Jump to content

Manifestazione "Unioni Civili: ORA O MAI PIU'!"


Luca1919

Recommended Posts

A titolo di una delle maggiori associazioni gay italiane, presente? Arcigay nazionale? Mai sentita? Lo fa per chiarire dubbi, perplessità e fraintendimenti tra tutti. Non si scende in piazza contro le unioni civili né a favore, si scende in piazza contro lo stralcio dell'adozione del figliastro, l'omofobia e per il matrimonio egualitario, punto. E lo ripeto: se volete stare a casa perché non si protesta contro le unioni civili o perché sì, cazzi vostri, state a casa, meno persone brutte e presuntuose in piazza, francamente è un momento per stare uniti, gli snob possono pure lamentarsi sul Gay Forum.

 

P.S: solo un povero stronzo vorrebbe il ritiro della legge appena approvata.

Se si scende in piazza per il matrimonio, si scende in piazza contro la legge sulle unioni.

 

Saggiamente, nessuna qssociazione chiede il ritiro, come nessun assetato nel deserto schiferebbe acqua putrida: abbiamo bisogne della legge e siamo ricattabili. Come un lavoratore che non denunci il padrone che lo sfrutta per paura di essere licenziato.

 

Ma Arcigay non ha titolo per parlare al posto delle altre associazioni.

Il suo é il comunicato di Arcigay solamente e come tale va preso.

 

E per inciso, é un comunicato ambiguo e logicamente privo di coerenza: il motivo é la natura filogovernativa dell'arcigay

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 194
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Pix

    27

  • Hinzelmann

    24

  • Rotwang

    23

  • Demò

    19

Top Posters In This Topic

Se si scende in piazza per il matrimonio, si scende in piazza contro la legge sulle unioni.

 

Saggiamente, nessuna qssociazione chiede il ritiro, come nessun assetato nel deserto schiferebbe acqua putrida: abbiamo bisogne della legge e siamo ricattabili. Come un lavoratore che non denunci il padrone che lo sfrutta per paura di essere licenziato.

 

Ma Arcigay non ha titolo per parlare al posto delle altre associazioni.

Il suo é il comunicato di Arcigay solamente e come tale va preso.

 

E per inciso, é un comunicato ambiguo e logicamente privo di coerenza: il motivo é la natura filogovernativa dell'arcigay

 

Ti ho appena scritto, analfabeta, che è un comunicato di tutte le associazioni, non solo di Arcigay, che poi è inutile lo appelli da grillino come "filogovernativo" dato che ha molte anime al suo interno, tutto fuorché renziane e piddine. Si vuole il matrimonio e si accetta che ci sia finalmente qualcosa al posto del nulla (le unioni civili) ma il traguardo è il matrimonio, è così difficile da capire? Lo decidi tu per cosa si scende in piazza? E soprattutto contro per forza le unioni civili? Il comunicato è chiarissimo, se vuoi trovarci inghippi e incomprensioni è solo per la tua natura hinzelmanniana polemica e idiota.

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

Sulla pagina Facebook dell'Arcigay:

 

"NOTA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DI ARCIGAY

L'approvazione della legge sulle unioni civili al Senato, il dibattito politico e il percorso che l'ha segnata non può non porci degli interrogativi su cosa fare e su come proseguire la nostra azione.

Noi siamo tutti attivisti e attiviste impegnate e impegnati in Arcigay, abbiamo seguito con passione l'iter di questa legge proseguendo l'opera della nostra associazione che da 30 anni si batte per i diritti, e che non ha mai ignorato nessuna battaglia che potesse migliorare anche solo di un poco le condizioni di vita degli omosessuali e transessuali di questo Paese. Così abbiamo fatto anche per questa legge, una legge che non sentivamo come nostra, ma che nonostante il modo in cui era articolata poteva farci fare un passo in avanti per avere più uguaglianza e più diritti.

Per questo abbiamo tenuto alta la pressione come mai avevamo fatto in precedenza: dalle 100 piazze del 23 gennaio ai tanti presidi durante la discussione in Aula, dall'azione diretta sui Senatori e le Forze politiche, fino all'occupazione di Corso Rinascimento presso il Senato il 24 febbraio, un atto necessario di lucida rabbia, per far capire in un momento chiave della trattativa della legge, che il palazzo non poteva disporre a suo piacimento di quelli che sono i nostri diritti.

