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Aiuto, depresso e demotivato


rosecoloredboy

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ciao ragazzi, come state? non so se ricordate quando vi dissi che stavo lavorando all’estero in un locale gay come barman. Non ho mai specificato che precisamente ero in Inghilterra. Ebbene sono passati mesi e quando è stata dichiarata emergenza e il locale è stato quindi chiuso sono tornato in Italia e ho passato la quarantena qui, a casa con la mia famiglia. Se all’inizio per me era scontato il voler ritornare ora non lo è più così tanto. Vi elenco i principali motivi qui di seguito:

1- Lì si conduce una vita un po’ da schifo, troppo frenetica. Il cibo fa schifo (e quello italiano buono è overprezzato e razionato) e solitamente devi vivere in una stanza e condividere il bagno, il che non è proprio il massimo.

2- Il mio lavoro non mi dà più soddisfazione (e alcune me ne ha date a dire la verità). Lì non sto imparando assolutamente nulla, per carità la paga e le ore sono buone, ma i colleghi sono al limite della stronzaggine e della nullafacenza, tra l’altro in Italia ero già responsabile di un bar e barman/barista, qua invece perché sono Italiano vorrebbero mettermi a lavare i piatti mentre loro non fanno nulla. Alcuni colleghi stronzi, ovviamente (perché il mio capo mi ama palesemente). Se prima avevo la forza di affrontarli ora pensare di tornare in quel clima è semplicemente demotivante. Tornando al capo, come vi dicevo, gli piaccio (me l’hanno confermato due miei colleghi che erano un po’ i miei bff anche fuori dal lavoro, e diciamo che si vede abbastanza da come si comporta con me) e abbiamo uno strano rapporto, tuttavia anche lui è un grande stronzo. Ha dato posizioni di manager o supervisor a persone (che fortunatamente non lavorano più lì) solamente perché hanno fatto sesso con lui... Bleah. Per carità è una brava persona e tutto, ma sinceramente farei sesso con qualcuno per una palazzina in cornovaglia non per una promozione a lavoro, che vorrei ottenermi con un po’ di sana meritocrazia, che c’è anche (rispetto magari a quando ero in italia dove ho dovuto baciare a terra per essere responsabile) ma molte volte sembra essere totalmente assente. Ad esempio, il mio capo mi aveva promesso di farmi fare qualche giorno a settimana in cucina così sarei stato pagato di più, e a telefono qualche giorno fa mi dice candidamente che poi ha preso questa persona per sostituire il cuoco :)))) (posto che sarebbe spettato a me), nonostante mi abbia fatto fare anche un training per la cucina e più di un cliente si sia complimentato davvero quando gli ho detto che era la mia prima esperienza come chef!!! Lo so sono stato un cretino a non rispondere nulla ma ormai mi sono scocciato, poi lui si è messo anche a disposizione, dice che potrebbe farmi ritornare qualche settimana dopo invece del giorno della riapertura (per farmi avere più tempo per organizzarmi).

3- Non ho la certezza che potrei studiare. L’anno scorso mi avevano accettato ad un’università lì ma mancavano dei documenti e mi hanno escluso all’ultimo... Sto cercando di velocizzare ora per sapere se potrò farla lì ma anche se lo sapessi è un terno a lotto (le tasse sono care e anche se ottenessi il loan cioè il “prestito” non avrei la certezza di farcela a lavorare e studiare allo stesso tempo.

 

Ma veniamo agli antefatti. Perché mi sono trasferito in Inghilterra, visto e considerato che in Italia stavo studiando e i miei studi andavano anche bene (primo anno, e avevo dato 4 esami con media del 27)? Per sfuggire alla mia famiglia. Sono omofobi e cretini. Mia mamma sa ma non accetta, mio padre non sa nulla. L’anno scorso mi hanno cacciato di casa perché avevo messo due orecchini un po’ più grandi e mi sono rifiutato di toglierli, preceduto da un litigio in cui me ne hanno dette di ogni: che ero impossessato dal demonio, che porto solo dispiaceri in casa, che sono una vergogna, una merda, e mio padre ha minacciato di “massacrarmi di botte”. 

Vivo in un paesino piccolissimo del sud italia, la gente qui è ancora nel 1350 (ma davvero eh). Non sto a spiegarvi proprio tutta la mia vita, perché c’è ancora dell’altro, ma fondamentalmente non mi sento libero di esprimermi. Qualche giorno fa ho tinto i capelli di biondo e mio padre mi ha detto che faccio schifo ed è meglio se me ne vado, continuando ad insultarmi letteralmente ogni volta che mi vedeva.

Anche vivere in questo clima fa schifo. Perché non posso rimanere a vivere a casa mia dove tra l’altro mi pagavo da solo tasse universitarie, libri e quant’altro? Per non parlare dei vestiti, uscite la sera, parrucchiere estetista... tutte cose che mi pagavo e pago da solo. Poi se glielo chiedi ai miei genitori loro sono dei genitori modello e devo ringraziarli perché mi danno un tetto sulla testa e mi danno da mangiare (per dirvene un’altra, mio padre dà una quantità imprecisata di soldi ad un mio zio in galera ma quando stavo in uk non mi ha mai mandato neanche un centesimo).

