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(Dis)umanità omosessuale


LuxAeterna

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Perché la coppia omoerotica non è produttiva di prole  geneticamente propria, mentre la coppia eteroerotica, almeno nella sua esemplarità etico sociale, è costruita intorno a tale produttività "proletaria".

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FreakyFred
3 minutes ago, Mario1944 said:

Perché la coppia omoerotica non è produttiva di prole  geneticamente propria, mentre la coppia eteroerotica, almeno nella sua esemplarità etico sociale, è costruita intorno a tale produttività "proletaria".

Questo tipo il secolo scorso xD

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E' una costruzione ultrasecolare, anzi, ultramillenaria e praticamente universale e forse attiene alla specificità del genere umano, benché non sia ignota in altre specie animate.

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Ne dubito.

Peraltro io sono vissuto per gran parte della mia vita nel secolo scorso, dunque può essere che non percepisca i mutamenti 😉

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Che c'entra il matrimonio?:

esso è un istituto "politico" e dunque è il rivestimento costrittivo ed in parte anche costruttivo della copularità eteroerotica.

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Si parlava della coppia omoerotica a fronte di quella eteroerotica:

proprietà, difetti, virtù, vizi pubblici e privati.... 😉

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1 minute ago, FreakyFred said:

Eh. Ora mi dici che la *possibileé riproduzione è suo tratto distintivo... e il matrimonio no?

Certo:

ma la differenza è che il matrimonio è una costruzione politico sociale e dunque le è peculiare solo per destinazione, mentre la riproduzione è un effetto naturale e quindi è le peculiare per natura.

Infatti il matrimonio può essere modificato ed adattato anche alla coppia omoerotica, sia pure con maldipancia 😉 di quelli che lo reputano dono divino;  mentre la produzione della prole, almeno fino ad ora, non può essere modificata e dunque è ancora peculiare ed esclusiva della coppia eteroerotica;  al più sono possibili imitazioni per adozione che tuttavia non cambiano l'essenza della cosa:

una può produrre prole propria, l'altra no.

E' ovvio che le aspettative non solo affettive e personali, ma anche etiche e sociali siano diverse:

perciò sono perplesso quando si fanno comparazioni troppo lineari soprattutto in materia di fedeltà sessuale, che credo abbia peso diverso non tanto per l'esuberanza maschile di cui parlava Uncanny, quanto per gli effetti naturali dell'inseminazione.

 

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2 hours ago, Mario1944 said:

Perché una sessualità "esuberante" dovrebbe essere impediente di una relazione stabile e duratura?:

promiscuità ed esuberanza, almeno nel senso che mi pare le usi tu e siano anche da altri usate qui, attengono alla fisicità sessuale, mentre relazione stabile e duratura dovrebbe attenere al sentimento affettivo.

Impediente ad una relazione stabile e duratura monogama. Ma comunque è cosa scontata dal momento che la stragrande maggioranza delle coppie, anche quelle che poi si aprono, vengono inizialmente impostate come tali. Sono ben poche quelle aperte fin dall'inizio. 

22 minutes ago, Mario1944 said:

che credo abbia peso diverso non tanto per l'esuberanza maschile di cui parlava Uncanny, quanto per gli effetti naturali dell'inseminazione.

Ti ricordo che il confronto è sempre stato fatto fra coppie gay e coppie lesbiche, non fra coppie gay e coppie etero. Quindi nessuna aspettativa etica e sociale, nessun effetto naturale dell'inseminazione. 

Nonostante ciò il 35-40% delle coppie gay sono aperte contro il 5% se non meno di quelle lesbiche.

Edited by Uncanny
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15 minutes ago, FreakyFred said:

Dai, stai diventando platonico.

Direi piuttosto aristotelico, dato che esamino, od almeno tento, le cose come oggettivamente stanno:

non penso sia dubbio che la differenza sostanziale e soprattutto insopprimibile tra le due coppie sia in ordine alla fertilità prolifica dell'una ed alla sterilità dell'altra; 

difficile perciò negare, a mio parere, che tale differenza abbia avuto almeno in passato, il futuro essendo nel grembo di Zeus...., effetto non solo sul giudizio  esterno, ma anche su quello interno della coppia su sé stessa, cioè in sostanza sulla sua giustificazione etica e sociale.

