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"Sindrome da replica" e mondo gay


Ilromantico

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AndrejMolov89
Un altro fenomeno che è collegato all'anaffettività di molti gay, e che meriterebbe un thread a parte, è il preoccupante dilagare della prostituzione nel mondo omosessuale. In effetti, per un gay abituato a dissociare il piacere sessuale dal coinvolgimento affettivo, fin dalla giovane età, è molto più facile monetizzare il proprio corpo. Specialmente in periodi di recessione economica, a molti pare un'ottima soluzione riuscire a ricavare proventi da un'attitudine che sembra farsi seconda natura.

 

Personalmente ho notato che sempre più gay che frequentavano i locali (bar, disco e simili) considerati inavvicinabili per gioventù, bellezza, prestanza etc., dopo che è cessato il rapporto con la persona che di fatto all'epoca li manteneva (essendo stati mollati per eccesso di corna), si ritrovano nelle strade a piatirsi la clientela di danarosi maturi insieme con gli extracomunitari.

A vent'anni fanno le divissime, sostenute da un papi che se le scorrazza in giro riempendole di benefits e che per ricompensa viene tradito senza scrupoli o pudore. A 24-25 le trovi già a smarchettare senza vergogna in strade degradate, dove si vendono per poche decine di euro.

Ne vogliamo parlare?

Secondo me vivi in un modo alternativo, o vivi nelle favelas brasiliane. La prostituzione omosessuale è appannaggio anche di etero paradossalmente, perché sanno che guadagnano, non è una questione omosessuale, ma di guadagno trasversale. Poi il resto dell'analisi lascia un po' perplessi visto che questo quadro è caratteristico di una realtà che non esiste in questo universo. 

Per il resto quoto il romantico evitiamo di degenerare in discorsi prettamente sessuali, io lurko questo topic e mi piace leggerlo see you

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Ognuno ha una sua scala per decidere cosa sia peggiore e cosa no. Senza dubbio quello che denunci tu è negativo e fa certamente parte degli atteggiamenti negativi che denunciavo quindi non vedo proprio in cosa siamo stati superficiali.

 

Tu Ben81 ed altri sostanzialmente accusate certi gay di voler giustificare

ogni difetto dei gay riportandolo a fattori esterni di discriminazione.

 

Non è vero

 

Io ti ho fatto un esempio di un gay stronzo - e ne esistono - che non giustifico

affatto, tuttavia dopo averti fatto questo esempio, mi viene replicato che questo

tipo di gay ( che esiste ed è stronzo ) a voi non interessa.

 

Non interessa perchè si presume che questo tipo di comportamento sia tanto gay

quanto etero ( io non ne sarei così sicuro...in misura delle difficoltà oggettive in

cui i gay vivono possono essere spinti ad essere anche più cinici e/o stronzi, certo

non posso dimostrarlo...ma non sarebbe illogico ipotizzarlo )

 

Siccome l'utilitarismo, l'egoismo e la stronzaggine non sono riferibili ad una caratteristica

collettiva gay, ma al più a caratteristiche personali e situazione sociale generale, non

interessano...o è per il fatto che un gay stronzo - seppur nel male- dimostra di "avere le

palle" ? 

 

Se il discorso deve terminare con: i gay non hanno le palle, i gay sono dei quaquaraqua

( Ben81 ed il Romantico )

 

Io vi devo replicare: siamo sicuri che sia sempre vero? Perchè quando si parla di affermazione personale,

individuale non mi pare che i gay siano tutti così deboli...come voi dite. Si tratterà quindi di stabilire anche

dove i gay hanno dispiegato i loro punti di forza....altrimenti questo discorso non conduce a niente.

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Io deduco facilmente, invece, in che mondo vive chi si pone questioni sul mio, che è quello reale: evidentemente costui "vive" in una dimensione esclusivamente virtuale, ovvero in quell'altra declinazione del ghetto che può essere un forum gay :-)

 

Negare il dilagare della prostituzione omosessuale mi sembra veramente ridicolo, paragonarla a quella eterosessuale è la solita omogogia mimetica che cala sul problema il velo pietoso della suorina del gay politically correct.

Ripeto, occorrerebbe un thread specifico per discutere di questo tema scomodo. In linea di principio è doveroso precisare che è legato alla questione dell'anaffettvutà, come ho spiegato sopra. E no, @caro Romantico, non è vero che non c'è mercato per questo genere di commercio: se sei giovane e bello forse non hai difficoltà a trovare un partner, e spesso sei di bocca buona e ti contenti di chiunque frequenti il tuo ghetto. Ma poi, quando i vent'anni passano, o semplicemnte quando ormai non vali più niente carnalmente perché sei inflazionato, puoi cavartela per un po' cambiando città o paese, ma prima o poi due conti li devi fare - naturalmente se hai qualche soldo nel borsellino, altrimenti non resta che autoimporti la pace dei sensi.

