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I mitici anni novanta se li ricorda qualcuno?


Silverselfer

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Stavolta vi propongo della musica assai meno "alta" ma che poi abbiamo ascoltato sicuramente molto di più. Parlo delle sigle dei telefilm e affini. Inizio con il mitico Beverly Hills 90210

 

 

... e che dire di XFile?

 

https://www.youtube.com/watch?v=OK--SNmZ1Wg

 

C'era invece chi guardava Baywatch solo per rivedere la sigla

 

 

Basta ... sono inadeguato per questo sforzo di memoria. Getto la spugna. Il fatto è che ne ho vista poca di televisione di quegli anni e soprattutto non italiana ---> magari qualcun altro saprà contribuire. 

 

Chiudo con una Cher che aveva ancora espressioni facciali con Beavis & Butt Head ---> Qui in Italia Beavis & Butt Head sono stati trasmessi? Parolacce comprese?

 

https://www.youtube.com/watch?v=TZWShS_gqsk

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Silverselfer

.. non volevo farlo, ma ho appena ascoltato dalla Littizzetto che Putin è nella terna di nomi per l'attribuzione al nobel della pace ... quindi credo che questa sia la sede giusta per spiegare cos'è accaduto nel 1991 in Ucraina. 

 

Questo spot della De Agostini ci dà un'idea della plasticità che improvvisamente il mondo acquistò a seguito della caduta del muro di Berlino.

 

 

Questo spot riuscì in qualche modo a cogliere un paradosso e divenne un tormentone tale che vari DJ iniziarono a campionarlo sulle basi dance più svariate che si diffusero in tutta Europa. A me è capitato di ballarlo durante un rave e quindi inserisco questa versione dotata di bpm illegali.

 

 

Quello che accadde nel 1991 con il referendum con cui l'Ucraina abbandonava la federazione dei soviet faceva parte di una deriva ormai inarrestabile che aveva intrapreso la ormai ex URSS, Unione Sovietica appunto..Regioni che in qualche modo ormai facevano parte della storia russa che pure sceglievano di andarsene via. Il caso della Georgia fu emblematico e come non citare la Cecenia e l'Azerbaijan ... ma sarebbe un discorso che ci porterebbe troppo lontano e soprattutto non saprei neanche da che parte cominciare per spiegarlo.

 

Però questo mi da spunto per inserire un'altro contributo musicale con Edgar e Nigar, il duo azerbaigiano che ha trionfato all'Eurovision Contest nel 2009

 

 

Sicuramente ci stupiamo nel constatare quanto questi paesi abbiano assorbito la cultura occidentale in un lasso di tempo brevissimo. Questo però ci dice in realtà che non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata la volontà dell'occidente, leggi USA e UE, di investire e quindi attrarre a sé queste repubbliche.

Se pensiamo al Kazakistan che da deserto dove i russi testavano le atomiche, ora è diventato il centro da cui dipendiamo tutti per gli approvvigionamenti di energia, capiamo anche perché Putin è disposto a fare la guerra per far rientrare anche l'Ucraina nella sfera d'influenza Russa. 

 

Questa è una prerogativa della politica di Putin che si è visto già nel caso Georgiano o le modalità con cui ha represso la resistenza Cecena, come non si faccia scrupoli nell'utilizzare le maniere forti. Per dire, avrete certo sentito il nome della Politkovskaja che occupandosi proprio di Cecenia, raccontava i modi brutali con cui i suoi connazionali facevano giustizia sommaria; questo le procurò la morte per mano di alcuni sicari, di cui il mandante non si è mai saputo il nome, ma le cui modalità d'azione puzzavano proprio di vecchio stile KGB.

 

Lo stile KGB per il vero è molto in voga nella Russia moderna che al KGB avrà pure cambiato nome, ma il cui onnipotente presidente ne è la diretta emanazione. Il polonio, ad esempio, con Putin diventò il veleno più in voga.

Il veleno è sempre stato un amico della Russia di Putin che ne ha beneficiato un po' come Scaiola ---> a sua insaputa. Nella fattispecie Ucraina fu Victor Yushenko, leader della rivoluzione arancione che alla vigilia delle presidenziali cui era favorito, commise l'errore di andare a cena con il capo dei servizi segreti ucraini ... nella sua zuppa vegetale finì misteriosamente una sofisticata diossina che lo avrebbe dovuto uccidere, ma che invece per un accidente del caso, lo sfregiò solamente. 

 

A questa cornice generale manca il tassello finale che hanno costituito le olimpiadi di Sochi e ne approfitto per un contributo musicale. Queste sono il duo lesbico pop più famoso di Russia, le sole che hanno potuto in un certo senso manifestare ufficialmente la loro "esistenza" con un concerto proprio a Sochi ... insomma, da All About Us a Nas ne dogonyat non è che musicalmente parlando cambia molto, ma il titolo significa "non ci acchiapperete mai" (più o meno)

 

 

Mi sto dilungando troppo ---> però un cenno storico sull'ucraina ci vuole ...

 

Nel xi sec. i vichinghi che risalivano i fiumi razziando la qualunque, giunsero fino a Kiev e i Rus ne fecero la capitale di un regno vastissimo che arrivava fino al Baltico.

 

                                                                                 250px-Kievan_Rus_en.jpg

 

Ma come accade sempre quando il topo pretende di mangiare un elefante, il ceppo razziale dei Variaghi Rus disperse presto il suo DNA in quello slavo. 

Nel XII sec. il regno entra in una fase di decadenza. Le casate dei nobili imbastarditosi perdono la coesione di popolo. Iniziano a combattersi tra loro e di conseguenza la guerra comporta tali balzelli per la popolazione che preferisce migrare a nord est. 

 

Fu per ripopolare le terre incolte che alla fine si favorirono l'ingresso delle popolazioni delle steppe, perdendo così definitivamente quel tratto razziale che poteva distinguerli dal resto delle popolazioni slave.Seguirà poi nel XV sec. un'imponente migrazione di massa del popolo nomade dei cosacchi.

 

Si fondano i due principati di Galizia e Volinia e comparve per la prima volta il nome di Ucraiina. Un nome che forse ne riassume anche un po' l'inconsistenza in quanto indica genericamente se stesso, come se l'Italia si chiamasse "stato" o "paese". La storia dell'Ucraina è un continuo ripartirsi il territorio tra i paesi che non si potrebbero neanche definire confinanti, in quanto un tempo facevano anch'essi parte di quell'antico regno dei Rus. i Polacchi ed ebrei in particolare popolarono il principato di Volinia, mentre il sud divenuto uno stato cuscinetto russo per contenere l'Impero Ottomano, cui furono poi cedute le terre costiere sul Mar Nero, si popolò di turcomanni.

Questo è grosso modo il quadro etnico che compone l'Ucraina non filo russa.

Gli Zar successivamente proibirono la lingua ucraina e procedettero ad una progressiva russificazione del territorio nelle regioni a est.

 

Il "risorgimento" ucraino riguarda sostanzialmente cosacchi e l'élite ucraina che spesso e volentieri si scaglia contro anche le altre etnie. Neanche dopo la caduta degli Zar riescono a ottenere l'autonomia, perché dopo la prima guerra mondiale saranno definitivamente assorbiti nella Russia Bolscevica. 

 

Eccoci dunque giunti al 1990 quando in Ucraina prende forza un movimento nazionalista e con l'Unione Sovietica allo sbando, il processo d'indipendenza brucia le tappe. Nel giro di un anno si dichiara fuori legge il partito comunista, si promulga una costituzione e s'indice un referendum per approvare l'indipendenza. A dicembre del 1991 l'ucraina elegge il primo presidente della sua storia.

 

I rapporti con Mosca sono subito problematici perché nessuno si aspettava che una pura espressione geografica si affermasse con una tale determinazione di popolo. Quella terra è sempre stata considerata il granaio della Russia e non solo, ci sono stati dislocati senza alcuna remora arsenali nucleari e a Sebastopoli c'è sempre stata ancorata la flotta navale dell'Unione Sovietica. La rapidità con cui si sono succeduti gli eventi ha fatto venire meno una razionale separazione "consensuale" ... sempre se ci sarebbe potuta essere. Stando così le cose la veemenza del nazionalismo ucraino ha il sapore dello scacco matto che i russi non vogliono e non possono accettare. 

 

Inizia un continuo braccio di ferro tra le regioni a est condizionate dalla Russia e a occidente condizionate da Europa e USA. Nel mezzo solo un manipolo di faccendieri a capo di un nazionalismo che non si fa troppi scrupoli a fare cassa. Le elezioni continuano a somigliare a quelle dei tempi dei soviet e non so quanto quelle del 2004 furono diverse da tutte le altre, fatto sta che scatenarono una reazione popolare passata come rivoluzione arancione.

 

Da allora l'arancione è diventato il colore alternativo al rosso per molti partiti socialisti europei, non capendo che quel colore veniva sventolato da manifestanti essenzialmente di destra.  

 

La rivoluzione arancione porta al potere Victor Yushenko, una brava persona che come abbiamo detto pasteggia con la minestrina alla diossina alla vigilia delle elezioni ... Il punto è che porta con sé la passionaria Julia Timoshenko. Da qui ... tu impavido che continui a leggere nonostante le mie continue digressioni ... bisogna fare uno sforzo per liberarsi dal pensiero comune che da questa parte della barricata si promulga come unica verità. I cattivi sono al solito i Russi e certo che con Putin è come sparare sulla croce rossa.

 

Europei e Americani si sbrigano a staccare assegni e a distribuirli agli oligarchi patrioti che stanno dietro al governo appena formatosi. Putin in Russia, invece, è alle prese con la sua "verticalizzazione del potere", cioè sta giocando a caccia e ladri con gli oligarchi che tentano fargli in casa proprio quello che è già accaduto in Ucraina e nelle altre repubbliche ex sovietiche. Questa cosa è importante anche per capire da dove arriva la sua veemente omofobia, in quanto le associazioni lgbt, comprensibilmente per carità,facevano parte di quel programma di destabilizzazione politica, cioè il meritorio intento d'impedire quanto è avvenuto ... d'altra parte però, quella decantata democrazia dei tempi di Boris Elsin non è che fosse sta gran meraviglia di giustizia sociale ... ma non divaghiamo!

 

La risposta unica possibile in quel momento è chiudere i rubinetti del gas all'Ucraina e di conseguenza a mezza Europa, tra cui Italia e Germania. Non sto a spiegare perché lo può fare o qui non si finisce più. La questione è sempre la stessa, la Russia non può cedere la Crimea agli americani perché ci tiene il suo arsenale navale e la questione si riduce al secolare bisogno russo dello sbocco in un mare accessibile ad occidente. Ha già perduto le repubbliche baltiche e praticamente gli rimane San Pietroburgo come porto che non è certo il massimo dell'agibilità. I nazionalisti ucraini poi ci godono da matti a sventolare sul naso di Putin l'eventualità di aderire alla NATO ...

 

Ora districarsi tra quanto accadde sulla scena politica francamente va oltre le mie capacità intellettive. Io le ho seguite con la convinzione di assistere a un susseguirsi d'interessi di parte. Regina di questo periodo di voltafaccia e sgambetti degni di una corte di Versailles è proprio lei Julia Tymoshenko. Di sfondo una piazza che effettivamente mi ha sempre emozionato per il coraggio dimostrato. Sta di fatto che questa figura assai ambigua se n'è servita per spezzare il fronte "arancione" e legittimare un manipolo di loschi figuri. 

 

Nel 2010 la Tymoshenko perde le elezioni contro il filo russo Yanukovich ,,, seppure di stretta misura le perde e l'occidente deve accettarle perché mi sa che sono le prime vere elezioni tenutosi senza brogli. Il problema però non è tanto lei, quanto i suoi referenti economici che vorrebbero usarla di nuovo per portare la gente in piazza. I russi sono russi e continuano a fare politica alla sovietica e quindi la fanno arrestare con un accusa a dir poco pretestuosa perché avrebbe fatto la cresta proprio con il gas della Gazprom di Putin ... che ovviamente fornisce tutte le prove del mal tolto. Io non lo so, il personaggio secondo me si presta anche a fare una cosa del genere, ma certo sarebbe come se da noi arrestassero Berlusconi perché ha toccato il culo alla segretaria.   

 

La Tymoshenko si becca 7 anni di prigione! Arriva subito la stampella da parte della corte europea dei diritti dell'uomo che invalida la sentenza. Ovviamente l'Ucraina se ne infischia, ma ora la Merkel può ben indignarsi per quella che in Europa viene spacciata per una San Suu Kyi ... roba da matti. Intanto Yanukovich tenta di fare in Ucraina quello che Putin ha compiuto in Russia, ma ha fatto i conti senza l'oste, perché la gente veramente eroica ha rivoltato Kiev e lo ha messo in fuga. 

 

Il resto è storia di questi giorni con i soldati russi che scavano trincee e minano i campi ... gesti che non lasciano sperare in qualche soluzione diplomatica. C'è seriamente il pericolo di una guerra dagli sviluppo imprevedibili. 

 

Ora vorrei tanto inserire un contributo musicale speciale, quello del pianista che suonava nella cattedrale di Kiev durante la sommossa ... ma il link o l'ho salvato male o, speriamo di no, lo hanno proprio rimosso. Ripiego con questo preso da eurovision contest ... l'ucraino non è certo una lingua musicale ... 

 

https://www.youtube.com/watch?v=sZXz1FGaRbg

 

Ma siccome oramai l'ho fatta fuori dal vasetto, vi dico anche perché a me i nazionalisti ucraini non piacciono ... almeno non tutti .. ci sono frange non minoritarie antisemite come l'Accademia interregionale di gestione, responsabile di circa l'80% delle pubblicazioni contro gli ebrei ucraini. C'è stata poi l'ultima mossa di Yushchenko di proclamare eroe nazionale Stepan Bandera. Un discutibile nazionalista che durante la seconda guerra mondiale riuscì a fare il doppio gioco con tutti. Bandera è ritenuto responsabile di migliaia di morti ebrei.

 

Lo sterminio nazista degli ebrei ucraini è stato feroce con esempi di crudeltà inaudita come l'eccidio di Babi Yar eseguito con l'ausilio di milizie ucraine. Il medico Shuppe nell'istituto di patologia di Kiev nel suo programma di eliminare la vita indegna di vivere uccise circa 100 000 persone tra ebrei, zingari e turcomanni che poi venivano anch'essi gettati nella voragine di Babi Yar ... ebbene ora non lontano da quel luogo di orrori, i nazionalisti ucraini venerano un antisemita come Stepan Bandera ... 

 

Ovviamente non sto sostenendo che dall'altra parte ci stanno dei santi, ma certo quanto oggi ci mostrano le nostre televisioni o certi inviati, si preoccupano di mostrare solo le cose da un punto di vista della barricata ... io se fossi russo o anche solo polacco o mezzo ebreo di Polonia quale sono, e vivessi a Kiev non potrei certo guardare tranquillo un nazionalismo di questo stampo. 

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Silverselfer

L'ulteriore digressione sulla realtà politica mi sta facendo riflettere su quanto la pop music ne sia influenzata. Sicuramente il rock è più sensibile e spesso si fa portavoce di tematiche altrimenti ignorate, invece il pop aspetta sempre che sia la contingenza della cronaca a portare in auge certi temi, che poi rilegge con semplificazioni spesso addirittura svianti o, ancora peggio, riduttive che hanno l'effetto di far assuefare a problematiche anche drammatiche, che finiscono per entrarci nelle orecchie come rumori di fondo di quei ritornelli troppo easy.

 

Ci sarebbe da riflettere su quest'aspetto, specie per quanto ci riguarda perché spesso si sente dire "basta che se ne parli" --> e se non fosse così? Se affidarsi a messaggi troppo easy ... se ridurre la complessità di alcune problematiche a semplici slide finisca per avere l'effetto contrario; cioè che la gente non ti ascolta più o è portata a equiparare quel messaggio all'ultima campagna pubblicitaria sul prurito intimo femminile? 

 

Ci sarebbe da considerare se è più conveniente cercare di raggiungere più persone possibile con un messaggio che inevitabilmente dovrà livellarsi sull'utente meno attento, cioè usando un linguaggio semplice e allo stesso tempo riconduca tutto su dei cliché universalmente appetibili ... proprio come accade per un pezzo di musica pop ---> oppure investire sulla centralità della tematica che si vuole far conoscere pretendendo che sia l'utente a fare uno sforzo per comprenderla'

 

Obiettivamente devo fare uno sforzo di memoria per riuscire a ricordare alcuni esempi di artisti che sono stati capaci di avere un certo seguito proponendo questo genere d'ispirazione ... eccezion fatta forse per Sting e la tematiche ambientali legate alla foresta amazzonica dei fine ottanta inizi novanta ... forse Peter Gabriel con l'impegno anti apartheid e la liberazione di Mandela ... un po' gli U2 durante la guerra dei Balcani degli inizi novanta, anche se in quel caso già la deriva Pop si faceva sentire ... altrimenti bisogna arrivare fino agli anni settanta, quando però il periodo storico era più propenso all'impegno civile. 

 

Ok, per ragioni cui non saprei dire stasera non mi si caricano i video di YouTube e su Vevo si trovano solo le menate pop più recenti ... mmm ... questo potrebbe aggiungere molto al ragionamento ....

 

Vediamo di analizzare come si è evoluto il messaggio mediatico dagli anni settanta, quando era tutto incentrato sulla comunicazione sociale ad oggi, dove tutto è diventato poltiglia estemporanea. 

 

Beh, innanzi tutto, la differenza più importante forse era proprio quella che mi trovo ad affrontare questa sera editando questo post ---> non era facile procurarsi contributi audiovisivi. La stessa stampa era ancora vincolata alla tipografia e per stampare anche un semplice volantino bisognava avere una piccola somma da investire o ci si arrangiava in maniera molto artigianale.

In entrambi i casi era da escludere potersi sedere comodamente in poltrona e digitare semplicemente un link su un motore di ricerca e quindi inviare in una community nazionale il prodotto del proprio ingegno.  

 

quesito numero uno

 

1) Facilitare l'apprendimento aumenta la capacità di recepire più dati informativi?

2) .. oppure un flusso maggiore di input intellettuali potrebbe far scattare un'autodifesa cerebrale che ci rende sordi?

 

Se si guarda un film degli anni settanta, la prima cosa di cui ci si rende conto è la lunghezza spropositata dei piani sequenza. Carrellate infinite in cui non succede niente, magari assordati da una colonna sonora che in quel caso ha la funzione di suggerire l'emozione che si vuole trasmettere. 

 

Negli anni ottanta abbiamo visto che sopraggiunge il videoclip che rivoluziona proprio i tempi cinematografici. Ma cosa succede in un videoclip? 

 

Beh, esso è una sorta di antesignano di una moderna slide. Svisceriamolo ...

 

Il videoclip arriva insieme con i primi network televisivi; questi campano di pubblicità e hanno l'esigenza di ficcarcene il più possibile in tempi sempre più stretti. Il vecchio carosello reclamizzava i prodotti utilizzando lo sketch teatrale, per quanto ristretto non si andava mai sotto i tre minuti che costituiscono un blocco pubblicitario moderno.

 

In realtà non è difficile trovare la formula che possa sostituire la metrica dello sketch teatrale. Le radio che per ovvi motivi d'investimenti economici, sono arrivate prima sul mercato libero; non hanno mai potuto usare le immagini ed era da un sacco di tempo che a questo scopo utilizzavano solo la voce e la musica che colora l'immagine mentale. Ecco dunque la soluzione.

 

La pubblicità in radio è basata sulla sintesi capace di creare la parola attraverso la rima o l'aforisma, cioè lo slogan, unitamente all'enfasi di una musica capace di catturare l'attenzione dell'utente. Inutile ricordare quanto questo fu a suo tempo anche la ricetta della propaganda fascista.

 

Lo spot pubblicitario diventa quindi fracassone e lo slogan essenziale. Tuttavia la televisione è soprattutto immagine, quindi le "figure" finiscono per diventare semplici vignette che si succedono rapide. Esse non hanno nessun altro scopo, questo fa si che possono veicolare un messaggio totalmente svincolato dal prodotto che si sta reclamizzando. Diverso da quando la bella signorina alzava il prodotto accanto al sorriso ed esortava ad usarlo al più presto. 

