercelo e poi dove saremmo andati?

Lui si alza e me lo trovo davanti. Decisamente più basso di me,il suo naso arriva al mio collo,magrissimo.

Ho sentito qualcosa di strano? forse si.Ci fosse stata una musica in sottofondo avrei messo dei Freedom call - Eternal flame. Era il tempo che il nostro "coso" lo usavamo solo per fare la pipì (e io non ne facevo eccezione) e quei pochi che tacchinavano una ragazza obbiettivamente lasciavano abbastanza un vuoto intorno a loro perchè comunque negli anni 80 si era forse un goccio più puritani o forse si pensava di più a divertirsi....oddio io penso ancora esclusivamente a divertirmi anche se di anni ne sono passati parecchi.

Tuttavia lo guardo,a quanto saremo stati ? Mezzo metro? Forse un metro ma non per virus...e ci siamo puntati negli occhi. Ho sentito qualcosa di strano? Si,sarà stato il suo aspetto diverso da tutti gli altri,sarà stato il fatto che era la prima volta che lo vedevo,forse era "nuovo" o forse chissà era appena arrivato sulla terra? o forse non aveva nessuno con cui girare.

E allora cercherò di descrivervi quello che ho visto,cominciamo dal basso,così sembrerà più alto di quello che era. Aveva delle scarpe da ginnastica basse della superga color verde militare i suoi piedi erano stranamente piccoli (alla sua morte portava ancora il 39),pantaloni scuri forse neri ,una cintura fatta con gli elastici per legare la roba sul tetto della macchina,la maglia fuori dai pantaloni e una felpa decisamente stinta . Ah,si aveva sia i polsini che le cavigliere con le borchie metalliche.
Scoprì in seguito che se li era fatti da se perchè non se ne trovavano di così piccoli,usando gomma delle camere d'aria delle auto (una volta non erano tubless) 

Fin qui tutto normale,la faccia mi ha colpito. Carnagione chiara un pò di lentiggini e capelli neri. Mi hanno colpito i suoi occhi grigi e forse quela "via di mezzo" che era. Bè ora potremmo definirlo femboy ma all'epoca era soltanto "uno che sembrava una ragazza".

E' difficile ricodarsi cosa gli ho detto e cosa mi ha risposto. 
Abbiamo cominciato a camminare dalla palestra ,lo seguivo e lo ho accompagnato a casa,abitava nella mia stessa via solo che era ll'inizio mentre io ero alla fine.

La cosa più strana è che camminavamo entrambi,qualche volta affiancati dove il marciapiedi era più largo. 
Ci fosse stata una colonna sonora si...penso che sarebbero stati i Freedom call...
Arrivammo davanti alla porta di casa sua,aprì con le chiavi e ci salutammo.

Mentre camminavo verso a casa (ci saranno stati 700 metri) ci stavo pensando ,gli avrò detto diove abito? 

E venne mercoledì. Andai a scuola come tutte le mattine,e mentre salivo per andare in classe (facevo le medie) lo vidi entrare nella porta della sezione di fianco. Mi scappò un sorriso che lui ricambiò.

Ci vedemmo nell'intervallo ci mettemmo a discutere di cosa non ricordo più ma erano diversi i discorsi da i calciomani odiosi che stavano con oi in classe . Si parlava degli Iron Maiden,di Janis Joplin,di endrix e dei doors.
All'uscita successe una cosa strana.

Tanto lui quanto me che eravamo due personaggi quasi ignorati nella scuola camminavamo insieme verso casa,se qui ci fosse il nostro amico deejai immaginario gli farei mettere Himmn degli ultravox.

Non so cosa provavo per lui,o meglio lo saprei forse ora,io all'epoca la chiamavo energia.
Forse era telepatia o forse il destino ci faceva spesso incontrare in zona e sia andava un pò qui un pò là. Ma con un particolare. Lui c'era sempre.Magari mancava qualcuno degli "altri " ma lui era sempre con me.

E arrivò il venerdì,aprivano le giostre e il venerdì' sera ci andammo

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16 minutes ago, busdriver said:

i suoi piedi erano stranamente piccoli (alla sua morte portava ancora il 39)

consiglio #1: non autospoilerarti; tu sai dove andrai a parare, chi ti legge no

16 minutes ago, busdriver said:

Si parlava degli Iron Maiden,di Janis Joplin,di endrix e dei doors.

14enni dell'84 che parlavano di icone rock dei primi anni 70? improbabile.

 consiglio #2: Forse era più facile che uno fosse #teamDuran e l'altro #teamSpandau (oppure #teamQueen e #teamWham) e "bisticciassero" scherzosamente su questo

-nb: ti scrivo ste mini dritte nella prospettiva che tu voglia far diventare sto racconto (mi pare di aver capito abbastanza autobiografico)  la prima stesura della sceneggiatura di una pellicola; se corto, medio o lungometraggio lo capiremo dalle prox puntate!-

Edited by freedog
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improbabile ma reale, fidati. Sui padre (il suo padre naturale non il compagno) da quello che ho capito era molto "psichedelico" ,per quanto riguarda i duran duran non mi hanno mai detto nulla e gli spandao ballet li avrei ben volentieri buttati nella stufa.

In compenso conoscevamo benissimo i twisted sisters,gli ac dc e altra roba che si ascolta ancora,i duran duran chi se li tira più. 

io avevo tutti i dischi in casa che mi portava mio zio Eugenio,quelli ultraconsumati che toglieva dai jukebox. A noi il pop non è mai piaciuto.

-----continua

E venne venerdì,alle 8 di sera uscì di casa per andare alle giostre mentre percorrevo la mia via arrivo quasi di fronte a casa sua sento scattare la serratura elettrica ,ho pensato,ora esce lui e lui è uscito!
Le giostre erano verso destra da casa sua ma lui si volta verso di me e mi sorride. Casualità? 

Non lo so ,ci siamo incamminati verso le giostre,abbiamo passato la cartoleria "la fiaccola" e abbiamo proseguito. già si sentiva il rombo della musica.

Le giostre erano poi solo 2 ,l'autoscontro e gli aerei, C'erano poi un paio di cosine minori tipo tirassegno,anche qui i ricordi sono quello che sono.

Dove abbiamo "girato?" Sicuramente sugli aerei perchè Giuliana mi aveva scattato una foto che purtroppo è andata persa in 3 traslochi e poi sull'autoscontro.
Fino al giorno prima quel momento già pensavo che avrei "girato" da solo e invece no.

Di cosa abbiamo discusso? un pò di tutto . Mi ha parlato di sua madre che è stata trasferita come medico in un ospedale lì vicino ,la mia lavorava in lancia.
Abbiamo poi conosciuto il "compagno" di sua madre,un tizio baffuto con una jeep verde oliva con la stella sul cofano.

Mi sembra si chiamasse Gino,ogni tanto gli portavamo la 127 quando aveva rogne ed era più onesto di altri

Edited by busdriver
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1 hour ago, busdriver said:

improbabile ma reale, fidati. Sui padre (il suo padre naturale non il compagno) da quello che ho capito era molto "psichedelico" ,per quanto riguarda i duran duran non mi hanno mai detto nulla e gli spandao ballet li avrei ben volentieri buttati nella stufa.

In compenso conoscevamo benissimo i twisted sisters,gli ac dc e altra roba che si ascolta ancora,i duran duran chi se li tira più. 

io avevo tutti i dischi in casa che mi portava mio zio Eugenio,quelli ultraconsumati che toglieva dai jukebox. A noi il pop non è mai piaciuto.

non lo metto minimamente in dubbio;

ripeto: se te la vuoi "vendere" come plot per una sceneggiatura, un racconto breve o che ne so, qualcosina devi camuffà per renderlo più "commerciale" (oltre che per evità che qualcuno si riconosca nella storia che racconti: poi potrebbero pure diventà rogne legali).

E a metà anni 80 le fazioni popparole in lotta erano Duran contro Spandau, Wham contro Queen (o Genesis, o SimpleMinds); cose così

Era solo questo che cercavo di dirti

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Secondo me invece ci sta che non seguano la musica commerciale del tempo e abbiano dei gusti alternativi. La cosa aiuta a costruire dei personaggi fuori dagli schemi, degli outsider che non trovano un posto nella realtà in cui sono immersi. La cosa diventa ancora più estraniante perché sono giovani e offre lo spunto che forse siano più maturi dell'età che dimostrano.

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16 hours ago, Micioch said:

Secondo me invece ci sta che non seguano la musica commerciale del tempo e abbiano dei gusti alternativi. La cosa aiuta a costruire dei personaggi fuori dagli schemi, degli outsider che non trovano un posto nella realtà in cui sono immersi. La cosa diventa ancora più estraniante perché sono giovani e offre lo spunto che forse siano più maturi dell'età che dimostrano.

e ok.

ma se la vuoi vende meglio, dovrai renderla più commerciale sta storia, no?

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Non credo che busdriver voglia vendere niente, credo sia più un espediente per raccontare di sé ma creando una certa distanza da ciò che ha vissuto.

Io comunque se volessi vendere la sceneggiatura terrei i gusti dei protagonisti così come sono. Dargli gli stessi gusti della massa li renderebbe meno interessanti. Capisco che ci tieni alla consistenza storica o all'effetto nostalgia del possibile spettatore ma dipingere i protagonisti come fuori dagli schemi e controcorrente rende la loro storia più interessante. Un po' come Romeo e Giulietta che avevano tutti contro insomma per chiarire.