Edited by akinori
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AndrejMolov89

 Non vivo assolutamente in un ghetto, ma se permetti potresti portarmi dei dati su quanto affermi? Fin'ora porti un ipotetica realtà o che hai sentito da terzi, oppure hai elaborato tramite esperienze personali, e se permetti queste non coincidono con quello che ho visto e osservato; se porti dei dati, ben lieto di discuterli. 
 Per una volta spezzo una lancia in favore al Romantico, il quale stai deliberatamente offendendo, come per dire che lui non è altro che un corpo da scopare. 

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Ilromantico

Che palle avrà mai chi fa del male al prossimo??Il male è da codardi, da vigliacchi, da deboli. Non ci vedo nessuna forza nell'egoismo, stronzaggine o utilarismo.

 

Poi comunque sono discorsi complessi e articolati, ma la percezione individuale può essere comunque viziata da mille fattori. In soldoni, viviamo in un'epoca cosi di transizione per i gay che è molto facile e normale credere che le propie idee siano giuste e non così sbagliate, ma non è detto col senno di poi che sia realmente così. Come nell'esempio un egoista resta tale, non è che le delegittimazioni dell'epoca, personali o le proprie percezioni possano comunque cambiare la realtà delle cose.

 

@@akinori apri un topic apposito se l'argomento ti appassiona tanto, ma qui si sta parlando d'ALTRO! Poi non ho capito, era un tu impersonale o ti riferivi a me?

Per il resto i gay hanno le saune, cruising, grindr...da quel punto di vista non spendono nulla al contrario degli etero che non sei belloccio devi sudare o pagare per far sesso. Ti dico solo che nelle saune etero si pagano le ragazze o agli show erotici deve spendere vagonate per rimediare una scopata(racconti di amici sia ben chiaro!;)). I gay non hanno sti problemi, fidati.

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@Il Romantico, non mi riferivo assolutamente a te, era un tu impersonale, ci mancherebbe altro. Non ti conosco nemmeno!

Evidentemente qui c'è qualcuno che vuole seminare zizzania allo scopo di distogliere l'attenzione da un argomento scottante. Devo però farti notare che non è tutto gratis: anche il gay che si vive il suo limitato periodo di appetibilità deve pagare per entrare in quelle strutture (saune etc.) dove può "socializzare" il suo corpo. Poi quando, si raggiunge la data di scadenza, si ricorre ai "professionisti". Sarebbe difficile anche fare delle statistiche perché molti gay tendono a mentire su questa propensione inevitabile (per Tondelli era il destino dei gay dopo i 25-30).

Tutti a dire: "io non ho mai pagato e non pagherò mai". E poi scopri che l'escort di turno conosce tantissimi tuoi amici "insospettabili" che hanno smarchettato e smarchettano senza pudore...

Dirò di più: molte coppie (aperte o no) si sono formate proprio così: lui batteva e l'altro l'ha "chiuso", come si dice in gergo.

Naturalmente poi sulla formazione di una coppia vengono sempre inventati di sana pianta dei miti di fondazione (ci siamo conosciuti alla Biennale di Venezia o al festival di cinema omosex di vattellapesca...)

Nessuno ammetterebbe mai che il suo partner è un ex mercenario.

Edited by akinori
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AndrejMolov89

I dati di quello che dici, akinori. Te li ho chiesti per poterli commentare, non ho trovato nulla ma visto che paventi quest'esperienza, metti i dati di ciò che dici, altrimenti come posso rispondere o per lo meno "convincermi" di quello che stai dicendo?

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Ma leggi quello che scrivo? Probabilmente i dati non ci saranno mai, perché si tende a mentire sull'argomento. Anch'io francamente avrei difficoltà, credo, se fossi un marchettaro, ad espormi su questa cosa.

Però se frequenti il mondo gay prima o poi questa realtà la scopri. Se si vive solo nel mondo virtuale è normale rifiutare questa cosa, perché sicuramente non è molto piacevole.

Forse delle statistiche si potrebbero fare consultando gli escort, ma non credo che ai gay interesserebbe fare un lavoro del genere. Certo non converrebbe alle tradizionali associazioni che patrocinano la Causa...

