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Referendum sulla Riforma Costituzionale 2016


Sbuffo

  

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  1. 1. Come voterai al referendum sulla riforma costituzionale?

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privateuniverse

<p>@Sbuffo, dovresti fidarti meno della propaganda e controllare meglio le fonti.<br />

<br />

Questo è l'elenco degli accademici firmatari.<br />

<br />

Molti sono costituzionalisti, comunque di seconda fila; ma l'elenco è infarcito di giuslavoristi, amministrativisti, tributaristi, civilisti, specialisti di diritto europeo o internazionale. Per non parlare degli economisti, degli storici, dei sociologi, dei filosofi; c'è persino un professore di letteratura italiana, niente meno. Tutta gente che di diritto costituzionale ne sa, probabilmente, quanto un qualsiasi studente che abbia dato un esame di diritto pubblico.</p>

<p> </p>

<p>Non pochi sono, addirittura, semplici ricercatori, quindi neanche accademici, talvolta neanche in materie giuridiche; moltissimi sono professori di diritto comparato. Parecchi provengono da università semisconosciute, come la "Kore" di Enna (che è anche al centro di una causa) e la LUMSA.</p>

<p>Ho evidenziato tutti i "non giuristi", cioè coloro che non sono professori né di diritto costituzionale né, più in generale, di diritto pubblico; e sono stato buono perché non ho scartato i moltissimi professori di diritto comparato.</p>

<p> </p>

<p>Con questo criterio, oltre la metà dei nomi (97 su 184) sono privi di qualsiasi rilevanza.<br />

<br />

Gli unici costituzionalisti di peso sono tre: Ceccanti, Vassallo e Carrozza. Non ci sono né ex presidenti della Corte Costituzionale, né suoi ex membri.</p>

<p> </p>

<p>Andò Salvatore Enna Kore Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p>Arconzo Giuseppe Milano Statale Ricercatore Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Baldini Gianfranco Bologna Associato Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Barbara Malaisi Macerata Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico</strong></p>

<p>Barbisan Benedetta Macerata Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Bardi Luciano Pisa Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Bariatti Stefania Milano Statale Ordinario Diritto internazionale</strong></p>

<p><strong>Bartolini Antonio Perugia Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p>Bassanini Franco Presidente di Astrid già Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Bassu Carla Sassari Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p>Bertolino Cristina Torino Associato Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Bettiol Rodolfo Padova già Associato Diritto penale</strong></p>

<p>Bifulco Raffaele Luiss Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Bilancia Paola Milano Statale Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Bin Roberto Ferrara Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Bindi Elena Siena Associato Istituzioni di diritto pubblico Bologna</p>

<p>Chiara Bologna Associato Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Bordignon Massimo Milano Cattolica Ordinario Scienza delle finanze</strong></p>

<p><strong>Boria Pietro Roma La Sapienza Ordinario Diritto tributario</strong></p>

<p>Bottari Carlo Bologna Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Brunazzo Marco Trento Associato Scienza Politica</strong></p>

<p><strong>Bruscardi Emiliano Firenze Emerito Letteratura italiana</strong></p>

<p>Caielli Mia Torino Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Calise Mauro Napoli Federico secondo Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Calzolaio Simone Macerata Ricercatore Diritto costituzionale</strong></p>

<p>Camerlengo Quirino Pavia Associato Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Cammelli Marco Bologna Emerito Diritto amministrativo</strong></p>

<p><strong>Campione Vittorio Direttore Astrid</strong></p>

<p>Caravale Giulia Roma La Sapienza Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p>Caravita di Toritto Beniamino Roma La Sapienza Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p>Carboni Giuliana Giuseppina Sassari Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p>Carli Massimo Firenze già ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p>Carrozza Paolo Pisa Sant'Anna Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Caruso Corrado Bologna Ricercatore Diritto costituzionale</strong></p>

<p>Cassetti Luisa Perugia Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p>Castelli Luca Perugia Associato Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p>Catelani Elisabetta Pisa Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Caviglia Daniele Roma Unint Associato Storia delle relazioni internazionali</strong></p>

<p>Cavino Massimo Piemonte orientale Associato Diritto costituzionale</p>

<p>Ceccanti Stefano Roma La Sapienza Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p>Cecchetti Marcello Sassari Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Cerulli Irelli Vincenzo Roma La Sapienza Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p><strong>Cester Carlo Padova Ordinario Diritto del Lavoro</strong></p>

<p>Chimenti Anna Foggia Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Chiti Mario Pilade Firenze gia Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p>Ciarlo Pietro Cagliari Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Clementi Francesco Perugia Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Cognetti Stefano Macerata Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p>Conti Gian Luca Pisa Associato Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p>Cordini Giovanni Pavia Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p>Costanzo Pasquale Genova Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Cuocolo Lorenzo Milano Bocconi Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p>Curreri Salvatore Enna Kore Associato Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Curti Gialdino Carlo Roma La Sapienza Associato Diritto dell'Unione europea</strong></p>

<p>D'Amico Giacomo Messina Associato Diritto costituzionale</p>

<p>D’Amico Maria Elisa Milano Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>D’Andrea Luigi Messina Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>D'Alessio Gianfranco Roma tre Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p><strong>De Acutis Maurizio Padova Ordinario Diritto commerciale</strong></p>

<p><strong>De Bernardi Alberto Bologna Ordinario Storia contemporanea</strong></p>

<p><strong>De Cesare Gianclaudio Firenze - Roma Luiss Docente Diritto palramentare</strong></p>

<p>De Muro Gianmario Cagliari Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Del Re Andrea Avvocato - già unifi</strong></p>

<p><strong>Di Folco Marco Roma Tor Vergata Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico</strong></p>

<p>Di Maria Roberto Enna Kore Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Di Nuoscio Enzo Molise Ordinario Logica e filosofia della scienza</strong></p>

<p>Di Plinio Giampiero Pescara Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Diotallevi Luca Roma tre Ordinario Sociologia generale</strong></p>

<p>Donati Filippo Firenze Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Elefante Fabio Roma La Sapienza Straordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Fabbrini Sergio Roma Luiss Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p>Fabrizzi Federica Roma Unint Associato Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Fasano Luciano Milano Ricercatore Scienza Politica</strong></p>

<p>Fede Fabio Camerica Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Ferioli Elena Bologna Ricercatore Diritto pubblico comparato</strong></p>

<p><strong>Ferrara Antonio Cnr Primo Ricercatore</strong></p>

<p><strong>Flores d'Arcais Marcello Siena già ordinario Storia Comparata</strong></p>

<p>Francesco Pizzetti Torino Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Franchini Claudio Roma Tor Vergata Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p><strong>Frosini Justin Milano Bocconi Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico</strong></p>

<p>Frosini Tommaso Edoardo Napoli Suor Orsola Benincasa Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Furlan Federico Milano Bicocca Ricercatore Diritto costituzionale</strong></p>

<p><strong>Fusaro Arianna Padova Associato Diritto Privato</strong></p>

<p>Fusaro Carlo Firenze Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Galetta Diana Urania Milano Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p><strong>Genta Tervanasio Enrico Torino Ordinario Storia del diritto medievale e moderno</strong></p>

<p>Gerotto Sergio Padova Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p>Ghera Federico Foggia Associato Diritto costituzionale</p>

<p>Giuffré Felice Catania Associato Diritto costituzionale</p>

<p>Giupponi Francesco Tomaso Bologna Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Grisolia Maria Cristina Firenze Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Groppi Tania Siena Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p>Grottanelli de' Santi Giovanni Siena gia ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Guidi Guido Urbino Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>La Spina Antonio Roma Luiss Ordinario Sociologia generale</strong></p>

<p><strong>Leone Stefania Milano Ricercatore Diritto costituzionale</strong></p>

<p><strong>Lepore Amedeo Napoli Seconda Università Associato Storia economica</strong></p>

<p>Lippolis Vincenzo Unint Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p>Longo Andrea Roma La Sapienza Associato Diritto costituzionale</p>

<p>Macrì Gianfranco Salerno Associato Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Malgeri Francesco Roma La Sapienza Emerito Storia contemporanea</strong></p>

<p><strong>Malgeri Giampaolo Roma Lumsa Associato Storia delle relazioni internazionali</strong></p>

