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Salvare un'amicizia.. (con un etero)


artfox

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Salve a tutti.. qualche settimana fa durante un drink con degli amici etero che non sanno esplicitamante che io sia gay.. la conversazione e' finita sul parlare di omosessuali.. uno di loro ha affermato di essere stato ad una specie di drag show (con imitazioni di Raffaella Carra') e ha trovato inopportuno quando il performer si e' avvicinato a lui toccandolo (magari qualche carezza e strizzatina d'occhio). Ha definito il tutto volgare.. per poi dire che troverebbe comunque volgare anche un uomo etero che si comporta cosi con una donna. La conversazione e' poi continuata con un altro di loro che ha detto piu' o meno che non riesce a guardare troppo un gay negli occhi, per paura che il gay si innamori di lui.. dopodiche' la serata si e' conclusa velocemente e ognuno e' andato via.. ma a me e' rimasto un peso nello stomaco e sono giorni che cerco di capire il significato di quella frase in quanto nella mia mente mi e' sembrato come se il mio amico etero in fondo reputi qualsiasi persona gay piu' "debole" e "predatrice" (inferiore?). Sono giorni che chiedo consigli ad amici gay su come affrontare la questione perche' in fondo tengo molto a questa amicizia anche se sento che sia stata scheggiata. Il suggerimento principale dai miei amici gay e' stato quello di non essere aggressivo o affrettato e aspettare una futura occasione per parlarne con il mio amico etero ma senza andare a creare l'occasione. Oggi invece ne parlavo con dei parenti etero (che sono "aperti" anche se detestano le "checche")..e secondo loro il mio amico ha tutto il diritto di avere questa paura...dicendomi che sono io che lo sto giudicando e che dovrei invece cercare di risolvere al piu' presto prima che si creino tensioni magari dicendogli che io sono gay e che mi sono sentito confuso dalla sua affermazione. Premetto che ho sempre rispettato il mio amico e non ho mai avuto nessun tipo di interesse sessuale nei suoi confronti e in fondo anche se a volte partecipa in tipiche frasi casualmente omofobiche non ho mai avuto l'esigenza vera di fare un coming out per mettere le mani avanti.  Ancora di piu', non sono convinto che fare un coming out ora solo per stimolare una sua reazione pilotata (magari ricevo delle scuse, sincere o insincere che siano?) sia la cosa piu' giusta anche se forse sarebbe almeno un modo per aprirgli gli occhi....gli stessi occhi che io ora mi trovo un po' a disagio a guardare troppo a lungo durante una conversazione. Insomma sono confuso.. parte di me vuole tagliare lentamente i ponti senza spiegazioni..parte di me vorrebbe provare a usare l'occasione per provare nel mio piccolo a "cambiare il mondo" e magari salvare l'amicizia e trasformare il tutto in qualcosa di positivo anche se mi resteranno sempre dei dubbi che le sue convinzioni non si possano cambiare e diventi semplicemente "politicamente corretto" quando ci si ritrovi insieme.

Se qualcuno ha qualche suggerimento, ringrazio in anticipo!! Scusate la confusione del testo..spero si capisca qualcosa.

Saluti e abbracci da una piccola citta' di provincia.

 

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Bullfighter4

Io onestamente fossi in te comincerei a diradare le frequentazioni con questo tuo amico e inizierei a passare più tempo con i tuoi amici gay. L’ideale sarebbe che lui venisse a sapere che tu sei gay senza che tu ti debba giustificare. Se ci tiene alla tua amicizia potrebbe magari fare qualche riflessione personale ed aprire la mente. Non vedo perché debba fare tu tutto lo “ sporco” lavoro di dirgli che sei gay, vedere che reazione ha, accettare forse i primi atteggiamenti negativi, etc, etc. condivido i tuoi dubbi che possa diventare un’amicizia di facciata. Non so quanti anni hai, ma normalmente col tempo si preferisce avere pochi amici veri, che molti “ vecchi “ amici che non contano quasi nulla. 
Potrebbe essere la spinta giusta per potare un po’ di rami secchi...