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AndrejMolov89

Avevo letto male, scusa. 
Comunque giacché non ci sono dati, come sei sicuro che esista questo fenomeno così lampante? Cioè, come lo noti? Perché sembra che te lo abbiano riferito terzi. 

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Cerchiamo di non scadere nella sociopatia :)

Davvero mi domando che razza di gente frequentate

e anche che genere di persone siete

per attorniarvi di certi personaggi

(che siano marchettari, clienti,

quarantenni peterpan o altra varia umanità...)

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Allora, all'inizio l'ho notato io personalmente, ma indirettamente: non poche volte ho visto in strade note per questo tipo di fenomeno dei tizi che un tempo frequentavano disco, ber e locali vari. Per diretta esperienza personale, invece, ho scoperto che molti ragazzi con cui avevo avuto rapporti erano mantenuti da persone di mezza età o si prostituivano occasionalmente (capendo a posteriori perché si rifiutassero di instaurare una relazione seria con me, accampando mille false scuse).

In seguito ho cominciato a frequentare un'associazione gay non "ufficiale" della mia città, e ad un dibattito interno sulla prostituzione sono stati invitati due escort. Un dibattito molto interessante, perché questi due si definivano etero (essendo uno fidanzato e l'altro sposato con una donna) e parlavano appunto, della concorrenza di tanti gay che adesso fanno il loro stesso lavoro (loro li chiamavano "effeminati", ma con un termine dialettale peggiorativo, appunto per distinguere il moro modello di virilità "gay" da quella "etero"). E raccontavano che la loro clientela era diversa e quindi non avevano tante preoccupazioni concorrenziali, dato che agli "effemminati" mercenari spesso si rivolgevano altri gay "effeminati", mentre a loro che si definivano "etero" si rivolgevano altri "etero", spesso sposati o fidanzati, in cerca di trasgressione, oltre che altri gay da cui erano ritenuti più virili rispetto ai cogeneri.

Con uno di questi escort, peraltro laureato, persona intelligente e colta, ho instaurato dopo una bella amicizia. E grazie a lui ho scoperto che tanti miei amici gay "duri e puri", e aggiungo insospettabili (insospettabili nel senso che non sembrava proprio che avessero bisogno di rivolgersi a marchette, non essendo nemmeno trentenni, e assidui frequentatori di saune, dark room etc.) erano stati loro clienti. Da qui è nata una mia curiosità, e grazie al mio amico ho avuto l'opportunità di intervistare altri escort, che mi hanno offerto uno spaccato della vita omosessuale mercenaria italiana a 360 gradi (e sì, perché molti di loro lavorano anche in trasferta in grandi città come Roma o Milano, o addirittura vanno in Germania, dove pare ci siano i clienti che pagano meglio). E tutti mi hanno confermato che a partire dalla recessione economica il loro mercato è stato inflazionato da queste nuove leve che si vendono a prezzi concorrenziali (tariffe tipo rom e rumeni per intenderci) che non sono veri e propri escort ma più "ragazzi di vita versione gay". Ho intervistato anche qualcuna di queste neo-marchette, con una certa difficoltà. E c'era chi veniva da una relazione con un altro gay finita male, chi era stufo di lavorare in un call center, chi sperava di incontrare l'uomo della sua vita in questo modo (). Persino un laureato con problemi di identità di genere che lo faceva non perché avesse bisogno di soldi, ma perché, a suo dire, Vladimir Luxuria avrebbe sdoganato la prostituzione indicando alle nuove generazioni gay uno stile di vita "easy". Insomma, avrebbe svolto con i gay - in un certo senso e dal lato opposto, confessando il suo passato mercenario - grazie al suo esempio e al suo carisma, lo stesso ruolo svolto da Berlusconi per le donne etero (le famigerate "olgettine"). La vicenda ha finito con l'appassionarmi e sto cercando quanto più materiale possibile su questa cosa, intervistando un maggior numero di persone, sia clienti che mercenari.

Edited by akinori
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Ilromantico

@@Almadel se non hai niente di utile da aggiungere evita di intervenire. Sei l'ultimo che può permettersi di insinuare che razza di persone siamo visto che tu sei il primo a cui andrebbe fatta questa domanda.

