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Uguaglianza vs Diversità


purospirito

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Hinzelmann

Per fortuna nel 1974 fu fatto un film a tema . uno dei primi

a tema della storia del cinema lgbt - che mostra al suo inizio

il gay pride del 1973 ( così potete dirmi le differenze rispetto

ad ora e l'evoluzione che la manifestazione secondo voi ha 

avuto nel tempo )

 

Il film si intitola A very natural thing, 

 

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Hai appena dimostrato con questo intervento, la mia tesi

 

Tu sei un neopagano, ma sei del tutto omologo ai cattolici

non sei diverso in niente rispetto a loro, se non in mera apparenza

la forma mentis, le idee le parole sono le stesse che userebbe un cattolico

 

E sì, sei anche molto complessato sia in quanto gay, che in quanto neopagano

Secondo me tu sei solo una persona triste, che cerca di nascondere le sue debolezze omologandosi ad uno stile di vita propinato da terzi. E qui chiudo perché come ho detto ad inizio discussione, quelli che frequentano certi ambienti odiano e discriminano tutti coloro che non la pensano allo stesso modo.

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@Iron84

Il paragone con i rastafari alle manifestazioni per la legalizzazione è molto divertente :)

 

E' anche - per certi versi - illuminante.

Non mi pare che ci sia nel movimento per la legalizzazione della cannabis

una diatriba sulla presenza dei rasta o dei punkabbestia alle manifestazioni.

 

Chi ne fa una questione di strategia come voi, manca però di senso pratico.

Cacciare da una manifestazione una drag-queen vestita da valchiria

- anche se avesse un valore strategico - è semplicemente impossibile:

gli organizzatori non possono avere un simile potere.

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Hinzelmann
E qui chiudo perché come ho detto ad inizio discussione, quelli che frequentano certi ambienti odiano e discriminano tutti coloro che non la pensano allo stesso modo.

 

Io non odio nessuno, per me ad un pride sono benvenuti tutti

satanisti e neopagani, religiosi e atei, trans effeminati e gay maschili

e sobri

 

Tu puoi darmi dell'intollerante perché non escludo nessuno

ma temo sia una accusa un po' ridicola, detto da chi vorrebbe

escludere i diversi da sé

 

Ho postato le immagini di tre manifestazioni, 1973, 1994 e quelle

di Dall'orto, ma vedo che commentare i documenti proprio non vi

attrae, preferite rifugiarvi nelle vostre astrazioni...Lol

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Se faccio una manifestazione per la legalizzazione delle droghe leggere non è politicamente lungimirante mandare avanti i rastafariani che ballano alle canzoni di Bob Marley. Questo non vuol dire che siano cattive persone ma l'opinione pubblica è tradizionalista ed è meglio mandare avanti gente comune, gente che la casalinga di Voghera ci parla al supermercato o in autobus. Io penso che il pride sia indentificato nelle sfilate degli anni 80 o 90 un po' come la festa dell' unità sia sempre vista come una festa comunista anche se non esiste più.

 

La mia sensazione leggendo questo, devo dirtelo, è che tu faccia deliberatamente finta di non capire che per ogni individuo appariscente ce ne stanno una marea di quelli che tu intendi come comuni

 

L'espressione "mandare avanti" poi è un'altra presa in giro: ti potrei rispondere che le drag queen non sfilano come simbolo del pride ma rappresentano solo uno specchietto per le allodole che i giornalisti sfruttano per prendere per il culo il popolino, ma il problema è che queste sono cose che già sai fin troppo bene

 

Detto questo, chi sei tu per dire ad un ragazzo gay di non vestirsi da donna perché è da froci e in questo modo gli italiani continueranno a non prenderci sul serio? Concettualmente ti dirò, potrei anche essere d'accordo con te; il punto è che il nascondere categoricamente una sfumatura del mondo omosessuale in questo modo comporta inevitabilmente assumere il comportamento del proprio carnefice, spero che almeno su questo tu sia d'accordo

 

Il discorso della manifestazione contra-curia è una divagazione e in questo momento c'entra poco; l'omofobia non è sempre e necessariamente un derivato del bigottismo, questo te lo posso assicurare in prima persona

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Io non odio nessuno

 

A patto che la pensi come te XD in caso contrario....

 

 

 

Chi ne fa una questione di strategia come voi, manca però di senso pratico. Cacciare da una manifestazione una drag-queen vestita da valchiria - anche se avesse un valore strategico - è semplicemente impossibile: gli organizzatori non possono avere un simile potere.

 

In realtà l'avere un servizio d'ordine che garantisca che la manifestazione si svolga secondo le linee dettate dagli organizzatori non è nè una cosa impraticabile nè una prerogativa fascista (nelle grandi manifestazioni sindacali della CGIL, fino almeno agli anni '80, esisteva un servizio d'ordine stringentissimo, e stiamo parlando, appunto, della CGIL, non di Forza Nuova).

 

La questione strategica sarà anche una pippa, ma di fatto per raggiungere un obiettivo, qualunque esso sia, ci vuole una strategia. Radunare ad minchiam più persone possibile, tanto per "far numero" e far vedere che siamo tanti non è una strategia: che i gay esistano e siano molti è oramai un fatto assodato, ora il problema non è l'"esistenza" ma l'"accettazione sociale".

