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distinzione dei ruoli a livello intimo


Polyxeno

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Si va be però non esageriamo...

Normalmente si utilizzano i termini più pratici e diretti, ed il succo non cambia... Chi è che chiama gli spazzini "operatori ecologici" o gli ospizi "residenze sanitarie assistite"?

Edited by ben81
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Invece se uno continua a farmi discorsi del tipo" sai , ieri dovevo fare la tinta ma la mia parrucchiera finocchia non c era ... Oppure mi si mette a parlare di gossip, madonna o lady gaga....beh ... Per me sei finito... Non mi farei mai penetrare da uno che fa i balletti di madonna

 

Questo è in effetti un "problema", non che sia un problema in realtà

perchè non lo è in senso pratico,ma individua qualcosa di diverso da un mero

ruolo sessuale, direi un orizzonte erotico, un desiderio sessuale 

 

Insomma i nostri desideri sessuali aggiungono molto a quello che

potrebbe essere inteso come desiderio di quello specifico atto sessuale

Non desideriamo l'atto, senza prima desiderare la persona: un certo suo

modo di essere-atteggiarsi-presentarsi

 

Ed è qualcosa con cui tutti dobbiamo fare i conti

 

 

 


I miei ragazzi sono sempre stati passivi come me e siamo stati benissimo! Penetrare non era uno sforzo nè per me nè per lui anzi mi piaceva ed ero io a richiederlo talvolta.

 

Penetrare non è mai uno sforzo, semmai è una prestazione una cosa

che si riesce a fare o non si riesce a fare

 

Il punto - semmai - è che se si riesce a farla....e per di più piace, si

diventa versatili

 

Inoltre nel ruolo attivo si presume il godimento, l'orgasmo che viene

identificato con l'eiaculazione

 

A mio avviso è del tutto legittimo continuare a definirsi passivi o

prevalentemente passivi...ed ha un senso, però -ancora-non usa molto,

interviene la coperta della versatilità ( sotto cui però stanno persone

variegate )

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Specchioinfranto

BEN 81Non so se ti riferisci al mio messaggio, ma io credo che sia estremamente importante e necessario centellinare le parole quando si parla di omosessualità altrimenti si rischia, anche involontariamente, di veicolare informazioni e concetti sbagliati soprattutto su un argomento come questo su cui poche persone ahimè ( anche tra gli stessi omosessuali) hanno le idee chiare! Utilizzare il termine effeminato è un'inesattezza perché diffonde uno stereotipo che invece dovrebbe essere estirpato ma come lo si può estirpare non partendo dal linguaggio quotidiano, come lo si può fare se perfino noi omosessuali, continuiamo a usare termini che rivelano e rinforzano la visione distorta e parziale dell'uomo gay e della donna lesbica che noi, per primi, dovremmo modificare per cominciare a stare bene con se stessi! In una società già profondamente impregnata di sessismo, eterosessismo e omofobia, anche il solo uso superficiale e leggero di termini impropri può essere dannoso, perché concorre a rafforzare inconsciamente quei preconcetti che sono già la trama del tessuto sociale. Io personalmente ho bandito dal mio vocabolario termini come frocio , checca, effeminato, mascolino, inclinazione e così via...

Edited by Specchioinfranto
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Specchioinfranto

Hinzelman il discorso che volevo fare io è semplice poi ho scritto tutto in altri post e non mi va di essere ridondante. Comunque il mio parere è che tutti abbiamo un ruolo sessuale innato qualunque esso sia, però io penso anche che in un rapporto di coppia fondato sull' amore talvolta il sentimento e il desiderio di "possedere" il partner prevarichi sul ruolo sessuale! Inoltre credo che in molte persone, la rigidità nel considerare il proprio ruolo sessuale derivi dall'incameramento di un modello di relazione sessuale etero-normativo che prevede una dicotomica visione della coppia basata su ruoli di potere e giochi di forza e sull'assunto che in una coppia debba per forza esserci un elemento "femminile" quindi remissivo, passivo e ricevente e uno "maschile" vale a dire dominante, trainante e insertore. Da ciò deriva la visione del passivo come parte debole e femminea e dell'attivo come virile e forte, visione che a mio avviso è totalmente sbagliata che porta a concepire il rapporto omo innanzitutto come una pantomima del coito vaginale e a concepire il rapporto sessuale in generale come un gioco di potere e non come un do-ut-des di piacere!

