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Come reagireste se il vostro partner vi dicesse "credo di essere etero"?


enricoLH

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Sono dichiarato da 17 anni, ho fatto sesso con centinaia di ragazzi
e conosciuto migliaia di maschi gay che mi hanno raccontato decine di migliaia di storie.

Non ho mai sentito neppure una volta di una coppia gay in cui uno dei due
sia stata tradito per una donna, figuriamoci lasciato perché era diventato etero.

Ho solo sentito dire di bisex giovanissimi che si sono trovati una ragazza
dopo aver frequentato di nascosto un gay; se ti riferivi a questo: "sì, è possibile".

 

Non capisco in che modo il fatto che tu non abbia mai sentito nulla del genere possa essere una prova che ciò non è possibile.

 


Cosa c'entrano i media?

Infatti i media non c'entrano niente.

 

Sarebbe bello coeranos se fosse così! ;) C'è un delizioso capitolo, "Il mito delle nuove tecnologie", ne "I miti del nostro tempo" che svela un po' di cose sui moderni mezzi di comunicazione e sulla loro "percezione della realtà" e percezione del fenomeno (senza andar tanto distante, nel 2008 Berlusconi ordinò ai suoi TG di presentare l'ordine pubblico come un punto di fallimento del governo Prodi. Ricordi quanto è stata dura quella campagna elettorale su immigrazione, indulto, carcere? Io sì. E ancora: comunali di Roma 2008. La sicurezza sembrava fuori controllo: stupri, furti, omicidi. Ora Roma è peggio che nel 2008, eppure non vedo tante notizie al riguardo........). Lo posterò!

 


Semplice constatazione del mondo reale.

mi piacerebbe trovare due persone che della realtà abbiano la stessa "constatazione" :uhsi:

 


Beh, una prova-provata di impossibilità non la possiamo fornire

 

Grazie al cielo qualcuno che non si ostina nelle proprie posizioni c'è :D Io continuo a ribadire come non vi siano prove che escludano il passaggio gay-->etero. Dico che potrebbe essere possibile. Eppure tutti scrivono senza citare una teoria che escluda tale possibilità.. <_<


dobbiamo ipotizzare un trauma o qualcosa di molto rilevante.

Ovviamente mi chiamo fuori dal fare qualsiasi speculazione su ciò. La mia battaglia è dimostrare che non può essere esclusa a priori. Ottima l'analisi.

 


Vi ricordo che non possiamo fornire neanche prove
sulla non-esistenza di Babbo Natale.

Dunque perché ti ostini a voler dimostrare la non-esistenza/l'impossibilità che esista un tale processo?

 

@Ainelif

gusti sessuali non cambiano né si alterano mai, semplicemente si accettano, gli esseri umani non sono amebe.

 

:hm:  dove hai sentito una cosa del genere? Non capisco quando nel video di Quark (manco fosse la Bibbia) si dice che l'orientamento sessuale è un dato immutabile, certo, definito ed eterno. La letteratura mondiale in materia disconcorda unanime su ciò.

Edited by enricoLH
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10 anni fa conobbi (superficialmente) un gay (o bi, non so) che andava in discoteche gay e altri posti gay e veniva ritenuto gay (avrà avuto 30-35 anni, non so come stava coi CO) e che poi improvvisamente s'è messo con una donna e ci ha fatto un figlio e stavano assieme. Dopo di che cercava di non salutare più i gay che conosceva se poteva....

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A me pare che siano state fornite buone spiegazioni

sui motivo per i quali non si verifica questa conversione.

 

Di solito si provede in questo modo:

1) C'è un fenomeno ("non avvengono conversioni gay-etero")

2) Si cerca di fornire una spiegazione sul perché

 

Non è un tema stupido, perché i "media" con la canzone di Povia

hanno voluto farci credere che questa conversione fosse possibile.

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Ovviamente mi chiamo fuori dal fare qualsiasi speculazione su ciò. La mia battaglia è dimostrare che non può essere esclusa a priori. Ottima l'analisi.

 

La mia è una ipotesi...un'analisi non può essere perchè

come detto non conosco il fenomeno e neanche letteratura

in tema.

 

Spiegaci meglio perchè ti appassiona la possibilità di dimostrare

questa od altre ipotesi, al punto da farne una "battaglia" senza

peraltro interessarti di quali ipotesi si possa trattare nel merito.