 

Indipendentemente da drag e berlusconiani/e con borsetta, secondo me la questione è a monte, è proprio l'impostazione del pride che è "baracconesca". Il fatto che ci siano carri (che l'anno scorso a Milano, per fortuna, mi pare non ci fossero più), musica trash, stupidissimi flash mob, in generale una atmosfera festante senza motivo, fa sembrare il tutto più un carnevale (appunto) che la giusta rivendicazione di una minoranza con pochi diritti e molti doveri e che chiede di essere ascoltata. Il messaggio "politico" e rivendicativo sta a zero, si limita a quei quattro striscioni messi lì un po' per sbaglio, ed ai discorsi finali che dicono tutto e niente.

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Hinzelmann
A patto che la pensi come te XD in caso contrario....

 

Il fatto che io ti ritenga un complessato intollerante

non significa mica che ti odio, significa solo che giudico

le tue idee ed il tuo modo di pensare sbagliati

 

Ed in ogni caso saresti il benvenuto anche tu al pride

se ci volessi venire, pur con le tue idee

 

Trovo incredibile da parte di molti di voi confondere

l'accondiscendenza o l'ipocrisia con il rispetto e la tolleranza

 

Tolleranza significa accogliere al pride le persone che non la

pensano come noi e non pretendere che tutti la pensino allo

stesso modo

 

Ma chi se la prende coi satanisti, coi promiscui, cogli esuberanti etc

siete voi, io mi limito a dire che il vsotro modo di pensare è sbagliato

( e lo è ) ma dovreste venirci lo stesso, come tutti gli altri

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Questa discussione è allucinante,comunque....Credo che questa donna meravigliosa spieghi molto bene il perché il pride abbia un senso,le sue parole sono il mio pensiero.

Vorrei far notare a tutti quelli che dicono che il pride è una carnevalata,di osservare bene le persone in piazza Nettuno...loro mi rappresentano,voi un po' meno :(

 

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In realtà l'avere un servizio d'ordine che garantisca che la manifestazione si svolga secondo le linee dettate dagli organizzatori non è nè una cosa impraticabile nè una prerogativa fascista (nelle grandi manifestazioni sindacali della CGIL, fino almeno agli anni '80, esisteva un servizio d'ordine stringentissimo, e stiamo parlando, appunto, della CGIL, non di Forza Nuova).

 

Riesci a immaginare cosa succederebbe

se qualcuno cacciasse da un Pride italiano

una trans brasiliana col suo vestito della scuola di samba?

 

Già l'idea che tu possa paragonare una drag-queen

a un facinoroso o a un provocatore fascista

in una manifestazione della CGIL

dimostra che non hai il senso della realtà.

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Ah, Flavia, che gran donna che era!!!

per chi l'ha conosciuta, è impossibile non averla amata pazzamente;

e quanto mi mancano i suoi "sòcmel" e i suoi vaffanculi al telefono!!!

[chè dovevi preoccuparti se non ti ci mandava; e lei lo faceva, oh se lo faceva...]

 

Edit: ovviamente mi riferisco al video postato da Gilbert, che è il suo testamento spirituale (stava già male l'anno scorso)

Edited by freedog
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Riesci a immaginare cosa succederebbe se qualcuno cacciasse da un Pride italiano una trans brasiliana col suo vestito della scuola di samba?   Già l'idea che tu possa paragonare una drag-queen a un facinoroso o a un provocatore fascista in una manifestazione della CGIL dimostra che non hai il senso della realtà.

 

Va bene dai, allora andiamo avanti con la stessa solfa, le stesse modalità e la stessa immagine che in 15 anni non hanno portato a NULLA (nemmeno una elementare legge che punisca discriminazioni e aggressioni sulla base dell'orientamento sessuale, che tanto "ma sì, c'è già la legge mancino").

 

E' un po' come la vecchietta che gioca tutte le settimane la stessa combinazione al lotto, tanto "prima o poi esce".

 

Togli musica e caciara, trasforma il tutto da un party in maschera in una vera manifestazione, e vedrai che la gran parte dei "facinorosi" starà a casa senza scomodare il temuto servizio d'ordine.

 

 

 

Il fatto che io ti ritenga un complessato intollerante

 

Ecco, appunto 

Edited by NewComer
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purospirito

 

 

La questione strategica sarà anche una pippa, ma di fatto per raggiungere un obiettivo, qualunque esso sia, ci vuole una strategia. Radunare ad minchiam più persone possibile, tanto per "far numero" e far vedere che siamo tanti non è una strategia: che i gay esistano e siano molti è oramai un fatto assodato, ora il problema non è l'"esistenza" ma l'"accettazione sociale".
 

 

Quindi i gay esistono. Ok. Ma devono comportarsi bene!

 

E' questo in fondo il senso del topic!!!

 

Tu devi comportarti bene e quindi ti senti uguale oppure esprimi te stesso per come sei, ed inevitabilmente sei diverso!

 

Davvero non riesco a pensare che se mi presentassi al pride con un boa di struzzo rosa e una parrucca bionda ci possa essere qualcuno che mi dice: Questo non è posto per te! 

 

TI immagini? MI sentirei morire... e allora quale è il mio posto in questa società, cosa sono in questo mondo? 

Un malato? Un deviato che deve nascondersi agli occhi di tutti? La sporcizia scomoda da mettere sotto il tappeto quando vengono a visitare casa?

 

Hai cognizione delle idee che esprimi? Sei consapevole del peso delle tue parole? 