Edited by Specchioinfranto
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@specchiosfranto hai ragione su tutto

Ma non capisco perchè dici che il ruolo è 'innato'..

 

Uno deve provare per capire cosa piace..

Oppure puó sentirsi attivo con certi partner e poi scoprirsi passivo con altri.

 

Non credo si nasca con un ruolo fisso

(ovviamente cambiapelle è escluso dal mio discorso

Lui nasce, vive e ahimé morirá passivo).. Rip...

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Specchioinfranto

Io credo che il ruolo sia una componente innata proprio come l'orientamento sessuale, non penso che ci sia bisogno di sperimentarlo; sperimentando al massimo, ci si può rendere conto che si può provare piacere anche rivestendo sessualmente l'altro ruolo. Non credo che il ruolo si scelga, e che qualcuno ricordi il momento in cui ha SCELTO di essere passivo o attivo. Io non voglio universalizzare la mia teoria però posso portare la mia esperienza come esempio, io mi sono confrontato con la masturbazione molto ma molto precocemente e gli scenari ( anche se non manifestamente sessuali in quanto ero davvero molto piccolo) esprimevano la mia naturale propensione al ruolo passivo. A prescindere da ciò, fisicamente mi piacciono molto i ragazzi dai modi delicati e nei rapporti mi piace fare anche l'attivo sebbene il ruolo elettivo rimanga il passivo!

Edited by Specchioinfranto
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sei tu che vivi il tuo ruolo di "ricettore" come svilente e umiliante e devi quindi "giustificarlo" con le tue teorie. È sintomatico il fatto che tu ti sforzi di imitare Aldo Busi, perfino nel modo di argomentare, ciò tradisce un forte senso di insicurezza ( sicuramente legato alla tua omosessualità) e il conseguente bisogno di assimilarsi a un modello precostituito e questo purtroppo è un bisogno che accomuna molte persone omosessuali loro malgrado. Ribadisco poi che secondo me non è costruttivo parlare di un tema come quello dell'omofobia interiorizzata nei termini in cui tu stai facendo; Pertanto questo sarà il mio ultimo messaggio rivolto a te ( in questa sezione) poiché temo che si finirebbe con lo sminuire in modo vergognoso un argomento che ritengo importante e che mi sta molto a cuore e poi perché mi sembra di parlare più con un personaggio costruito a tavolino che con una persona autentica.
Grazie per l'analisi psicologica gratuita, ma non mi è di nessuna utilità (per quanto presumo possa esserlo stato a te da giovane quando ti sei rivolto allo specialista nella fase della repressione omofobica). Oggi, ne conveniamo tutti, l'offerta sul mercato è così ampia che davvero è impossibile essere infelici sessualmente! Anzi, a dire la verità, il sesso comincia a darmi la nausea, tendo a costruire rapporti basati sulla più pura omofilia, per cui veramente il gender non conta nulla per me (e soprattutto per i miei "amanti" - nel senso nobile, platonico della parola).
Di Busi ho citato solo la frase "bisogna avere le palle per prenderlo in culo", non so nemmeno se sia esatta, l'ho citata a memoria. Un Busi tra l'altro riveduto e corretto, perché ho aggiunto: prenderlo in culo e godere. E' normale che confrontandomi con lui, qualche volta i nostri sentieri si incontrano: è un genio nel mondo gay italiano, mica una mezza calzetta! Per il resto, mi divide da lui una distanza siderale su tanti argomenti e tutta la consapevolezza sui Venerati Maestri di cui ho parlato altrove.
Il fatto che tu mi attribuisca un ruolo di ricettore, che esiste solo nella tua fantasia devastata dal fantasma fallocratico al quale soggiaci, dimostra che sei il solito endomofobo pregno di insipida spocchia. Io sono queer, la mia sessualità è fluida, i ruoli per me sono finzioni che costruiscono performatività (mai letto Judith Butler?).
So bene che per qualcuno, che ti ha messo le parole in bocca, sono un personaggio costruito a tavolino. E' un modo per giustificare la sua inadeguatezza di fronte alle mie critiche di intellettuale queer dissidente. Sfortunatamente per lui sono autentico - ma anche s e non lo fossi, ciò non toglierebbe efficacia alle mie argomentazioni!
Capisco che tu non voglia rispondere più: non hai più niente da dire! Cosa ti resta da fare, una volta che ti ho messo all'angolo con la mia verità? Fuggire!
Io invece resterò, con chi ne abbia voglia e coraggio, a parlare - seriamente, e non per luoghi comuni - di omofobia interiorizzata, effeminatezza, passività e anche del significato sessuopolitico della checca, che a tutti i costi cercate di chiudere nello stesso armadio dal quale vi ha fatto uscire, con i vostri C.O. fittizi, utili solo ad assimilarvi a questa società plastificata, come un qualsiasi polimero sintetizzato dal petrolio.
Il gender è una costruzione sociale, il ruolo è una conquista culturale - in primis. La finzione del ruolo la scopri quando ti sei liberato di ogni residuo omofobico. Ma a quel punto non sei più gay, sei queer!
Edited by akinori
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@specchiosfranto hai ragione su tutto