 

L'ipotesi Povia potrebbe anche non essere l'unica, ma certo

quella è da respingere ( perchè presuppone una conversione

rispetto ad un invertito che è diventato gay a causa dei genitori )

 

Se dichiari il fine della tua "battaglia" forse ci capiamo meglio,

perchè altrimenti qui ognuno vede i suoi spauracchi: chi la

fluidità, chi Povia etc. 

 

Non vorrei che tu pensassi che noi gay abbiamo il dovere di essere

"tolleranti" rispetto ad un possibile-ipotetico CO eterosessuale, per 

poter aver diritto ad una tolleranza etero nei cfr. dei nostri CO, perchè

se una cosa è sicura è che l'eterosessualità è sempre presunta ed è per

questo che noi siamo costretti al CO e gli etero mai, altrimenti qualcuno

ci avrebbe chiesto il nostro orientamento senza dare per scontata la nostra

eterosessualità.

 

Dichiara la finalità del discorso.

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Il fatto che cercava di non salutare più i gay la dice lunga sulla serenità e la naturalezza della sua scelta...

 

 

si comunque prima era gay e ora sta con una donna con figlia. 

 

 

Non è un tema stupido, perché i "media" con la canzone di Povia

hanno voluto farci credere che questa conversione fosse possibile.

 

credo d'aver letto che povia avrebbe ammesso che il luca della sua canzone era lui. Un gay che comunque non viveva bebe la sua omosessualità ma la viveva di nascosto con sensi di colpa.

 

io credo che sia possibile che a 30-40 anni un etero che mai prima aveva pensato agli uomini diventi gay (conosco un uomo che mi ha raccontato ciò) o che un gay completamente accettato diventi etero ma credo che sono casi rari per non dire rarissimi e alla fine che importa se succede o se non succede ?

 

la probabilità è molto bassa e questo mi basta.

 

io sono gay al 100% credo (credo perchè per conto mio oggi dico mai dire mai) ma mi è capitato qualche mese fa casualmente di vedere delle immagini pornografiche di una donna in internet e mi hanno suscitato una reazione che alcuni anni fa non avrei mai creduto possibile. Non un'erezione ma un po' di scolvongimento nella mia pancia.

Edited by marco77
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Premessa:


Non vorrei che tu pensassi che noi gay

:blink:  forse non hai letto qualche altra mia risposta in giro per il forum, ma pure io sono gay ;)

 

Se hai letto con attenzione le mie risposte noteria una cosa: non mi sono mai permesso di dire "secondo la mia tesi...". Ho sempre detto: in base alle mie (sempre parziali e incomplete eh..) conoscenze nel campo delle scienze sociali (ho fatto un ottimo liceo socio-spcio-pedagogico) e in base a quanto si sa oggi, non mi sembra che si possa escludere la possibilità che dopo essersi "scoperti" (in quanto viene sempre presunta l'eterosessualità) la nostra sessualità possa mutare sino a diventare eterosessuali. Ho sottolineato il "mi sembra": qualcuno qui sul forum è invece a conoscenza di teorie che dicano il contrario, dimostrando che ciò è invece impossibile? Bene. Rimane aperta questa mia supposizione? Ok.

 


senza peraltro interessarti di quali ipotesi si possa trattare nel merito.

Non intendo offendere nessuno (non si sa mai che qualche utente possa sentirsi offeso.....) ma, tranne qualcuno, non ho mai sentito nessuno accennare a teorie o posizioni di studiosi. Tutti parlavano di proprie supposizioni personali per dimostrare che ciò non è possibile. A meno che dietro lo schermo si celi un grande ricercatore in questo campo (concedetemi l'ignoranza in merito) tali discorsi non hanno valore scientifico. E non mi si può chiedere di credere a delle posizioni che non hanno alcuna convalida scientifica.

 

La mia domanda è sempre stata: non essendolo io, siete voi a conoscenza di teorie che escludano questa modificazione della sessualità? Non potendo io avanzare ipotesi su ciò (in quanto non non ne sono in grado) non mi permetterei mai di entrare nello specifico. Io ho sempre ribattuto dicendo che nulla oggi, 12/12/12, a quanto ne so io, escluderebbe ciò. Nessuno però (salvo pochi) ha riportato contro prove scientificamente valide.

