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Amore Ecclesiastico


rosMarino

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Ribadisco e ripeto: sì.

Un mio collega, quasi mio coetaneo, cattolico praticante (non ciellino, e di sinistra), parlando con altri disse espressamente che lui e la moglie, per scelta religiosa, non avevano avuto rapporti sessuali prematrimoniali.

Non saranno tanti, neanche fra quelli che conosco; ma non ho mai detto che lo siano.

 

 

Ah beh, se è per questo Sabrina, una mia ex collega, sosteneva di parlare con la Madonna e con la nonna morta. Seriamente eh.

Ma si sa che "tra il dire ed il fare..." e soprattuto, nel caso del tuo collega, non mi stupirei del fatto che seguisse la regola cattolica del "si fa ma no nsi dice"

 

 

Questo non lo so (ma per la morale cattolica non è necessario arrivare alla situazione descritta da te).

 

Ah no?

Prova a chiedere su un forum cattolico se tra coniugi è ammesso il sesso a soli fini ricreativi, se sono ammessi anal, oral, o magari anche sesso vaginale ma con l'utilizzo di contraccettivi.

La chiesa, sconsigliando l'uso di profilattici, è tra l'altro responsabile di milioni di infezioni nei paesi proveri, dove dei poveri boccaloni cattolici seguono alla lettera un precetto della propria religone sbagliato e dannoso, proprio in virtu' della coerenza che tanto paventi, e che secondo te dovrebbe prevalere anche sulla logica

 

 

Scusa, ma io che ho detto?

Ho detto probabilmente da quasi tutti; come faccio ad escludere che qualcuno la pensi così?

 

 

Semplicemente non puoi paragonare una mosca bianca quali sono coppie che non fanno sesso prima del matrimonio, e dopo per divertimento (se esistono), con la condizione, diffusissima, dell'essere single.

Una è una improbabile rarità, l'altra è una situazione diffusa.

 

No ben81.

La differenza logica sta nel fatto che il terzo non ha impegni nei confronti del partner tradito, non è tenuto ad essergli fedele.

E' il traditore che è tenuto ad esserlo (se si è assunto quest'impegno).

Certo, un terzo che dica "non voglio essere complice di un tradimento" va al di là dei suoi obblighi; ma di obblighi non ne ha.

 

Non ha obblighi legali, ma ne dovrebbe avere di morali. Rendersi complici di una scorrettezza è da merdacce, in quanto comportamento antisociale: comunque siamo proprio alle basi, concetti come quello del "non fare agli altri cio' che non vorresti fosse fatto a te" DOVREBBERO esservi stati insegnati a suo tempo dalle vostre famiglie, ma, a quanto vedo, serve una ripassatina sul come stare al Mondo rispettando il prossimo... puoi iniziare da qui

 

http://it.wikipedia....lla_reciprocità

 

 

E aggiungo io, anche se a fare gli amanti pensate di essere nel giusto, guardatevi bene le spalle, visto che la stragrande maggioranza della gente non la pensa come voi ;-)

 

 

E' un punto che è stato già abbondamente sviscerato; rispondere su questo significherebbe ripetere cose già dette.

 

 

Repetita iuvant: un conto è fare promesse ad un'entità, un conto è farle ad una persona reale.

 

 

Senso dell'umorismo zero, eh? :)

 

 

L'umorismo è bello in una discussione impregnata di umorismo, troppo comodo buttarla in caciara e poi salvarsi in corner con un "ero ironico" .

Edited by ben81
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privateuniverse

Ah beh, se è per questo Sabrina, una mia ex collega, sosteneva di parlare con la Madonna e con la nonna morta. Seriamente eh.

Ma si sa che "tra il dire ed il fare..." e soprattuto, nel caso del tuo collega, non mi stupirei del fatto che seguisse la regola cattolica del "si fa ma no nsi dice"

 

Certo, magari mentiva. Chi può dirlo?

Magari menti anche tu. Chi può dirlo?

E, se è per questo, magari mento anch'io. Chi può dirlo?