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Difatti non è mia intenzione vendere nulla anche perchè NON è possibile realizzarla manco volendo. Non esistono più quei luoghi come erano,tantomeno le persone. Stiamo parlando di un "cosino" di 40 kg scarsi con piedi microscopici quando a pari età si è tutti molto più grandi.

Combinazioni di colori occhi ,capelli già rare 35 anni fa. Pure io non sono poi "così standard". E poi per esempio parlando del primo capitolo ,appunto delle giostre manco più è presente quella piazza dove montavano. Hanno fatto un condominio.

Poi per carità se un giorno qualcuno ne realizzerà una "simile" sarà simile e non uguale ergo sarà un inedito.

 

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On 2/13/2021 at 6:50 PM, busdriver said:

via Vandalino

Parcheggiavo lì quando andavo da Alex Computer. Dovresti citare anche il palazzo degli oblò. 

Edited by Beppe_89
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il palazzo degli oblò è stato il limite che ci hanno dato quando siamo cresciuti un goccio.

--------- continua

Le giostre a differenza dei locali al chiuso hanno il vantaggio,specialmente una volta che gli ampli da tanti watt a buon mercato erano pochi che il rumore non arriva  a valori indegni. Inoltre la musica che mettevano una volta era un pò meno fastidiosa di quella di adesso.

Nella zona dove hanno montato le giostre c'erano un paio di panchine e su una di quelle ci siamo seduti una volta finiti i gettoni. Non penso che a nessuno dei due gli si sia "risvegliato" il coso. A me di sicuro no.

Ho provato molta tristezza nel vedere che c'è sempre chi (e tra i soliti calciomani) anche alle giostre si portavano le figurine da scambiare . Meno male che c'era la musica delle giostre se no avrei sentito il solito celo celo manca che già 35 anni fa aveva cotto il razzo.

Ma del resto era roba a vita breve,una volta sull'album sarebbe poi finita nella stufa (per chi la aveva) o nel bidone l'anno dopo. Poi ovviamente si girava con la bici che non frenava ma le figurine ci andavano...

Quella sera andando poi a casa ,visto che il nostro rientro era alle 10 e mezza undici massimo abbiamo discusso di tante cose,scoprendo di avere più o meno gli stessi gusti musicali. Ecco adesso parliamo proprio di quelli

 

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Io penso che per capire se stai bene con una persona si debba parlare di musica,non tanto per cosa piace o cosa si dovrebbe evitare. Ma per cosa si "odia " proprio. Bè quella sera mentre camminavamo verso casa poche domande mirate. E diavamo alla fine la stessa roba.

Ebony and Ivory,la mia banda suona il rock,firenze canzone triste,dammi il tuo amore,sara,signora lia,poster il nostro cestino delle schifezze sarebbe stato quello e la cosa ci rendeva contenti. Arrivammo a piedi sotto casa sua lui si ferma si toglie le cuffiette dal collo e me le mette a me.Infila la mano in tasca ,clanck e jim morrison comincia a cantare light my fire.

I doors non li conoscevo ancora ma la voce di jim morrison mi è suonata molto familiare. Sebbene fosse sicuro mi sembrava quasi che i suoi occhi visto che lo avevo davanti brillassero di luce rossastra .

Ne ho ascoltato un pezzo poi ha fermato,come ti sembra? Una favola,mi ha tolto le cuffiette ero più contento. Ci siamo salutati,ci vediamo domani pomeriggio subito dopo mangiato,ti suono io no suonami tu al campanello.

Sono andato a nanna. Ho sognato? Forse si o no non ricordo. Forse uno degli ennesimi sogni del vecchio west dove si cavalcava su zone infinite,ma la musica era diversa,passavano accordi di light my fire .

Indubbiamente era qualche cosa di strano.

Sabato mattina ci siamo visti a scuola all'ingresso e nell'intervallo abbiamo parlato di musica,quella vera che ascoltavamo noi. Passando come sempre inosservati rispetto a tutti gli altri. Addirittura qualcuno giocava a calcio nel corridoio ,abbiamo attraversato il "campo" come se fossimo invisibili.

P.S durante l'intervallo mi ha confidato che dato il suo "aspetto" era entrato nel bagno delle ragazze e nessuna delle 3 che c'erano entro si era accorta che era un maschio...Io l'ho guardato e mi sono quasi messo a ridere. L'aspetto non è tutto ...chissà se quella gallinaccia di mia nonna si sarebbe accorta  ? mah,vedremo ...

Intanto per me era e resta uno dei pochi amici adolescenziali quasi "perfetti" ....molto pochi .

Veniamo alla seconda uscita alle giostre ...e alla domanda "è la tua ragazza archimede?"

 

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  • 2 months later...
busdriver

Intanto per me era e resta uno dei pochi amici adolescenziali quasi "perfetti" ....molto pochi . Altri erano troppo chiusi o forse ero io troppo libero.

Veniamo alla seconda uscita alle giostre ci andammo il sabato pomeriggio ed era una bellissima giornata di sole. Per raddoppiare il girare avevamo deciso di prendere entrambi meno gettoni e scambiarci alla guida della macchina dell'autoscontro. Ed è lì che è saltata fuori la prima battuta cattiva di chi forse era geloso della nostra amicizia.
La battuta era questa: "finalmente hai una ragazza Archimede?" e obbiettivamente mi ha spiazzato in pieno. Tuttavia mi era venuta la risposta veloce al secondo giro di pista ossia"ma tu non giri con Massimo?" .
Ci siamo poi chiariti e effettivamente l'aspetto lo aveva tratto in inganno. Anche lui da quel pomeriggio aveva capito che era un maschio.

Siamo poi andati a fare una passeggiata nei prati quasi al limite della linea ferroviaria,i nostri corpi erano lì ma le nostre menti almeno 10 mila metri più alte.
Volavano ben sopra alla ferrovia,ai palazzi grigiosi della zona e all'erba stantia che noi calpestavamo.
Vedevamo le giostre,il campetto dall'alto mentre parlavamo l'uno di fronte all'altro seduti sui blocchi di cemento che erano vicino alla ferrovia.

Passarono un paio di treni con il loro rumore sferragliante,uno dei due suonò col fischio e noi salutammo. Poi ci siamo sdraitai sull'erba a un pò di distanza uno dall'altro e abbiamo cominciato a volare con la mente.
I nostri discorsi erano su un mondo perfetto,il mondo che noi volevamo. E che lui non ha mai visto,mentre io fatico a bestia a cercare di costruirlo.

Abbiamo cominciato a fare una cernita di tutte le materie che avremmo tolto da scuola per vedere quante ore potevamo guadagnare di libertà. la prima da eliminare nella nostra pulizia virtuale sarebbe stata la religione. Io avrei lasciato le materie tecniche ,lui invece amava la matematica.
Sulla storia eravamo tutti e due daccordo ,anche perchè la storia contemporanea non la si spiegava mai,che ci fregava a noi di fenici e babilonesi,era robbaccia da cassonetto. Anzi da sterminare con la bomba atomica. Perchè comunque il fatto che fossimo due ragazzini piccoli non voleva dire che fossimo anche altruisti

E poi ci siamo chiesti cosa avremmo  potuto fare in un mondo perfetto nel quale di soldi ne servono molto pochi e la vita ce la volevamo godere. Sicuramente avremmo avuto una casetta da soli,ciascuno la sua ma con una porticina nel giardino per andarci a trovare senza passare dalla strada. Cosicchè potevamo fare festa e divertirci un giorno a casa di uno e un giorno dell'altro. 

Venne a trovarci un gatto bianco e nero che ci guardò a debita distanza ma non si avvicinò.

Guardammo l'ora,erano quasi le cinque abbiamo cominciato a camminare verso le giostre. Dopo aver passato dei momenti di volo mentale in mezzo a campi coltivati. Per gli altri eravamo stati fermi tutto il tempo ma per noi no.


 

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busdriver

Quando tornammo a casa ci accorgemmo che qualcosa in noi era cambiato o comunque era diverso dal solito

La voglia di libertà stava aumentando in modo esponenziale. E la vita in casa ci stava sempre più stretta. La domenica come da copione avrei dovuto buttare nel cesso la mattinata perchè si "doveva" andare a messa o meglio era quello che aveva deciso la "nostra signora dell'ipocrisia" ossia mia nonna.

Mia nonna che appestava l'aria della casa con le sue sigarette e il sonoro con la tv,già quando avevo sentito l'aria di santocchieria spandersi per casa come un gas nervino ero uscito.

Tuttavia perchè c'erano le giostre ne ero esentato ,più che altro perchè non litigasse con mia madre e allora già alle 9 di buon mattino io ero in giro per la zona,mi dirigo verso casa sua per andare alle giostre. Lo trovo nella via che veniva verso casa mia,deviamo per un altra strada e andiamo alle giostre.
 
Una volta non era come oggi che ci si contattava con gli odiosi telefoni,noi avevamo quello a casa ,fisso e penso anche lui. tuttavia rispetto a oggi non c'erano gli odiosi call center che ti rompono i maroni tutti i momenti.

E da lì abbiamo capito che avevamo una specie di connessione mentale,forse coincidenze ma dove andavo io andava anche lui.
Siamo arrivati alle giostre ma non giravano ancora,aspettavano che arrivasse più gente e allora abbiamo allungato il giro,arrivando fino all'estremo del mio (che poi diventò il suo) territorio ammesso,fino alla maplin.

