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Uguaglianza vs Diversità


purospirito

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Ribadisco quanto detto sopra: mettetevi d'accordo. Se il pride è solo una grande festa senza alcuna valenza politica, allora non si può stigmatizzare chi non vi partecipa perchè "non si espone per la causa".

 

Eh, ma io non mi devo mettere d'accordo con costoro, perché non ho mai partecipato e mai parteciperò, non solo al Gay Pride ma a nessuna manifestazione, corteo, assembramento vario:

fatico ad andare a matrimoni e funerali!

Quindi non potrei logicamente stigmatizzare quelli che non fanno quello che io stesso non faccio, anche se forse le cause della mia assenza sono diverse da quelle dell'assenza altrui.

 

 

 

 

In caso contrario, se lo si fa, si sta di fatto dando al pride una valenza politica.

 

Infatti, secondo me il Gay Pride non ha una valenza politica o almeno non ha una valenza politica rilevante (qualcuno potrebbe infatti dire che tutto è politico, anche alzarsi il mattino dal letto!).

Del resto il fatto stesso che sia aperto praticamente a tutti, come dimostrano appunto i lamenti sulle presenze carnascialesche, implica che non solo non abbia, ma neppure possa avere un'efficacia politica certa e definita (ammesso e non concesso che una manifestazione di qualunque genere possa avere una reale efficacia politica).

 

 

 

 

Se il pride, come sostieni, fosse un grande party colorato e stop, tutti gli interventi dei talebani del pride qui esposti non avrebbero senso.

 

Be', lascio ai Talebani la difesa delle loro posizioni!

 

Per me aggiungo solo che comunque, se i GayPride hanno ottenuto ed ottengono anche solo di dimostrare che i gay sono persone "normali" e pacifiche ed anche tolleranti, sia pure con qualche stravaganza che però ne conferma la tolleranza, allora non sono poi così inutili come vorrebbe qualcuno e quindi in certa misura hanno anche un'efficacia "politica".

 

D'altronde, più importante della formale parità giuridica è la parità etico sociale, che si consegue essendo giudicati uguali, non solo nei pregi, ma anche nei difetti veri o presunti, a tutti gli altri.

Edited by Mario1944
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Ilromantico

E qui casca l'asino se si ritiene soddisfacente essere considerati "normali", ma stravaganti!!!eeeeeh???

Io credo che alla base,di chi si fa andare bene tutto nei gay-pride e nella comunità, ci sia una scarsa considerazione e sicurezza della propria dignità come omosessuale. Motivo per cui ad alcuni non importa essere considerati "freaks", stravaganti o altro. Si accontentano di essere cittadini di serie B, di essere tollerati ma non essere considerati uguali.

 

Non capisco poi che senso abbia parlare di gay-pride e relative problematiche da chi NON ci va. Scendiamo veramente nel ridicolo. Io ne parlo con cognizione di causa perché partecipo ogni anno a svariati (se possibile) e ogni anno rinnovo le stesse critiche. Solo che ultimamente ho imparato a considerare il gay-pride come una festa sopra le righe così me lo godo di più ed evito di innervosirmi. Secondo me è impossibile potergli dare una valenza politica, seriosa e profonda. Per carità poi di riflesso una valenza politico-sociale la raggiunge, ma credo si faccia prima a creare un altro tipo di evento gay che tentare di modificare i gay-pride(puri eventi di business gayo con a capo la mafia di locali e organizzazioni radical chic-gay).

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E tu a questi gay che faticano ad accertarsi gli dici "vieni in piazza con le Drag queen?"

Perché creare delle situazioni di disagio? Perché non essere più accoglienti?

@Iron84,ad un ragazzo che fa fatica ad accettarsi,consiglierei ove possibile,di provare a frequentare associazioni giovanili gay,gli direi di provare ad aprirsi un poco con gli amici fidati,perché fortunatamente la maggioranza degli etero non è omofoba,solo non è abituata ad interagire con ragazzi omosessuali.Gli direi che anche se non abbiamo ancora diritti,siamo comunque liberi di fare ed essere ciò che la natura ha voluto.

Che centra il Pride?Che colpa ne hanno le Drag queen se uno non riesce ad accettarsi?