<p><strong>Mancina Claudia Roma La Sapienza Associato Filosofia morale</strong></p>

<p>Mancini Susanna Bologna Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Mannoni Stefano Firenze Ordinario Storia del diritto medievale e moderno</strong></p>

<p>Marazzita Giuseppe Teramo Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Marchi Michele Bologna Ricercatore Storia contemporanea</strong></p>

<p><strong>Marconi Pio Roma La Sapienza Emerito Sociologia del diritto</strong></p>

<p>Martinelli Claudio Milano Bicocca Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Massari Oreste Roma La Sapienza Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p>Mastromarino Anna Torino Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Mattarolo Maria Giovanna Padova Ordinario Diritto del Lavoro</strong></p>

<p><strong>Mayer Marco Roma Link Campus Straordinario Storia contemporanea</strong></p>

<p><strong>Melis Guido Roma La Sapienza Ordinario Storia delle istituzioni politiche</strong></p>

<p><strong>Mengozzi Marta Roma Tor Vergata Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico</strong></p>

<p><strong>Meoli Chiara Roma Unitelma Sapienza Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico</strong></p>

<p><strong>Messori Marcello Roma Luiss Ordinario Economia Politica</strong></p>

<p>Mezzetti Luca Bologna Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Miccù Roberto Roma La Sapienza Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Morisi Massimo Firenze Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Morlino Leonardo Roma Luiss Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p>Morosini Francesco Venezia Docente Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p>Morrone Andrea Bologna Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Moscarini Anna Tuscia Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Natalini Alessandro Partenope Ricercatore Scienza politica</strong></p>

<p>Nicotra Ida Catania Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Olivetti Marco Roma Lumsa Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Oliviero Maurizio Perugia Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p>Palici di Suni Elisabetta Torino Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Pandolfo Angelo Roma La Sapienza Ordinario Diritto del lavoro</strong></p>

<p><strong>Panebianco Angelo Bologna Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Pasini Nicola Milano Associato Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Pasquino Pasquale New York University Global distinguished Politics</strong></p>

<p><strong>Passarelli Gianluca Roma La Sapienza Associato Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Pescara Renato Padova Associato Diritto Privato</strong></p>

<p><strong>Petretto Alessandro Firenze Emerito Scienza delle finanze</strong></p>

<p>Petrillo Pierluigi Roma Unitelma Sapienza Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Piciacchia Paola Roma La Sapienza Ricercatore Diritto pubblico comparato</strong></p>

<p><strong>Pignatelli Nicola Bari Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico</strong></p>

<p><strong>Pinto Ferdinando Napoli Federico secondo Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p>Pisaneschi Andrea Siena Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Pizzorno Stefano Avvocato dello stato</strong></p>

<p><strong>Plutino Marco Cassino Ricercatore Diritto costituzionale</strong></p>

<p>Poggi Anna Maria Torino Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p>Police Aristide Roma Tor Vergata Ordinario Diritto amministrativo</p>

<p>Pollicino Oreste Milano Bocconi Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Pombeni Paolo Bologna Emerito Storia contemporanea</strong></p>

<p>Puccini Giusto Firenze Ordinario Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Raffiotta Edoardo Carlo Bologna Ricercatore Diritto costituzionale</strong></p>

<p><strong>Raniolo Francesco della Calabria Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Razzano Giovanna Roma La Sapienza Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico</strong></p>

<p><strong>Ricciardi Mario Milano Ordinario Filosofia del diritto</strong></p>

<p>Ridola Paolo Roma La Sapienza Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p>Rinella Angelo Roma Lumsa Ordinario Diritto pubblico comparato</p>

<p>Rosa Francesca Foggia Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Rossi Lucia Serena Bologna Ordinario Diritto dell'Unione europea</strong></p>

<p><strong>Salvati Michele Milano Emerito Economia Politica</strong></p>

<p><strong>Schillaci Angelo Roma La Sapienza Ricercatore Diritto pubblico comparato</strong></p>

<p>Sciortino Antonella Palermo Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Scuto Filippo Milano Associato Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Sterpa Alessandro Tuscia Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico</strong></p>

<p><strong>Tabellini Guido Enrico Milano Bocconi Ordinario Economia Politica</strong></p>

<p><strong>Tega Diletta Bologna Ricercatore Diritto costituzionale</strong></p>

<p><strong>Tessitore Fulvio Napoli Federico secondo Emerito Storia della Filosofia</strong></p>

<p><strong>Torchia Luisa Roma Tre Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p>Traina Duccio Firenze Associato Istituzioni di diritto pubblico</p>

<p><strong>Traversa Silvio presidente di sezione onoraria del Consiglio di stato</strong></p>

<p><strong>Treu Tiziano Milano Cattolica Emerito Diritto del Lavoro</strong></p>

<p><strong>Triggiani Ennio Bari Ordinario Diritto dell'Unione europea</strong></p>

<p><strong>Tronconi Filippo Bologna Associato Scienza politica</strong></p>

<p><strong>Ungari Andrea Universtità Guglielmo marconi Associato Storia contemporanea</strong></p>

<p><strong>Urbani Paolo Roma Luiss già Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p><strong>Vandelli Luciano Bologna Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p><strong>Vassallo Salvatore Bologna Ordinario Scienza politica</strong></p>

<p>Verde Giuseppe Palermo Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p>Vespaziani Alberto Molise Associato Diritto pubblico comparato</p>

<p><strong>Vesperini Giulio Tuscia Ordinario Diritto amministrativo</strong></p>

<p>Vigevani Giulio Enea Milano Bicocca Associato Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Viglione Filippo Padova Associato Diritto privato comparato</strong></p>

<p><strong>Vigneri Adriana Venezia già Ordinario Diritto Amministrativo</strong></p>

<p>Violini Lorenza Milano Ordinario Diritto costituzionale</p>

<p><strong>Zaccaria Giuseppe Padova Ordinario Filosofia del diritto</strong></p>

<p><strong>Zatti Paolo Padova Emerito Diritto Privato</strong></p>

<p><strong>Zwilling Carolin Bolzano Ricercatore Diritto pubblico comparato</strong></p>

<br />

<p>Tra i nomi, peraltro, ci sono autentiche perle.<br />

<br />

Il primo firmatario, Salvo Andò, è stato uno dei politici più indigesti della "prima repubblica"; assolto da un'accusa di voto di scambio si è salvato da una condanna per tangenti solo grazie alla prescrizione. Due nomi provengono dall'università "Kore" di Enna, della quale l'ex deputato Andò è stato rettore e che è stata anche al centro di numerose controversie (mi ricordo anche un servizio di "Report").<br />

<br />

Bassanini è passato da un consiglio d'amministrazione all'altro, soprattutto alla Cassa Depositi e Prestiti; sottolineo che egli è l'estensore di quella riforma del Titolo V della Costituzione oggi tanto vituperata. Un altro paio di firmatari sono riconducibili alla sua fondazione; tra questi la Torchia, amministrativista (e non costituzionalista).<br />

<br />

Alcuni sono ex politici (Cerulli-Irelli, la Mancina, tra coloro che mi vengono in mente).<br />

<br />

Anche Pio Marconi me lo ricordo bene: nel 1987 era il consigliere giuridico di quel galantuomo di Craxi e il responsabile del PSI per le questioni giudiziarie; fu la mente dietro il referendum contro l'indipendenza dei magistrati, promosso dal PSI nel 1987. Non stupisce che avalli un altro tentativo di mettere la mordacchia a quelli che mettevano in galera i suoi compagni di partito perché ladri.<br />

<br />

Quanto a Panebianco, basta leggere i suoi editoriali sul <em>Corriere della Sera</em> per rendersi conto del soggetto.<br />

<br />

Davvero una bella compagnia di giro, complimenti al PD.<br />

<br />

 </p>

Edited by privateuniverse
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@Sbuffo, dovresti fidarti meno della propaganda e controllare meglio le fonti.

 

Questo è l'elenco degli accademici firmatari.