Una volta a differenza di oggi capitava spesso e volentieri di trovare in giro televisori,cessi,lavandini ,divani e altro pattume abbandonati dove capitava.
Stavolta l'abbandonato era un vecchio tv bianco e nero della geloso .
Ci siamo avvicinati con circospezione,sganciato il fondo e via l'altoparlante ,un ellittico da 4 soldi,daccordo ma ci sarebbe potuto servire.
Le valvole le prendiamo? No...servono a nulla e vogliono tensioni elevate che a batterie non fai manco se vuoi.

Ci siamo allontanati un pò e già arrivavano gianni e altri discoli,ci siamo guardati e gli ho detto,secondo te lo scoppiano? Lui ha fatto si con la testa,non avremmo fatto altri 20 metri che un POUM tipico di un tubo catodico colpito con una pietra ci arrivò alle orecchie. Bè se non altro l'altoparlante era al sicuro nel suo zainetto.

Come ci arrivò alle orecchie già la musica al volume più alto.

Aprivano le giostre. La clientela delle giostre cambia "modus operandi" a seconda dell'orario. Al mattino erano pochi e tanti piccoli,più piccoli di noi.
Tanto è vero che sugli aerei abbiamo vinto parecchi gettoni perchè i paparini col bimbo non ruotano tanto veloce e poi comunque non c'erano tutti i dischi occupati.

E idem all'autoscontro infatti dopo pochi giri siamo scesi perchè è vero che i giri durano tanto di più ma con le persone che guidano in modo troppo conservativo non c'è divertimento.

Siamo ripartiti a piedi ,abbiamo attraversato il giardino della chiesa,bevuto alla fontanella e andati nella zona incolta dove sarebbe poi stato costruito l'imps.

Anche qui,un altro pezzo di terreno incolto e stantio ma qui dovevi pure fare attenzione alle siringhe. Abbiamo continuato il giro sul controviale di corso francia ,passato la ditta dei "paf" (ne parleremo poi) e siamo arrivati alla via dove il nostro comune diventava torino.

Guardiamo l'ora io al polso avevo qualche residuato avanzato da precedenti usi di famiglia,lui ne aveva uno digitale con la calcolatrice ma solo mezzo cinghietto e lo teneva in tasca,così lo guardava solo quando serviva. era quansi mezzogiorno e allora siamo ritornati verso casa.
Al pomeriggio saremmo ancora andati alle giostre? No,io sarei uscito con la bmx e visto che lui non aveva una bici lo avrei portato con me,senza ovviamente dire niente a nessuno

In due sulla bmx,certo ma non nel modo solito ossia con il passeggero in piedi sulle pedane dietro ,lui essendo piccolo ci stava seduto sul tubo centrale ,appoggiava i piedi sulle pedane davanti e appoggiava il torace sul manubrio.

Per fare quello bisogna gonfiare da bestia la ruota davanti ,e come semprea  casa mia le varie pompe per biciicletta erano una più schifosa dell'altra e si doveva alternarle all'uso.

Lui non aveva ancora una bicicletta,ne aveva una piccolissima e totalmente inusabile.
Sono uscito alle 2 e mezza del pomeriggio (gli orari erano scanditi dal sonoro della tv a seconda delle porcherie che trasmettevano e che mia nonna guardava) una mezzoretta per preparare il mezzo e via.

Arrivo sotto casa sua e lui sale come gli ho spiegato e si parte,passiamo di fronte al macellaio e via verso il negozio di Calogero che era il limite est del nostro territorio.

Rispettato bè  NO! abbiamo continuato per borgata Lesna,arrivati sotto al cavalcavia abbiamo fatto salire la bici sugli scalini e poi scesi dall'altro lato sfruttando la scala pedonale.

E poi via per borgata Lesna dove abitava Lidia una che era in classe con lui.

Viaggiare era un pò un impresa,sebbene quella bmx mi avesse poi accompagnato 5 anni dopo fino al mare (dopo l'ennesimo litigio con la gallinaccia di casa ...mia nonna) non era proprio il massimo per viaggiare,specialmente in due.

Abbiamo girato tutta borgata Lesna (non che ci fosse tanto) e poi abbiamo attraversato a piedi viale Radich (la strada più grande della zona),via nella zona industriale e poi traversato la ferrovia siamo rientrati nel nostro quartiere.

Sentito qualcosa di strano? Si...certo,mentre continuavamo a girare in zona a cun certo punto mi sono trovato le sue mani appoggiate sulle mie sul manubrio.
Allora per fare si che (almeno ne avesse l'idea) di guidare lui avevo fatto mettere le sue mani sul manubrio e le mie sopra.
Cosicchè lui normalmente guidava ma se faceva qualche ercata lo avrei corretto al volo.

Viene spontaneo il paragone con il giro in vespa in vacanze romane, ma non ero ancora così' malizioso. Visto che passando vicino alle giostre abbiamo visto che c'era già gente abbiamo portato la bici a casa,passando sotto i balconi per non fare vedere che eravamo in due e aperto il garage appoggiata vicino alla 127 di mia madre  

E poi via per le giostre! 

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La domenica pomeriggio anche se ti diverti lo stesso la affronti un goccio con la tristezza perchè sai che il lunedì è alle porte con la sua grigiosa monotonia,la solita scuola il solito alzarsi presto e il solito fare ,ovviamente della gallinaccia di casa che tutti i momenti dopo averti fatto una colazione con il solito odioso latte caldo all'indecenza,perchè lei come semifreddo che è lo sente tiepido,i soliti biscotti che sembrano scelti volutamente per sbriciolarsi dentro dopo mezzo secondo e fare una pappetta da vecchio.
E meno male che è durata solo 3 giorni la moda indegna della lecitina di soia,non so dove letta o dove sentita che ha fatto condire ogni piatto con quella schifosa segatura insipida .

E appunto perchè ci si DEVE divertire si esce,obbiettivamente di chiudermi in cortile con quei baracchini fiat che passano la mattinata  a lavare le auto proprio non va. esco e manco a farlo apposta girato l'angolo lo trovo che stava venendo a suonarmi a casa.
Dove andiamo ? Ovviamente alle giostre,ci sarebbe stato dentro un giro in bici portandolo in giro come et sul davanti della bici ma i troppi movimenti che si dovevano fare nel cortile proprio non mi andava.
E via allora,l'asfalto sotto i nostri piedi,io e lui esploratori metropolitani in un quartiere di periferia.
Siamo andati a dare un occhiata al cantiere delle case popolari,più che altro perchè nonostante fosse tutto recintato magari veniva qualche idea di qualcosa da fare,ma niente il nostro giro è continuato fino al negozio del greco,è lì dove ogni tanto recupero qualche soldino con l'elettronica facendo qualche riparazione.

Una precisazione sulla ditta dei "paf" è una banale ditta di lavorazioni meccaniche che però sui due pilastri dei cancelli ha due assurdi lampadari a grappolo d'uva al contrario.
essendo di vetro ogni singolo "chicco" di uva è già successo che qualche discolo prende bene la mira e una pietra al volo fa appunto fare "paf" al malcapitato oggetto.

Io non l'ho ancora fatto ma solo perchè ero lì vicino quando qualcun altro lo ha fatto e avendo sentito il rumore che faceva non mi è interessato ripetere. Oltretutto un giorno stavo passando e ho sentito quanto bestemmiava un tizio con la scala che stava cambiando globi e lampadine.

La nostra passeggiata è proseguita fino al negozio di Calogero su via Rieti e poi siamo rientrati. Abbiamo parlato di parecchie cose di sicuro,a noi la politica non fregava nulla,i discorsi vertevano solo su come divertirsi al meglio,fare meno compiti o trovare la maniera di saltare qualche cosa noiosa.

Sicuramente il pomeriggio saremmo andati nuovamente alle giostre,prima del rientro della settimana. E' qui che ci si cerca di divertire sfruttando ogni secondo disponbile visto che bene o male il tempo era troppo tiranno e ne avevamo sempre troppo poco a disposizione.
 

E venne il pomeriggio e la solita frase di mia nonna"sei sempre in giro" e quanta voglia di ricordargli che lei più che stare attaccata alla tv e appestare l'aria col fumo non sa fare.

Manco a farlo apposta anche stavolta ,forse per identità di orario arrivo sotto casa sua quando esce.
Stavolta però ho usato meglio gli occhi e ho notato o meglio ho notato più delle altre volte il fatto che il suo vestiario cambiava sempre. A me bene o male girava sempre la stessa roba che in casa lavavano tutti i momenti e quando ti serviva qualcosa bè era a lavare...

Avevo dovuto tribolare e parecchio a farmi prendere scarpe che non fossero sempre quegli indegni sandali da sfigato che sembrava facessero apposta a scegliere. Lui bene o male ne aveva un paio migliore dell'altro,eh...vantaggi di non avere nonne generali in casa.

Quando arriviamo alle giostre c'erano i vigili che giravano e il volume era bassissimo,probabilmente qualcuno si era lamentato anche se data la relativamente bassa potenza degli ampli degli anni 80 (e qualcuno anche sicuramente precedente) secondo me era relativamente difficile dare veramente fastidio.

Manco a farlo apposta si è liberata la macchina 1 dell'autoscontro,quella bianca che sembrava andasse di più delle altre. E via al volo. Qui capitò la prima cosa strana,o meglio un pò differente ossia il fatto che il piccoletto passò il braccio intorno alla mia spalla. Forse per tenerso o forse chissà non lo sapremo mai.

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  • 2 weeks later...

