Jump to content

Nuova Legge Elettorale


Sbuffo

Recommended Posts

Il secondo turno in questa legge elettorale è una mera eventualità

un accessorio

 

Se una coalizione raggiunge il 35% non ci sarà nessun secondo turno

ma un mostruoso premio di maggioranza oscillante intorno al 18% che

creerà una fragile maggioranza del 3%

 

EDIT ma perchè poi proprio il 18%? Perché si vuole rimanere intorno

al 50% ritenuto la soglia massima di costituzionalità del premio ( la metà

di 35 sarebbe 17,5 ) Si danza quindi intorno ad una soglia bassa - il 35%- con

premio limite, in realtà un pelo oltre il 50%,  che però non potrà creare in ogni

caso una maggioranza solida

 

Il voto di preferenza può anche non esserci salvo il fatto che la Corte Costituzionale

ha detto che l'elettore deve sapere chi elegge, ho dei dubbi che questa legge soddisfi

il requisito : è vero che i collegi sarebbero provinciali, ma c'è il recupero dei resti nazionale

e c'è il premio maggioritario....le tre cose sommate insieme mi consentono di sapere chi eleggerò

con il mio voto? Fra 5 o 6 eletti provinciali e X eletti a livello nazionale? Ne dubito...ma tant'è 

aspettiamo la nuova sentenza della Corte Costituzionale in merito

 

E' una vergogna che esistano clausole di salvaguardia pensate appositamente per le

esigenze di singoli partiti 

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 573
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Sbuffo

    117

  • Hinzelmann

    94

  • Rotwang

    64

  • marco7

    62

Top Posters In This Topic

Posted Images

@Hinzellmann
Infatti, a mio avviso la soglia del 35 % è in effetti troppo bassa, come minimo avrei fatto scattare il premio al 43-45 %. E' pur vero d'altra parte (mettendomi nei panni dell'avvocato del diavolo) che un premio di maggioranza condizionale con soglia di sbarramento troppo alta, tale da non poter essere raggiunta da nessuna delle forze in campo, di fatto rende inutile la previsione stessa di un premio.Però, ad ogni modo, il 35 % è una soglia davvero troppo bassa.

Comunque, il premio di maggioranza sarà pure un meccanismo distorsivo, ma stelline mie, tutti i sistemi elettorali possono essere distorsivi. Lo spagnolo è distorsivo (Nel 1989 il PSOE con il 39 % dei seggi prese il 50 % dei seggi), il maggioritario plurality è distorsivo (Nel 1983 i liberali inglesi con il 25% e passa di presero solo 23 seggi a fronte dei laburisti che con il 27 % dei voti presero più di 200 deputati) il maggioritario majority a doppio turno francese è distorsivo (alle ultime elezioni il Front National ha preso 3 seggi).

Sulla questione delle preferenze in parte hai ragione. Infatti sostengo che i resti andavano calcolati su base circoscrizionale, ma si è voluto accontentare Angelino e la sua banda di poracce clericali. Ma penso anche che la ragione di questa scelta sia stata dettata anche dall'impossibilità di applicare un premio di maggioranza (in quanto meccanismo distorsivo) ad un sistema elettorale con calcolo dei resti e soglie di sbarramento su base circoscrizionale (altro meccanismo distorsivo) proprio perchè la Corte Costituzionale ha fatto intendere che andava evitato l'ammassarsi di meccanismi distorsivi della rappresentanza. La via d'uscita dall'impasse non mi pare comunque risolutiva in effetti... Se la legge subirà delle modifiche credo che sarà proprio sulle preferenze infatti (sulla soglia del premio penso invece che non se ne farà nulla, altrimenti Berlusconi farà saltare la trattativa)

Infine, ribadisco, non penso che la presente legge sia la migliore immaginabile, e vi sono sicuramente dei punti discutibili, tuttavia la reputo sempre migliore della legge elettorale proporzionale pura con cui saremmo tornati a votare se non si fosse intervenuti.

Edited by Orfeo87
Link to comment
Share on other sites

 

 


Le soglie di sbarramento sono accettabili fino al 2%, per quanto mi riguarda (e solo per agevolare la distribuzione numerica dei parlamentari). Dopo non dovrebbero essere tollerate. La soglia di sbarramento del 4% alla Camera sarebbe dovuta essere un delle prime cose ad essere corrette, ma così hanno peggiorato la situazione, e lo hanno fatto per uno squallido calcolo di convenienza politica, con un bel "vaffanculo" alla rappresentanza parlamentare dei cittadini.

I partitini (che se superano il 2%, o anche l'1%, tanto -ini non sono) hanno tutto il diritto di stare in Parlamento e di poter rappresentare quella che, tra tutti i vari partiti che si attestano al 2, 3, 4, 5, 6%, finisce per essere una parte consistente della popolazione che il giorno delle votazioni sarebbe potuta tranquillamente andare al mare piuttosto che al seggio, a veder umiliato il proprio diritto alla rappresentazione in Parlamento da una legge elettorale indegna.

 


La soglia di sbarramento così alta è stata fatta appositamente non per favorire il bipolarismo, ma il bipartitismo...insomma chi ce la farà con uno sbarramento così alto ?

PD : si
FI : si
M5S : si
SEL : rischia
UDC : no
SC : no
LN : rischia
FDI : no ( meno male )
NCD : non credo proprio ( che ne dica Alfano )

Insomma io sono perchè tutti possano avere la loro rappresentanza, e questo sbarramento così alto non mi piace.

Se le precedenti soglie erano già abominevoli queste sono da dittatura. A questo punto, anche se la gente non se ne è accorda, tanto vale togliere il parlamento e fondare una monarchia costituzionale elettiva...

Spero che un delitto del genere in caso venga approvato sia repulso il prima possibile dalla corte costituzionale, senza dover aspettare 13 anni con il paese rappresentato da Renzi, Berlusconi e Grillo.

