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Il gioco delle tre parole III°


lux

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orodeglistupidi

Nelle puntate precedenti:

 

C'era una volta un incipit inflazionato...che non era per niente interessante, fino a che JKRowling decise di aggiungere, subito dopo, un pizzico di esotismo, ambientando la storia in Thailandia.

Siamo a Chiang Mai, dove la luce viene filtrata da giganteschi mostri volanti, che sono costituiti da cadaveri che, imputridendo, formano una sorta di gelatina maleodorante. Era giorno e un cavaliere col mantello fucsia procedeva lentamente lungo un sentiero tortuoso. Da tempo egli bramava ardentemente la visione della Torre di Fantasia, sede della principale fabbrica di cioccolato fondente, che era possibile mangiare solo se si possedevano tre medaglioni sacri, trovabili attraverso tre prove. Il cavaliere allora aveva deciso di affrontare queste prove. La prima consisteva nel raggiungere una potente strega, che nascondeva nel mantello uno degli amuleti. La strega viveva in un bosco circondata da serpenti e isolato da un incantesimo di grande potenza. Il cavaliere aveva però il suo fedele consigliere: il grande Artù; lui è basso, strabico e molto dotato, ma col cuore grande. Artù riesce a trovare il bosco, ma viene catturato dal guardiano del Castello, legato e costretto a rivelare il nome del figlio del Cavaliere. Devastato dai rimorsi, Artù si lasciò annegare nel pozzo in mezzo alla moltitudine di cadaveri uccisi da un erborista; la strega, in botta per una dose di Mandragora, decide di riportarlo in vita usando un artefatto magico di origine elfica e donatole dal Saggio Gnomo; e così Artù riuscì finalmente a riabbracciare il suo amico e spiegargli il modo per arrivare indenne fino alla stanza della Strega, per sottrarle l' agognato amuleto.

Il Cavaliere e Caligola, il suo cavallo nero, arrivarono a R'lyeh, dove la stregonzola violentava dei cervi morti, aiutandosi con dei defibrillatori portatili, e voleva assolutamente provare ad esser necrofila. Lì la trovarono che stava creando un golem composto da moltitudini di sostanze allucinogene, usate in un miscuglio di ingredienti che renderebbero impotenti addirittura un porno attore, ma non tutti! Sì perchè Rocco aveva scoperto che bevendo dal calice fatto da una regina indiana, poteva rendersi di gomma.

Il Cavaliere la chiamò per farsi un' idea della potenza del liquido, ma sbagliò quando lo buttò per terra, facendo diventare il pavimento di legno, per costruire un'alabarda spaziale con il quale tramortire la strega che aveva fatto il golem tossico, che adorava insozzare la casa di marzapane.

Nel frattempo Pinocchio, incontrato Jean Claude, che giace addormentato in quella bettola piena di tanga, si sveglia. Allora il cazzo di Jean Claude si trasforma in una mega mazza di dimensione considerevole che colpisce la attenzione di un grosso cane, che rompendo la catena si lanciò verso il vecchio padrone, tentando di azzannarlo. Un grosso tagliaunghie, appoggiato lì vicino, sussultava continuamente poiché il vento spirava verso est e spazzava via ogni cosa che gli capitava a tiro. In lontananza la strega muggiva e la mucca stregava l'erba del prato, che diventò ortiche del risotto di Gerry Scotti. Intanto il cavaliere, somigliante Pete Burns, mangiò il risotto: la seconda prova, poiché la strega non sapeva che cavolo inventarsi, consisteva

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