Quello che era bello era fare partire in drift la macchina dell'autoscontro arrivavi davi un colpettino di sterzo e....opps eri contromano! ma quanto ci siamo divertiti. Idem il giri sugli aerei,eravamo una coppia come starsky e hutch,lui teneva la leva e io sterzavo il più velocemete possibile ,e giù gettoni omaggio!

Peccato che da lì a pochi giorni le giostre sarebbero andate via ma del resto ecco qui una frase delle tante che ho ricordato,incise con il dremmel sul granito,perchè le frasi di Alessandro erano di sapere eterno.
" i momenti migliori sono quelli che durano di meno,per cui non si deve perderne manco un secondo"
e ne verranno tante e tante altre ancora lungo tutto "il film" ,il nostro mondo,il nostro quadrato da qualche km. E ovviamente pensando al "giorno dopo" ossia alla scuola lui era stato chiarissimo,ossia che se non c'era nulla di arretrato il tutto non doveva manco passare nella mente.
"se ci pensi e ti rattristi cambia qualcosa?".

E così abbiamo passato un bellissimo pomeriggio.

Lunedì a scuola non è stata nulla di che,per me contavano solo i dieci minuti di intervallo che facevo con lui e il ritorno a casa che facevamo camminando insieme e parlando o meglio in qualche caso sparlando su cosa era successo durante la giornata.
Insomma avevo trovato qualcuno con cui mi trovavo bene.
La scuola pesava meno,le mattane di mia nonna pure. E dopo essere stato a scuola al pomeriggio iniziava al scuola di libertà e ciascuno di noi era il professore per l'altro.

Inoltre una volta che bene o male avevano capito tutti che era un maschio nessuno mi ha fatto più domande cretine su chi fosse il mio nuovo amico.

Alla fine del pomeriggio mi ha portato a casa sua,e mi si è aperto un mondo. Finalmente una cameretta alternativa. Anche se ero stato a casa di miei altri compagni di scuola,quella le batteva tutte.
batteva la casa di Giusi,ricavata sul piano sopra dell'autofficina di suo padre,batteva la casa di Dennis arredata come nel vecchio west con il legno chiaro anche sulle pareti,e batteva ovviamente quelle ultra ordinalte dei vari secchioni. 

La stanza di Alessandro era un mondo a parte. A partire dall’alto. Il lampadario girava,o meglio girava una sovrastruttura con dei pianeti ,sospesi su piccoli fili di ferro.
Accendendo le lampadine (erano due) una ventola a palette ricavata dal coperchio di una latta di vernice sfruttava l’aria calda prodotta dalle lampadine e poi lentamente faceva ruotare una struttura larga un metro sul quale c’erano i pianeti.

C’era Saturno con gli anelli fatti con il bordo di un piatto di plastica ,la terra e tutti gli altri,fatti con palline da ping pong e tennis pitturate.

La rotazione era lenta,a volte si fermava e poi ripartiva. Come tutte le cose costruite da Alessandro erano stati usati pezzi di recupero e filo di ferro saldato a stagno. E sopratutto molte non volevano corrente,infatti più che plastica e gomma si doveva chiamarlo vento secondo me.

Camera sua era uno spettacolo. Dormiva a 2 metri da terra in un letto sospeso. Sotto al letto c’era il letto degli ospiti che diventava un posto dove appoggiare di tutto. La struttura era fatta con i tubi che usano i muratori per fare i ponteggi,colorati di vari colori.

Una parete era occupata da una enorme rete che era fatta con gli elastici fatti col le camere d’aria delle automobili. Le pareti erano verniciate con colori psichedelici.
Aveva una scrivania su cui studiare che forse era l’unica cosa comprata,mentre invece aveva un tavolo da lavoro nella stanza con gli attrezzi appesi sul muro.

Quella gallinaccia di mia nonna sarebbe inorridita.

Mi guardava quando guardavo con aria spiritata tutte le cose che un bel momento io non avrei mai potuto avere. A cominciare dalla giostrina sul termosifone che si muoveva sfruttando l'aria calda del riscaldamento.

Quante cose libere su cui avrei pensato quando nell'anonimato della mia cameretta uguale a tanti altri .
E mentre ci pensavo già erano arrivate le 18 ,ora di tornare a casa per non fare arrivare sulle furie la vecchia.

Solita serata da recluso,ma del resto di andare in cortile a giocare con qualcun altro del palazzo non mi andava. Inoltre già mi rompeva il fatto del lunedì in arrivo.

Già mi rodeva il fatto che al mattino una volta che mi amadre fosse andata al lavoro la nonna avrebbe cominciato a sgallinare. 

E sopratutto quello che non va anche quando manca magari un ora all'uscire per andare a scuola la sua voce odiosa,tediosa e quasi da overdose che diceva "è ora ,è ora " in continuo.....ma fosse la tua di ora! E ovviamente alla sera mentre preparavi la cartella il suo modo odioso di interrompere e rompere i coyote con "hai messo la matita,hai messo la penna" ma se tanto sto usando quel portapenne da sfigato che ogni anno sembra che lo si sceghlie tra quelli più atti a essere presi in giro con tutto dentro.

E quante volte ho usato il colore grigio scuro o il nero al posto della normale matita perchè quella cretina a mia insaputa vedendola "libera" nel portapenne e non infilata in un elastico pensava fosse in più.

Il lunedì pomeiggio abbiamo fatto una "illegalità" ma ne avremmo fatte tante poco per volta 

Il giro al camposanto è stato uno dei nostri non rari sconfinamenti fuori dal rettangolo ammesso . Ci eravamo andati a piedi attraversando la ferrovia e arrivando attraverso una fabbrica dall'enorme parcheggio.
Insomma eravamo si discoli ma lo facevamo con la testa. Ricordo ancora le sberle che mi dette mio padre quando da molto piccolo avevo attraversato la strada senza guardare.

ARCHIMEDE TI PRESENTO MIO PADRE e io ti presento il mio.

Ed erano ovviamente nello stesso camposanto,il suo all'inizio in uno dei primi loculi in basso. Una faccia allegra anche se nelle foto non si è mai allegri ,i più sfigati prendono quella della patente. La sua no,era una foto allegra ed erano in campeggio.
Te lo ricordi Alessandro quel periodo gli avevo chiesto?

E lui si ricordava poco,era molto piccolo. Solo 2 anni. e lo ricordava solo dalle foto . Erano andati con la macchina a Diano Marina e c'erano stati una settimana.

Mio padre invece era in un loculo molto più avanti siamo saliti sulla scala e gli abbiamo messo un pò di acqua ai fiori che zia jolanda portava e fino ad ora porta ancora ogni tanto.
 

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  • 3 weeks later...

Siamo venuti via dal camposanto quasi in modo furtivo perchè ufficialmente non dovevamo stare lì tuttavia non avendo mia nonna la macchina visto che era l'unica bigotta in casa potevamo stare abbastanza tranquilli . La sua essendo medico era al lavoro,come del resto era al lavoro anche la mia.
Ogni tanto mia nonna girava in bici aveva una schifezza di marca ignota (ma negli anni 70 le bici con marchio fantasioso erano un pò tutte) da 28,con le retine per non fare entrare la gonna nella ruota dietro e il telaio basso per salire facilmente. Ovviamente senza cambio visto che per lei era "troppo difficile" usarlo.
il suo modo di salire era (e dà lì il fatto che la chiamavo gallina oltre che per milioni di altri motivi) quello di una gallina zoppa. Insomma non era capace a partire da fermo. Complice anche il rapporto troppo lungo delle 28 senza cambio.
Lei saliva col piede su un solo pedale,con l'altro si spingeva....tac tac tac tipo uno skateboard dei poveri e poi zompava a bordo ,spesso dando oscillazioni tali da fare pensare al fatto che potesse finire a  gambe all'aria.
E qualche volta magari sarà pure finita  a gambe all'aria ma non me lo aveva ai detto per non ledersi il prestigio
Mentre venivamo via dal cimitero abbiamo parlato di quelle vacanze in campeggio,per giunta relativamente vicino al mare,finora i miei quando si andava al mare sembrava che lo facessero apposta a cercare il posto più sfigato che dovevi attraversare mezza città per arrivare al mare,spesso con indegne ciabatte che ti scappavano dai piedi o se andava bene con sandali di plastica più efficenti ma altrettanto brutti.
Mia nonna ha sempre sostenuto che cose come la maschera da sub fossero da "ragazzacci" e poi ma quello capitava spesso,lei al primo giorno al mare si riempiva di pustole.
Si,le vacanze al mare erano forse uno degli argomenti più belli su cui parlare ,ma già si sentiva il suono delle giostre e il nostro pomeriggio sarebbe continuato lì.