La legge licenziata dal Senato è una legge che non ci soddisfa e che poteva essere decisamente migliore, ma dobbiamo essere consapevoli che per quanto mal scritti e frutto di indicibili trattative, vi sono all'interno diritti che appartengono a molte delle nostre battaglie e costituiscono una risposta concreta ai bisogni di tante persone e non erano affatto scontati vista la mole di avversari che abbiamo avuto di fronte. Abbiamo perso sul fronte del riconoscimento legislativo della Stepchild, ma abbiamo impedito che fosse preclusa dalla stessa legge, lasciando aperta la partita su questo delicatissimo punto.

Ora che questa legge si appresta a vedere la luce, osserviamo che tra le persone LGBT di questo Paese sono due i sentimenti che dominano: da una parte l'amarezza per come la legge è stata scritta e approvata e per la Stepchild che non c'è, dall'altro la soddisfazione per il primo concreto passo in avanti nel riconoscimento dei diritti, che per quanto malfatto è pur sempre il primo che cambierà realmente la vita di milioni di persone.

Non possiamo negare che nella nostra comunità, nella nostra gente e anche in noi stessi vi siano questi due sentimenti, e non possiamo ignorare né l'uno né l'altro. Il nostro compito è riuscire a fondere insieme questi due aspetti e sfruttarli per dare forza alla nostra marcia verso l'uguaglianza canalizzando in chiave positiva sia l'arrabbiatura per quello che volevamo e non c'è ancora, sia la soddisfazione per aver strappato questo maldestro primo passo al nostro parlamento.

La legge sulle Unioni Civili deve ancora essere approvata dalla Camera dei Deputati e noi vigileremo affinché le tutele in esse contenute non vengano meno, così da dare la possibilità a tantissime persone di mettere in sicurezza le proprie famiglie, esigenza che ovviamente non possiamo ignorare.

Dopo questo passaggio il nostro impegno continuerà, con ancora più forza e determinazione, per superare i distinguo che sono scritti in quella stessa legge e per conquistarci i diritti che in quella legge non ci sono, a partire dalla tutela dei nostri figli e figlie e al riconoscimento della nostra eguale capacità di essere genitori e cittadine e cittadini come chiunque altro.

Non dimentichiamo la legge contro l'omotransfobia che giace al Senato, così come le iniziative da intraprendere per il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione delle persone trans, e allo stesso tempo guardiamo con determinazione ad una riforma complessiva del diritto di famiglia che consenta di fotografare una realtà ormai mutata dove altre modalità di costruzione di percorsi di vita e di relazione stanno emergendo dall'ombra e costruendo nuovi scenari.

Il 5 marzo a Roma noi diremo con chiarezza a coloro che pensano di poterci accontentare con questi provvedimenti che siamo solo all'inizio e che Arcigay, insieme alle altre associazioni, continuerà più decisa di prima a fare tutto ciò che serve per dire basta a coloro che pensano di poterci negare la piena cittadinanza e che pensano di poterci mettere su un gradino più basso rispetto agli altri cittadini

Questa legge non è un punto di arrivo, è un punto di inizio, la strada verso l’uguaglianza, il matrimonio egualitario e la fine di ogni tipo di discriminazione è ancora lunga e noi la percorreremo con forza e determinazione perché vogliamo niente di meno che tutto."

 

Personalmente, mi rispecchio in questo comunicato. Pienamente. 

Trovo che sia utile partecipare a questa manifestazione.

Penso che una manifestazione non debba necessariamente essere sempre

"contro qualcosa"

Edited by ciuciuta
Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Se si scende in piazza per il matrimonio, si scende in piazza contro la legge sulle unioni.

 

Saggiamente, nessuna qssociazione chiede il ritiro, come nessun assetato nel deserto schiferebbe acqua putrida: abbiamo bisogne della legge e siamo ricattabili. Come un lavoratore che non denunci il padrone che lo sfrutta per paura di essere licenziato.