 

Quindi ecco che si ha la possibilità di veicolare attraverso un "canale di comunicazione aggiuntivo" che si potrebbe definire "subliminale". Ovviamente la sua funzione è di supportare il fine di uno spot pubblicitario, fornendo un valido motivo per rimanere davanti al televisore invece di andarsene a pisciare ... a parte che la pubblicità viene sparata a un milione di decibel, con motivetti che diventano subito dei tormentoni ... ma aggiungendoci dei richiami sessuali come procaci modelle o modelli intenti in una rutilante quotidianità che nel piccolo schermo appare curiosamente "arrapante" ... ecco dunque che rimaniamo ammaliati, senza capire perché ci piaccia tanto quella merendina anche se le carote ci hanno sempre fatto schifo.

 

Tutti gli anni ottanta sono stati un laboratorio di ricerca multimediale. Del resto anche la Pop Art ha contribuito a decodificare il linguaggio intellettuale. Se vogliamo fu un po' come con il digitale terrestre che andando a sostituire l'analogico, ha liberato una vasta scala di altre frequenze. Ora non ho la possibilità di farvelo vedere, ma all'epoca s'inaugurava il billboard, che altro non era che un banner fatto prima di lampadine e poi di cristalli liquidi in cui scorreva una frase in loop infinito; cioè sintesi estreme di un pensiero ripetuto fino a ficcarsi nelle nostre teste,

 

Il PC era ancora fuori da questo gioco perché la rete non era ancora tale e nel computer la sola pubblicità che ci stava dentro era quella del logo del PC stesso o del nome della fabbrica del CPU. Tutto si giocava in televisione ed è stato dentro a questo elettrodomestico che si è evoluto o se vogliamo "involuto" il messaggio intellettuale.

 

La musica stessa oramai si preferiva guardarla invece di ascoltarla ed ecco che arriva MTV che mette in cantiere la MTV generation. Porcaccia la miserie sarebbe stato bello vedere gli spot autopromozionali che faceva proprio MTV. Sarebbe stato importante perché questi, che ebbero un successo incredibile, abbandonarono totalmente la realtà ricorrendo all'animazione. Non dimentichiamoci che stiamo parlando degli anni in cui muove i primi passi la PIXAR ... a questo scopo vi rimando a quei cortometraggi per capire quanto l'estrema ricerca di sintesi era sempre a caccia di algoritmi mentali campaci di bypassare le lentezze di un comprendonio che .. ahimè, rimane pur sempre una qualità che varia da soggetto a soggetto.

 

Diamo un'occhiata al discorso "algoritmo interpretativo".

 

Innanzi tutto, affinché il messaggio possa arrivare a tutti integro, bisogna togliere subito la variabile interpretativa. Domandiamoci allora quali sono quei cliché che riescono a sfuggire al controllo dell'intelletto. Beh, certo non sono gli strumenti usati dalla ragione per comporre il pensiero. La parola in tal senso è il mezzo cui ha ricorso la cultura dell'umanità per evolversi. Il pensiero stesso non ci sarebbe senza la parola, quindi escludiamola subito.

 

Questo fa sì che lo slogan pubblicitario va messo in soffitta. Volendo fare un richiamo dotto, gli impressionisti rivoluzionarono la pittura attraverso l'interpretazione della luce. La forma degli oggetti perse progressivamente importanza, lasciando spazio appunto alla luce, che non era più quella del Caravaggio che serviva ad illuminare il soggetto e quindi rendendolo ancora più centrale nel discorso interpretativo.

In questo caso la luce è quella che il soggetto riflette nell'iride di chi lo sta guardando. Cambia totalmente il punto di vista dell'opera stessa: non più esterno, ma parte dal quadro e va verso l'esterno.

 

Ora questo nelle arti figurative ha dato il via ad un'evoluzione sempre più concettuale, fino a diventare da un lato ermetica fino all'incomprensione, dall'altro però è giunta alla Pop Art imbastardendo l'ispirazione dell'artista con il  messaggio sponsorizzato dal committente. Niente di nuovo per il vero se pensiamo a tutti i santi che la chiesa faceva dipingere ai suoi pittori, resta però la differenza che quelle scene avevano comunque anche un messaggio intellettuale da veicolare. Lo stesso ritratto di un nobile doveva esprimere delle virtù che egli aveva desiderio di possedere. La pop art ritrae scatole di pomodori e il logo della cocacola, questo riduce tutto a un valore puramente estetico ---> il design pubblicitario.

 

Non è un caso che è proprio in questo periodo che la street art entra nelle gallerie e soprattutto il vecchio murales si riduce alla firma dell'autore. Sarebbe come se Giotto si fosse limitato a scrivere il proprio nome. Non che questo tolga nulla al valore concettuale di un'opera, ma sicuramente il valore intellettuale del pensiero veicolato è pari a zero.  

 

Tutto questo discorso ci porta alla considerazione che un valore fondamentale da usare in questo algoritmo comunicativo è il colore.

 

I colori veicolano un sacco d'informazioni subliminali capaci di suscitarci reazioni inconsce come disgusto, ira, tranquillità e via discorrendo. Un esempio di tutto questo è quella mirabile opera di cui proprio in questi giorni sta spopolando la protagonista -----------------------------> Peppa Pig.

 

Non sto scherzando, quel cartone animato è perfetto. Usa solo colori primari, ad esempio il pavimento o le superfici sporche sono sempre gialle, un colore che suscita proprio schifo perché se vogliamo è il colore della putrefazione. Mentre i dialoghi sono ridotti a periodi che non vanno mai oltre il complemento oggetto, altrimenti la frase ricomincia ribadendo di nuovo il soggetto e il predicato ... per dire, il contrario sarebbe un periodo prustiano di due pagine. Non solo, ma ogni volta che si conclude un pensiero, viene subito seguito da una ristata o una qualche esclamazione che ci suggerisce la valenza del significato nell'ambito della storia raccontata ... la trama procede sempre in senso logico, senza mai digressioni che costringerebbero ad un'elaborazione mentale per riordinare un pensiero complesso. 

 

Chissà se qualcuno ancora mi sta seguendo in questo ragionamento? Bah, io continuo ...

 

In ultima analisi questo algoritmo mediatico tende a scomporre il messaggio intellettuale in una sorta di codici basici del comprendonio umano. Badate che non sono da sottovalutare perché permettono di svincolare il pensiero dalla parola e rendere fruibili informazioni altrimenti complicatissime da riordinare in punti e virgola che una volta espressi andrebbero poi decifrati di nuovo, senza poi avere la certezza che l'interpretazione ne devi il senso. Del resto, basti guardare sta lenzuolata di contorsioni di meningi per spiegare solo Peppa Pig (!).

 

C'è da domandarci cosa sia un pensiero senza parole --> è semplicemente un'emozione. Ecco dunque sopraggiungere negli anni novanta anche la rivoluzione dell'informazione spettacolo. In televisione i servizi dei telegiornali diventano delle videoclip emozionali. Un'evoluzione in tal senso che è giunta in politica con la semplificazione delle problematiche stile Peppa Pig. 

 

Qui immaginate di guardare il primo spot elettorale di Berlusconi.

 

Questa che secondo  me sta diventando una pericolosa deriva, oramai è stata accettata anche nel cinema così detto colto, attraverso la formula del documentario o ancora peggio della docu-fiction --> qualora ci si limitasse al semplice artificio intellettuale, cioè alla decodifica di un fatto attraverso l'arte che potrebbe essere quella cinematografica come quella pittorica o letteraria, essa rimarrebbe comunque qualcosa che s'ispira alla realtà, ma non potrebbe mai coincidervi; come invece hanno la pretesa di essere questi documentari. I quali finiscono per contribuire alla confusone tra realtà e interpretazione della stessa.

 

Un problema se pensate che questa stessa formula la usiamo anche per comprendere noi stessi. Cos'altro sarebbe il successo dei social network, attraverso cui ci specchiamo nel parere che gli altri si fanno guardando il docu-fiction della nostra quotidianità. Inconsciamente ripetiamo quanto ci viene insegnato, ragionando in pensieri non superiori a un centinaio di caratteri, supportati da emozioni crittografate in Emoticons .. quando non proprio sintetizzati in uno scatto di selfing.

 

Questo ci porta finalmente a internet.

 

Negli anni novanta la rete prende prepotentemente la scena. A differenza degli anni ottanta, quanto al sottoscritto a scuola insegnavano il linguaggio informatico Pascal e Basic, Steve Jobs con l'intuizione geniale delle icone/finestra da cliccare, ha rivoluzionato non solo l'informatica, ma la logica del pensiero umano.

Fu un ulteriore passo verso quell'algoritmo capace di far comunicare senza l'ausilio delle parole. Non a caso i bambini oggi imparano ad usare un tablet prima ancora d'imparare a leggere. Tutto è legato alla logica intuitiva, cioè emozionale. Un'Icona a forma di fragola darà via ad una serie di scelte logiche che si muovono sulle sottili corde del piacere o del dolore. Sicuramente non è un discorso facile da mettere in pratica, ma è sicuramente quello che tutti si stanno ingegnano per rendere possibile.

 

Rimane da vedere cosa comporterà nel lungo periodo questa nuova forma data al pensiero. Io non sono un catastrofista. Per esempio la tanta amata e odiata globalizzazione si è realizzata proprio grazie a questo nuovo modo di comunicare. E' sorprendete vedere come un bambino africano cresca con la stessa forma mentis di un nigga newyorchese o un borgataro romano sia truzzo quanto Lady Gaga ....

 

Tuttavia temo che il parte corticale del nostro encefalo, quella dedicata al ragionamento, finisca per atrofizzarsi, ceda il passo alla parte limbica delle emozioni o, addirittura, a forza di usare questi linguaggi basati sulla percezione dell'istinto, non si finisca per esercitare troppo la parte più atavica del nostro cervello, quella rettile appunto ... 

 

Lo so che sono discorsi che paiono strambi, eppure io questi sintomi li riconosco già nei mezzi d'informazione attuale.Specie in quel dibattito politico che tiene molto alla "democrazia". Insomma, non credo che la semplificazione sia sempre vantaggiosa e penso che il vecchio metodo dia risultati migliori almeno sul lungo periodo ... ma resta sempre da vedere quanto questo discorso regga ... magari un esempio potrebbe darcelo contando quanti sono arrivati alla fine di questo post ... che ben inteso, neanche io mi sarei avventurato a leggere fino in fondo XD. 

 

Ok, spero almeno che la prossima volta YouTube funzioni, oppure ricorrerò a YouPorn ... badate bene che potrei benissimo ripercorrere l'evoluzione del porno dagli ottanta a oggi ... eh eh ... ma non credo che il moderatore me lo passerebbe ... 

 

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Silverselfer

Ok, l'insonnia c'è ---> You Tube è tornato a funzionare ---> Non ho assolutamente voglia di digressioni ---> avanti con la musica ----> Depeche Mode.

 

Eravamo giunti alla pubblicazione del secondo album, il primo senza il padre padrone Vince che costituisce quindi l'affermazione dell'esistenza di una vera band che sa suonare dal vivo e soprattutto non è orfana di talento con un Martin che finalmente riesce ad esprimere la sua vena creativa.

 

 

Le sonorità del synth pop influenzano ormai radicalmente quel movimento denominato new wave e rendono di nuovo centrale la scena musicale inglese. Certo i Depeche rimangono una band di musica elettronica, ma oramai questa ha preso un'altra direzione molto più indirizzata verso il campionamento dei suoni e la rimodulazione degli stessi in modo assai poco commerciale. Per fare un esempio vi propongo gli Art of Noise, gli unici che riuscirono almeno a comporre qualcosa di proponibile al pubblico.

 

 

Senza voler dare etichette d'importanza ---> la new wave fu il pret a porter inglese dell'alta moda della sperimentazione elettronica che rimase tendenzialmente più continentale. Gli Art of Noise e agli altri gruppi di lavoro similari edificarono le fondamenta del sound che cambierà il modo di fare musica. 

 

Le classifiche comunque verranno scalate dagli altri. La musica elettronica quando non si prefigge scopi troppo alti, diventa assai più semplice da produrre, diventando persino un prodotto che è possibile assemblare su una catena di montaggio a costi minimi. Ai discografici non pare vero e quindi la spingono molto a discapito di quella tradizionale assai più esosa anche a livello di capitale umano. La musica elettronica necessita solo di un buon produttore e un bel faccino da vendere con videoclip che somigliano a degli spot pubblicitari. 

 

Questo non è il caso dei Depeche Mode, tuttavia anche loro producono molto e pubblicano al ritmo di un album all'anno. Nell'83 esce Costruction Time Again con la celeberrima Everythng Counts 

 

 

 

Some Great Reward è il vero album della maturità del gruppo, Condizionato ormai da una consolidata vita on the road in continui tour e finalmente coadiuvati dall'apporto creativo di Alan Wilder, sbarcano anche in nord america, dove non sarebbe altrimenti concepito un genere musicale senza concerto live. Il singolo di punta che scala le classifiche americane è People are People 

 

 

Il pezzo è studiato ad hoc per il mercato USA ed ha una tematica anti razzista cara alla storia americana. Diverso è per Master and Servants 

 

 

Qui torniamo anche nelle immagini in Europa con un testo sicuramente meno abbordabile nel senso pop del termine. Le sonorità elettronica risentono dei campionamenti sperimentali dell'alta moda della musica elettronica continentale.

 

 

Se nello stesso periodo Robert Smith dei The Cure cercava di allentare la sua vena dark avvicinandosi alle sonorità new wave, Blasphemous rumors indica la direzione inversa che intrapresero i Depeche Mode e di quanto questa scelta fu motivata dalla profonda vena malinconica di Martin che sceglie di cantare lui stesso la delicatissima Somebody.

 

https://www.youtube.com/watch?v=_ZZ6pKPg0vs

 

Accompagnarsi solo al piano acustico è una scelta importante perché i guru della musica elettronica, come ormai è considerato anche Martin, non si sporcherebbero mai le dita su delle "banalità" come delle vecchie note suonate su un pianoforte. La verità è che la band si sente stretta in un solo genere e vuole sperimentare a livello creativo e meno tecnico come imporrebbe la musica d'avanguardia.

 

In realtà non sono i soli a sentire questa esigenza e per esempio Brian Eno che è uno dei massimi esponenti dell'alta moda della musica elettronica, verrà accusato di blasfemia producendo un progetto commercialmente di successo come i Propaganda e che poi,negli anni novanta produrrà la rinascita elettrorock degli U2.

 

 

Si nota comunque la diversa matrice che continua ad avere la musica elettronica continentale ---> decisamente più concettuale anche quando vuole incontrare i gusti del pubblico.

 

Intanto nell'85 i Depeche fissano la loro prima pietra miliare pubblicando la prima raccolta di loro pezzi più famosi; in realtà si segue a ruota quello che è accaduto per i The Cure che per farsi conoscere meglio dopo un lento e progressivo successo, pubblicarono un greatest hits che vendette milioni di copie proprio nello stesso periodo. Per i Depeche fu uguale, solo che loro ci piazzarono anche un pezzo originale bello come Shake the disease

 

 

Le sonorità di questo pezzo sono completamente scevre da ogni sperimentazione elettronica ardita. I Depeche oramai guardano altrove. I testi sempre più intimisti accompagnano un sound dalle armonie e arrangiamenti tradizionali. Sicuramente un genere di musica che si realizza meglio dal vivo.

 

Altro particolare da notare è il trucco di Martin che, se non avesse i capelli biondi e non tenesse il rossetto entro in bordi delle labbra, potrebbe essere confuso con Robert Smith dei The Cure. 

 

Nel momento in cui la band dovrebbe essere al massimo della felicità dato il successo planetario, al contrario è percorsa da un fremito depressivo che colpisce sia Martin sia Dave. Paradossalmente ai The Cure che abbandonavano il dark estremo con il doppio Kiss me Kiss me Kiss me e relativo successo commerciale. I Depeche Modo pubblicano il più oscuro dei loro album Black Celebration.

 

 

I Depeche Mode come li conosciamo oggi nascono proprio con questo album. La triangolazione magica dei tre talenti Martin ---> Alain ---> Dave tocca il massimo dell'ispirazione che però coincide con un'interpretazione assai cupa dell'esistenza umana e sfiducia nei rapporti sociali. Il synth pop era una fase di transizione, d'incontro e a me infastidisce molto chi ancora oggi li definisce con questo termine anacronistico. 

 

 

Da notare come il loro lato oscuro sia meno nichilista e più rivoluzionario probabilmente perché nasce dalla sintesi creativa tra la malinconia intimista di Martin e la delusione incazzata di Alain, interpretata dalla voce molto evocativa, quasi ieratica di Dave. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=dL5-Dpe2zsE

 

C'è poi da dire che la loro appartenenza a un genere, quello della musica elettronica, gli fa recuperare in questo album tutto quel simbolismo concettuale cui la musica elettronica continentale è legata a doppio filo. Insomma si tratta di un vero capolavoro.

 

https://www.youtube.com/watch?v=grjTHPWxXrQ

 

Sotto ogni punto di vista questo album ha segnato uno spartiacque tra il vecchio e il nuovo che in realtà sarebbe arrivato solo dopo parecchi anni. Secondo me questi video sono come nel 1982 fu Blade Runner di Rddley Scott che al cinema non produsse una visione del futuro, come ci apparirebbe guardandolo oggi, bensì lo costruì dandocene una lucida costruzione logica. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=3VgNoKc_Gdw

 

per stasera (o stamattina) basta così ...

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Silverselfer

Stasera .. anche se è sabato sera .. dovrei lavorare ---> quindi ho bisogno di qualcosa che mi distragga (XD) 

 

L'ultimo pensiero scritto riguardo Blade Runner mi fa riflettere su quanti in passato hanno saputo descrivere il futuro. per esempio Bradbury col suo Fahrenheit 451 o Orwel con 1984 .. cioè, e se non avessero avuto una visone del futuro, ma annunciandolo avessero contribuito a edificarlo?

 

No, per quanto affascinante sia questo capovolgimento di punto di vista, loro hanno solo letto il presente, sapendone calcolare gli sviluppi logici, anche perversi. 

 

Però, tornando al discorso della musica elettronica, questo può essere vero. La ricerca di nuove sonorità o equazioni possibili per comporre musica in modo nuovo, se da una parte hanno portato a un nulla di fatto, dall'altra hanno rivoluzionato il gusto abituandoci al beat elettronico, tanto che per un periodo degli anni novanta pareva che non dovesse esistere più nient'altro. 

 

C'è anche da considerare che tutto questo accadeva in Europa dove la musica elettronica si è innestata assai naturalmente su una certa tradizione di avanguardia artistica. In America per esempio la musica non ha mai vissuto questa transizione. Gli unici esempi di musica elettronica che mi ricordi riguardano Laurie Anderson

 

 

.. ma in Italia la conoscono tutti per quel brutto spot del 1990 contro l'AIDS che faceva aggirare gli infetti con una minacciosa aura.

 

 

Se lo conosci lo eviti .. se lo conosci non ti uccide e soprattutto ---> pensaci prima di avere rapporti occasionali con persone che non conosci ... quindi evita le persone infette che ti uccidono. 

 

Meglio non m'infili in certi discorsi e rimaniamo a parlare di musica elettronica. Laurie credo che sia docente in un'Università losangelina di una facoltà sullo studio dell'arte audiovisiva ... o roba del genere. insomma, la musica era quasi un accompagnamento per le sue opere e poi c'è da dire che il suo compagno si chiamava Lou Reed. 

 

Questo mi fa venire in mente un'altra importante artista d'avanguardia che operava invece a New York - Yoko Ono 

 

 

Qui in Europa sono tutti talmente occupati a parlar male di Yoko  riguardo al suo presunto ruolo giocato accanto a John Lennon, che ci si dimentica di parlare di un'illustre esponente dell'arte contemporanea. In particolar modo è sempre stata al centro dell'avantgarde artistica della grande mela e dal punto di vista musicale ha prodotto progetti interessanti nell'ambito della musica elettronica sperimentale. 

 

In ogni modo, negli states arriva solo l'alta moda della musica elettronica ... quella tedesca per intenderci, che ha per capitale Berlino. 

 

In Europa esiste anche la scuola parigina.

 

 

tradotta in inglese da Grace Jones

 

 

Chiediamoci in Italia come andavano le cose sotto questo versante. Negli anni ottanta, cioè al momento della genesi, la scena creativa era assai povera. 

 

Credo che dipendesse da una sorta di omertoso silenzio che l'intellighenzia di sinistra fece calare sull'avanguardia artistica italiana, la quale è sempre stata considerata politicamente di destra per il giudizio storico dato al Futurismo. Senza contare che la tanta decantata storia dell'arte italiana ci ha sempre anche un po' zavorrato, vincolandoci a un sacrale rispetto di certe tradizioni. Quando il nuovo, come del resto insegnava Marinetti, nasce inevitabilmente da un gesto rivoluzionario, un atto virile di distruzione rigenerante. Il futuro in Italia è sempre stato visto come una minaccia proprio perché mina le certezze acquisite col passato.