 

Spero ora sia tutto (più) chiaro :)

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@enricoLH, non esistono teorie scientifiche

che escludano l'esistenza della Fata dei Dentini.

Non esiste alcuna teoria scientifica che escluda l'esistenza di alcunchè.

Perché? Perché la Scienza spiega come il Reale esiste, non spiega come l'Irreale non esiste.

Pretendere una simile spiegazione è semplicemente assurdo.

 

Tu pretendi che esista uno studio che descriva perché i gay non diventino etero.

Su che criteri scientifici baseresti un simile studio?

cosa fai? Intervisti diecimila gay che ti dicono "no, non diventerò etero"?

O intervisti diecimila etero che ti diranno: "No, non sono mai stato gay prima"?

Ti dimostrerebbe qualcosa? Non credo? E se ne intervisti centomila? O un milione?

 

Sono proprio i tuoi criteri di Scienza che non mi vanno bene.

La Scienza non risponde a questo genere di domande.

La Scienza non ci spiega perché i delfini non hanno le ali,

la Scienza ci dice come nuotano i delfini.

Esistono delfini alati? No? Come fai a dirlo?

Ne hai mai NON visto uno? (Fa ridere, ma d'altra parte è questo quello che chiedi...)

Puoi escludere che esistano da qualche parte nel mondo?

 

La Conoscenza va dal particolare al generale e non viceversa,

E se se procede dall'altra parte, l'onere della prova sta a te.

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Non  capisco in quale misura attribuirti un pensiero su "noi gay"

debba presupporre in me la convinzione che tu non lo saresti

Anche io come te posso pensare 1000 cose su "noi gay" senza

che la cosa implichi niente sul mio orientamento sessuale.

 

Questi misunderstanding forumistici mi lasciano sempre perplesso

dove ho scritto che non sei gay? 

 

Al contrario...

 

E' proprio leggendo il tuo primo intervento sui tuoi CO coi tuoi amici

che io ho ipotizzato tu potessi aver avuto questo tipo di approccio di

rovesciare una situazione, che ovviamente NON è rovesciabile.

 

Perchè questa è l'esperienza da cui è nata la tua curiosità, lo hai

scritto tu. E perchè è insita la tentazione in ogni minoranza di fare

esercizi di "rovesciamento" che la sgancino dalla percezione minoritaria

di sè.

 

Le scienze sociali non danno risposte in generale figuriamoci

su un argomento del genere, al più avranno una statutaria tendenza

a CONTESTUALIZZARE ogni tipo di risposta.

 

Il motivo è ovvio...chi studia le società può dirci che in India, oggi,

piuttosto che nella Grecia classica si era e si è tendenzialmente

"bisessuali" 

 

( il chè sia detto per inciso per quanto riguarda la Grecia implicava

il fatto che da Passivi si diventava Attivi, ma non viceversa...semmai noi

oggi immaginiamo che alcuni rimanessero passivi o anche passivi )

 

Quindi ci dice che il contesto storico sociale può molto condizionare

le risposte degli individui, per la stessa ragione però ci dice che non

si può prescindere dal nostro contesto contingente, pensarlo è ubris.

 

Quindi la nostra risposta e la nostra esperienza è quella del mondo

occidentale contemporaneo, un mondo in cui da gay di fatto non si

può diventare etero.

 

Contestualizzare non significa infatti relativizzare e questo tu lo devi capire

BENE.

 

Io ho formulato una ipotesi ECCEZIONALE la possibilità di un evento

traumatico, specifico e di forte impatto psicologico, che non sia una mera

repressione ma qualcosa che veramente stravolga questa persona e l'ordine

normale delle cose ( quindi una eccezione al contesto che lo conferma non lo

smentisce )

 

Chiamo in causa la psicologia, perchè altre discipline scientifiche sull'orientamento

sessuale non sono oggi in grado di darci risposte oggettive.

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Tu pretendi che esista uno studio che descriva perché i gay non diventino etero.

Non so come dirtelo, e mi chiedo se tu non sia fazioso. Io non pretendo nulla. Che abbia ragione tu, od io, non "mi interessa", in quanto mi interessa avere una risposta fondata, se è possibile darla! Nel senso che io non ho un'opinione al riguardo, e quindi se aveste ragione voi, pace amen! :) [Detta tutta, il "perché i gay non diventino etero" è un tuo pensiero!]