Poi se me ne vado di casa di colpo diventano bravissimi, dicono che gli manco e mi minacciano di tornare a casa, che non stanno bene senza di me, e mi chiamano più volte al giorno. A me sembra più che vogliano tenermi come un bambolotto in casa, e neanche in quel caso sarebbero contenti. Mia mamma dice che è inutile andarmene in uk (la sua è solo paura, per sua stessa ammissione, che io vada lì a “fare il ricchione”), che se sto qua mi paga le tasse universitarie però se glielo chiedi sono un ciuccio non ho dato nessun esame e non si ricorda neanche cosa studiavo. Ah.

Bene ora ve ne dico un’altra: canto e suono la chitarra, in Inghilterra mentre cantavo ad un karaoke ho conosciuto un produttore che si trovava lì per caso (CHE HA ANCHE LA VOCE SU WIKIPEDIA, per dire) e anche se non mi ha più risposto (mi aveva detto di mandargli un email con una demo), questo ha riacceso le mie speranze in ambito musicale e che forse lo uk è la “terra promessa” in cui anche uno sfigato come me possa fare successo (ho un canale su youtube che va anche molto bene, ma non vi dirò il mio nome hehe). In realtà vorrei dedicarmi alla musica nella mia vita e sogno sempre quella botta di culo, tuttavia mi ricordo che di soli sogni non si può campare e quindi vorrei prendermi anche una laurea, ma come devo fare per far coesistere lavoro, uni e musica in uk??? Perché non posso stare a casa mia e fare la normale vita di un ragazzo di 20 anni???? 

Stavo pensando varie possibilità:

-tornare in inghilterra e provare a studiare e lavorare e fare musica

-rimanere in italia, trasferirmi in qualche altra città (pensavo roma) a studiare e mantenermi trovandomi un lavoretto più i soldi che ho messo da parte dell’inghilterra

-Rimanere in italia, rimanere a casa mia, fare un sacrificio per 3 anni prendendomi la laurea, e poi andarmene e non tornare mai piùùù (fortemente sconsigliato perché credo mi suiciderei nel frattempo, senza contare che questo ambiente orripilante limita al 1000% la mia libertà e mi fa sentire ispirato musicalmente come una cacca di cane essiccata al sole)

-Suicidarmi direttamente perché la mia vita fa troppo schifo

 

 

GRAZIE SE AVETE LETTO QUESTO SFOGO, NON CE LA FACCIO PIÙ. Sono affetto da questa sindrome di m*rda della capanna e non tiesco più a tornare indietro :(

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Sì, ricordo. Che dire? E' sempre facile dare consigli quando è in ballo la vita degli altri. Se i tuoi sono come tu li descrivi, sei stato sfortunato e tutto sarà più difficile. Si dice che le difficoltà fortifichino: un tempo ci credevo, adesso non ne sono più completamente sicuro. Una strada sarebbe - ma tutti qui l'aborriranno - fare fessi e contenti i tuoi: evitare cose inessenziali (tingere i capelli e mettere orecchini) e frequentare segretamente un ragazzo: avresti un tetto e qualche altro beneficio e potresti andar via di casa tra qualche anno, quando si spera sarai autonomo (bisognerebbe capire anche cosa stai studiando e se davvero lo studio ti apre possibilità lavorative che non avresti altrimenti avuto). Altrimenti studiare/ lavorare in un'altra città: magari qui in Italia, non vedo Londra quali vantaggi possa offrire.

Mi spiace che la diversità e quindi anche l'omosessualità siano così osteggiate dai tuoi. Spero arrivi presto un giorno in cui storie così non si leggano più. Noi restiamo qui a leggere: solo questo possiamo fare, ma almeno sai che ci siamo e tifiamo per la tua felicità.

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Certamente non è una situazione facile

8 hours ago, rosecoloredboy said:

2- Il mio lavoro non mi dà più soddisfazione

In questo momento però lo si lascia male...è la garanzia per poter tornare a Londra. Semmai metterei in cima alla lista delle priorità fare dei colloqui di lavoro per eventualmente cambiare ma continuando a lavorare lì nel frattempo. Un training in cucina l'hai ottenuto e sei Italiano due vantaggi non da poco nella ristorazione ( contro un certo machismo da cucina che forse non ti favorisce...? )

Certo gli inizi a Londra sono duri ma ricominciare da capo a Roma cosa ti offrirebbe in più?

Quali sono gli studi che hai interrotto?