Da chi vogliamo essere accettati. Dagli etero? No!

 

Io voglio essere rispettato da tutti, che mi si accetti o meno, perché ho pari dignità in quanto essere umano!

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nelle grandi manifestazioni sindacali della CGIL, fino almeno agli anni '80, esisteva un servizio d'ordine stringentissimo, e stiamo parlando, appunto, della CGIL, non di Forza Nuova

 

Be' alle manifestazioni della sinistra marxista, non solo quelle sindacali della CGIL ma anche a quelle del vecchio PCI, il servizio d'ordine, a quanto riferivano i partecipanti e gli spettatori, imponeva una disciplina da caserma, altro che fascismo all'acqua di rose di Forza Nuova!

 

Non ho mai partecipato ad una manifestazione d'alcun tipo in vita mia e non parteciperò mai in primo luogo perché sono costituzionalmente refrattario agli assembramenti di più di tre persone, tanto che rarissimamente ho accettato inviti a matrimoni,  in secondo luogo perché ho scarsa fiducia nell'efficacia di tali operazioni, salvo che non abbiano come esito finale, voluto o casuale, la violenza d'una rivoluzione.

 

Detto questo, per quello che posso aver compreso dei Gay Pride, leggendone le difese e le offese e guardando le fotografie ed i filmati sia dei fautori sia degli avversari, mi sembra in effetti che porre il fulcro di tutta la questione nella stravaganza di voci, di gesti, di vestiti (o di nudità) ed in generale di atteggiamenti di alcuni partcipanti sia alquando esagerato e comunque non colga il punto.  

 

Infatti, se si chiede che tali manifestazioni abbiano efficacia politica, che vi partecipi uno stravagante in più od in meno non mi sembra determinante.

Se invece si nega che abbiano efficacia politica rilevante e si pensa che si riducano ad una gioiosa ripetizione del Carnevale sotto l'insegna multicolore, i personaggi stravaganti dovrebbero essere anzi invitati a partecipare, come appunto si fa a Carnevale, sulla scorta delle antiche feste dei Saturnali, quando s'invertivano le regole morali correnti.

 

E comunque c'è da notare che non mi risulta, mi si corregga se sbaglio, che durante i Gay Pride siano mai state infrante vetrine, distrutte autovetture, divelti selciati, tirate molotov, bastonati passanti, incendiate banche, assalite forze dell'ordine, devastati centri storici di città, come non raramente accade in altre manifestazioni di protesta contro questo o contro quello:

insomma, certo i GayPride o meglio alcuni dei partecipanti ai Gay Pride talora concedono troppo al carnascialesco per i gusti di chi pensa solo alla rivendicazione politica, ma è innegabile che non abbiano mai lasciato dietro di sé pianti, violenze e distruzioni, ma al massimo qualche sorriso di compatimento per l'esuberanza di taluni.

 

Anche questo penso sia da mettere sul piatto della bilancia se si vuole dare un giudizio sereno di queste manifestazioni:

forse non sono percepite dai più degli spettatori come manifestazioni troppo serie, ma non è irrilevante che, nonostante il sottinteso di protesta contro l'omofobia insito nell'affermazione dell'orgoglio di come si è, non siano tuttavia percepite, perché di fatto non lo sono, come manifestazioni violente e distruttive della pacifica convivenza civile.

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Da chi vogliamo essere accettati. Dagli etero? No!

 

Tu, mi pare di capire, fai parte del mondo delle associazioni. Bene, in una frase hai sintetizzato encomiabilmente ((la sintesi è un dono che io non ho) il perchè siete totalmente inutili (dal punto di vista politico, sul resto nulla da dire).

 

Ti rispondo come ho risposto a @salamandro: considerato che la popolazione è etero, il parlamento è etero, il mondo intero è a maggioranza etero, ma a voi cosa pensano gli etero non interessa (ed anzi vi fanno un pochetto schifo a quanto pare)... andrai tu coi fucili a Montecitorio ad instaurare un "governo d'emergenza" gay? No perchè altrimenti la vedo dura che un parlamento, già di per sè omofobo, che poi si trova davanti anche posizioni come la tua, si metta a lavorare seriamente su VERI diritti.

 

Magari se cominciaste a fare un po' meno filippiche ecumeniche, belle bellissime e completamente prive di applicazione pratica, e cominciaste a pensare di più a come, in concreto, mettere all'angolo la politica omofoba che ci osteggia, magari dico non saremmo più indietro di Grecia, Serbia e Slovenia (beh, siamo meglio della Lituania però...).

E no, lo scontro armi in mano con gli etero non è un buon modo: dato che per svariate ragioni il coltello dalla parte del manico ce l'hanno proprio loro.

 

Quanto alla tua parrucca bionda e al tuo boa di struzzo, ti propongo questa riflessione. Non siamo in Russia o in Arabia Saudita, i locali e le serate gay abbondano, almeno nelle grandi città: chi vuole "esprimere sè stesso" (...) indossando cose stravaganti o ballando in modo imbarazzante lo può ampiamente fare, senza che alcuno, me compreso, abbia a che ridire.

Ma in quel singolo giorno, di norma di Giugno, io gay dovrei avere la consapevolezza che non sono solo "io", ma in un certo senso anche da me dipendono le "sorti" di tutti gli altri: non posso rinunciare per un cazzo di giorno a fare la pazza, anche se lo sono, per il "bene superiore" della causa? E' chiedere un sacrificio così enorme? Caspita, la parrucca te la puoi mettere tutti gli altri 364 giorni (365 per gli anni bisestili), ma guarda, nemmeno: te la puoi mettere la sera stessa al party post-parata; si tratta quindi di rinunciare alla parrucca solo alla parata.