 

Ma Arcigay non ha titolo per parlare al posto delle altre associazioni.

Il suo é il comunicato di Arcigay solamente e come tale va preso.

 

E per inciso, é un comunicato ambiguo e logicamente privo di coerenza: il motivo é la natura filogovernativa dell'arcigay

1)Se si scende in piazza per il matrimonio, si scende in piazza contro la legge sulle unioni.

No. Se si scende in piazza non si va contro la legge vigente, ma per lo meno è richiesta un unica bandiera: la legge è insufficiente, a noi non basta. A me pare che dovrebbe essere questo lo spirito giusto, invece, si è voluta fare una manifestazione improvvisata, senza tavoli di discussioni e manifesti politici e programmatici seri. Per questo questa manifestazione potrebbe risultare un flop, perché chi l'ha organizzata non ha chiaro cosa si voglia. Sinceramente, e razionalmente, non sento che questa manifestazione possa essere utile, perché è una manifestazione emotiva e come tutte le manifestazioni emotive non hanno significato. Poi, se potessi ci parteciperei per far vedere per lo meno la mia presenza, ma a mente lucida mi pare troppo improvvisata. 

2)Contrariamente a quanto pensa Rotwang arcigay è filogovernativa, perché è una associazione piramidale ed altamente gerarchica. Sostanzialmente i comunicati sono sempre tiepidi perché si tiene il piede in due scarpe: da un lato si cerca di dare un contentino a tutte quelle persone che stanno alla base: ovvero chi non conta un cazzo, e dall'altro si cerca di fare l'occhiolino ad un possibile datore di lavoro. Arcigay da questo punto di vista è inaffidabile e si vede mediamente a livello locale, a Padova ha mandato in vacca diverse manifestazioni perché di nascosto ha voluto rendere delle manifestazioni delle piattaforme politiche per Zan. E anche a livello nazionale non è che navighi su buone acque. D'altro canto le altre associazioni sono piccole e prive di fondi per ssopravvivere, e quindi risultano entità irrelate, con poche risorse, quindi inefficienti su un piano che vada al di là di quello locale. Quindi abbiamo un associazione grossa che cerca di fare contenti tutti (avversari, ed alleati, e che viene usata principalmente come tranpolino politico)e associazioni locali che non contano un cazzo e che si dissolvono ogni fine ciclo di laurea. Ovvio se hai iniziato a frequentare arcigay solo di recente non te ne rendi conto, è quando vuoi avanzare che le idee radicali ti impediranno di andare oltre ad un certo step. 

3) E' tempo di guardare criticamente al nostro ruolo di attivisti, come attivisti dovremmo chiedere il massimo e non essere schiavi dei piagnistei. Il problema è che ultimamente vedo due atteggiamenti opposti: quello frignoso, e quello che è soddisfatto al di là del livello vomito. 

Questa è solo un opinione personale, si può concordare o meno, di certo non ostacolerò nulla, e se riesco a partecipare parteciperò. 

 

Link to comment
Share on other sites

Ma veramente ci sono gay CONTRARI alla manifestazione del 5 Marzo? Ma dove ca**o ce l'avete la dignità? La discussione su questa legge è stata una porcata, insulti da molti esponenti politici, addirittura un ministro stipendiato da NOI ci ha definiti "contro natura" e ve ne fregate? TUTTI sostenevano che il DDL Cirinnà era il MINIMO per rendere CIVILE questo paese, poi stralciano la step-child adoption e l'obbligo di fedeltà, facendoci passare per lo stereotipo dei gay che sc*pano con chiunque e non sanno esser fedeli, ed improvvisamente va bene a tutti? Io il 5 Marzo ci sarò, non per andare contro il DDL Cirinnà (anzi, parte del DDL), ma per far capire allo Stato e alla massa di bigotti, che non siamo cittadini di serie B, che chiediamo PARI DIRITTI per tutti, per tutte le famiglie "arcobaleno". Per come la vedo io, il 5 Marzo sarà un punto di partenza per tutte le battaglie che dobbiamo ancora affrontare (MATRIMONIO EGUALITARIO) e per dare un segnale chiaro all'Italia di come non ci accontenteremo delle briciole. Per questo dovremmo esser tutti UNITI e partecipare in massa.