D'altronde, se così non fosse, perché sarebbe stata negata universalmente e costantemente nei millenni, con poche eccezioni, ogni dignità etico sociale alla coppia omoerotica?

 

Edited by Mario1944
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FreakyFred
Just now, Mario1944 said:

non penso sia dubbio che la differenza sostanziale e soprattutto insopprimibile tra le due coppie sia in ordine alla fertilità prolifica dell'una ed alla sterilità dell'altra; 

È perfettamente sormontabile se questa potenzialità non viene agita

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4 minutes ago, Uncanny said:

Impediente ad una relazione stabile e duratura monogama. Ma comunque è cosa scontata dal momento che la stragrande maggioranza delle coppie, anche quelle che poi si aprono, vengono inizialmente impostate come tali. Sono ben poche quelle aperte fin dall'inizio. 

Questa storia della coppia aperta o chiusa mi lascia sempre il dubbio che l'esempio sia la coppia eteroerotica feconda in sé.

 

7 minutes ago, Uncanny said:

Ti ricordo che il confronto è sempre stato fatto fra coppie gay e coppie lesbiche, non fra coppie gay e coppie etero.

Veramente si è parlato di vita di coppia gaya contro vita di coppia etero ed almeno io sono intervenuto su questo.

5 minutes ago, FreakyFred said:

È perfettamente sormontabile se questa potenzialità non viene agita

A parte che l'attuazione mi pare sia stata abbastanza intensa e costante nei millenni 😉 e comunque interessa molto di più la coscienza d'avere tale potenza, perché concorre ai fini della rappresentazione etica e sociale della coppia.

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FreakyFred
6 minutes ago, Mario1944 said:

A parte che l'attuazione mi pare sia stata abbastanza intensa e costante nei millenni 😉 e comunque interessa molto di più la coscienza d'avere tale potenza, perché concorre ai fini della rappresentazione etica e sociale della coppia.

Ci sono coppie etero che mica ce l'hanno quella potenza, o che comunque non hanno alcuna intenzione di attuare.

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4 minutes ago, Mario1944 said:

l'esempio sia la coppia eteroerotica feconda in sé. 

Quella non è mai stata neanche solo nominata da me. 

6 minutes ago, Mario1944 said:

Veramente si è parlato di vita di coppia gaya contro vita di coppia etero ed almeno io sono intervenuto su questo.

Allora mi contesti affermazioni su presupposti fallaci dal momento che io non ho mai parlato di coppie etero e tutte le osservazioni sulla promiscuità e le difficoltà relazionali nelle coppie gay - cioè solo uomini che si relazionano - le ho dedotte dal confronto con le coppie lesbiche. Non a caso ovviamente, ma proprio per escludere dal discorso qualsiasi ipotesi di influenze omofobe, aspettative etiche e sociali, e "effetti naturali dell'inseminazione". 

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@FreakyFred

Va be', ma che c'entra?

la rappresentazione è culturale ed in tanto, in quanto siamo stati educati in una certa cultura, la portiamo con noi.

Non penso si possa negare che in ogni cultura umana nota finora la coppia eteroerotica esemplare abbia la sua giustificazione etico sociale nella sua fertilità potenziale, anche se nella singola coppia sia possibile una sterilità attuale per cause varie.

 

13 minutes ago, Uncanny said:

Quella non è mai stata neanche solo nominata da me. 

Va bene:

extra Uncanny....

 

13 minutes ago, Uncanny said:

Allora mi contesti affermazioni su presupposti fallaci dal momento che io non ho mai parlato di coppie etero e tutte le osservazioni sulla promiscuità e le difficoltà relazionali nelle coppie gay - cioè solo uomini che si relazionano - le ho dedotte dal confronto con le coppie lesbiche.

 

Va bene di  nuovo:

extra Uncanny....

 

Edited by Mario1944
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FreakyFred
45 minutes ago, Mario1944 said:

@FreakyFred

Va be', ma che c'entra?

la rappresentazione è culturale ed in tanto, in quanto siamo stati educati in una certa cultura, la portiamo con noi.