 

Gli amici non sono tutti perfetti e privi di critiche o difetti, ma non per questo dovrei mettermi a discriminare certe persone e le critiche sono comunque a fin di bene perché vorrei che tutti vivano bene e felicissimi. Io la realtà la descrivo senza censure e per quello che è, se poi tu la vuoi edulcorare o selezionare persone in modo discriminante per vedere il mondo finto che vuoi vedere, beh quello è un problema tuo. Smettiamo però di raccontare balle tanto per fare i fighi e gli esperti. Esempi positivi ne conosco, ma la valanga di gente che conosco (e non vivo nella tua realtà provinciale) non da come media molti esempi positivi o di speranza. Questo non esula comunque che possano essere amici o gente con cui piace uscire, io NON giudico e discrimino nessuno al contrario di te.

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Io so bene che "razza di persona sono"

e francamente non mi stupisco di conoscere così pochi prostituti.

 

Forse vivere in una realtà provinciale come la mia mi ha permesso

di conoscere e frequentare persone mediamente migliori di quelle che conoscete voi.

Forse è anche vero che sono piuttosto selettivo, ma sarei cauto a giudicare le persone

qualora ne conoscessi "una valanga", perché sarebbe per forza un giudizio superficiale.

 

Conosco ovviamente anch'io dei single, ma lo sono perché sono un po' complessati

o decisamente bruttini o con un carattere piuttosto difficile.

Non conosco nessuno che sia single perché vuole volare di cazzo in cazzo

o perché "non vuole crescere" o perché "da giovani si prostituisce e da vecchi si paga".

 

Credo anzi che - caso per caso - qualora si approfondisca una conoscenza

si vengono anche a scoprire le motivazioni profonde che stanno dietro a certi comportamenti

che a prima vista ci sembrano incomprensibili.

 

Ovviamente se una persona non mi interessa non la approfondisco

e se non la approfondisco non posso sapere perché agisce in un certo modo.

"Essere amici" di qualcuno per me non vuol dire andarci a ballare

e poi sparlare alle sue spalle della sua vita privata.

"Essere amici" significa sapere cosa sta alla base della loro solitudine

o del loro bisogno di continue conferme sessuali o della loro incapacità di prendersi un impegno.

 

Magari mi sbaglio, ma mi pare che traiate molte conclusioni

sulla base di pettegolezzi da bar gay

e che vi dedichiate poco a capire le persone,

anche le persone con le quali uscite.

 

Sia chiaro: io frequento i gay che frequenta Greed89.

A farla grande saranno un centinaio di persone dai venti ai trentacinque anni.

E io giudico le persone. E mi sembrano tutti bravi ragazzi.

Con tutti i problemi che hanno direi che "immaturità", "voglia di cazzo" o "prostituzione"

siano proprio agli ultimi posti, se non agli ultimissimi.

(Vengono in associazione perché non si trovano bene nelle chat o in discoteca

e poi si fidanzano e fanno amicizia tra di loro, ma non mi sembrano diversi da quelli del forum).

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Che palle avrà mai chi fa del male al prossimo??Il male è da codardi, da vigliacchi, da deboli. Non ci vedo nessuna forza nell'egoismo, stronzaggine o utilarismo.

 

 

Ma è ovvio, nessuno vuol fare l'elogio della cattiveria.

 

Il punto è che a me pare la vostra critica ( non quella di akinori che ovviamente

veleggia versa altri lidi...prostituzione etc. ) sia una critica che si incentra sui gay

indecisi, quelli che non si impegnano o non sanno bene cosa vogliono o dicono una

cosa ma ne fanno un'altra....insomma quelli che Ben81 chiama "quaquaraqua"

 

Ci sono? Ovviamente sì...probabilmente il loro numero decresce con l'avanzare dell'età

ma alcuni gay non ce la fanno a superare certe difficoltà o ci mettono più anni di altri etc.

 

E' una percezione molto focalizzata sul trovare un partner affidabile-serio, che non dico neanche

sia un'ottica sbagliata ma certamente è un fortissimo ritaglio. A chi oppone che esistono certe difficoltà

chi le ha già superate può replicare che gli altri sono dei vigliacchi, anche questa è una possibilità indubbia.

Ma non è detto neanche che un gay non indirizzi i propri punti di forza su altri obiettivi, la carriera, il successo

e l'affermazione personale...sacrificando-comprimendo la sfera gay della propria vita a favore di altro.

 

E' superficiale giudicare un 35nne del genere, per ciò che fa due Venerdì del mese in una disco gay, senza

considerare gli altri 29 giorni della sua vita, a cui evidentemente ha dato un rilievo del tutto prevalente.