Link to comment
Share on other sites

A Proposito della Cesare Alfieri:

 

Il ragionamento di Sartori, intervistato dal Messaggero, parte da un punto: “Trasforma la minoranza in una maggioranza: si ripete, seppur in maniera più blanda lo concedo, la truffa di prima. Un meccanismo demenziale, come diceva il mio amico Giovanni Spadolini“. Il riferimento è alla soglia per accedere al premio di maggioranza: se una coalizione arriva al 35% si prende il 53 per cento dei seggi, altrimenti si va al ballottaggio. In controluce è evidente che si vede il sorriso del Cavaliere: sembra una regola scritta da lui stesso. E d’altra parte Roberto D’Alimonte, il “tecnico” scelto da Renzi per elaborare una proposta e che in questi giorni ha lavorato con Denis Verdini per realizzare l’opzione finale, sul Sole 24 Ore scrive apertamente: “Fino all’ultimo non era previsto che ci fosse un doppio turno. Berlusconi lo ha accettato perché la soglia per far scattare il premio è bassa. Con il 35% il centrodestra ha la possibilità di vincere le elezioni in un turno solo senza quindi dover rischiare una sconfitta al ballottaggio per via della pigrizia dei suoi elettori”.

Sartori: “Pasticcio su pasticcio su pasticcio”
In definitiva, dice Sartori, è “un pasticcio su un pasticcio su un pasticcio: la riforma disegnata da Renzi e Berlusconi la chiamerei Pastrocchium. E’ tutta sbagliata. E’ una legge elettorale assurda, controproducente e che non rimedia a nessun problema, ma probabilmente aggrava quelli che già ci sono”. 

In un paio di casi i costituzionalisti parlano di “aggiramento” dei precetti della sentenza della Consulta. Uno è Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte, sentito dall’AdnKronos: “Formalmente rispetta la Consulta, ma se si guarda allo spirito della sentenza della Corte potrebbe tradirlo, o essere un aggiramento”. La questione controversa, anche per Baldassarre, è la soglia del 35% per accedere al premio di maggioranza. “La Consulta – spiega – ha messo la questione sotto il profilo della ragionevolezza, che è abbastanza elastico, ma il 35% è una percentuale un po’ bassa, perché in sostanza segnala una distanza dalla maggioranza di circa 15 punti, che sono tanti. Personalmente sarei dell’avviso di fissarlo intorno al 45%”. Esiste poi, per Baldassarre, “il rischio che crei situazione di non totale governabilità.

Ainis: “Sarà difficile illudere la Consulte oltre che gli italiani”
Michele Ainis
 sul Corriere della Sera da una parte approva il doppio turno e una soglia di sbarramento altina (5%) per l’ingresso in Parlamento. Ma dall’altra sottolinea che il premio previsto dalla bozza Renzi parte dal 18%: “Mica poco – scrive il costituzionalista – fanno quattro volte i seggi della Lega, recati in dono a chi vince la lotteria delle elezioni. Crepi l’avarizia, ma in questo caso rischia di crepare pure la giustizia”. E poi c’è l’aspetto controverso della rappresentanza e dello strumento delle preferenze. “La Consulta ha acceso il verde del semaforo quando i bloccati (i nomi nei listini, ndr) siano pochi, rendendosi così riconoscibili davanti agli elettori. Quanto pochi? Secondo la scuola pitagorica il numero perfetto è 3; qui invece sono quasi il doppio. Un po’ troppi per fissarne a mente i connotati” rileva Ainis. L’ultimo punto è quella che chiama la “frontiera impercettibile, dove la quantità diventa qualità. Vale per il premio di maggioranza, perché il 40% dei consensi sarebbe di gran lunga più accettabile rispetto al 35%. E vale per le liste bloccate, che si sbloccherebbero aumentando i 120 collegi elettorali. In caso contrario, il prestigiatore rischia di trasformarsi in un illusionista. Ma gli sarà difficile illudere di nuovo la Consulta, oltre che gli italiani”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/21/legge-elettorale-i-costituzionalisti-contro-litalicum-chiamatelo-pastrocchium/851889/

Link to comment
Share on other sites

A Proposito della Cesare Alfieri:

Il ragionamento di Sartori, intervistato dal Messaggero, parte da un punto: “Trasforma la minoranza in una maggioranza: si ripete, seppur in maniera più blanda lo concedo, la truffa di prima. Un meccanismo demenziale, come diceva il mio amico Giovanni Spadolini“. Il riferimento è alla soglia per accedere al premio di maggioranza: se una coalizione arriva al 35% si prende il 53 per cento dei seggi, altrimenti si va al ballottaggio. In controluce è evidente che si vede il sorriso del Cavaliere: sembra una regola scritta da lui stesso. E d’altra parte Roberto D’Alimonte, il “tecnico” scelto da Renzi per elaborare una proposta e che in questi giorni ha lavorato con Denis Verdini per realizzare l’opzione finale, sul Sole 24 Ore scrive apertamente: “Fino all’ultimo non era previsto che ci fosse un doppio turno. Berlusconi lo ha accettato perché la soglia per far scattare il premio è bassa. Con il 35% il centrodestra ha la possibilità di vincere le elezioni in un turno solo senza quindi dover rischiare una sconfitta al ballottaggio per via della pigrizia dei suoi elettori”.

Sartori: “Pasticcio su pasticcio su pasticcio”

In definitiva, dice Sartori, è “un pasticcio su un pasticcio su un pasticcio: la riforma disegnata da Renzi e Berlusconi la chiamerei Pastrocchium. E’ tutta sbagliata. E’ una legge elettorale assurda, controproducente e che non rimedia a nessun problema, ma probabilmente aggrava quelli che già ci sono”.

In sostanza, abbiamo acclarato che Sartori la pensa come me e te sul fatto che il premio di maggioranza non dovrebbe scattare con una soglia troppo bassa. :) Detto ciò, ricordo che la proposta di D'Alimonte è sempre stata quella di un maggioritario con collegi uninominali (senza alcuna quota o recupero proporzionale come invece avveniva nella Mattarella) e doppio turno che scatta se nessuna delle forze in campo raggiunge almeno il 43%. In questo modo si sarebbe evitato il problema delle soglie di sbarramento, delle preferenze, del calcolo dei resti etc. Ma a Berlusconi i collegi uninominali non sono mai andati a genio perchè sia nelle elezioni del 1996 che in quelle del 2001 nella quota maggioritaria il Cdx ha sempre avuto un difetto competitivo (di circa il 3 %) rispetto alla quota proporzionale. Infatti il Porcellum fu fatto in origine proprio per eliminare i collegi uninominali.

Questo non contraddice la mia affermazione sui politologi della C.A. ;), in quanto questa legge elettorale, nonostante vi sia il doppio turno e nonostante vi sia il premio di maggioranza (abnorme quanto vogliate) è di base una legge elettorale proporzionale. Qua di collegi maggioritari (purtroppo) non ne vedo traccia.

