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Una scala/mappa dell'omofobia interiorizzata, cosa possibile?


Dav1de

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@Uncanny sai a che mi hai fatto pensare?  Al fatto di fare non fare coming out che è diventato anche strumento politico in mano ad associazioni LGBT quasi escludente per chi non fosse dello stesso parere sul valore e l importanza attrubuita al coming out. Leggi pure sopra!! 

Edited by mauzz
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1 hour ago, marco7 said:

Oggi la differenza affettiva e sessuale tra gli etero e i gay e' minima

Credo che faresti meglio a tornare alle tue inquietanti fotine, invece di scrivere queste cose.

55 minutes ago, mauzz said:

gli omosessuali sono analizzati in negativo

This.

Siamo il punto di riferimento verso il mago basso, quella cosa che "Che schifo!" e che proprio per questo viene morbosamente ammirata.

55 minutes ago, Almadel said:

tre matrici culturali

Interessante punto di vista.

34 minutes ago, marce84 said:

l'attivo puro non è tale per vocazione, ma per paura?

Molti tendono ad offrire un'immagine di sé molto più "virile" di quanto non siano davvero, sia a livello estetico che comportamentale.

Tra gli anglosassoni vige non a caso il proverbio: Se ti dice che è attivo, è versatile; se ti dice che è versatile, è passivo; se ti dice che è passivo, è onesto.

30 minutes ago, Gondo said:

non finisce paradossalmente per dimostrare un rifiuto interiorizzato della propria diversità?

No, affatto.

Il modello di famiglia eteronormativa è uno dei modelli possibili di famiglia (vedi la discussione su tradimento e coppie aperte/chiuse), e noi sappiamo benissimo che ci sono altre infinite sfumature al punto di sperimentare senza pietà. Il problema sussiste quando noi si guarda a quel modello credendo sia l'unico possibile e quindi si cominciano a fare confronti e paragoni che si rivelano inevitabilmente essere peggiorativi per la realtà omo.

Il fatto che la mia famiglia assomigli a quella eteronormativa non significa necessariamente che sia stata presa a modello: se si parte da punti diversi per arrivare nello stesso luogo, non si può affermare di aver compiuto il medesimo viaggio.

36 minutes ago, Bloodstar said:

Diciamo

E io che mi aspettavo una replica alla Rivoluzione Francese!

26 minutes ago, marce84 said:

quasi una sorta di orgoglio

In realtà, questa sorta di orgoglio appare maggiormente tra la popolazione "passiva" che vive tranquillamente il proprio ruolo sessuale. A mio avviso, c'è una forte componente identitaria: in una società androcentrica e maschilista, il mio essere solamente ricettivo mi identifica fortemente e assume un valore che ha quasi del rivoluzionario.

I passivi come i nuovi girondini, insomma.

 

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35 minutes ago, mauzz said:

Infatti come dici tu è l invasività dei modelli dominanti etero/bianchi che interiorizzati dai subalterni gay/neri impedisce o ostacola una espressione di se o meglio forzerà delle dinamiche identitarie a favore di certi aspetti piuttosto che di altri.

Esatto!

36 minutes ago, Hinzelmann said:

Il Criterio principe per mappare l'omofobia interiorizzata è l'ACCETTAZIONE

Non sono del tutto d'accordo perché depolicitizzi la questione riducendo a dinamiche psicologiche. Conosco persone che si accettano, ma che fanno discorsi che potrebbe fare la Meloni. Ad esempio non sono d'accordo con le adozioni perché i gay essendo libertini non sarebbero buoni genitori.

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1 minute ago, LocoEmotivo said:

E io che mi aspettavo una replica alla Rivoluzione Francese!

Ma ti pare che mi metto a disquisire di rivoluzioni.

2 minutes ago, LocoEmotivo said:

I passivi come i nuovi girondini, insomma.

I girondini erano rivoluzionari borghesucci che fecero una fine orribile.

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1 minute ago, LocoEmotivo said:

Il fatto che la mia famiglia assomigli a quella eteronormativa non significa necessariamente che sia stata presa a modello: se si parte da punti diversi per arrivare nello stesso luogo, non si può affermare di aver compiuto il medesimo viaggio.

Mi sembra un po' arrampicarsi sugli specchi. Non mi pare che alle origini (ma potrei sbagliarmi essendo poco informato) che il movimento gay rivendicasse il matrimonio gay. È una battaglia relativamente recente. Ci saranno pure delle ragioni che spiegano questo cambiamento.