 

Ovviamente queste sono  mie considerazioni. Tornando al discorso prettamente musicale elettronico, gli italiani importeranno lo stile tedesco.

 

 

Da tenere presente che i Krisma non erano dei rappresentanti di un movimento d'avanguardia musicale. Facevano parte di un piccolo drappello che andava in ordine sparso, ma sempre influenzato dalla scena musicale tedesca. Per esempio, la nostra cara Rettore racconta spesso che, quando in Italia era ancora poco conosciuta, si stupì ritrovandosi in Germania osannata come star di prima grandezza.

 

 

Ora a parte il ritmo rock'n roll, gli strumenti sono tutti muti e sostituiti dai rispettivi surrogati di tastiere, c'è l'ispirazione all'oriente, i riferimenti al suicidio tanto cari alle tematiche esistenziali dark, il look vagamente fetish e poi pure il tizio che conta in tedesco ---> insomma, solo lei non si era accorta di fare musica elettronica d'ispirazione tedesca.

 

andiamo avanti ...

 

 

Alberto Camerini ebbe il merito di cantare l'elettronica in italiano, ma i riferimenti alla dance elettronica tedesca sono dichiarati non solo nelle sonorità ma esplicitate proprio nel testo ... e poi pronuncia anche l'inglese con accento teutonico ...

 

lui è l'esempio della musica d'esportazione ... a mio avviso colpevole anche di certe etichette che ci trasciniamo dietro ancora oggi ... del resto lo dice lui stesso "danze maccheroni" e poi "etnica danze" ---> mi sorge spontaneo un vaffanculo (XD)

 

Guardiamo qualche altra influenza artistica che non sia quella tedesca

 

https://www.youtube.com/watch?v=xrIY4cE--Tk

 

 

Raf si è formato nella scena new wave inglese e si sente, anche se anche lui come Alberto Camerini si limita a riproporre un sound ... in maniera pop. 

 

Che sia questo il tratto originale della musica elettronica italiana? Cioè fare un po' come gli inglesi che non avendo una scuola musicale, importano e ripropongono un genere diverso? Mi sa che mi sto arrampicando sugli specchi, ma vediamo lo stesso dove ci porta questa ipotesi. 

 

Guardiamo un prodotto italiano d'esportazione

 

 

Ok, Den Harrow non sarà stato gli Alphaville o gli Ultravox, tuttavia se guardiamo prettamente al prodotto commerciale, questo non ha nulla da invidiare alla concorrenza e soprattutto ha la dignità di non vendersi come "danze maccaroni". L'unica pecca sta nella volontà di mimetizzarsi con qualcosa di non autoctono italiano. Questo anche nella scelta del cantante con una faccia da tedesco. 

 

Gli Ultravox mi ricordano un'altra scuola importante che è stata quella austriaca ... sempre tedesca, ma con altre tradizioni. Vediamo un po' in Italia chi ci si è ispirato.

 

https://www.youtube.com/watch?v=MufL-OFGDQc

 

Valerie Dore è come Dan Harrow, più di una voce è una faccia per vendere il prodotto, ma non c'è da scandalizzarsi. La musica elettronica considera la voce un accessorio e spesso viene considerata proprio come un compromesso commerciale. Il guaio italiano è che c'è solo il prodotto commerciale - una melodia e un beat elettronico sotto con accompagnamento al synth. E poi c'è sta cosa proprio antipatica di volerci mettere sempre degli strumenti suonati per finta da improbabili musicisti dalle capigliature assurde ... tra l'altro a guardare le cotonature dell'epoca non ci si stupisce che alla fine degli anni ottanta i gas contenuti nelle bombolette della lacca per capelli abbia causato il buco dell'ozono (!) 

 

Il solo che ha fatto sperimentazione elettronica in Italia è lui ---> Battiato

 

 

Lui anche s'ispira alla scena musicale berlinese, tuttavia lo fa con "disprezzo". Più volte ribadisce nei suoi testi di non amare quel genere, non mi ricordo dove dice di odiare la new wave o altri generi specifici di o derivati dalla musica elettronica. Io non credo che lo faccia in modo ironico, anche perché lui si prende sempre molto sul serio. Tuttavia è quella la musica che suona almeno agli inizi. Certo non si veste di pelle nera e non usa gli stereotipi tipici come il Giappone, preferisce il medio oriente e forse è proprio questo il suo tratto di maggiore originalità, perché lo riporta alla sua Sicilia e in fondo per essere originali bisogna rifarsi sempre alle proprie tradizioni culturali ... altro che "etnica danze".

 

Tuttavia il comportamento come quello di Battiato, cioè di fare l'asceta sul monte che non si mischia con i comuni mortali, dei quali usa tutte le ispirazioni, ma poi dice che fanno schifo ... fa sì che rimanga un caso unico, sterile ... a parte qualche discepolo graziato della sua fiducia, non si crea un ambiente musicale ... 

 

Insomma, alla fine mi sono spiegato perché qui si considera la musica elettronica solo come un genere di dance music e negli anni novanta si espresse attraverso la spaghetti house ... in fondo erede del "danze maccheroni".

 

Sicuramente il percorso storico è questo qui, ma si è presto perso nella dance più commerciale oppure è confluito di nuovo nella tradizione melodica o della canzone d'autore come è successo a Raf e Battiato anche. 

 

Stranamente nei novanta si è recuperato attraverso il ritorno della musica elettronica rimodulata con l'incontro che ci fu con i produttori di colore e di rimbalzo con quelli inglesi del trip hop tra Manchester e Bristol. Diciamo che sono figli della seconda generazione dell'elettronica. Qui da noi non esiste la tradizione dell'avanguardia storica.

 

Seppure questo non spiega alcune piccole realtà di sperimentazione che potrebbero essere ricollegate alla scuola elettronica francese. Ad esempio la Novaera edizioni sponsorizzò per tutti gli anni novanta un esperimento musicale di musica elettronica con la Cybertraks records. Il progetto si chiamava Virtual Audio Project e produceva musica per applicazioni virtuali. Ora non saprei dire quali fossero queste applicazioni, ma sicuramente si trattava di musica elettronica ... stile Vangelis per rendere l'idea. Vediamo se trovo qualcosa in giro da ascoltare.

 

Wow è tutto messo in rete! C'è tutta la produzione on line ...

 

Caspita! c'è anche un live del 1996

 

https://www.youtube.com/watch?v=Xnmjlvs9Ww8

 

A quanto pare Realogic, DNA, Direct 2 brain eccetera ... si sono tutti persi nell'oblio del tempo. La Novaera vendeva i cd nelle edicole e questo mi fa pensare che probabilmente il progetto non ha avuto seguito. Chissà se da qualche parte ancora esiste un focolaio di musica elettronica di questo livello? La Novaera stava a Pesaro, se qualcuno è di quelle parti, magari si dia un'occhiata in giro ... magari un piccolo concerto in qualche discoteca o spazio fieristico dedicato all'Hi-tec ... 

 

Ok chiudo questa lunga divagazione sul tema musica elettronica con un contributo dei giorni d'oggi per capire dove tutto questo discorso ha portato. Lei è ovviamente tedesca di Berlino ed è la più grande esponente della minimal tec - Ellen Allien

 

https://www.youtube.com/watch?v=nO3Z4IPlEW0

 

... cioè ... stiamo veramente a un livello superiore ... ecco cosa vuol dire avere una storia alle spalle ... questo video è una sintesi di tradizione e innovazione ... vi faccio ascoltare qualcosa prodotto con la sua etichetta discografica BPitch  ---> Modeselector - Art & Cash

 

https://www.youtube.com/watch?v=7wM0oz5rlHE

 

Io a lei ho avuto modo d'incontrarla a Roma all'Alpheus, ma non nella serata discotecara. Tenne un concerto organizzato dall'accademia di musica ... di cui non ricordo il nome ... una struttura privata comunque ... rione Monti ...  insomma, siamo oltre che coetanei anche pressoché muti e quindi è stato un dialogo tra "sordi" XD tuttavia quelle poche parole che abbiamo spiccicato ci hanno fatto sorridere e mi sa che lei non è una che ride facilmente, quindi magari mi si ricorda tra i tanti volti che deve essere abituata a incontrare ogni notte.  

 

Ok, con questo bel ricordo cerco di andarmene a dormire ... la prox volta niente digressioni e scriverò solo dei depeche mode ... parola di lupetto. 

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Silverselfer

 

 


Camerini sappiamo che è stato qualcosa in più dei "maccheroni elettronici", ha fatto bellissimi album prima venendo da quella fucina cantautorale di cui facevano parte anche Finardi e Fortis .

 

Io non sto dicendo che la produzione artistica di Camerini è buona o cattiva, l'ho chiamato in causa nella fattispecie come uno dei pochissimi esempi italiani di produttore del genere "musica elettronica" propriamente detta e che si dichiarava come tale.

 

Ora non so di che anno è l'album da cui è tratto il pezzo che hai postato, a orecchio presumo sia venuto dopo la fase "elettronica" e quindi costituisca un'evoluzione della sua vita artistica ... perché altrimenti mi parrebbe piuttosto una "involuzione". 

 

Quanto riguarda la storia "cant'autorale" italiana, mi piacerebbe invece capire di che stiamo parlando perché sinceramente faccio fatica a identificare qualcosa che spazia in ogni genere senza però darmi dei canoni d'identificazione stilistici. Cioè, cos'è la canzone d'autore italiana? 

 

Tecnicamente parlando tutto è riconducibile al suo autore, o no? Esiste la scuola genovese ... ok, quella la riconosco. La scuola milanese ... va benissimo. Possiamo andare avanti a localizzarne altre, ma oltre ai luoghi di origine che ovviamente le condizionano direi per "induzione territoriale"  cos'è che le accomuna? 

 

Sarei portato a credere che si dia questa sorta di marchio di qualità per distinguere una certa produzione artistica che non si conforma alle regole di mercato in cui si sviluppa. Il che francamente mi pare anche riduttivo perché ognuno di questi artisti ha la sua storia e la sua musica si ricollega a una tradizione diversa. 

 

Secondo me De André fa musica folk, Paoli si ricollega alla tradizione intimista di certi autori francesi. Enzo Jannacci è un geniaccio che paragono Tom Waits per il piacere surrealista e tragicamente grottesco d'irridere l'animo umano. Nel caso di questo Camerini a me ricorda moltissimo David Bowie prima maniera, quello di Ziggy Stardust per intenderci, il che poi non mi stupisce in quanto la musica elettronica tedesca ha proprio come stella polare quel David Bowie. 

 

Quindi sono un po' indispettito quando sento dare questa sorta di titolo nobilitante di "cantautore". Tutti sono dei cantautori e altrettanto ognuno è autore di se stesso. Altrimenti devo pensare che ci sia una sorta di accademia della crusca della musica italiana che acclude ed esclude assecondo una qualche scala di qualità autorale. Il che mi costringerebbe a fare valutazioni diverse da quelle musicali, riconducendo questi parolieri/compositori a un certo ambiente non propriamente artistico che guarda caso, invece, qualcosa in comune  l'ha eccome ... e non c'entra niente con le note, quanto invece con le parole che per loro natura portano un valore aggiunto dal senso concettuale che esprimono .. ma guarda che arzigogolo di ragionamento che mi tocca fare per non dire che in italia è culturalmente rilevante solo quanto sia riconosciuto tale dall'intellighenzia di sinistra. La quale devo dire concede, pur se raramente, il suo bollino di qualità anche ad artisti che con le loro parole non promulgano qualcosa di "intelligente".

 

continuo dopo ...

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Quel brano risale a prima. Purtroppo la sua carriera come ben dici si è involuta a favore del "vil" denaro, vile non tanto purtroppo ritrovandosi nella condizione di "ragazzo padre" e dovendo accettare ciò che gli venne proposto per seguire la scia della Wave più francese che teutonica ( a' la Plastic Bertrand per intenderci).  Non per nulla le sue apparizioni da arlecchino elettronico nelle varie trasmissioni tv sono spente, fuori lip sync, ed egli stesso finì per avere un esaurimento nervoso, etichetta che in un periodo in cui certe cose erano ancora tabù, finì per classificarlo come "drogato" quando poi drogato non era . 

 

 

Il periodo elettronico infatti era un elettronico fatuo, quasi privo di contenuto melodico, un tentativo maldestro di riportare in voga la commedia dell'arte tanto cara a Camerini (che in seguito dopo la carriera pop lavorò tanto nei teatri) seguendo una delle mode dell'epoca .

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Silverselfer

... ho appena guardato la classifica dei mostri di Striscia la Notizia e mi sono passati i brividi quando ho ascoltato Gino Strada e ... oddio non mi ricordo il suo nome ... santo Google pensaci tu ---> ex ministro della difesa Mario Mauro. Oddio, ora che ho letto l'articolo sulla storia del vaffanculo rifilato a Strada sono ancora più disorientato, perché nel contributo di Striscia si prendevano a male parole riguardo l'Afghanistan e non a causa degli F-35 da acquistare ----> piccola chiosa riguardo gli F-35 ---> Strada avrebbe un buon argomento a suo favore, cioè Israele che ha ridotto la sua commessa in quanto quegli affari a malapena decollano, un paese quello che ne avrebbe ben donde da dire sulla sicurezza nazionale in quanto assediato da guerre arabe accomunate dal solo intento di voler ricacciare in mare gli ebrei ---> tuttavia se ne guarda bene da nominare quello stato perché figlio di quell'intellighenzia sinistroide e di un pacifismo "fondamentalista" che pretende di mettere fiori nelle canne dei fucili e ... in Afghanistan curare i talebani (leggi darvi riparo) in nome dell'anti imperialismo che a sinistra è americano e a destra russo ---> risultato ---> il governo di sinistra italiano compra dal governo di sinistra americano gli F-35 ---> ma Gino Strada risponde al vaffa invitando Mauro a leggersi qualche libro ---> (?) ---> Da lui mi sarei aspettato una risposta tipica di chi è sul terreno di guerra e deve scendere a patti ogni giorno con la contingenza di fatti non sempre conformi alle proprie ideologie ... come fa lui con i talebani ... invece ... dice "vatti a leggere qualche libro" ---> francamente un vaffanculo glielo ho spedito anch'io ---> Ma che ne sa quel burocrate politicante di Mario Mauro imbottito come un kamikaze di ideologie destroidi che comprano aerei come fossero carri armati del Risiko (?!) ---> ma no, Strada gli dice "Ma leggiti qualche libro" ---> Lui immagino che legga i libri in ospedale quando cura in Sudan quei disgraziati del Darfur ---> Chiudiamo qui che è meglio.

 

Ecco, però, è proprio la spocchiosa saccenza dei custodi dell'unica scienza accreditabile, cioè dei sacerdoti dell'inopinabile parola scritta che mi sta sulle palle. Paradossalmente i "comunisti" non avendo un Dio da servire, lo hanno sostituito con i libri .. ovviamente scritti da loro; quindi eccoli a enunciare caio e sempronio come fossero una sorta di profeti, alla stregua dei rabbini col Talmud. 

 

Rifacendomi a Gaber, mi chiedo cos'è di destra e cos'è di sinistra? Interpretando il suo ghigno ironico che a parer mio voleva indicare proprio "il pregiudizio".

 

Ricollegandomi alla musica elettronica e all'avanguardismo, qui in Italia è bollato come di destra e magari è pure vero, in quanto poi quegli artisti avevano le proprie idee politiche eccetera ... tuttavia, ribadisco che il nuovo è concettualmente destrutturante e quindi deve per sua natura rifiutare o mettere in dubbio la verità accademica venerata nelle università o istituti museali preposti alla conservazione del passato. Ora l'una non esclude automaticamente l'altra, ma qui in Italia sì. 

 

In Francia per esempio "no", in Spagna addirittura abbiamo una situazione capovolta, dove il modernismo abita nelle accademie. Negli States un po' e un po', ma questo induce a una pacifica convivenza nel senso che si ignorano con spocchiosa deferenza. In Germania a mio avviso le due correnti culturali coincidono, questo forse perché è la patria del pensiero filosofico moderno che del dubbio fa la sua ragion d'essere. 

 

 

 


sarebbe questa la sua arte sperimentale?

 

A parte il primo contributo ovviamente non sperimentale in quanto canta accanto al compagno sposandone l'arte ... Sì. 

 

Dalle tue poche parole mi pare di cogliere un certo risentimento verso Yoko. Del resto non mi pare gentile esprimere pareri estetici sull'aspetto di un'ottuagenaria ---> pur condividendoli, però piuttosto riferiti alla sua età giovanile ... quando la vidi nuda nelle famose immagini con Lennon nella vetrina newyorchese manifestare per la pace ... mi dissi "che culo orribile" (!) ---> ma insomma, non stiamo parlando di Belen e sarebbe il caso di tenerci per noi queste considerazioni ...

 

Se volevi stupire con quel contributo al Moma in cui lei fa quella performance, sappi che il proposito era proprio questo. Cantare senza note è destrutturare la musica da quei canoni che l'hanno imbrigliata per secoli. Insomma, anche Mozart ebbe qualche parola da ridire sulle note che in un certo senso limitavano la sua libertà creativa. Ora però non voglio infilarmi in un discorso che manco saprei sostenere, tuttavia quell'esibizione nasce proprio dal rifiuto del neuma gregoriano e "pretende" di usare il suono non con lo scopo in cui la tradizione lo ha relegato, cioè l'armonia o nel nostro caso - la melodia. Su questo presupposto si adopera il suono come elemento plastico da "scolpire" ---> Sculture sonore. In Italia Gianna Nannini si è cimentata in una sorta di scultura simile assemblata in un allestimento concettuale ... però ora non mi ricordo niente al riguardo e non saprei manco da che parte cominciare per rintracciarlo ... ti tocca credermi sulla parola.

 

Ti propongo un esempio di sperimentazione di quel genere (non musicale) ricondotto nel pentagramma da Bjork

 

 

 

Ovviamente bisogna sempre tener conto anche dell'artista quando si considera un'opera. Bjork è fantastica proprio per il minimalismo con cui smussa la spigolosità delle sue elaborazioni metriche ardite, con un risultato sempre gradevole e oserei dire estraniante nella sua delicatezza. 

 

Questo non è il caso di Yoko che al contrario si concentra proprio sulle spigolature che usa come rasoi per incidere un'ipotetica tela, allo stesso modo di Fontana che adopera un taglierino al posto del pennello per liberare dalla tela la pittura donandole un elemento "spaziale" concreto, contaminandola così con la scultura.

 

Il terzo contributo che proponi è un tentativo di ricondurre proprio il primo elemento di scultura del suono nella musica, creando un po' un quadro alla Fontana, cioè dandole una cornice musicale. Sul risultato di questo tipo di sperimentazione non voglio dire nulla perché secondo me la cornice deve rimanere tale e lei invece la sovrappone anche con dichiarato intento commerciale. 

 

In finale, cerchiamo sempre di contestualizzare altrimenti si finisce come me che all'ultimo raduno romano, in visita al museo di arte contemporanea calpestai la piramide invisibile e Quint mi fece prendere un coccolone quando inforcai delle cuffie poggiate su uno schermo, dicendomi che facevano parte di quell'opera concettuale (XD) finendo per mettermi a fotografare qualunque dettaglio che m'ispirasse, quindi mai l'opera descritta su relativa indicazione didascalica ...a mio modo rifiutavo l'imposizione concettuale che mi volevano imporre ... paradossalmente ho scoperto così che potevo fotografare le opere esposte ma non gli idranti, i frigoriferi delle bibite, gli orinatoi dei cessi e le bacheche della mercatino ... strano no?

 

>>Il periodo elettronico infatti era un elettronico fatuo, quasi privo di contenuto melodico, un tentativo maldestro di riportare in voga la commedia dell'arte tanto cara a Camerini (che in seguito dopo la carriera pop lavorò tanto nei teatri) seguendo una delle mode dell'epoca << 

 

@GostHunter77  Ho letto solo ora la tua risposta ... non conoscevo questi risvolti di vita personali di Camerini. Beh, il fatto che quell'album sia antecedente cambia tutto. Francamente non credevo che l'elettronica fosse un ripiego perché la proposta era comunque originale e anche molto pensata. Come hai sottolineato tu, c'è tutto il discorso della commedia dell'arte eccetera ...ma del resto si può essere pop anche in modo originale. No, la cosa che mi faceva storcere il naso stava solo in quel riferimento al maccheroni e all'etnico ... andarsi a vendere all'estero etichettandoti con gli epiteti più svilenti che usano proprio contro di noi, ecco ... mi pare autolesionista o peggio "servile" con autostima pari a zero. Chissà se poi non è stato consigliato male dai discografici che per vendere una copia in più sarebbero disposti a farti dire qualsiasi cosa ---> Beh, Camerini sarebbe da riscoprire ...