Edited by Orfeo87
Link to comment
Share on other sites

Ma io sono d'accordo sul fatto che la posizione di Sartori D'alimonte

etc sarebbe per una legge completamente diversa dalla attuale, solo

che ne deduco che il giudizio positivo sulla legge attuale di D'Alimonte

sia condizionato dal ruolo assegnatogli da Renzi nelle trattative, ruolo che

lo costringe - ovviamente - a dare un giudizio che contraddice tutto ciò che

ha detto e scritto in un'intera carriera accademica e che invece Sartori ben

rappresenta

 

Sono del tutto convinto in effetti che se con Verdini avesse trattato Baldassarre

D'Alimonte scriverebbe esattamente le stesse cose di Sartori

 

Il problema è che Berlusconi designa Verdini ( cioè un politico ) Renzi invece

si "copre" con l'autorevolezza del "tecnico", ma il compromesso politico è talmente

"basso" che di fatto Renzi usa solo strumentalmente D'Alimonte e D'Alimonte per

certi versi si fa strumentalizzare ( cosa che forse caratterialmente Sartori non avrebbe

consentito visto che è un tipo "tosto" )

 

Non ho ben capito se Renzi ha blindato questa bozza, se cioè le dimissioni

di Cuperlo ed il voto in direzione del PD significano che questo testo sia non

migliorabile, ma - a mio avviso - un tecnico non può che segnalare il fatto che

invece dovrebbe essere assolutamente migliorato

 

Certo tu mi puoi replicare che - volendo fare l'accordo con Berlusconi - non

si poteva fare di meglio ed io non posso obiettarti niente ( non so se ci potevano

essere alternative migliori ) però la mia opinione sulla legge rimane negativa

Link to comment
Share on other sites

Non credo che ci fossero altre alternative. Se non si approverà questa legge elettorale si andrà alle urne con una legge proporzionale pura da Prima Repubblica, con la santificazione delle larghe intese. Se il Movimento 5 Stelle non fosse stato un partito populista e indisposto a collaborare con le altre forze politiche alla stesura di una legge elettorale ( ma a Grillo va più che bene una proporzionale pura) sarebbe forse potuto nascere qualcosa di meglio, ma stante così le cose, bisogna scegliere tra un futuro da larghe intese e un futuro dove almeno si sa chi andrà al governo.

 

D'Alimonte credo che con "può funzionare" si riferisca alla possibilità di formare una chiara maggioranza parlamentare (tu dirai, che il 53 % non offre comunque garanzie alla stabilità, ma allora bisogna decidersi, o si dà un premio di maggioranza sostanzioso à la legge Acerbo, oppure si cerca di limitarne gli effetti distorsivi) e nei fatti questo sistema elettorale può garantire una maggioranza per la formazione un governo. Poi ciò non toglie che con eventuali scissioni o crisi partitiche la maggioranza svanisca (si veda la scissione di Futuro e Libertà che stava per fare cascare Berlusconi nella scorsa legislatura).

Sicuramente ci potrà essere da parte sua una mancanza di autonomia di giudizio (cosa che i politologi dovrebbero sempre avere), però D'Alimonte, al contrario di molti che vedono nel "premio di maggioranza" un'anomalia democratica, ha più volte difeso la sua legittimità, ricordando appunto che rispetto ad altri sistemi elettorali e non è né più né meno distorsivo (escludendo le elezioni del 2013, il porcellum è stato col suo premio di maggioranza meno disproporzionale di quanto non fosse stato il Mattarellum ad esempio)

Edited by Orfeo87
Link to comment
Share on other sites

Rimane il fatto che questa è una legge elettorale migliore rispetto al porcellum e migliore rispetto al proporzionale puro che ci troviamo ora.

 

Poi logico che si può sempre fare di meglio però qui la questione era nei termini di un "prendere o lasciare" cioè o si accetta questo o sennò la riforma elettorale non la si cambia.

 

Perchè il Grillo e il M5S han detto che gli va bene tornare subito al voto con il proporzionale puro, Alfano e il Nuovo Centrodestra la legge elettorale non la vogliono cambiare perchè han paura poi di dover tornare al voto subito e loro al voto non ci vogliono tornare perchè han bisogno di tempo per organizzarsi e radicarsi sul territorio.

 

Quindi se si voleva cambiare non rimaneva che un accordo con Berlusconi.

 

a Renzi interessava:

-cambiare la legge elettorale per non dover tornare al voto con il proporzionale puro.

-avere una legge elettorale con un premio di maggioranza che garantisca la maggioranza e quindi la governabilità a chi ottiene più voti.

-avere una forma di doppio turno almeno nel caso in cui non scattasse il premio al primo turno.

 

Berlusconi ha accettato queste richieste ma ha posto delle condizioni:

-liste bloccate.

-la soglia del 35% per far scattare il secondo turno.

 

Per altro mettere la soglia al 35% non mi sembra nemmeno che determini automaticamente l'assegnazione del premio al primo turno perchè se guardiamo i risultati delle ultime elezioni vediamo che le cose non stanno così.

 

In ogni caso questa legge quantomeno va a dare una risposta alle due problematiche poste dalla corte:

-una soglia minima per far scattare il premio di maggioranza con un secondo turno per legittimare il premio nel caso in cui nessuno raggiunga la soglia al primo turno.

-liste bloccate corte con i candidati che potranno apparire scritti sulla scheda e che quindi permetterà la conoscibilità dei candidati da parte dell'elettore.

 

Poi cosa fondamentale va a garantire una maggioranza e quindi la governabilità, anche perchè il 3% su 630 seggi non è una maggioranza risicata di 2/3 deputati ma sono cmq una ventina di seggi.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

 

 


Rimane il fatto che questa è una legge elettorale migliore rispetto al porcellum e migliore rispetto al proporzionale puro che ci troviamo ora.

Poi logico che si può sempre fare di meglio però qui la questione era nei termini di un "prendere o lasciare" cioè o si accetta questo o sennò la riforma elettorale non la si cambia.

 

Migliore? Io credevo bisognasse sforzarsi per fare una legge peggiore del Porcellum ed invece ci sono riusciti, e anche di molto visto che è una legge da dittatura.

Seriamente, cosa lo teniamo a fare il parlamento così?

Link to comment
Share on other sites

Vabbè non esageriamo con le parole, adesso non è che con uno sbarramento al 5% diventiamo una dittatura.

 

Anche a me non piace quell'aspetto degli sbarramenti e spero che nell'iter durante l'iter parlamentare ci sia spazio per intervenire almeno sull'aspetto però non credo si possa dire che sia una legge da dittatura.