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4 minutes ago, Gondo said:

Non sono del tutto d'accordo perché depolicitizzi la questione riducendo a dinamiche psicologiche. Conosco persone che si accettano, ma che fanno discorsi che potrebbe fare la Meloni. Ad esempio non sono d'accordo con le adozioni perché i gay essendo libertini non sarebbero buoni genitori.

🤣

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2 minutes ago, Bloodstar said:

I girondini erano rivoluzionari borghesucci che fecero una fine orribile.

Hahahaha infatti la rivoluzione francese è stata una rivoluzione borghese alla fine ma sempre una rivoluzione.

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21 minutes ago, Hinzelmann said:

Non era mia intenzione mettere sotto giudizio nessun utente nella sua individualità o istituire gerarchie

Non perchè io voglia infastidire chi magari non l'ha ancora fatto, ma perchè il tema è oggettivamente questo

 

Lo so, tranquillo. Ho voluto io stesso pormi come esempio.

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13 minutes ago, Gondo said:

Ci saranno pure delle ragioni che spiegano questo cambiamento

Sì: il potere.

Quando non hai alcun potere contrattuale, puoi spararla più forte che puoi; quando puoi contrattare, cerchi di fare una proposta ragionevole.

Viepiù che la famiglia del Mulino Bianco non è il modello di noi tutti, e te lo dimostrano gli scapoli impenitenti che continuano a fare gli scopatori seriali.

Se poi vogliamo ritenere le posizioni del FUORI (/chapeau) valide ad oltranza, a quel punto siamo nell'utopia più pura e dobbiamo cominciare ad infarcire i nostri discorsi di condizionali. 

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@mauzz Io farei rientrare il discorso sull'omofobia interiorizzata nella dimensione dell'accettazione di sé

Fuori da questo possono esserci altre manifestazioni di omofobia interiorizzata? Sì, ma diventa un processo alle intenzioni, un disquisire inutile se quanto espresso sia genuino o frutto di una manipolazione di cui non ci si può ergere a giudice

Considero il CO fondamentale nel processo di emancipazione di noi gay, ma non squalificherò mai chi la pensa diversamente come "omofobo interiorizzato"

E' pieno di gay dichiaratissimi, magari anche uniti civilmente, contrari all'omogenitorialità. Hanno idee di merda, ma non per questo le considererò come frutto di una manipolazione e non genuine. Semplicemente nel nostro paese è fortemente radicato il "culto della mamma", quindi la mancanza della figura materna è non di rado considerata inammissibile anche da persone gay. Ma questo non significa odiare sé stessi ed essere omofobi interiorizzati

Questo è solo un esempio, se ne potrebbero fare molti altri

Edited by Uncanny
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14 hours ago, Dav1de said:

Per me l'omofobia interiorizzata è come un puzzle immenso, dai pezzi forse non infiniti, ma impossibile da completare dal tutto. Anche se vale la pena assemblarlo a poco a poco...

Mi pare, deducendo anche da quel che nei decenni ho letto su questo ed altri forum gay, che nel 99% dei casi l'accusa di "omofobia interiorizzata"  celi semplicemente un dissenso dell'accusante dalle opinioni dell'accusato in merito alle strutture politiche, sociali, familiari, culturali e perfino ai comportamenti più privati.

Forse, forse...., il restante 1% dei casi può esser riferibile alla cosiddetta "omofobia interiorizzata", ma sarebbe prima da definire adeguatamente che mai s'intenda.

Anche il caso citato sopra di Cattolici o Cristiani od eventualmente Musulmani od altri, i quali si riconoscano insieme omoeroticamente inclinati e peccatori di sodomia, non mi pare possa ricondursi all' "omofobia interiorizzata", ma semmai all'omofobia culturale ambiente, da cui essi non possono sottrarsi in forza della loro fede religiosa.

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Just now, Uncanny said:

Io farei rientrare il discorso sull'omofobia interiorizzata nella dinamica dell'accettazione di sé

Quoto in pieno.

12 minutes ago, Saramandasama said:

Non diciamo cazzate!

Ma non ti sei ancora annoiato di non far ridere nessuno?