Quando siamo tornati a casa una parentesi la merita il "mostro delle cantine",come ogni palazzo che si rispetti al piano mezzo-sotterraneo ci sono le cantine. Nel nostro palazzo erano contraddistinte da pesanti e orride porte di legno,una illuminazione penosa di lampadine scarsissime e da fori nella parte alta fatti da mattone-spazio mattone.
Quel lunedì dal ritorno dalle giostre volevo andare in cantina  a prendere una delle riviste di elettronica lasciatami da mio padre (in realtà mi aveva lasciato un macello di roba ma le donne di casa erano solo buone a buttare via tutto) e come sempre il "mostro" ossia una faccia più o meno definita che stava dietro a uno di quegli spazi dei mattoni era come sempre lì a guardarmi.
Visto che come sempre mi impensieriva sono passato al volo già con la chiave in mano.
Apro la cantina,prendo la rivista dalla grossa colonna sullo scaffale chiudo la porta e via! Prima che il timer delle scale facesse spegnere la luce.
Il giorno dopo a questo punto avevo qualcuno con cui parlarne ossia il piccolo Alessandro.
Quella sera invece mentre mamma e nonna stavano a folgorarsi il cervello davanti alla tv io avevo da divertirmi con quel volume di "quattrocose illustrate " mitica rivista degli anni 60
 

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Una parentesi la merita a questo punto la rivista. 4 cose illustrate è una rivista di scienza,tecnologia e similari messa in modo tale che tutti possano capirla e leggerla. Per chi vuole all'indirizzo introni.it ci sono i pdf ma averla sotto mano in modo cartaceo era tutta un altra cosa.
Era il trionfare dell'ingegno e del sapersi arrangiare,e forse è stata una delle cose che mi ha sempre attirato ossia il non dipendere dagli altri.
c'erano tantissimi articoli su cosa una volta era realmente il fai da te e si passava dalla costruzione di una radio a valvole a come verniciare il letto.
Ben poche altre riviste erano così complete.
Paraddossalmente mi chiedo come fosse possibile in quegli anni trovare di tutto,dalla chimica per fare i carburanti dei razzi giocattolo a motori,trasformatori.
Facendo il confronto con oggi nel quale anche solo qualche pezzo per la macchina se è un pò particolare non si trova manco a pagarlo a peso d'oro.

Camera mia era una delle tante "più o meno uguali" arredata come donne comandano e quindi da schifo. Una scrivania enorme occupava la gran parte dello spazio,il solito armadio a 6 ante (a quell'epoca era quasi uno status symbol) pieno di ogni razza di roba e di vestiti che avrò usato si e no 2 volte ma quando alle donne di casa girava che si "doveva" comprare qualcosa loro comperavano. Tutta roba orrenda che ti faceva sembrare uno sfigato diremmo oggi.

L'illuminazione faceva pena,un odisoso lampadario candelabro con lampade scarse e messe nel modo peggiore difatti se oggi devo portare gli occhiali è anche perchè quando leggevo qualcosa con la poca luce stavo a cavarmi gli occhi. L'unica lampada da comodino aveva un paralume talmente scuro che faceva pure lei schifo. Inoltre era enorme e portava via spazio dal comodino.
Avevo anche una radio a cassetta sul comodino e le donne sapevano solo ritirare all'interno l'antenna e spostare la manopola dei canali ,.non so se lo facevano per dispetto o perchè dovevano "sempre" pulire.

Al martedì mattina a scuola abbiamo parlato del fatto che martedì pomeriggio saremmo andati oltre che alle giostre da Barioni a vedere per una bicicletta,non perchè il suo compleanno si avvicinasse ma perchè sua madre aveva dato il semaforo verde a cambiare quel trespolo che aveva in cantina.
E così facemmo, Barioni era un negozio di bici un goccio fuori dal nostro territorio ,come lo era Falconi dal lato opposto del cavalcavia di corso Francia. L'unico negozio di bici nel nostro territorio era un negozietto poco fornito vicino alla ferramenta su corso Francia.

Dopo essere stati alle giostre ci incamminammo per il negozio,passammo il bar dove ogni tanto giocavamo ai videogiochi e arrivammo al negozio.
Aveva guardato alcuni modelli. 

In quel periodo c'era la grande disputa tra le bmx e bici più o meno complesse con sospensioni e cambio. le si definiva bici da cross ma pesavano così tanto che crossavi proprio poco.
Io ero passato alla bmx più che altro perchè come stile di guida altamente stressante molte bici mi erano già defunte sotto il didietro. Avevo aperto il telaio di una Sperone da 24,La pieghevole atala aveva il mozzo dietro storto e alla fine avevo pure assassinato la forcella.
Con me la bmx era una scelta obbligata. Ma lui poteva scegliere.
 

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Mentre tornavamo gli avevo parlato del "mostro" della cantina di demo,quella faccia che ti guardava con occhi cattivi attraverso i buchi della parete. e lui mi ha detto che ci avremmo "pensato" non appna sarebbero andate via le giostre. Il che voleva dire giovedì ....visto che le giostre avrebbero smontato mercoledì.
Lo smontaggio delle giostre è sempre una cosa triste. Di solito" l'ultima sera" è sempre sottotono perchè alcune parti di abbellimento vengono smontate già prima di aprire alla sera per fare si che si possa poi smontare più in fretta.

Così le stagge con tutte le lampadine vengono dimezzate,magari grosse insegne chiuse e sostituite con grossi fari. E vengono smontate parti in plastica che normalmente ricoprono elementi strutturali.

E quindi l'ultima sera di solito è una serata "minore" . siste anche una leggenda,o meglio ne esistono due.
Considerando che lo smontaggio avviene di notte a volte qualcosa sfugge.
la prima dice che se trovi un gettone della giostra quando lei se n'è andata via e non lo tieni per l'anno dopo quella giostra non passerà più di lì.
la seconda dice che se trovi una borchia (uno di quei coperchi colorati delle lampadine) la devi raccogliere e tenere da parte. Se non lo fai e va rotta alla giostra succederà qualcosa.
Sono leggende d'accordo ma molto facili a fare presa su adolescenti....sicuramente.

Ho ancora nel portachiavi della kawasaki il gettone trovato sull'asfalto di paesana quando la giostra di VML era nadata via dopo san bernardo. Lo ho tenuto come ricordo visto che quella giostra non esiste più e sono morti pure i proprietari nel corso degli anni. Ma almeno per me finchè lo ricorderò sono e saranno immortali.

Martedì sera ci vedemmo al volo a fianco al bar e parlammo appunto della scelta della bicicletta,lui era più propenso a una con ammortizzatori davanti e dietro perchè essendo piccolo e ossuto voleva non rompersi il di dietro a ogni salita discesa dal marciapiedi.
Aveva guidato un pò la mia bmx ma lui ,quattrodicenne con fisico da undicenne la aveva trovata scomodissima. Il sellino ricordo che ra un guscio di plastica senza imbottitura.
Quindi era dell'idea,e magari contribuiva lui per quelle 30 mila lire in più per una ammortizzata anche dietro e con il cambio.
Ci lasciammo dicendo che ci saremmo aggiornati a scuola
 

Edited by busdriver
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E arrivò anche il mercoledì,di certo ci sarebbe stata solo l'ultima serata alle giostre fino all'orario previsto per il nostro rientro (che erano poi le 22,30)
e avevamo discusso appunto sul fatto che la puntualità era una cosa seria,e comunque se arrivavi troppo presto eri un lecchino,se arrivavi troppo tardi uno sfigato.
Io mi divertivo a aspettare il passaggio del ultimo minuto e suonare il campanello quando la lancetta dei secondi passava per lo zero.

Ciò mandava in solluchero quella gallinaccia di mia nonna e sopratutto mi avrebbe fatto avere libertà anche il giorno dopo visto che di fatto chi comandava era lei.

Il mercoledì mattina a scuola c'era ginnastica e essendo la palestra enorme andavamo a due classi insieme,ed ovviamente era la classe dove c'era il mio piccolo corvo da spalla (anche se probabilmente ero io il suo visto che come testa spesso mi stava davanti) abbiamo parlato anche mentre facevamo ginnastica ovviamente.

Al pomeriggio quando eravamo in giro siamo andati all'ultimo pomeriggio alle giostre. Prima di ripartire per il giro a piedi,forzando un goccio il nostro "territorio" passando attraverso i prati siamo andati a vedere le biciclette da Falconi. Rimanendo molto delusi peraltro. Al giorno d'oggi che va tanto di moda il termine negazionista,bè Falconi era un negazionista della bmx,secondo lui un americanata più inutile che di più non si può. O forse perchè il marchio che lui trattava (ossia gerbi) non ne produceva . In compenso faceva una sorellina povera della atala hop molto più economica ma di fatto priva di sospensioni (quelle anteriori erano finte) e con i freni ancora convenzionali (la hop montava i tamburi) .

Ce ne andammo via ringraziando e piuttosto disgustati,mentre venivamo via dalle viuzze interne ho visto arrivare un maggiolino arancione IMBOSCATI ! E i siamo imboscati dietro un furgoncino,ma una volta passato abbiamo visto che NON era mio zio ....quindi pericolo cessato e via si riparte. Siamo ritornati in zona per le 17 e ci siamo di nuovo recati alle giostre.
Sicuramente alessandro si era fatto già qualche idea per la bici,sulla povertà di molta roba in commercio a prezzi alti. E sopratutto sul fatto che le idee sbagliate sono sempre in giro. Ricordo che in italia la bmx è arrivata 10 anni più tardi rispetto  a quasi tutto il resto del mondo grazie a una certa mentalità. E a certe schifezze da vendere per svuotare i magazzini .

Mentre tornavamo a casa di fatto abbiamo parlato della bici.. Lui era intenzionatissimo a cercare una vera biammortizzata. Che poi sarebbe stata una graziella leopard ma costava troppo ed era introvabile o una atala hop. Di bmx manco a parlarne. 

Un particolare della mia bici erano i freni al contrario ossia con il destro davanti come del resto la avrebbe voluta anche lui perchè era anticonrmista e sopratutto perchè visto che in tutte le moto la mano sinistra fa l'anteriore. Ancora oggi TUTTE le bici a casa mia hanno i freni invertiti.