 

Molti sono costituzionalisti, comunque di seconda fila; ma l'elenco è infarcito di giuslavoristi, amministrativisti, tributaristi, civilisti, specialisti di diritto europeo o internazionale. Per non parlare degli economisti, degli storici, dei sociologi, dei filosofi; c'è persino un professore di letteratura italiana, niente meno. Tutta gente che di diritto costituzionale ne sa, probabilmente, quanto un qualsiasi studente che abbia dato un esame di diritto pubblico.

 

Non pochi sono, addirittura, semplici ricercatori, quindi neanche accademici, talvolta neanche in materie giuridiche; moltissimi sono professori di diritto comparato. Parecchi provengono da università semisconosciute, come la "Kore" di Enna (che è anche al centro di una causa) e la LUMSA.

Ho evidenziato tutti i "non giuristi", cioè coloro che non sono professori né di diritto costituzionale né, più in generale, di diritto pubblico; e sono stato buono perché non ho scartato i moltissimi professori di diritto comparato.

 

Con questo criterio, oltre la metà dei nomi (97 su 184) sono privi di qualsiasi rilevanza.

 

Gli unici costituzionalisti di peso sono tre: Ceccanti, Vassallo e Carrozza. Non ci sono né ex presidenti della Corte Costituzionale, né suoi ex membri.

 

Prima cosa "giurista" non è uno che si occupa di altro, è sempre un esperto di diritto, quindi non è un parere a caso.

 

Poi "costituzionalista di peso" chi lo decide? tu? Quelli che citi tu sono i più famosi ma non vuol dire che altri non siano "di peso" pur non comparendo sui giornali e non godendo della fama del grande pubblico.

 

Ad esempio tra quei nomi c'è Roberto Bin, sicuramente uno tra i costituzionalisti più importanti in Italia, il manuale Bin-Pitruzzella scritto da Roberto Bin è un manuale di diritto costituzionale che si studia in molte università italiane.

 

Per altro ci sono anche giudici costituzionali che si sono espressi per il sì e non sono in quel manifesto come Cassese e Amato, ma a te non andranno bene nemmeno questi, Amato perchè oltre che docente di diritto costituzionale è stato anche politico.

http://formiche.net/2016/04/27/amato-cassese-riforma-costituzione-boschi/

 

Non si capisce nemmeno sulla base di cosa l'opinione di uno che è stato giudice costituzionale debba per forza valere di più rispetto a quella di un importante costituzionalista che non è stato giudice costituzionale, non è necessariamente così, anche perchè Onida lo ha eletto il parlamento, Zagrebelsky lo ha scelto Presidente della repubblica, non è che siano stati scelti da un assemblea di costituzionali, possono anche essere motivazioni di vicinanza politica o culturale ad aver portato a quelle nomine.

 

Inoltre anche i 50 firmatari che il comitato per il no chiama "costituzionalisti" non sono in realtà tutti costituzionalisti, alcuni sono magistrati ad esempio.

https://coordinamentodemocraziacostituzionale.net/2016/04/29/56-costituzionalisti-bocciano-la-riforma-della-costituzione-boschi-renzi/

Edited by Sbuffo
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Suppongo che PrivateUniverse avrebbe scritto a favore delle teorie hitleriane sulla superiorità della razza ariana, dato il gran numero d'illustri accademici tedeschi, scienziati e giuristi di fama internazionale che le approvarono, condivisero, insegnarono e divulgarono ;-)

 

Comunque mi sembra che la questione, più che giuridica, sia politica:

si può cambiare qualche cosa, certo senza pensare di conseguire chissà quale meraviglia risolutiva, oppure siamo sempre legati mani e piedi a prescindere alla "costituzione più bella del mondo"?

 

Forse non si migliorerà molto, forse neppure poco, ma si può tentare o veramente si crede che un senato un po' diverso distruggerà la democrazia, la libertà, la giustizia, la virtù, l'onore o che altro?

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Non ripeto quel che ho già detto, se non l'hai capito la prima volta il motivo per cui il 1993 è arbitrario non lo capiresti neanche se te lo ripetessi.

 

L'anno del Mattarellum e la fine del proporzionale classico, grazie caro, sono uno storico. Ma l'articolo parte dal 1992 perché è l'inizio della fine della cosiddetta Prima Repubblica e quando è iniziata l'XI Legislatura, quindi fattene una ragione, abbiamo avuto addirittura quindici governi in poco più di vent'anni: Amato I, Ciampi, Berlusconi I, Dini, Prodi I, D'Alema I, D'Alema II, Amato II, Berlusconi II, Berlusconi III, Prodi II, Berlusconi IV, Monti, Letta, Renzi.

Suppongo che PrivateUniverse avrebbe scritto a favore delle teorie hitleriane sulla superiorità della razza ariana, dato il gran numero d'illustri accademici tedeschi, scienziati e giuristi di fama internazionale che le approvarono, condivisero, insegnarono e divulgarono ;-)

 

Penso anch'io!

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Al di là del fatto se questi governi siano tanti o pochi

 

La maggioranza di questi governi in realtà sono governi

imposti al paese da presidenti della repubblica che si sono

rifiutati ( a torto o a ragione ) di sciogliere le Camere

 

Quantomeno : Dini D'AlemaII AmatoII Monti Letta Renzi

 

In 4 casi su 6 e sono quelli che interessano i governi della

sinistra, si tratta di governi nati da crisi interne al PDS-DS-PD

 

La lotta fra D'Alema Prodi e Veltroni, e poi quella fra Bersani e Renzi

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Quel giurista non mi sembra siano "tutti i giuristi", ci sono giuristi a sostegno delle posizioni del no come giusti a sostegno delle posizioni del sì

Ma stiamo parlando del fatto che i giuristi, anche quelli a favore del sì, confermano che, con la riforma, l'elezione dei senatori è prerogativa del sì e che il comma che fa riferimento alla conformità col voto degli elettori è vago. Che c'entrano i giuristi a favore del no o del sì?

 

 

 

Lo chiedo a te perchè qui ci sei tu e sei tu che preferisci rimanere con l'attuale bicameralismo perfetto, sei tu che preferisci che si debba obbligatoriamente passare al Senato per ogni legge.

Meno male che non stai facendo campagna elettorale! Comunque, io non ho espresso la mia intenzione di voto, né ho mai sostenuto quelle posizioni. Tra l'altro al referendum si va a votare sulla riforma costituzionale, non se ci piace o no il bicameralismo perfetto.

 

Cosa rispondi alle critiche che vengono mosse al Senato riformato nell'articolo già linkato?

 

Cmq non è che devi credere a me, non è un atto di fede, ho argomentato.

Devo credere che la tua argomentazione sia sensata giuridicamente. Se i giuristi sono così concordi a dire diversamente mi dovrai presentare qualcosa di più solido di qualche ragionamento personale.

 

Io ho già argomentato dati alla mano che c'è un utilizzo estremamente alto di fiducia e decreti legge.

La mia domanda era precisa e non hai risposto. Se l'80% delle leggi durante la XVI legislatura è stata approvata in 100-150 giorni, eppure non c'è stato un uso così ampio di decreti legge e fiducia da neppure avvicinarsi a quella percentuale. Quindi?

 

Se vuoi spippettarti sul fatto di sapere la definizione di valore atteso temo che lo farai da solo.

Ti ringrazio per la proposta, stasera a letto provo. Nel frattempo ti ricordo che sei tu che hai parlato di valore atteso partendo per la tangente rispetto al discorso fatto e che ora cerchi di cancellare tutto chiedendomi di tornare nel merito (dopo che hai detto di non volerci entrare). Edited by paperino
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Al di là di ciò che dicono i giuristi ci vorrebbe una ANALISI

POLITICA delle ragioni della instabilità italiana ed un minimo

di capacità autocritica da parte dei partiti politici

 

Nessuna riforma costituzionale potrà mai impedire a un Renzi

di vincere il congresso di partito e fare fuori un Letta

 

Nessuna riforma potrà impedire ad un futuro presidente di fare

pressioni sui partiti politici per votare la fiducia ad un governo Monti

a parità di condizioni economiche internazionali e di pressioni europee

 

Bersani - nel suo grigiore - aveva segnalato la necessità di fare una

riforma dei partiti politici, perchè in effetti il problema italiano è questo

la crisi della forma-partito

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ma infatti le riforme non vanno fatte "per farle", vanno fatte se perfezionano ulteriormente il sistema. questa riforma non lo fa, e se devo scegliere tra zero riforme e una riforma imperfetta, scelgo zero riforme. è come andare a verniciare la macchina perché ne ha bisogno, e uno ti dice "posso farlo ma sicuramente te la graffierò" io direi "no grazie" e aspetterei tempi migliori. non muore mica nessuno eh. 