Seriamente, anche su FB ho visto molti gay contrari alla manifestazione, si inventavano di tutto e di più per sabotarla, ma come state messi?

Comincio a capire perchè l'Italia è un paese così arretrato.

Scusate lo sfogo, andate in pace, amen.

#Rotwangforpresidentdeifroshi

 

(Comunque ciao a tutti, è da tanto che non loggavo qui, ho fatto un corso di comunicazione con SALVINI, mi ha insegnato a mettere in maiuscolo le parole chiave per far passare meglio il MESSAGGIO).

Link to comment
Share on other sites

Calmati...mica ti ho offeso la mamma XD

Capito chi scenderà in piazza il 5? Quelli che gridano al complotto e usano le stesse tecniche del Movimento 5 Stelle. Poi dicono che l'evento non è politico. Ti saluto, compagno del KGB! :D

Link to comment
Share on other sites

Questa manifestazione secondo me è mal organizzata nei presupposti, perchè ha un'impostazione divisiva delle varie sensibilità.

 

C'è una grande fetta della comunità omosessuale che riconosce l'importanza della legge approvata al senato e del passo storico compiuto, quindi una manifestazione che si proclami contro quella legge (al di là del fatto che poi concretamente ne chieda o meno il ritiro) crea una forte divisione e non può essere condivisa da una buona fetta della comunità omosessuale.

 

Arcigay con il suo comunicato ha cercato saggiamente di rattoppare questa impostazione.

 

Interessante il fatto che ci sia gente come Adinolfi a spalleggiare gli omosessuali che chiedono di protestare contro la legge sulle unioni civili (esattamente come Adinolfi visto che anche lui contesta questa legge).

 

12795280_10208884426893715_7443591521346

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Il problema della manifestazione è che è troppo prematura. Tra le varie mosse di palazzo, il contenuto della legge è stato svuotato per lo meno del concetto di uguaglianza, è un istituto ghetto. A prescindere dalle disposizioni personali riguardo l'argomento è evidente che non è una "buona" legge dal punto di vista ideologico. Dall'altro canto è utile, ha implicazioni materiali tangibili che servono a determinate categorie di persone, le quali non possono essere considerati degli stronzi se la sfruttano. Attualmente l'atteggiamento più sensato è rimanere neutrali, cioè, non si dovrebbe né festeggiare né lamentarsi. Ritengo che una manifestazione nazionale dovrebbe essere fatta a monte di una riflessione profonda, e la produzione di un documento unico, ed eventualmente un progetto unico delle realtà gay. 
Arcigay non è stata saggia, fa quel che fa solitamente tiene il piede in due staffe. 

Link to comment
Share on other sites

De Giorgi è senza vergogna, un essere disgustoso. Ma ovviamente tutto questo suo impegno sarà ben ricompensato al prossimo giro di legislatura.

 

Anzi, deve pure ringraziare che questa legge sia arrivata con 30 anni di ritardo, altrimenti (per chi sa un po' le vicende del mamamia) faceva la fine di Silvio con Veronica :asd:

Link to comment
Share on other sites

Chi è de Giorgi ?

 

Un imprenditore ed attivista omosessuale.

 

Come imprenditore ha fondato e dirige il protale Gay.it che è diventato il principale sito dedicato alle tematiche gay, poi ha fondato Friendly Versilia uno dei più importanti fenomeni di turismo omosessuale in Italia, inoltre è socio del locale Mamamia.

 

Come attivista omosessuale è stato presidente di Arcigay a Pisa e poi per tutta la Toscana, inoltre è stato anche membro della segreteria e ambasciatore in Italia dell'ILGA (associazione internazionale gay e lesbica).

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

Comunque leggere quello che scrivo qui e venirmi a insultare su Facebook è anti democratico e incivile. Il forum dovrebbe essere un luogo di scambio di opinioni, nel rispetto del prossimo. Mi ritiro dalla discussione perché posso tollerare tutto ma non l'inciviltà.

Link to comment
Share on other sites

Sinceramente tutta sta polemica mi sembra inutile

Non si tratta di essere a favore o contro la Cirinnà si tratta solo di dire che i diritti avuti non ci bastano.