Alla sera andamo a goderci l'ultima serata delle giostre in zona. Per me non era un gran che perchè dove andavo in vacanza c'erano addirittura due luna park in due diversi periodi dell'anno ma avere insieme le giostre e Alessandro era una cosa da ricordare.

Una delle tante. 

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E arrivammo all'ultima sera,la giostra aerei aveva tirato via l'insegna e c'erano solo 4 fari. Idem l'autoscontro che sembrava solo scheletrico senza le sovrastrutture che coprono i tralicci e il tetto scoperto.
Una cosa bella di Alessandro è che trovava il buono in ogni cosa. 
La sua idea era appunto "bè archimede allora si guida seguendo le stelle" che si vedevano dal tetto senza telone dell'autoscontro quando le tante luci si spegnevano.per fare il giro al buio che ogni 3 o 4 lo si faceva.
Qui brillavano i fari delle auto (più della metà non funzionanti) e i riflessi del cielo.
Tuttavia è stata una serata abbastanza sotto tono. La musica non era un granchè e un pò perchè era un giorno infrasettimanale con la gente col pensiero fisso alla scuola e al lavoro del giorno dopo.
Una volta rientrati abbiamo deviato da casa mia e gli ho fatto vedere il "mostro" della cantina.

Ci ha messo un attimo a capire bene la faccia ma poi secondo lui non era un mostro ma qualcos 'altro.

Bè domani o comunque poi ...avremmo indagato del resto non andava da nessuna parte.

Il domani a scuola è passato volando,forse perchè già aspettavamo cosa avremmo fatto alla sera. Le giostre erano andate via e dopo aver controllato prima che venisse buio sul piazzale che non ci fossero stati gettoni o borchie da salvare ci siamo diretti verso casa mia con il chiaro intento di andare a vedere in cantina.

Arriviamo furtivamente e per salvare le apparenze apro la mia cantina che è 5 cantine dopo. Poi per scrupolo chiudiamo le porte dei corridoi. Di per se le persone a quell'ora sono tutte a guardare la televisione.
Difatti il cartunaro che abitava proprio sopra alle cantine aveva la tv accesa ,si sentiva chiaramente da sotto. 

Cominciamo a descrivere la situazione,avevamo tre minuti esatti poi la lampadina a tempo si sarebbe spenta,quindi preparammo tutto il necessario e abbiamo dovuto salire tre volte per fare il ...misfatto.
La prima volta non si riusciva  capire il necessario perchè il braccio di Alessandro era troppo corto.
La seconda volta abbiamo preso la scopa ma il tempo della luce si era spento
La terza volta bè abbiamo fatto il misfatto...

Usando come sonda il bastone della scopa si sentiva un TUN TUN TUN con suono a volte pieno a volte vuoto ma comunque come fosse di vetro.
"sembra tondo" 
"in effetti potrebbe essere una testa,ma si muove?"
"sicuramente no,sembra che sia di vetro e con i piedini"
"prova a muoverla"
"non è leggerissima,ma si muove,azzzzz CADE!"

Un fragoroso rumore di oggetto di vetro che si frantuma sul pavimento di cemento della cantina ha riempito l'aria. Un forte KERASSSSHHHHH che è stato seguito da un altrettanto forte odore di aceto.
Alessandro si puntella sulla porta e salta giù al volo. Posiamo la scopa dietro alla porta dove era,mentre lui posa la scopa io chiudo la mia cantina che la avevo aperta per alibi qualora fosse passato qualcuno e via....verso il cortile.
Passiamo sotto i balconi dopo aver aperto con silenziosità sufficiente la porta grigia che dà verso il cortile. Poi via verso la salita ,sempre radenti al muro della casa ,decisa svolta  adestra e via verso casa sua e il bar.
Chissà cosa sarà stato il "mostro" qualunque cosa fosse era grossa come una testa,aveva lo stesso contorno e poi era di verto e c'era l'odore di aceto.

Che sia stata una banale acetiera il cui contorno e i cui giochi di luce attraverso i mattoni davano quell'aspetto spettrale? 
La prova la avremmo avuta da lì a qualche giorno guardando dentro al bidone della spazzatura perchè sicuramente qualunque cosa fosse la avevamo rotta e quindi il signor demo se ne dovrà sbarazzare per prenderne un altra.
 

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Quella sera sono andato a dormire con un goccio di pensieri in più,per che cosa fosse stato quell'oggetto che abbiamo rotto o chissà.
In ogni caso nessuno ci ha visti o sentiti quindi quasi di sicuro ci sarebbe andata di lusso. Inoltre mica avevamo ammazzato nessuno.
A scuola prima di entrare ne abbiamo parlato ma non ne abbiamo tirato fuori un ragno dal buco salvo il fatto che per qualche giorno meno saremmo stati in cantina meglio sarebbe stato.
Tuttavia io prima o poi ci sarei dovuto andare per prendere qualche rivista.
Il pomeriggio lo  abbiamo passato vicino alla ferrovia,a piedi nei prati e ciascuno faceva le più assurde ipotesi di cosa fosse quell'oggetto,cosa fosse stato il mostro delle cantine.
Tuttavia già alla sera manco ne parlavamo più.
Quanti giorni saranno passati? Uno,due forse tre,poi sono andato in cantina a prendere qualche altra rivista. Nell'aria c'era ancora e molto intenso l'odore di aceto ma anche lì entro esco con un paio di riviste e via.
Facciamo quindi un punto dopo i primi giorni liberi che avevo condivisto con quel mio coetaneo. Arca vè aveva tutto cosa si poteva desiderare. piccolo e leggero cosicchè me lo portavo in giro sulla bmx senza faticare,intelligente da paura e con tanta inventiva. Era più vecchio di me e grosso come un undicenne.
Quante differenze con altri coetanei e in classe con me,purtroppo calciomani e forse meno evoluti.

Tuttavia mai avrei pensato che la nostra felicità potesse dare fastidio a qualcuno. E la cosa che mi ha dato più fastidio è che non erano nè i miei o suoi genitori o i compagni di scuola o gente in divisa ma persone totalmente estranee alla nostra vita ma vogliose di infastidire quella che stava cominciando come ottima e duratura amicizia. E da qui la sua ennesima frase "quando hai della felicità in più tientela bella stretta e non fartela vedere perchè ci sarà qualche pezzo di emme che cercherà di portartela via".

Nella nostra compagnia non c'era una regola di girare "sempre" con uno l'altro o l'altro,si girava con chi c'era con chi usciva in quel momento. Io giravo con il piccoletto perchè la reputavo una cosa interessante. Giuliana aveva una volta fatto una battuta che all'inizio non avevo capito ossia me lo aveva paragonato al corvo da spalla ossia quell'animale (che in realtà nei racconti di pirati non era un corvo) che il capo dei pirati si porta dietro,anche se in parecchi casi ho avuto la sensazione che sulla sua spalla ci fossi io benchè di fatto sembrava il contrario.

All'inizio volevamo guardare nel bidone tutti i giorni per capire cosa fosse quell'oggetto che avevamo rotto ma poi dopo aver guardato una volta o due non lo abbiamo più fatto. Fatto sta che il "mostro" non era più apparso.
Bè possiamo dire che fossimo stati detective del paranormale lo avevamo "risolto" ma in effetti sarebbe meglio non si fosse saputo/detto/sentito  più nulla.
 

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  • 2 weeks later...

Di per se non ci sono stati più avvenimenti così particolari per una settimana circa,ci vedevamo in zona e venivano a volte anche qualcun altro del palazzo Diciamo che nelle giornate belle il giro con il rospetto appollaiato sull'avantreno della bmx era lo standard. Facevamo i "doppi" al videogioco del bar e andavamo alle "montagnole" in sostanza terra tolta da qualche cantiere della zona e lasciata a indurire nella zona del bar vicino alla casa di Salvatore.

Qualcosa in effetti abbiamo fatto in quei giorni,ossia costruire,ovviamente da lui le sue nuove casse dello stereo. Bè oddio era uno stereo "da macchina" che andava con un trasformatore. Un autoradio "sheffield pacific" con la cassetta e pure l'equalizzatore. Funzionava con un trasformatore più grosso di lei e normalmente aveva due piccole altoparlanti appesi alla come viene viene . Era collegata a due altoparlanti piccoli (saranno stati da 10 centimetri) appesi dietro alla piccola scrivania in un posto dove a lui non piaceva.
Se avessi voluto io spostare qualunque cosa avrei incontrato subito restrizioni da parte delle due galline di casa (mamma e nonna) perchè qualunque cosa diversa dalla loro grigia mediocrità era ultra vietata.

Stavolta volevamo fare di più,in uno di quei tanti numeri di quattrocose c'era il progetto di una cassa acustica e abbiamo voluto replicarlo. Siamo andati alla ceart (oddio sarebbe già in zona vietata) a prendere due biconi che avessero i 4 ohm previsti di impedenza.
Già sentendoli suonare in aria libera avevano tutta un altra resa rispetto a quei conini che c'erano prima. Gli erano costati cari ma di fatto auto costruendo quasi tutto della paghetta gli restava tantissimo.
Una volta autocostruire conveniva.
Tirammo giù il disegno dalle pagine della rivista. Oggi si direbbe che era un bass reflex a labirinto ma all'epoca erano le "prime casse di alessandro" . Visto che sarebbero state grossine le volevamo piazzare su due mensole alte che c'erano in camera sua ,forse nate per quello in origine.
Andammo da piglialegno a prendere il compensato che ci fece già della misura e cominciammo l'opera con viti e colla.
Ci mettemmo poche ore a farle tutte e due e alla sera quando era l'ora di rientrare già le provammo.
Avevano un suono splendido,bello pieno. Quanto avrei voluto averne anche io in camera. Altro che se potevo permettermele ma sicuramente quella gallinaccia schifosa di mia nonna me le avrebbe danneggiate dopo pochi giorni.
Era nel suo stile.