34 minutes ago, mauzz said:

strumento politico in mano ad associazioni LGBT

Ripeto a tuo uso esclusivo (visto che sei un newbie) una considerazione di carattere generale: il CO è SEMPRE un atto politico, che venga fatto o meno. Costringe il mondo a considerarti nella tua specificità oppure registra la tua volontà di uniformarti, ma comunque impatta (e non poco) almeno almeno sulle persone che ti sono più vicine.

A mio avviso, le associazioni LGBT c'entrano ben poco: se tu dici di essere frocio, la gente dovrà tenerne conto. Punto e sto.

30 minutes ago, Bloodstar said:

I girondini erano rivoluzionari borghesucci che fecero una fine orribile

Ma perché mi fai sempre pentire di tutto? 

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1 hour ago, Almadel said:

Si basa - a grandi linee - principalmente su tre matrici culturali:

quella ebraica: l'Impurità, in quanto collegata alla feci come il maiale o il cane.

quella greca: l'Irrazionalità, in quanto non finalizzata alla procreazione

e quella romana: l'Effeminatezza, in quanto è disonorevole fare con un uomo quello che ci fa una donna.

L'esame dei testi nega questa tripartizione:

la vera differenza direi stia invece nell'originalità greca in merito al maggior apprezzamento dell'omoerotismo in forza della sua efficacia educativa e socializzante rispetto alla semplice efficacia prolifica dell'eteroerotismo.

1 hour ago, mauzz said:

questo sforzo dei gay di dimostrare di essere come gli etero e volere le loro stesse cose, il matrimonio, i figli, ecc non finisce paradossalmente per dimostrare un rifiuto interiorizzato della propria diversità?

Innanzi tutto bisognerebbe aggiungere "alcuni":

"questo sforzo di alcuni gay di dimostrare di essere come gli etero e volere le loro stesse cose".

Inoltre, affinché nel caso che citi si possa parlare di "omofobia interiorizzata", sarebbe necessario almeno porre come condizione gaya "normale" quella di chi rifiuti matrimonio, figli ed altri valori propriamente eterocliti, che peraltro non credo siano molti:

ma in questo modo ci si riduce ad accusare di "omofobia interiorizzata" semplicemente chi, come dicevo sopra, dissenta in merito alle strutture politiche, sociali, familiari, culturali e perfino ai comportamenti più privati.

D'altronde nei millenni la condizione dell'homo homoeroticus s'è variamente atteggiata, sia in ambienti omofobi sia in ambienti omofili come quello greco classico, e dunque non vedo come si possa pretendere di definire una condizione gaya "normale" in assoluto:

al più possiamo far riferimento al quod plerumque nunc accidit, che peraltro pare smentire un correre in massa dei gay alla stipulaione di matrimoni o d'unioni civili ed alla produzione ovvero adozione di figli.

Edited by Mario1944
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43 minutes ago, LocoEmotivo said:

A mio avviso, le associazioni LGBT c'entrano ben poco: se tu dici di essere frocio, la gente dovrà tenerne conto. Punto e sto

Si io mi riferivo al fatto che c'è in alcuni ambienti una pressione a favore del coming out e chi non lo fa è visto in maniera un po' negativa o atteggiamento etichettato come elemento di omofobia interiorizzata. @Uncanny è il processo nella dinamica dell'accettazione di sé!Bello!

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2 hours ago, marce84 said:

Cioè, secondo te l'attivo puro non è tale per vocazione, ma per paura? Lo chiedo da scarsissimo conoscitore del mondo omosessuale e non con intento polemico. Nel rifiuto aprioristico ad essere penetrati può darsi ci sia questa componente, visto che nessuno muore - perdonate il francesismo o l'almadelismo, come dir si voglia - per un cazzo in culo. Tuttavia, non credo che quella da te indicata sia l'unica ragione che contribuisce a rendere un uomo solo attivo. Se fosse vero quanto affermi, gli attivi puri dovrebbero avere una quota di quella che voi chiamate "omofobia interiorizzata" maggiore dei versatili e dei passivi puri.

Se in qualcuno opera questa idea che la passività anale sia "degradante"

in genere opta o per la masturbazione reciproca tra "maschi etero"

o per la versatilità, perché teme che a essere solo passivo si stabilisca una gerarchia.

Non credo si dedichi ai pompini, perché è difficile che li reputi meno "umilianti".

Di certo non si mette a fare l'attivo invidiando il piacere del suo partner...

perché se godi all'idea di "degradarlo" hai delle tendenze sadiche

e non sei solo un versatile con qualche problema di omofobia interiorizzata.