Mi hai chiesto se conoscevo qualcuno così, e io ti ho detto che lo conosco.

Per cui, mente.

Non è possibile, molto semplicemente, che le cose non stiano come credi tu?

Guarda che anche questa è una possibilità. Parlando di esperienze personali, a me è capitato molto spesso che le cose non stessero come dicevo io (oddio, diciamo qualche volta, non spesso; sennò la credibilità personale che cerco di costruirmi su questo forum va a farsi benedire). :D

 

Ah no?

Prova a chiedere su un forum cattolico se tra coniugi è ammesso il sesso a soli fini ricreativi, se sono ammessi anal, oral, o magari anche sesso vaginale ma con l'utilizzo di contraccettivi.

 

Ahò ben81, con tutti i preti che conosci, accoppiati e no, ancora non hai capito che avere rapporti sessuali a fini procreativi non significa "tot figli, tot rapporti sessuali"?

Quanno affittamo con questa discussione, che stamo sempre a ripete le stesse cose? :)

 

Semplicemente non puoi paragonare una mosca bianca quali sono coppie che non fanno sesso prima del matrimonio, e dopo per divertimento (se esistono), con la condizione, diffusissima, dell'essere single.

Una è una improbabile rarità, l'altra è una situazione diffusa.

 

Qui mi sono perso.

 

Non ha obblighi legali, ma ne dovrebbe avere di morali. Rendersi complici di una scorrettezza è da merdacce, in quanto comportamento antisociale: comunque siamo proprio alle basi, concetti come quello del "non fare agli altri cio' che non vorresti fosse fatto a te" DOVREBBERO esservi stati insegnati a suo tempo dalle vostra famiglie, ma, a quanto vedo, serve una ripassatina sul come stare al Mondo rispettando il prossimo... puoi iniziare da qui

 

Senti ben81, sinceramente: ma tu con chi credi di aver a che fare? Pensi di poterti mettere a dare lezioni, a sparare sentenze, su quel che io dovrei sapere o non sapere, fare o non fare, su cosa mi ha insegnato oppure no la mia famiglia? Ma ci conosciamo? Cosa sai di me, o dei miei? Cosa ne sai di quel che io potrei aver fatto di giusto o di sbagliato, o del perché?

 

Datti una calmata: ricordami pure la regola aurea, ché tutti abbiamo da imparare da tutti, me compreso ovviamente.

 

Ma anche TE compreso.

 

L'umorismo è bello in una discussione impregnata di umorismo, troppo comodo buttarla in caciara e poi salvarsi in corner con un "ero ironico" .

 

Amen! :D

 

Io ho fatto una battuta e poi ho argomentato.

 

E datti una calmata.

 

 

PS Certo che con te si ci si devono fare certe risatone...

Edited by privateuniverse
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Senti ben81, sinceramente: ma tu con chi credi di aver a che fare? Pensi di poterti mettere a dare lezioni, a sparare sentenze, su quel che io dovrei sapere o non sapere, fare o non fare, su cosa mi ha insegnato oppure no la mia famiglia? Ma ci conosciamo? Cosa sai di me, o dei miei? Cosa ne sai di quel che io potrei aver fatto di giusto o di sbagliato, o del perché?

 

Datti una calmata: ricordami pure la regola aurea, ché tutti abbiamo da imparare da tutti, me compreso ovviamente.

 

Ma anche TE compreso.

 

 

 

Io mi baso soltanto su quello che scrivi: tu ed un altro avete scritto che chi fa l'amante non ha obblighi, negando quindi il fatto che questo sia un comportamento profondamente scorretto verso il prossimo, ed io ho fatto notare che non ne ha di legali, ma di morali, ovvero ho sottolineato cio' che solitamente è ovvio per tutti, ovvero la "regola d'oro" presente in tutte le culture, in tutte le civilta', ed in tutte le religioni, regola che ti ho linkato.

Ora la quoto addirittura, fanne (e fatene) tesoro.