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Di per se il fatto che non guarda un gay a lungo negli occhi per paura che il gay si innamori di lui non e' una cosa negativa. Potrebbe al contrario essere vista come una forma per non creare una situazione spiacevole e di sofferenza per il gay che si innamorerebbe di lui in quanto lui non lo ricambierebbe.

quel che e' un po' strano e' la parola 'paura' che il gay si innamori di lui. Potrebbe essere una sua paura di dover confrontarsi con un innamoramento  indesiderato di un gay o una sua paura di far venire a galla una omosessualita' repressa del tuo amico ? Boh.

in ogni caso visto che lui non e' il tuo tipo lo puoi anche guardare a lungo negli occhi perche' non ti innamoreresti di lui.

Quanti anni avete tu e il tuo amico ?

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davydenkovic90

Oggettivamente, non ti hanno detto cose così gravi e violente, anche se sbagliate. Sono pensieri comuni poichè nascono da un'educazione omofoba che tutti, più o meno, abbiamo ricevuto, e da una riflessione approssimativa su temi lgbt dati da una non conoscenza diretta (la paura, del resto, nasce proprio perché non conosci la realtà di cui hai paura)

L'unica cosa concreta che puoi fare è la cavia per tutti noi - come ognuno di noi fa, nel suo piccolo, nel proprio contesto sociale - e quindi  fare coming out e sostenere il dibattito dal tuo punto di vista.

Quella che i gay siano attratti indistintamente da tutti gli uomini etero che vedono è una convinzione molto diffusa in certe sottoculture. Ed è sorella di altre simili e altrettanto fallaci, per esempio che l'amicizia tra uomo etero e donna etero non esista. Avrei delle idee ma non mi metto ad esporle qui.

Invita i tuoi amici/conoscenti a riflettere su questi due punti:

1) Non è detto che un gay che parla con loro sia per forza attratto da loro, anzi, è improbabile.

2) Il termine "volgare" non è sinonimo di "osceno". Per lo spettacolo delle drag queen, esistono inoltre aggettivi ben più calzanti: teatrale, ostentato, esagerato, kitsch, enfatico. Se vai ad un drag show non puoi aspettarti che declamino scene agresti tratte dalla poesia Ellenistica. Così come, se vai a una conferenza di letteratura greca, il professore di certo non indosserà un boa di piume e non lo struscerà sugli uomini presenti in sala sulle note de "La vie en rose".  Se uno preferisce essere intrattenuto con spettacoli di tipo diverso e non è piaciuto il drag show, perfetto, la prossima volta basterà cambiare locale.

Edited by davydenkovic90
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Ciao. Hai ricevuto buoni consigli. In realtà non è successo niente di strano e le dichiarazioni del tuo amico sono abbastanza normali per un etero che magari non ha mai affrontato in profondità il tema "gay". Questo bisogna ricordarlo perchè mentre per te è "la vita", per un etero è qualcosa che spesso è indiretto, lontano, basato sulla narrazione e non su conoscenza reale. Fino a che non ha un amico e/o un parente gay o non ha sperimentato in prima persona magari per un approccio di qualcuno, l'argomento rientra nelle cose "boh mah".
Concordo con @Bullfighter4 di resistere alla tentazione di andare li, sparargli che sei gay e poi stare li a subire gli effetti, a meno che questo non sia per te un amico molto intimo con il quale non vuoi avere segreti. Visto che come dici, invece, sei abbastanza dichiarato in altri ambiti, magari fai cadere la questione che sei gay o che potresti esserlo durante conversazioni casuali con gli amici, in maniera "naturale". Fai in modo che la cosa venga fuori indirettamente e poi si vedrà che succede.

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8 hours ago, artfox said:

mi e' sembrato come se il mio amico etero in fondo reputi qualsiasi persona gay piu' "debole" e "predatrice" (inferiore?).

questa mi pare una leggerissima contraddizione in termini: un predatore non credo si ritenga inferiore alla sua prede...

8 hours ago, artfox said:

ho sempre rispettato il mio amico e non ho mai avuto nessun tipo di interesse sessuale nei suoi confronti

vedi, spesso gli etero (se non ci conoscono) pensano che noi gay puntiamo solo a farci qualsiasi bipede, basta che respiri.

forse sarebbe il caso (se ricapitasse il discorso) che tu gli chiarisca questo punto

 

Edited by freedog
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"non riesce a guardare troppo un gay negli occhi, per paura che il gay si innamori di lui"

Non è una frase maligna, è semplicemente cogliona 🤣
Neanch'io ravvedo gravità in queste parole, frutto senz'altro di un preconcetto benigno radicato in molti etero secondo cui ogni gay si innamori di qualsiasi maschio vivente.