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Silverselfer

Inizio a parlare di Depeche Mode e ((((BASTA)))

 

E sì. però a questo punto mi serve fare il punto della situazione.

 

Abbiamo visto e ribadito che l'alta moda della musica elettronica scaturisce dall'avanguardia artistica tedesca. Una parte vi rimane e si sviluppa acquisendo molteplici sfumature eccetera. Gli inglesi importano questo genere e lo rimaneggiano attraverso la loro indiscutibile tradizione musicale, la quale già aveva percorso vie sperimentali ... ad esempio gli stessi Beatles hanno rivoluzionato la musica ... tuttavia, il discorso avanguardista non ha mai attecchito oltremanica, considerato spesso un'eccentricità molto francese. E' diverso per l'elettronica e forse il motivo sta proprio nel fatto che non proviene dalla Francia (XD). M ainsomma, Art of Noise ne sanno riproporre validamente il discorso e la rivoluzione elettronica degli studi di registrazione stimola lo spirito pragmatico anglosassone a utilizzarne le nuove opportunità acustiche e non ultime "commerciali".

 

insomma, Vince Clark con il primo album dei Depeche Mode riesce a "sintetizzare" il discorso dell'avanguardia elettronica imbrigliandolo in qualcosa che andrà sotto il nome del Synth pop.

 

Il Sintetizzatore diventa così una declinazione dell'elettronica e la porta verso una direzione assai più commerciale. Tuttavia una branchia di questa sperimentazione rimane nell'ambito del discorso dark che si sviluppa nello stesso periodo in UK è costituisce un assonanza con lo spirito cupo che caratterizza la musica elettronica. Forse questo costituisce il vero punto di contatto tra Inghilterra e l'elettronica continentale da cui poi scaturisce la New Wave inglese. La New Wave è un vero e proprio genere e come tale ha varie declinazioni, una più rock tradizionale come poteva essere quella new romantic dei Duran Duran o sperimentale dei New Order, che erano i vecchi Joy Division dopo la perdita di Ian Curtis. 

 

In questo contributo dei Duran notate Nick Rhodes che dovrei indicarvi come "il tastierista" ma sarebbe riduttivo, guardate come coincide con tutti i canoni estetici del produttore di musica elettronica, del resto somiglia una cifra a David Sylvian dei Japan.

 

 

Con I New Order c'è l'influenza dell'ambiente musicale Newyorchese della pop art. 

 

 

In Italia il genere new romantic hanno provato a proporlo i Golden Age - progetto musicale da cui scaturirono poi i Blue Vertigo

 

 

Le case discografiche che negli ottanta facevano e disfacevano seguendo solo logiche d'interesse di vendita, sposarono 'elettronica perché più facile da produrre anche in termini economici e la promossero a tal punto da ridefinire i gusti delle nuove generazioni. Ecco alcuni esempi di successi commerciali dell'epoca. Loro si chiamavano Dead or Alive.

 

 

Ho scelto Something in my House perché in questo pezzo si possono rintracciare le varie strade intraprese dai generi che nei primi ottanta caratterizzarono la genesi della new wave. C'è il sintetizzatore del Synth pop, c'è l'atmosfera dark che nel frattempo si era fusa con il punk glam diventando puro manierismo andato sotto il nome gothic punk ... cui molto dettero i The Cult ---> dovremmo dire qualcosa anche su di loro, ma non ora.

 

Poi c'erano i Pet Shop Boys ---> ve li propongo in versione d'esportazione per il mercato americano ... questo è quanto di più rock che gli si potesse chiedere (XD)

 

 

Loro costituiscono l'evoluzione "naturale" del synth pop. 

 

Questo è quanto di buono si può salvare, mentre l'aspetto pop che si ricorda meno ma condiziona più il presente di quei giorni era quest'altra roba qua.

 

Many Smith per questo singolo prodotta dai Dead or Alive

 

 

Petsy Kansit per questo pezzo prodotta dai Pet Shop Boys

 

 

Evito le declinazioni più trash perché almeno i forumini romani le ballano ancora tutte durante le serate del Mucca Assassina ... --->frecciatina<---

 

Insomma, questo è il quadro in cui i Depeche Mode decidono per quella svolta radicale che è Black Celebration. Capite quanto risulti spiazzante e commercialmente azzardato infilarsi in una vena creativa oscura che ripropone un esistenzialismo intimista con forti venature dark, quando tutto è diventato manierismo di facciata.

 

Sono gli anni dell'opulenza della società "vetrinizzante" nel senso che sei quello che appari. Non a caso sono gli anni in cui gli psicoanalisti fanno soldi a palate. Tutti vanno dallo psicoanalista perché fa glam e soprattutto con i loro manuali insegnano ad essere felici. L'Icona dello Smile diventa un crocefisso da appiccicarsi addosso come nuova fede. La tristezza è bandita perché sintomo d'insuccesso sociale ---> è da perdenti. E' in quegli anni e grazie agli psicoanalisti che si crea il paradigma: malinconico ---> malato ---> sfigato ... che magari sarà pure un'analogia valida, ma curarla come una malattia sociale è perverso; specie se si pretende di farlo attraverso gli psicofarmaci. 

In quegli anni le industrie farmaceutiche ne producono così tanti che oramai la gente non deve più recarsi dal pusher per procurarsi la roba migliore, gliela passa lo psicanalista con tanto di ricetta medica. 

 

Ecco si sono fatte le tre del mattino e ancora devo iniziare a parlare dei Depeche .... uffa ... chiudo questo post come un punto a capo ... ma stavolta sul serio, ve!

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@Silverselfer, che ti devo dire? Chiaramente non sono edotto come te sull'argomento, ho pescato dei video a caso, non voglio stupire nessuno e di certo non ho risentimenti verso chi mi è indifferente, quindi non dirò che quelle perfomance mi paiono una presa per i fondelli verso il pubblico da parte di chi possiede il talento di una bambina di 5 anni ma con gli atteggiamenti da grande diva & figa, posso solo dire che questa "arte" mi pare di difficile fruizione, non solo per me

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Silverselfer

Nel 1987 a Balck Celebration fa seguito Music for the Masses.

 

https://www.youtube.com/watch?v=6IFK_SK8VZk

 

la musica dei Depeche Mode segue un corso proprio, una strada diversa e questo la rende unica e senza tempo. Nel contesto che abbiamo visto, quando la società dei consumi è al suo massimo fulgore tanto che nasce la politica thatcheriana e reganiana che ipotizza una società interamente regolata dal mercato ... nel senso che il mercato si auto regolamenta per virtù fisiologiche e quindi non bisogna imbrigliarlo in alcun modo ---> di conseguenza lo stato deve uscire dal sociale ---> risultato ---> privatizzazioni e ristrutturazioni accompagnate con un sistematico abbattimento del welfare. 

 

Ascoltate questo brevissimo discorso finale tratto dal film dell'epoca Grazie Signora Thatcher! 

 

 

Ora capite perché il film commemorativo con la Maryl Streep è stato accompagnato da cruente contestazioni in UK? 

 

Ecco dunque i Depeche che chiamano il disco "musica per le masse" con chiari riferimenti a certa iconografia socialista bolscevica, mentre per il video che abbiamo visto "Strange Love" ripropongono certa arte prebellica dei manifesti futuristi italiani. E' chiaro che quello che codificano è il timore di un nuovo indottrinamento di massa attraverso i media e l'arte stessa.

 

 

Behind the Wheel è il momento in cui i Depeche diventano eterni. Questo video ha una trentina d'anni, ma potrebbe essere stato girato ieri. I riferimenti al neo realismo italiano sono evidenti e il bianco e nero diventerà un loro tratto distintivo. Nel video e nelle immagini si avverte una tensione oscura che aleggia anche nelle sonorità che, invece, recuperano la tradizione della musica elettronica delle origini.

 

 

L'intero album lo definirei "simbolista". Quest'ultimo video è un vero rebus di simboli. C'è l'automobile utilitaria che è l'omologo italiano della 500 che motorizzò il popolo con la conseguente industria automobilistica che divenne il perno della nuova industrializzazione e dando corso all'era consumista. Ecco dunque che Dave parte da casa del contadino e percorre i campi di grano; altro simbolo ma questa volta della società preindustriale, legata al latifondo e all'asservimento senza diritti. Abbiamo lo spaventapasseri che va in soccorso del cittadino quando la sua auto si schianta non si sa bene contro cosa. Lo spaventapasseri è l'elemento nuovo, quello di cui i Depeche sentono che la società ha bisogno.

 

Ricordo che si approssima il 1989. L'anno della caduta del muro di Berlino ma anche di Piazza Tienanmen, del buco dell'Ozono e la foresta amazzonica viene desertificata a ritmo di uno stato grande come l'Austria ogni anno. Il mondo è gravido di quei cambiamenti che lo stanno per sconvolgere ---> Tuttavia ---> Nessuno lo sa ... nessuno lo immagina ... tutti sono convinti che il modello sociale occidentale sta vincendo il comunismo e tra breve tutto il mondo vivrà nella gioia emanata dal nascente neoliberismo.

 

Intanto i Depeche comunicano la loro inquietudine interiore come sintomo di un malessere diffuso e questo gli procura un successo planetario. In america tengono un concerto a Pasadena, nella California che più di ogni altro luogo al mondo ha rappresentato l'opulenza dello stile di vita occidentale, proprio in quel luogo dove tutti dovrebbero essere felici e la tristezza è stata debellata da flotte di psicologi ---> I Depeche fanno un sold out di 60mila persone, manco fosse una finale del Super Bowl. Il concerto diventerà anche un film ... si trova anche in versione integrale on line, io vi propongo la dovuta Black Celebration 

 

https://www.youtube.com/watch?v=O_hnLXli1Iw

 

E' la consacrazione di un mito, ma si sa che quando tocchi l'apice è un momento  estremamente delicato ... 

 

I loro concerti sono dei sold out un attimo dopo che vengono annunciati e sembra ormai che i DM non potrebbero produrre niente di più grande di quanto non abbiano già fatto ... invece ... arriva nel 1990 Violetor 

 

 

Enjoy the Silent è a oggi uno dei successi più grandi della storia della musica moderna ... però, aggiungo io, non propone niente di nuovo. Ora che conoscete anche voi la storia della loro musica, converrete che le sonorità sono, se non le stesse, in linea con quanto già proposto ... ma forse è proprio questo il segreto del successo di Enjoy the Silent. Mi stupii quando i Linking Park vennero chiamati a farne un remix e praticamente la riproposero tale e quale ... 

 

Secondo me il passo in avanti lo fecero con Personal Jesus

 

 

Quante versione ne abbiamo ascoltate? Cento? Mille? Mi sa che sono infinite le cover prodotte di questo pezzo. Senza contare le canzoni che l'anno scopiazzata. Con Personal Jesus i Depeche hanno condizionato la musica degli ultimi vent'anni e continua a farlo ancora in questi giorni. Rappresenta il momento più alto della loro fase creativa e anche una pietra miliare da cui si può segnare l'inizio della loro decadenza. 

 

Anche stavolta non ce l'ho fatta a chiudere il discorso Depeche ... chiudo con una cover di Personal Jesus di Mailyn Manson ... uguale all'originale .. anche perché il mondo non ha ancora prodotto nulla di più moderno e futuribile. 

 

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Silverselfer

@Silverselfer, che ti devo dire? Chiaramente non sono edotto come te sull'argomento, ho pescato dei video a caso, non voglio stupire nessuno e di certo non ho risentimenti verso chi mi è indifferente, quindi non dirò che quelle perfomance mi paiono una presa per i fondelli verso il pubblico da parte di chi possiede il talento di una bambina di 5 anni ma con gli atteggiamenti da grande diva & figa, posso solo dire che questa "arte" mi pare di difficile fruizione, non solo per me

 

 

>> quindi non dirò che quelle perfomance mi paiono una presa per i fondelli verso il pubblico da parte di chi possiede il talento di una bambina di 5 anni ma con gli atteggiamenti da grande diva & figa<<

 

Ho solo spiegato cosa stava combinando, altrimenti sarebbe sembrata esattamente come l'hai definita tu. 

 

Su cosa sia il talento si potrebbe aprire un discorso mooolto lungo, comunque non si esclude che anche a cinque anni se ne possa avere tanto. Diverso è cosa se ne fa ... 

 

Atteggiamenti da gran figa ... e che ne so. Si sente sicuramente una diva e per esserlo non è detto che bisogni anche essere strafighe. Se mi permetti questo è un retaggio culturale sessista e anche sciovinista. Altra cosa è la simpatia e se ti sta antipatica e non sei certo il solo che prova questo sentimento nei suoi riguardi, anzi, tutt'altro ... certo un motivo ci sarà, no? Io non la conosco che per mezzo delle cose che ha prodotto. Non posso dire neanche che mi sta particolarmente simpatica, ma del resto cerco sempre di tenere distinto da un giudizio quello che è un parere personale del tutto soggettivo (almeno quando ci riesco).

 

Sul pubblico preso per i fondelli ... oddio, non è che lei faccia concerti o si proponga con campagne pubblicitarie commerciali. In fondo chi la va a cercare poi l'applaude, altrimenti evita ... quindi dire che truffi la gente, no. Certo è che può disporre di un ingente conto in banca che la mette nella posizione di fare quello che gli pare ... una condizione però che necessità la ricerca "pura" ... quella che non può e non deve essere condizionata dal mercato. 

 

In finale, ai posteri l'ardua sentenza. 

 

Oddio ... ho fatto l'alba!

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Aggiungo una nota sui Golden Age sottolineando come -purtroppo- alla loro uscita furono già fuori tempo massimo: nel 1990, tempo di pubblicazione del loro unico lavoro Chains, la new wave era ormai morta e non era ancora epoca di "revival". Forse per questo sparirono subito nell'oblio. E poi, diciamocelo, il Castoldi era già antipatico allora . Si rifecero fortunatamente virando sull' indie con Acidi e Basi diventando appunto i Bluvertigo, grazie soprattutto all'impronta della chitarra di Pancaldi che rimase anche nella registrazione di Metallo non Metallo sebbene in tour fu sostituito da Livio Magnini, che anche lui come simpatia non brillava e come guitar man ancor meno. Infatti l'ultimo lavoro della trilogia, Zero, in cui era onnipresente unicamente il Morgan Pensiero, già obnubilato dalla Argento, faceva letteralmente ca...re !

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Silverselfer

 

 


Aggiungo una nota sui Golden Age sottolineando come -purtroppo- alla loro uscita furono già fuori tempo massimo: nel 1990, tempo di pubblicazione del loro unico lavoro Chains, la new wave era ormai morta e non era ancora epoca di "revival"

 

Ma dai! E io che li facevo degli anni ottanta (!) seconda metà degli anni ottanta .. ma ottanta. Forse mi ha tratto in inganno il logo di "VideoMusic" ... ma quand'è arrivata MTV in Italia? Faccio fatica a identificare l'italia dal 1988 in poi ... e mi piace colmare questa lacuna ... mi raccomando persevera nelle puntualizzazioni (XD).

 

... ma ora vediamo se riesco a chiudere con i Depeche Mode.

 

Fino a questo momento abbiamo parlato solo di Martin Gore, trascurando Dave Gahan. Lui è sempre stato schiacciato dalla personalità di Martin e Andy, ma ora che è lui la faccia della band e finalmente può dimostrare di essere più di un vocalist ... crolla. Il successo spesso fa questo effetto a chi non ha solide basi famigliari e quindi affettive.

 

Dave è uno di quelli nati senza padre. La madre si trasferisce nell'Essex per tirare a campare con 4 figli a carico. Qui pensa bene di sposarsi e quindi dare finalmente un cognome anche a Dave. John Gahan è un operaio che porta il pane a casa tutte le sere, si ubriaca al pub e guarda il calcio la domenica in TV ---> Un padre come tanti ma muore nel 1972 quando Dave ha solo dieci anni.

 

Forse per fare fronte ai costi della vita, non solo economici, che la madre cerca Len - il padre biologico di Dave. Dave racconta che un giorno al ritorno da scuola si ritrovò questo estraneo in casa della madre e quando questa gli disse che Len era il suo vero padre ... Dave le rispose che suo padre era morto. Fine della storia anche perché Len scomparve presto di nuovo e Dave non ne seppe più nulla. 

 

Quando non trovi in casa gli affetti di cui hai bisogno diventi affamato di certezze e paradossalmente inizi a cozzare la testa come una mosca contro il vetro di una finestra, nel vano tentativo di raggiungere gli altri. Dave disegna graffiti per tirare fuori la rabbia che non sa esprimere e ci finisce pure davanti al giudice che al contrario li trova solo degli scarabocchi ... e forse aveva ragione. Dave non ha particolari talenti artistici e questo è ancora più frustrante. Davanti al giudice ci tornerà così anche per furto d'auto e atti di vandalismo. Condivide la sua adolescenza con tutti quelli che saranno i compagni di una vita ---> Martin Gore, Andrew Fletcher e Alyson Moyet ---> Tutti avevano un talento, tranne lui. 

 

Dave è alla ricerca della propria arte e abbandona la provincia quando si reca a Londra per studiare da stilista/vetrinista. Siamo nel 1977 e la capitale inglese è in pieno fermento punk. Dave fa bisboccia con John Lydon ---> futuro Sex Pistols ---> George O'Downd ---> futuro Boy George con I Culture Club.

 

 

Questo è uno spaccato della Londra by night di quegli anni ... da qualche parte dovrebbe comparire anche Boy George, io non l'ho visto.

Sono anni in cui tutto è glam e la moda sublimata dal punk di Malcom Mclaren indica il futuro degli anni ottanta alle porte. 

 

Dave incontra Vince Clarke che cerca un vocalist per un piccolo progetto cui Dave suggerirà il nome Depeche Mode. E' l'occasione che Dave aspettava e ci si aggrappa con unghie e denti, anche se Vince considera quella solo un'esperienza come tante. Dave ci trascina dentro i suoi amici di sempre Martin e Andrew e ...Alyson che Vince nota subito per la sua bellissima voce. 

 

Vince considera quei provincialotti alla stregua di turnisti da studio e non esista a mollarli quando questi al primo successo si credono giù delle star. Si porta via Alyson Moyet ma i Depeche Mode iniziano la loro lunga carriera costellata di successi.

 

Dave però scopre che il tanto agognato successo artistico non lo mette a riparo dal suo male di vivere. Continua ad essere tormentato da un male oscuro che si agiata nel fondo dei suoi incubi di bambino. Sente che gli manca quella famiglia che non ha mai avuto e nel 1985 si sposa con Joanne Fox da cui avrà un figlio nel 1987. Sono anche gli anni di Black Celebration e Music for the Masses, l'apice di una carriera artistica che, paradossalmente, coincide con gli anni più cupi della band. 

 

Il matrimonio con Joanne è descritto sereno e Dave vorrebbe tanto essere il padre che non ha avuto per suo figlio Jack, ma c'è qualcosa che non funziona. Lui ha bisogno di realizzarsi e non ci riesce ne a casa con la sua famiglia e tanto meno con la band in cui tutti lo indicano come il vocalist e basta. 

 

Giungiamo dunque al grandissimo successo di Violetor e Dave si lascia "irretire" dalla sua press agent Theresa Conroy che sposerà lasciando la sua famiglia in UK per trasferirsi a Los Angeles. Studia canto e impara a suonare l'armonica a bocca, Theresa ne vuole fare un'icona del rock e lui ci crede.

 

Il successo ha effetti devastanti anche sugli altri componenti della band. La macchina dello showbiz li coccola e esalta ogni loro fragilità pur di distillarne soldi. Martin va in giro con un consigliere spirituale e Andy s'immerge in esperienze "psicadeliche". Intanto il tour va alla grande e macinano successi con conseguente stress crescente. Dave chiede più spazio e si scorna con Martin e Alan invece più fedeli alla struttura del band tradizionale.

 

Intanto il successo di Personal Jesus pretende dalla band una svolta più rock, anche perché nel frattempo l'industrial metal i NIN e anche Marilyn Manson hanno spostato l'elettronica su sonorità più alternative rock. Nel 1993 vedrà la luce Song of Faith and Devotion.