Ma non capisco perchè dici che il ruolo è 'innato'..

Uno deve provare per capire cosa piace..

Oppure puó sentirsi attivo con certi partner e poi scoprirsi passivo con altri.

Non credo si nasca con un ruolo fisso

(ovviamente cambiapelle è escluso dal mio discorso

Lui nasce, vive e ahimé morirá passivo).. Rip...

Hahahahahahah a si , morirò anche io purtoppo .... Passivo? Beh si, credo di si ...perché non mi vedo in nessun altro ruolo.

Io già l ho detto ... Non dico di aver ragione ma sto bene solo in coppie dove c' è uno più maschile di me ... È visto che io non sono molto femminile n'è molto effeminato, non é che la ricerca sia facilissima , tanto che , in genere, attiro anche passivi ...

Per fortuna ho molto sesto senso, quindi mi piacciono solo persone che fanno al caso mio :)))

Edited by cambiapelle
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Hinzelman il discorso che volevo fare io è semplice poi ho scritto tutto in altri post e non mi va di essere ridondante. Comunque il mio parere è che tutti abbiamo un ruolo sessuale innato qualunque esso sia, però io penso anche che in un rapporto di coppia fondato sull' amore talvolta il sentimento e il desiderio di "possedere" il partner prevarichi sul ruolo sessuale!

 

Guarda io non vorrei entrare nella trita-e-ritrita ( per me che ho scritto

migliaia di post....Lol ) diatriba, fra chi ritiene che per diventare gay ci

si debba de-romanticizzare e chi ritiene invece che il romanticismo sia

la chiave per andare-oltre.

 

Peraltro la mia opinione personale è sempre stata che entrambi gli

approcci sono validi purché veri ( cioè produttivi di esperienze, relazioni

capacità di mettersi in gioco )

 

Se intervengo contro o a favore dell'uno o dell'altro è solo quando ho

la sensazione che -a livello soggettivo - chi li chiama in causa sia "bloccato"

( e magari a volte ci azzecco, ma altre sbaglio )

 

Dubito fortemente - per ragioni che niente hanno a che vedere con l'amore

o la diatriba fra sesso e sentimento- che addirittura i ruoli sessuali siano innati

 

Non solo sarei nato maschio, non solo mi avrebbero imposto un ruolo di genere

maschile e anche sarei nato omosessuale...ma pure con un ruolo sessuale

ben individuato....se tutto quanto è innato, che diamine viviamo a fare?