 

Il 5% ce l'hanno nella quota proporzionale in Germania, in Spagna c'è uno sbarramento implicito che è molto più alto, nel Regno Unito c'è il maggioritario che di suo tende al bipartitismo, ecc...

 

Il Porcellum aveva il problema che non garantiva governabilità, non garantiva nemmeno la conoscibilità dei candidati e non aveva una soglia minima per far scattare il premio di maggioranza.

Questi aspetti la nuova legge elettorale almeno li corregge.

Link to comment
Share on other sites

Lo sbarramento è all'otto per i partiti non in coalizione, è concretamente potrebbe anche essere più alta visto che le circoscrizioni elettorali saranno piccole.

 

Non mi viene in mente un'altra parola oltre a oclocrazia, dittatura della massa maggioritaria. Viene rimosso ogni abbozzo di rappresentatività delle minoranze nel parlamento, della loro tutela e della loro possibilità di avere voce nella vita pubblica del paese.

Io non potrò più votare, o meglio protrò farlo ma l'effetto sarà nullo.

In pratica non ho più nessuna facoltà di scegliere chi mi rappresenti in parlamento.

Come diavolo la chiami una situazione del genere?

Link to comment
Share on other sites

 

 


Non mi viene in mente un'altra parola oltre a oclocrazia, dittatura della massa maggioritaria. Viene rimosso ogni abbozzo di rappresentatività delle minoranze nel parlamento, della loro tutela e della loro possibilità di avere voce nella vita pubblica del paese.
Io non potrò più votare, o meglio protrò farlo ma l'effetto sarà nullo.

 

Concordo. È uno scandalo e spero che qualcuno abbia il buon senso di abbassare lo sbarramento ben sotto il 4%. Oppure, in alternativa, che salti tutto. Anche a costo di andare a votare con una legge come quella attuale (che comunque non è peggiore della proposta di Berlusconi-Renzi).

E, prima che qualcuno lo chieda: no, non mi piacciono le larghe intese, ma tanto non mi piace nemmeno l'idea di vivere sotto il regno di Renzi.

Link to comment
Share on other sites

 

 


@Mario1944 Non sempre i partitini sono disposti a scendere a patti coi grossi partiti come il PD e spesso hanno idee molto differenti.

 

Ma infatti, il nostro problema è che abbiamo tutti idee differenti, praticamente ogni italiano ha idee differente da tutti gli altri...... ;-)

il che beninteso è più che legittimo, culturalmente anche stimolante, ma politicamente disastroso quando si tratta di governare e quindi decidere: oggi ( e domani non mi sembra cambierà nulla ) chiunque a qualsiasi livello può mettersi di traverso ed impedire che si prenda qualsiasi decisione oppure snaturare le decisioni prese.

Basta vedere come si fanno le leggi!

Questa è la nostra maledizione e la riforma della legge elettorale, quale che sia ed ammesso che si faccia, dubito (anzi ne sono quasi certo) che cambierà praticamente qualcosa.

Link to comment
Share on other sites

Sono del tutto consapevole che l'alternativa sarebbe votare con il proporzionale

puro.

 

In effetti ( per quel che mi riguarda, la mia opinione vale un'altra è ovvio )

i miei primi interventi erano assai più sfumati, perchè non conoscendosi

i dettagli e pur nel mio generale scetticismo non ero del tutto prevenuto.

 

Ora che però si sa di più ( anche se continuano a mancare dettagli inizio

a pensare che più cose si vengono a sapere più sono cose negative....tipo

questa clausola di salvaguardia lega ) faccio fatica a ritenere questa legge

migliore del porcellum

 

L'8% è una soglia di sbarramento folle, per certi versi addirittura superflua

 

il 5% potrebbe essere ragionevole, ma non vincolato all'obbligo di partecipare

ad una coalizione, che peraltro deve realizzare il 12% ( in teoria due partiti

coalizzati fra loro che prendessero il 5% starebbero fuori non avendo singolarmente

l'8%, né complessivamente il 12% come coalizione )

 

Credo di intuire sia una norma "spezza la schiena" ad Alfano-Monti-Casini ma non si può

fare una legge per esigenze così delimitate: spezzo la schiena ad alfano, ricatto

la lega e Casini e punto al 35%

 

Per realizzare questo obiettivo del tutto contingente, si costruisce una

legge con meccanismi che cercano di condizionare le scelte dei vari

segretari e non indurre effetti su un piano generale.

 

( Peraltro a me pare a vantaggio di Berlusconi )

 

Sul fatto che il 35% sia troppo basso ed il premio del 18%

alto è meglio del porcellum in cui il PD ha preso il 55% con 

meno voti ancora ( un premio pari quasi all'80% dei voti )

 

Mi chiedo però se una maggioranza del 3% in Italia possa

dare veramente stabilità, soprattutto se hai fatto alleanze

con Lega-centri vari e scissionisti per puntare al 35% 

Link to comment
Share on other sites

Questa sera è stato depositato il testo della nuova legge elettorale.

Ci sono alcune precisazioni/novità:

 

 

-Viene precisato che il numero di seggi per collegio dovrà essere compreso tra i 3 e i massimo 6 seggi.
 
"è assegnato un numero di seggi non inferiore a tre e non superiore a sei" 
 
-Viene fissato per legge la pari rappresentanza di genere nelle liste.
 
"A pena di inammissibilità  nel complesso delle candidature circoscrizionali di ciascuna lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50 per cento con arrotondamento all'unità inferiore e nella successione interna delle liste nei collegi plurinominali non possono esservi più di due candidati consecutivi del medesimo genere".
 
-Viene posta fine alla cattiva usanza delle candidature plurime, cioè quei candidati che si presentavano in più collegi contemporaneamente.
 
"Nessun candidato può essere incluso in liste con il medesimo contrassegno o con diversi contrassegni in più di un collegio plurinominale".
 
-Viene inserita una clausola di salvaguardia per i partiti rappresentanti di minoranze linguistiche nelle regioni a statuto speciale (es. Svp o Vallee d'Aoste), in sostanza anche se non superano gli sbarramenti nazionali potranno cmq ottenere seggi se questi superano il 20% dei voti nella regione a statuto speciale dove si presentano.
 
"una lista collegata rappresentativa di minoranze linguistiche riconosciute, presentata in uno dei collegi plurinominali compresi in una delle regioni il cui statuto speciale prevede una particolare tutela di tali minoranze linguistiche, che abbia conseguito almeno il 20 per cento dei voti validi espressi nel complesso delle circoscrizioni della regione medesima".
 