 

Invece no, è fondamentale vestirsi così proprio in quel giorno: ne perdiamo tutti quanti ("pazze" e drag-queen compresi, ben inteso)?? Ma sì, chissene! Ecco, se a voi sta bene, ok

 

 

 

Io voglio essere rispettato da tutti, che mi si accetti o meno, perché ho pari dignità in quanto essere umano!
 

 

Appunto, diciamo che l'obiettivo c'è ma "lo stai facendo nel modo sbagliato"...

 

P.S. non è necessario mettere il punto esclamativo (o più punti esclamativi) alla fine di ogni frase

Edited by NewComer
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Detto questo, per quello che posso aver compreso dei Gay Pride, leggendone le difese e le offese e guardando le fotografie ed i filmati sia dei fautori sia degli avversari, mi sembra in effetti che porre il fulcro di tutta la questione nella stravaganza di voci, di gesti, di vestiti (o di nudità) ed in generale di atteggiamenti di alcuni partcipanti sia alquando esagerato e comunque non colga il punto.     Infatti, se si chiede che tali manifestazioni abbiano efficacia politica, che vi partecipi uno stravagante in più od in meno non mi sembra determinante.

 

Ma infatti, come ho detto, il problema è a monte. Il fatto che partecipino soggetti "stravaganti" è diretta conseguenza del fatto che il Pride "per sè" è concepito (ds chi lo organizza evidentemente, non l'ha prescritto il dottore) come "caciara", una specie di grande party.

 

 

 

E comunque c'è da notare che non mi risulta, mi si corregga se sbaglio, che durante i Gay Pride siano mai state infrante vetrine, distrutte autovetture, divelti selciati, tirate molotov, bastonati passanti, incendiate banche, assalite forze dell'ordine, devastati centri storici di città, come non raramente accade in altre manifestazioni di protesta contro questo o contro quello: insomma, certo i GayPride o meglio alcuni dei partecipanti ai Gay Pride talora concedono troppo al carnascialesco per i gusti di chi pensa solo alla rivendicazione politica, ma è innegabile che non abbiano mai lasciato dietro di sé pianti, violenze e distruzioni, ma al massimo qualche sorriso di compatimento per l'esuberanza di taluni.

 

Questo non capisco cosa c'entri. Anche le manifestazioni di omofobi non infrangono vetrine, ma le definiresti encomiabili? cioè, il rispetto dell'ordine pubblico è un po' condizione necessaria di qualunque manifestazione civile, quello su cui poi si dovrebbe valutare l'efficacia o meno sono forma e contenuti.

 

 

 

forse non sono percepite dai più degli spettatori come manifestazioni troppo serie, ma non è irrilevante che, nonostante il sottinteso di protesta contro l'omofobia insito nell'affermazione dell'orgoglio di come si è, non siano tuttavia percepite, perché di fatto non lo sono, come manifestazioni violente e distruttive della pacifica convivenza civile.

 

Quindi stando a te dovremmo dare una valutazione positiva alla cosa solo perchè "si vabbeh, non la prendono sul serio, ma almeno non fa danno"??? Dimmi che scherzi, ti prego.

Se andassi da un medico per curare un'ulcera e lui ti dicesse "bevi acqua calda, non fa niente per la tua ulcera ma male di sicuro non ti fa", tu che opinione ne ricaveresti? 

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Quanto alla tua parrucca bionda e al tuo boa di struzzo, ti propongo questa riflessione. Non siamo in Russia o in Arabia Saudita, i locali e le serate gay abbondano, almeno nelle grandi città: chi vuole "esprimere sè stesso" (...) indossando cose stravaganti o ballando in modo imbarazzante lo può ampiamente fare, senza che alcuno, me compreso, abbia a che ridire.

Ma in quel singolo giorno, di norma di Giugno, io gay dovrei avere la consapevolezza che non sono solo "io", ma in un certo senso anche da me dipendono le "sorti" di tutti gli altri: non posso rinunciare per un cazzo di giorno a fare la pazza, anche se lo sono, per il "bene superiore" della causa? E' chiedere un sacrificio così enorme? Caspita, la parrucca te la puoi mettere tutti gli altri 364 giorni (365 per gli anni bisestili), ma guarda, nemmeno: te la puoi mettere la sera stessa al party post-parata; si tratta quindi di rinunciare alla parrucca solo alla parata.

 

Invece no, è fondamentale vestirsi così proprio in quel giorno: ne perdiamo tutti quanti ("pazze" e drag-queen compresi, ben inteso)?? Ma sì, chissene! Ecco, se a voi sta bene, ok

 

E io ti propongo questa. Se io, gay col boa di struzzo, mi sento a mio agio ma soprattutto me stesso vestito così, devo omologarmi reprimendo ciò che sono? Ovviamente escudo dal discorso oscenità/nudità et similia.