Ad ogni modo io, personalmente parlando, non sarei capace di reggere un'amicizia senza che i miei amici, se veramente tali, sappiano tutto di me.
Non posso pensare di occultare qualcosa di così importante a persone a cui sono così legato.

Non è frustrante mantenere viva un'amicizia (a cui tieni, stando alle tue parole) costellata i dubbi e timori circa il fatto che il vostro legame possa inquinarsi qualora sapesse del tuo orientamento sessuale?
Io coglierei l'occasione per parlarne e per saggiare se veramente sia un'amicizia che merita di essere coltivata.

Edited by Laen
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8 hours ago, artfox said:

Ha definito il tutto volgare.. per poi dire che troverebbe comunque volgare anche un uomo etero che si comporta cosi con una donna. La conversazione e' poi continuata con un altro di loro che ha detto piu' o meno che non riesce a guardare troppo un gay negli occhi, per paura che il gay si innamori di lui..

Nella scala delle reazioni omofobe i tuoi due amici ne hanno manifestate due standard di grado medio-alto, gerarchicamente la prima ha codice 6ESP-NR, la seconda 7ESP-NR. Si situano al di sotto delle reazioni peggiori ma sono comunque intense e ridicole.

La 6ESP-NR è definita "Perbenismo di Alvaro Vitali", e lo schema standard prevede che un uomo etero adulto, che si sfonda di pornazzi quotidianamente e non va in chiesa dai tempi della comunione del figlio di zia Caterina, diventi come d'incanto il temporaneo nobile difensore del decoro ecclesiastico della comunità dei timorati. 

 la 7ESP-NR è l'altrettanto classico "Ribaltamento proiettivo del ranocchio", nel quale l'etero, di solito bruttino e insicuro, paventa un suo straordinario potere di irretimento degli uomini, dicendo di fatto che guarda il gay negli occhi perché in realtà teme scaramanticamente di diventare gay e di essere lui ad "innamorarsi".

Sono reazioni che denotano una certa povertà socioculturale, quindi molto comuni negli ambienti provinciali. Gli altri non le definiscono gravi, a mio parere un po' lo sono soprattutto dal punto di vista pragmatico, perché denotano che c'è troppo lavoro da fare per sturargli il cervello, e potrebbero non avere sufficiente spessore cerebrale per riuscire nella procedura di decoglionamento.

Il tuo problema è che ti sei cacciato nel guaio di voler "salvare l'amicizia" con due avanzi d'oratorio, perché per il momento stai scegliendo di non vivere da dichiarato fra gli amici, facendo una vitaccia faticosa. Questo ti può far capire l'urgenza di cambiare compagnia e crearti un nuovo giro di persone decenti. All'inizio ti farà strano ma siamo quasi otto miliardi, non c'è più un centimetro quadrato di pianeta che non sia soffocato da esseri umani, quindi hai ottime possibilità di migliorare la situazione delle tue frequentazioni. Inoltre sei già dichiarato con i parenti quindi hai già le spalle forti, nonostante siano dei parenti un po' imbecilli, lasciatelo dire, perché non si può proprio sentire che "il tuo amico ha diritto di avere quella paura", è come dire che il tuo amico ha diritto di essere coglione. Ma sti grancazzi, è coglione ma non ha affatto il diritto di esserlo.

Ora puoi decidere di usare le cose che questi tizi dicono per giudicarli inidonei a ricevere il tuo coming out, oppure, se sei in vena e se li giudichi persone capaci di stare allo scherzo, puoi fare coming out e sfotterli un po' sui loro terrori bigotti. Ma sta a te decidere se vale la pena e se le condizioni non sono proibitive, oppure se è più semplice smettere di frequentarli. Di certo delle due una, la terza di tenerseli così come sono ti danneggerebbe un sacco nel lungo periodo, se ti dovrai trattenere perfino in mezzo agli amici quando dovresti avere modo svagarti liberamente.

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30 minutes ago, Laen said:

"non riesce a guardare troppo un gay negli occhi, per paura che il gay si innamori di lui"

Non è una frase maligna, è semplicemente cogliona 🤣
Neanch'io ravvedo gravità in queste parole, frutto senz'altro di un preconcetto benigno radicato in molti etero secondo cui ogni gay si innamori di qualsiasi maschio vivente.