 

***PRESUPPOSTI SCIENTIFICI DA CUI PARTO***

Per il senso comune, la sessualità è rigidamente codificata in ciascuno di noi. Si è uomini   O   donne,   maschi O femmine,   etero O gay (pens iero disgiuntivo). In realtà le componenti maschili e femminili, eterosessuali od omosessuali (e tutte le altre) sono intimamente connesse, e non è possibile operare una netta scissione. Così la sessualità e l'identità sessuale si formano e si modificano giorno per giorno, con la vita della Persona, così come muta la propria personalità, carattere, etc.. Certo: non si cambia repentinamente nell'arco di breve tempo, ma sono possibili grandi mutamenti in archi di tempo molto lunghi (che variano a seconda del fenomeno e delle persone). QUESTO E' SCIENZA, CHE PIACCIA O NO. SE DIMOSTRATE IL CONTRARIO, AVETE SCRITTO UNA NUOVA PAGINA DELLA STORIA DELLA SCIENZA.

Ora la mia domanda è sempre stata - e lo ribadisco: è possibile un mutamento tale per cui il proprio orientamento sessuale muti da etero a gay?

  1. Se sì perché?
  2. Altrimenti, perché si tende oggi ad escludere ciò?

Nessuno ha risposto con spiegazioni scientifiche. Ora, ciò non è un problema se si vuole esprimere una opinione. Ma quando si vuole dimostrare una cosa, non chiedetemi perché continuo a rompere le balle dicendo: ma non è scientifico.

 

Posso dire una cosa? Tutto questo non è un confronto scientifico, in quanto io non ne ho le possibilità di impostarlo, e voi nemmeno. Questo è uno scontro puramente ideologico: anche solo il pensiero che fosse possibile un passaggio da gay a etero, vi turba (a giudicare da quanto tempo stiamo andando avanti!). Vi state arrampicando sul nulla. Io ho detto che le conoscenze sul tema non hanno mai escluso tale possibilità: non si è mai detto "chi è etero lo sarà per tutta la vita, chi è gay idem". Da qui la domanda: è possibile uno mutamento del proprio orientamento sessuale? Solo una domanda del genere vi ha mandato fuori di testa. E' impossibile mi avete detto. Al mio "perché?" sincero e curioso (non conosco teorie che confermino che sia possibile tale mutamento, quindi chiedo il perché voi lo escludete) voi avete sempre risposto con argomenti che nulla hanno di scientifico o valido. Non è una tua opinione @almadel: per te la tua visione E' come va realmente il mondo, corrisponde alla Realtà. E sei poco obiettivo e scorretto (e questa è una cosa che più di qualche utente ti ha già detto, appellandoti "colui che tutto conosce" o simile) quando dici "Sono dichiarato da 17 anni, ho fatto sesso con centinaia di ragazzi e conosciuto migliaia di maschi gay che mi hanno raccontato decine di migliaia di storie. Non ho mai sentito neppure una volta di una coppia gay in cui uno dei due sia stata tradito per una donna, figuriamoci lasciato perché era diventato etero. Ho solo sentito dire di bisex giovanissimi che si sono trovati una ragazza dopo aver frequentato di nascosto un gay". Sembra quasi che il fatto che tu non abbia mai sentito nulla del genere basta e avanzi per dimostrare una tesi.

 

Poi arriva @@Hinzelmann che prova a psicanalizzarmi (segno che non hai capito nulla del mio iniziale post...) : sono gay, e non ho alcun problema a vivere la mia sessualità. La mia domanda nasce dalla curiosità di rovesciare questo (finto)dramma "etero" e proporlo in versione "gay"! Era una domanda ironica, simpatica, e sciocca forse... E tu arrivi alla conclusione che io desideri che una conversione sia possibile, e che io voglia dimostrare che ciò è possibile.

 

E' proprio leggendo il tuo primo intervento sui tuoi CO coi tuoi amici

che io ho ipotizzato tu potessi aver avuto questo tipo di approccio di

rovesciare una situazione, che ovviamente NON è rovesciabile.

[...]

E perchè è insita la tentazione in ogni minoranza di fare

esercizi di "rovesciamento" che la sgancino dalla percezione minoritaria

di sè.