Non penso si possa negare che in ogni cultura umana nota finora la coppia eteroerotica esemplare abbia la sua giustificazione etico sociale nella sua fertilità potenziale, anche se nella singola coppia sia possibile una sterilità attuale per cause varie.

Non sono abituato a ragionare dando ai simboli la priorità sulle cose. 

E ad occhio e croce neanche le coppie etero che figliano sempre meno. 

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Ineffetti è possibile che, almeno alle noste latitudini, siano in corso cambiamenti culturali in merito.

Peraltro anche i simboli in tanto sono cose, non idee platoniche nell'iperuranio 😉, in quanto siano diffusamente recepiti e condivisi.

Comunque, al di là delle attuazioni e delle simbologie, dubito che una coppia omoerotica avrà mai uno status pari, nel giudizio dell'aggregazione sociale dove si colloca, a quello d'una coppia eteroerotica, proprio in virtù della diversa posizione rispetto alla prolificazione, tanto più in Paesi dove si prolifichi sempre meno.

Il che beninteso non implica necessariamente che la coppia omoerotica abbia uno status inferiore:

infatti sappiamo che nella Grecia classica il suo status era addirittura superiore, perchè, mentre la coppia eteroerotica prolificava solamente, la coppia omoerotica provvedeva all''educazione umana e civile del più giovane ad opera del più vecchio, ricevendone quindi una maggiore dignità etica e sociale.

 

Edited by Mario1944
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davydenkovic90

Capisco che siano provocazioni, quelle di qualche utente. Non rispondo e non ha senso infierire su qualche ragazzo gay che ha delle difficoltà e le sfoga così male. Comunque di Kant, Nietzsche, Aristotele e Platone ho letto il mondo, perché non sono mai riuscito a studiarli senza capirli fino in fondo. So esattamente di che cosa si parla e proprio per questo posso affermare che questi filosofi non hanno scritto perché qualcuno riversasse su di loro, poveri incolpevoli, le sue svariate frustrazioni. A questo scopo, volendo, ci sono i romanzi Harmony o i quiz di Gerry Scotti. 

Ritorno al topic, con una domanda che ricorre e sui cui forse dovremmo riflettere:

"Perché molti gay si sentono diversi da tutti gli altri gay e se ne lamentano?"

Eppure noi gay siamo piuttosto abituati a sentirci dei "diversi", in primis dagli etero di cui siamo sempre stati circondati, e questo ben prima di entrare in contatto con la comunità lgbt. 

A me, ad esempio, non piaceva il calcio. Anzi, non so nulla di calcio, nada de nada, zero. A tutti piace o comunque alla maggior parte, e tutti ne sanno qualcosa. Al di là del sudorino freddo che mi veniva da ragazzino quando mi domandavano "di che squadra sei?"  ho frequentato senza problemi amichetti che non volevano stare tutto il giorno a giocare a calcio o a guardare le partite, e facevamo altro.  Giusto un paio d'anni fa un mio collega del tennis mi ha invitato a fare l'Interrail con lui e altri ragazzi. Lo scopo era di vedere tutti gli stadi di Francia Spagna e Portogallo. Legittimo, ma niente di più lontano dal mio gusto. Non per questo ne ho fatto un dramma e ho smesso di frequentarlo indignato e scoraggiato o piagnucolando che nessuno vuol venire con me al mercatino della Chueca a comprare té alla menta.

Stesso protocollo dovrebbe presentarsi a un gay che frequenta questa fantomatica comunità lgbt di superficiali, scopatori seriali monosillabici, squallidi. Tra un attore porno e un pompinaro da battuage (sto ironizzando, se non si fosse capito), qualche amico sincero con cui andare a fare una passeggiata in centro lo troverà.