-Non è consentito il cambio di apparentamenti o l'aggiunta di nuovi apparentamenti in caso di doppio turno.
 
"In caso di ballottaggio, fra il primo turno di votazione e il ballottaggio non sono consentiti ulteriori apparentamenti fra liste o coalizioni di liste presentate al primo turno con le due liste o coalizioni di liste che hanno accesso al ballottaggio medesimo."
Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

Boh... Mi unisco a quanti pensano che si siano proprio sforzati per migliorare il meno possibile la legge precedente. Tra le cose che trovo più curiose:

 

1- L'attuale legge c'entra poco e niente con le famose tre proposte di Renzi, da cui in teoria si è partiti.

2- Non è per niente scontato che questa legge supererebbe il vaglio della Corte costituzionale. Nello specifico, accorciare le liste bloccate serve a poco se c'è il recupero dei resti a livello nazionale, la condizione per cui il cittadino non sa esattamente chi sarà eletto con il suo voto non viene affatto eliminata, e quindi non è chiaro come verrebbe garantito il fantomatico rapporto elettore-eletto. Inoltre, lo sbarramento all'8% per chi non si coalizza è fuori dall'ascia, secondo me se qualcuno facesse ricorso su questo punto la Consulta gli darebbe ragione.

3- Il tempismo da farsa del M5s, che ha avviato oggi la consultazione tra gli iscritti per decidere la linea sulla questione (prima no, ovviamente).

4- L'iniziativa è stata del Pd, ma il compromesso raggiunto mi pare fortemente sbilanciato sulle esigenze di Berlusconi e, così com'è, la legge favorisce la coalizione di centro-destra.

 

In generale, mi pare l'ennesima legge all'italiana, complicata e piena di anomalie che in altri Paesi neanche verrebbero in mente. Non incentiva in alcun modo i partiti a selezionare meglio i candidati (e, in un sistema come il nostro, la stabilità del governo è garantita da nient'altro che dalla qualità dei parlamentari, lo capiremo mai?), non migliorerà il rapporto tra i cittadini sfiduciati e la politica e probabilmente passerà alla storia come l'ennesima occasione persa.

Ma la cosa più fastidiosa non è la pessima qualità dell'accordo raggiunto, scontata dato che l'interlocutore era Berlusconi, ma il fatto che ancora una volta maggioranze alternative sarebbero state possibili. Non è mancata la possibilità di fare qualcosa di diverso, ma la volontà.

Bah, accontentarsi comincia a stancare.

Link to comment
Share on other sites

Ma la Corte Costituzionale non ha detto che il debba sapere esattamente chi sarà eletto, la Corte ha detto che deve esserci la conoscibilità dei candidati.

 

Il problema del porcellum era che c'erano liste talmente ampie da non garantire la conosciblità dei candidati che non apparivano nemmeno sulla scheda elettorale.

 

Nei vari passaggi della sentenza della Corte si parla di "conoscibilità dei candidati" non di conoscibilità di chi sarà eletto(anche perchè al di là del caso di un collegio uninominale in cui c'è un nome solo per partito non sai mai prima quali potranno essere gli eletti per ogni lista anche se non ci fosse il recupero dei resti nazionale sia con lista lunga che con lista corta):

 

"La scelta dell’elettore, in altri termini, si traduce in un voto di preferenza esclusivamente per la lista, che – in quanto presentata in circoscrizioni elettorali molto ampie, come si è rilevato – contiene un numero assai elevato di candidati, che può corrispondere all’intero numero dei seggi assegnati alla circoscrizione, e li rende, di conseguenza, difficilmente conoscibili dall’elettore stesso."
 
"Simili condizioni di voto, che impongono al cittadino, scegliendo una lista, di scegliere in blocco anche tutti i numerosi candidati in essa elencati, che non ha avuto modo di conoscere e valutare e che sono automaticamente destinati, in ragione della posizione in lista, a diventare deputati o senatori, rendono la disciplina in esame non comparabile né con altri sistemi caratterizzati da liste bloccate solo per una parte dei seggi, né con altri caratterizzati da circoscrizioni elettorali di dimensioni territorialmente ridotte, nelle quali il numero dei candidati da eleggere sia talmente esiguo da garantire l’effettiva conoscibilità degli stessi".
 
Infatti è la corte stessa a dire che altre discipline elettorali dove le liste sono corte sono corte vanno bene e non limita questo a sistemi con in cui non ci sia il recupero dei resti nazionale.
 
Ora le liste sarebbero invece corte, associate a piccole circoscrizioni e i con i nomi dei candidati scritti sulla scheda quindi sarebbe garantita la conoscibilità dei candidati.
 
In sostanza in questo modo non si potrà più nascondere un Scilipoti in una lista di 20 e più candidati che nemmeno compaiono sulla scheda elettorale, ora ci sarà un numero estremamente esigue di candidati che comparirà sulla scheda elettorale.
 

Sulla questione dei modelli di partenza si può dire che l'Italicum ha elementi di contatto con il sistema dell'elezione dei sindaci che era uno dei modelli da cui era partito Renzi, infatti:

-ha un secondo turno di coalizione.

-ha un premio di maggioranza.

-ha uno sbarramento.

Poi quelli erano modelli di partenza su cui lavorare e infatti dopo averne discusso con i vari partiti e in particolare con Forza Italia si è arrivati poi ad una proposta che si è differenziata rispetto ai modelli di partenza.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

@Sbuffo: Dunque, è probabile che sia stato troppo sbrigativo e non mi sia espresso al meglio ^^'' Chiedo scusa.

Premessa: credo che sulle liste bloccate la Consulta abbia sbagliato, decidendo sulla base della pressione dell'opinione pubblica anziché di criteri più strettamente giuridici. Infatti per giustificare la sua scelta ha dovuto ricorrere alla lunghezza delle liste, che continua a sembrarmi un'arrampicata sugli specchi. Insomma, a me pare forzato dire che le liste bloccate sono illegittime solo se sono più lunghe di un non specificato tot.

 

Ma la mia opinione non è rilevante, pensiamo ai fatti. La Consulta ha evidenziato, credo, che un cittadino decide chi votare anche in base ai candidati, quindi alle persone che contribuirà a eleggere. Il problema delle liste bloccate lunghe sarebbe che l'elettore, non avendo voglia e tempo di informarsi su chi sono tutti i 32 candidati di tutti i partiti nella sua circoscrizione, vedrebbe ridotte le possibilità di farsi un'idea sufficientemente "ragionata" su chi votare. E un onesto cittadino, confidando nel suo partito, potrebbe inavvertitamente mandare in Parlamento mafiosi, sgualdrine, Razzi e Scilipoti. Se i candidati per lista sono 5, il rischio di tutto ciò è minore.