Ci accorgemmo che non avevamo previsto neanche la tela davanti ma lui disse che ci avrebbe pensato il giorno dopo. e così fece in quanto le pitturò di alcuni colori violenti e psichedelici e disegno sulla carta degli altoparlanti due immagini della nostra vita. E lo fece senza danneggiarli minimamente ,io li avrei senz'altro forati con le mie mani pesanti.
In uno ero con lui sull'autoscontro,visti di fronte sull'auto ,avevo le due mani sul volante e lui si era disegnato leggermente inclinato verso di me e con la testa appoggiata sulla mia spalla.
Nell'altro eravamo sugli aerei ,visti di lato.

E ci aveva messo qualcosa di suo. Come sempre...gli altoparlanti biconi hanno un piccolo conettino che di fatto rompe la conicità perfetta.
Una soluzione buona in campo audio perchè ti consente di fare viaggiare un tweeter senza avere una bobina e senza sopratutto metterci l'energia elettrica per farlo o il costo del crossover .
Ma di fatto per disegnarci era un incubo e allora lui aveva replicato il disegno anche sul conino usando sempre gli stessi pastelli a cera.
Ci avrà messo tutta la serata ma il lavoro era veramente bello. Poi ovvio che queste manipolazioni avrebbero sicuramente peggiorato magari qualcosa ma finchè le si pilotava con una autoradio che se va bene arrivava a 15K nulla si sarebbe sentito.

Detto da uno che non riusciva quasi a disegnare un volto umano a mano libera,bè era un altra delle sue abilità. E anche adesso a disegnare non sono meglio...in compenso negli anni 90 avevo progettato da zero e costruito le mitiche "sound emotion" casse più o meno grosse uguali ma con il suono "libero". E che girano ancora adesso in laboratorio insieme all'amplificatore (sempre autocostruito) che da allora non è mai stato spento e ancora va.

Un altra cosa che mi aveva colpito era stato anche l'estremo rispetto per la roba smontata e non più utilizzata. Oggi molti quei due altoparlanti vecchi li avrebbero cestinati senza pietà. Lui invece li aveva messi in una sola scatola dei nuovi biconi (essendo piccoli ci stavano entrambi) ci aveva scritto "altoparlanti TLM 104" e li aveva accantonati.


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  • 3 weeks later...

Era convinto che qualunque oggetto purchè ancora funzionante,avesse una sua dignità e il volerlo pattumare ad ogni costo era una cosa sbagliata in partenza 

Di cose ne abbiamo costruite parecchie nell'anno indimenticabile o poco più che abbiamo passato in grande amicizia e man mano che andremo avanti ne parleremo. Ma quello che stavamo costruendo poco per volta era un amicizia a prova di bomba.
Sembrava che le nostre teste dialogassero tra di loro in un improbabile wireless che aveva come primo scopo il nostro divertimento.
Quasi avevo la sensazione,specialmente quando lo portavo con me in bici che fosse uno della mia famiglia e che per qualche  motivo astruso ci avessero tenuti distanti e ora avessimo riconquistato la vicinanza. ma a differenza di Sergio (probabilmente il mio fratellastro,nessuno lo ha mai ammesso dal vivo) c'era qualcosina di più. 
E' stata quella una di quelle volte che abbiamo condiviso anche la musica.
Alessandro aveva un piccolo lettore di cassette con due prese cuffie e complice una cuffia in più comprata alla ceart anche io ascoltavo i doors e hedrix viaggiando sulla bmx.

Man mano che le temperature scendevano e ci stavamo inoltrando nell'autunno saltava fuori un altro lato di alessandro ossia quello del vestiario apparentemente assurdo ma tanto più bello a vedersi del "normale".
Mentre come sempre a casa mia facevano la gara a chi portava a casa la giacca più sfigata (da fare mettere ovviamente a me) lui se ne usciva con un vestiario che oggi diremmo post atomico e sempre diverso da un giorno all'altro.
E ricordo che eravamo negli anni 80 dove bene o male si era già deciso da tempo come fare vestire la gente.

Sebbene nel tempo libero avessi il chiodo (o il giubbotto di jeans) e i jeans blu quando doveo andare a scuola c'era la modalità sfigato e pertanto mi vestivo come volevano le gallinacce di casa.
Ma per non continuare ad annoiare il pubblico raccontiamo la gira al castello di Rivoli.
Altra ultra illegalità...ma tanto è...
Risparmiando sulla mancia avevo comperato i miei due biglietti per l'extraurbano del 36 e anche lui. Non appena eravamo usciti da casa ci siamo fiondati alla fermata del 36 dal lato opposto di corso francia (adesso si chiama 36 una volta era il "rivoli" ) per andare appunto a vedere il castello.
Non saremmo entrati dentro ma volevamo farci un giro "lontano" a me e a lui anche probabilmente di arredi da ricchi schifosi ,sale appositamente preparate per le visite e forzatamente belle non fregava nulla.
Secondo lui alcune costruzioni si ammirano meglio da fuori in quanto l'esterno di solito è più genuino

L'interno,bè un castello medioevale è un castello medievale e pertanto ci sono le armature,le cassapanche e le grosse tavole e le sedie con lo schienale alto. Ovviamente candele dappertutto e qualche grosso camino. Ne avevamo già visto uno in una gita scolastica. Mi ricordo quando con Vincenzo ne avevamo fatto un disegno in bianco e nero mentre lo facevamo cantavamo "castellino castellino medievale".

Comunque andammo alla fermata,salimmo sul pulman e via. La prima critica era ai sempre troppo pochi posti a sedere e ai pulman sempre troppo pieni,sembrava che lo si facesse apposta. Il 33 e il 33/ erano sempre mezzi vuoti (del resto andava in borgo san paolo,borgo di vecchi a prescindere) e quei pochi che erano erano tutti vecchi. Il 36 che era quello che serviva a noi e che usavamo di più sempre indecentemente pieno.
Il 36 è famoso per la sua lentezza e per il fatto di avere le fermate messe in modo da perdere i semafori e metterci il triplo di tempo. Inoltre nell'ultima parte di corso Francia quella verso Rivoli una moltitudine di auto posteggiate alla membro di segugio rallenta ancora di più la strada. Difatti ci mette un tempo esagerato.

Arrivammo al capolinea che quasi erano le 15,avevamo due ore di libertà a nostra disposizione. Salimmo su a piedi a passo spedito verso il castello,attraverso una lunga via in salita.
 

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  • 3 weeks later...

Era una normale via del paese ma già si respirava quell'aria da oscurantismo e bigottismo medievale,i castelli sono di solito arroccati su qualche collina naturale per motivi di sorveglianza e questo non faceva eccezione,abbiamo girato un pò da fuori nei vari parcheggi,all'inizio alessandro voleva fare qualche disegno per poi riprodurlo in camera sua ma poi cambiò idea. Aveva un qualchè di sinistro il vecchio maniero.
Abbiamo fatto dei discorsi sul fatto che fosse o meno infestato di fantasmi,lui mi ha detto che i fantasmi classici con il lenzuolo non esistono. Esistono tuttavia delle energie,certo però da lì a mettergli un lenzuolo sopra ce ne vuole.

Abbiamo finito il nostro giro poco prima delle 17 e siamo scesi dalla stessa strada per tornare a prendere il 36. Siamo saliti ,ci siamo seduti questa volta e il pulman è ripartito. 
Abbiamo assistito a una vera e propria invasione di automobili.
Tutte con una sola persona sola  a bordo.
A Alessandro era uscita una giusta frase,una delle tante che ora ho scritte nella mente come sul ferro col dremmel. 
"Se continua così l'essere umano si evolverà ad avere al posto delle gambe per camminare soltanto due spatole per muovere i pedali come hanno le foche"
Io ci ho riso sopra ma quello era un riso amaro. Molto amaro.
Nel frattempo quel carrettone fumigante di 36 continuava la sua navigazione in quel mare di auto.
Difatti ci abbiamo messo un qurto d'ora in più a tornare.
Sembrava lo si facesse apposta che a ogni fermata il pulman perdeva il semaforo dopo e quando ripartiva era di nuovo rosso.
Siamo arrivati a casa giusti giusti e ovviamente quando ci siamo salutati ci siamo detti che nulla avremmo dovuto dire della nostra uscita.
Per lo stesso motivo non avevamo portato nessuno degli "altri" che sicuramente (a parte pries ovvio) se la sarebbero cantatata coi genitori.

la nostra era una vera uscita fuorilegge ma fuorilegge per i genitori non per il mondo.

In fin dei conti stavamo solo usando e coltivando il nostro vero sentimento di libertà
 

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  • 2 weeks later...


Sul discorso di libertà avevo provato poi a sentire il punto di vista degli altri miei amici,appunto sul fatto che "se avessimo deciso" di fare una uscita a Rivoli cosa avrebbero fatto.


Il più succube dei genitori,ossia Fabio non solo lo avrebbe detto ma avrebbe mandato suo nonno (una sorta di nonna generale al maschile come la mia) a fermarci perchè comunque "non si deve andare" senza i genitori.