Ad ogni modo io, personalmente parlando, non sarei capace di reggere un'amicizia senza che i miei amici, se veramente tali, sappiano tutto di me.
Non posso pensare di occultare qualcosa di così importante a persone a cui sono così legato.

Non è frustrante mantenere viva un'amicizia (a cui tieni, stando alle tue parole) costellata i dubbi e timori circa il fatto che il vostro legame possa inquinarsi qualora sapesse del tuo orientamento sessuale?
Io coglierei l'occasione per parlarne e per saggiare se veramente sia un'amicizia che merita di essere coltivata.

ci sono amici e amici. Non tutti pesano alla stessa maniera.

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15 minutes ago, dokdok said:

ci sono amici e amici. Non tutti pesano alla stessa maniera.

Certo, ma lui ha testualmente scritto "perche' in fondo tengo molto a questa amicizia".

Perché quindi non metterla alla prova esternandosi completamente?
Sarebbe un ottimo modo per valutarne la solidità e l'autenticità.

Edited by Laen
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Bullfighter4
4 minutes ago, Laen said:

Certo, ma lui ha testualmente scritto "perche' in fondo tengo molto a questa amicizia".

Perché quindi non metterla alla prova esternandosi completamente?
Sarebbe un ottimo modo per valutarne la solidità e l'autenticità.

Ni. Se fosse non dichiarato capirei, ma già il fatto che è dichiarato con alcuni, ma con questa persona no, mi fa capire che non sia una delle amicizie più strette.

Rimango della mia idea che ho bisogno di sapere quanti anni ha il TO. L’energia e l’affetto da incanalare nei rapporti personali non è infinita. Meglio concentrarsi su poche sane relazioni di amicizia che tentare di salvare rapporti che mi sembrano già molto superficiali. 

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9 minutes ago, Bullfighter4 said:

Ni. Se fosse non dichiarato capirei, ma già il fatto che è dichiarato con alcuni, ma con questa persona no, mi fa capire che non sia una delle amicizie più strette.

Stando alla mia comprensione del testo (che non pretendo essere eccelsa Lol) mi sembra di leggere che il TO è selettivamente dichiarato con parenti ed amici gay, mentre il gruppo di amici etero di cui parla non ne è a conoscenza.

Ora, se sostiene di tenere a qs amicizia mi vien da pensare che possa valer la pena approfondire la questione e cercare di diradare dubbi ed incertezze.
Che senso avrebbe, altrimenti, affermare di tenerci malgrado si tratti di un rapporto superficiale?

Proprio per tal ragione incoraggerei il coming out, un'amicizia va intesa come tale se libera di segreti onerosi, altrimenti è una semplice conoscenza priva di valore reale.
 

Edited by Laen
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12 minutes ago, Laen said:

Certo, ma lui ha testualmente scritto "perche' in fondo tengo molto a questa amicizia".

Perché quindi non metterla alla prova esternandosi completamente?
Sarebbe un ottimo modo per valutarne la solidità e l'autenticità.

Boh. Sono sempre un po' restio ai test di amicizia. 
Quando io ho fatto CO con gli amici, ho parlato con quelli con cui avevo bisogno anche di confrontarmi. La mia era una "necessità" di condivisione con delle persone che ritenevo adatte a parlarne con me in una fase in cui io ero confuso (vero che l'età avanzata cambia alcuni approcci).
Con gli altri non ho avuto bisogno di fare nulla. Ho vissuto, non ho nascosto nulla ma non è che mi sono messo a sbandierare la cosa, dopotutto ognuno ha la propria sfera intima. Quando ho avuto dei partner che hanno condiviso con gli altri dei momenti, non c'è stato bisogno di dichiarare nulla.

Ad esempio al momento ho un mio caro amico che ho iniziato al sesso gay e che è attualmente uno dei miei scopamici primari. Condividiamo insieme il gruppo di gioco con gli amici, siamo andati in vacanza insieme, abbiamo dormito insieme. Non c'è stato bisogno di dire nulla. Ne avranno parlato quando non c'ero? Probabile. Io sono un po' pettegolo e loro pure quindi perchè no? E' un problema? non credo.
Se uno avrà delle curiosità specifiche sarò li a soddisfarle, ma alla fine è importante? Io non sono "chi mi scopo".

Io credo che uno debba fare CO per se stessi, non per "rassicurare" o "testare" gli altri.