Questi misunderstanding forumistici mi lasciano sempre perplesso

 

Sono un po' deluso.

 


Non esiste alcuna teoria scientifica che escluda l'esistenza di alcunchè.

Oggi si esclude che esistano uomini immuni dai pregiudizi. Ti sei sbagliato Almadel, non farne un trauma: anche la scienza esclude l'esistenza di qualcosa. La Realtà è troppo complessa per essere analizzata dagli esseri umani. L'uomo ha paura verso ciò che non conosce, e per rendere alla propria portata la Realtà la esemplifica, creando stereotipi e pregiudizi. Scientificamente quindi si esclude l'esistenza di uomini privi di pregiudizi/stereotipi.

 


Sono proprio i tuoi criteri di Scienza che non mi vanno bene.

Ho studiato il capitolo "Scienza e senso comune" (cap. 2, "La ricerca socio-psico-pedagogica" di Adele Bianchi e Parisio Di Giovanni), se ti va leggitelo. So benissimo per quali criteri opera la scienza, altrimenti non mi sarei mai permesso di dire che le tue supposizioni non sono prove, e che non dimostrano nulla (dato che tu non le consideri tue opinioni personali, ma spiegazioni di come funzioni l'identità sessuale). Conosci le scienze sociali? Le hai mai affrontate (studi, erudizione personale, etc)?

 


Su che criteri scientifici baseresti un simile studio?

Non ne ho la benché minima idea! :) E come ho già risposto al collega Hinzelmann, non mi permetto di dirlo perché farei la figura del pirla: non sono uno scienziato/ricercatore/studioso: come potrei mai dirlo?? Lascio ad altri l'arroganza di dire cose di cui non conoscono nulla.

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Continua il misunderstanding....io non ho scritto da nessuna parte

che tu vuoi convertirti ( ???? )

 

Forse il mio Italiano è troppo faticoso da leggere, forse

scrivo in maniera troppo concettuale...o forse tu hai difficoltà

a leggere il mio Italiano, ma non ho scritto niente del genere,

né la prima, né la seconda volta  :sisi:

 

A volte mi pare che vogliate trovare spunti polemici a tutti i costi

laddove non esistono, boh?

 

Tutto il mio argomentare sulle scienze sociali, che in teoria dovevano essere

il presupposto culturale del tuo discorso....cancellate :poeta:

Vabbè lasciamo stare...

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@enricoLH,

l'affermazione  che fai "componenti maschili e femminili, eterosessuali od omosessuali (e tutte le altre) sono intimamente connesse, e non è possibile operare una netta scissione"

è di natura propriamente filosofica e niente affatto scientifica; per il fatto che scientificamente non puoi affermare cosa sia ontologicamente "maschile" e "femminile";

quindi non puoi sapere se le due cose siano connesse o meno.

Non puoi dire "Berlusconi è effeminato perché si trucca", in quanto che il trucco sia femminile lo hai deciso tu (e la tua cultura).

 

Il motivo per cui si tende ad escludere che un gay possa diventare etero ti è già stato detto.

Prima di avere una relazione omosessuale, un maschio deve passare attraverso l'accettazione del proprio orientamento

facendo una profonda autoanalisti sul proprio desiderio e la propria identità; se avesse provato attrazione per le donne

non c'è da dubitare che se ne sarebbe accorto in questa fase, aggrappandosi - a volte anche disperatamente -

a ogni possibile indizio di eterosessualità che gli consentisse di dichiararsi almeno "bisessuale".

(Un ex-ateo che faticosamente si converta al Cattolicesimo dopo un'esperienza mistica non tornerà ateo.)

 

Se l'accettazione della propria identità omosessuale non fosse un lungo e complesso travaglio;

ma una cosa spontanea e socialmente facilitata, allora forse un gay potrebbe scoprirsi etero.

 

Puoi domandare a qualsiasi "esperto competente":

"Mi scusi professore, perché non si è mai sentito di un gay dichiarato e fidanzato

che a un certo punto sia diventato etero; se non nella propaganda omofoba di Povia e Nicolosi?"

Non ti dirà nulla di diverso rispetto a quanto ti abbiamo già scritto.

 

Immagina un ragazzo che abbia abbandonato la famiglia contadina che lo voleva contadino

rischiando tutto e impegnandosi al massimo per diventare un attore, contro il volore dei suoi.