 

Escluso questo meccanismo di "compensazione" ( sacrifico una vita affettiva per una affermazione nella Società )

residuano persone che possono avere mille problemi ed insicurezze, ma su cui non vedo come si possa infierire

( cioè in effetti come dice almadel....sui bruttini o sui complessati non ha senso infierire ) cioè lo si può anche fare,

ma a che pro? 

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Ilromantico

Ehm, chiariamo un punto, la maturità non è per forza correlata alla volontà di trovare o stare con una persona serio-affidabile. Ci sono single gay decisamente più maturi di certe coppie "affiatate" che non fanno nulla per crescere nella società e stanno in una continua situazione di stallo e di comodo. Ci sono casi di gente fidanzata a 40 e dichiarata, ma che non presenta in famiglia il fidanzato con cui convive da 3 o 5 anni. Giusto per citare il primo esempio che mi è venuto in mente.

 

Il discorso come detto è ampio e non si tratta di single o fidanzati, ma è l'atteggiamento e i propositi futuri che cambiano tutto. Ovviamente, magari ci si focalizza sui fidanzati perché è più facile analizzare ll loro percorso, mentre sui single ci sono più fattori da analizzare ambigui. Uno può essere single perché non ha avuto fortuna o perché è egoista o stronzo o altro. Ci sono mille motivi o ragioni per cui uno è single. Per comodità di analisi direi di metterli da parte.

 

Per il resto hinzelmann d'accordissimo con te. Io non mi permetterei mai di infierire sui casi giustificabili, ma tolti quelli restano casi in cui le spiegazioni psicologiche o i fattori esterni lasciano il tempo che trovano e non possono servire per giustificare certi atteggiamenti che poi si protraggono per decenni e di fatto costiuiscono un lato caratteriale ormai fisso nel soggetto. Io sono d'accordo con te, possiamo dire "poverino" quanto vogliamo a una persona che per certe ragioni è diventata stronza, superficiale e/o egoista, ma la cosa non cambia il fatto che ormai lo è e difficilmente cambierà.

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Io credo che ci sia un problema sociologico di base: chi ha vissuto sempre in piccoli paesi di provincia o solo su internet o entrambe le cose, avrà sempre una visione distorta della "realtà reale". Questa coinciderà sempre con quella del suo ghetto, perché non ha gli strumenti che gli permettano una visione più ampia.

Ritengo quindi, per andare avanti, che io debba avere qualche interlocutore gay che viva in una grande città, anche italiana.

Altrimenti, sembra che venga da un altro pianeta, effettivamente.

E poi, maggiore sincerità: diciamo le cose come effettivamente sono, e non come vorremmo che fossero, per paura del giudizio altrui.

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privateuniverse

Non capisco la piega che sta prendendo questa discussione.

 

Si parla, per l'ennesima volta, del fatto che molti gay sono immaturi a prescindere? Vero.

 

Anche molti etero lo sono: io ne conosco parecchi che hanno sacrificato cose importanti, cose che io non ho mai avuto (l'amore, una relazione importante, la possibilità di avere figli e cose simili) sull'altare di quelle che a me sembrano sciocchezze, con argomenti del tipo "se avessi un bambino non potrei permettermi di comprare la macchina che mi piace". I gay lo sono più degli etero? Forse: ma qui entrano in gioco gli elementi di cui si è parlato, e che hanno a che fare con il diverso contesto in cui vivono i gay, fin dall'adolescenza, anche adesso, e che complicano enormemente avere una relazione e una storia di relazioni, e maturare facendo questo tipo di esperienze. Magari sono elementi irrilevanti, ma la controprova non ce l'abbiamo.

 

Che senso ha dedicarsi alla lapidazione virtuale dei gay, pochi o tanti che siano, che hanno di queste tendenze? What's the point? Che cosa s'intende dimostrare?

 

Francamente non lo capisco.

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Ilromantico

Che c'è da capire?? L'hanno capito anche i "soliti"(non è detto in senso cattivo, specifico ;)), evitiamo di cadere dalle nuvole. Hai tutto il diritto di non trovarti d'accordo, ma evitiamo i drammi, le demagogie, i falsi buonismi e la sindrome da mamma chioccia.

 

Nessuna lapidazione santo cielo, se ne sta parlando e ognuno apporta la sua visione e/o la sua esperienza. E pochi o molti se permetti fanno la differenza sia per stimolare la società, che fornire esempi, crescere, dare speranza, ecc. Mi pare che il mondo gay non è inferiore a nessuno e si merita anche lui di crescere e non stare sempre in stallo o non né è meritevole?