 

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vado per punti, sennò incasino di brutto un po' tutto

  1. bar: ma Londra ha riaperto o sta ancora in lockdown? e se sì, hanno anche lì ingressi contingentati, distanze eccetera? Perchè, se lavorassero al 30% del potenziale, probabilmente parecchi posti zomperanno. E se mi ricordo un po' quanto sanno esse stronzi oltremanica, i primi a perde il posto saranno i no-brit. Insomma, saresti IL candidato ideale per il licenziamento, tanto più che adesso manco stai lassù
  2. quella della musica è una speranziella o hai in mano qsa di più concreto della business card del manager che ti deve ancora risponde? (probabilmente gli arriveranno millantamila demo al giorno, non so se li ascolti -o faccia ascoltare- tutti)
  3. Roma: se vuoi venire qui, la situazione dei locali è semplicemente drammatica per i motivi che dicevo sopra: ingressi contingentati, distanze, eccetera. Riescono ad alzare qsa solo coi tavolini all'aperto. E ancora non è chiaro se/come riaprirà l'uni dopo l'estate
  4. situazione a casa tua: qui lascio la parola ad altri, che passano/sono passati per travagli simili al tuo
Edited by freedog
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Ma provare a cambiare lavoro a Londra?

Voglio dire, sei hai esperienza e affini ci sono 230984823290490889042 miliardi di altri bar in cui poter far carriera.
Non c'entra l'essere italiano, hai semplicemente beccato un posto dove ti stanno palesemente sfruttando come schiavo, perché di italiani che hanno fatto a Londra carriera come barman ne ho conosciuti svariati.

Se invece è proprio un problema di Londra come città, torna in Italia.

Ma prima di farlo, pensaci tanto, tanto, tanto e tanto bene.

1 hour ago, Almadel said:

Non ci sono motivi per credere che a Roma staresti meglio che a Londra.

A livello di qualità della vita, pure se sei un poraccio che vive sotto ad un ponte campi meglio dello stare là.
A livello lavorativo l'UK ci da una pista.
Ma a livello di qualità della vita lasciate proprio stare, è oggettivamente una merda.
True story.

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4 minutes ago, nowhere said:

sei hai esperienza e affini ci sono 230984823290490889042 miliardi di altri bar in cui poter far carriera.

ripeto: hanno riaperto?

e se sì, quanti?

per dire, i piccoli pub rialzando la serranda lavorerebbero in perdita secca..

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1 minute ago, freedog said:

ripeto: hanno riaperto?

e se sì, quanti?

per dire, i piccoli pub rialzando la serranda lavorerebbero in perdita secca..

Questo adesso non lo so.
Ma è per dire che comunque la sua condizione attuale lavorativa per un ambiente come Londra si addice esclusivamente al personale straniero che non parla la lingua e viene buttato di conseguenza a fare il lavapiatti.
Poi come sia la condizione in Uk col coronavirus non lo so e sinceramente non mi sono informata.

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52 minutes ago, freedog said:

ripeto: hanno riaperto?

Ho notato ora che il nostro opener lavorava come barman in un locale gay. È stato un caso o una scelta? 

Perché l'alternativa in UK è davvero varia, una mia amica di 44 anni con pochissima dimestichezza con l'inglese è finita a lavorare per Pret a Manger a Oxford e si è trovata bene. Nel senso che le occasioni di lavoro sono tante e non solo a Londra. 

 

A parte che adesso con la Brexit se non eri già un pre settled non so come potresti fare, so che c'è un tetto minimo di reddito per poter rimanere. 

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10 hours ago, rosecoloredboy said:

lui si è messo anche a disposizione, dice che potrebbe farmi ritornare qualche settimana dopo invece del giorno della riapertura (per farmi avere più tempo per organizzarmi)

Da questo cenno mi par di capire che il datore di lavoro intende riaprire, ma gli concede del tempo per organizzarsi ( probabilmente non ha fretta di pagare tutto l'organico intero )

Sarà anche per il fatto che lui gli piace, ma di questi tempi tra Brexit e Lockdown si potrebbe vedere come una opportunità guadagnata senza aver ceduto niente in cambio

1 hour ago, nowhere said:

Ma provare a cambiare lavoro a Londra?

E poi una volta lì, meglio cercare con uno stipendio in tasca no?

Non penso che a Londra oggi se vedono sul curriculum che stai lavorando in un locale gay tu sia danneggiato

 

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10 minutes ago, Hinzelmann said:

Non penso che a Londra oggi se vedono sul curriculum che stai lavorando in un locale gay tu sia danneggiato

Se ne fregano abbastanza.

A meno che tu non vada a lavorare per altri italiani.

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54 minutes ago, Ghost77 said:

Ho notato ora che il nostro opener lavorava come barman in un locale gay. È stato un caso o una scelta? 

Perché l'alternativa in UK è davvero varia, una mia amica di 44 anni con pochissima dimestichezza con l'inglese è finita a lavorare per Pret a Manger a Oxford e si è trovata bene. Nel senso che le occasioni di lavoro sono tante e non solo a Londra. 

 

A parte che adesso con la Brexit se non eri già un pre settled non so come potresti fare, so che c'è un tetto minimo di reddito per poter rimanere. 

eh, ma tra Brexit e Covid non lo so quanto Londra possa essere ancora "accogliente" per gli expat!

a quanto sento dire, per niente; spero non sia vero, ma la vedo complicata...