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Ma che vuoi perfezionare, se Renzi va alla casa

bianca a fare il pranzo di gala coi nani e le ballerine

per pietire una dichiarazione contro il rigore economico

europeo, da un presidente a fine mandato?

 

O se è vero - come pare che sia - un berlusconi che  si mette

a piangere al telefono con Hillary Clinton, perchè l'ambasciatore

a Roma lo ha descritto ( dicendo peraltro la verità ) in termini

poco lusinghieri?

 

Con una classe politica del genere, a cui si aggiunge ora il M5S

possiamo solo pregare o emigrare

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Con una classe politica del genere

 

La classe politica è il riflesso del suo popolo e dei suoi elettori, quindi che questi emigrino è solo una catastrofe per i Paesi ospitanti.

Edited by Rotwang
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La classe politica è il riflesso del suo popolo e dei suoi elettori

 

Certo a leggerti potrebbe a volte venire il dubbio che

sia vero, ma io mi ostino a pensare che tu sia migliore

di coloro per cui voti

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Ti ringrazio per la proposta, stasera a letto provo. Nel frattempo ti ricordo che sei tu che hai parlato di valore atteso partendo per la tangente rispetto al discorso fatto e che ora cerchi di cancellare tutto chiedendomi di tornare nel merito (dopo che hai detto di non volerci entrare). 

Ho spiegato l'attinenza col merito con più righe di quanto necessario. Vuoi prendere in mano i numeri e verificare l'esattezza della tua asserzione?

 

 

In 4 casi su 6 e sono quelli che interessano i governi della sinistra, si tratta di governi nati da crisi interne al PDS-DS-PD   La lotta fra D'Alema Prodi e Veltroni, e poi quella fra Bersani e Renzi

Certamente. I problemi di stabilità sono praticamente una cifra della sinistra, in Italia. Secondo me è legato proprio alla psicologia dell'uomo che ama dirsi "di sinistra": non avendo l'unità e l'obbedienza fra i valori centrali, l'uomo di sinistra non accetta di buon grado i compromessi necessari a governare quanto lo fa l'uomo di destra. Non ho mai sentito gente di destra dire "voto a sinistra per dare un segnale alle destra", viceversa l'uomo di sinistra è capacissimo di sabotare la propria stessa parte, anche a favore della destra, se non si fa come dice lui.

Su una cosa, infatti, i sostenitori del no hanno ragione: è una riforma che favorisce la sinistra perché favorisce la stabilità, che è sempre stato un problema principalmente della sinistra

 

Al di là di ciò che dicono i giuristi ci vorrebbe una ANALISI

POLITICA delle ragioni della instabilità italiana ed un minimo

di capacità autocritica da parte dei partiti politici

 

Nessuna riforma costituzionale potrà mai impedire a un Renzi

di vincere il congresso di partito e fare fuori un Letta

 

Nessuna riforma potrà impedire ad un futuro presidente di fare

pressioni sui partiti politici per votare la fiducia ad un governo Monti

a parità di condizioni economiche internazionali e di pressioni europee

 

Bersani - nel suo grigiore - aveva segnalato la necessità di fare una

riforma dei partiti politici, perchè in effetti il problema italiano è questo

la crisi della forma-partito

Come spesso in questa discussione, hai ragione, ma non hai ragione. Ovviamente i problemi strettamente politici sono risolti solo da una classe politica migliore. Altrettanto ovviamente una classe politica eccezionale potrebbe rendere il sistema attuale perfettamente funzionale. 

Ma il punto è che questa è la classe politica che abbiamo, e la questione è metterla in condizione di poter lavorare bene eliminando alcuni degli intralci più tipici che rendono governare in Italia un gigantesco pasticcio. 

Il discorso che "tanto dovremmo avere una buona classe politica innanzitutto" è vero ma è anche benaltrismo d'alta classe. Questo è un sistema che contribuisce a parecchi problemi, ed è un sistema che si può sicuramente migliorare. E che questa riforma migliora. 

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Certo a leggerti potrebbe a volte venire il dubbio che

sia vero

 

Veramente mi riferivo proprio a te, anche perché gli avvocati governano questo Paese insieme ai notai e ai preti, hanno ben poco da lamentarsi o emigrare.

Edited by Rotwang
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Su una cosa, infatti, i sostenitori del no hanno ragione: è una riforma che favorisce la sinistra perché favorisce la stabilità, che è sempre stato un problema principalmente della sinistra

 

No non è una riforma che può avvantaggiare il PD

perchè il PD continuerà ad avere gli stessi problemi di sempre

 

Una direzione ed assemblea nazionale che neanche il PCUS cinese

 

Dei circoli che nessuno ha ancora capito a cosa servono

 

Delle segreterie regionali ( per fortuna ci hanno risparmiato la segreteria

degli enti di area vasta...) che non si capisce a cosa servono

 

Delle primarie opache e sistematicamente inquinate e contestate, facoltative

aperte chiuse etc

 

Il PD quindi continuerà a rimanere ciò che è:  un partito, che non solo non ha

un collante ideologico, ma a distanza di anni dalla sua costituzione non ha ancora

uno statuto decente, delle regole trasparenti e democratiche

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No non è una riforma che può avvantaggiare il PD perchè il PD continuerà ad avere gli stessi problemi di sempre

Prima riga: falso

Seconda riga: vero

 

Il PD avrà sempre i suoi problemi interni. Ma si avvantaggia più degli altri dell'avere una maggiorana solida. Anche la legge forse più controversa e divisiva della legislatura, ovvero le Unioni Civili, alla Camera le hanno approvate in un soffio. Numeri molto più solidi che al senato, che permettono dunque di neutralizzare le divisioni interne, almeno fino a un certo punto.

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Massimo D'Alema ha dichiarato da Lucia Annunziata: "Innanzitutto noi facciamo una proposta piccola, perché? Perché una proposta piccola è realisticamente fattibile ora. Cioè si può provare in sei mesi con il consenso di quasi tutto il Parlamento."

 

FALSO

 

Per una riforma costituzionale ci vuole almeno una doppia lettura di Camera e Senato a tre mesi di distanza. Approvarla in sei mesi significa che il testo iniziale rimane identico, senza nessuna modifica e senza nessun emendamento. E questo è impossibile e forse poco democratico. Vogliamo parlare dei trent'anni di tentativi falliti per arrivare a un testo condiviso? Vogliamo ricordare il fallimento dello stesso progetto riformista dalemiano? Quante bufale tra i leader del No.

Edited by Rotwang
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Anche la legge forse più controversa e divisiva della legislatura, ovvero le Unioni Civili, alla Camera le hanno approvate in un soffio.

 

Una legge divisiva di che?

 

In Senato la legge è passata 173 a 71

 

Che poi sia una legge nata male e peggiorata è vero

ma non è che sia passata per un soffio

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Una legge divisiva di che?

 

In Senato la legge è passata 173 a 71

 

Che poi sia una legge nata male e peggiorata è vero

ma non è che sia passata per un soffio

E grazie, l'hanno mutilata e hanno messo la fiducia. 

 

Piuttosto è vero che, in effetti, avendo messo la fiducia (come sempre) alla fine sia passata rapida rapida in entrambe le camere, quindi il mio esempio non era perfetto come lo avevo pensato. 

Ma non è che cambi molto alla sostanza; Renzi non era minimamente preoccupato dalla situazione alla Camera, perché anche al netto di possibili defezioni notevoli aveva tutti  numeri per farla passare, lì.

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Ma tu pensi che i cattolici siano così scemi,

da non chiedere di essere candidati alla Camera

politica dove possono essere messi nella capacità

di esprimere un potere di blocco, esattamente come

hanno già fatto al Senato?