 

 

E' lampante la nuova struttura della band con Martin alla chitarra e Andy alla batteria con Dave che inizia a supplire la sua mancanza d'ispirazione artistica con l'eroina. 

 

 

Sono gli anni del Grunge e del suicidio di Cubin, un po' come aveva fatto Curtis agli inizi degli ottanta ... sono gli anni in cui ogni sogno dell'umanità sembra infrangersi contro una realtà che fa risorgere dal novecento i suoi incubi più orribili. Sembra che tutti i presagi nefasti intuiti dalla band nella seconda metà degli ottanta, si siano avverati con accenti forse più tragici. Ma oramai i DM sono assorbiti dal successo che li macina nel frullatore dello star system.

 

 

Se c'è una cosa buona nella malinconia è quella che non ti fa mai smettere di cercare. Cerchi sempre qualcosa che ti affranchi anche solo per qualche attimo dalla mestizia e allo stesso tempo ti permette di guardare effimere felicità per quello che sono ---> parodie grottesche di un desiderio. 

 

Nel 1993 Dave ha un infarto cardiaco a New Orleans a causa dello stress e dell'eroina che usa per sostenersi. Dave viene arrestato a Los Angeles nel 1995 perché si taglia le vene dei polsi ... perché nello stato della felicità è illegale tentare di togliersi la vita. QUindi è costretto a seguire un programma di riabilitazione alla "normalità". 

Dave è preda di deliri coscienti in cui lo raggiungono i fantasmi di un passato rimasto troppo allungo sepolto nell'inconscio. Viene curato e più volte messo al riparo da se stesso. Nel 1996 si fa un overdose di speedball e rimane clinicamente morto per tre minuti. Si salva ma se negli stati uniti esiste il diritto alla felicità è insito anche il dovere ad aspirare alla felicità. Dave se non si disintossica e porta un certificato psichiatrico che attesti la sua "rinata" gioia di vivere, sarà espulso dal paese. Intanto Theresa lo ha mollato ...

 

Intanto Martin affoga nell'alcol le sue incertezze e peggiorano le crisi epilettiche di cui è sempre stato vittima e Alan soffre di forti depressioni mentre ci si mette pure la sfiga e per poco un aereo militare non gli precipita in testa mentre sta andando in moto, Andy si rifugia a Dublino e remixa alcuni pezzi di quell'album che in fondo non gli piace. I DM s'incontrano ormai solo sul palco dove continuano a macinare sold out. Inaugurano un tour dietro l'altro, girano il mondo che li reclama ... ma perché? Loro non lo sanno e forse vorrebbero scendere da quella giostra.

 

Alan getta la spugna e abbandona la band, un altro colpo che spinge gli altri giù nella china del disfacimento. In questo assurdo momento entrano comunque in studio e incidono Ultra. Durante le registrazione Dave è travolto da se stesso e gli altri non stanno certo meglio. Esce nel 1997, il primo singolo è Barrel of Gun

 

 

Trovo questo video patetico. C'è Dave che si bea della sua condizione esibendola come trofeo. Sembra una di quelle starlette che concedono interviste dopo essersi schiantate in auto perché ubriache al ritorno da qualche party glamour. Qualcuno vorrebbe attribuirgli la frase tormentone del pezzo, ma lui smentisce e io ci credo. 

 

 

I's not good è a mio avviso il più brutto pezzo dei DM e sembrano la brutta copia degli U2 di Brian Eno, compreso Dave che fa la parodia di Bono. che volessero fare dell'ironia? Non lo so, certo è che l'umorismo non è nelle loro corde.

 

Sicuramente Ultra è un successo commerciale, specie di quei tempi in cui i dischi si cominciano a vendere assai poco. In ogni modo non è un disastro come successe per i The Cure con il loro esperimento caraibico. Come loro però cercheranno di mettere una pezza alla mancanza creativa con la pubblicazione di un greatest hits nel tentativo di bissare il successo della raccolta dell'85. Uscirà nel 1998 con un inedito.

 

 

Only When I lose myself costituisce quello zoccolo qualitativo sotto cui i DM non scenderanno mai, nel senso che è stilisticamente ineccepibile ma copiano lo stile DM come nel frattempo hanno imparato a fare tanti altri. 

 

Nel frattempo Dave continua a fare la star e si sposa l'infermiera che lo ha assistito durante la disintossicazione. La leggenda vuole che codesta signora non sapesse manco chi fossero i DM ... sicuramente conosceva il conto in banca di Dave, ma ecco che faccio il frocio linguacciuto ... bah, almeno lui non la metterà in cinta con un'iniezione di sperma come Michael Jackson fece con la sua d'infermiera ... però si trasferirà a New York come ai suoi tempi fece Marilyn Monroe, perché negli states quando devi provare di essere intelligente e avere talento, lasci Los Angeles e ti trasferisci nella grande mela. Sì perché Dave si prepara alla grande prova e pubblica il suo primo album da solista ---> Paper Monster del 2003.

 

 

Cui fa seguire un tour

 

 

La critica vuole che le tracce di questo album non risentano del sound dei DM ... bah, tolto lui che urla con piglio da rocker Bottle living a me pare Personal Jesus. insomma, tenuto conto che lavora con il meglio che offre il mercato musicale, il risultato è a dir poco mediocre. Tuttavia è il massimo che può dare ed è attorniato da una corte adorante che gli ripete che è un talentuoso, quindi torna dai DM chiedendo più spazio creativo.

 

Nel 2005 esce Playng the Angel 

 

https://www.youtube.com/watch?v=752Gev1guKw

 

John Revelator a me piace ma è un assoluto miscuglio di roba già ascoltata e il video parla da solo nel suo revival di momenti epici dei DM. 

 

 

Basta ... qui i DM sono diventati solo un brand commerciale che Dave usa per promuovere la sua presunta arte. Quindi gli porgo i miei auguri a lui e a tutti i suoi figli, sperando che almeno come padre sia migliore dell'artista.

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Sono felice, nell'avere letto il tuo report sulla loro storia, di non essere da solo a considerarli - dal greatest hits post Ultra in avanti- un "brand" in cui riciclano unicamente vecchie idee, dal "qui mettiamoci un chitarrone alla personal jesus" al "qui Martin mettici un po' di controcanto finendo con un vibrato, eh!" :)

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Silverselfer

Ti confesso che ogni volta io ci spero in un colpo di coda della loro carriera. So che prima o poi Martin scriverà qualcosa di eclatante ... lo so. Mi capita di sentirlo in certi remix che sgrossano la platina imposta dal mercato ... specie quello americano ... e ridanno l'accento elettronico alla sua inconfondibile "melancoarmònia".

 

beh ... perché non diamo un'occhiata al che fine hanno fatto .. Alison Moyet e  Vince Clarke. 

 

Ho appena letto su Wikipedia che Vince avrebbe trovato Alison con un annuncio sul giornale ... ma ne scrivono di menate! Del resto anche le top model sono state tutte scoperte per caso mentre passeggiavano o erano melanconicamente sedute in qualche bar ... bah ...

 

 

Questo era l'album da cui proveniva anche Only You rifiutata dai DM e nel 82 fu disco di platino in UK ---> Ascoltando oggi sta roba, mi sa che è stata una fortuna che Dave si sia scornato con Vince.

Nonostante il duo funzioni e venda parecchio, dopo il secondo album anche la bonaria e paziente Alison sfancula VInce, che nel 1985 inizierà la luuunga carriera con gli Erasure, lunga perché è praticamente solo con un vocalist ... giudicate voi.

 

 

Santa pace! Diciamo che non è proprio il mio genere ... 

 

Alison, invece, su cui nessuno avrebbe scommesso un penny bucato ... storiche sono le cattiverie che Boy George rifilava usandola come figura retorica ... del tipo "Ma come ti vesti! Sembri Alison Moyet" oppure "Ma come ti sei ingrassato/A sembri ... " e via discorrendo, Intanto però ...

 

 

Il primo album si chiama Alf perché nel periodo punk londinese Dave e Martin eccetera le avevano coniato questo nickname. Lei non è proprio l'immagine della pop star, specie in quel periodo dove le ragazze iniziavano a morire per anoressia ... la sua opulenza era vista con schifo. 

 

 

Alison ci mette tutta se stessa in questo album perché sa di avere solo questo colpo in canna e senza Vince, senza qualche nome talentuoso accanto, nessuno le darà una seconda possibilità. E' così che Alf, quel paperotto sgraziato che non è diventato cigno, si cucina con cura questo album scrivendolo e partecipando ad ogni fase di produzione ... è la sua scommessa con la vita ... se la perde tornerà sconfitta a Bilaricay a guardar da lontano la vita sfavillante dei suoi compagni di avventura ---> Tié! ----> Non sarà Madonna, ma con Invisible  riesce a entrare persino in classifica in america (!)

 

 

Si toglie la soddisfazione anche di vendere più di Vince, ma lei non è il tipo che porta rancore e, anzi, riuscirà anche a ricucire i rapporti con lui. Insomma, anche lei si ritaglia il suo spazio con Alf e salirà su tutti i palchi più importanti accanto ai suoi ex compagni. La sua carriera si concentrerà più sulla voce e meno nella parte creativa, anche se agli inizi dei novanta firma un lavoro tutto suo, arrivato dopo una raccolta di singoli che ebbe un successone.

 

 

Una carriera che gli ha regalato premi importanti anche se non la fama e la gloria, ma chissà se non è stata una fortuna.

 

Guardiamo, invece, un'altra ragazza che sul finire degli ottanta ha sconvolto la scena pop rock e condizionato l'immagine femminile nella musica, fino ai giorni nostri con una Miley Cyrus che le fa il verso.

 

 

E' il 1987 quando Sinead O'Connor debutta con The Lion and The Cobra. Il suo talento è evidente quanto la grinta e si scrive, arrangia e produce da sola ---> suo malgrado, perché la verità è che nessun produttore è disposto a farsi prendere a parolacce da quella ragazzina assai presuntuosa.

 

https://www.youtube.com/watch?v=5QFPfSfLi-Q

 

Sinead ha anticipato gli anni novanta almeno di cinque anni. Paragonate queste note a quelle ascoltate fino adesso e capirete quanto stava avanti rispetto ai compositori del suo tempo. Ottiene un immediato successo planetario anche grazie alla sua testa rasata e quei due occhioni da bamby ferito .. o sarebbe il caso di dire "incazzato".

 

Il suo più grande successo commerciale è Nothing compares to You, un pezzo originariamente di Prince ma che era una sola di seconda mano quando la raccatta lei e ne fa quello che è stata. Prince non gradisce la sua versione "piagnona" e lei gliene dice di tutti i colori. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=lFpregq5eJ4

 

Sì, a me non garba molto quel pezzo ... la preferisco più grintosa come in The Emperor's new clothes. Siamo già nei novanta e tra l'altro intraprende una relazione con il cantante dei Red Hot Chili Pepper ---> Bella coppia,no? Lui le dedica I could have lied in Blood sugar Sex magic

 

 

Certo che solo un folle come lui poteva imbarcarsi in una relazione con quella pazza (XD)

 

 

Strappa la foto del Papa quando tutti già lo davano per santo ancora prima di morire ... magari avrà avuto pure le sue buone ragioni per farlo, solo che non le ha capite bene nessuno. Comunque la sua fama di antipatica ormai la precede e alla fine i colleghi si rompono le palle di questo pechinese rabbioso che abbaia pure alla propria coda e rimane sola come un cane ... appunto. 

 

 

Qui viene contestata dall'intero Madison Square Garden durante la commemorazione dei trent'anni di carriera di Bob Dylan. I motivi sarebbero tanti, tra cui anche quel gesto di strappare la foto del papa, ma la verità sta nelle immagini di questo video. Lei è votata al martirio, cerca solo un altare su cui immolarsi ... sempre. Quando vede migliaia di persone che le lanciano improperi, lei offre il petto e lancia le sue urla da eretica stonando War e poi cade in lacrime. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=R29W_PvTT7M

 

Nel 1994 esce Universal Mother che è bellissimo anche se la critica lo snobba e i discografici lo pubblicano con assai poca enfasi. Di fatto si è inimicato tutti e nessuno ha piacere ad avere a che fare con quella pianta grane. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=MXyGEw8lHG8

 

Seguiranno dei piccoli lavori che non approdano mai a un vero album, tutti belli ma oramai solo io e pochi altri se l'andavano a cercare perché nessuno si occupava più di lei. Sul finire dei novanta si fa ordinare prete da una congregazione cattolica indipendente e cambia nome in Madre Bernadette ---> dichiarerà che la sua missione è salvare dio dalla religione. Dice di aver lasciato l'industria discografica, ma è l'industria discografica che non vuole più avere a che fare con lei, tant'è che non smetterà mai di tenere concerti. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=3ouqhCtIh2g

 

Non fatevi ingannare dal suo faccino e dalla vocazione mistica ... purtroppo non mi si caricano i suoi lavori più recenti, bah ... vacci a capire. Comunque dichiarerà di essere lesbica e poi si sposa a Las Vegas con un maschio, non si capisce bene chi dei due dopo una settimana chiede il divorzio. Nel 2012 annulla tutte le date del suo tour perché la ricoverano per un disturbo bipolare della personalità ---> nessuno se ne stupisce. Ora adora papa Luciani, che almeno da morto non se la prenderà quando quasi certamente sfamculerà anche lui. Amen.

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Gli anni '90 sono per me stati gli anni delle scoperte musicali, della creazione di un gusto per certe cose, dell'impazienza nell'aspettare che in edicola uscisse Rock Sound per ascoltare il cd pieno di Demo, e ogni settimana mettere il naso in edicola a comprare Game Power, ConsoleMania, l'odore della carta patinata che "sapeva di videogioco". E i fumetti del Corvo, e occhio a non perdersi nessun numero che poi fra qualche anno varranno qualcosa (valgono ancora un cazzo oggi) .

 

X files . Le puntate alle 23.30, e subito dopo Nightmare Cafe, una serie con Robert Englund che ebbe pochissimo successo. E ovviamente il giornalino di X files, l'altro giorno li ho ritrovati e mi sono stupito di quanti numeri avessi !

 

Star Trek, il flash ipnotico della prima puntata di The Next Generation che trasmisero su italia 1. Mania, follia, gadget, libri anche in inglese, l'iscrizione allo STIC, la coda al salone del libro di Torino per veder la plancia dell'Enterprise ricostruita dal fan club. 

 

Lo scontro tra i miei gusti musicali e quelli dei miei amici, e l'amalgama tra essi, scoprendo che poi quegli stessi gruppi erano legati nella loro vita reale. Dalla mia parte i REM di Shiny Happy People (tutto il pre-Monster per intenderci) e dall'altra i guns, i Nirvana.  E vieni a scoprire che Kurt Cobain ambiva musicalmente a creare un gruppo come quello del suo amico Stipe ma non ci riuscì creando appunto quei pezzi che, sebbene con 4 accordi in croce, sapevano creare quella rabbia che solo lui poteva trasformare in suono.

 

E la moda di coricarsi in mezzo alla strada, dettata da nonmiricordoneppurepiù quale film del tempo, e io (sfigato) a dire ai miei due amici ubriachi persi per mezza bottiglia di vino in pizzeria (ah la provincia! ligabue e pezzali saranno anche banalotti ma ci avevano centrato in pieno nel ricostruire tipiche immagini) di fare in fretta a fare la loro bravata che poi si doveva tornare a casa .

 

Tutto risulta un po' sbiadito, come questo pezzo proprio anni '90 che tanto ho ascoltato ma riproposto oggi dal suo autore, con quella voce ormai stonata ma ancora tanto d'effetto .

 

 

 

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Silverselfer

@GhostHunter77  Che bel contributo! Sai, la differenza dei miei novanta e i tuoi sta nel fatto che tu ti ci sei formato, mentre io li ho vissuti con la stessa età di chi li faceva. In un certo senso ---> sei figlio della mia "de-generazione"

 

 

Sensasciou con questo testo ha descritto chiaramente l'essenza della X generation che Irvine Welsh raccontò altrettanto bene nei suoi primi 4 o 5 romanzi. Saremmo dovuti essere i figli del consumismo, invece ne siamo stati le prime vittime. Del resto quella bufala ha mostrato fin troppo presto la sua fregatura. L'elemento tragico è che Berlusconi qui, ma Blair di là, piuttosto di Clinton dall'altra parte dell'oceano ---> sapevano che era un gioco in perdita eppure hanno continuato a vender fumo stile anni ottanta, passando la fregatura alla tua generazione ---> spostando ancora in avanti lo score della bomba ad orologeria. Una notte di queste voglio parlarvi di Alexander Langer ---> Uno schizzato suicida mezzo ebreo e pure comunista, nonché fondatore del movimento verde europeo ---> ma che prima di ogni altro aveva individuato non solo il problema, ma ad oggi - almeno secondo me - tracciò anche la via per uscirne ---> la cosa tragica è che non è certo il nuovo Blair italiano ad aver compreso la sua lezione, anzi ... ma lasciamo stare questi discorsi ... 

 

Ricordo vagamente gli 883 mentre di Ligabue so esattamente dove l'ho ascoltato per la prima volta in radio ---> Livorno mentre ero sospeso in un limbo in attesa del risultato di un concorso che avrebbe cambiato il corso della mia vita.

 

 

Però a me il Liga non garba ... adoro solo la sua chitarra. 

 

Beh, ma non c'è nessun altro che ha voglia di raccontare i suoi anni novanta? 

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Silverselfer

Stanotte volevo ricordare chi fosse Prince, anche lui smarrito lungo il corso degli anni novanta. Però si è fatto tardi e mi va di perdermi in musica più nordica. 

 

Lei l'abbiamo più volte già incrociata nei vari discorsi musicali affrontati, anche perché li ha saputi interpretare un po' tutti. Sto parlando di Bjork che ha attraversato i novanta come una cometa lontana, senza mai farsene coinvolgere veramente. Questo probabilmente dipende dalla terra da dove proviene: L'Islanda. Un'isola piena di contraddizioni, ma soprattutto ai confini del mondo. 

 

Credo che per capire la sua musica bisogni calarsi in quelle atmosfere. Ora io so che @Casper e @Wolf potrebbero contribuire in tal senso, avendo compiuto l'impresa epica di attraversare l'isola a bordo di una scatoletta di tonno (XD). Insomma, è veramente così "onirica"?

 

Bjork inizia la sua carriera quando ha solo 11 anni e incide un album di canzoni per bambini, in cui c'era anche questa I love to love.

 

 

Bjork è una piccola star, ma credo che da quelle parti la cosa non pesi poi molto sulla vita di tutti i giorni. Dopo qualche anno dalle canzoni per bambini, il punk arriva anche in Islanda e Bjork ha 14 anni quando forma una band di sole ragazzine le - Spit e Snot. Tuttavia le band vanno e vengono assecondo il livello alcolico delle serate.

 

 

Mi sa che i funghetti allucinogeni crescono nei prati anche in Islanda (XD) 

 

Non riesco ad orizzontarmi nella sua smisurata produzione dei primi anni (!) Preferisco andare ad orecchio e qui mi sa che stavamo nella fase dark dei primi ottanta.

 

 

Carino questo album ---> ho ascoltato quasi tutte le tracce e ricorda moltissimo i The Cure ---> Lei è una copia dark di Madonna, anche se scopre un bel pancione insieme all'ombelico. Il cantante è pure sexy!

 

Vi metto questo contributo solo per sbirciare cos'è un'intervista alla televisione islandese (se volete ascoltare lìesibizione saltate al quinto minuto circa)

 

 

Insomma, a tele monte pierino almeno un fondale lo avrebbero messo (XD)

 

Qui ha formato i Tappi Tikarrass  

 

 

Ok, mi ci sono ritrovato. Quelli dark vennero dopo i Tappi Tikarrass e costituirono l'esperienza inglese di Bjork fino al 1986. Di seguito al fallimento della loro casa discografica tornarono in Islanda e formarono una sorte di comune musicale che culminò nel progetto musicale noto come The Sugarcubes

 

Questa è la prima versione del singolo Bithday che li portò alla notorietà nella scena indie americana e inglese.

 

 

Sono loro la prima band rock islandese che il mondo conosce, ma Bijork contemporaneamente a questo progetto incide un altro album jazz che si guadagna il disco di platino e inizia a interessarsi di musica elettronica collaborando con il gruppo inglese 808 State 

 

 

Esisterà mai una canzone ... non dico brutta, ma almeno poco interessante di Bjork? Qui è con la band Jazz Bebop Trio ... ascoltate lo scat che fa sul finale.