Ma c'è il problema dei resti. Se questi vengono recuperati su base circoscrizionale io ho la garanzia che con il mio voto eleggerò solo persone appartenenti alla lista della mia circoscrizione, quindi persone su cui mi sono informato e che ho messo in conto di poter contribuire a eleggere. Ma se i resti vengono recuperati su base nazionale, una parte dei voti che il mio partito ha preso nella mia circoscrizione potrebbe essere usata per eleggere candidati di un'altra circoscrizione, che non conosco. Quindi il problema posto dalla Corte costituzionale non è risolto, anzi paradossalmente è come se le liste fossero più lunghe di prima (da qui anche la debolezza, a mio parere, della giustificazione della sentenza). Il sistema spagnolo che inizialmente era stato messo sul tavolo non pone questo problema perché prevede che i resti non siano recuperati affatto.

 

E sì, la legge assomiglia a quella dei sindaci, ma mi pare che ci siano anche differenze sostanziali troppo grandi per dire che le due leggi sono affini.

Link to comment
Share on other sites

SEL : rischia

UDC : no

SC : no

LN : rischia

FDI : no ( meno male )

NCD : non credo proprio ( che ne dica Alfano )

Non sono d'accordo, sel oggi è più debole di lega, ncd e sc(che cmq secondo me NON si coalizza con B., semmai con Renzi).

Infatti sel è schiacciata tra Renzi e M5S, e sta sul 3-3.5, massimo 4% ad oggi, quindi rischia molto direi.

FdI sembra tanto debole ma anche loro sono sul 3%, le forbici si toccano. Poi LN, che ha il 4%, i suoi voti dipendono anche da futuri movimenti di Forza Italia verso il centro o verso destra.

La questione Ncd è che i sondaggi la danno al 7-8% ma se in coalizione con B. tra l'originale e la brutta copia suppongo molti sceglieranno l'originale, e quindi saranno anche loro sul 4-5%.

 

 

 

La tesi per cui il premio di maggioranza in base all'art. 57 della Costituzione debba essere al Senato regionale è un'interpretazione (nefasta), ispirata da Ciampi, che prevalse in sede di dibattito nel 2005, ma non è detto che sia l'unica proponibile. Si potrebbe ipotizzare anche per il Senato un premio di maggioranza a livello nazionale, seppur vincolato al rispetto dell'integrità della rappresentanza regionale e dalla ripartizione dei seggi spettanti sulla base della popolazione di ciascuna di esse. Del resto se davvero dovesse valere l'interpretazione restrittiva dell'art 57, non vedo perché allora la formazione delle coalizioni elettorali (con annesso deposito del programma elettorale e indicazione del capo unico di coalizione) non dovrebbe essere a sua volta vincolata al rispetto di questa interpretazione. Quindi, mi pare francamente superabile come problema.

Sì poi fanno tutte queste storie fuffosissime sulla base regionale e chiunque può candidarsi in più  regioni ad oggi, per poi optare per una dove figurare effettivamente eletto dopo il voto.

Come dicevo qualche messaggio fa, il porcellum non fa schifo per le liste bloccate in sé, ma per la loro lunghezza e per il meccanismo quantomeno scriteriato se non demenziale completamente antitetico tra camera e senato.

La nuova legge elettorale mi sembra molto confusionaria ancora e troppo limitativa delle rappresentanze minori; ad esempio estromettere del tutto alcune rappresentanze seppur modeste equiparandole a quelle nulle. I partiti con più dell'8% sono 3, in coalizione con più del 5% ce ne sono 3 che si avvicinano (sel lega e ncd).

Considerando che ad oggi pd (circa 30%) fi e m5s (poco più del 20%) sono al 75%, questi otterrebbero di base un bonus del 25% sui voti effettivi, "assorbito" fino al 18% come premio di maggioranza, che crea sovrarappresentanza su sovrarappresentanza, rispetto le forze entrate in parlamento e quelle fuori con magari un 7%.

 

D'Alimonte l'ho sempre trovato un tipo scivoloso, molto preparato ma anche molto abile a rigirare la frittata o quantomeno ad orientarla a suo comodo. Insomma non mi fido troppo.

 

 

La lega in alcune province della Lombardia e del Veneto prendeva a volte oltre il 20 % dei voti

Facciamo anche il 50% negli anni d'oro.

Comunque d'accordissimo con @Orfeo87 su demagogia delle preferenze (voi non avete idea di quel che succede in alcune zone di provincia meridionale, e suppongo che si ripeta con meccanismi più raffinati e forse anche più criminali al nord).

Vi segnalo le riflessioni di Luca Sofri dal suo blog, molto interessanti comunque la si pensi sul miglior sistema adottabile  http://www.wittgenstein.it/2014/01/21/listini-uninominali-o-quasi/

Edited by Chris
Link to comment
Share on other sites

il fatto che abbiano tolto la clausola salva-lega fa sperare che ci sia (forse) qualche margine per fare alcuni miglioramenti. 

 

Beh almeno è caduta questa stortura evidente...anche perchè non si

capirebbe il senso di dare il 55% dei seggi al PD con il 25% dei voti se

poi la legge deve essere scritta sotto dettatura di Berlusconi come se il

55% dei seggi li avesse lui XD

 

Trovo grottesco, per non dire peggio....che dopo anni di propaganda a

favore della reintroduzione della preferenza ( ricordate il digiuno di Giacchetti? )

ora che Berlusconi impone di mantenere i listini bloccati ( perchè li vuole lui ) la

sinistra si accorga che era tutta demagogia ( perchè fa comodo a Renzi )

 

Se Luca Sofri lo avesse scritto anni fa e non ora quando serve a chi comanda

il PD, sarebbe più credibile...diciamo che è merce di scambio con Berlusconi, in

cambio del doppio turno ( idea cara alla sinistra )

 

Cioè cerchiamo di iniziare ad essere onesti e non servili....anche perchè se è Berlusconi

a non volere la preferenza, non vedo la convenienza di far apparire la cosa come buona

si prenda lui la responsabilità di ciò che impone ( la smettiamo di fare favori a Berlusconi? )

Non ci vuole un genio a capire che se c'è un collegio plurinominale con 3 possibili eletti

sarebbe meglio per me poter scegliere il meno peggiore di quelli che il PD candida ( soprattutto

se il PD ospitasse delle candidature esterne magari di SEL o di altri partiti alleati che non superano

il 5% )

 

Purtroppo al Sud si vota la persona ed il partito, per il motivo sbagliato:

il voto clientelare ed il voto clientelare implica la fedeltà al capobastone

Ma il voto clientelare c'è stato con ogni sistema elettorale e ci sarà anche

con questo, perchè la causa del fenomeno non sta nella legge elettorale, ma

ahimè, nella società

Link to comment
Share on other sites

Non sono d'accordo, sel oggi è più debole di lega, ncd e sc(che cmq secondo me NON si coalizza con B., semmai con Renzi).