 

Gli etero immaturi certo che esistono e sono moltissimi, ma vuoi per tradizione, "costrizione sociale" a un certo punto crescono e "mettono la testa a posto". Il fare i gradassi o lamentarsi di essere stati "incastrati" è molte volte una recita ironica tra maschi. Per quanto pesante e meno spensierata la vita per un etero sposato con figli, nessun vorrebbe davvero tornare indietro.

Anzi, anche se non ho figli, posso pure fornirti una mia piccola testimonianza, da single ero molto più libero e spensierato, e per gioco magari ho quasi nostalgia, ma in realtà è così gratificante stare in un matrimonio che non tornerei indietro manco morto.

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C'è una cosa a cui ha accennato Hinzelmann

che mi ha fatto suonare un campanello,

mentre parlavo stasera con un amico single

che mi spiegava perché non volesse un fidanzato.

 

Anni fa il nonno di un amico mi disse

che aveva sposato una donna che non amava

perché se avesse seguito il suo cuore

non si sarebbe mai laureato in odontoiatria.

Me lo disse per dimostrarmi quanto fosse sempre stato maturo.

 

Stasera ho sentito un discorso analogo sugli impegni universitari,

la prospettiva di andare in Erasmus e la "immaturità"

dei ragazzi che mettono la vita sentimentale al primo posto.

 

Sono - in effetti - discorsi speculari.

E non mi riesce difficile immaginare che per molti

essere "maturi" non significhi affatto impegnarsi in una relazione

quanto piuttosto lavorare sodo ed "essere gay" nei ritagli di tempo.

 

Prima di giudicare un gay che conosciamo di sabato sera

forse dovremmo vederlo anche il lunedì mattina.

Perché ho l'impressione che molti uomini considerino l'amore una perdita di tempo

rispetto a occupazioni che ritengono molto più importanti

e che non solo non si considerano immaturi, ma viceversa.

E certe relazioni un po' di comodo siano un modo per "sistemarsi" e non pensarci più

(per il sesso - nel caso - si troveranno anche altre soluzioni...)

 

Forse non è proprio una questione di "maturità",

quanto piuttosto una questione di "priorità".

Mentre lo scrivo ricordo molti discorsi analoghi di questo tenore,

a cui non avevo mai davvero pensato in questi termini.

 

Capisco che l'eterno peter pan che pensa solo a birra e playstation

sia un bersaglio molto più comodo per fare polemica

(anche se in realtà mi pare più uno stereotipo etero che gay),

ma il sabato sera in una discoteca gay è indistinguibile

dallo studente di ingegneria diligente e non dichiarato

che ha bisogno solo di succhiare molti cazzi prima di tornare sui libri

o dall'ex fidanzato devoto al suo uomo - ora single - e bisognoso

di dimostrare a sé stesso che può ancora piacere a qualcuno.

E tutti e tre - dopo un giro di giostra sui divanetti -

potrebbero dirti "Scusa, ma non mi voglio impegnare"

ed essere bollati come "immaturi"; quando - seppure lo sono -

lo sono in modi talmente diversi da non poter essere paragonati.

 

E paradossalmente il ragazzo pronto a iniziare una storia

con qualcuno da cui si senta attratto fisicamente

non ci sembra di sicuro un grande esempio di "maturità".

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Almadell scrive:

 

"Capisco che l'eterno peter pan che pensa solo a birra e playstation

 

sia un bersaglio molto più comodo per fare polemica

 

(anche se in realtà mi pare più uno stereotipo etero che gay),

 

ma il sabato sera in una discoteca gay è indistinguibile

 

dallo studente di ingegneria diligente e non dichiarato

 

che ha bisogno solo di succhiare molti cazzi prima di tornare sui libri

 

o dall'ex fidanzato devoto al suo uomo - ora single - e bisognoso

 

di dimostrare a sé stesso che può ancora piacere a qualcuno."

 

 

Questioni di priorità un corno, ma non raccontiamoci balle: non è che un rapporto sentimentale sia inconciliabile con il lavoro o con lo studio. Queste sono scuse

 

"Succhiare tanti cazzi per poi dedicarsi allo studio" cos'è, una sorta di terapia rivitalizzante basata sull'assunzione di sperma anziché di vitamine? E il gay che beve birra e gioca alla playstation cos'è, un etero represso? Come si dimostra di piacere a qualcuno, calandosi i pantaloni? Identità come riempimento temporaneo del buco posteriore? Il quadro della vita gay che emerge dalla testimonianza di Almadel è abbastanza desolante. E meno male che si tratta di un piccolo centro di provincia, dove sono tutti bravi ragazzi, dove la prostituzione non esiste eccetera eccetera...