 

Tu dici che se c'è amore c'è un desiderio di possesso ( del partner ) totale

totalizzante

 

Può essere anche vero...per alcuni ( non per tutti ) che esista questo desiderio

e sarà sicuramente vero per te che questo ti ha motivato a possedere il tuo

partner in modo diverso, attraverso il ruolo attivo

 

Ma non puoi pretendere che ciò che è accaduto a te ( ed è accaduto proprio

per il fatto che il ruolo sessuale NON è innato ) debba accadere anche a Cambiapelle

il quale COME TE magari ha lo stesso desiderio di possesso, ma lo agisce

semplicemente nel ruolo passivo ( perchè quando "viene posseduto" sente

che il partner gli "appartiene" è suo  )

 

Inoltre - non dovrebbe essere un mistero - non è neanche detto che "ricettivo"

coincida con passivo-posseduto-sottomesso ( tutte cose che possono essere

estremamente eccitanti e maschili e che io non critico affatto ) c'è anche la

possibilità di agire nel ruolo ricettivo, componenti diverse c'è il cd. passivo-aggressivo

si può essere passivi e "tigri"  ( devo esemplificare? Lol )

 

Ci possono essere molti modi diversi di interpretare il ruolo attivo ed il ruolo

passivo...magari è difficile farlo con lo stesso partner perchè ognuno di noi

ha le sue caratteristiche ( spesso anticipate da un desiderio che è già focalizzato

in un certo modo ) ed i suoi limiti ( io posso desiderare a livello fantasia qualcosa

che poi non mi riesce o non mi riesce con la persona che amo...)

 

Le preferenze sono spesso più significative dei ruoli, se con preferenze designamo

non il chi-fa-cosa ma il come lo si fa, perchè è il come si fa una cosa che ci consente

di farla bene o di non riuscire a farla.

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Specchioinfranto

Hinzelman, il fatto di essere nato uomo, omosessuale e con un preciso ruolo non limita il vasto oceano di scelte e opportunità che tu potresti avere in questa vita! Forse il rifiuto aprioristico che tu hai nei confronti dell'innatismo del ruolo deriva dalla tua sensazione che ciò sia coercitivo e limitante mentre non lo è assolutamente. Lungi dal voler universalizzare la mia ipotesi, che per me comunque rimane valida, io affermato che ciascuno nasce con un ruolo preferenziale innato così come sono innate e genetiche le nostre attitudini, preferenze etc ma ho anche affermato che a prescindere da ciò il ruolo non è una catena a maglie strette ( sebbene per qualcuno possa essere così, soprattutto per via di implicazioni psicologiche)che impedisce di sperimentare e trarre piacere dalla miriade di modi che esistono per godere sessualmente con un'altra persona. Che io abbia assunto anche il ruolo insertivo con il mio partner non contraddice affatto la mia tesi sull' innatismo del ruolo che ti ho appena spiegato; il mio ruolo elettivo è il passivo, sono nato così e rimarrò così ma ll sentimento e il trasporto verso un mio partner suscitano in me il desiderio di "godere" di lui e con lui in modo totalizzante e a 360 gradi. È ovvio che per un altra persona il desiderio di fondersi sessualmente con il proprio partner possa estrinsecarsi in modo diverso. Dato che hai tirato in ballo " la diatriba circa la necessità gay di "deromanticizzarsi" dico la mia in questo post anche se non è la sezione adatta. Credo che chi afferma che un omosessuale sia portato, per necessità o predisposizione, a desentimentalizzarsi lo faccia in uno slancio di cinismo difensivo che mette in atto per proteggersi da quel terrore soverchiante di cui è vittima ciascun omosessuale ( in misura maggiore o minore). Il nostro contesto socio-culturale riduce i rapporti di coppia omo solo al rango di fugaci e promiscui rapporti sessuali e li considera caratterizzati da un'intrinseca instabilità ed è inevitabile che ciò influisca sulla psiche del giovane omosessuale che, suo malgrado, assorbe questa assurda convinzione etero-centrica rassegnandosi all'idea e al terrore di dover vivere una vita insoddisfacente e sola.