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@rosecoloredboyIn tutte le opzioni che vedi, ti trovi di fronte a dover affrontare un forte compromesso e una presa di posizione.


Se rimani a casa, l'unica cosa che puoi fare è importi nel tuo ambito come essere umano adulto che è gay. Devi fare il passo successivo, non piagnucolante, non da adolescente ribelle, ma da uomo che si prende la sua vita. Parla chiaro con i tuoi, fagli sapere i tuoi disagi e le tue problematiche, anche se questo significa litigare o avere un lungo momento difficile. Loro hanno bisogno di tempo per adattarsi al te "esplicito". Non essere però stronzo o ostile. Sono i tuoi genitori. I genitori a volte sono visti come esseri distanti e "rigidi". Invece sono persone, che ti vogliono bene, che hanno la loro cultura, le loro abitudini e il loro modo di pensare e non sono perfetti. Loro te lo hanno detto, ti vogliono bene. Tu gli vuoi bene abbastanza da intraprendere con loro un percorso complicato, senza garanzie di riuscita, per trovare l'equilibrio della "conoscenza dei fatti"? Non c'è una risposta esatta. Sai da solo che c'è chi gli va benissimo, chi gli va malissimo. Se decidi per questa opzione, armati di antiacidi per lo stomaco, organizzati un piano b, soffrirai un sacco ma se ti va bene il tuo mondo ne avrà infinito giovamento e avrai appoggio per pianificare il tuo futuro. Se per te questo ha un valore.

Se vuoi rimanere in Italia, perchè si mangia bene e si vive bene, ma andare fuori di casa e tagliare i legami familiari hai bisogno di un lavoro e di tanti adattamenti. Magari Roma non è una soluzione ideale, entri in un contesto competitivo e superaffollato e non stanno aspettando te per i piccoli lavori. Valuta magari un ateneo in un contesto medio, Bologna, Verona/Padova, anche Torino, che è una grande metropoli ma (dicono) più vivibile. Informati andando ai centri del lavoro se puoi avere diritto a qualche forma di sostegno per la disoccupazione, e prendi un lavoro come capita. Lavorare e studiare non è facile, e l'ambiente lavorativo in Italia non è "mordi e fuggi" come quello in UK, nel bene e nel male della cosa. Anche li, il lavoro non lo puoi scegliere più di tanto, ti affidi a un centro del lavoro e quello che di da fai, con il pericolo di poter dedicare poco tempo all'univ. E' un fattore che devi mettere in conto se vuoi essere indipendente economicamente.

Se vuoi tornare in UK, sei sempre un immigrato. Fortunato, con un mezzo posto di lavoro che ti aspetta, ma un immigrato, in una location, Londra, che da libertà ma come hai detto ha una qualità della vita nel basso livello assolutamente indecente. Certo, puoi vivere da gay e puoi avere qualche chance come musicista, ma poi sul tavolo ci devi mettere la realtà: dovrai lavorare duro. Hai anche un'altra chance. Sei giovane, l'Australia consente ai ragazzi sotto i 30 anni opzioni interessanti: devi lavorare nei campi come bracciante per tipo 80-100 gg, ma con questo ti fai una base economica e un minimo di rete per capire se nel resto dell'anno puoi trovare il tuo spazio. Di spazio ce n'è sicuramente di più, la tolleranza per il mondo LGBT è discreta.

Devi scegliere su quale terreno combattere. IN bocca al lupo.

Edited by dokdok
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Comunque di genitori che rendono particolarmente difficile essere gay ce sono ancora tanti. :( Uno dei due ragazzi con cui sono uscito questa settimana mi ha raccontato che anche sua sorella è omosessuale (mi sono ricordato di quando Locoemotivo mi disse che anche il fratello del fidanzato era gay e io me ne sorpresi) e i genitori (separati) hanno mal digerito questa cosa. L'altro ragazzo, invece, è stato pure "fidanzato in casa". Dei genitori che ti supportano sono molto importanti, perchè già le difficoltà posso essere tante.

Edited by marce84
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NON TORNARE IN ITALIA AL LIMITE VAI IN UN ALTRO PAESE NORMALE EUROPEO DOVE PARLANO BENE L'INGLESE TIPO IRLANDA O NORD EUROPA DOVE SONO ANCHE MOLTO GAY FRIENDLY O CAMBIA CITTÀ IN UK, MA NON TORNARE IN ITALIA PER CARITÀ, NON FARE QUESTO SBAGLIOOOOOO⚰️⚰️⚰️⚰️ ANCHE AL NORD FA SCHIFO È TUTTA UNA TRAPPOLAAAA ANCHE SE UN PO MEGLIO DEL SUD CHE ORMAI È ⚰️⚰️

SALVATII FINCHÉ SEI IN TEMPOOOOO 🐏🐏🐏🐏🐏🐏🐏🐏🐏🐏🐏

Ma di che regione sei del sud? Sorprendimi. 