 

Io mi domando, piuttosto, se non sia la specificità della sessualità gay ad essere inconciliabile, fondamentalmente, con l'omoaffettività. Forse perchè troppo legata all'oggetto parziale, che una volta usato è stato consumato e deve essere sostituito con un altro oggetto parziale, e così ad infinitum. L'usura veloce dell'oggetto parziale deriva anche dal fatto che spesso i suoi fruitori sono multipli e in unità di tempo molto ridotte.

Edited by akinori
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Ilromantico

@@privateuniverse "che scoperta" un corno è la grandezza del fenomeno che fa la differenza. Poi liber@ di tapparti gli occhi e/o pensare che sia solo poca gente.

 

@@Almadel mi sa che dovresti evolverti un poco, non lo dico con cattiveria, ma sembra di stare a leggere sempre un punkabestia ventenne di Lettere e filosofia. C'è sempre così tanto idealismo nelle tue risposte. Ti sei pure perso tra il senso del topic. La maturità non vuol dire avere una relazione, vuol dire semplicemente andare avanti con la propria vita e non fare RESET né trovarsi in situazioni perenni di repliche o di stallo. Questo vuol dire che anche un gay sfaccendato alla romeo è un immaturo. Maturità vuol dire andare avanti ed essere soddisfatti in tutti i lati della vita: amore, lavoro, famiglia, amici, studi. L'amore non è certo inconciliabile con gli amici, gli studi o il lavoro, sono scuse che mi ricordano la gente che non può vederti perché è troppo impegnata.

 

Può essere che i gay sentano più la pressione e l'esigenza di avere ottimi studi e un ottimo lavoro per guadagnare tanti $$ e rendersi indipendenti. Al contrario degli etero infatti alcuni non possono contare sull'appoggio della famiglia o di un matrimonio( i suoceri che aiutano in un mutuo ad esempio) e quindi si viene abituati a contare solo e soltanto su se stessi. Una cosa nobilissima ovviamente, ma forse se troppo esasperata col tempo non si pensa a contare sugli altri, ma solo ai propri soldi e al proprio lavoro. Insomma si accentua l'egoismo e l'individualismo.

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Non mi sembra che l'intervento di Almadel sia incompatibile

con ciò che stai dicendo tu, ilromantico...lui parla di priorità,

tu parli di priorità.

 

Forse non è neanche solo un bisogno di autosufficienza

rispetto ad un aiuto materiale che la propria famiglia non dà

ma ciò che questo non dare implica nei termini di un successo

o di una realizzazione personale, che si sposta altrove ( studi

lavoro ) per incontrare anche l'approvazione ( non la mera accettazione )

della famiglia o in senso generale, su un piano proprio culturale, della

società  eterosessuale.

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Vabbé, però non facciamo sempre il solito processo ad Almadel, punkabbestia fuori tempo massimo, disoccupato eccetera, insomma versione arcobaleno del cosiddetto "bamboccione". Solamente, dovrebbe capire che Arcella non è il centro dell'universo gay, e che la sua esperienza provinciale, lungi dal riflettere le esperienze di chi vive in una metropoli, non può nemmeno lontanamente aspirare ad essere rappresentativa del mondo gay in generale.

 

Resta il fatto, come ho già scritto sopra e come ribadito da il Romantico, che quella delle priorità è una scusa. Lavorare o studiare non è incompatibile con una vita sentimentale, che sia etero o gay. Il gay tende, per una serie di motivi, esposti ancora sopra concretamente, a rifiutare l'impegno sentimentale. Poi se volete continuare a menare il can per l'aia fatelo pure, ma non è così che si risolve il problema.

 

E' ridicolo banalizzare la questione con l'esempio dello studente di ingegneria che dopo una giornata di formule matematiche ha bisogno di fare una scorpacciata di peni e basta, poiché non ha né il tempo né la voglia di costruire un rapporto. Così l'omosessualità sembra una specie di tisana o un anti-ansiogeno da prendere nel week end, e non credo che possa ridursi rozzamente a questo. Forse qualcuno non riesce a seguirmi se uso termini specialistici quando parlo di narcisismo primario e secondario, di oggetto parziale e coazione a ripetere, tuttavia non penso che il problema possa essere affrontato in termini di bulimìa di c*zi

et similia.

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....e appunto per questo...non pensate che visto il consumismo di anime che c'è nel mondo gay, nonostante possano attuarsi i matrimoni gay,,,,non si passi subito al,'uso consumistico dei divorzi?