Io all'epoca ero preoccupato per eventuali reazioni negative di amici e parenti,sai che mi importava di quel che succedeva al Pride!!

Rispondendo anche a @NewComer..io posso parlare per me,ma non ti voglio convincere a venire al Pride,ci mancherebbe,se tu non vieni non penso che tu sia un represso collaborazionista degli etero,ciò che ti contesto è che tu parteciperesti solo in caso alla manifestazione non partecipasse una fetta di persone non gradite.In una manifestazione come il Pride,a cui io non do rilevanza politica,trovo giusto che possano sfilare tutti.C'è chi esagera,ma non riesco ad imputare a loro la mancanza di leggi e diritti.Le colpe stanno altrove.

Non venire al pride non è grave,lo è voler impedire ad altri di andarci per lasciare spazio a te/voi,non trovo giusto in un Pride,pensare di poter rappresentare meglio di altri la categoria.

Non è nemmeno per fare vedere al popolo che siamo uniti che dico questo,ma perché per un giorno anche il gay più solo che c'è in 'sto Paese,può sentirsi parte di qualcosa di concreto e reale.Il Pride per come la vedo io è nostro,indipendentemente da ciò che può pensare il "popolo".

Si tratta di un giorno,la differenza vera la possiamo fare nei restanti 364.

Lì possiamo fare meglio,e come dici tu,una chiusura da parte di associazioni ad ascoltare le opinioni di chi la pensa in modo diverso,può essere deleterio.

Ma tutto questo non ha nulla a che vedere con il Pride.

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@Gilbert, sembri Gianni Morandi che risponde sulle sua pagina Facebook :D

:D Segui Morandi su Facebook??

Questo si che è da censura :D

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E qui casca l'asino se si ritiene soddisfacente essere considerati "normali", ma stravaganti!!!eeeeeh???

 

La normalità, come già avevo osservato, implica anche una qualche nota di stravaganza, altrimenti non sarebbe possibile distinguere una norma da cui qualcuno possa deviare.

Comunque non mi riferisco ad una normalità comportamentale che assimili perfettamente all'etica prevalente:

sarebbe contraddittorio, dato che l'etica prevalente finora è stata omofoba.

Mi riferisco ad una normalità etico-sociale ed anche giuridica che restituisca pari dignità all'homo "homoeroticus", evitando di lasciarlo come fenomeno da baraccone mediatico:

in questo senso proprio la presenza, tra molti "normali", di alcuni personaggi che sono percepiti come tali, cioè come fenomeni da baraccone mediatici,  paradossalmente, ma non troppo, è d'aiuto in questa restituzione.

Se la gran parte delle persone che partecipa al GayPride potrebbero essere percepite come il "ragazzo della porta accanto", sarà proprio la presenza di pochi stravaganti ad accentuarne la percezione di normalità.

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a me sembra che il problema chiave dei gay in Italia è la rappresentanza politica, e secondo me il pride non ha un peso così rilevante su questo problema

che poi onestamente: l'unica manifestazione gay in Italia sono i pride, dire che per colpa dei pride non si ottengono riconoscimenti politici palesa una mentalità masochistica e autoaccusatoria davvero notevole XD

come a dire: è colpa dell'unica cosa che facciamo noi, le forze politiche ci verrebbero incontro ma noi facciamo questa cosa da discolacci e non ce la perdonano

 

ci sarebbe un discorso più ampio da fare, vedere la faccenda anche dal lato delle forze politiche

come si diceva, le forze ultraminoritarie che potrebbero svolgere una funzione di rappresentanza delle istanze gay, come i radicali, non siedono in parlamento e non sembrano avere questa come priorità, almeno oggi

tra le forze presenti in parlamento la destra ex missina è abbastanza omofoba; la destra berlusconiana oscilla tra velata omofobia (stile Zeffirelli o Armani: fate un pò come vi pare ma non rompete l'armonia estetica dell'universo vestendovi da ricchioni) e interventi spot da "cerchio magico", ma non ha alcun chiaro, coerente, visibile, riconoscibile indirizzo politico al riguardo

il PD ha un approccio al problema inadeguato, basato sull'inserimento in lista di alcuni nomi di spicco, ben visti dalla comunità gay, fermo restando che, come evidenziava giustamente @@Hinzelmann, questi si limitano a una funzione da "cinghia di trasmissione" per incanalare il consenso di quello che è considerato essenzialmente un serbatoio elettorale e rintuzzare le richieste considerate più "estremiste"

in tal senso non hanno svolto un vero ruolo di mediazione politica (non per loro colpa a mio avviso, o non sempre per loro colpa, ma perché questo è il mandato circoscritto che il partito di appartenenza gli ha concesso)

in un quadro simile, non mi pare che un pride "giacca e cravatta" o "Emporio Armani" possa sbloccare qualcosa

Edited by conrad65
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:D Segui Morandi su Facebook??