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2 minutes ago, dokdok said:

 Ho vissuto, non ho nascosto nulla ma non è che mi sono messo a sbandierare la cosa

Esiste una concreta via di mezzo tra il nascondere e lo sbandierare, ovverosia il vivere per come si è.

Io dalla parole del TO avverto soltanto un ingerente peso che il coming out potrebbe alleviare.
Io non parlavo di "testare" l'amicizia utilizzando il coming out come prova del nove, bensì di affacciarsi al rapporto con una completa naturalezza e senza riserve, è un modo perché il TO si alleggerisca e soprattutto possa delineare con chiarezza i contorni di qs amicizia a cui tiene.

Cosa significa esattamente "non è che mi sono messo a sbandierare la cosa"? Stiamo scherzando?
Dichiararsi agli amici - amici, non conoscenti - significherebbe "sbandierare" come se svolazzassimo tra la gente rivelando solennemente qualcosa di omissibile?

Avrò una concezione troppo trasparente dell'amicizia, non so che dire.

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15 minutes ago, Laen said:

Esiste una concreta via di mezzo tra il nascondere e lo sbandierare, ovverosia il vivere per come si è.

Io dalla parole del TO avverto soltanto un ingerente peso che il coming out potrebbe alleviare.
Io non parlavo di "testare" l'amicizia utilizzando il coming out come prova del nove, bensì di affacciarsi al rapporto con una completa naturalezza e senza riserve, è un modo perché il TO si alleggerisca e soprattutto possa delineare con chiarezza i contorni di qs amicizia a cui tiene.

Cosa significa esattamente "non è che mi sono messo a sbandierare la cosa"? Stiamo scherzando?
Dichiararsi agli amici - amici, non conoscenti - significherebbe "sbandierare" come se svolazzassimo tra la gente rivelando solennemente qualcosa di omissibile?

Avrò una concezione troppo trasparente dell'amicizia, non so che dire.

Sono punti di vista. E, ripeto, dipende da tanti fattori. Comprendo il tuo punto, lo rispetto, è un tema delicato e quindi non alziamo i toni, ma ci sta anche accettare che non è unico. 

Secondo me, e ripeto secondo me, mia opinione, tutto dipende da quanto ti senti libero di vivere la tua amicizia e, perchè no, in quale fase della vita tu sei. La naturalezza la hai con i tuoi comportamenti, non con dei discorsi preparati. Se mi va di abbracciare un ragazzo con cui sto insieme mentre sto con i miei amici, lo faccio e non necessito di "prepararli". Proprio perchè sono i miei amici no?

Il mio consiglio al TO è di capire con se stesso se questa situazione con il suo gruppo di amici è complicata per lui stesso. Se si sente "a disagio" per il fatto che ha paura di non essere accettato dai suoi amici. Allora dovrebbe valutare un CO per se stesso, per liberarsi dalla condizione di "senso di non appartenenza", non per gli amici, non per delineare i contorni di una amicizia (non mi piace l'idea di dover misurare una amicizia con dei test, ma è una idea mia, non credo solo che sia trasparenza).

Io credo che il problema di @artfox sia di capire il rapporto tra se stesso e gli altri amici "etero", e non credo sia una questione del singolo amico che ha parlato. 

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Bullfighter4

Io continuo a non capire perché uno dovrebbe sbattersi così tanto per qualcosa che nel 2020 dovrebbe essere abbastanza normale. Con così tanta bella gente al mondo, a me onestamente non importa troppo di cercare di educare chi non riesce a farlo da se. Però ammetto che sono molto estremo in queste cose. Spero il TO sia un giovanissimo, e allora capisco un po’ di più tutte queste remore nel lasciare che questa amicizia ( che a me non sembra tale) faccia il suo corso.

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14 minutes ago, Bullfighter4 said:

Io continuo a non capire perché uno dovrebbe sbattersi così tanto per qualcosa che nel 2020 dovrebbe essere abbastanza normale.

Perché certe volte l'affetto e il sentimento d'amicizia non sono così facili da polverizzare e possono addirittura prescindere da alcune cattive ottusità.
Non è sempre tutto bianco o tutto nero

Edited by Laen
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2 hours ago, freedog said:

questa mi pare una leggerissima contraddizione in termini: un predatore non credo si ritenga inferiore alla sua prede...

In Natura magari no, però sai benissimo che la rappresentazione macchiettistica degli omosessuali è questa : un uomo inferiore, perchè tendenzialmente effeminato che non può fare a meno di provarci con qualunque eterosessuale che gli capiti a tiro...