 

Capirai ora che stai facendo un discorso paurosamente simile alla tua stessa critica circa il "perché devo manifestare come il pride carrozzone vuole?". Neanche io mi sento rappresentato da queste persone, ma non ritengo giusto che solo perché possono risultare politicamente scomode debbano venire allontanate o nascoste, perché come me anche loro (in questo caso in quanto omosessuali) hanno il diritto di esprimere anche il loro concetto di pride-orgoglio. Poi questa è solo un'opinione, magari ho travisato il senso della manifestazione

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E io ribadisco, tutto bene sul piano concettuale, discorso perfettamente ecumenico. Nella pratica questo approccio però è FALLIMENTARE (lo dimostrano 15 anni di pride e NESSUN diritto concreto ottenuto).

 

La domanda quindi diventa: e mo' che si fa? Opzione 1: stessa strategia che, verosimilmente, darà gli stessi risultati. Opzione 2: proviamo a cambiare strategia.

 

A te (voi) la scelta: preferiamo stare con tonnellate di orgoglio virtuale ma aria fritta in mano, o "adattarci" quel tanto che basta e avere le tasche piene? Se si sceglie la prima, non tollererei più piagnistei sul "non abbiamo diritti" però

 

 

 

Capirai ora che stai facendo un discorso paurosamente simile alla tua stessa critica circa il "perché devo manifestare come il pride carrozzone vuole?"
 

 

Così però si entra in un circolo vizioso tipo "paradosso del mentitore", perchè io ti potrei rispondere: "e perchè dovrebbe essere giusto che ciascuno si debba omologare ai modi imposti dal pride carrozzone?", e tu mi risponderesti con l'opposto...e così via

 

Io la risolverei così: qualcuno si deve adattare. O io (io e tutti i "critici del pride" ovvio) mi adatto al modo-pride, o il modo pride segue i miei consigli.

Del primo modo abbiamo prove di certa inefficacia, del mio modo boh. Quindi fra un fallimento CERTO e uno PROBABILE sceglierei quello probabile (la via "ignota").

Edited by NewComer
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Ma infatti, come ho detto, il problema è a monte. Il fatto che partecipino soggetti "stravaganti" è diretta conseguenza del fatto che il Pride "per sè" è concepito (ds chi lo organizza evidentemente, non l'ha prescritto il dottore) come "caciara", una specie di grande party.

 

Ma tu sei sicuro che, se fosse concepito diversamente da "caciara", quelli a cui piace fare "caciara" starebbero lontani?

Certo, se il servizio d'ordine fosse simile a quelli della CGIL (di un tempo però, perché oggi non credo siano altettanto ferrei) o del PCI di togliattiana memoria!

Chi oggi potrebbe e vorrebbe, ad una manifestazione pubblica, imporre tanta disciplina?

E comunque ci sarebbe anche da considerare che stabilisca le regole di partecipazione, dato che mi pare che già solo parlare di organizzatori sia un'esagerazione concettuale ;-)

 

 

 

 

Questo non capisco cosa c'entri. Anche le manifestazioni di omofobi non infrangono vetrine, ma le definiresti encomiabili? cioè, il rispetto dell'ordine pubblico è un po' condizione necessaria di qualunque manifestazione civile, quello su cui poi si dovrebbe valutare l'efficacia o meno sono forma e contenuti.

 

Encomiabile non è rispettabile.....

E comunque certo che il rispetto dell'ordine pubblico e l'assenza di violenze sono condizioni necessarie delle manifestazioni civili, ma quante volte sono mancanti anche in manfestazioni sindacali o politiche?

Dopo tutto anche imbrattare di vernice rossa o nera le vetrine, incidere sulle autovetture parcheggiate i propri simboli politici o sindacali, invadere le corsie delle autostrade o i binari dei treni fermando centinaia se non addirittura migliaia di persone sono violenze, seppure certo meno gravi di quelle cui abbiamo assistito recentemente a Milano.

Tutte cose che però non mi risulta siano mai accadute in un Gay Pride, se non altro perché, se fossero accadute anche lievi ed in minima parte, avremmo letto chissà quali catastrofci commenti sui mass-media!

 

 

 

 

Quindi stando a te dovremmo dare una valutazione positiva alla cosa solo perchè "si vabbeh, non la prendono sul serio, ma almeno non fa danno"??? Dimmi che scherzi, ti prego. Se andassi da un medico per curare un'ulcera e lui ti dicesse "bevi acqua calda, non fa niente per la tua ulcera ma male di sicuro non ti fa", tu che opinione ne ricaveresti?

 

Che non saprebbe risanarmi, ma neppure danneggiarmi:

ti pare poco, con gli incompetenti che circolano, capitare con uno che conosca i suoi limiti?

A parte i paradossi, ti ribalto la domanda:

vorresti dare una valutazione negativa dei Gay Pride solo perché probabilmente non hanno effetti politici, ammesso e non concesso che li vogliano avere?

Perché non puoi concedere che siano solo una gioiosa festa, con qualche esagerazione carnascialesca nei costumi e negli atteggiamenti di alcuni?

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Saramandasama

 

 

Questa discussione è allucinante,comunque....Credo che questa donna meravigliosa spieghi molto bene il perché il pride abbia un senso,le sue parole sono il mio pensiero. Vorrei far notare a tutti quelli che dicono che il pride è una carnevalata,di osservare bene le persone in piazza Nettuno...loro mi rappresentano,voi un po' meno

 

Stai tranquillo che fortunatamente omosessuali di questo tipo difficilmente li vedrai sfilare in piazza Nettuno:)

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Ma tu sei sicuro che, se fosse concepito diversamente da "caciara", quelli a cui piace fare "caciara" starebbero lontani? Certo, se il servizio d'ordine fosse simile a quelli della CGIL (di un tempo però, perché oggi non credo siano altettanto ferrei) o del PCI di togliattiana memoria!