Questo si che è da censura :D

 

La verità è che tutti seguono Morandi su facebook, se lo fa anche @Almadell vuol dire che allora è una perversione collettiva :D

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@Iron84,ad un ragazzo che fa fatica ad accettarsi,consiglierei ove possibile,di provare a frequentare associazioni giovanili gay,gli direi di provare ad aprirsi un poco con gli amici fidati,perché fortunatamente la maggioranza degli etero non è omofoba,solo non è abituata ad interagire con ragazzi omosessuali.Gli direi che anche se non abbiamo ancora diritti,siamo comunque liberi di fare ed essere ciò che la natura ha voluto.

Che centra il Pride?Che colpa ne hanno le Drag queen se uno non riesce ad accettarsi?

Io all'epoca ero preoccupato per eventuali reazioni negative di amici e parenti,sai che mi importava di quel che succedeva al Pride!!

Rispondendo anche a @NewComer..io posso parlare per me,ma non ti voglio convincere a venire al Pride,ci mancherebbe,se tu non vieni non penso che tu sia un represso collaborazionista degli etero,ciò che ti contesto è che tu parteciperesti solo in caso alla manifestazione non partecipasse una fetta di persone non gradite.In una manifestazione come il Pride,a cui io non do rilevanza politica,trovo giusto che possano sfilare tutti.C'è chi esagera,ma non riesco ad imputare a loro la mancanza di leggi e diritti.Le colpe stanno altrove.

Non venire al pride non è grave,lo è voler impedire ad altri di andarci per lasciare spazio a te/voi,non trovo giusto in un Pride,pensare di poter rappresentare meglio di altri la categoria.

Non è nemmeno per fare vedere al popolo che siamo uniti che dico questo,ma perché per un giorno anche il gay più solo che c'è in 'sto Paese,può sentirsi parte di qualcosa di concreto e reale.Il Pride per come la vedo io è nostro,indipendentemente da ciò che può pensare il "popolo".

Si tratta di un giorno,la differenza vera la possiamo fare nei restanti 364.

Lì possiamo fare meglio,e come dici tu,una chiusura da parte di associazioni ad ascoltare le opinioni di chi la pensa in modo diverso,può essere deleterio.

Ma tutto questo non ha nulla a che vedere con il Pride.

 

 

Anche qui ci sono mille gradi di accettazione, anche io, oggi come oggi non mi sento di dire di essermi completamente accettato (anche se non avrei nessun problema ad andare a un pride glitterato con carri e quant'altro).

Magari si è omosessuali ma si hanno ancora dei retaggi culturali di cui, parliamoci chiaro, è veramente difficile liberarsi, queste persone magari sono anche dichiarate eppure vivono situazioni di disagio, ora, mi dico, visto che non siamo psicologi, ideologhi ma semplice persone che vogliono cose concrete, se viene espresso un malesse e un disagio per una manifestazione siffatta perchè impuntarsi?

Questo era il senso del mio discorso, poi io al Pride potrei anche venirci ma come festa e non ho nessun problema a riguardo, il punto è che da un punto di vista politico lo trovo controproducente.

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io al Pride potrei anche venirci ma come festa e non ho nessun problema a riguardo, il punto è che da un punto di vista politico lo trovo controproducente.

 

"Controproducente" o "non producente"?

 

Se "non producente", poco male:

non è che qualsiasi fatto umano singolo o collettivo debba per forza essere producente da un punto di vista politico.