Certo non è più la rappresentazione attuale, ma lo è stata come minimo dagli anni '50 agli anni '90 del secolo scorso

10 hours ago, artfox said:

parte di me vorrebbe provare a usare l'occasione per provare nel mio piccolo a "cambiare il mondo"

@artfox la risposta già la sai, per smentire questa stupidaggine dovresti fare CO e dire al tuo conoscente etero che tu sei omosessuale ma non l'hai mai ritenuto sessualmente interessante ( che tu non sei una macchietta già lo sa...perchè non ti ha mai sgamato )

I tuoi parenti etero dicono che lui ha tutto il diritto di essere omofobico e rivendicano pure per sé il diritto di esserlo nei confronti dei gay più effeminati, o effeminati

Hai quindi già la prova-provata che fare CO purtroppo può non bastare, i tuoi parenti nonostante il tuo CO continuano a detestare le checche, rivendicano l'omofobia nei loro confronti e pure le paure del macchiettismo in altri etero loro pari

Ciò che il CO può fare è solo restituire a te la parola per ribattere alle loro parole e magari riuscire a fare sentire loro a disagio

 

 

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31 minutes ago, dokdok said:

La naturalezza la hai con i tuoi comportamenti, non con dei discorsi preparati. Se mi va di abbracciare un ragazzo con cui sto insieme mentre sto con i miei amici, lo faccio e non necessito di "prepararli". Proprio perchè sono i miei amici no?

Vero, ma da cosa credi che possa derivare l'evidente ritrosia del TO? Dovrebbe abbattere il muro d'omertà, prima per lui e poi per saldare o disfare le amicizie che non dovrebbero nascondere nessuna tensione (che invece in qs topic è oltremodo palpabile).

 

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11 hours ago, artfox said:

non riesce a guardare troppo un gay negli occhi, per paura che il gay si innamori di lui.

questo narcisismo imperante... sul momento non sembra ma in realtà è divertente dirgli in faccia: guarda che non mi interessi proprio, dormi tranquillo
 

11 hours ago, artfox said:

per provare nel mio piccolo a "cambiare il mondo"

Beh è vero che il mondo si cambia anche una persona alla volta
 

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13 minutes ago, Laen said:

Vero, ma da cosa credi che possa derivare l'evidente ritrosia del TO? Dovrebbe abbattere il muro d'omertà, prima per lui e poi per saldare o disfare le amicizie che non dovrebbero nascondere nessuna tensione (che invece in qs topic è oltremodo palpabile).

 

Io credo che in modi diversi diciamo tutti la stessa cosa dopotutto. 

14 minutes ago, Krad77 said:

questo narcisismo imperante... sul momento non sembra ma in realtà è divertente dirgli in faccia: guarda che non mi interessi proprio, dormi tranquillo
 

Beh è vero che il mondo si cambia anche una persona alla volta
 

Vabbe' magari è anche una fantasia. Secondo me si prendono troppo sul serio delle posizioni che sono necessariamente leggere per un etero, anche se non lo sono per il gay nascosto che le ascolta. O magari è semplicemente uno che sta "maturando" dentro di se una fantasia, perchè no? Non è certo il primo che ho conosciuto, e poi ho il mio caso personale.

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33 minutes ago, Hinzelmann said:

In Natura magari no, però sai benissimo che la rappresentazione macchiettistica degli omosessuali è questa : un uomo inferiore, perchè tendenzialmente effeminato che non può fare a meno di provarci con qualunque eterosessuale che gli capiti a tiro...

La paura degli eterosessuali invece è proprio quella di essere visti come "donne"

e hanno il timore della molestia sessuale da parte di qualcuno fornito di pene

a cui "non bisogna dare le spalle" e "non chinarsi a raccogliere la saponetta".

Per questo nell'esempio che fa l'amico dice "troverebbe volgare anche che un uomo etero ci provi così con una donna"

perché nell'immaginario omofobo è l'etero a divenire "donna".

E il gay ci prova con tutti proprio in quanto maschio e come maschio pensa sempre al sesso.

 

E' strano come questo immaginario omofobo conviva con quello dell'effeminato.

Anni fa raccolsi due volantini pressocché identici con "l'identikit dell'omosessuale"

uno fatto da Forza Nuova e uno fatto dal Front National francese.