 

No, è una disciplina che si auto-impone. Chi viene al pride solo a cuccare e far caciara, se togli musica e cubisti e aggiungi discorsi politicamente impegnati (per definizione "noiosetti"), slogan e incazzatura, resta a  casa senza che glielo si imponga.

 

 

 

he non saprebbe risanarmi, ma neppure danneggiarmi: ti pare poco, con gli incompetenti che circolano, capitare con uno che conosca i suoi limiti? A parte i paradossi, ti ribalto la domanda: vorresti dare una valutazione negativa dei Gay Pride solo perché probabilmente non hanno effetti politici, ammesso e non concesso che li vogliano avere?

 

Assolutamente sì. Esattamente come una medicina che non cura è inutile, una manifestazione senza effetti politici è fuffa, un peto controvento.

Non a caso, visto che ti vedo ferrato sul PCI, i nostri amati comunisti avevano le manifestazioni (parte politica) e ANCHE la festa dell'Unità (parte "svago" a tema): l'una non sostituisce l'altra.

 

Se si vuole solo far festa si faccia solo festa, ma a questo punto non la si "benedica" col sacro fuoco della militanza politica: perchè c'è differenza a dire "partecipo/non partecipo a quella festa" e "partecipo/non partecipo a quella manifestazione". 

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E io ribadisco, tutto bene sul piano concettuale, discorso perfettamente ecumenico. Nella pratica questo approccio però è FALLIMENTARE (lo dimostrano 15 anni di pride e NESSUN diritto concreto ottenuto).

 

Secondo me, sbagliate tutti l'approccio, sia quelli che difendono il Gay Pride così com'è confidando che sia uno strumento efficace per ottenere o almeno sollecitare diritti sia quelli, come te, che lo contestano com'è e lo chiedono diverso confidando che potrà essere, solo così modificato, uno strumento efficace:

le manifestazioni servono praticamente a nulla anche quando muovono, molto raramente peraltro, centinaia di migliaia di persone, salvo che non sfocino in una violenza eversiva.

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Saramandasama
Del primo modo abbiamo prove di certa inefficacia, del mio modo boh. Quindi fra un fallimento CERTO e uno PROBABILE sceglierei quello probabile (la via "ignota").

Dove in Italia? E le altre decine di paesi dove hanno avuto i diritti? E perché hanno adottato forse  un tipo di Pride newComerizzato? Non sembrerebbe, visto che in moltissimi  paesi, anche avendo acquisito tutti i diritti, che un lgbt potrebbe auspicare, continuano a organizzare pride di successo, dove vengono coinvolti anche gli etero.

In Islanda su una popolazione di poco più di 300 mila persone il Pride accoglie più di 60 mila persone. Ah e nel 2007 , anno di questo Pride, per i gay islandesi  già c'erano  anche le adozioni e il diritto al congedo parentale.

Come mai loro con le loro carnevalate hanno raggiunto tutti gli obiettivi che noi in 15 anni non siamo ancora stati in grado di raggiungere? Chissà.. O vorresti dirmi che le carnevalate vanno bene ovunque tranne che per l'Italia? Perché poi con la scusa che fuori ci siano le carnevalate, voi all'interno dei vostri closet, state a guardare, invece di organizzare una vostra forma di protesta. O in tutti questi anni dove avete mosso critiche al Pride "tradizionale" non siete riusciti ad organizzare nulla di alternativo? Ma non eravate la maggioranza voi?

Edited by Salamandro
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E io ribadisco, tutto bene sul piano concettuale, discorso perfettamente ecumenico. Nella pratica questo approccio però è FALLIMENTARE (lo dimostrano 15 anni di pride e NESSUN diritto concreto ottenuto).

 

La domanda quindi diventa: e mo' che si fa? Opzione 1: stessa strategia che, verosimilmente, darà gli stessi risultati. Opzione 2: proviamo a cambiare strategia.

 

A te (voi) la scelta: preferiamo stare con tonnellate di orgoglio virtuale ma aria fritta in mano, o "adattarci" quel tanto che basta e avere le tasche piene? Se si sceglie la prima, non tollererei più piagnistei sul "non abbiamo diritti" però

 

Sorvolo la parte del "discorso perfettamente ecumenico", che mai avrei immaginato di sentirmelo dire (e un motivo c'è)

 

Se vuoi parlare di strategia, a questo punto il problema è che ti concentri su "quell'unico giorno" perdendo di vista il quadro generale, ovvero tutti gli altri giorni dell'anno. Dovresti allora porre la tua attenzione sul VERO ostacolo: chi si oppone ma non propone (e agisce), o chi fa la pazza al pride e poi tornato a casa si rimette il velo fino all'anno dopo. Ma ti dirò, anche il gay che sostiene strenuamente il pride non è detto che poi con gli amici etero non acconsenta sorridente al "che i gay non scassino le noci con 'sta storia del matrimonio!". 