 

Se "controproducente", qual è esattamente la ragione di questo giudizio?:

se è la presenza nel corteo di pochi personaggi stravaganti ed appariscenti nell'abbigliamento e negli atteggiamenti tra migliaia di persone "normali", francamente mi sembra una ragione esagerata, se non inconsistente e lo dico da esterno ed estraneo a tali manifestazioni, che ne sa e ne vede solo quello che passa il convento dei mass-media nazionali, i quali in generale si focalizzano per lo più sui fatti e sulle figure più "anormali".

Edited by Mario1944
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Controproducente se quella è la nostra occasione principale di rivendicazione mentre la ritengo non priducente se affiancassimo altre strategie comunicative

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Hinzelmann

Insomma è una questione di marketing, bisogna convincere

gli eterosessuali a comprare il "frocio del XXI secolo"

 

Ci vuole quindi un bel "packaging"

 

Mi sembra una strategia più pagante se cerchi di venderti

ai gay, ma il consumatore etero se ne frega

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Insomma è una questione di marketing, bisogna convincere

gli eterosessuali a comprare il "frocio del XXI secolo"

 

Ci vuole quindi un bel "packaging"

..o  una campagna promozionale studiata come si deve, dal "product placement" (dove il prodotto sarebbe la frocieria contemporanea) in poi.

qui ci si scherza, ma non mi stupirei se qualcuno la pianificasse in per sul serio;

certo, sarei curioso di vederne i contenuti & gli scopi..

Edited by freedog
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Insomma è una questione di marketing, bisogna convincere

gli eterosessuali a comprare il "frocio del XXI secolo"

 

Ci vuole quindi un bel "packaging"

 

Mi sembra una strategia più pagante se cerchi di venderti

ai gay, ma il consumatore etero se ne frega

Si chiama democrazia di che se ne dica è pur sempre la dittatura della maggioranza o di chi sa fare lobby my dear
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Sulla questione democrazia/mercato, da economista, ne avrei da impelagarmi per delle ore XD vero che sono due dimensioni diverse, ma di collegamenti ce n'è a iosa (quasi tutti i paesi "molto democratici" tendono ad una economia spiccatamente di mercato, mentre più ci si avvicina all"autoritarismo", sullo spettro che va dalla democrazia pura alla dittarura, più aumenta la regolamentazione pubblica o l'intervento diretto tramite imprese di stato, e più ci si allontana quindi dalla forma di pura economia di mercato). Discorso secondo me interessantissimo.

 

Comunque, tornando a noi, non so se ve ne siete accorti, ma nel 2015 l'immagine conta eccome. Promuovere questa o quella immagine significa, in senso lato, fare marketing. Anche i partiti politici fanno marketing (di sè stessi), scegliendo i "canali distributivi" (mezzi attraverso cui si fa propaganda) ed i "segmenti di mercato" (elettori target): emblematico il caso del M5S, che ha trionfato anche grazie a modi innovativi di "vendere" sè stesso (campagna elettorale fatta essenzialmente via internet, poche presenze in tv, puntare all'elettorato giovane e sconfortato - e di riflesso anche agli ingnorantoni).

 

Quindi, in sostanza, non solo non ci vedo nulla di male nel fare "marketing di noi stessi" (a meno che non si sia marxisti e si contesti questo approccio capitalistico e superficiale e bla bla...ma questa sarebbe un'altra storia), ma anzi, nel 2015, è NECESSARIO crearsi e gestirsi una immagine positiva. Chi non si pone il problema dell'immagine, semplicemente, adotta una politica miope e controproducente. Tanto più, aggiungo, che questa operazione di immagine sarebbe rivolta non solo "all'esterno" (verso gli eterosessuali), ma anche verso l"'interno" (verso quella fetta di "popolo gay" che non si riconosce nell'immagine attualmente propinata - dal pride certo, ma non solo).

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Controproducente se quella è la nostra occasione principale di rivendicazione

 

Ma perché mai dovrebbe essere l'occasione principale di rivendicazione?

Una manifestazione festosa aperta a tutti non mi pare proprio di sua natura il luogo migliore per fare rivendicazioni politiche.

 

 

 

 

 

nel 2015, è NECESSARIO crearsi e gestirsi una immagine positiva. Chi non si pone il problema dell'immagine, semplicemente, adotta una politica miope e controproducente.