 

 

Etica della reciprocità

 

L'etica della reciprocità o regola d'oro è un valore morale fondamentale che "si riferisce all'equilibrio in un sistema interattivo tale che ciascuna parte ha diritti e doveri; la norma secondaria della complementarietà afferma che i diritti di ciascuno sono un dovere per l'altro"[1]. Essenzialmente si tratta di un codice etico in base al quale ciascuno ha diritto a un trattamento giusto e la responsabilità di assicurare la giustizia agli altri. L'etica della reciprocità tra individui è il fondamento della convivenza pacifica, della legittimità, della giustizia, del riconoscimento e del rispetto tra individui, delle religioni civili. La reciprocità è la base essenziale per il moderno concetto di diritti umani, anche se tale concetto incontra delle critiche.

Un elemento chiave della regola è che chi cerca di vivere in base ad essa tratta tutte le persone, e non solo i membri della propria comunità di appartenenza, con rispetto. Le regola d`oro ha radici in molte culture diverse. Importanti filosofi e personaggi religiosi l'hanno formulata in modi diversi. La "reciprocità" sintetizza con viva autenticità in sé le parole "libertà" e "uguaglianza". Le dottrine sulla libertà considerano l'etica della reciprocità tra individui un fondamento ovvio.

Secondo l'antropologia, l'etica della reciprocità è l'unica regola universalmente accettata, pur con notevoli varianti.

 

 

Filosofia greca antica

 

La regola d'oro era un principio comune nella filosofia dell'Antica Grecia. Alcuni esempi:

"Non fare al tuo vicino quello che ti offenderebbe se fatto da lui" (Pittaco)[2]

"Evita di fare quello che rimprovereresti agli altri di fare" (Talete)[3]

"Quello che vorresti i tuoi vicini facessero a te, ciò sia anche per loro" (Sesto Pitagorico)[4]

"Non fare agli altri ciò che ti riempirebbe di ira se fatto a te dagli altri" (Isocrate)[5]

"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)[6]

 

 

Etica mondiale

 

La "Dichiarazione per un’etica mondiale"[7] del Parlamento delle Religioni mondiali[8] (1993) ha proclamato la regola d'oro (in forma e negativa e positiva) principio comune per molte religioni.[9] La Dichiarazione iniziale è stata firmata da 143 leader di diverse religioni e comunità spirituali.[9]

Di solito, l'etica della reciprocità viene affermata e accettata senza un tentativo di giustificarla e di darle un fondamento; al massimo si mette in evidenza il vantaggio comune, il quale ricade, di conseguenza, anche su colui che la pratica, anche se a quest'ultimo può apparire troppo lontano.

 

Buddismo

 

Mettendosi al posto di un altro, non si uccide né si spinge qualcuno a uccidere.[10]

Colui che mentre cerca la felicità, opprime con la violenza altri esseri che pure desiderano la felicità, non raggiungerà la felicità per questo.[11]

Inoltre, il Dalai Lama ha dichiarato: Se vuoi che gli altri siano felici, pratica la compassione. Se vuoi essere felice, pratica la compassione.[12]

 

 

Cristianesimo

 

Il cristianesimo mette in evidenza la duplice ragione del valore della regola d'oro: innanzitutto, l'uomo merita di essere amato perché creato ad immagine di Dio e, quindi, già amato da Dio stesso; inoltre, Gesù afferma di valutare ciò che viene fatto agli altri, anche ai nemici, come se venisse fatto a lui stesso. Più in generale, è in questo che l'amore cristiano si differenzia dalla filantropia: la misura dell'amore non è soltanto l'uomo (fa' agli altri quello che vorresti fosse fatto a te), ma prima ancora Gesù stesso (Gv 15, 12ss: ecco il mio comandamento: che vi amiate l'un l'altro come io ho amato voi). Amare gli altri, dunque, come Dio li ama e non soltanto quanto si vorrebbe essere amati dagli altri. [1]

 

 

 

 

Edited by ben81
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non mi è ben chiara una cosa, nel senso che i preti possono avere rapporti ma poi si confessano e vengono assolti:

non credo che, anche se fosse, qualcuno confessi di aver avuto un rapporto omosessuale

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I viaggi compiuti in questo 3D per allontanarsi dal punto (visto che altrimenti sarebbe impossibile sostenere le vostre tesi) sono esorbitanti e a tratti esilaranti.