....ma figuriamoci....ma se non abbiamo una stabilità di intenti nel mondo etero come potremmo averla nel mondo gay...

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AndrejMolov89

 Le priorità secondo me sono essenziali, io do priorità alla mia relazione che all'università, per esempio. Conosco tanti studenti che fanno ragionamenti analoghi, tra etero e gay, in numero maggiore tra gli etero, ma perché conosco più studenti etero, che gay. 
 (S)fortunatamente conosco persone che sono completamente lontane dallo stereotipo che paventate. Sinceramente nella mia esperienza non ho trovato grosse differenze, anzi a volte la qualità dei discorsi e i contenuti erano sovrapponibili, tra cui il discorso della mancate occasioni o altro (discorsi fatti non con uomini, ma con ragazze). Non noto questa sensibile differenza tra le due realtà e prima di fare un qualsiasi giudizio su una realtà bisognerebbe come minimo riuscire a studiarle e confrontarle. 

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privateuniverse

@IlRomantico

 

Si discute di una situazione, per quanto riguarda me, per sfogarsi o per cercare di analizzare una situazione e di capirla.

 

La lamentela, la lagna, il lancio di anatemi vanno bene una volta, due volte, tre volte.

 

La trentesima volta sono una fonte di tedio.

 

Io non ho bisogno di pensare se la gente così sia tanta o poca. Per la mia esperienza è anche tanta. Ma è anche tanta la gente che non ritiene importanti i rapporti interpersonali e non è capace di coltivarne. E con ciò? Più che tenermene alla larga ed evitare di perdere tempo cosa dovrei fare, salire su un pulpito ogni settimana e deprecare l'andazzo delle cose?

 

Io cerco di capire il mondo che mi sta intorno e di comportarmi tenendo conto di quanto riesco a capire. Non m'interesse alzarmi ogni giorno pensando a quanti bastardi ho incontrato, per un motivo o per un altro. Magari lo faccio anche, ma è un atteggiamento improduttivo.

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Ilromantico

Ti risulta che abbia aperto 30 topic con lo stesso tema? Qua l'unico che si lagna che io mi lagni sei tu. Se si apre un topic con un certo argomento che dovremmo fare per non infastidirti? Parlare di Pippo e Topolino? Io non vengo a rompere le scatole in topic che non m'interessano o sembrano lagne, quindi invece di lagnarti e fare OT sarebbe più utile che ignorassi il topic e alzassi i tacchi dal tema della discussione. Mi sembra maleducato questo continuo atteggiamento di partecipare ai topic in modo improduttivo solo per lagnarsi che io mi lagno. In un forum si viene per discutere, se non hai nulla da dire o non vuoi discuterne sarebbe più educato ignorarmi ed ignorare il topic.

 

Nessuno qui si alza la mattina con i melodrammi, ma dopo anni e situazioni il cervello fa le sue riflessioni e lotta contro la speranza, idealizzazione e pazienza che si è fatto sul grosso della comunità. Non si tratta di "bastardi", ma gente comune, conoscenti, qualche amico, gente che comunque vale nonostante i difetti o le varie sindrome di egoismo o da peter-pan. Solo che a lungo andare questi 'difetti' cominciano a danneggiare un po' tutta la comunità, sé stessi e si cominciano lotte ancora più difficili ed osteggiate dallo stesso clima poco costruttivo della comunità. Perché, per fare un esempio, già è stancante far valere il proprio matrimonio con la società, se si deve pure ad ogni festa/evento gay vedere pochissimi sposati e rispondere a domande del tipo "Ma perché vi siete sposati" tra stupori di eterni peter-pan comincio pure a rompermi un po'. Ripensavo pure oggi a quando un amico propose di andare in una festa in un attico durante el orgullo gay per "evitare la massa di gente del orgullo". Ripensandoci oggi non mi ero reso conto di quanto era no-sense ed insultante quella proposta, lo scopo dei pride è far sentire la nostra voce e proteggere i nostri diritti, non certo fare gli snob e pensare solo a divertirsi mentre gli altri manifestano mettendoci la faccia. E sapete benissimo che a me il Pride non piace proprio (la manifestazione, le altre giornate del pride invece si), ma per coscienza e dovere alla fine ci vado.

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....avendo viaggiato per parecchi forum...e avendo notato costantemente similitudini in tutti....mi domando una cosa....ma qual'è il vero problema...il vero danno etico o tecnico che sia, di aprire post uguali?

...vorrei capirlo...e la mia è davvero una curiosità logica e tecnica....

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