Infatti sel è schiacciata tra Renzi e M5S, e sta sul 3-3.5, massimo 4% ad oggi, quindi rischia molto direi.

FdI sembra tanto debole ma anche loro sono sul 3%, le forbici si toccano. Poi LN, che ha il 4%, i suoi voti dipendono anche da futuri movimenti di Forza Italia verso il centro o verso destra.

La questione Ncd è che i sondaggi la danno al 7-8% ma se in coalizione con B. tra l'originale e la brutta copia suppongo molti sceglieranno l'originale, e quindi saranno anche loro sul 4-5%.

 

Mah il punto secondo me sai qual'è ? E' che questa storia degli sbarramenti alti è solo una gigantesca farsa...non spariranno i partitini, perchè entreranno in coalizione con i tre grandi...quindi è come niente...riflettici : Centro-Sinistra ( PD - SC - SEL...che poi mi spiegheranno come faranno quelli di scelta civica ad andare a braccetto coi vendoliani ) Centro-Destra ( FI - NCD - UDC - LN - FDI ) e il M5S che andrà da solo e rimarrà sempre e comunque in minoranza...questa storia secondo me serve solo ad asfaltare Grillo e le sinistre radicali come Ingroia o Rizzo che guadagnano consensi grazie alle continue delusioni che il PD riserva ai suoi elettori, non ultima l'apertura a Berlusconi dopo che hanno passato vent'anni a cercare di farlo decadere...l'hanno cacciato dalla porta ma l'hanno fatto rientrare dalla finestra.

Fra l'altro secondo me gli sbarramenti sono la cosa più anti-democratica che esista, un voto vale un voto, perchè un partito che arriva al 3,99% dei voti non deve eleggere rappresentanti e lasciare che quelle persone che quei voti li hanno espressi senza portavoce ?

Un conto sono quelli che prendono lo 0, qualcosa per cento e un conto sono quelli che già arrivano a 2 o 3 per cento, quei voti valgono come gli altri ed è giusto che abbiano rappresentanza.

Edited by Gabry18
Link to comment
Share on other sites

Non basta entrare in coalizione dovranno essere ospitati in Lista

 

Ma nel momento in cui saranno ospitati ( SEL Fratelli d'Italia La Destra etc. )

diventeranno veramente "partitini" dipendendo dai favori di Renzi e Berlusconi

i quali sceglieranno in effetti chi ospitare e chi non ospitare

 

D'Alimonte lo precisa oggi su Repubblica: 5 Partiti PD-NCD-FI-LEGA-M5S

 

più ( e ovviamente D'Alimonte essendo consulente di Renzi si sofferma solo

sugli "ospiti" di destra....La Russa, Meloni, Storace )

 

In pratica io ti porto il mio 2% di Fratelli d'Italia che non passerà mai il 5%

se tu mi candidi come ospite La Russa ed altri due

Link to comment
Share on other sites

 

 


E' che questa storia degli sbarramenti alti è solo una gigantesca farsa...non spariranno i partitini, perchè entreranno in coalizione con i tre grandi...

A patto che abbiano il 5%. Se no si beccano gli scarti (meccanismo dei resti) ed eleggono davvero un deputato e un senatore di numero...e se invece inseriscono nelle liste di pd e fi i loro candidati o si snaturano o avranno comunque un peso irrilevante.

Anche a me dà fastidio un sistema di 20 partiti, ma penso che un parlamento italiano possa essere rappresentativo con almeno 10 partiti, 1sx 2csx 1centro 2cdx 1dx, 1 non schierato e altri 2 in base al momento storico-politico, così da garantire anche un minimo di governabilità.

 

Poi certo, io penso che più che anti Grillo questa riforma vada a bastonare tutti i partiti medio piccoli, con un 3-4% se schierati in coalizioni e un 6-7% da soli, praticamente azzerando le loro quote di rappresentanza...

Link to comment
Share on other sites

Secondo me sugli sbarramenti c'è ancora un certo margine d'azione.

 

I partitini sia di centrodestra che di centrosinistra sono favorevoli a modificarli.

 

La minoranza interna al Pd è favorevole a modificarli.

 

Lo stesso Renzi non ha detto di essere preconcettualmente contro a rivederli ha solo detto che c'è un accordo con Berlusconi su quelle soglie quindi se si cambiano ci vuole l disponibilità di Berlusconi:

 

"Modifica dello sbarramento del 5% solo se c'è l'ok di Forza Italia"
"Sullo sbarramento al 5% ho preso un impegno con Forza Italia e per me resta al 5 per cento. Si può cambiare in Parlamento se sono tutti d'accordo, ma deve essere d'accordo anche Forza Italia". Lo ha dichiarato il segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, riferendosi alla riforma della legge elettorale, nel corso della registrazione della puntata di 'Porta a Porta', che andrà in onda stasera su Rai uno.

 

Penso che alla fine potrebbero cedere alla pressione degli alleati Berlusconi e Renzi.

La Lega ha detto che se gli sbarramenti non cambiano lei corre da sola perchè loro ottengono più voti quando corrono da soli.
Idem potrebbero essere portati a fare Sel, Fdi, ecc...
Quindi Berlusconi e Renzi potrebbero essere spinti a rivedere gli sbarramenti per paura di perdere alleati visto che quelli servono per far scattare il premio di maggioranza.

A maggior ragione a Berlusconi gli servono gli alleati non solo per riuscire ad ottenere il premio di maggioranza al primo turno ma anche perchè se sia Pd che Fi rimanessero sotto il 35% scatterebbe il secondo turno che Berlusconi non vuole.
Quindi tra forse Berlusconi ha ancora più ragioni per concedere un cambiamento.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

Guarda che c'è un motivo ben preciso perché R&B hanno puntato a queste soglie ridicole: ostacolare in ogni modo la creazioni di nuove formazioni politiche, dalla parte di B il NCD di Alfano e, dalla parte di R, Sel o un eventuale coalizione di sinistra.