Nel primo era raffigurata una checca e nel secondo un macho coi baffi vestito di cuoio.

Nonostante l'ambiente di estrema destra fosse simile in un caso era prevalente

lo schifo verso il passivo e nell'altro il timore verso l'attivo.

Negli anime giapponesi e in molta cultura pop i due vengono fusi

nell'effeminato peloso, enorme e muscoloso che ci prova col protagonista:

il "mostro perfetto" che vuole vestirsi da sposa e sodomizzarti.

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37 minutes ago, Almadel said:

il "mostro perfetto" che vuole vestirsi da sposa e sodomizzarti.

L'immaginario fascista sull'omosessualità meriterebbe davvero di essere studiato, e sì, è vero è proprio scisso, da un lato la derisione della checca, che consente alle società omofobiche di apprezzare con morbosità disgustata i personaggi gay o presunti tali dei talk show di Mediaset attraverso l'asessualizzazione, forse come modo per deridere una presunta isteria femminile simulata e resa "pura" perché non può essere oggetto di attrazione sessuale; dall'altro il terrore dello stupratore di maschi, cioè l'evocazione del tabù del cambiamento dei ruoli come fantasma della distruzione dell'ordine costituito e furto del monopolio dello stupro, che la Patria affida in origine solo al capetto della squadraccia.

Edited by Sampei
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Ma perché detestano le "checche"?

A me farebbe incazzare abbestia questa cosa.

Della serie "ma dai, lo sai che non mi riferisco a te, tu non sei mica come gli altri del tuo tipo".

"Ah, grazie! Che culo! Sono stato elevato a gay da cortile".

Edited by Hazel226
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20 minutes ago, Almadel said:

E' strano come questo immaginario omofobo conviva con quello dell'effeminato.

Anni fa raccolsi due volantini pressocché identici con "l'identikit dell'omosessuale"

uno fatto da Forza Nuova e uno fatto dal Front National francese.

Nel primo era raffigurata una checca e nel secondo un macho coi baffi vestito di cuoio.

Nonostante l'ambiente di estrema destra fosse simile in un caso era prevalente

lo schifo verso il passivo e nell'altro il timore verso l'attivo.

E' una cosa che notai anch'io mezzo secolo fa, quand'ero giovane, sui 22, 23 anni:

mi capitò d'ascoltare una battuta d'un mio conoscente, allora sulla cinquantina d'anni, il quale osservò che, dovendo entrare per lavoro in una certa scuola di danza per ballerini maschi, avrebbe dovuto, per precauzione, camminare "con il culo aderente al muro".

Normalmente anche allora i danzatori maschi erano giudicati quasi tutti effeminati in virtù dell'attività stessa e dunque la cautela per conservare intatte le proprie terga strideva con la passività femminile attesa in quelle persone:

di logica, essendo tra personaggi considerati effeminati, il tizio avrebbe dovuto, per cautela, piuttosto camminare "con il pene aderente al muro".

 

3 minutes ago, Hazel226 said:

Ma perché detestano le "checche"?

E' come domandare:

"perché disprezzano gl'imbecilli?"

Se uno è un imbecille, è giocoforza disprezzarlo....

Il problema è se colui, il quale è giudicato imbecille, sia veramente imbecille 😉 

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La valenza concettuale di checca ai miei tempi era spregiativa almeno quanto quella d'imbecille:

oggi forse è diverso, ma, dall'uso che ne fanno molti anche su questo forum, non direi molto diverso.

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La valenza spregiativa gliel'ha affibbiata chi? Gli stessi che hanno dato valenza spregiativa a finocchio, ad esempio.

L'imbecille lo puoi disprezzare per i danni che arreca agli altri con la sua imbecillità, nel caso.

L'essere checca invece non implica nulla di negativo a parte il fatto di non aderire a un modello di uomo prestabilito. 

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Non è che tutti gl'imbecilli arrechino danni altrui.... ed infatti possono essere disprezzati a prescindere dai danni causati o temuti.

In ogni caso è chiaro che il contenuto concettuale tra imbecille e checca è diverso, ma quello che volevo notare è che detestazione o disprezzo sono insiti nei concetti stessi indicati, quindi la questione parrebbe doversi piuttosto spostare sull'aderenza di coloro cui sono applicati alla concettualità come normalmente recepita:

se cioè uno sia veramente imbecille o veramente checca....

Edited by Mario1944
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