 

E' chiaro che chiederanno a Renzi di essere candidati

alla camera che conta ed in numero tale da poter contare

 

Se poi Renzi gli dice di no, certo non conteranno

 

Ma se gli dice di sì, conteranno anche in futuro

 

Ripeto: il problema è POLITICO

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Anche la Camera, allo stato attuale, ha un potere di blocco, a patto di essere abbastanza numerosi. Perché non l'hanno chiesto già ora di avere deputati "in numero tale da poter contare"? Non lo hanno fatto. Troppo faticoso? Più facile fare ostruzionismo al senato?

Possibile. Il che mi pare un'ottima ragione per rendere la vita più difficile a queste minoranze di piantagrane. Con la riforma diminuiscono i punti deboli ove si possa esercitare il potere di blocco; poi che sia sempre possibile in via astratta, con un numero sufficiente, esercitare quel potere è ovvio. Ci sono sempre problemi politici e possibilità di instabilità, questa è una riforma che va nella direzione di ridurli, non di eliminarli.

Edited by FreakyFred
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Il Sì avrebbe senz'altro vita più facile

se FreakyFred si esponesse di più e Rotwang di meno :)

In effetti forse converrebbe se Rotwang passasse al no XD

Per inciso, di oggi è la notizia che Monti voterà no al referendum. Qualche genio ha immediatamente visto dietro al complotto: Monti sa di essere odiato dagli italiani, e allora dice che voterà no per spostare voti verso il sì!

 

Diabolico!

Rot, fai anche tu così, magari funziona :P

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Vuoi prendere in mano i numeri e verificare l'esattezza della tua asserzione?

Ma tu mi stavi contestando una frase generale sulla significatività della media aritmetica e ora mi chiedi numeri. Due cose:

  • Per favore, chiariscimi la tua richiesta; cioè su quale affermazione vuoi più dati, perché i dati che ho già presentato non sono sufficienti a risolvere il tuo dubbio e quali dati ulteriori vorresti che ti presentassi.
  • Off Topic
    Sto per andare in ferie e sono preso dai preparativi, quindi, se la richiesta richiede tempo per essere soddisfatta, ti risponderò con calma al mio rientro
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privateuniverse

Riposto perché la formattazione del post precedente l'aveva reso illeggibile.


@Sbuffo, dovresti fidarti meno della propaganda e controllare meglio le fonti.

Questo è l'elenco degli accademici firmatari.

Molti sono costituzionalisti, comunque di seconda fila; ma l'elenco è infarcito di giuslavoristi, amministrativisti, tributaristi, civilisti, specialisti di diritto europeo o internazionale. Per non parlare degli economisti, degli storici, dei sociologi, dei filosofi; c'è persino un professore di letteratura italiana, niente meno. Tutta gente che di diritto costituzionale ne sa, probabilmente, quanto un qualsiasi studente che abbia dato un esame di diritto pubblico.

 

Non pochi sono, addirittura, semplici ricercatori, quindi neanche accademici, talvolta neanche in materie giuridiche; moltissimi sono professori di diritto comparato. Parecchi provengono da università semisconosciute, come la "Kore" di Enna (che è anche al centro di una causa) e la LUMSA.

Ho evidenziato tutti i "non giuristi", cioè coloro che non sono professori né di diritto costituzionale né, più in generale, di diritto pubblico; e sono stato buono perché non ho scartato i moltissimi professori di diritto comparato.

 

Con questo criterio, oltre la metà dei nomi (97 su 184) sono privi di qualsiasi rilevanza.

Gli unici costituzionalisti di peso sono tre: Ceccanti, Vassallo e Carrozza. Non ci sono né ex presidenti della Corte Costituzionale, né suoi ex membri.

 

Andò Salvatore Enna Kore Ordinario Diritto pubblico comparato

Arconzo Giuseppe Milano Statale Ricercatore Diritto costituzionale

Baldini Gianfranco Bologna Associato Scienza politica

Barbara Malaisi Macerata Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico

Barbisan Benedetta Macerata Associato Diritto pubblico comparato

Bardi Luciano Pisa Ordinario Scienza politica

Bariatti Stefania Milano Statale Ordinario Diritto internazionale

Bartolini Antonio Perugia Ordinario Diritto amministrativo

Bassanini Franco Presidente di Astrid già Ordinario Diritto costituzionale

Bassu Carla Sassari Associato Diritto pubblico comparato

Bertolino Cristina Torino Associato Istituzioni di diritto pubblico

Bettiol Rodolfo Padova già Associato Diritto penale

Bifulco Raffaele Luiss Ordinario Diritto costituzionale

Bilancia Paola Milano Statale Ordinario Diritto costituzionale

Bin Roberto Ferrara Ordinario Diritto costituzionale

Bindi Elena Siena Associato Istituzioni di diritto pubblico Bologna

Chiara Bologna Associato Diritto costituzionale

Bordignon Massimo Milano Cattolica Ordinario Scienza delle finanze

Boria Pietro Roma La Sapienza Ordinario Diritto tributario

Bottari Carlo Bologna Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Brunazzo Marco Trento Associato Scienza Politica

Bruscardi Emiliano Firenze Emerito Letteratura italiana

Caielli Mia Torino Associato Diritto pubblico comparato

Calise Mauro Napoli Federico secondo Ordinario Scienza politica

Calzolaio Simone Macerata Ricercatore Diritto costituzionale

Camerlengo Quirino Pavia Associato Diritto costituzionale

Cammelli Marco Bologna Emerito Diritto amministrativo

Campione Vittorio Direttore Astrid

Caravale Giulia Roma La Sapienza Associato Diritto pubblico comparato

Caravita di Toritto Beniamino Roma La Sapienza Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Carboni Giuliana Giuseppina Sassari Associato Diritto pubblico comparato

Carli Massimo Firenze già ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Carrozza Paolo Pisa Sant'Anna Ordinario Diritto costituzionale

Caruso Corrado Bologna Ricercatore Diritto costituzionale

Cassetti Luisa Perugia Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Castelli Luca Perugia Associato Istituzioni di diritto pubblico

Catelani Elisabetta Pisa Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Caviglia Daniele Roma Unint Associato Storia delle relazioni internazionali

Cavino Massimo Piemonte orientale Associato Diritto costituzionale

Ceccanti Stefano Roma La Sapienza Ordinario Diritto pubblico comparato

Cecchetti Marcello Sassari Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Cerulli Irelli Vincenzo Roma La Sapienza Ordinario Diritto amministrativo

Cester Carlo Padova Ordinario Diritto del Lavoro

Chimenti Anna Foggia Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Chiti Mario Pilade Firenze gia Ordinario Diritto amministrativo

Ciarlo Pietro Cagliari Ordinario Diritto costituzionale

Clementi Francesco Perugia Associato Diritto pubblico comparato

Cognetti Stefano Macerata Ordinario Diritto amministrativo

Conti Gian Luca Pisa Associato Istituzioni di diritto pubblico

Cordini Giovanni Pavia Ordinario Diritto pubblico comparato

Costanzo Pasquale Genova Ordinario Diritto costituzionale

Cuocolo Lorenzo Milano Bocconi Associato Diritto pubblico comparato

Curreri Salvatore Enna Kore Associato Istituzioni di diritto pubblico

Curti Gialdino Carlo Roma La Sapienza Associato Diritto dell'Unione europea

D'Amico Giacomo Messina Associato Diritto costituzionale

D’Amico Maria Elisa Milano Ordinario Diritto costituzionale

D’Andrea Luigi Messina Ordinario Diritto costituzionale

D'Alessio Gianfranco Roma tre Ordinario Diritto amministrativo

De Acutis Maurizio Padova Ordinario Diritto commerciale

De Bernardi Alberto Bologna Ordinario Storia contemporanea

De Cesare Gianclaudio Firenze - Roma Luiss Docente Diritto palramentare

De Muro Gianmario Cagliari Ordinario Diritto costituzionale

Del Re Andrea Avvocato - già unifi

Di Folco Marco Roma Tor Vergata Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico

Di Maria Roberto Enna Kore Ordinario Diritto costituzionale

Di Nuoscio Enzo Molise Ordinario Logica e filosofia della scienza

Di Plinio Giampiero Pescara Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Diotallevi Luca Roma tre Ordinario Sociologia generale

Donati Filippo Firenze Ordinario Diritto costituzionale

Elefante Fabio Roma La Sapienza Straordinario Istituzioni di diritto pubblico

Fabbrini Sergio Roma Luiss Ordinario Scienza politica

Fabrizzi Federica Roma Unint Associato Istituzioni di diritto pubblico

Fasano Luciano Milano Ricercatore Scienza Politica

Fede Fabio Camerica Associato Diritto pubblico comparato

Ferioli Elena Bologna Ricercatore Diritto pubblico comparato

Ferrara Antonio Cnr Primo Ricercatore

Flores d'Arcais Marcello Siena già ordinario Storia Comparata

Francesco Pizzetti Torino Ordinario Diritto costituzionale

Franchini Claudio Roma Tor Vergata Ordinario Diritto amministrativo

Frosini Justin Milano Bocconi Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico

Frosini Tommaso Edoardo Napoli Suor Orsola Benincasa Ordinario Diritto pubblico comparato

Furlan Federico Milano Bicocca Ricercatore Diritto costituzionale

Fusaro Arianna Padova Associato Diritto Privato

Fusaro Carlo Firenze Ordinario Diritto pubblico comparato

Galetta Diana Urania Milano Ordinario Diritto amministrativo

Genta Tervanasio Enrico Torino Ordinario Storia del diritto medievale e moderno

Gerotto Sergio Padova Associato Diritto pubblico comparato

Ghera Federico Foggia Associato Diritto costituzionale

Giuffré Felice Catania Associato Diritto costituzionale

Giupponi Francesco Tomaso Bologna Ordinario Diritto costituzionale

Grisolia Maria Cristina Firenze Ordinario Diritto costituzionale

Groppi Tania Siena Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Grottanelli de' Santi Giovanni Siena gia ordinario Diritto costituzionale

Guidi Guido Urbino Ordinario Diritto pubblico comparato

La Spina Antonio Roma Luiss Ordinario Sociologia generale

Leone Stefania Milano Ricercatore Diritto costituzionale

Lepore Amedeo Napoli Seconda Università Associato Storia economica

Lippolis Vincenzo Unint Ordinario Diritto pubblico comparato

Longo Andrea Roma La Sapienza Associato Diritto costituzionale

Macrì Gianfranco Salerno Associato Istituzioni di diritto pubblico

Malgeri Francesco Roma La Sapienza Emerito Storia contemporanea

Malgeri Giampaolo Roma Lumsa Associato Storia delle relazioni internazionali

Mancina Claudia Roma La Sapienza Associato Filosofia morale

Mancini Susanna Bologna Ordinario Diritto pubblico comparato

Mannoni Stefano Firenze Ordinario Storia del diritto medievale e moderno

Marazzita Giuseppe Teramo Ordinario Diritto costituzionale

Marchi Michele Bologna Ricercatore Storia contemporanea

Marconi Pio Roma La Sapienza Emerito Sociologia del diritto

Martinelli Claudio Milano Bicocca Associato Diritto pubblico comparato

Massari Oreste Roma La Sapienza Ordinario Scienza politica

Mastromarino Anna Torino Associato Diritto pubblico comparato

Mattarolo Maria Giovanna Padova Ordinario Diritto del Lavoro

Mayer Marco Roma Link Campus Straordinario Storia contemporanea

Melis Guido Roma La Sapienza Ordinario Storia delle istituzioni politiche

Mengozzi Marta Roma Tor Vergata Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico

Meoli Chiara Roma Unitelma Sapienza Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico

Messori Marcello Roma Luiss Ordinario Economia Politica

Mezzetti Luca Bologna Ordinario Diritto costituzionale

Miccù Roberto Roma La Sapienza Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Morisi Massimo Firenze Ordinario Scienza politica

Morlino Leonardo Roma Luiss Ordinario Scienza politica

Morosini Francesco Venezia Docente Istituzioni di diritto pubblico

Morrone Andrea Bologna Ordinario Diritto costituzionale

Moscarini Anna Tuscia Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Natalini Alessandro Partenope Ricercatore Scienza politica

Nicotra Ida Catania Ordinario Diritto costituzionale

Olivetti Marco Roma Lumsa Ordinario Diritto costituzionale

Oliviero Maurizio Perugia Ordinario Diritto pubblico comparato

Palici di Suni Elisabetta Torino Ordinario Diritto pubblico comparato

Pandolfo Angelo Roma La Sapienza Ordinario Diritto del lavoro

Panebianco Angelo Bologna Ordinario Scienza politica

Pasini Nicola Milano Associato Scienza politica

Pasquino Pasquale New York University Global distinguished Politics

Passarelli Gianluca Roma La Sapienza Associato Scienza politica

Pescara Renato Padova Associato Diritto Privato

Petretto Alessandro Firenze Emerito Scienza delle finanze

Petrillo Pierluigi Roma Unitelma Sapienza Associato Diritto pubblico comparato

Piciacchia Paola Roma La Sapienza Ricercatore Diritto pubblico comparato

Pignatelli Nicola Bari Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico

Pinto Ferdinando Napoli Federico secondo Ordinario Diritto amministrativo

Pisaneschi Andrea Siena Ordinario Diritto costituzionale

Pizzorno Stefano Avvocato dello stato

Plutino Marco Cassino Ricercatore Diritto costituzionale

Poggi Anna Maria Torino Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Police Aristide Roma Tor Vergata Ordinario Diritto amministrativo

Pollicino Oreste Milano Bocconi Ordinario Diritto costituzionale

Pombeni Paolo Bologna Emerito Storia contemporanea

Puccini Giusto Firenze Ordinario Istituzioni di diritto pubblico

Raffiotta Edoardo Carlo Bologna Ricercatore Diritto costituzionale

Raniolo Francesco della Calabria Ordinario Scienza politica

Razzano Giovanna Roma La Sapienza Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico

Ricciardi Mario Milano Ordinario Filosofia del diritto

Ridola Paolo Roma La Sapienza Ordinario Diritto pubblico comparato

Rinella Angelo Roma Lumsa Ordinario Diritto pubblico comparato

Rosa Francesca Foggia Associato Diritto pubblico comparato

Rossi Lucia Serena Bologna Ordinario Diritto dell'Unione europea

Salvati Michele Milano Emerito Economia Politica

Schillaci Angelo Roma La Sapienza Ricercatore Diritto pubblico comparato

Sciortino Antonella Palermo Ordinario Diritto costituzionale

Scuto Filippo Milano Associato Istituzioni di diritto pubblico

Sterpa Alessandro Tuscia Ricercatore Istituzioni di diritto pubblico

Tabellini Guido Enrico Milano Bocconi Ordinario Economia Politica

Tega Diletta Bologna Ricercatore Diritto costituzionale

Tessitore Fulvio Napoli Federico secondo Emerito Storia della Filosofia

Torchia Luisa Roma Tre Ordinario Diritto amministrativo

Traina Duccio Firenze Associato Istituzioni di diritto pubblico

Traversa Silvio presidente di sezione onoraria del Consiglio di stato

Treu Tiziano Milano Cattolica Emerito Diritto del Lavoro

Triggiani Ennio Bari Ordinario Diritto dell'Unione europea

Tronconi Filippo Bologna Associato Scienza politica

Ungari Andrea Universtità Guglielmo marconi Associato Storia contemporanea

Urbani Paolo Roma Luiss già Ordinario Diritto amministrativo

Vandelli Luciano Bologna Ordinario Diritto amministrativo

Vassallo Salvatore Bologna Ordinario Scienza politica

Verde Giuseppe Palermo Ordinario Diritto costituzionale

Vespaziani Alberto Molise Associato Diritto pubblico comparato

Vesperini Giulio Tuscia Ordinario Diritto amministrativo

Vigevani Giulio Enea Milano Bicocca Associato Diritto costituzionale

Viglione Filippo Padova Associato Diritto privato comparato

Vigneri Adriana Venezia già Ordinario Diritto Amministrativo

Violini Lorenza Milano Ordinario Diritto costituzionale

Zaccaria Giuseppe Padova Ordinario Filosofia del diritto

Zatti Paolo Padova Emerito Diritto Privato

Zwilling Carolin Bolzano Ricercatore Diritto pubblico comparato


Tra i nomi, peraltro, ci sono autentiche perle.