Più infame il pensiero di Stefano ossia che lui lo avrebbe detto ai genitori e poi mi chiede non solo "se" volevamo andare ma anche "quando e a che ora"....quasi gli sarei scoppiato a ridere in faccia ma non volevo tradirmi, gli ho solo risposto che non si era ancora deciso.

Strana la risposta di Giuliana che prima voleva sapere se il castello era carico di energia negativa o no perchè non avrebbe giovato alla sue energia andare in un posto dove c'erano spiriti dei morti che giravano. Risposta strana ma capibile visto che lei viveva in una sogno indiano e che in camera sua tra statue con 6 braccia,budda vari e tappeti variopinti c'era di fatto tutto l'oriente.


Pries manco a farlo apposta disse subito "quando?" e mi mise in guardia dal fatto che per tenere segreti gli altri erano scolapasta. Come se non lo sapessi.


Massimo non ne volle sapere perchè lui i segreti non li sapeva tenere per cui "se " e "quando" lui non lo voleva sapere. E va bè....meglio così,gli avevo detto che se gli chiedevo era perchè non era ancora stato deciso.


Ma ora l'argomento migliore era il compleanno di Pries,lo avrebbero fatto sul terrazzo (che di fatto era sopra la mia stanza) e quindi l'argomento di tutti i discorsi tra noi ragazzi del palazzo era proprio quello  
 

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E venne anche il compleanno di Pries,pure lui più o meno nostro coetaneo. una volta le feste di compleanno erano molto più traquille di quelle di  oggi. Il dj set era fatto con il giradischi del salotto (che era sopra alla mia stanza) il cibo su un tavolinetto messo alla come viene e viene e le enormi orde distruttive dei tempi di oggi bè erano molto poche anche perchè la mamma,la signora Dolores aveva lo schiaffo facile e quindi se qualcuno faceva il furbo,bè era meglio che non lo facesse. E ovviamente non sarebbe esistito che i quanttordicenni bevessero intrugli alcoolici come chupito ,mojito e altre schifezze che adesso piacino,specialmente alle ragazze che raggiungono un tasso alcolemico alto in breve tempo.

E' stata una delle poche volte che Alessandro ha visto tutti gli altri e ci davamo il cambio io e lui a mettere dischi. Un pò quelli che aveva Pries e un pò i nostri che ci eravamo portati da casa. La musica scorreva e quel pomeriggio ci siamo seduti a fianco del giradischi io e lui e facevamo i deejay. Passione che mi è continuata anche dopo e che forse mi ha salvato dalle cattive strade. 
Nei tempi successivi se c'era chi si disfava c'era anche chi doveva mettere musica e mantenersio un goccio sano.
In compenso c'era già quella mania odiosa che hanno certe ragazze di chiederti di rimettere la stessa canzone subito dopo che la hai suonata. cosa che può piacere a chi la chiede ma che infastidisce mortalmente ogni altro essere senziente che sta ascoltando.

Meno male che a quel tempo non c'era quella popò del pulcino pio del piffero.

Mai come quella volta abbiamo avuto tante vedute identiche del mondo che avremmo voluto costruire. Un mondo con meno inquinamento meno delinquenza e più divertimento. Insomma la nostra utopia.

E anche in feste così piccole (eravamo poco più di 10 ragazzi) si creavano i gruppetti. C'erano stefano che giocava con il suo amico con una sorta di grosso coniglietto di plastica ,massimo che si dedicava a un auto filocomandata e altri.
Pries,forse uno dei pochi spiriti "quasi" liberi del tempo bene o male stava un pò con noi e un pò con gli altri a turno.

Forse più per "pubblic realtions" visto che di qualcuno degli altri probabilmente non gli fregava nulla. Il suo pensiero era oltre il nostro quadrilatero,anche se mentre io e Alessandro guardavamo alle campagne cuneesi e canavesane lui pensava alla collina torinese
 

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Per i fatti "in piscina" si possono ricordare due episodi non collegati benchè avvenuti nello stesso posto ossia la piscina comunale di Grugliasco Non è importante l'ordine di tempo di questa narrazione,può essere che addirittura il primo episodio sia capitato dopo. Può essere perchè purtroppo non tutti i ricordi girano bene. Come può anche essere che il secondo episodio (quello di Cirillo) sia successo addirittura prima che conoscessi Alessandro.

Veniamo all'inizio. Primo episodio collegato alla piscina. Episodio che mi è ritornato in mente quando Bttmfrancis mi ha ricordato le balene di vite al limite.

E' brutto parlare di una ragazza piuttosto grassoccia ma un amica di Giuliana ,una certa Deborah,decisamente rotondetta ha dato una bella lezione davanti a tutti rivalutandosi quando siamo andati in piscina.
Ogni tanto la scuola organizzava attività "in giro" e in quel caso c'erano state due o tre session in piscina. Posto dove peraltro ci andavamo con il pulman organizzato dalla scuola ed eravamo ultra seguiti da fior di istruttori.

E' brutto dirlo a me la piscina non piace affatto,il cloro fa bruciare gli occhi e fa diventare un cesso i capelli. Oltretutto pur tenedomi a galla a me il nuoto così a corpo libero non piace. 
Ancora adesso mi godo molto di più l'acqua (ma si tratta di mare) con pinne e maschera perchè molto più divertenti e sopratutto meno fastidiose a tenere l'equilibrio in acqua. Inoltre la gomma sulla pelle della muta è molto piacevole.
In fin dei conti ti basta stare sdraiato sulla pancia.

Deborah veniva presa spesso in giro da alcuni bulli della scuola uno dei quali un certo Luca quel giorno era appunto con noi perchè la sua classe (che poi era la sezione dopo quella di Alessandro) era appunto andata in piscina.

Ci avevano caricato in stile pollaio sui due pulman e via verso la piscina.

Luca era anche uno di quelli che stavano bullando Alessandro all'inizio di questo racconto. 

Bene la rivincita più totale la piccola e rotondetta Deborah la ha suonata a tutti noi come una potente sirena da nebbia di quelle delle navi.
Luca ha fatto subito il furbo nonostante gli istruttori dicevano di non tuffarsi lui si è buttato ma un pò perchè forse non era poi così capace a nuotare un pò perchè magari abituato all'acqua salata è andato a fondo come un ferro da stiro.

Anzi come un blocco di cemento! Eppure diceva che era il numero uno del corpo libero ,no occhialini no altri orpelli...bè contento lui...

Si muoveva in modo disordinato e poi è andato giù giù giù come il titanic! Un istruttore lo ha visto e lo ha acchiappato e tirato su prima che si bevesse tutta la piscina.

Deborah invece ha stupito tutti,ha cominciato sul dorso ,poi è passata a stile libero,poi a rana. Insomma tutti perfettamente eseguiti e senza neanche un goccio di affaticamento. 
lo stile da nuotatrice di vecchia data c'era ,altro chè se c'era ma un pò per la stazza e un pò per il nostro pregiudizio la avevamo vista con stile più da nave da crociera piuttosto che da leggiadro delfino.

Complice anche il costume intero tutt'altro che bello bianco con una zona nera sotto alle ascelle che la faceva assomigliare appunto a un cetaceo,ma in quegli anni estetica e moda contavano poco specialmente quando le cose le sceglievano i genitori.

Inutile dire che mentre la balenottera Deborah (che qualcuno della classe aveva poi disegnato con lo "spruzzo" sulla testa come le balene) aveva finito la session di nuoto bene e divertendosi,Luca oltre a stare rincantucciato in un angolino della piscina col salvagente a mò di sfigato,lui che bullava tutti durante il ritorno nel pulman faceva dei rutti al coloro che si sentivano un pò da tutti. E le frecciative volavano. Peggio delle zanzare del Vercellese!

Inutile dire che racconterà poi che lo stile olimpionico era il suo.

Un altro episodio,l'unico che ricordo collegato alla piscina era quello del "caso cirillo" (ricordo che tutti i nomi sono modificati). Questo soggetto magro come Alessandro ma più alto,non effemminato e agilissimo era un "infastiditore seriale",insomma (ghost se hai uno pseudonimo dillo) godeva a rompere i maroni al suo prossimo. e lo faceva sempre ovunque e comunque.

E lo faceva in tutti i modi possibili ma con una rapidità che spesso l'infastidito quasi manco si accorgeva salvo poi arrabbiarsi dopo.

In piscina ci facevamo la doccia dopo essere stati in acqua e le docce,erano tutte con delle tendine fatte a striscie come quelle dei negozi per non fare entrare le mosche. Striscie che ovviamente erano in plastica perchè negli anni 80 si usava dappertutto. anche nel cibo .....
Bene ,Cirillo per disturbare infilava il braccio attraverso le striscie delle tende e con una precisione quasi chilurgica toccava.....bè si proprio lì dicendo ad alta voce" piri piri piri" poi ne spariva via correndo .

Ovviamente se ti stavi docciando o manco te ne accorgevi oppure non facevi tempo a fare nulla che lui era già volato via.

Ma non sempre andò così ,un certo Roberto,bello grosso e cicciotto ma con delle mani che erano un maglio un giorno si trovò piripirato anche lui mentre si docciava. Bè ebbe la prontezza di afferrare il braccio,tirare dentro il malcapitato e dargli un pugno proprio sulla testa alla bud spencer.

Da quel giorno Cirillo sembra che non ha più piripirato nessuno.

A me non mi aveva mai"piripirato" perchè avevo tenuto il costume anche sotto la doccia.
 

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