Edited by SabrinaS
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3 hours ago, dokdok said:

I genitori a volte sono visti come esseri distanti e "rigidi". Invece sono persone, che ti vogliono bene, che hanno la loro cultura, le loro abitudini e il loro modo di pensare e non sono perfetti. Loro te lo hanno detto, ti vogliono bene

MA MANCO PER IL CAZZO!

loro lo vogliono a loro immagine & somiglianza, e non li sfiora l'idea che (ormai) trattasi di individuo ADULTO che può/deve viversi la SUA vita, non quella che gli ordinano mammà e papà.

ciò può significare tagliare i ponti da qui all'eternità? Beh, non sarebbe nè il primo nè l'ultimo caso:

esempio pratico che ho sotto gli occhi: la mia (poco) dolce metà da dicasi QUATTORDICI ANNI non ha alcun tipo di comunicazione coi miei suoceri, che appena dicemmo loro che stavamo insieme ci buttarono fuori a calci & insulti da casa loro.

E sapevano benissimo di avere un figlio frocio, solo che si raccontavano la favoletta che era una fase, che prima o poi avrebbe messo la testa a posto, trovato una ragazza/moglie per bene & timorata di dio (che magari avrebbe finto di non sapere quante corna avrebbe dovuto portare) eccetera.

Poi apparvi io, crollò il loro castello di sabbia ed ancora oggi non ci si fa manco gli auguri per compleanni, natale eccetera. E lui non vuole più sentirli nominare, perchè ha preferito vivere la sua vita, con tutte le conseguenze del caso.

La favoletta che cmq bisogna essere sempre & solo dei bravi figlioli ubbidienti e rispettosi dei genitori lasciamola al catechismo, alla voce 10 comandamenti.

Edited by freedog
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6 hours ago, freedog said:

esempio pratico che ho sotto gli occhi: la mia (poco) dolce metà da dicasi QUATTORDICI ANNI non ha alcun tipo di comunicazione coi miei suoceri, che appena dicemmo loro che stavamo insieme ci buttarono fuori a calci & insulti da casa loro.

E sapevano benissimo di avere un figlio frocio, solo che si raccontavano la favoletta che era una fase, che prima o poi avrebbe messo la testa a posto, trovato una ragazza/moglie per bene & timorata di dio (che magari avrebbe finto di non sapere quante corna avrebbe dovuto portare) eccetera.

Poi apparvi io, crollò il loro castello di sabbia ed ancora oggi non ci si fa manco gli auguri per compleanni, natale eccetera. E lui non vuole più sentirli nominare, perchè ha preferito vivere la sua vita, con tutte le conseguenze del caso.

Questa cosa l'hai raccontata altre volte: ma lui non aveva avuto altre relazioni prima di quella con te?

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48 minutes ago, marce84 said:

Questa cosa l'hai raccontata altre volte: ma lui non aveva avuto altre relazioni prima di quella con te?

Freedog che con il suo team di ghost writers scopre un buco di trama nella storia del fidanzato che hanno sapientemente creato. 

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9 hours ago, freedog said:

MA MANCO PER IL CAZZO!

loro lo vogliono a loro immagine & somiglianza, e non li sfiora l'idea che (ormai) trattasi di individuo ADULTO che può/deve viversi la SUA vita, non quella che gli ordinano mammà e papà.

ciò può significare tagliare i ponti da qui all'eternità? Beh, non sarebbe nè il primo nè l'ultimo caso:

esempio pratico che ho sotto gli occhi: la mia (poco) dolce metà da dicasi QUATTORDICI ANNI non ha alcun tipo di comunicazione coi miei suoceri, che appena dicemmo loro che stavamo insieme ci buttarono fuori a calci & insulti da casa loro.

E sapevano benissimo di avere un figlio frocio, solo che si raccontavano la favoletta che era una fase, che prima o poi avrebbe messo la testa a posto, trovato una ragazza/moglie per bene & timorata di dio (che magari avrebbe finto di non sapere quante corna avrebbe dovuto portare) eccetera.

Poi apparvi io, crollò il loro castello di sabbia ed ancora oggi non ci si fa manco gli auguri per compleanni, natale eccetera. E lui non vuole più sentirli nominare, perchè ha preferito vivere la sua vita, con tutte le conseguenze del caso.

La favoletta che cmq bisogna essere sempre & solo dei bravi figlioli ubbidienti e rispettosi dei genitori lasciamola al catechismo, alla voce 10 comandamenti.