Anche ammesso (e non concesso) che davvero un gay incorruttibile, onesto, buono, caro, santo, che fino a ieri ha pensato al corredo e ad arrivare vergine al matrimonio,  si possa lasciar traviare da una certa comunità chiusa e ristretta che prevede solo alcune dinamiche per cui o bevi o affoghi, be', per come la vedo io, ci sarebbe una via d'uscita molto ovvia:  basterà evitare determinate persone e determinati contesti, di solito molto riconoscibili. Invece che andare al Mamamia o con l'escort brasiliano, piuttosto prendere un treno e andare a casa di Hinzelmann a bere un caffé, o a casa di Isher a parlare di filosofia, o a casa di Mario1944 a parlare di religione e di BelAmi (no, non il romanzo, mi riferisco al pornazzo). Non sarà un ristorantino in riva al mare con le dita intrecciate al proprio fidanzato modello di Dolce e Gabbana che ci guarda con occhi languidi e ci promette amore eterno dopo 6 mesi minimo di corteggiamento. (brr) Ma, appunto, è qualcosa, un punto di partenza sano e costruttivo di rapporti con altri lgbt. A meno che non vogliamo fare come le galline e sbattere la testa contro il recinto anche dopo 10 anni di forum dei brutti dove si dicono sempre le stesse cose.

Sto appositamente evitando di entrare nel tema "relazioni", mi sono limitato al discorso delle amicizie fra lgbt, che sono importantissime. 

Le relazioni contemplano altre dinamiche, che sono molto soggettive, come ad esempio l'attrazione fisica. Io capisco la difficoltà del brutto che scrive sul forum dei brutti. Non ho sperimentato la cosa sulla mia pelle (io tendenzialmente non mi piaccio, ma a volte a qualcuno piaccio) ma posso capire la difficoltà e non potrei mai dirgli "sii te stesso e vedrai che qualche ragazza ti amerà", sarebbe come dire a un diversamente abile "che sarà mai, alzati e cammina, guarda com'è facile". E posso capire, nel caso di un brutto, quanto certe sofferenze possano gravare dopo anni e anni di un certo andazzo e di umiliazioni, aggiunte all'omosessualità che, di per sé, è un bel grattacapo.

Non trovo onesto né utile (Ed è qui che mi distanzio fortemente dal forum dei brutti e dalle sparate omofobe di qualche gay) continuare nella retorica che un brutto, un diversamente abile o un omosessuale per forza devono tendere al male, al soffrire, al deprimersi, al non potersi realizzare in vari altri modi perché completamente paralizzati e senza vie d'uscita.

Sul forum dei brutti ho letto una cosa veramente schifosa. Un tizio scriveva che è meglio essere malati terminali che brutti, perché il malato terminale finirà di soffrire a breve, mentre il brutto dovrà essere brutto per tutta la vita.

Frasi come queste fanno pensare che certa gente l'abbia avuta sempre vinta nella vita, che abbia saputo coltivare solo il proprio egoismo. Un egoismo che è della stessa matrice di quello che spinge certi gay ad incolpare sempre gli altri gay per i propri desideri insoddisfatti.

Per contro, ho apprezzato qualche utente (sempre del forum dei brutti), ma si tratta di pochissimi casi, che ha saputo tirare fuori l'autoironia, che è sempre un ottimo ponte per creare rapporti empatici con gli altri. Cosa da cui anche noi gay dovremmo prendere spunto. Siamo tutti sulla stessa barca, abbiamo tutti le stesse esperienze disastrose, gli stessi parenti omofobi,

perché litigare

quando potremmo ballare

tutti insieme

la Carrà?

Edited by davydenkovic90
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10 hours ago, schopy said:

tutti preferiamo andare in bicicletta anziché risparmiare per comprarci il modello (di bicicletta) più performante..

si, ma ricordati di rimetterci il sellino dopo che ci sei montato...

:devil:

10 hours ago, schopy said:

Con il partner ci si dovrebbe "sentire a casa"...e pure lui dovrebbe sentirsi a casa con noi.

quotone

 

3 hours ago, davydenkovic90 said:

Ritorno al topic, con una domanda che ricorre e sui cui forse dovremmo riflettere:

"Perché molti gay si sentono diversi da tutti gli altri gay e se ne lamentano?"

ecco il punto focale di tutto: la cara vecchia sindrome da "only gay in the village", col suo corollario di ululati alla luna, scenate melodrammaticose da primadonna, eccetera

 

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Hinzelmann
20 hours ago, FreakyFred said:

Oggi avere radici profonde è un qualcosa di scoraggiato, maladattivo, talora proibito. Non è questa una natura dell'essere gay, ma può essere una *seconda* natura, acquisita tanto presto e tanto profondamente da sembrare natura.