 

 

Oramai Bjork è un talento cui l'Islanda sta a dir poco stretta. Agli inizi dei novanta si trasferisce in pianta stabile a Londra dove già la conoscono e tutti vorrebbero sperimentare questo piccolo genio che arriva dal grande freddo. Lei però non è una che si lascia incantare dai soldi o dal successo facile. Forse sta qui la differenza di essere cresciuti in capo al mondo. Come dice un proverbio americano "puoi togliere la ragazza dal paese, ma non il paese dalla ragazza". Veramente l'adagio ha un'accezione negativa, ma non nel caso di Bjork.

 

Per ora mi fermo qui, quando sta per incontrare Nellee Hooper e insieme incideranno Human Behaviour, Questo è il pezzo con cui la conoscerà in modo ufficiale lo showbiz e che le garantì un bel budget per il lancio del suo primo album da solista Debut.

 

https://www.youtube.com/watch?v=GCGveA39VYA

 

Sia ascoltando il pezzo sia guardando il video si ritrova la stessa cantante degli albori. A differenza di Sinead O'Connor, lei è in armonia con il mondo. Le manca il misticismo cattolico che produce contraddizione con la natura. Bjork è uno spirito elfico che conosce la violenza insita nel mondo, ma supera la morte attraverso la trasmutazione pagana. Diventa preda e cacciatrice, muore come Ophelia ma si scioglie nell'acqua per rivivere in chi la berrà. Insomma, faccio il confronto con il misticismo cattolico di Sinead che ci è sicuramente più famigliare.

 

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Silverselfer

Prima di ricominciare vorrei spendere due parole per Nellee Hooper che conia il sound dei primi novanta, da cui poi è scaturito il pop che ascoltiamo ancora oggi. Il primo lavoro che lo fa conoscere è la produzione del progetto Soul to Soul.

 

 

Nellee è bianco, lo dico solo perché non si direbbe dalla musica che produce. Geograficamente parlando è di Bristol e non a caso sarà proprio questa la capitale del Trip hop. Insieme a quel gruppo di produttori che formarono i Massive Attack c'era anche lui e realizzarono questo sound inconfondibile.

 

 

Un beat box potente ma minimal sormontato da archi che raccontano come in una colonna sonora. Questo nuovo genere riporta in auge anche un duo degli anni ottanta - Everything but the girl. Terry Todd remixa al drum & bass tutta la loro vecchia produzione donandole nuova linfa.

 

 

Se Terry diventerà uno dei più importanti produttori di drum & bass, l'altra metà del duo Tracy Horn presterà la sua bellissima voce alle produzioni più importanti del Trio Hop

 

 

Se uno vuole capire una musica deve sempre domandarsi di che droghe si fa e il trip hop è figlio della Chemical generation che se da una parte ti strema nei rave, poi, come si dice in gergo - ti fa "planare" fino all'altro fine settimana con generi estranianti come il Trip hop. Non bisogna dimenticarci che stiamo parlando di un periodo in cui si stanno perdendo tutte le garanzie sociali e seppure la crisi economica è stata rimandata, la flessibilità introdotta nel lavoro toglie già ogni prospettiva di vita a lungo termine. Si vive proprio tirando ai venerdì, cercando di godersi il fine settimana ogni volta come fosse l'ultimo.

 

I Massive Attack sono stati dei maestri in questo sound lento ma violento, che ti preme il respiro con un basso intensamente cupo. Altri a Bristol hanno seguito questo groove, come i Portishead che con l'album Dummy hanno veramente rivoluzionato il rock portandovi dentro il trio hop. 

 

 

Un altro grande produttore di Trio Hop è Tricky che ne anima le note poi gravi e nichiliste.

 

 

Questo è il quadro in cui si muove Nellee Hooper in quegli anni. Lui ne rappresenta l'accezione più conformista, ma non per questo meno creativa. Diciamo che è l'elemento che permette di comunicare il mondo rarefatto del trio hop con le grandi produzioni discografiche. Grandissimi nomi si rivolgeranno a lui da Madonna agli U2 o No doubt piuttosto dei Garbage, tutto però arriverà solo dopo l'incontro con Bjork. 

 

Chiudo il post e riprendo da dove avevo lasciato.

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Silverselfer

... mi sono appena andato a leggere cosa ne dice Wikipedia di Debut e vi invito a verificare sempre quello che ci si trova scritto. 

 

Mi sembra inverosimile che una compositrice come Bjork, che è giunta al suo "debutto" internazionale dopo una carriera lunghissima tra band e progetti musicali vari, si sia tenuta nel cassetto qualcosa aspettando ... aspettando cosa? Debut è certo un album importantissimo, ma è facile dirlo con il senno di poi. Persino Bjork oggi ha più volte dichiarato di non essere orgogliosa di averlo inciso perché fin da allora sentiva svilente l'unico intento d'incontrare il gusto musicale del momento. Quindi non direi proprio che fu un evento particolare per lei, se non per il fatto che la fece diventare una pop star.

 

 

Ovviamente c'è wikie che lo definisce un sound veloce e ballabile ... bah ,,, 

 

Io sento invece una Bjork assai stretta nelle note che lei preferirebbe strapazzare. Tuttavia, dovrebbe essere meno severa con se stessa perché, a mio avviso, riesce a portare in questo album molto di sé. Innanzi tutto i testi, ma anche l'originalità del suo punto di vista sul mondo ... certo mediato dallo showbiz che deve comunque farne un prodotto commerciale. 

 

 

ok .. wikie scrive che questo è un pezzo ispirato a Bollywood ... forse si confonde con It's so quiet.

 

io, invece, ci vedo molto estremo oriente ... anche nel video che mi ricorda tanto certe cucine dei ristoranti take way tra Thailandia --> Hong Kong ---> Shanghai ----> Giappone. Del resto Bjork vende moltissimo da quelle parti, forse per i suoi caratteri somatici e l'espressività del suo volto che ne fanno un maga in carne ed ossa. In ogni modo, sono gli Stati Uniti che la celebrano come star di primo livello.

 

 

Mi sa che wikie intende proprio Big time of sensuality quando asserisce "atmosfere ballabili" ---> cazzate ---> Sì, la traccia che c'è stata schiaffata sotto lo è, ma solo perché nessun arrangiamento sarebbe stato possibile altrimenti. In questo pezzo Bjork libera la voce e compie un esperimento assai simile a quello ascoltato da Yoko al Moma, con la differenza che lei ha senso musicale e comunque dà una forma al suono, anche perché usa delle parole di senso compiuto. Un testo tra l'altro tutto tranne che banale ecco qualcosa che i "conformisti" di wikie definirebbero "impegnato", ma che per il vero parla della stessa cosa

 

 

Sono due lavori rivolti a due mercati diversi, ma il lavoro di Kate Bush è concettualmente lo stesso di quello di Bjork. Anche dal punto di vista della vocalità, Kate non è perché lavora su note meno graffianti sia meno sperimentale di Bjork. 

 

Ma andiamo avanti.

 

Il successo come abbiamo visto può avere effetti devastanti, ma non è il caso di Bjork che pure dirà che accusò parecchio lo stress di vivere attaccata alla coda di un aeroplano intercontinentale e anche lei ebbe il suo stalker che prima la divinizzò e poi la voleva ammazzare. Tuttavia lei preferisce usare il successo per fare collaborazioni importanti e non solo gratificanti, come scrivere Bedtime per Madonna.

 

Post è il suo secondo album e arriva nel 1995. Bjork è nella posizione di fare quello che vuole e ci porta dentro tutti i suoi amici produttori da Nelee a Tricky o i suoi vecchi  compagni degli 808 State. Ne verrà un album assai meno commerciale e più orientato verso la sperimentazione elettronica e Nelee compirà un mezzo miracolo nel rendere tutto omogeneo e orecchiabile. Post è un album bellissimo che il Rolling Stone inserirà tra i più belli della musica moderna.

 

Inserisco la versione che preferisco di Army of me affidata agli Skunk an Anansie per la colonna sonora Sucker Punch ---> un po' lunghetta ma in pieno stile industrial e cyborgpunk

 

 

Di questo album ne esiste una versione non ufficiale che accompagnava l'uscita di ogni pezzo

 

 

Non sto seguendo un ordine cronologico ma d'ispirazione perché Bjork in Post ne segue diverse contemporaneamente. Qui abbiamo la Bjork elettronica che diventa il catalizzatore di tutta la sperimentazione, che abbiamo visto per quanto riguarda la musica elettronica comporta anche il coinvolgimento di tutta una serie di arti visive e Bjork è perfetta per interpretarle tutte. 

 

 

Possibly maybe è idealmente la seconda parte di Venus as Boy ---> torniamo in islanda che uno non ci pensa mai, ma non sta solo a metà tra europa e america, ma stando in capo al mondo è vicina anche all'estremo oriente.

 

 

Questa è una di quelle canzoni che mi ricordano esattamente una situazione, un luogo, persino il momento esatto in cui la track partiva nello stereo della macchina. Erano le cinque del mattino e dopo una nottata a pesca culminata con la rottura di un elemento della mia canna, con il mio carissimo amico optammo per un'altro genere di canna al calduccio. Andrew era sdraiato accanto a me, introno a noi il Connecticut e Bjork nelle orecchie ...

 

 

Qui Bjork recupera il suo passato dark che è sempre stato "panteista" cioè di forte matrice islandese. Lei diventa progressivamente orientale e anche l'occidente che potrebbe sembrare di gusto europeo, a me ricorda molto quello delle colonie inglesi di Shanghai. Tra l'altro anche gli aeroplani tanto cari alla sua narrazione, hanno uno strano sapore di seconda guerra mondiale ... a me ricordano un po' quelli che disegna Miyazaki.

 

 

Non ho inserito It's so quiet perché tanto lo conosciamo tutti il video e io rimango del parere che non si rifà a Bollywood, ma sono opinioni. Comunque musicalmente parlando fa parte di quella sperimentazione che impegna Bjork nel ripescare sonorità jazz che si sentono moltissimo anche in I Miss You.

 

https://www.youtube.com/watch?v=3KSw0RhtmGQ

 

Con Headphones Bjork inizia a esplorare l'universo usando il paradigma degli estremi che le è congeniale, cioè l'infinitamente grande contenuto nell'infinitamente piccolo e allora lo spazio chiuso dentro di noi diventa spazio sconfinato che si espande fino a raggiungere distanze siderali.

 

Eccola dunque registrare una versione di Cover me in una caverna islandese, l'effetto "spaziale" è incredibilmente realistico. E con questo chiudo lasciando gli ultimi due album dei novanta alla prossima volta.

 

https://www.youtube.com/watch?v=YN5CFdFjGbI

  
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Silverselfer

Prima di arrivare agli altri due album credo sia interessante vedere chi erano gli SugarCubes e quanto in realtà hanno intralciato la storia artistica di Bjork

 

Il nome dei componenti non li scrivo perché sono in islandese e francamente dovrei essere Rachmaninov per riuscire a digitarli bene, specie a quest'ora ... Basti sapere che sono la sintesi o l'allargamento progressivo di tutta una serie di band precedenti. Vi fa parte anche il marito di Bjork, un certo Eldon che però non ho capito chi è ... e la mia curiosità morde (XD).

 

https://www.youtube.com/watch?v=_S3_kACcprM

 

Guardando il video di Motorcrash ho notato ---> oltre alle sopracciglia ancora non punzonate di Bjork ---> che molti video a venire ne seguiranno le orme, tra l'altro con molti più soldi otterranno risultati meno interessanti ---> Secondo voi il marito Eldon è quello biondo che interpreta il poliziotto?

 

https://www.youtube.com/watch?v=u1ULAYKImUc

 

Secondo me è lui ... è quello che non suona e canta poco eppure sta sempre in primo piano ... bah ... 

 

 

Sempre interessanti i video di Bjork! Qui altre a una crocifissione laica, abbiamo persino una decapitazione di San Giovanni. C'è sempre una vena oscura nella creatività di questo passerotto e io credo che sia proprio farina del suo sacco perché è una costante in tutta la sua produzione artistica. 

 

In ogni modo, questi tre singoli facevano parte dell'album di debutto della band Life's too Good, del 1987; trainato dal successo del primo singolo Bithday. Seppure una realtà piccola gli SugarCubes sono distribuiti da due etichette indipendenti di riguardo One Little Indian in Europa e Elekta negli States. Del resto chiunque abbia un padiglione auricolare si accorgerebbe di quanto sia innovativo il loro sound. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=O3-GXtR0CMM

 

Here Today, Tomorrow, Next Week è il loro secondo album e arriva nel 1989. Il successo del primo album gli ha dato credito internazionale e come si vede anche dalla finitura del primo video Regina, le due case discografiche puntano molto su di loro. E' stato organizzato anche un tour tra Europa e USA. Insomma, c'è molta aspettativa e spera di far diventare gli Sugarcubes una band anche di successo commerciale ---> ma toppano di brutto! 

 

Eppure anche il sound è stato reso assai più appetibile al grande pubblico .. e forse questo è quello che li penalizza. Perdono originalità e rimane solo la loro cattiva pronuncia inglese a renderli diversi ... anche i sopraccigli ipertrofici di Bjork ... ma questo non basta. In Regina non credete anche voi che ricordano fin troppo i B52?

 

 

Considerate che Wing era del 1987 e entrambi le band si rivolgevano allo stesso pubblico, secondo me non era sbagliato pensare che gli islandesi s'ispirassero al loro sound. Nel primo album ci aggiungevano molto dell'eredità delle esperienze precedenti, qui invece ---> no. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=JBzvUl7XIAg

 

Con Planet va sicuramente meglio, tuttavia i B52 avevano già consumato il successo di Planet Claire che era un progetto assai più audace e sperimentale che al confronto Planet è assai ben poca cosa. Tolti i panorami islandesi nella loro musica non c'è niente di nuovo ---> tranne Bjork ovviamente. La sua voce fa la differenza, il suo apporto creativo visionario e la poetica sempre coinvolgente dei testi che scrive ---> insomma, abbiamo visto con i The Cure quanto Robert Smith ne fosse l'anima e quindi colonna portante, ma Bjork è donna e questo rende tutto più complicato secondo me. I maschietti di una band difficilmente ammetterebbero di avere meno talento della propria "vocalist" ed è così che solitamente le "vocalist" devono trovare una strada da soliste. 

 

Dopo questo flop le case discografiche non si sentono di perderci altri soldi con loro e loro si perdono in altre esperienze sparse. Solo Bjork manda in buca un disco di platino in Islanda con l'esperienza assieme al trio jazz che abbiamo già visto. (Eldon è il chitarrista ---> sono sempre i chitarristi che acchiappano XD).

 

Nel 1992 esce Stick around  for Joy 

 

https://www.youtube.com/watch?v=uEfU-q6ESfk

 

Da questo video risulta lampante quanto gli equilibri all'interno della band siano cambiati. Bjork nel frattempo ha mietuto premi e riconoscimenti mantenendo la sua carriera artistica in costante ascesa e sarà ancora una volta per lei che ci sarà qualcuno che spenderà un soldo per finanziare il progetto del ---> marito. 

 

Se vogliamo, fin dagli inizi è sempre stato così. Bjork da bambina prodigio ha trovato prestissimo l'amore della sua vita e si sa che le donne, a differenza degli uomini (gay compresi) si nutrono di questo sentimento mettendolo avanti ad ogni altra ambizione. Bjork ha fatto un passo indietro anche se stava avanti nel palco, ma alla fine l'evidenza è innegabile di quanto fosse lei l'anima creativa di tutto. 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=I4YkzLsmT8w

 

Qui sembrano i The Cure ..

 

Ora Bjork sta rivolgendo i suoi interessi verso la sperimentazione elettronica --> c'è un'intervista alla tv islandese dove lei fa degli originalissimi auguri di natale alla televisione, nel senso letterario del termine, alla fine parla di quello che vede nelle schede elettroniche contenute in un televisore aperto, come se si trattasse di una casa delle bambole, dove lei si perde divertita dal racconto di strade e ascensori che salgono attraverso i fili elettrici che portando gli elettroni al tubo catodico, creando quella magia che è riconducibile all'immagine del pensiero umano e in tal senso tutto questo è l'intento che muove la sperimentazione elettronica.  

 

https://www.youtube.com/watch?v=wcyp6cNnk04

 

Se stessimo parlando dei The Cure a questo punto Smith avrebbe sfanculato tutti ... moglie compresa ... imponendo le sue scelte artistiche. Chi sarebbe rimasto avrebbe accettato la sua ricerca creativa e ne sarebbe venuta una conseguente evoluzione del sound. Invece, la musica rimane inchiodata alla tradizione della band mentre gli spazi lasciati a Bjork si evolvono in una direzione che sinceramente ci azzecca proprio poco. 

 

A questo punto Bjork se ne volerà a Londra e incontrerà il successo, gli altri si perderanno nell'oblio artico, nel senso che stanno ancora là, ibernati negli anni ottanta a fare la loro musica cambiando nome alle loro band, ma non la sostanza. 

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Silverselfer

* Piccola chiosa sugli uomini che non si nutrono di amore ---> Non volevo sminuire il sentimento in sé, ma solo mettere in evidenza che un uomo difficilmente sacrifica la propria individualità per il/la partner. <--- Chiusa la chiosa.

 

Torniamo a Bjork.

 

Prima ancora di affrontare Homogenic - un album che secondo me determina l'apice di un'era, coincidendo con la trasmutazione del suo talento in forma eccelsa - bisogna seguire bene ognuna delle molteplici sfaccettature che la sua ispirazione riflette. 

 

Abbiamo visto come a soli undici anni Bjork diventa una sorta di Cristina D'avena islandese ---> sappiamo bene quanto il successo precoce possa pesare su una vita artistica, basta guardare i problemi avuti da Britney Spears o la Aguilera, ma ancora prima di loro altre starlette finirono anche peggio. Ora certo l'Islanda non è l'America e neanche l'Italia, che ha congelato la Cristina nazionale in filastrocche per sigle di cartoni animati. 

 

In ogni modo, Bjork figlia di Guomunds (i cognomi islandesi sono patronimici), già adolescente è animata da un talento che non le fa neanche intravedere i gratificanti benefici della popolarità è, invece, attratta dalle note e non esita un solo attimo a tornare nell'anonimato, iniziando una carriera artistica tra diverse band.

 

La Bjork ragazzina mostra per il vero una maturità sentimentale che lascia perplessi. Tanto talento spesso si riflette in una vita affettiva assai turbolenta. Lei no. Bjork s'innamora e diventa una madre giovanissima, ma anche questo non le comporta scompensi. E' moglie quasi "casalinga" ---> nel senso che fa da mamma anche al marito e da buona padrona di casa ---> è accogliente. 

 

Sicuramente in tutto questo gioca il ruolo importante di essere islandese. Una dimensione umana in cui è sempre potuta tornare e isolarsi. Del resto lei ha sempre avuto un coraggio "istintivo" di fare scelte dettate solo dal proprio cuore. Ora sicuramente questo le avrà comportato tante rinunce e non pochi patemi d'animo, tuttavia alla fine ha avuto la capacità d'investire sulla propria vita prima che nel suo talento. Ricavandone una famiglia vera, con un marito artista come lei con cui ha condiviso passioni e figli. Facendone le solide fondamenta del proprio spazio emotivo. 

 

Gli anni ottanta che per lei sono gli anni della formazione, quindi parliamo di adolescenza e post adolescenza, Bjork li trascorre mettendo su famiglia e nel contempo insieme al marito attraversa il punk il dark e sperimenta il jazz con la stessa maturità dei contemporanei.

 

Immagino che per lei non sia stato facile tenere il proprio talento eclettico in sordina, al fine di non diventare un terzo incomodo nella vita domestica.  Tra l'altro lei non è mai stata un'artista incompresa ... fin da ragazzina, quando la maestra le fa incidere quella demo dei Beatles per proporla alla casa discografica.

 

Io non ho ben chiaro il motivo per cui decide di mettersi alla prova con lo showbiz internazionale. Mi manca qualche tassello che mi aiuti a capire. Sta di fatto che a un certo punto, nei primi novanta quella scena musicale in cui è cresciuta pare non offrirle più gli stimoli giusti ---> forse è proprio la musica elettronica che l'attrae e siccome in Islanda proprio non c'era. Chissà, forse quel momento che i suoi biografi definirebbero "fortunato" in realtà per lei segnano un momento drammatico. Cioè quando il suo cordone ombelicale culturale si spezza e si ritrova a guardare da lontano anche chi ama. Una sensazione di solitudine l'avrebbe quindi spinta a cercare altrove una nuova vetta da scalare. 