È un modo per far passare l idea che non siamo soddisfatti e che l opinione pubblica deve capire che siamo ancora discriminati punto e basta

 

Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk

Link to comment
Share on other sites

no no, la polemica facciamola eccome se riguarda gay.it o il gay center e tutte quelle altre combriccole che di facciata promuovono i diritti gay e che poi in realtà vanno solo dove tira il vento. 

Link to comment
Share on other sites

si tratta solo di dire che i diritti avuti non ci bastano.

È un modo per far passare l idea che non siamo soddisfatti e che l opinione pubblica deve capire che siamo ancora discriminati punto e basta

Vangelo.

Bravo, Ironuccio.

Per il resto, scannatevi (al solito) come vi pare e piace.

Link to comment
Share on other sites

La polemica non è inutile, però è sterile cioè non porterà ad alcun chiarimento o cambiamento

In realtà sono stato un facile "profeta"....ma non è che ci tenessi a vedere questo spettacolo

 

Sapevo benissimo che tutto ciò che ci ha impedito di fare o dire "qualsiasi cosa" in un senso o in

un altro PRIMA della approvazione della legge, avrebbe agito DOPO con lo stesso effetto divisivo

 

Quindi, irrilevanti prima ed irrilevanti dopo

 

Bisognerebbe riflettere su questo e trovare dei rimedi perchè non possiamo andare avanti solo

cercando di metterci le pezze con comunicati "ecumenici" o evitando - nei limiti del possibile - di

prendere decisioni e quindi condannandoci all'inerzia totale

 

Se riuscissimo ad affrontare e risolvere questo problema, avremmo un risultato utile per il futuro

Se non riusciamo a prendere nessuna decisione ( giusta o sbagliata non importa ) e a seguirla poi

in base all'unico principio possibile, cioè quello che è la maggioranza che decide...ci condanniamo

alla irrilevanza politica

 

Ma - come al solito - il problema è stato evitato fino a pochi giorni dalla manifestazione

e si è pensato di risolverlo, a "parole" cioè attraverso un comunicato come se si trattasse

del gay pride

 

Beh la politica non funziona così

Link to comment
Share on other sites

Credo che l'adesione a questa manifestazione sia importante.

Al di là del messaggio, quello che conterà alla fine saranno i numeri.

Ricordiamoci che la Cirinnà-Boschi-Alfano è ancora alla camera: non è legge!

Dare per scontato ed assodato che tutto andrà bene, calare la guardia proprio

sul più bello, non penso che sia il massimo.

 

Non partecipare potrebbe equivalere a sostenere che ci saremmo potuti 

accontentare anche di molto meno, o che con questa norma potremo andare

in letargo su certe questioni per i prossimi 30 anni.

 

Non so se la manifestazione sia stata organizzata con sufficiente accuratezza,

con comunione d'intenti, con lungimiranza politica. Ma so che il 5 ci sarà una manifestazione

e che essere presenti in tanti non potrà che giovare alla causa...

Edited by ciuciuta
Link to comment
Share on other sites

LocoEmotivo

Credo che l'adesione a questa manifestazione sia importante.

Concordo.

Al di là delle motivazioni dei singoli o i pretesti delle associazioni, penso anch'io che la cosa più importante sia esserci e far capire che ci siamo. Ancora. E sempre.

Link to comment
Share on other sites

Eh si continuando con queste polemiche inter nos già solo dai tasti di un PC, i diritti arriveranno molto prima...ma mi faccia il piacere!

Manifestare serve (in questo stato) anche solo a ricordare che esistiamo e vogliamo di più come minoranza. Stop

Link to comment
Share on other sites

cmq, questo è il comunicato UFFICIALE dei promotori; io tutta sta polemica anti tutto non ce la vedo (anzi, mi pare fin troppo morbido nei toni).

e vorrei capire da dove è venuta fuori

---

Chi ama i diritti li vuole per tutt* Roma, Piazza del Popolo – 5 marzo 2016, ore 15:00

 

Negli ultimi mesi, abbiamo vissuto con impegno ed emozione il riaccendersi, come non accadeva da anni, di un grande sentimento popolare di partecipazione alla lunga battaglia del movimento LGBTI per i diritti civili e per un Paese in cui finalmente trovino piena cittadinanza principi di effettiva uguaglianza, libertà e laicità.