Beh ma per noi è anche una risposta alla "drammaticità" della situazione precedente ( fino agli anni '80 ) in cui l'omosessualità era consumata furtivamente, spesso con ragazzi che si definivano eterosessuali e che cedevano per soldi o ( loro sì ) esuberanza sessuale ormonale dei 20 anni, salvo poi scomparire o eventualmente stabilire delle relazioni amicali o di convenienza in cui -spesso- il sesso era però escluso

Le nostre racidi profonde non potrebbero che radicarsi in una identità costruita sulla reazione a questo e cioè l'orgoglio omosessuale, che è ciò a cui gli omosessuali italiani sono da sempre allergici preferendo una identità sostanzialmente fondata sulla "indifferenza" della caratteristica individuale

Il "vivere male" la superficialità, nasce dalla contrapposizione secca fra l'atteggiamento ipercritico del ragazzino che vede ghetti e recinti ovunque e quello acritico di chi rigetta ogni forma di impegno ( tutte le risposte del tipo anche gli etero lo fanno, anche i maschi lo fanno sono sempre risposte che spingono verso l'indifferenza ) contrapponendosi al primo solo in apparenza, ma costuituendo in realtà una forma di specularità della risposta

 

 

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11 hours ago, Mario1944 said:

E' ovvio che le aspettative non solo affettive e personali, ma anche etiche e sociali siano diverse:

perciò sono perplesso quando si fanno comparazioni troppo lineari soprattutto in materia di fedeltà sessuale, che credo abbia peso diverso non tanto per l'esuberanza maschile di cui parlava Uncanny, quanto per gli effetti naturali dell'inseminazione. 

Mah sai, a 19 anni mi disperavo perché sentivo, intimamente, che un rapporto sessuale tra persone dello stesso sesso era "solo" il fantasma di un rapporto sessuale tra individui di sesso opposto, che è potenzialmente generatore di vita eccetera...ovvero, dopo una prima accettazione della mia condizione già mi deprimevo perché, in cerca di una mia fetta di "autenticità", guardavo alla coppia gay come ad una specie di surrogato di qualcosa cui, per nascita, evidentemente non avevo diritto eccetera.

Fortunatamente i cattivi pensieri son passati, ho rivisto molte convinzioni e oggi ragionare anteponendo appunto i simboli alla concretezza mi sembra piuttosto artificioso.

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Hinzelmann

Beh certo, la concretezza ha sempre il sopravvento cioè uno poi deve fare i conti con le persone reali, siano amanti o fidanzati, con cui si fa sesso o di cui ci si innamora

Ma questo significa non solo poter incontrare gay che condividono le idee "reazionarie" di Alfano, ma anche tantissimi che pur non condividendole le hanno tranquillamente accettate

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FreakyFred
9 hours ago, Mario1944 said:

infatti sappiamo che nella Grecia classica il suo status era addirittura superiore, perchè, mentre la coppia eteroerotica prolificava solamente, la coppia omoerotica provvedeva all''educazione umana e civile del più giovane ad opera del più vecchio, ricevendone quindi una maggiore dignità etica e sociale.

Ecco, quello forse era un esempio adeguato di un concetto di coppia effettivamente diverso in modo radicale da quella etero. Ma che oggi non si applica.

7 hours ago, davydenkovic90 said:

Capisco che siano provocazioni, quelle di qualche utente. Non rispondo e non ha senso infierire su qualche ragazzo gay che ha delle difficoltà e le sfoga così male. Comunque di Kant, Nietzsche, Aristotele e Platone ho letto il mondo, perché non sono mai riuscito a studiarli senza capirli fino in fondo. So esattamente di che cosa si parla e proprio per questo posso affermare che questi filosofi non hanno scritto perché qualcuno riversasse su di loro, poveri incolpevoli, le sue svariate frustrazioni. A questo scopo, volendo, ci sono i romanzi Harmony o i quiz di Gerry Scotti. 

OUCH! Mi hai fatto male! Guarda, si vede tutto il sangue. Va bene, ok, hai la mia attenzione, contento? Ti sto leggendo. Non c'è bisogno di fare così gli acidi. Addolcisciti, vuoi un biscotto?