 

Perfettamente d'accordo ma  le "anime gaye" pare siano molto variopinte e quindi, dovendo sceglierne un tipo solo, si farebbe inevitabilmente torto alle altre, salvo che non si proponga un'immagine multiforme del mondo gayo, ma in questo caso, a parte la confusione del messaggio pubblicitario, si riproporrebbe la molteplicità del Gay Pride che tu critichi appunto perché presenta, accanto al tipo normale in pantaloni e camicia o addirittura in giacca e cravatta,ovviamente con i pantaloni ;-),  il tipo "stravagante" con costumi carnascialeschi ed atteggiamenti provocatori.

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Ma perché mai dovrebbe essere l'occasione principale di rivendicazione?

Una manifestazione festosa aperta a tutti non mi pare proprio di sua natura il luogo migliore per fare rivendicazioni politiche.

 

 

Al momento è stata questa

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@Iron84,

forse perché alcuni, non necessariamente i promotori a quanto leggo qui, pretendono sia quello che probabilmente neppure potrebbe essere.....

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Io non odio nessuno, per me ad un pride sono benvenuti tutti

satanisti e neopagani, religiosi e atei, trans effeminati e gay maschili

e sobri

 

Tu puoi darmi dell'intollerante perché non escludo nessuno

ma temo sia una accusa un po' ridicola, detto da chi vorrebbe

escludere i diversi da sé

 

Ho postato le immagini di tre manifestazioni, 1973, 1994 e quelle

di Dall'orto, ma vedo che commentare i documenti proprio non vi

attrae, preferite rifugiarvi nelle vostre astrazioni...Lol

Certo, scagliarsi contro chi non la pensa come voialtri è giusto e legittimo. Tanto, proprio come gli omofobi, per voi dare del fristrato a chi afferma idee diverse non vuol dire offendere.

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Hinzelmann

Per rimanere all'esempio che tu hai prospettato sulla religione ( così evitiamo

di andare OT sul gay pride ) e ripeto è una cosa che hai scritto tu, un paragone

che tu hai portato nella discussione già preconfezionato in modo sprezzante nei

loro confronti ( ed io, personalmente satanista non sono quindi non mi sento certo

chiamato in causa )

 

Tu di fatto chiederesti a me di scagliarmi insieme a te contro i Satanisti, perché

tu da neopagano lo ritieni opportuno e ragionevole ( ed io non sono neanche neopagano

ma non per questo insulto il neopaganesimo )

 

Dopodiché siccome io ti dico che ritengo il tuo giudizio sbagliato,  aggressivo ed

omologo, nell'intolleranza religiosa che esprime, a ciò che direbbe o potrebbe dire

anche un cattolico intransigente o intollerante dell'altrui libertà religiosa, tu ti offendi

 

Ma non è che io possa diventare un intollerante, per starti simpatico eh Lol

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Ma veramente c'è gente che prende la prima parola random che trova e te la ritorce contro? Basta tu e 'sti satanisti. Torna alla realtà. Accetta che esistono idee diverse e vivi senza pensieri.

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Hinzelmann

In una sezione di "riflessioni" suppongo si debbano

articolare dei pensieri, tutto qui.

 

Fosse stata la sezione "vivi e lascia vivere" forse

non sarei intervenuto XD

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In una sezione di "riflessioni" suppongo si debbano

articolare dei pensieri, tutto qui.

 

Fosse stata la sezione "vivi e lascia vivere" forse

non sarei intervenuto XD

 

Le tue non sono riflessioni, sono accuse belle e buone! E la cosa e volutamente portata avanti e gonfiata, dato che mi fai esempi utilizzando termini debitamente estrapolati dal loro contesto che ho utilizzato più di una decina di giorni fa.

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Le tue non sono riflessioni, sono accuse belle e buone! E la cosa e volutamente portata avanti e gonfiata, dato che mi fai esempi utilizzando termini debitamente estrapolati dal loro contesto che ho utilizzato più di una decina di giorni fa.

 

E' una battaglia persa in partenza, ci ho provato anche io, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire XD

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Hinzelmann

Mi sono riportato a quell'esempio perché il moderatore

ha ritenuto di scorporare la parte di discussione sul pride

e quindi assume per forza di cose centralità il tema della

diversità

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Credo sia meglio cessare questo scambio di battute, perché la moderazione potrebbe riprenderci.

La mia idea l'ho espressa, così come hai espresso la tua.

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