Non mi piace che si estrapoli un pezzo di quello che dico finendo per distorcere tutto il discorso. 
Visto che continui a mettermi parole e idee in bocca che non ho, precisiamo.
Il mio intervento, relativamente alla famiglia, era questo: 

13 hours ago, dokdok said:

Se rimani a casa, l'unica cosa che puoi fare è importi nel tuo ambito come essere umano adulto che è gay. Devi fare il passo successivo, non piagnucolante, non da adolescente ribelle, ma da uomo che si prende la sua vita. Parla chiaro con i tuoi, fagli sapere i tuoi disagi e le tue problematiche, anche se questo significa litigare o avere un lungo momento difficile. Loro hanno bisogno di tempo per adattarsi al te "esplicito". Non essere però stronzo o ostile. Sono i tuoi genitori. I genitori a volte sono visti come esseri distanti e "rigidi". Invece sono persone, che ti vogliono bene, che hanno la loro cultura, le loro abitudini e il loro modo di pensare e non sono perfetti. Loro te lo hanno detto, ti vogliono bene. Tu gli vuoi bene abbastanza da intraprendere con loro un percorso complicato, senza garanzie di riuscita, per trovare l'equilibrio della "conoscenza dei fatti"? Non c'è una risposta esatta. Sai da solo che c'è chi gli va benissimo, chi gli va malissimo. Se decidi per questa opzione, armati di antiacidi per lo stomaco, organizzati un piano b, soffrirai un sacco ma se ti va bene il tuo mondo ne avrà infinito giovamento e avrai appoggio per pianificare il tuo futuro. Se per te questo ha un valore.

Nessuno dice che l'esperienza è tranquilla per tutti. Ci sono casi in cui va malissimo, come per il tuo compagno, e casi in cui va meglio.
Come ho scritto nella mia risposta, non c'è modo di saperlo. Non è neanche obbligatorio scegliere la strada dello scontro/incontro.
Non ho parlato da nessuna parte di essere bravi figliuoli ubbidienti e stronzate del genere.
Però è una strada che a mio parere vale la pena di rischiare. Poi le scelte sono personali. 

12 hours ago, marce84 said:

Comunque di genitori che rendono particolarmente difficile essere gay ce sono ancora tanti. :( Uno dei due ragazzi con cui sono uscito questa settimana mi ha raccontato che anche sua sorella è omosessuale (mi sono ricordato di quando Locoemotivo mi disse che anche il fratello del fidanzato era gay e io me ne sorpresi) e i genitori (separati) hanno mal digerito questa cosa. L'altro ragazzo, invece, è stato pure "fidanzato in casa". Dei genitori che ti supportano sono molto importanti, perchè già le difficoltà posso essere tante.

Si certo. La mentalità soprattutto in certi contesti culturali è chiara. Poi ci sono casi e casi. 
io credo che però è così importante la posta in gioco che vale la pena rischiare. Per come la penso io, ovviamente.

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1. Scappa da Londra non mi sembra che la città delle opportunità ti abbia promesso un posto alla HKSC Bank. Usa quell' esperienza per trovare qualche posto in Italia certo fino a che non trovi un lavoro vero rassegnati a condividere il cesso . Qualche soldo ce l hai, un po' di esperienza pure e poi devi studiare.

2. I tuoi genitori ti amano e non ti accettano é un concetto di amore tipicamente meridionale. Mari e Monti purché tu sia come e non mi arrenderò mai. Poverini soffrono come cani che tu vada via eppure sono talmente disfunzionali da fare di tutto purché ciò accada. Pensa come sono condannati all infelicità assolutamente dissociati.

Sei abbastanza forte a quanto pare per non essere vittima di nessun ricatto morale.

Pensa a laurearti ed alla tua formazione lavoretti per tirare a campare li troverai

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davydenkovic90

(premetto che non rispondo al topic starter,  né alla sua storia, ma ad altri post che ho letto, e mi scuso col topic starter di questo)

Non capisco, per l'ennesima volta, perché, nel 2020, per un ragazzo gay, il coming out o comunque l'avere una serena vita di relazione, siano cose che devono passare per forza non tanto da una sana autonomia dalla famiglia, quanto da una fuga vera e propria, con ponti tagliati e menefreghismo da ambo le parti.

Perché per gli etero deve essere normale presentare la fidanzatina o gli amici a casa e per un gay invece dev'essere normale insabbiare tutto, ripudiare il padre e desiderare per forza un lavoro gay in qualche metropoli anonima? (e non parlo di Londra, che è una bellissima città, né del topic starter, ripeto. Parlo di gay che non hanno il desiderio, né i mezzi, né le occasioni, né la volontà, specialmente da molto giovani, per fare lavori gay in metropoli anonime)

Tendo a pensare che sia più sano scindere le due cose: da un lato c'è la realizzazione personale, e quindi anche professionale, o le esperienze di vita che si vogliono fare, che richiedono un certo tipo di impegno, determinate decisioni, ecc. e dall'altra parte c'è il problema di essere gay, di fare coming out con i genitori e tentare di averci un rapporto sereno. Le due cose dovrebbero essere affrontate in modo indipendente e lambirsi solo incidentalmente. Per esempio, è vero che molti fuorisede sono avvantaggiati nel loro percorso, ma lo sono principalmente perché covano per primi la stessa omofobia della famiglia, e generalmente è un ambiente sconosciuto e aperto a tutte le possibilità che gliela fa superare più velocemente, non certo il bar del paese con le partite di calcio.