E - una volta che è stato scritturato per un film importante - lasci tutto per andare a coltivare rape.

E non per i sensi di colpa verso la famiglia d'origine... nono, proprio perché ha scoperto che adora zappare,

nonostante fino al giorno prima era convinto di voler recitare.

 

Non serve un modello scientifico, basterebbe il semplice buonsenso.

Inoltre la psicologia non riesce ad escludere nessuna possibilità (mai, non solo in questo caso)

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su quel che è scientificamente provato e quel che non lo è, è difficile tirare una distinzione netta.

 

in medicina si sono introddotti gli studi "doppiamente ciechi" (non so come si dice esattamente in italiano) in cui si prendono dei pazienti e a metà dei pazienti si da un farmaco da provare e all'altra metà un placebo (zucchero, acqua, nulla o qualcos'altro che non influisce su nulla).

 

nè il paziente nè IL MEDICO del paziente sanno fintanto che lo studio viene valutato alla fine chi ha preso il placebo e chi ha preso il farmaco.

 

prima di questa distinzione i risultati erano non affidabili.

 

Inoltre in medicina prima di iniziare uno studio su qualcosa bisogna registrarsi in anticipo e dire esattamente che tipo di studio si vuole fare.

 

in psicologia invece questa registrazione non c'è e si iniziano tanti studi e poi si pubblicano solo quelli che si ritengono opportuni. In psicologia inoltre spesso si decide che metodo di analisi statistico dei dati si userà per valutare i dati DOPO aver raccolto i dati e non PRIMA  di raccoglierli, così che dai dati esce più o meno quel che si pensava in anticipo di andare a cercare e il tutto viene falsato. Più o meno in psicologia si riesce a dimostrare quel che si vuole.

 

nei prossimi anni molte delle cose che ci sono oggi nei libri di testo di psicologia ci si accorgerà che non sono vere. C'è in corso una piccola rivoluzione.

 

questo per dire che quel che viene etichettato come "scientifico" non è sempre corretto.

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La Psicologia usa semplicemente un metodo statistico.

Fa affermazioni tipo: "Chi ha subito abusi da bambino è più a rischio di compierne a sua volta"

oppure: "L'abuso di certe sostanze può aggravare il quadro clinico dei paranoici".

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La Psicologia usa semplicemente un metodo statistico.

 

prima rileva i dati e poi sceglie che metodo statistico usare per analizzarli così che ne esce quel che desiderano.

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Immagina un ragazzo che abbia abbandonato la famiglia contadina che lo voleva contadino

rischiando tutto e impegnandosi al massimo per diventare un attore, contro il volore dei suoi.

E - una volta che è stato scritturato per un film importante - lasci tutto per andare a coltivare rape.

E non per i sensi di colpa verso la famiglia d'origine... nono, proprio perché ha scoperto che adora zappare,

nonostante fino al giorno prima era convinto di voler recitare.

 

 

Questo esempio mi sembra illuminante.

E mi sembra che esprima un concetto molto semplice da comprendere, non capisco come si possa negarlo.

 

Il punto credo che sia: è possibile che l'orientamento sessuale cambi nel corso della vita?

Cioè, io posso fino ad una certa età non aver mai provato attrazione per le donne, essermi accettato come gay, aver avuto relazioni gay, aver affrontato il travaglio del CO in famiglia, con gli amici etc ... e poi, un bel giorno, sentirmi attratto dalle donne e non più dagli uomini?

 

E' un fenomeno che penso non sia mai stato riscontrato ...

 

Esistono invece i bisessuali, ma in questo caso non si parla di cambiamento di orientamento sessuale ogni volta che uno di loro passa da una relazione con un uomo ad una con una donna e viceversa.

Edited by wasabi
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@marco77

Ci sono due modi per analizzare i dati: quello giusto e quello sbagliato. :)

Che gli Psicologi (e spesso non solo loro) spesso preferiscano il secondo al primo

questo è assolutamente tutto un altro paio di maniche.

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Continua il misunderstanding...

 

Più che misunderstanding direi che era una tecnica da "straw man", usata più volte tra l'altro, come nel riferimento ai media.