È ben chiaro che nè Renzi nè Berlusconi abbiano alcun vantaggio ad abbassare quella soglia (della Lega a B credo gliene impippi abbastanza, visto che comunque i leghisti ai ballottaggi avrebbero molta più probabilità di votare Berlusconi piuttosto che Renzi, al massimo tenteranno uno scamuffo apposito per loro, come per altro hanno già provato a fare).

 

Tra l'altro credo che Renzi abbia fatto male i conti, se si arriva al ballottaggio è convinto di prendersi i voti dei cinque stelle di sinistra, ma questi non credo avranno nessuna voglia di darglieli, è invece più probabile che Berlusconi si prenda al ballottaggio i voti di Alfano, della Lega e forse anche dei 5 stelle di destra.

 

L'unica cosa che forse avranno un pelo voglia di abbassare sarà la soglia dei partiti in coalizione, credo che invece quell'otto per cento rappresentante 3,7 milioni di votanti rimarrà lì a meno di colpi di scena.

Link to comment
Share on other sites

Stando a quanto riporta Repubblica/Huffingtonpost pare si sia riaperta la trattativa con Forza Italia sulla legge elettorale.
 
Riguardo ai 3 punti:
-preferenze.
-soglia per far scattare il premio.
-soglie di sbarramento.
 
Da verdini pare sia venuta una totale chiusura sulle soglie di sbarramento.
 
Sugli altri due punti invece si è dimostrato possibilista, in particolare pare si sia detto disponibile a ragionare su:
-un innalzamento dal 35 al 38% per far scattare il premio di maggioranza.
-una riduzione dello sbarramento dal 5% al 4% per i partiti coalizzati e al 6/7% e per quelli non coalizzati e magari inserire la clausola del ripescaggio del miglior perdente.

Verdini a Boschi: "No alle preferenze". Forza Italia non vuol sentire parlare di preferenze. Per trovare un'intesa sulle modifiche al testo presentato in Commissione si sono incontrati oggi nella sede di Forza Italia a Roma, Denis Verdini (Fi) e Maria Elena Boschi (Pd). Nessuna apertura quindi da parte dei forzisti, che però potrebbero invece concordare su un innalzamento della soglia per raggiungere il premio di maggioranza dal 35 al 38 per cento. Si andrebbe invece sciogliendo il nodo del cosiddetto 'salva-Lega'. Vi sarebbe un sostanziale via libera alla norma che salverebbe il miglior perdente, ma si sta ragionando anche sull'abbassamento dal 5 al 4 per cento della soglia di sbarramento per i partiti che si presentano in coalizione.

 

Preferenze? Neppure a discuterne. Se venissero reintrodotte quelle “salta tutto per definizione”, come dice il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta, che parla per conto di Berlusconi, ma così dicono pure i renziani. I quali fanno anche capire che, da questo punto di vista come per altri, la regola aurea è una sola: “Se le modifiche restano dentro l’accordo di maggioranza (quello a tre Pd-FI-NCD, ndr.) bene, altrimenti non se ne fa nulla”. Senza neppure stare a dire del fatto che, come esplicita Renzi al Tg3, “se la riforma venisse affossata in Aula dai franchi tiratori (alla Camera è consentito il voto segreto, ndr.), non salta lei, ma la legislatura”.

 

Soglia per accedere al premio di maggioranza, fissata nell’Italicum al 35%, e conseguente entità del premio (nella proposta Renzi-Cav è del 18%)? Ecco, già su questo punto “si può discutere”, fanno capire i membri del Pd che siedono nella I commissione Affari costituzionali, che siano renziani (Boschi), franceschiniani (Bressa e Fiano) o cuperliani (e, in I, sono tanti). La mediazione – come propone, peraltro, la minoranza del Pd in un documento ieri messo agli atti, sia sulle agenzie, che ai membri del partito di Renzi che compongono la I commissione, ma il cui obiettivo, come spiega Matteo Orfini dei Giovani Turchi, “non è rompere con Renzi, ma proporre delle modifiche condivise da tutto il Pd” – potrebbe portare la soglia di accesso al premio al 38-40% (alzandola, dunque, ma più 38% che 40%) e cioè ridurre l’entità del premio, che scenderebbe dal 18% al 15%.

 

Soglie di accesso per accedere alla ripartizione nazionale dei seggi (nell’Italicum fissate, in modo impietoso, al 5% dentro una coalizione, all’8% fuori da essa, al 12% per la coalizione medesima)? Qui si tratta, a 360 gradi e con tutti, ‘piccoli’ partiti in testa, che sono a dir poco scatenati e in piena rivolta (oltre che in totale ambasce) più per le clausole ‘tagliola’ che per il - tanto sbandierato ma ben poco sentito - tema delle preferenze. La mediazione possibile – e, si dice in casa Pd, “ormai a portata di mano” – sarebbe quella di abbassare dal 5% al 4% la soglia per accedere ai seggi dentro ogni coalizione, livellare dall’8% al 6-7% quella per chi corre solo e, soprattutto, “trovare un modo, uno qualsiasi – spiega Nello Formisano (CD) – per garantire un diritto di tribuna ai piccoli, garantendo seggi a chi concorre a far vincere una coalizione ma rischia di essere spazzato via”. E, visto che non s’inventa mai nulla, si tratterebbe né più né meno di quel recupero del ‘miglior perdente’ che garantiva i piccoli già nel Porcellum.

Edited by Sbuffo
Link to comment
Share on other sites

Beh una legge elettorale perfetta non credo esista nemmeno.

 

Anche perchè spesso ci sono aspetti che hanno lati negativi e lati positivi.

 

Si pensi alle preferenze, come lato positivo indubbiamente sono uno strumento democratico che permette ai cittadini di indicare direttamente il candidato che si preferisce., allo stesso tempo però le preferenze hanno un lato positivo che consiste da un lato nel far aumentare la spesa della politica durante la campagna elettorale perchè oltre a crearsi la normale competizione tra partiti si crea anche una competizione tra i singoli candidati di ogni lista dall'altro lato si favorisce il voto di scambio mafioso e clientelare.

 

Oppure il fatto che ogni strumento che si aggiunge per aumentare la governabilità/stabilità e ridurre la frammentazione (come premi di maggioranza o sbarramenti) va però a ridurre la rappresentatività e viceversa.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...