Se uno ha così tanto timore che la famiglia sappia, forse è lui il primo ad avere un problema di omofobia interiorizzata, ed è ancora dipendente dalla famiglia, dal giudizio, anche se vive lontano ed è già indipendente. Tra tutti i coming out che ho vissuto più o meno direttamente, tra l'altro, nessuno è finito col figlio buttato fuori casa da un giorno all'altro senza un soldo (anche perché, se così fosse, ci sarebbero i mezzi legali per intervenire, offerti volendo anche dalle stesse associazioni lgbt). Erano eventualità comuni cinquant'anni fa, oggi rarissime. Non conosco nessun mio coetaneo che si sia reso indipendente e solo dopo abbia iniziato ad interagire con altri ragazzi gay. Non conosco neanche nessun gay che, pur indipendente o fuorisede, abbia derubricato il problema del CO al dire "ma tanto i miei sono in Calabria, io faccio quello che mi pare". Tutti o avevano fatto CO o si ponevano il problema di come farlo, e avevano un fratello, una sorella o un amico che lo sapevano già da anni. E' chiaro che ci sono anche gli altri (e su questo forum ne abbiamo visti alcuni, di quelli che difendono fino alla morte a spada tratta il rapporto fittizio coi familiari odiati) ma non arrivavano di certo a conoscere me. Al massimo me ne sarò fatto qualcuno e non me ne sono accorto.

Infatti sto escludendo quelli che non fanno coming out perché non hanno affetti importanti al di fuori della famiglia, e quindi non hanno niente da dichiarare se non quello che succede all'interno delle proprie mutande di fronte allo schermo di un pc o durante qualche incontro fugace. Condizione, anche questa, normale ma da superare, perché è sano che un ragazzo frequenti anche dei coetanei, o comunque delle persone esterne alla famiglia, con le quali sia sincero alle quali dia tutta l'importanza e il decoro che meritano. Uno dei miei amici ha fatto coming out proprio quando ha invitato il fidanzato a conoscere i suoceri, in un certo senso - anche se l'idea era quella di una vacanza insieme nel luogo d'origine, in Campania. Non curandosi più di nascondere un'ovvietà ai familiari, ha ammesso che il ragazzo dormiva nel suo stesso letto perché stavano insieme, e la spinta a questa dichiarazione - per lui non facile - è arrivata proprio dalla presenza stessa del ragazzo nella sua vita, molto più importante del segreto di pulcinella, a quel punto. Per la cronaca, era fuorisede da pochissimo e studente, i genitori non lo hanno ripudiato, anzi.

Citerei anche esperienze personali... ma ve lo risparmio (e io mi risparmio le risposte dei due soliti troll imbecilli, così siamo contenti tutti)

 

Edited by davydenkovic90
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5 hours ago, Iron84 said:

1. Scappa da Londra non mi sembra che la città delle opportunità ti abbia promesso un posto alla HKSC Bank.

Neanche tutti i londinesi lavorano alla HSBC Bank e neanche gli italiani hanno posti di lusso e ben pagati per cui non pretenderai mica che abbia un lavoro da migliaia e migliaia di pound al mese e faccia il pascià 

Quote

Usa quell' esperienza per trovare qualche posto in Italia certo 

Un posto pubblico? 

Quote

non trovi un lavoro vero 

Il classismo... 

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2. I tuoi genitori ti amano e non ti accettano é un concetto di amore tipicamente meridionale. 

Se sono come miei che quando dicono che "ti voglio(iamo) bene (mio padre totalmente anaffettivo verso qualsiasi figlio) " e che "perché non studi?" la traduzione esatta è "ti vorremo bene quando sarai quello che noi vogliamo che tu sia e puoi studiare tutto quello che noi abbiamo scelto che tu scelga come indirizzo di studio purché senza alcuna aspirazione di mobilità territoriale o esperienza formativa all'estero a prescindere dalle disponibilità economiche " aspetta proprio fresco...

Fino alla storia dei capelli ci siamo 🤣

Edited by SabrinaS
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38 minutes ago, SabrinaS said:

Neanche tutti i londinesi lavorano alla HSBC Bank e neanche gli italiani hanno posti di lusso e ben pagati per cui non pretenderai mica che abbia un lavoro da migliaia e migliaia di pound al mese e faccia il pascià 

Un posto pubblico? 

Il classismo... 

 

Forse è vero in me c'è una certa mentalità classista, diciamo che trovo surreale, non è il caso del TO, il fatto che si emigri, si abbandoni casa, famiglia ed amici per andare a pulire i cessi come un magrebino che fugge dalla guerra, dalla carestia o dall'ebola.

Andare all'estero per fare il cameriere mi sembra sinceramente una follia bella e buona a meno che non desideri fortemente vivere in quel paese o nel caso in cui tu scappi dal tuo.
In entrambe i casi mi sembrano scelte molto personali, assolutamente non consigliabili a nessuno a meno che sai per certo che ti trovi in una di quelle due soluzioni.

A mio avviso un lavoro vero è un lavoro che ti garantisce orari di lavoro compatibili con la vita sociale, uno stipendio che ti consenta un tetto (e un cesso) proprio ed una certa soddisfazione professionale.