 

 

Seguendo la mia tesi, cioè che lei non stia cercando fama e successo, o almeno questi sono l'effetto collaterale di un'altra motivazione. Lei vuole scandagliare i fondali interplanetari racchiusi nel misterioso universo della musica elettronica.

 

L'abbiamo vista collaborare con i più grandi guru della modulazione del suono cibernetico, diventarne una trasposizione concettuale in 3D. Bjork non è un profeta ma la balena che ingoia Jona, un grande ventre capace di rigenerare. Incontrerà i più grandi artisti non solo dell'elettronica, perché lei rimane una ricercatrice pura. Sonorità jazz che spaziano dalle corde di una chitarra gitana alle canne di bambù dello sho giapponese costituiscono i limiti di una metrica che non vuole avere confini. Come l'omino di Bozzetto, Bjork non può mai sentirsi appagata. 

 

In realtà Bjork si concede pochissimo allo showbiz o almeno non in misura che la sua fama richiederebbe. La sua natura di creativa le impone il bisogno di spazi di solitudine e ovviamente l'Islanda, cioè "casa", sono tutto questo. Aver messo in "banca" l'amore per i suoi affetti, le restituiranno con gli interessi i sacrifici spesi. La sua stessa terra gliene renderà merito quando il governo islandese le offrirà un'isola per ringraziarla. Lei poi la rifiuterà per rispetto del suo popolo, il quale però chiama comunque quell'isola "l'isola di betulla" (Bjork significa betulla).

 

Bjork negli anni del grande successo pop, trova il tempo - anche grazie al marito che è rimasto sul campo - per incentivare le nuove leve della musica del suo paese. Ecco dunque band come Sigur Ros che certo senza di lei non avrebbero mai potuto essere presi per la colonna sonora del Trono di Spade.

 

https://www.youtube.com/watch?v=3WYE5M_2MYo

 

I Sigur Ros che ascoltò Bjork però erano quelli di questa demo

 

 

Sicuramente fu la grande vena creativa di Bjork che spinse Lars Von Trier ad affidarle la colonna sonora per il suo primo musical cinematografico. Pare che fu la ben nota "testa di cazzo" Lars Von Trier che vincolò la produzione del film al "sì" di Bjork ad interpretare Selma. Le canzoni lei le aveva già realizzate tutte e rischiava di mandare all'aria tutto il progetto se non avesse accettato. Mi sa che Lars quando ascoltò le "Canzoni di Selma" con la voce di Bjork smadonnò parecchio e dichiarò il suo dictat "o lei o nessun'altra". 

 

ma ora ascoltiamo Scatterheart nella versione tratta dal film Dancing in the Dark, Selma ha appena ucciso il suo aguzzino e si rifugia nel proprio universo di quasi cecità per rielaborare l'accaduto attraverso quei suoni che da molto tempo hanno preso la forma dei suoi affetti ...

 

 

Questa credo sia la scena che ha consegnato la palma d'oro a Bjork come miglior attrice ---> Non se ne consiglia la visione per gli adoratori dei  musical della Disney happy end. 

 

 

Nonostante Lars abbia fatto passare la voglia a Bjork di continuare a fare l'attrice, credo che insieme abbiano fatto un film straordinario completandosi vicendevolmente. Lars non c'è riuscito a contenere il personaggio di Bjork dentro la sagoma di Selma, ma sicuramente la veemenza con cui ha sicuramente provato a farlo, ha costretto Bjork in una sorta di trans emotiva tale ... ci sono sequenze dove sinceramente la finzione scenica sembra scomparire totalmente. Non sembrano più immagini di un film, ma di qualche documentario fin troppo realista. 

 

il resto è storia del cinema ...

 

 

Ecco, ora siamo pronti ad affrontare Homogenic ...

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Silverselfer

 Buongiorno Notte!

 

                                                                  bjork-homogenic-300x300.jpg                                                                         

 

Eccola qui ---> La trasmutazione di Bjork ---> Spesso ... molto spesso ... le artiste interpretano una maschera. Per alcune di loro è un gioco da trasformista, come per Madonna. Altre usano le maschere per farsi notare .. vedi Lady Gaga. Succede, invece, a pochissime artiste di farsi smussare la faccia dallo stesso scalpellino con cui quotidianamente scolpiscono il proprio talento. Mina ad esempio è una di queste ma in genere tutte le grandi dive sono alla fine diventate icone proprio per questa ragione. Bjork appartiene a questa schiappa di personaggi e tra cinquant'anni, tutti la ricorderanno con questo volto.

 

 

Mi sono appena guardato una lunga intervista/documentario in cui Bjork dice delle cose molto belle e interessanti riguardo Homogenic. 

 

Quando ha iniziato a lavorare a questo album si è domandata cos'era diventata la sua musica. Nel senso che questa si ascoltava in tutto il mondo allo stesso modo. Lei ha visto in quello che chiunque altro avrebbe dedotto essere un merito, un difetto. In effetti, quando si piace a tutti si è diventati mediocri, privi di originalità.

 

Quindi Bjork ha deciso di immergersi di nuovo nella sua terra. Dice che ha volutamente dimenticato il sound globale per cercare di catturare il beat dei vulcani islandesi, uniti a degli arpeggi "patriottici". Fa poi un paragone molto interessante con la passionalità del mar mediterraneo diversa da quella del mare artico, ma non per questo meno irruenta. La passionalità islandese è sottomarina. E' interessante perché per lei i vulcani sono espressione emotiva di Gaia. I vulcani mediterranei in questo senso sono estroversi, solari mentre quelli islandesi sono sottomarini.

 

Un'altra cosa molto importante che dice è questa - La musica d'avanguardia non vuole essere capita. Lei, invece, vuole usare la musica come uno strumento di comunicazione. E' un dettaglio fondamentale perché la sua ricerca non è finalizzata a se stessa, bensì il suono sarà sempre unito a una parola di senso compiuto. In un certo senso il suo intento è molto più arduo.

 

 

Homogenic è l'album che io definirei del "grande ritorno". Sempre in quell'intervista dice che fino a quel momento aveva vissuto la musica classica con lo spirito di quando aveva quindici anni e le ispirava solo un lungo dito medio bello dritto. Qui lei la recupera con lo stesso spirito irriverente, senza curarsi di tributarle i soliti sacrali onori istituzionali. Le serve e la usa allo stesso modo di come cerca nuove sonorità con i sintetizzatori. 

 

 

Le parole che usa nei suoi testi sono riflessivi sulla sua storia più recente. Succede a tutti gli artisti dopo aver riscosso un successo planetario di chiedersi "cos'è il successo?". Bjork che è praticamente impermeabile ai "piaceri mondani" non patisce il fascino del red carpet ed è felice solo quando ritrova la solitudine della sua terra. 

 

Questo non vuol essere assolutamente il solito snobbismo di chi sputa nel piatto in cui mangia. Si tratta proprio di un bisogno creativo. Lo dice chiaramente in Hunter, quando si descrive come una viaggiatrice affamata di cose nuove, ma come un predatore che torna nella sua tana per consumare la propria preda, un viaggiatore deve sempre tornare se non vuole perdersi, senza più comprendere il nuovo che costituisce il proprio bottino. 

 

Ecco dunque cosa fa Bjork ---> torna per riprendersi quel metro di misura che le serve per comprendere quanto il successo le ha dato. 

 

 

In fondo non è cambiato nulla da Human behavior. Bjork vive continuamente questo transfert sensuale con l'universo, in questo video fino alla trasfigurazione spirituale. Bjork è una sciamana per cui l'elettronica è solo l'orecchio con cui si ascolta l'armonia cellulare o il ritmo dei quasar stellari fino al ronzio dei fotoni che attraversano lo spazio e il tempo. 

 

 

 

Insieme al regista Cunningham, qui Bjork ha fissato uno di quei punti stilistici dove tutto si divide in prima e dopo. La computer grafica ha raggiunto livelli tali da diventare "iperealista". In fotografia, per esempio, si è iniziato a notare che gli scatti digitali ritraggono una realtà diversa anche quando non vuole essere edulcorata. Bjork trova la metrica giusta per dare poesia a questo nuovo tipo d'immagine ---> assai lontana dal mediterraneo e molto sottomarina, ma non per questo meno passionale. 

 

E ora arriviamo a Pluto.

 

 

Questo è il brano che io ho adorato fin dal primo ascolto dell'album, a differenza di tutti gli altri che lo trovarono "dissonante". Un particolare che si nota dalle critiche, è che sono assai timide e piene di virgolettati e puntualizzazioni tra parentesi ---> sintomo che ormai Bjork ha degli estimatori così altolocati i cui strali fulminerebbero qualsiasi giornalista musicale. 

 

Sicuramente si tratta di un pezzo "dissonante", ma solo perché non ci sono archi che lo rendano appetibile. Pluto non sta per Plutone, che tra l'altro è stato declassato e prima o poi gli adepti al culto dell'astrologia dovranno farsene una ragione. Plutone sta per energia plutonica che diverge e deflagra dall'interno dell'atomo stesso. Implosione sta ad esplosione interiore della meta-chimica dell'anima ---> O io sono un genio (incompreso) che l'ho capito subito, o sono tardi tutti gli altri che ancora oggi fanno finta di non capire.

 

 

Se uno non lo capisce manco dopo aver visto questo video, credo che ci sia proprio una resistenza intellettuale ispirata dal timore dell'energia plutonica che rende le nostre anime atomicamente instabili. Soprattutto impossibili da imbrigliare in regole metafisiche. 

 

Oramai stiamo nella decade del 2000 e non so se è il caso di continuare a raccontare Bjork ... ci penserò la prossima volta. 

 

Buonanotte Giorno! (magari)

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Silverselfer

Ho riflettuto e credo che, oramai, non si possa lasciare il discorso della musica elettronica prima di concluderlo.

 

A tale scopo però non si può proseguire direttamente con Vespertine che, secondo me, chiude un certo discorso di musica elettronica e prosegue con una sperimentazione più propriamente musicale ... per intenderci, più vicino a una ricerca di vocalità del tipo di Kate Bush.

 

Dobbiamo ancora sondare quel sentiero che l'elettronica ha compiuto incontrando il rock, la stessa che poi partorirà il metal industrial degli anni novanta e quindi Nine inch Nails o Marilyn Manson. 

 

Storicamente parlando è pensiero comune datare le origini della musica elettronica con l'uso che ne seppero fare i Pink Floyd. Interessante sapere che Wright, il tastierista, usò dagli inizi fino al successo mondiale di Dark Side of the Moon, uno strumento Farfisa, quindi italiano.

 

http://www.youtube.com/watch?v=oV5rDUhXzBc

 

Qui stiamo proprio agli albori nel 1967, ma già si capisce come la loro musica fornisca una matrice fondamentale alla musica elettronica che arriverà, come la concepiamo noi, circa un decennio dopo. La differenza che c'è, per esempio, con l'importante sperimentazione che faranno anche i Beatles o anni dopo pure i Deep Purple, sta proprio nel concetto, nell'idea estraniante cui il suono porta ad un'esperienza destrutturante del pensiero umano. Il trip della musica elettronica è intergalattico e nello stesso tempo introverso ---> l'universo inteso come dimensione psichica.

 

Un altro artista solamente saprà imprimere a questo concetto una tale spinta da scindersi in un genere assestante che poi darà vita alla musica elettronica "ortodossa". Sto parlando di David Bowie.

 

 

 

Siamo in piena era del Duca Bianco, cioè dell'esperienza Berlinese di Bowie. Un personaggio quello del duca molto discutibile dal punto di vista delle simpatie naziste, tuttavia conferma Berlino come capitale della musica elettronica. 

 

Ora però lascerei le radici storiche che ci porterebbero a discutere di certi mostri sacri impossibili da trattare in due parole messe in croce. Questo ci basti per capire la direzione che prendono le due diverse ispirazioni. Diverse dal punto di vista stilistico musicale. Il sintetizzatore diventerà uno strumento unico nella musica elettronica, quando diventerà anche campionatore e quindi strumento di ricerca. Il suono puro da strutturare in un organigramma musicale sarà almeno agli inizi molto basico. Il ritmo diventerà il mezzo con cui si cercherà d'imbrigliare i nuovi suoni. Questo darà per effetto il synth pop britannico e tutto quello che abbiamo visto ne è scaturito. 

 

Ci fu, tuttavia, chi proseguì il discorso dell'ibrido tra rock ed elettronica. Gli Ultravox per esempio

 

http://www.youtube.com/watch?v=XDqAlVlmBbU

 

Comunque saranno sempre gli inglesi a farsene i migliori interpreti. In tal senso ho deciso di prendere a campione esplorativo i primi Eurythmics ... che ovviamente Wikie bolla come syth pop, ma del resto il metro di misura che usa è quello americano, cioè dal nome dello scaffale su cui si vendono e dal numero di copie piazzate sul mercato. Invece, l'album d'esordio degli Eurytimics è bellissimo.

 

 

In the Garden viene registrato a Colonia e vi sono collaborazioni pazzesche, specie se considerato che si tratta di un album di esordio. Il duo Dave Stewart e Anne Lennox racchiude un po' le due anime della musica elettronica. Il primo è un polistrumentista e produttore musicale eclettico capace di tradurre, sperimentare e interpretare ogni genere musicale, l'altra è invece una ricercatrice abile nel portare dentro al loro progetto musicale quelle tematiche care al genere musicale dell'elettronica, non ultima una smaccata androginia.

 

 

Aver toppato commercialmente il primo album costringe il duo a registrare in uno studio di fortuna su un tavolo di produzione a sole 8 tracce. La musica elettronica rappresenta l'unico modo di realizzare dei pezzi senza musicisti. "The Walk" somiglia molto ai primi Depeche Mode anche se la tromba marca il desiderio di contaminazione con la musica "tradizionale" e la voce di Anne non rinuncia ad estensioni vocali che tradiscono un cantato che dovrebbe essere apatico e distaccato secondo i canoni della musica elettronica ortodossa.

 

 

Annie e Dave capiscono che per continuare a produrre in completa libertà hanno bisogno di un riscontro commerciale che gli permetta almeno di campare. The walk li mette sulla strada giusta e arrivano a Love is a Stranger disposti a concedere molto in cambio del successo. Annie in particolare concede il suo carisma naturale ai media solleticati dal suo trasformismo con parrucche eccetera, che da adito a voci riguardo al fatto che in realtà si tratti di un uomo. Il singolo in sé non vende molto, ma il clamore mediatico fa centro e finalmente il duo può avere una seconda chance con il finanziamento per un nuovo album ---> Sweet dream ... are made of this

 

 

L'album seppure potrebbe essere frainteso con la new wave o new romantic o addirittura synth pop, se lo si mette direttamente a confronto con ognuno di questi generi risulterà diverso. Dave non si riconosce in nessuno di quei generi e Annie scrive e canta con lo stile dei suoi colleghi tedeschi .. per non parlare dei video che sono sempre delle rappresentazioni concettuali. In ogni modo, il successo arriva e possono tornare a suonare come vogliono.

 

Il successivo album, Touch, è molto sperimentale e con sonorità elettroniche che si declinano al pop solo per i due singoli che scaleranno le classifiche. A questo successo seguirà un flop registrato per la colonna sonora di un film, il quale regista gliela rifiuterà perché la trovava troppo brutta. In effetti For the love a Big Brother proponeva pezzi assai poco conformisti, tra i quali sex crime e questa meravigliosa Julia

 

 

Credo che il cocente fallimento di questo progetto spingerà gli E. verso due album molto pop rock e R&B solo per il gusto di provare di essere capaci di conquistare le platee internazionali. Ci riescono e anche con molta qualità. Dopo però sentono il bisogno di tornare alle radici e incidono Savage. Il grande pubblico abituato ad ascoltarli in una veste diversa non può capire questo genere che affonda le radici in un passato ormai un po' remoto.

 

 

Guardare questo video in fila agli altri pare in perfetta continuità, ma fu una scelta azzardata e che non li premiò. C'è da dire che nel 1987 la musica elettronica era cambiata, investita dal ciclone del beat acid house e garage music. I Depeche Mode erano praticamente rimasti soli a fare questo genere e la proposta degli Eurytmics suonò un attimino "vintage".

 

 

Secondo me i loro tre album migliori sono stati dei flop commerciali ---> In the Garden ---> 1984 for the love a big brother ---> Savage ---> hanno però in seno la metrica della musica elettronica declinata al pop rock. Solo che gli eurythmics non sono stati capaci di svilupparci sopra un discorso musicale, tenendo forse di più alle classifiche di vendita. 

 

In ogni modo è sulla loro esperienza che nei primi novanta Brian Eno portò gli U2 a Berlino e insieme provarono a battere di nuovo questo sentiero. Tralascio Achtung baby perché lo considero un album di transizione, sarà con il successivo Zoo Europa che Brian Eno, forse coadiuvato dal successo del primo album, può lavorare liberamente al suo progetto.

 

 

Il vero colpo di genio è stato far cantare Edge .. secondo me Brian Eno avrebbe fatto volentieri a meno di Bono e inciso l'intero album con lui

 

 

il terzo album fu Pop

 

http://www.youtube.com/watch?v=GUuCFxKPI3A&list=PL9D460E4AE21289FF

 

Tutto questo succedeva mentre i NIN in america creavano la scena industrial rock

 

http://www.youtube.com/watch?v=48UBhxzVOQ0

 

loro sono gli Skinny Pop e arrivando dagli ottanta quindi hanno una cifra stilistica più legata alle radici dell'elettronica

 

http://www.youtube.com/watch?v=CDKkRSUrTd8

 

e poi si potrebbe andare avanti con altri esempi, ma la sostanza mi sembra di averla grosso modo indicata. 

 

Sostanzialmente verso la fine degli anni novanta la musica elettronica aveva permeato tutta la scena musicale. Questo se da un lato può essere considerato un successo, in realtà segna la fine del genere specifico. Tutto è elettronica, niente è musica elettronica. Si perde la matrice originale e soprattutto le tematiche che l'avevano mossa fin negli albori. Operazioni come quella di Eno con gli U2 la riducono ad appendice ad uso e consumo delle star in cerca di restyling. Nei 2000 i produttori, francamente, si confondono con i DJ e la ricerca ormai è affidata agli ingegneri che fabbricano i suoni insieme ai tavoli di produzione, tenendo conto soprattutto dell'appetibilità commerciale solamente. 

 

Bjork incide Vespertine in questo momento storico e a una come lei non sfugge certo la banalizzazione che il beat box sta avendo. Del resto lo aveva già dimostrato con Homogenic scegliendo di dare più spazio alla ricerca musicale pura e preferendo un beat elettronico ruvido assai più vicino a quello delle origini. 

 

Mi sono un po' stancato di parlare di musica elettronica ... dopo bjork cambio registro. 

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Silverselfer

Negli ultimi giorni ho ascoltato Vespertine, Biophilia e Volta di Bjork ---> Belli e tutto ma non ce la faccio a parlarne senza andare fuori tema che sono gli anni novanta. Già sforo negli ottanta, se mi allargo ai 2000 è la fine ... e poi mi sono stancato, ecco. 

 

Invece, voglio recuperare un artista ingiustamente dimenticato e che, anche lui, si è perso ... diciamo che il grande pubblico ha smarrito durante gli anni novanta. Sto parlando dell'artista noto con il nome di Prince ---> il suo nome è proprio questo ---> l'artista noto con il nome di Prince --> lunghetto direte voi .. beh, per un periodo si è pure chiamato love symbol, nel senso che il suo nome era proprio un simbolo ...aspe' che lo cerco

 

185302_1_f.jpg

 

Questa foto è proprio esagerata! Insomma, questo è l'album del 1992 che potremmo definire eponimo, si chiamava proprio con questo simbolo, cioè il love symbol, anche se non sarebbe giusto dare un nome a un ... basta! 

 

Negli anni novanta cambiava nome come le mutande ... anche se, in effetti, lui è uno che mi sa che le mutande non le usa, o le usa poco o comunque preferisce stare senza

 

                                                                        lovesexy.jpg?w=300&h=300

 

meno male questa è venuta più piccola ---> Qui è sulla copertina di Lovesexy del 1988. 

 

Insomma, chiamiamolo Prince come giusto che sia per il meglio noto come "folletto di Minneapolis" (aridaje).

 

Chi è Prince? Beh, negli States fu l'antagonista di Michael Jackson, ma si sa che le case discografiche fanno sempre di questi paragoni inopportuni. Lui è proprio un genio assoluto - polistrumentista, capace di abbracciare ogni genere musicale con un estro creativo praticamente incommensurabile. Ovviamente, quando un talento di siffatta smisurata misura alberga in una sola testa, codesta capoccia risulterà un tantinello originale. 