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1 hour ago, marce84 said:

Lo so, tranquillo. Ho voluto io stesso pormi come esempio.

A livello ipotetico sei disponibile a fare un discorso su un'omofobia interiorizzata, di cui potresti non essere consapevole?

Un buon criterio è richiamare alla mente le cose che ci infastidiscono, senza che ve ne sia un chiaro motivo

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16 hours ago, Dav1de said:

Per me l'omofobia interiorizzata è come un puzzle immenso, dai pezzi forse non infiniti, ma impossibile da completare dal tutto. Anche se vale la pena assemblarlo a poco a poco...

E voi che ne dite? Condividete anche voi?

Condivido anche se nella mia visione "fantasiosa" prende forma come giochino delle porte (quello dove dietro una c'è una tigre e dietro a un altra  c'è la salvezza) su più e più livelli e man mano che uno cerca di proseguire c'è una difficoltà maggiore. Quasi sempre il gioco parte col bivio tra "eterosessualità norma e felicità" e "omosessualità insoddisfazione e condanna". Entrando nella prima si cerca di reprimere e vivere una "seconda vita" talvolta forzosa. Entrando nella seconda si vive l'omosessualità con affanno e tristezza, pensando a una vita solitaria e triste. C'è una sorta di diramazione, di cliché e pregiudizi da abbattere. Ovviamente le porte possono essere più di due e non necessariamente devono sfociare nella depressione gay, anzi alcune sono pure "simpatiche" [ gay = donna] [ lesbica = uomo] 🤣

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2 hours ago, Gondo said:

Mi sembra un po' arrampicarsi sugli specchi. Non mi pare che alle origini (ma potrei sbagliarmi essendo poco informato) che il movimento gay rivendicasse il matrimonio gay. È una battaglia relativamente recente. Ci saranno pure delle ragioni che spiegano questo cambiamento.

Agli inizi delle lotte il matrimonio veniva visto come un'istituzione tanto artificiosa come vessatoria, imposta dall'alto,


piuttosto che la ratifica di qualcosa che può sorgere genuinamente dal basso come lo intendiamo oggi, 


il quale conferma e rafforza il fatto che l'essere LGBTQ è parte della natura umana, piuttosto che una visione del mondo oppure un mero stile di vita.

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Saramandasama
1 hour ago, Almadel said:

Se in qualcuno opera questa idea che la passività anale sia "degradante"

in genere opta o per la masturbazione reciproca tra "maschi etero"

o per la versatilità, perché teme che a essere solo passivo si stabilisca una gerarchia.

Non credo si dedichi ai pompini, perché è difficile che li reputi meno "umilianti".

Di certo non si mette a fare l'attivo invidiando il piacere del suo partner...

perché se godi all'idea di "degradarlo" hai delle tendenze sadiche

e non sei solo un versatile con qualche problema di omofobia interiorizzata.

Questo botta e risposta tra te e marce ricorda tanto uno dei tanti da te avuti con il troll storico akinori. Passano decenni eppure...

2 hours ago, LocoEmotivo said:

Quoto in pieno.

Ma non ti sei ancora annoiato di non far ridere nessuno?

Ripeto a tuo uso esclusivo (visto che sei un newbie) una considerazione di carattere generale: il CO è SEMPRE un atto politico, che venga fatto o meno. Costringe il mondo a considerarti nella tua specificità oppure registra la tua volontà di uniformarti, ma comunque impatta (e non poco) almeno almeno sulle persone che ti sono più vicine.

A mio avviso, le associazioni LGBT c'entrano ben poco: se tu dici di essere frocio, la gente dovrà tenerne conto. Punto e sto.

Ma perché mi fai sempre pentire di tutto? 

 

leggi altrove, come la maggioranza del forum sopravvissuto  evita di leggere le tue!