Il primo firmatario, Salvo Andò, è stato uno dei politici più indigesti della "prima repubblica"; assolto da un'accusa di voto di scambio si è salvato da una condanna per tangenti solo grazie alla prescrizione. Due nomi provengono dall'università "Kore" di Enna, della quale l'ex deputato Andò è stato rettore e che è stata anche al centro di numerose controversie (mi ricordo anche un servizio di "Report").

Bassanini è passato da un consiglio d'amministrazione all'altro, soprattutto alla Cassa Depositi e Prestiti; sottolineo che egli è l'estensore di quella riforma del Titolo V della Costituzione oggi tanto vituperata. Un altro paio di firmatari sono riconducibili alla sua fondazione; tra questi la Torchia, amministrativista (e non costituzionalista).

Alcuni sono ex politici (Cerulli-Irelli, la Mancina, tra coloro che mi vengono in mente).

Anche Pio Marconi me lo ricordo bene: nel 1987 era il consigliere giuridico di quel galantuomo di Craxi e il responsabile del PSI per le questioni giudiziarie; fu la mente dietro il referendum contro l'indipendenza dei magistrati, promosso dal PSI nel 1987. Non stupisce che avalli un altro tentativo di mettere la mordacchia a quelli che mettevano in galera i suoi compagni di partito perché ladri.

Quanto a Panebianco, basta leggere i suoi editoriali sul Corriere della Sera per rendersi conto del soggetto.

Davvero una bella compagnia di giro, complimenti al PD.


Il Sì avrebbe senz'altro vita più facile

se FreakyFred si esponesse di più e Rotwang di meno :)

Non credo proprio.

Non vedo differenze qualitative tra le argomentazioni dei due.

In entrambi i casi sono pessime.

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E' una truffa. Da un lato con l'Italicum il margine di scelta dal basso si ridurrà ulteriormente, mentre avremo un senato più piccolo ma che non eleggeremo e che sarà utile solo a tutti quegli amministratori che necessitano dell'immunità per le loro magagne con la legge.

 

Quando Renzi dice di operare contro la casta insulta tutti i cittadini che hanno un briciolo di cervello e di cultura: da quando in qua una casta di privilegiati approverebbe riforme contro se stessa?!

 

Sono anche stufo di tutti quelli che accusano i contrari di volere che tutto rimanga uguale. Se al governo ci sono sempre i soliti truffatori è già chiaro che le loro riforme sono volte a favorire la parte disonesta di questo paese e verranno spacciate per quello che non sono. E' anche palese che muteranno qualcosa ma che non necessariamente sarà un cambiamento positivo; bisogna essere veramente idioti per credere che un cambiamento sia positivo a prescindere.  

Edited by Catilina
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E' una truffa. Da un lato con l'Italicum il margine di scelta dal basso si ridurrà ulteriormente, mentre avremo un senato più piccolo ma che non eleggeremo e che sarà utile solo a tutti quegli amministratori che necessitano dell'immunità per le loro magagne con la legge.

 

Quando Renzi dice di operare contro la casta insulta tutti i cittadini che hanno un briciolo di cervello e di cultura: da quando in qua una casta di privilegiati approverebbe riforme contro se stessa?!

 

Sono anche stufo di tutti quelli che accusano i contrari di volere che tutto rimanga uguale. Se al governo ci sono sempre i soliti truffatori è già chiaro che le loro riforme sono volte a favorire la parte disonesta di questo paese e verranno spacciate per quello che non sono. E' anche palese che muteranno qualcosa ma che non necessariamente sarà un cambiamento positivo; bisogna essere veramente idioti per credere che un cambiamento sia positivo a prescindere.  

 

Questo è populismo allo stato puro ed è uno dei principali mali di questo paese, perchè ci porta all'immobilismo alla pietrificazione, il sistema ha funzionato così bene fino ad oggi che tu stesso affermi che a prosperare siano i truffatori..

 

Di superare il bicameralismo si parla almeno dal 1985 con la commissione Bozzi, sono passati più di 30 anni e ancora non si è riusciti a fare nulla, perchè questo è un paese fondamentalmente conservatore, in cui tutti si lamentano sempre ma poi nessuno vuole mai cambiare.

Se non passa questa riforma ci terremo questo bel sistema che ha funzionato così bene fino ad oggi, ancora per un altro decennio prima che si possa tornare a parlarne nuovamente, per poi bocciare anche la prossima riforma perchè in italia pullula di "professionisti del no".

 

Il senato sarà formato da 100 senatori scelti dai cittadini perchè come si è già ripetuto la riforma dice che dovranno essere nominati in conformità con le scelte effettuate dai cittadini, la bozza Chiti-Fornaro va esattamente in quella direzione, con una scheda elettorale ai cittadini per scegliersi il consigliere senatore.

 

L'immunità già esiste oggi, non viene modificata, anzi se prima ne godevano 350 senatori, domani saranno solo più 100, quindi 200 politici in meno che ne potranno godere.

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per superare il bicameralismo va lasciata una sola camera (abolendo l'altra per davvero) e vanno eletti i candidati dai cittadini, non dai partiti, vanno aboliti gli stipendi d'oro, nessun delinquente può nascondersi dietro una carica politica o amministrativa per sfuggire alla galera

 

i delinquenti e i loro fiancheggiatori possono ripetere in 1000 modi diversi che stanno solo operando un cambiamento nella giusta direzione per nascondere solo un ennesimo passo verso l'estromissione dei cittadini onesti dal controllo su una classe di politici corrotti che si autopreserva 

 

il vero populismo è quello propagandato dai politici per far ricadere la colpa dei mali del paese su falsi bersagli

 

chi vota si in genere sono cittadini col culo al caldo dalla crisi, oppure quelli che attendono solo altre mance da parte di Renzi così come facevano in precedenza con Berlusconi   

Edited by Catilina
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privateuniverse

Il senato sarà formato da 100 senatori scelti dai cittadini perchè come si è già ripetuto la riforma dice che dovranno essere nominati in conformità con le scelte effettuate dai cittadini, la bozza Chiti-Fornaro va esattamente in quella direzione, con una scheda elettorale ai cittadini per scegliersi il consigliere senatore.

 

Balle, l'abbiamo già spiegato il perché ma tu continui a ripeterle.

 

Oltretutto le norme transitorie non prevedono alcuna elezione diretta fino alle prossime regionali, tu stesso hai postato una simulazione che attribuirebbe circa 55 seggi su 100 del nuovo senatino al PD, con il 30 per cento dei voti.

 

L'immunità già esiste oggi, non viene modificata, anzi se prima ne godevano 350 senatori, domani saranno solo più 100, quindi 200 politici in meno che ne potranno godere.

 

 

L'immunità esiste per i senatori attuali che sono elettivi, ma non per i consiglieri regionali o i sindaci, senatori non elettivi.

 

Perché votare “no” a questa riforma

Soprattutto perché è un pasticcio.

di Giovanni Maria Flick, Guardasigilli nel primo governo Prodi, ex presidente della Corte costituzionale

Da Il Fatto Quotidiano del 15 ottobre 2016

Perché votare No? Un breve riassunto dei motivi.

Quanto al merito della riforma della Costituzione che viene proposta:

1) perché non si può passare dal bicameralismo “perfetto” (per così dire) a un bicameralismo “malfatto” (quanto all’elezione e composizione del Senato, alle sue competenze, ai suoi rapporti con la Camera dei deputati nei procedimenti legislativi);

2) perché nei rapporti tra Stato e Regioni l’eccesso di decentramento – attuato con la riforma costituzionale del 2001 – non può essere corretto con l’eccesso opposto di un accentramento pressoché totale, dimenticando oltretutto le Regioni a statuto speciale per le quali il problema di quei rapporti si pone in modo ben più rilevante che per le Regioni a statuto ordinario;

3) perché è vero che il meglio (cui aspirare) è nemico del bene: tuttavia la proposta di riforma costituzionale non è un bene, ma un pasticcio (in particolare per le ragioni dianzi esposte a proposito del Senato e del rapporto fra Stato e Regioni).