 

Prince è un esteta all'ennesima potenza .. quindi è fondamentalmente innamorato di se stesso ... sessualmente parlando ha sempre lasciato perplessi perché è abbastanza effeminato nonostante si spenda molto per non apparire tale. E' fuor di dubbio che apprezzi smodatamente "la patata" ma non so se in stessa misura ami le donne. In un pezzo del suo album di successo Purple Rain si definiva così

 

http://www.youtube.com/watch?v=li9ffoLxNqk

 

I'm not a Man, I'm not a Woman, I'm something you cannot understand e in effetti ... 

 

In questo video si nota un'altra qualità che lui ha sempre tenuto che gli si attribuisse --> quella di ballerino; ma è noto quanto in realtà i coreografi dovessero penare per riuscire a non farlo apparire un manico di scopa ... del resto con quei tacchi a zeppa da cui non si è mai separato, già non muoversi come uno zombi era tanto! Sì perché è alto un soldo di cacio e senza quegli stivaletti si noterebbe solo un ciuffo di capelli che si agita sul palco. Una cosa strana è che in vita mia tutti gli esteti che ho incontrato erano tutti bassini ... chissà se c'è una relazione tra le due cose? Bah ...

 

Ma iniziamo da capo.

 

Prince Roger Nelson è praticamente un figlio di nessuno. Pare che suo padre facesse le pulizie negli studi di registrazione in cui riuscì poi a far lavorare il figlio che, immagino, fosse già un bambino prodigio. Per il vero si sa pochissimo del suo passato perché lui evidentemente non lo ama molto e preferisce raccontare una storia diversa ad ogni giornalista che gliene chiede notizie. Una volta disse persino di essere mezzo italiano, ma le voci più accreditate sostengono che sia sì un nero meticcio, ma per metà ispanico ... ma in fondo, chi se ne importa!

 

Nel 1978 viene pubblicato il suo primo lavoro. Questo album è già al livello di tutti quelli che verranno, e ne saranno tantissimi! Come in tutti gli altri lui produce, scrive, suona e canta e pulisce pure i cessi quando lascia lo studio XD. In realtà, vanesia e narcisista com'è, come farà spesso anche in futuro, si appropria di pezzi altrui spacciandoli per propri. Qui pare che parecchi pezzi siano stati scritti in collaborazione con Moon, un tale con cui Prince suonava nei locali e che poi farà apparire solo come coautore di Sof and Wet che era il singolo dell'album. Sia chiaro che questo nulla toglie a Prince che trasforma quei pezzi in qualcosa di molto di più ... e anche nell'album è eccezionale il lavoro che fa.

Basti pensare che in questo album suona 23 strumenti musicali diversi. Tra l'altro nelle foto interne del disco appare già nudo e anche in questo aveva le idee molto chiare XD.

 

http://www.youtube.com/watch?v=xG9FY4EIAnM

 

questo non è Prince ma MC Hammer che fece una cover del pezzo Soft And Wet, Anche qui già si nota una peculiarità di Prince che fa del sesso un suo riferimento costante ed esplicito. Il soffice e morbido decantato nel testo si riferisce proprio a quello cui è ovvio pensare. In quest'album però la sua "creatività" è frenata da Vicari che è il produttore aggiunto messogli alle costole dalla casa discografica proprio per controllare che non la facesse fuori dal vasetto. 

 

In realtà riescono a contenere i testi, ma non un'altra peculiarità dell'artista che ha le mani praticamente bucate. Per questo album riesce a spendere più di 180mila dollari che la Warner gli aveva dato per produrne ben tre. Seppure la critica lo definisce il nuovo Steve Wonder e Soft & Wet va in testa alle classifiche di vendita R&B, For You è economicamente un flop.

 

Comunque l'artista merita e la casa discografica finanzia un secondo album, questa volta omonimo "Prince" ma pretende il doppio delle tracce e vuole che il sound sia il più possibile commerciale. 

 

 

Questa è la versione di I Feel for You con cui Chaka Khan ne fece qualche anno più tardi una hit mondiale. 

 

L'album Prince è realizzato in tempi record per riuscire a tamponare l'emorragia finanziaria del precedente ed è sorprendente come Prince riesca a comporre dei pezzi sicuramente progettati per scalare le classifiche, ma allo stesso tempo siano anche originali ed eclettici. L'album va bene oltre le aspettative e Prince riesce ad andare in tournée, La musica dal vivo per lui è essenziale e sarà proprio con questa che tutti si renderanno conto delle sue grandissime potenzialità

 

Con le credenziali acquisite dell'abum "Prince", lui pretende di avere carta bianca per il terzo album. Dirty Mind apre gli anni ottanta in modo clamoroso e quando dico clamoroso intendo proprio col botto. No non parlo di vendite che invece furono un disastro. Intendo che questo album ha preceduto la New Wave europea, il post punk glam, il rock & Roll come si sarebbe trasformato tra dieci anni e addirittura un progressive beat che arriverà solo con la House music. Tutto in un solo album che oggi è ritenuto uno dei migliori della storia del rock moderno, ma all'epoca risultò assai ostico da masticare.

 

                                           350x450xtrend415_-_prince_dirty_mind_pic

 

capite da soli da questa immagine quanto il progetto fosse ardito. Soprattutto Prince è ormai on the road e suona tutte le sere, la sua musica è sul palco e non ci sta più nella dimensione "vinilica" come vorrebbe la casa discografica. La sua band è qualcosa di unico, tutti personaggi che man mano popoleranno quella che diventerà nota come la "corte del principe". Da menzionare Lisa Coleman che poi porterà nella band la sua compagna Wendy, ma ne parleremo in seguito. 

 

Dirty Mind contiene delle tracce come Head, in cui Prince immagina di essere l'autista di una sposa vergine e come nel tragitto la seduce facendole del sesso orale, pezzo seguito da Sister dove, invece, si fa la sorella. Sì, è vero che Jim Morrison aveva già parlato d'incesto eccetera ... ma Prince non racconta drammi, lui è lussurioso e ci gode come un "maiale" ... è questo che è inaccettabile. La sua carnalità è definita pornografia musicale perché non si propone come elemento di rottura o come una rivoluzione dei costumi ... è sesso fine a se stesso. 

 

Tant'è che nessuno ne fece mai delle cover e anche oggi nessuno si azzarda a passare quei pezzi in radio. Potete ben immaginare come la prese la Warner ... che però non può più controllare il folletto. Lui campa con i sold out che fa con i concerti, non certo da stadio, ma è instancabile e fa serate a go go con uno show che spacca e tutti i media ne parlano. E' una rock star controversa, ma è già una piccola star e la Warner deve abbozzare la sua linea creativa. 

 

L'album successivo è Controversy ... che ve lo dico a fare? SUPERLATIVO. Questo è il remix che qualche anno fa ne fecero i White Label, io lo  preferisco perché più fedele all'originale e ne rispetta persino il minutaggio, ma ne esistono altri milioni.

 

http://www.youtube.com/watch?v=EVKsG1BSjQY

 

Prince in questo album viene tacciato di comunismo, follia pura, solo perché in questo pezzo dice che la gente non può essere felice di essere sfruttata come animali da soma. Il suo è un invito a non spendere la propria esistenza dietro al successo del lavoro perché è una frode, ci rubano il tempo in cambio di pochi denari. Ovviamente per lui è la sessualità il massimo dell'espressione umana e lo dice nella traccia seguente con Sexuality.

 

L'abum chiude la facciata A con una ballata Do me Baby in cui lui canta in falsetto mentre gli praticano una fellatio, c'è poco di velato e il pezzo è ripreso in tempo "reale" con tanto di gridolini al momento dell'eiaculazione. Ma anche nel rock & Roll di  Jack U off parla di masturbazione anche se più ironicamente. 

 

Insomma, la questione è sempre la stessa, lui non è "commerciabile" nell'era dei video clip e del conformismo che man mano prende piede negli States. Da qualsiasi parte lo si prende non è classificabile. I suoi show sono al top, ma i suoi pezzi non vengono più passati neanche nelle radio di musica black, e non sopo per i suoi testi espliciti, i testi di musica nera sono sempre stati piuttosto spinti, ma per il suo sound che è ritenuti da molti troppo bianco. 

 

Nel 1982 Prince incide il suo primo doppio album, si chiama 1999, ve lo devo ripetere? ECCEZIONALE! Questo album nel 2008 è entrato nella Grammy Hall of Fame degli album musicali di tutti i tempi. 

 

http://www.youtube.com/watch?v=wDMacGAoqsk

 

Il doppio album è il primo vero successo commerciale di Prince ed entra in top ten delle classifiche di vendite. Però è tutt'altro che commerciale e nonostante sia un doppio contiene solo undici tracce, nel senso che sono lunghissime, un taglio improponibile per le radio. Solo Little red corvette è un pezzo radiofonico e ovviamente fa bingo ... tutto qua. Il resto rimane Prince ed io ho un bootleg live registrato a new york che è una delirante e graffiante "fottutissima" aggressione acustica che non ha nulla a che fare con il sound dell'album. 

 

Prince nel 1982 aveva già percorso tutti gli anni ottanta e quello che fecero gli altri dopo non fu altro che una manciata di note contenuta in qualcuno di questi pezzi. 

 

Ora Prince è pronto per il grande successo e tra l'altro ha formato i Revolution, la sua band storica. In cui ci sarà appunto la temperamentosa Wendy che, lui non lo ammetterà mai, firmò alcune delle sue hits più famose ... come Kiss. E allora, prima di passare a Purple Rain e alla consacrazione del mito, chiudo proprio con Wendy e Lisa che alla fine si scocciarono dell'egocentrismo del principe e decisero d'intraprendere una carriera da soliste. 

 

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  • 2 weeks later...
Silverselfer

E' tardi e domani ho una alzataccia con tanto di giornata pesantina da affrontare .... ma non ho sonno lo stesso e quindi vi racconto almeno Purple Rain.

 

http://www.youtube.com/watch?v=rOHVEeLQFEQ

 

Questo è un medley suonato per la serata dei Grammy in tandem con Beyoncé. Purple Rain  è il pezzo d'apertura e nella versione originale dura ben oltre otto minuti, è uno di quei pezzi che ha segnato la mia vita e non posso che parlarne bene ... il secondo pezzo molto dinamico è Sexuality tratto dall'album Controversy ---> notate come Prince sa trasformare poi il passaggio su Single ladies con il suo sound e della sua band, quella alle sue spalle è la sua corazzata, compresa Wendy alla chitarra. Chiude poi con Let's go crazy che è la traccia che apre proprio l'album Purple Rain.

 

Allora ---> Abbiamo già avuto modo di vedere come il primo lustro degli ottanta sia stato uno spartiacque tra il passato e il presente dello showbiz musicale. Prima, negli anni settanta, una band si faceva le ossa on the road e solo dopo aver riscosso un certo consenso di pubblico o di critica, riusciva a strappare un contratto discografico ... c'erano persino artisti che disprezzavano l'idea di essere sotto contratto, preferendo rimanere liberi eccetera.

 

Le case discografiche man mano che crescono con le vendite dei dischi, comprano fette di mercato e immettono soldi nel prodotto editoriale. Quindi abbiamo visto come questo poi trasformò band come i The Cure o i Depeche Mode e la stessa Bjork che più tardi di tutti abdicò alle leggi delle multinazionali del CD. Eppure anche lei il suo primo contrattino lo firmò intorno alla metà degli anni ottanta proprio in UK. I The Cure e i Depeche Mode pubblicarono in questi anni una raccolta di tutti i loro successi passati incassando un sacco di successo e un pacco di soldi. 

 

Prince è americano e da quelle parti si applica l'idea calvinista che se sei in grazia di Dio devi anche farci i soldi, altrimenti non conti un cazzo e tutti ti considerano una mezza calzetta. Prince era già una Rock Star stile anni settanta prima d'incidere Purple Rain, solo che viveva negli sfavillanti anni ottanta dei broker di successo e dei soldi facili e a lui i soldi sono sempre serviti per finanziare il suo utopico mondo di lussuosa beltade. Metteteci pure che tutti ormai parlavano di Michael Jackson che aveva venduto come mai prima di lui, ed ecco che Prince ci rosicava come una bestia. Certo 1999 aveva venduto bene, ma non era lontanamente paragonabile a Thriller .... seppure fosse artisticamente parlando, se non più bello, sicuramente più ricco e innovativo.

 

A Prince non bastavano più le buone recensioni o i sold out dei concerti, voleva le copertine platinate dei giornali, voleva la consacrazione a mito ---> capite bene come per un esteta vanesia tutto questo sia importante. Chiede alla Warner di trasformarlo in una pop star e questa accetta a condizione che rispetti le regole del mercato. 

 

Come era successo per Thriller, si pianificò tutto a tavolino con un budget milionario. Prince però non è un prodotto facile da impacchettare. Lui prima di tutto "non sa ballare" e soprattutto vive chiuso nel suo mondo musicale da cui proprio non si riesce a tirarlo fuori. Lavora solo con chi gli emana "vibrazioni positive" e conta poco se si tratti dei nomi più reclamati del momento. Purple Rain è un progetto che gli cuciono addosso e quindi niente video clip che sono il mezzo più usato, vedi MTV, e si preferisce produrre un lungometraggio che è sì un film che si proietta nelle sale, ma in realtà è una serie di video clip tenuti insieme da una trama assai blanda.

 

 

Come dice la voce narrante del trailer "prince, la storia, la musica, il film". Insomma, è più una docu-fiction sulla sua vita. In pratica c'è Kid (Prince) che è alle prese con un impresario di colore stronzo che vuole solo fare cassa e gli preferisce una band di ragazze le Apollonia Six, nome della leader della band che lui si scopa regolarmente e il resto è musica con lui che gioca a fare il rude boy assai improbabile andando in giro con una BMW col sellino da chopper e un assurdo frangi vento di harley california ... a mio giudizio il film è inguardabile ... o guardabile solo nelle parti "videoclippate" che sono l'ottanta percento del totale. 

 

Nonostante il mio disprezzo, il film è campione d'incassi e penserò al solito male, ma seconde me lo fecero stare in sala talmente allungo con un tale battage pubblicitario che non poteva essere altrimenti ... ma del resto anche con Thriller andò allo stesso modo ---> lo fecero diventare l'album più venduto della storia contando anche le copie date ai dJ che lo suonavano a go go nelle discoteche. 

 

Come per Thriller che con gli investimenti milionari nei video clip, fecero diventare questo media il maggiore mezzo di promulgazione musicale; anche il successo di Purple Rain al cinema segnò un cambiamento di stile dei film, che da allora diventarono una serie di video clip o comunque la colonna sonora divenne qualcosa di diverso dallo screenplay che era stato fino a quel momento, nel senso che a quello si accostò sempre una compilation di hits da classifica. Del resto già c'era stato Flashdance.

 

 

Tutto questo comporta una diversa metrica narrativa nel cinema, sempre più sincopata procedendo per stereotipi iconografici, dal punto di vista musicale inizia a trasformare il singolo, il vecchio 45 giri, in una sorta di colonna sonora che combaci con le immagini. Il singolo diventerà molto più importante dell'album che si trasforma in una serie di canzoni da videoclip. 

 

Questo però non può succedere a Prince che continua a fare del concerto live il suo baricentro creativo. Sarà sempre un limite ma anche un punto di forza ... sicuramente causa dei costanti attriti con la sua casa discografica che lo vorrebbe spendere meglio, mentre lui continua a produrre a go go inflazionando il mercato. 

 

http://www.youtube.com/watch?v=5ozUlcY-7VI

 

Tornando a Purple Rain progetto musicale, Prince ce la mette tutta per combaciare con la figura della pop star e ci riesce anche. La sua musica è bellissima ed è questo quello che poi conta, no? 

 

Quella nel video è Apollonia 6 ed era realmente una sua creatura musicale.

 

http://www.youtube.com/watch?v=2f7B1fKB-XU

 

Ne incontreremo molte di creature femminili provenienti dal suo letto, cui lui assai poco carinamente dava un numero ---> appunto Apollonia era la numero sei. Pare che a fargli passare la voglia di numerarle sia stata Madonna. La quale ballava in uno show di Prince nel suo periodo underground newyorchese. Pare, e sottolineo pare, che quando iniziò a piazzare i suoi primi singoli di successo come Holiday e Luky Star, cioè quando era solo una delle tante starlette della dance music e nessuno avrebbe detto che sarebbe diventata quello che poi è stata ---> lui pretendeva di darle un numero e i discografici anche l'avrebbero voluto perché questo le avrebbe procurato visibilità e anche credibilità. Inutile che vi dica il vaffanculo che si prese Prince e da allora si riconciliarono solo dopo parecchi anni. 

 

Incredibile a dirsi ma non riesco a trovare Computer Blue, ci sono solo delle cover che non rendono giustizia a questo grande pezzo. Credo si tratti di un problema di copyright perché è il solo pezzo firmato da tutta la band i The Revolution, con cui Prince a litigato in parte e forse questi hanno venduto i diritti alla warner che ha rotto drasticamente con Prince --- boh, peccato.

 

Se qualcuno lo trovasse, lo inserisca perché è importante.

 

Nel film che come abbiamo detto è una sorta di docu- fiction, Prince ha problemi creativi con un elemento della band ... indovinate chi? ---> Wendy. Il punto del contendere è proprio questo pezzo che lei ha scritto. Ascoltando questo pezzo s'impara a riconoscere la mano di Wendy compositrice. Lei è anche nella realtà un po' l'altro genio creativo della band. I The Revolution diventano diversi da tutte le altre band che ha avuto precedentemente Prince proprio perché c'è lei che insieme a Lisa che ha sempre arrangiato i pezzi all'ombra di Prince, diventano una spina nel fianco del folletto di Minneapolis. Si vogliono bene, per carità, e loro gli riconoscono il genio creativo, tuttavia sanno lavorare anche da sole. Wendy poi ha in sé abbastanza testosterone per incazzarsi e dire no, allora ecco che la band si divide ogni volta creando attriti tra i fedeli al principe e i ribelli. Una cosa che si noterà sempre di più negli album successivi, dove la mano di Wendy si sentirà progressivamente sempre di più, fino alla rottura con Prince. 

 

Ma ora passiamo a Dear Nikky che si è fatto proprio tardi .... ve la propongo nella versione dei Foo Fighter così evito i copyrigth del cavolo .. tanto è molto fedele all'originale, compresi gli urli.

 

http://www.youtube.com/watch?v=hswoc_zuDO4

 

Questo pezzo inizia raccontando di come Kid incontra Apollonia nella Hall di un albergo mentre lei si stava masturbando guardando un rivista presumibilmente porno. Continuando con apprezzamenti assai sessualmente poco edificanti e sessisti. Il contesto è quello del film in cui lui vuole proprio colpire Apollonia per il suo atteggiamento poco corretto eccetera ... Solo che Prince, nonostante tenti di obbedire ai dettami della Warner, gli sfugge la mano e per esempio, nella parte finale fa girare al contrario la frase "Il signore sta arrivando" o una roba del genere ---> conoscete la storia dei predicatori evangelisti americani che accusavano i cantanti rock di mettere messaggi satanici subliminali nei loro testi, e a riprova di questo facevano girare al contrario i vinili sostenendo di distinguere frasi demoniache ... ecco, Prince irride proprio loro e negli States questi soggetti sono assai suscettibili. Metteteci il passato con delle canzoni come quelle di Dirty Mind ed ecco che scoppia un mezzo scandalo.

 

Non so quanto questo clamore sia stato poi voluto dalla stessa casa discografica, perché all'epoca si ricorreva spesso a questi mezzi per suscitare clamore mediatico. Però questa volta scoppia proprio un vero e proprio caso politico. La prende a male la Boldrini dell'epoca che in america era la moglie di Al Gore. La volgarità nella musica pop va arginata e lei fonda un movimento che culminerà con la famigerata etichetta 

 

parental-advisory-i8089.jpg

 

Oggi è un brand diventato un cult della pop art, tuttavia è uno strumento di censura che ha il suo peso. Per esempio la walmart, che è la più grande catena di super mercati americani, non vende cd che la commissione di vigilanza bolla con questo adesivo. Chi compra ancora i CD? Direte voi .. beh, se uno li vuole comprare certo non li trova più nei negozi di dischi che sono scomparsi come genere specifico e la Walmart ha una vasta scelta a prezzi molto convenienti, quindi ... 

 

Accidenti si è fatto stratardi! 

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