Ci sono molti modi per reagire a questa paura ma moltissimi omosessuali reagiscono a questo stigma introiettato assimilandosi essi stessi allo stereotipo vigente, diventando proprio sessualmente promiscui e affettivamente inafferrabili; in altre parole reagiscono e si proteggono dalla paura trincerandosi dietro un muro di cinica anaffettività, bandendo il sentimento dalla loro coscienza e quindi diventando difensivamente frigidi dal punto di vista sentimentale e affettivo. È naturale che questa sia solo una delle ragioni che spingono un individuo a schermirsi dai sentimenti e dalle emozioni senza contare che ci sono molti individui temperamentalmente anaffettivi ( o meno affettivi forse è meglio) ma credo che la prima ipotesi sia calzante per molti omosessuali.

Edited by Specchioinfranto
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Devi ammettere però che ti è accaduto qualcosa e hai scoperto

di poter agire un altro ruolo sessuale, preferirai sempre il primo

che senti più connaturale a te, ma è appunto un sentimento, un

sentire.

 

Ps De-romanticizzarsi non equivale ad essere anaffettivi significa

non credere all'amore romantico, ma non esclude la possibilità di

nutrire-provare sentimenti diversamente organizzati e agiti

 

Ci sono persone anaffettive, ma ci sono persone che hanno una

loro affettività senza essere romantiche

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Specchioinfranto

Non so come evidenziare la parte del discorso che mi interessa, ancora non imparo! Nella prima parte affermiamo la stessa, identica cosa....

Per quanto riguarda il secondo punto sono d'accordo che si può amare senza essere romantici! Per de-romanticizzazione io intendevo però sia una più netta scissione dell'elemento romantico da quello sessuale nella coppia sia una maggiore ( o esclusiva) preponderanza attribuita al sesso a detrimento del sentimento che per alcuni si traduce in una vera e propria FILOFOBIA DIFENSIVA ! Spendo due parole sul concetto d'amore per illustrare la mia visione a riguardo. Io credo che l'amore, in quanto emozione facente parte del corredo emotivo umano, abbia caratteristiche ben definite e universali, benché ognuno poi possa confrontarsi con esso, viverlo, esperirlo e manifestarlo in modo differente e del tutto personale. La tristezza, per esempio, è un'emozione! Tu puoi sicuramente farne esperienza e affrontarla in modo soggettivo ma ciò non toglie che il sostrato emotivo e le sensazioni più interne siano le medesime. Io credo che l'amore per sua natura implichi un'involontaria accettazione incondizionata dell'altro, uno slancio totalizzante verso di lui nonché il profondo desiderio di accoglierlo nel proprio mondo interno e di entrare a far parte, a nostra volta, del suo mondo soggettivo. Come ripeto, ciò che può fare la differenza è il modo personalissimo in cui si decide ( più o meno consciamente ) di viverlo quel sentimento; si può scegliere di abbandonarsi ad esso con tutti i pericoli che comporta o di resistergli e viverlo in maniera più "anestetizzata" e più controllata, e questa seconda opzione può essere frutto di caratteristiche temperamentali del soggetto o anche ( il più delle volte) di dinamiche più o meno conscie legate alla sfera dell'affettività.