Quanto al metodo della riforma su cui si voterà il prossimo 4 dicembre:

1) perché in un unico quesito confluiscono problemi, interrogativi e soluzioni fra loro assai diversi e di difficile comprensione, da accettare o rifiutare in blocco;

2) perché la riforma è stata elaborata attraverso la ricerca di maggioranze risicate a tutti i costi; la presenza, quando non prevalenza, di finalità di politica contingente; lo scontro costante tra maggioranza e opposizione; il legame incestuoso con la legge elettorale vigente e sub judice e quella da attuare; con motivazioni come il risparmio di spesa, estranee al contesto e alla logica costituzionale; con uno spirito e in un modo antitetico a quelli richiesti dall’articolo 138 della Costituzione per la sua revisione;

3) perché l’assenso alla riforma è stato richiesto e suffragato con argomentazioni successive fra loro contraddittorie e via via riconosciute erronee dagli stessi proponenti: prima la personalizzazione sul presidente del Consiglio; poi il richiamo alla volontà del presidente della Repubblica e alla sua rielezione; poi ancorale pressioni indebite dei mercati e dei media di informazione finanziaria; infine l’ammissione degli errori contenuti nella riforma, degradandoli tuttavia disinvoltamente a semplici sviste bagatellari correggibili dopo l’entrata in vigore del nuovo testo di Costituzione;

4) perché in realtà, invece, gli errori di contenuto e di forma e le lacune della proposta sono macroscopici, e sarà perciò molto difficile se non impossibile emendarli ex post, come dimostrala vicenda in parte analoga dell’approvazione della legge elettorale Italicum (la migliore, intoccabile, a colpi di fiducia) meno di un anno fa e ora quella della necessità condivisa e delle difficoltà del suo cambiamento.

 

http://www.iovoto.no/perche-votare-no-questa-riforma/

Edited by privateuniverse
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Ma stiamo parlando del fatto che i giuristi, anche quelli a favore del sì, confermano che, con la riforma, l'elezione dei senatori è prerogativa del sì e che il comma che fa riferimento alla conformità col voto degli elettori è vago. Che c'entrano i giuristi a favore del no o del sì?

 

Era per dire che esistono sempre giuristi che sostengono una cosa e giuristi che sostengono l'esatto opposto.

 

Devo credere che la tua argomentazione sia sensata giuridicamente. Se i giuristi sono così concordi a dire diversamente mi dovrai presentare qualcosa di più solido di qualche ragionamento personale.

Cosa rispondi alle critiche che vengono mosse al Senato riformato nell'articolo già linkato?

 

Veramente non mi pare "i giuristi" hai riportato l'articolo di un giurista che per altro fonda tutto il suo ragionamento sul fatto che il principio di elezione da parte dei consigli sarebbe superiore rispetto a quello della conformità degli elettori senza spiegare il perchè.

Sia quello dell'elezione in consiglio regionale che l'elezione in conformità alle scelte dei cittadini hanno pari dignità quindi non sarebbe possibile una legge che permettesse ai consigli regionali di eleggere chi vogliono perchè sarebbe palesemente contro il principio di conformità alle scelte dei cittadini.

Quindi semmai sei tu che dovresti portare qualcosa di meglio argomentato o dovresti controargomentare.

 

Meno male che non stai facendo campagna elettorale! Comunque, io non ho espresso la mia intenzione di voto, né ho mai sostenuto quelle posizioni. Tra l'altro al referendum si va a votare sulla riforma costituzionale, non se ci piace o no il bicameralismo perfetto.

 

Ma sei tu che riporti sostanzialmente le argomentazioni del no al referendum.

Per altro io ho anche chiesto perchè preferire un bicameralismo perfetto che obbliga ad un passaggio al senato anche se non ha nulla da proporre rispetto ad un sistema come quello della riforma che invece permette di proporre modifiche solo se effettivamente c'è una richiesta da parte del Senato.

 

La mia domanda era precisa e non hai risposto. Se l'80% delle leggi durante la XVI legislatura è stata approvata in 100-150 giorni, eppure non c'è stato un uso così ampio di decreti legge e fiducia da neppure avvicinarsi a quella percentuale. Quindi?

 

Nello stesso grafico che hai riportato tu fa vedere che quasi il 30% delle leggi sono decreti legge, a questo vanno poi aggiunte pure i voti di fiducia.

Sono percentuali altissime, decreti legge e fiducia dovrebbero essere strumenti assolutamente eccezionali e residuali limitate al 2/3% della totale produzione legislativa.

Serve superare il bicameralismo perfetto affinchè faccia tornare al centro l'attività del parlamento relegando quel tipo di strumenti ad eccezionali.

Balle, l'abbiamo già spiegato il perché ma tu continui a ripeterle.

 

Oltretutto le norme transitorie non prevedono alcuna elezione diretta fino alle prossime regionali, tu stesso hai postato una simulazione che attribuirebbe circa 55 seggi su 100 del nuovo senatino al PD, con il 30 per cento dei voti.

 

Come dice il nome stesso sono "norme transitorie" perchè essendo eletti contestualmente ai consigli regionali non sarebbe materialmente possibile eleggerli tutti subito visto che devono tenersi le elezioni regionali nelle varie regioni.

 

Poi saranno scelti dai cittadini.

 

Che poi da noi saranno scelti dai cittadini ma cmq se guardiamo all'estero Francia, Regno Uniti e Germania hanno tutti seconde camere non elette dai cittadini quindi non sarebbe nemmeno uno scandalo visto che avviene in tante altre grandi democrazie europee.

 

L'immunità esiste per i senatori attuali che sono elettivi, ma non per i consiglieri regionali o i sindaci, senatori non elettivi.

 

Anche i prossimi, lo saranno doppiamente, lo saranno perchè sono tutte cariche elettive e quindi persone che cmq hanno già ottenuto la fiducia dei cittadini e lo saranno doppiamente perchè dovranno essere scelti in conformità alle scelte dei cittadini.

per superare il bicameralismo va lasciata una sola camera (abolendo l'altra per davvero) e vanno eletti i candidati dai cittadini, non dai partiti, vanno aboliti gli stipendi d'oro, nessun delinquente può nascondersi dietro una carica politica o amministrativa per sfuggire alla galera

 

i delinquenti e i loro fiancheggiatori possono ripetere in 1000 modi diversi che stanno solo operando un cambiamento nella giusta direzione per nascondere solo un ennesimo passo verso l'estromissione dei cittadini onesti dal controllo su una classe di politici corrotti che si autopreserva 

 

il vero populismo è quello propagandato dai politici per far ricadere la colpa dei mali del paese su falsi bersagli

 

chi vota si in genere sono cittadini col culo al caldo dalla crisi, oppure quelli che attendono solo altre mance da parte di Renzi così come facevano in precedenza da Berlusconi   

 

Ma i senatori saranno scelti dai cittadini, c'è scritto nella riforma costituzionale che la loro elezione dovrà avvenire in conformità al voto dei cittadini e quello dice infatti la proposta di legge Chiti-Fornaro.

 

Il Senato serve come strumento di garanzia sulle questioni più delicate, ad esempio se lo abolissi non ci potrebbe più essere un sistema aggravato con doppia approvazione per le riforme costituzionali, su cui è utile un sistema aggravato essendo una materia delicata.

 

Già oggi i politici godono di immunità, con la riforma saranno meno politici a goderne, passando da 315 a 100, quindi con il no sei per dare più immunità ai politici.

 

Chi vota sì è perchè questo paese lo vuole finalmente riformare, non continuare a lamentarsi senza che cambi mai nulla, continuiamo a tenerci stretto tutto lo schifo perchè abbiamo sempre paura del cambiamento.

Edited by Sbuffo
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