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@@enricoLH veramente tu sostieni come tutti i preti la possibilità di un cambio di gusti sessuali, non è così, la sessualità non è intercambiabile, non va paragonata a idiozie come il nostro gusto preferito per il gelato o altri deliri psicolabili, negli omosessuali c'è un gene in più femminile. Chi prima si definiva etero e ora si definisce erroneamente "gay" non né l'uno né l'altro, è bisessuale (se ovviamente ha avuto esperienze soddisfacenti con donne).

La letteratura può sostenere quello che vuole, la realtà è una ed indivisibile che deve liberarsi da quei millantatori che la minano con teorie allucinanti da centri di conversione cristiana.

Gay si nasce, etero si nasce, bisessuale si nasce, nessuno diventa nulla.

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non puoi affermare cosa sia ontologicamente "maschile" e "femminile"

Hai scoperto l'acqua calda. Non sono un pazzo furioso che si è letto 2 libri e a spara minchiate del genere. Faccio riferimento al fatto che il senso comune vede "identità maschile" (sono un maschio) e "i. femminile" (sono una donna) come 2 modalità d'essere completamente opposte e totalmente diverse. Invece, non vi sono caratteristiche proprie dell'uno o dell'altro sesso.

 


Prima di avere una relazione omosessuale, un maschio deve passare attraverso l'accettazione del proprio orientamento
facendo una profonda autoanalisti sul proprio desiderio e la propria identità; se avesse provato attrazione per le donne
non c'è da dubitare che se ne sarebbe accorto in questa fase, aggrappandosi - a volte anche disperatamente -
a ogni possibile indizio di eterosessualità che gli consentisse di dichiararsi almeno "bisessuale".

Ecco: "se avesse...se ne sarebbe accorto.." . Dopo aver accettato la propria identità omosessuale, mica ci si cristallizza!! 

Secondo te un passaggio del genere è da escludere, hai portato le tue ragioni. A me non sembrano ragioni sufficienti per escludere ciò. Per carità, ognuno è libero di trarre le conclusioni che vuole, ho trovato estremamente stimolante questa conversazione, e mi auguro ce ne saranno delle altre, ma x ora non ho trovato elementi sufficienti per dissipare le mie riserve.

 

@@Hinzelmann mai paensato che tu possa aver frainteso qualcosa di quello che ho scritto io? Io non ho ribaltato la situazione "perchè è insita la tentazione in ogni minoranza di fare esercizi di "rovesciamento" che la sgancino dalla percezione minoritaria di sè.", nemmeno ho mai scritto nulla che lasciasse trapelare una percezione minoritaria. Giusto per dire....

 


in psicologia invece questa registrazione non c'è e si iniziano tanti studi e poi si pubblicano solo quelli che si ritengono opportuni. In psicologia inoltre spesso si decide che metodo di analisi statistico dei dati si userà per valutare i dati DOPO aver raccolto i dati e non PRIMA di raccoglierli, così che dai dati esce più o meno quel che si pensava in anticipo di andare a cercare e il tutto viene falsato. Più o meno in psicologia si riesce a dimostrare quel che si vuole.

prima rileva i dati e poi sceglie che metodo statistico usare per analizzarli così che ne esce quel che desiderano.

"Lei mi sta dicendo che" la Psicologia non è scientifica? Perdonami, quindi anche gli studi sul fatto che l'omosessualità non è una malattia è frutto di una potente lobby di psicologi che hanno manipolato i metodi di analisi dei dati? Qui stiamo scherzando.... @@Almadel giustamente distingue tra obiettività e non obiettività del ricercatore...

 

@@Ainelif ma cosa centrano i preti?? Chi li ha mai nominati?


La letteratura può sostenere quello che vuole

Ma qui allora siamo alla frutta. Che discorso è?!

 


Gay si nasce, etero si nasce, bisessuale si nasce, nessuno diventa nulla.

Rinnovo l'invito che avevi snobbato: spiegaci a quale teoria tu fai riferimento, perché tutte le ipotesi innatiste e genetiche (pure) quale la tua, che nulla riconosce all'ambiente, sono state sconfessate e abbandonate.

 

Una cosa tengo a precisare: nessuno ha mai alluso, nemmeno di striscio, a centri di riconversione. Nessuno.

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Ecco: "se avesse...se ne sarebbe accorto.." . Dopo aver accettato la propria identità omosessuale, mica ci si cristallizza!!