Si è finiti a parlare dell'intero miliardo di cattolici..

C'è da ridere.

 

Innanzi tutto, il battesimo in età infantile non permette la completa aderenza tra ciò che cattolico dovrebbe essere e ciò che un cattolico è.

In ogni caso, anche se il cattolico più cattolico fosse perfino migliore del credo stesso egli non è chiamato a rappresentare pubblicamente il proprio ordine teocratico nè ad obbedire alle stesse leggi.

 

Ai sacerdoti come al clero tutto è chiesta una fedeltà maggiore, un impegno e uno sforzo fuori dal comune perchè essi sono guida ed esempio e servi dei loro fratelli.

 

Questi, all'interno della propria struttura religiosa sono responsabili di una fiducia collettiva riposta nelle loro azioni che dovrebbero essere prevedibili e coerenti con le leggi date dal loro dio.

Un fedele cattolico sa perfettamente che il sesso prematrimoniale è un peccato ma sa anche che la scomunica non è più effettuabile su un numero così alto di fedeli. Eppure, ciò che un cattolico vero dovrebbe sapere è che dio legge i cuori e che il suo giudizio trascende la punizione o il giudizio per mano del'uomo.

Purtroppo la stragrande maggioranza dei cattolici dimentica o non crede che dio li guardi e giudichi che loro azioni, azioni che in ogni caso non sono sotto il giudizio delle masse.

 

Un servitore cattolico, un prete, un sacerdote, un vescovo, un cardine, è chiamato a ben altra disciplina. E' chiamato a servire dio su un podio al quale la gente guarda. E' chiamato A CREDERE alle direttive divine e in esse esercitare fede a prescindere dal fatto che molti, tanti cattolici abbiano smesso di essere tali nelle opere. Che la Chiesa lo punisca in caso di peccato o meno, egli ha SCELTO una vita di abnegazione ed ha scelto di mettere la volontà di dio davanti alla propria.

Un comportamento reiterato che violi la volontà di dio è la prova evidente che tal'uomo non solo non crede alle leggi alle quali è sottoposto ma pretende di assumere una carica ed un ruolo che non è in grado di rispettare.

 

Infine tengo a precisare che molti di voi fanno, involontariamente confusione tra cristianesimo e cattolicesimo, tra cattolici praticanti e cattolici battezzati.

 

Questa discussione riguarda in realtà altro: come alcuni italiani per uscire dalla chiesa abbiano bisogno

di farlo su basi morali ed impugnando una morale di stampo cristiano, cioè non avendo i mezzi culturali per

muovere una critica esatta, ma avendo l'esigenza di uscirne, finiscono per rivoltare la frittata ( dalla chiesa

a me---da me sulla chiesa )

 

In questo modo però tutti, sia chi si diverte a dire che bisogna perdonare il "povero prete", sia chi sposa

la posizione avversa arrabbiandosi, continuate a "dirvi cristiani".

 

Questo appunto potrebbe essere interessante, ma fatto ad altri e in altri contesti.

Qui, i partecipanti, sono tutti abbastanza "illuminati" sulle dietrologie e sulle origini della morale, dell'etica e del giudizio.

Fa poca presa ed è perfino impertinente l'uso che fai della carta "morale cristiana" per giudicare entrambe le parti.

 

Che l'onestà sia un principio cristiano, ebreo, pagano, alieno, non conta nulla. Conta la società nel quale questo valore è assunto, appunto, a valore e in base al quale essa si muove e agisce.

L'uomo onesto non è l'uomo cristiano nè l'uomo islamico. E' l'uomo sul quale si può riporre fiducia o per essere asettici, sul quale si possono fare previsioni di attendibilità in base alle quali noi poi facciamo le nostre scelte.

 

Una persona onesta è una persona prevedibile. Cio significa che potremo aspettarci proprio quello che egli mostra d'essere.