 

Il piano d'attacco più efficace è quello di mostrarsi sempre nella vita di tutti i giorni, ovviamente superata l'incertezza del CO. Il politico bigotto di turno sta poco a chiudersi la finestra dell'appartamento quando sfilano i gay del pride, siano questi vestiti d'arcobaleni o di scale di grigio

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No, è una disciplina che si auto-impone. Chi viene al pride solo a cuccare e far caciara, se togli musica e cubisti e aggiungi discorsi politicamente impegnati (per definizione "noiosetti"), slogan e incazzatura, resta a casa senza che glielo si imponga.

 

Se lo dici tu.....

Ma io sono quasi certo che qualcuno verrebbe solo per il gusto di smentirti ;-)

e sta pur certo che giornalisti e fotografi, non necessariamente omofobi, ma necessariamente attenti al sensazionale, trasformerebbero quel qualcuno nel rappresentante di tutta la manifestazione:

perché credi che il servizio d'ordine della CGIL o del PCI fossero così ferrei?

perché sapevano benissimo come andavano queste cose, dato che loro erano i primi ad approfittarne quando si trattava delle manifestazioni altrui!

 

 

 

 

Assolutamente sì. Esattamente come una medicina che non cura è inutile, una manifestazione senza effetti politici è fuffa, un peto controvento.

 

Una medicina che non cura è inutile ma un medico che almeno non fa danno è già utile:

tutto dipende dalla fiducia che hai nella medicina.....

 

Una manifestazione senza effetti politici è una manifestazione di sé stessi, di orgoglio appunto:

è inutile?

forse, ma, se non è certamente dannosa, perché accanirsi contro?

 

 

 

 

Non a caso, visto che ti vedo ferrato sul PCI, i nostri amati comunisti avevano le manifestazioni (parte politica) e ANCHE la festa dell'Unità (parte "svago" a tema): l'una non sostituisce l'altra.

 

Ma non erano certo le manifestazioni di piazza che davano forza al PCI, forse gliene davano di più le feste dell'Unità, dove raccoglievano soldi e facevano mangiare e divertire a buon mercato il popolo  ;-)

 

Mi sembra che tu, e non solo tu, confonda gli assembramenti estemporanei di persone sotto una certa bandiera con la forza o la debolezza di chi innalza quella bandiera:

portare in piazza migliaia o addirittura centinaia di migliaia di persone sotto la bandiera X non implica che dietro quella bandiera ci sia una forza politica determinante, così viceversa dietro la bandiera Y potrebbe esserci una forza politica determinante che tuttavia non avrebbe alcun interesse a portare in piazza migliaia di persone, potendo ben esercitare la sua forza in sedi istituzionali.

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purospirito

http://www.gay.tv/articolo/questo-ragazzo-effeminato-ha-qualcosa-da-dire-a-tutti-voi-gay-virili/67315/

 

New, mi fai raccapriccio. Ti meriti solo bisex sposati!

 

Ma negli altri stati del mondo i diritti li hanno ottenuti andando a messa? Ma sei mai stato in inghilterra? Sai come è stravagante la gente li?

 

 

Se tu non vuoi manifestare il tuo modo di essere, se non vuoi metterci la faccia, allora devi accontentarti della mia.

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Quindi i gay esistono. Ok. Ma devono comportarsi bene!

 

E' questo in fondo il senso del topic!!!

 

Tu devi comportarti bene e quindi ti senti uguale oppure esprimi te stesso per come sei, ed inevitabilmente sei diverso!

 

Davvero non riesco a pensare che se mi presentassi al pride con un boa di struzzo rosa e una parrucca bionda ci possa essere qualcuno che mi dice: Questo non è posto per te! 

 

TI immagini? MI sentirei morire... e allora quale è il mio posto in questa società, cosa sono in questo mondo? 

Un malato? Un deviato che deve nascondersi agli occhi di tutti? La sporcizia scomoda da mettere sotto il tappeto quando vengono a visitare casa?

 

Hai cognizione delle idee che esprimi? Sei consapevole del peso delle tue parole? 

Da chi vogliamo essere accettati. Dagli etero? No!

 

Io voglio essere rispettato da tutti, che mi si accetti o meno, perché ho pari dignità in quanto essere umano!

 

 

Puro è esatto, non devi essere te stesso, si chiama politica e la fanno tutti.

 

Se tu chiedi alla politica il riconoscimento dei diritti devi adeguarti alle sue regole ed oggi quelle regole sono queste, in un paese conservatore devi rassicurare la gente.

Tu puoi anche andare con parrucca bionda e boa di struzzo al collo ma stai certo che la maggioranza degli italiani ti vedrà come un fuori di testa, uno strambo, figurati se a uno così gli danno un figlio.

Quindi se vuoi riconoscere i tuoi diritti devi dire a quella gente io sono come voi, come la maggioranza, oppure puoi cercare di educarli alla diversità.

Io francamente sono più pragmatico e mi dico che voler essere se stessi a tutti i costi sempre e comunque, andando contro i propri interessi, per me sa di talebano idealismo e come condanno l'integralismo cattolico così condanno l'integralismo del voler essere se stessi.

 

Anche perchè non siamo mai noi stessi, nè nei rapporti umani, nè in amore, nè sul lavoro, la vita è continui su continui compromessi, l'unica difficoltà non è tanto essere se stessi ma ricordarsi chi si è.

 

Ci vorrebbe più pragmatismo e meno idealismo e penso che dopo tanti anni il movimento sia maturo per poterlo capire.