Secondo te un passaggio del genere è da escludere, hai portato le tue ragioni. A me non sembrano ragioni sufficienti per escludere ciò. Per carità, ognuno è libero di trarre le conclusioni che vuole, ho trovato estremamente stimolante questa conversazione, e mi auguro ce ne saranno delle altre, ma x ora non ho trovato elementi sufficienti per dissipare le mie riserve.

 

Qui sta la questione.

Tu fai un'affermazione ideologica: "Dopo aver accettato la propria identità omosessuale, mica ci si cristallizza!!"

ignorando il fatto che l'esperienza personale di ciascuno di noi dimostri il contrario.

Se domani un mio qualunque amico gay risolto lasciasse il fidanzato dicendo: "Ora sono etero!"

allora potrei pensare che ci siano dei margini di discussione; ma - fino a prova contraria -

quello che fa delle affermazioni non sostenute da prove, sei tu e non sono io :)

 

Che ne sai tu che l'identità omosessuale non si "cristallizza"?

Si "cristallizza" eccome e ci sono migliaia di esperienze che lo confermano.

Tu hai delle prove che chi si definisce gay, si dichiara in famiglia e si trova un fidanzato

- e che quindi ha compiuto tutti i passaggi della sua accettazione - poi può trovarsi una donna?

 

Tu non puoi dissipare le tue riserve.

Se io ti dicessi "Gli unicorni alati non esistono" tu potrai sempre dirmi:

"Io invece penso esistano, puoi portarmi delle prove che non esistono?".

No, non ci sono prove per dimostrare che l'inesistente non esiste.

Non ce ne saranno mai ed è anche inutile richiederle.

 

E' un paradosso che in filosofia è noto come "teiera di Russell".

In sintesi: Ciò che tu affermi senza prove (ad esempio: "l'identità gay non si cristallizza")

senza prove può essere negato (ad esempio: "Sì, invece si cristallizza eccome!")

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@Hinzelmann mai paensato che tu possa aver frainteso qualcosa di quello che ho scritto io? Io non ho ribaltato la situazione "perchè è insita la tentazione in ogni minoranza di fare esercizi di "rovesciamento" che la sgancino dalla percezione minoritaria di sè.", nemmeno ho mai scritto nulla che lasciasse trapelare una percezione minoritaria. Giusto per dire....

 

 

Vedi, a differenza tua, io ho dalla mia il fatto di aver scritto "ho ipotizzato"

il ché fino a prova contraria significa formulare appunto una ipotesi, non

un dogma. Ma tu non hai replicato alla mia ipotesi...perchè gli hai attribuito

un significato che ti sei inventato 

 

Perchè l'ho scritta questa premessa? Perchè era stata resa necessaria da un

precedente tuo intervento dove sostenevi addirittura che io avessi scritto che

non eri gay

 

Dopodiché ti ho spiegato cosa significa "contestualizzare" per le scienze sociali

tutta una parte del mio intervento che hai ignorato a favore di una interpretazione

capziosa di una premessa 

 

Una volta può capitare, due volte...

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vedi, la nostra identità non è mai cristallizzata. Si forma e si modifica con noi dal Primo giorno sino alla morte. Un esempio semplicissimo: prima di iniziare l'università mi percepivo in un modo, avevo degli orizzonti, pensavo, credevo, vivevo in modo diverso. Dopo che l'ho iniziata ero già diverso. Come ogni altra persona. Noi mutiamo sempre, questa è la Vita. Sia chiaro: non è un discorso alla mulino bianco, o semplicistico. Ma ogni persona che conosciamo (pensiamoci!) ci arricchisce, ci cambia.. Siamo uguali a quello che eravamo  1 mese, 6 mesi, un anno fa'? Assolutamente no! Anche ipotizzando che una persona viva da sola, isolata, senza comunicare mai con nessuno (PROVATO CHE CIO' E' IMPOSSIBILE), cambia il suo corpo: muta così la sua identità, la percezione che ha di sè. Cambiamo sempre.

 

E' possibile un cambiamento di tale portata come sin qua discusso? Non lo so. Poiché intervistare ogni singola persona gay è impossibile,e anche stilare delle dinamiche non è possibile, mi sono sempre limitato a dire: e in linea teorica? E da qui si apre il mondo, secondo me... Secondo alcuni no, secondo me forse.

 

Chissà se un giorno qualcuno lo scoprirà ;)

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