Le tante anime di questo movimento e le realtà associative che ne sono un’espressione si sono quindi impegnate a ristabilire una rinnovata unità, riempendo le piazze e generando aggregazione e soprattutto militanza.

Per questo movimento, l’approvazione della nuova legge sulle unioni civili non può in alcun modo rappresentare un punto di arrivo, bensì la straordinaria occasione di acquisire nuova vitalità, nuovo slancio, nuova forza per percorrere con successo la strada che ancora ci separa dalla conquista della piena eguaglianza, a cominciare da tutti quei diritti fondamentali rimasti esclusi dal testo approvato il 25 febbraio.

Questo è il tempo del coraggio, in cui non c’è spazio per la paura o per le incertezze su quanto davvero ci spetta. Solo così si può proseguire nella battaglia, perché un movimento che non avanza, semplicemente muore.

Dopo la grande mobilitazione nazionale del 23 gennaio, tante persone hanno riscoperto il senso di diventare protagonisti attivi del cambiamento di questo Paese, hanno ritrovato orgoglio e speranza e hanno compreso che quel tanto di buono ottenuto in questa stagione tormentata, per quanto insufficiente, non lo dobbiamo alla benevolenza di chi ci governa, ma alla tenacia con cui un’intera collettività conduce la sua lotta per affermare i propri diritti, non per elemosinare concessioni.

Sbaglieremmo di grosso se oggi ci lasciassimo confondere e dividere da polemiche pretestuose o dai sentimenti contrastanti che giustamente proviamo: da una parte il senso di sconfitta per ciò che non abbiamo potuto ottenere, soprattutto per le nostre figlie e i nostri figli, dall’altra quello di gioia per la piccola breccia finalmente apertasi nel muro di pregiudizi e bigottismo che da decenni proviamo ad abbattere.

Quello che come movimento sentiamo il dovere di fare è indicare un orizzonte più ampio, rivolgendoci al Paese e alla politica, a partire dalla manifestazione di Roma del 5 marzo, per comunicare da subito la nostra visione di un futuro a cui niente e nessuno potrà farci rinunciare.

In primo luogo rigettiamo tutti i pretestuosi tentativi con cui da più parti si è tentato di polarizzare la mobilitazione del 5 marzo intorno a un improprio e semplicistico atteggiamento di acritica soddisfazione o di sterile rifiuto nei confronti della legge sulle unioni civili.

Ribadiamo invece la nostra piena consapevolezza e il nostro senso di responsabilità rispetto all’incalzante attualità che ci conduce a scendere in piazza, proprio ora che l’attenzione è più alta, fissando per i prossimi mesi alcuni obiettivi immediati:

Fare pressione affinché la legge sulle unioni civili venga approvata rapidamente alla Camera dei Deputati, per assicurare quanto meno il riconoscimento sostanziale di quei diritti a lungo attesi da milioni di coppie e di cui esiste un urgentissimo bisogno; prendiamo atto che questa legge, segnata da molti limiti e dalla discriminazione che sancisce soprattutto nei confronti dei nostri figli e delle nostre figlie, è quanto il Parlamento è oggi in grado di produrre.

Vigilare sull’effettiva applicazione della legge stessa, a partire dai decreti attuativi la cui competenza attiene proprio al Ministro degli Interni, autore di gravissime e offensive dichiarazioni rivolte alle persone LGBTI.

Troppe volte abbiamo visto leggi svuotarsi di significato nella loro applicazione e vogliamo ricordarne una per tutte: la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, la cui efficacia è perennemente minata dall’inaccettabile tasso di obiezioni di coscienza e dall’assenza delle infrastrutture previste.

Questa volta non lo permetteremo, saremo vigili e denunceremo prontamente ogni ulteriore tentativo di ribasso rispetto al punto già sotto il minimo a cui è stata fissata oggi l’asticella dei diritti.