Ti faccio un esempio: Valdimir Luxuria ha dato tanto, tantissimo al movimento sai perchè? Perchè finalmente si è portato un trans intelligente, di cultura e soprattutto MORALISTA, alla gente. La Luxuria e i suoi pipponi del volemose bene e del politicamente corretto ha dato sempre quell'immagine rassicurante, vestendo sobria ed elegante e di fatto rinnegando il suo passato.

 

Altro esempio positivo è di inserire storie gay

Edited by Iron84
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Riesci a immaginare cosa succederebbe

se qualcuno cacciasse da un Pride italiano

una trans brasiliana col suo vestito della scuola di samba?

 

Già l'idea che tu possa paragonare una drag-queen

a un facinoroso o a un provocatore fascista

in una manifestazione della CGIL

dimostra che non hai il senso della realtà.

 

Almadel non sarebbe necessario cacciarla, basterebbe cambiare lo spirito della manifestazione mettendo al centro i diritti e non i soggetti a quel punto tu non manifesti il tuo essere gay ma il tuo volere pari opportunità, per te forse sembrerà la stessa cosa ma cambia.

Vedi il family day che ci uccise ad un passo dal riconoscimento dei Dico, mica si chiamò papa Ratzinger Day, Orgoglio Cattolico, Dio e Famiglia? Eppure era composto nella strangrande maggioranza da associazioni cattoliche e politiche vicine.

Si chiamo Giornata della famiglia, MANCO FAMIGLIA TRADIZIONALE, FAMIGLIA TOUT COURT e quale mentecatto poteva essere contro la famiglia?

Quindi dico se mettiamo al centro i gay, l'opinione pubblica vedrà la cosa come lontana, ma se al centro viene messa la laicità e gli si dice "ciccio noi gay abbiamo i diritti che i cattolici ci negano come negano a te il diritto di convivere e vedere pubblicamente riconosciuta questa cosa e come ti negheranno un futuro se, per disgrazia dovessi vegetare, a non poter disporre della tua vita, vedi che l'opinione pubblica la sensibilizzi di più".

 

Poi dopo manifestazioni in tal senso fai tutti i Pride che vuoi con carri, glitter e sospensori.

Edited by Iron84
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La mia sensazione leggendo questo, devo dirtelo, è che tu faccia deliberatamente finta di non capire che per ogni individuo appariscente ce ne stanno una marea di quelli che tu intendi come comuni

 

L'espressione "mandare avanti" poi è un'altra presa in giro: ti potrei rispondere che le drag queen non sfilano come simbolo del pride ma rappresentano solo uno specchietto per le allodole che i giornalisti sfruttano per prendere per il culo il popolino, ma il problema è che queste sono cose che già sai fin troppo bene

 

Detto questo, chi sei tu per dire ad un ragazzo gay di non vestirsi da donna perché è da froci e in questo modo gli italiani continueranno a non prenderci sul serio? Concettualmente ti dirò, potrei anche essere d'accordo con te; il punto è che il nascondere categoricamente una sfumatura del mondo omosessuale in questo modo comporta inevitabilmente assumere il comportamento del proprio carnefice, spero che almeno su questo tu sia d'accordo

 

Il discorso della manifestazione contra-curia è una divagazione e in questo momento c'entra poco; l'omofobia non è sempre e necessariamente un derivato del bigottismo, questo te lo posso assicurare in prima persona

 

I giornalisti fanno il proprio lavoro, ad una festa dell'unità non puoi meravigliarti di trovare bandiere comuniste anche se oramai quel modello è superato.

Poi intendiamoci su un fatto, io non contesto la bontà di chi scende in piazza al Pride e nemmeno il principio dell'essere se stessi, io contesto la mancanza di una strategia politica che vada oltre lo starnazzare.

 

Ti parla uno che ha oramai rifiutato i grillini per lo stesso motivo, quindi non è un discorso che applico solo all'omosessualità, sono dell'opinione che se fai politica o chiedi alla politica devi accettarne le regole oppure fai il rivoluzionario con le molotov assumendotene rischi e responsabilità. Vie di mezzo non ce ne sono.

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Avevo scritto una risposta, ma l'ho cancellata

perché sono un po' stanco di ripetermi.

I diritti arriveranno - per noia - anche qui in Italia.

 

Io e tutto il resto dell'Occidente penseremo che siano arrivati grazie ai Pride

e alcuni di voi Italiani penserete siano arrivati nonostante i Pride.

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Ilromantico

Non se ne può più di sta solfa sui gaypride. Soprattutto è patetica questa arroganza verso le critiche, se ci sono ci sarà un perché. Uno può avere le sue idee, ma è inutile continuare a nascondere la testa sotto la sabbia e non prendere atto delle critiche.

Perché sì, i gaypride hanno aiutato per la lotta ai diritti (nei paesi in cui ci sono) e sono diventati dei megaeventi di centinaia di migliaia di persone, eppure le critiche e le divisioni d'opinioni si fanno sempre più pesanti e nette.

Conosco molta gente che anni fa difendeva a spada tratta certe cose del pride o della comunità gay, ma ultimamente molti cominciano ad averne abbastanza di "priorità" futili quando i ragazzi continuano a essere bullizzati o pensano al suicidio o di quanti ostacoli sociali possano esserci per essere gay.

 

Io trovo allucinante che si facciano i drammi per il boa e lo struzzo di alcuni personaggi almodoviani e non ci si indegni per cose ben più urgente e serie. Da un certo punto di vista con le vostre opinioni non fate altro che dimostrare la frivolità del movimento gay

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