Edited by Specchioinfranto
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Dubito fortemente - per ragioni che niente hanno a che vedere con l'amore
o la diatriba fra sesso e sentimento- che addirittura i ruoli sessuali siano innati

 

Sono completamente d'accordo, i ruoli si acquisiscono: la Butler parla di performatività, e credo che questo concetto sia anche utile a spiegare perché ad un certo punto ci si cristallizzi in una forma per lo più passiva per accedere al godimento autentico.

Molti gay analmente frigidi si identificano totalmente con il loro ruolo attivo perché hanno paura, letteralmente, di aprire il loro ano, che quindi risulta poco ricettivo e come bloccato. Di conseguenza la pratica insertiva meno invasiva provoca il più grande dolore.

Altri gay invece sono così bottom, che coltivano la falsa illusione che la passività sia qualcosa di "innato"  :)):

Sono esperienze soggettive, sicuramente.

Io però ho la sensazione che un gay che si cristallizzi in un ruolo esclusivamente attivo abbia qualche problema di omofobia interiorizzata. Come se coltivasse l'illusione inconscia di conservare un fondamento di eterosessualità...

In effetti, ho l'impressione che alcuni gay abbiano introiettato l'eteronormatività, che in qualche modo identificano con la virilità autentica, per cui vi è come una specie di tabù sulla passività, quasi che si tema di "devirilizzarsi" o "femminilizzarsi" soltanto a parlarne.

Il gay passivo, quasi sempre effeminato, è diventato lo stereotipo di tutto ciò che il gay contemporaneo non deve essere, e quindi si è giunti al paradosso che per de-stereotipizzare l'identità gay ci si è costretti in un ruolo di "etero mancato".

Fortunatamente si tratta di casi abbastanza rari. Un gay risolto non ha alcun problema di "ricettività". Questo però non significa che se sei ricettivo, sei immune a forme di omofobia interiorizzata. Ad esempio, puoi credere che sei nato così, passivo, o che addirittura ci sia una predisposizione genetica che spiega la tua passività. Ancora una volta, sei vittima dello stereotipo eteronormativo  :rolleyes:

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Dio ha fatto l'uomo insertivo e la donna ricettiva. Io so che gli omosessualisti ricalcano questo schema. L'omosessualista uomo ricettivo farà la parte della donna, quello insertivo la parte dell'uomo.

 

Che Do perdoni la nostra depravazione!

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E gli etero che si fanno fistare dalle loro donne? Dove li mettiamo? Hahahahhah

Ce ne sono certi che si fanno ficcare nel culo certi dildi da far impallidire la più sfondata delle finocchie

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Esatto! Pensate che ho sentito di "etero" che sgodacchiano facendosi leccare il buco, ma le loro donne che ne penseranno di ciò? Saranno realmente felici? chiediamecelocelocelo

Edited by prefy
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Sì, chiediamOcelo, con una O al posto della E, possibilmente, perché se sfrange anche la grammatica... :swoon:

A me quella dell'etero che si fa fistare, "sfondare" etc. mi sembra la tipica leggenda metropolitana gay: un etero che si facesse fistare, sarebbe una contraddizione di termini. Non sarebbe un etero, ma una velata! :girlhide:

Considerando poi che il sesso anale, apparentemente, sembra non trovare una grande considerazione nemmeno fra i gay...in effetti, nel thread sui malthakoi e il godimento maturo che ho lanciato ieri, le persone direttamente interessate che filosofeggiano sull'ano dei loro fantasmi qui, mica mi hanno risposto! :P:

Un ulteriore riscontro del fatto che l' "etero passivo" rientra nella stessa categoria dell' "etero che guarda il coso del gay sotto la doccia", immaginando cose che sono solo nella testa del gay, dell' "etero innamorato del gay" e personaggi simili.

Sono proiezioni che servono a consolare e a rassicurare, e vengono create in base al seguente assunto: tutta l'umanità è frocia, ma nessuno l'ammette, tranne i gay. Quindi i gay sono normali e il resto dell'umanità è malata. E' un modo per sentirsi più "normali". In fondo, è un altro aspetto dell'omofobia interiorizzata. 