Che poi pensa che ci sono pure vari punti d'accordo; tipo, corteggiamenti lunghi sei mesi sono una pagliacciata pure per me.

Ma non sperare che mi metta a ballare.

Magari canto.

Ma solo canzoni noiose, se no vado out of character.

7 hours ago, davydenkovic90 said:

"Perché molti gay si sentono diversi da tutti gli altri gay e se ne lamentano?"

Ma come, non è ovvio? È colpa loro. Bum, chiudiamo il topic, anzi, chiudiamo il forum, anzi, chiudiamo l'internet!

3 hours ago, Hinzelmann said:

Il "vivere male" la superficialità, nasce dalla contrapposizione secca fra l'atteggiamento ipercritico del ragazzino che vede ghetti e recinti ovunque e quello acritico di chi rigetta ogni forma di impegno ( tutte le risposte del tipo anche gli etero lo fanno, anche i maschi lo fanno sono sempre risposte che spingono verso l'indifferenza ) contrapponendosi al primo solo in apparenza, ma costuituendo in realtà una forma di specularità della risposta

Molto probabile. 

E poiché, come notavi tu, i gay hanno molto risposto alla discriminazione, alla vergogna, alla colpa erotizzandoli, allora curiosamente spesso trovano che la cosa più erotica in assoluto sia proprio farli sentire in quel modo...

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3 hours ago, FreakyFred said:

Ma che oggi non si applica.

Qui sta il problema etico e sociale:

quale esemplarità è proponibile, dato che la sola (?) che pare sia mai stata applicabile ora non si applica più, date le mutate condizioni sociali e culturali?

La risposta parrebbe essere l'esemplarità della coppia eteroerotica, tanto meglio se matrimonialmente o comunque giuridicamente legata.

Poichè tuttavia questa coppia ha proprietà prolifiche che quella non ha, l'esemplarità non vale o vale solo parzialmente, riducendo dunque la coppia omoerotica nel migliore dei casi ad un quid minus etico sociale rispetto alla coppia eteroerotica.

 

4 hours ago, schopy said:

ragionare anteponendo appunto i simboli alla concretezza mi sembra piuttosto artificioso.

Ma le concezioni dell'ambiente culturale in cui viviamo non sono simboli, ma concretezza perché regolano o comunque influenzano la vita personale e sociale di ciascuno non solo eticamente, ma anche giuridicamente.

Edited by Mario1944
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FreakyFred
26 minutes ago, Mario1944 said:

riducendo dunque la coppia omoerotica nel migliore dei casi ad un quid minus etico sociale rispetto alla coppia eteroerotica.

Mi spingo troppo in là se dico che in effetti, a livello sociale, lo è? Cioè, se me la metti in questi termini, in effetti la coppia gay è "meno" di quella etero, ha meno potenzialità.

Però onestamente non seguirei questa linea di ragionamento perché la nostra società ha spazio a sufficienza per costruzioni sociali di ogni genere e forma, non penso si debba strutturare la cosa come una gara.

E precisiamo: se sapessi che i gay maschi hanno vite relazionali più instabili, ma sono comunque in media sani e soddisfatti quanto etero e lesbiche, non porrei il discorso o lo porrei in termini radicalmente diversi. Il punto è che sappiamo anche che hanno quel famoso tasso triplo di patologie psichiatriche e suicidi...

Edited by FreakyFred
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9 minutes ago, FreakyFred said:

Cioè, se me la metti in questi termini, in effetti la coppia gay è "meno" di quella etero, ha meno potenzialità.

Io non direi che ne abbia meno;  direi invece che, nel presente contesto sociale e culturale è giudicata averne meno in particolare le manca la potenzialità prolifica (propria).

 

11 minutes ago, FreakyFred said:

perché la nostra società ha spazio a sufficienza per costruzioni sociali di ogni genere e forma,

Se lo dici tu.... io sarei più cauto, almeno in una considerazione più generale che quella permessa dall'angusto hic et nunc, ammesso e non concesso che questo la  permetta....

 

15 minutes ago, FreakyFred said:

non penso si debba strutturare la cosa come una gara.

Certamente non è una gara:

è qualcosa di molto più serio.

 

 

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