Seguire, infine, da vicino l’iter dell’annunciata legge di riforma delle adozioni. Saremo al nostro posto per verificarne il testo, presteremo la massima attenzione ai suoi effettivi contenuti e non saremo disponibili ad accettare compromessi al ribasso nell’aggiornamento di una normativa da cui dipendono la dignità e i diritti dei minori.

La posta in gioco è tale da non ammettere distrazioni.

La manifestazione del 5 marzo deve essere tuttavia in primo luogo l’occasione per uno sguardo lungimirante e concreto sugli obiettivi di sempre a cui, occorre rimarcarlo, la legge appena approvata non offre risposte che possano soddisfarci a pieno:

Vogliamo che siano riconosciute le trasformazioni del concetto stesso di famiglia e che sia sancita la piena uguaglianza di tutte e tutti di fronte alla legge, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.

Puntiamo pertanto al matrimonio egualitario, che dovrà iscriversi in una riforma complessiva del diritto di famiglia che preveda anche l’adozione piena e legittimante per i bambini e le bambine che già esistono, e il riconoscimento alla nascita dei figli che verranno.

Vogliamo che sia finalmente sancito che omofobia e transfobia non sono opinioni, ma reati che devono essere puniti in modo specifico come avviene per tutti i crimini motivati da odio razziale, politico o religioso. Vogliamo quindi provvedimenti efficaci contro le discriminazioni comunque motivate nella vita lavorativa e sociale. Vogliamo che sia riconosciuto il diritto all’autodeterminazione delle proprie scelte di vita.

Questo tema, che ci sta particolarmente a cuore, incrocia le vite di molte, moltissime persone: le persone trans, a cui deve essere riconosciuto il diritto a scegliere il proprio genere anagrafico senza essere costrette a sottoporsi a trattamenti medici indesiderati; le donne, che devono poter gestire da sé il proprio corpo e la propria vita senza trovare ostacoli in presunte ed interessate scelte “di coscienza”; le persone che aspettano di poter decidere liberamente come e quando poter porre fine alla propria vita, rifiutando cure mediche non richieste.

Vogliamo leggi che rendano effettivi questi diritti per tutte e per tutti, senza discriminazioni di carattere economico e sociale.

Vogliamo superare la cultura sessuofobica attraverso interventi che garantiscano l’educazione sessuale pubblica, laica e universale.

Chi pensa di poter strumentalizzare politicamente il movimento che si ritroverà in piazza il 5 marzo deve sapere che non avrà gioco facile: sono finiti i tempi in cui le persone LGBTI servivano unicamente come bacino elettorale per disegni di altri.

Con questa manifestazione nazionale intendiamo ribadire la nostra autonomia che difenderemo contro ogni tentativo di impossessarsene: vogliamo parlare non di bandiere, ma delle nostre vite, della nostra libertà, delle nostre battaglie.

Il movimento che abbiamo costruito con gioia e con fatica si è irrobustito in questi mesi, ed è divenuto il punto di riferimento a cui guarderanno nei prossimi anni non solo le persone LGBTI, ma tutta l’Italia che ama la laicità, la libertà e l’uguaglianza, tutte le cittadine e i cittadini per cui questi diritti sono oramai irrinunciabili.

ORA DIRITTI ALLA META! Roma, 5 marzo 2016, ore 15:00 – Piazza del Popolo.

 

----------

 

curiosità

Italo (i treni) x rimediare alla poracciata pro-family day pare che farà tariffe agevolate pure x chi sabato verrà a Roma

Edited by freedog
Link to comment
Share on other sites

Icoldibarin

Sono stato molto dubbioso circa l'opportunità di partecipare ad una manifestazione che ha cambiato più volte la linea politica cercando di tenere assieme gli scalfarotti assieme chi voleva evitare di piegarsi ai ricatti e le scaramucce parlamentari tentando di far capire che si può giocare solo fino ad un certo punto.

Il movimento in ogni caso ha prodotto questa manifestazione e, sebbene abbia molte riserve sul messaggio che vuole far passare, ho realizzato che restare a casa non sarebbe granché utile in ogni caso. Perciò facciamoci ste 18 ore di pullman e domani ci troviamo a Roma.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...