Mi sembra che ci sia anche una relazione tra affermazioni del genere e il ruolo sessuale passivo, ma non mi sembra questo il luogo per approfondire un argomento di tale portata...e poi non vorrei urtare qualche suscettibilità...

Edited by akinori
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A me quella dell'etero che si fa fistare, "sfondare" etc. mi sembra la tipica leggenda metropolitana gay: un etero che si facesse fistare, sarebbe una contraddizione di termini. Non sarebbe un etero, ma una velata!

 

Non sembra, E' una leggenda metropolitana.

Io ho molta confidenza con amici e cugini etero, mi raccontano tutto, ed io gli racconto tutto... ebbene, un vero etero non si farebbe mettere assolutamente nulla in culo, per loro non esiste proprio una cosa del genere.

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@ben81

 

magari esistono tante varianti di etero veri e tra questi ci sono anche quelli che non hanno il culo frigido.

 

non vedo perchè dovrebbe essere una sola prerogativa dei gay il provare piacere anale.

 

non si è gay principalmente per l'attività sessuale secondo me ma perchè ci si innamora di uomini al posto che di donne.

Edited by marco7
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@Marco7, ma se  persino tu e @prefy, come tanti altri gay, avete difficoltà a parlare del godimento anale, come puoi parlare di "culi frigidi"? :swoon: Solo Hinzy ha avuto le palle di rispondermi nel thread sui malthakoi e la fallopausa!

Gli etero che si fanno fistare sono una gaia leggenda metropolitana, punto.

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@ben81

 

magari esistono tante varianti di etero veri e tra questi ci sono anche quelli che non hanno il culo frigido.

 

non vedo perchè dovrebbe essere una sola prerogativa dei gay il provare piacere anale.

 

non si è gay principalmente per l'attività sessuale secondo me ma perchè ci si innamora di uomini al posto che di donne.

 

 

Non è chiaramente che non proverebbero nulla a livello fisico, semplicemente non gli interessa minimamente come situazione... anche un gay. fisicamente parlando, proverebbe piacere se una donna glielo succhiasse... ma siccome la situazione non gli interessa, non la mette in pratica...

 

p.s. 

Possibile che ci sia sempre bisogno di ricorrere a specchietti e/o a schemini anche per sottolineare concetti semplici e scontati?

Sembra di parlare con dei cerebrolesi...

Edited by ben81
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@ben81

 

magari però se una donne gli infila un vibratore o un dildo nel culo si eccitano, se lo fa un uomo no.

 

sarebbe ottimo se tu andassi ad interagire con dei veri celebrolesi che magari impari qualcosa.

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Specchioinfranto

Non credo che un gay proverebbe piacere se una donna glielo succhiasse.... probabilmente con una donna non avrebbe neanche l'erezione essendo il sesso una questione prevalentemente di testa!

Edited by Specchioinfranto
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Ma qui non si parla di gay che si fanno spompinare da donne di sesso femminile, bensì qualcuno dubita che ci siano etero(?) interessati ad essere passivizzati dalle loro donne

@ben81, come spieghi i pornazzi dove donne praticano rimming a uomini? chi li guarda?

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Mi sembra che @Ben81 abbia colto bene il nocciolo della questione. Non mi pronuncio, per essere politicamente corretto, sulla causa dell'incomprensione di un concetto così semplice: un etero è un etero è un etero...

Un etero che gode di culo non è un etero, è un gay!

I film porno non fanno testo: sono attori che recitano.

E comunque questo OT sugli etero è un modo un po' meschino per evitare di parlare della PROPRIA passività, secondo me, da parte di alcune persone (specialmente da parte di quelle che ritengono di esprimere una prorompente femminilità scheccando sulla grammatica e il lessico)  :girlcrazy:

Edited by akinori
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