La disonestà porta all'inattendibilità degli assunti. La delusione delle aspettative.

L'onestà dunque non è un valore cristiano quando essa è scevra da giudizi (l'onestà è una virtù) ma un principio, un assunto (l'onesta mi permette di sapere cosa accadrà).

 

Finita questa degressione (che non meritava nemmeno del tempo) torniamo a parlare di ciò che un sacerdote DOVREBBE essere?

 

Sto ancora aspettando un chiarimento qui @Almadel

 

 

Citazione

 

L'unico motivo per cui mi rallegra è sapere che un prete che va con un ventenne

è un potenziale pedofilo in meno; che mi pare un punto assai più importante.

Edited by Aquarivs
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Aquarius, forse un prete che non si reprime e va con maggiorenni, sarà molto piu' difficile che sfoghi le sue pulsioni insidiando minorenni?

Possibile che servano i sottotitoli per ogni ovvieta'?

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Ben l'ovvietà non l'hai formulata tu ma Alma e DA LUI vorrei la chiave di questa co-relazione tra omosessualità e pedofilia, tra prelato e omosessualità e prelato e pedofilia.

 

Perchè se un prete omosessuale sessualmente attivo significa un prete omosessuale pedofilo in meno PRETENDO una co-relazione.

 

Mi spiace tu, intelligentissimo per come sei, non abbia capito il mio PREMEDITATO appunto.

Edited by Aquarivs
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Fanne tesoro anche tu.

 

A cominciare da quando scrivi.

 

 

Stai tranquillo che IO, anche quando ero single, non ho nemmeno mai pensato lontanamente di insinuarmi in mezzo ad una coppia, in primis perchè sarebbe stato un comportamento da persona di merda, e poi anche perchè il ruolo della ruota di scorta, oltre che essere scorretto, è anche degradante per chi lo pratica.

Liberi di comportarvi di merda o, come state facendo adesso, di difendere chi si comporta in tal modo, ma almeno abbiate la decenza di non pretendere che azioni indifendibili e universalmente stigmatizzate in quanto antisociali passino per azioni corrette.

 

Comunque siamo al paradosso, ti scagli contro i preti che fanno sesso, in quanto secondo te hanno tradito la promessa ad un'entità indefinibile, ma difendi chi si mette in mezzo a coppie in carne ed ossa... senza parole, veramente alla frutta.

 

 

@@Aquarivs

Ovviamente aspettiamo la risposta di Almy, ma ripeto, è cosa nota che una innaturale castità possa spingere verso atti come la pedofilia...

Quindi ben vengano i preti che si sfogano con gli adulti, senza andare a sfociare in atti di violenza verso i minori.

Edited by ben81
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privateuniverse

Ben81, ti è chiaro che tu non conosci i tuoi interlocutori, che non sai con chi hai a che fare, che non conosci le loro storie personali, e che quindi dovresti astenerti dal pronunciare giudizi sommari tipo "liberi di comportarvi di merda"?

 

Detto questo, devo ripetermi. A mio parere, chi si prende un impegno con altri e lo tradisce non si comporta bene (magari ha altri pregi, chi lo sa). Chi ha una relazione si assume, in genere, un impegno con il suo partner; il sacerdote si assume anch'egli un impegno, davanti a Dio (e, se fa il sacerdote, in Dio dovrebbe, almeno in astratto, crederci), davanti alla chiesa e alla sua comunità: un impegno che riguarda anche (ma non solo) la sua vita sessuale.

 

Chi quest'impegno non se l'assume non si trova nella stessa situazione: non l'amante di una persona accoppiata, non l'amante di un sacerdote (soprattutto se quest'ultimo non è neanche cattolico). Non ho mai detto che sia giusto fregarsene degli altri; ma la posizione di queste persone è diversa. Non ho detto neanche che sia giusto fare gli amanti di persone accoppiate o cose del genere. Ho solo rilevato che le responsabilità non sono le stesse, e per me questo è un dato di fatto.

 

So di essere una persona molto giudicante, ma mi sforzo di tenere a freno questa mia tendenza, senza riuscirci sempre. Per questo motivo, quando ho fatto battute personali su di te, me le sono rimangiate.