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Il matrimonio era considerato il Male, rappresentazione per antonomasia del modello sociale eteronormato e patriarcale 

Il movimento omosessuale non perseguiva affatto un'ideale di uguaglianza, considerata omologazione al modello eterosessuale borghese. Lo scopo era invece il sovvertimento del sistema e la rivoluzione dei costumi

Mi pare fosse Grillini a dire che quando ad inizio anni '80 propose ad Arcigay di mettere il riconoscimento delle convivenze omosessuali (neanche parliamo di matrimonio, che non era neanche concepito) fra gli obiettivi dell'associazione, fu immediatamente subissato di critiche con accuse di volersi omologare, etc. Dopo una lunga battaglia riuscì a farlo mettere fra gli ultimi punti per importanza nel manifesto programmatico 

Discorso simile per Andrew Sullivan, famoso giornalista e attivista americano (repubblicano tra l'altro), che fu il primo in assoluto a sostenere la legalizzazione del matrimonio egualitario a fine anni '80 in un articolo di giornale della stampa generalista. Fu più attaccato per questo dalle associazioni gay che dai conservatori

Il cambio di paradigma avvenne dagli anni '90, probabilmente per un bisogno di normalità dopo la crisi di AIDS del decennio precedente. Si capì che vivere una vita tranquilla insieme al proprio partner con il dovuto riconoscimento legale e le relative protezioni non era evidentemente così terribile, per quanto poco "rivoluzionario". E si capì che era evidentemente più efficace ai fini dell'emancipazione e dell'accettazione rivendicare un'ideale di uguaglianza presentandosi appunto come uguali rispetto ad uno di rivoluzione presentandosi come freak - nel senso proprio del termine - antisistema (a questo proposito potrei riportare un passaggio da un libro interessante dell'epoca)

Il movimento lgbt dunque si divise, con la netta maggioranza che spostò i suoi obiettivi sul riconoscimento di unioni civili, matrimonio, adozioni, etc. e una minoranza - il movimento queer - che portò avanti gli ideali precedenti in continuità con il movimento nella sua forma originaria 

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12 minutes ago, Uncanny said:

Il matrimonio era considerato il Male, rappresentazione per antonomasia del modello sociale eteronormato e patriarcale 

Il movimento omosessuale non perseguiva affatto un'ideale di uguaglianza, considerata omologazione al modello eterosessuale borghese. Lo scopo era invece il sovvertimento del sistema e la rivoluzione dei costumi

Mi pare fosse Grillini a dire che quando ad inizio anni '80 propose ad Arcigay di mettere il riconoscimento delle convivenze omosessuali (neanche parliamo di matrimonio, che non era neanche concepito) fra gli obiettivi dell'associazione, fu immediatamente subissato di critiche con accuse di volersi omologare, etc. Dopo una lunga battaglia riuscì a farlo mettere fra gli ultimi punti per importanza nel manifesto programmatico 

Discorso simile per Andrew Sullivan, famoso giornalista e attivista americano (repubblicano tra l'altro), che fu il primo in assoluto a sostenere la legalizzazione del matrimonio egualitario a fine anni '80 in un articolo di giornale della stampa generalista. Fu più attaccato per questo dalle associazioni gay che dai conservatori

Il cambio di paradigma avvenne dagli anni '90, probabilmente per un bisogno di normalità dopo la crisi di AIDS del decennio precedente. Si capì che vivere una vita tranquilla insieme al proprio partner con il dovuto riconoscimento legale e le relative protezioni non era evidentemente così terribile, per quanto poco "rivoluzionario". E si capì che era evidentemente più efficace ai fini dell'emancipazione e dell'accettazione rivendicare un'ideale di uguaglianza presentandosi appunto come uguali rispetto ad uno di rivoluzione presentandosi come freak - nel senso proprio del termine - antisistema (a questo proposito potrei riportare un passaggio da un libro interessante dell'epoca)

Il movimento lgbt dunque si divise, con la netta maggioranza che spostò i suoi obiettivi sul riconoscimento di unioni civili, matrimonio, adozioni, etc. e una minoranza - il movimento queer - che portò avanti gli ideali precedenti in continuità con il movimento nella sua forma originaria 

Ma secondo voi questo voler essere rivoluzionari non è un po' anche raccogliere le briciole dalla tavola degli eterosessuali?  Nel senso per anni e anni e forse più,  non abbiamo potuto nei nostri 20 anni o prima uscire mano nella mano con il nostro ragazzo o presentarlo in famiglia, cosa che anche oggi può accadere ma in quantità diversa,  quindi ciò che il mondo etero ci lasció fare è stato quello di fare delle sveltine,  di incontrarci magari tra sposati,  di fare sesso e poi riscappare a casa, o qualcosa del genere, quindi tutta questa voglia di non omologarsi nasce da noi o abbiamo interiorizzato una stigmatizzazione della quale oggi andiamo fieri e rivendichiamo? E quindi è propio come dice @Almadelche è la nostra affettività che alla fine c'è sempre stata negata. 