Per il resto, sembri un 50 enne quando dice agli altri di andare all'estero, i tuoi sono i discorsi tipici che sento dai baby pensionati.

https://www.youtube.com/watch?v=N0VYLTYwx3s

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8 minutes ago, Iron84 said:

Che odio questo video, lo scoprii perché lo vidi postato su Facebook da una ultraquarantenne romana ignorante e burina (di quelle che NON CIE LO DIKONOOO111) che era emigrata a Djerba a farsi la villa con piscina e dicendo che gli italiani erano fessi a non emigrare, chissà com'era riuscita ad andare in Tunisia a fare la sultana e di cosa viveva, una senza titoli che fino al giorno prima faceva pilates per vivere credo, meglio non saperlo.

Edited by Serpente
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Per non prestare il fianco a facili critiche non é sbagliato fare il cameriere, se il tuo sogno é farlo no problem non capisco come mai Londra stia ai camerieri come Milano agli stilisti Parigj agli artisti e Mosca agli alcolizzati

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24 minutes ago, Iron84 said:

Per non prestare il fianco a facili critiche non é sbagliato fare il cameriere, 

Sembra tipo quando il Papa dice che non ce l'ha coi gay ma ce l'ha con chi fa il gay. Per cui bisogna essere gay, ma non praticanti. 

48 minutes ago, Iron84 said:

Per il resto, sembri un 50 enne quando dice agli altri di andare all'estero, i tuoi sono i discorsi tipici che sento dai baby pensionati.

I cinquantenni votano lega e M5S e dicono che l'Italia è il paese più bello del mondo e tutti ci invidiano tutto perché abbiamo la pummarola chiu bell ro mund🍅🍅, mica dicono di andare all estero, sono sovranisti. 🌍🌐🌎

O se lo dicono dicono di andare a godersi la pensione nei paesi disagiati tipo Romina power in India. 

Mica ai giovani di andare a Bruxelles sede del complotto plutogiudaico europeista sorosiana 

E rimpiangono craxi, come te 💖

I baby pensionati sono frutti di quella politica di quegli anni poi 

Edited by SabrinaS
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Per fortuna anche se paghiamo loro la baby pensione da 28 anni minimo ( 1992 ) anche loro invecchiano

L'età media del baby pensionato dovrebbe essere verso i 73-74 anni

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45 minutes ago, Iron84 said:

Per non prestare il fianco a facili critiche non é sbagliato fare il cameriere, se il tuo sogno é farlo no problem non capisco come mai Londra stia ai camerieri come Milano agli stilisti Parigj agli artisti e Mosca agli alcolizzati

Perché a Londra come cameriere guadagni di più, nel 99% non sei in nero (a meno che non vai a lavorare per altri italiani) e puoi far carriera se finisci in alcuni contesti dove l'f&b è preso più in considerazione.
Ho conosciuto più di una persona partita  a portare piatti e finita ad essere manager.
Sono rare ed ovviamente devi metterti in testa di studiare l'inglese seriamente.

PS: Ho vissuto in Uk e so  quello di cui sto parlando, quindi per favore, non paragoniamo le condizioni lavorative di questo paese del quarto mondo con altri paesi europei civilizzati.
Il problema in città ultra-urbanizzate come Londra è che la qualità della vita, su quella sono perfettamente d'accordo.

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45 minutes ago, nowhere said:

Perché a Londra come cameriere guadagni di più, nel 99% non sei in nero (a meno che non vai a lavorare per altri italiani) e puoi far carriera se finisci in alcuni contesti dove l'f&b è preso più in considerazione.
Ho conosciuto più di una persona partita  a portare piatti e finita ad essere manager.
Sono rare ed ovviamente devi metterti in testa di studiare l'inglese seriamente.

PS: Ho vissuto in Uk e so  quello di cui sto parlando, quindi per favore, non paragoniamo le condizioni lavorative di questo paese del quarto mondo con altri paesi europei civilizzati.
Il problema in città ultra-urbanizzate come Londra è che la qualità della vita, su quella sono perfettamente d'accordo.

I buttadentro romani quanto guadagnano? https://www.vice.com/it/article/435kap/buttadentro-ristoranti-turistici-roma

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17 hours ago, marce84 said:

lui non aveva avuto altre relazioni prima di quella con te?

neinte di serio che sia durato più di una mesata, per quanto ne so (non è che stiamo a parlà tutti i minuti dei nostri ex..); i miei suoceri s'erano raccontati la cazzata che "è ragazzo, si diverte, quando trova quella giusta gli passerà sta fase" bla bla bla e quando apparvi all'orizzonte io, si frantunò qsi illusione s'erano fatti

16 hours ago, Ghost77 said:

Freedog che con il suo team di ghost writers scopre un buco di trama nella storia del fidanzato che hanno sapientemente creato. 

20200620_235121.jpg

CRETINAH!

-però m'hai fatto ride, stronzone che non sei altro-

30 minutes ago, Serpente said:
  1. stanno regolarmente a nero
  2. adesso fanno la fame nera, visto che di turisti non ce ne stanno proprio
Edited by freedog
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