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13 minutes ago, mauzz said:

Ma secondo voi questo voler essere rivoluzionari non è un po' anche raccogliere le briciole dalla tavola degli eterosessuali?

Potresti vedere come "briciole" anche quella zozzeria di unioni civili, visto che rimane un matrimonio di serie B, e potresti considerare (di converso) che i rivoluzionari sono rimasti fedeli ai loro dettami iniziali e mangiano quello che raccolgono autonomamente. 

Ben poco, purtroppo, è inequivocabile. 

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3 minutes ago, LocoEmotivo said:

Potresti vedere come "briciole" anche quella zozzeria di unioni civili, visto che rimane un matrimonio di serie B, e potresti considerare (di converso) che i rivoluzionari sono rimasti fedeli ai loro dettami iniziali e mangiano quello che raccolgono autonomamente. 

Ben poco, purtroppo, è inequivocabile. 

Si Ste unioni civili so na zozzeria. Forse passo iniziale per un raggiungimento a livello civile legale di un riconoscimento egualitario. Come le lotte operaie hanno avuto, ed hanno ancora,  il loro percorso. Insomma se non sei bianco, etero e borghese in questo mondo hai da trottà!  

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53 minutes ago, Mario1944 said:

la vera differenza direi stia invece nell'originalità greca in merito al maggior apprezzamento dell'omoerotismo in forza della sua efficacia educativa e socializzante rispetto alla semplice efficacia prolifica dell'eteroerotismo.

Mi riferisco ovviamente alla condanna stoica.

Io ho scritto "greco" e tu hai capito "classico", mentre io intendevo "ellenistico"

Supperggiù dalla Guerra del Peloponneso,

quando si sviluppano i sementi della condanna dell'omosessualità

perché servono figli per la patria.

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7 minutes ago, Almadel said:

Mi riferisco ovviamente alla condanna stoica.

Io ho scritto "greco" e tu hai capito "classico", mentre io intendevo "ellenistico"

Supperggiù dalla Guerra del Peloponneso,

quando si sviluppano i sementi della condanna dell'omosessualità

perché servono figli per la patria.

ciao forse non c'è proprio una condanna dell' omosessualità perché servono figli per la guerra,  anche perché nelle leggi dei militari stessi veniva permesso un concubinato omo,  più che altro secondo me è interessante il punto di vista della Cantarella in "secondo natura,  la bisessualità del mondo antico" lei dice che è proprio per la guerra del Peloponneso dopo la sconfitta quindi di atene come polis egemonica che l omosessualità non è più vista di buon occhio,  perché non é più funzionale al mantenimento di un organizzazione statale, il rapporto tra maschio adulto e maschio più giovane era soprattutto per il giovane un momento di passaggio, e un iter per arrivare all' adultità, è normale che se questo schema civico viene meno l' omosessualità viene vista solo come un vizio. E così è stato e questo ha anche trovato terreno fertile all attecchire del cristianesimo

Figli per la patria scusa HahhHaa rimane come dico sopra però 🙂

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3 hours ago, Uncanny said:

Fuori da questo possono esserci altre manifestazioni di omofobia interiorizzata? Sì, ma diventa un processo alle intenzioni, un disquisire inutile se quanto espresso sia genuino o frutto di una manipolazione di cui non ci si può ergere a giudice

Può anche darsi che Malgioglio - che compare in copertina su "Il Giornale" per dire che non c'è nulla di male a insultare i froci -

lo dica perché trae un sincero piacere nel farsi umiliare dai maschi di destra.

Però il dubbio che lo dica solo per continuare a fare la "checca di regime" sulle televisioni del padrone di quel giornale omofobo a me viene.

Ogni gay di destra ovviamente è un caso a sé: alcuni hanno delle idee di merda, mentre altri sono degli schifosi venduti.

Visto che in generale è raro trovare gay contrari all'omogenitorialità che non siano sul libro paga di Berlusconi

(non che lo votino soltano, ma che proprio percepiscano da lui uno stipendio: come Signorini, Visconti, Platinette o Lele Mora)

tendo a propendere per la seconda ipotesi.

Sono però assolutamente aperto alla possibilità che abbiano invece proprio la cacca nel cervello.

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