 

Personalmente penso che anche tu faresti bene a tenere presente che i tuoi interlocutori non li conosci e ad astenerti da giudizi personali. La chiesa cattolica afferma di odiare il peccato ma di amare il peccatore: non è una formula vuota, anzi è un atteggiamento intelligente, che anche chi, come me e te, non è cattolico, dovrebbe tenere bene a mente, perché distingue tra quel che una persona fa (e dice) e quel che una persona è. E' una distinzione che fa bene a chi la pratica perché la rende una persona più umana e, quindi, migliore.

 

Senza contare che, se possono essere sbagliati i giudizi su chi si crede di conoscere, a maggior ragione possono esserlo quelli su chi non si conosce se non molto, molto superficialmente.

 

Per il resto, fai un po' tu. Secondo me tu ti senti chiamato in causa personalmente perché hai avuto una relazione con un prete e questo fa sì che affronti la questione con animosità sproporzionata. Leggere opinioni critiche sulle relazioni dei sacerdoti, secondo me, ti tocca personalmente perché tu ti ritieni una persona onesta. Ma questa è solo una mia ipotesi.

 

In ogni caso dovresti affrontare questa discussione con più pacatezza.

Edited by privateuniverse
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Ben81, ti è chiaro che tu non conosci i tuoi interlocutori, che non sai con chi hai a che fare, che non conosci le loro storie personali, e che quindi dovresti astenerti dal pronunciare giudizi sommari tipo "liberi di comportarvi di merda"?

 

Ma ometti la parte della frase da me postata che si confà al vostro caso

 

Liberi di comportarvi di merda o, come state facendo adesso, di difendere chi si comporta in tal modo, ma almeno abbiate la decenza di non pretendere che azioni indifendibili e universalmente stigmatizzate in quanto antisociali passino per azioni corrette.

 

quindi, come vedi, non ho detto che vi siate comportati di merda, ma che nello spoecifico caso difendiate comportamenti indifendibili

 

 

Per il resto, fai un po' tu. Secondo me tu ti senti chiamato in causa personalmente perché hai avuto una relazione con un prete, e questo fa sì che affronti la questione con animosità sproporzionata. Ma questa è solo una mia ipotesi.

 

 

Guarda ho sempre ritenuto la castità, il celibato dei preti, la confessione, il divieto al sacerdozio femminile, lo sfrutttamento delle suore, ed altre amenità fuori luogo e fuori tempo, delle emerite stronzate, da ben prima di avere una storia col mio ex che era un seminarista.

L'eventuale astio è dato dal fatto che la chiesa si comporta verso i gay (e non solo) in maniera indegna, quindi non merita di essere difesa quando impone regole ridicole, e condanna atteggiamenti molto meno gravi di quelli da lei stessa perpetrati.

Non si possono condannare le relazioni omosessuali, rendendosi però responsabili di fatti come quelle delle onde mortali di Cesano, o delle migliaia di infezioni in Africa.

L'atto di un prete che fa sesso con uomini o con donne, è da considerarsi una pagliuzza, rispetto ai comportamenti attuati dalla chiesa, che sono vere e proprie travi, per usare una citazione a loro cara.

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privateuniverse

Ma ometti la parte della frase da me postata che si confà al vostro caso

 

Al vostro caso di chi, ben81?

 

Secondo te, se io condivido l'opinone di Isher sul fatto che l'amante non abbia colpe nei confronti del partner tradito, è necessariamente perché me la faccio, o desidero farmela, con uomini sposati e/o accoppiati?

Edited by privateuniverse
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L'eventuale astio è dato dal fatto che la chiesa si comporta verso i gay (e non solo) in maniera indegna, quindi non merita di essere difesa quando impone regole ridicole, e condanna atteggiamenti molto meno gravi di quelli da lei stessa perpetrati.

Ma qui non si sta giudicando la Chiesa Cattolica nè la si sta difendendo.. si sta parlando di coerenza ed onestà. Che siano verso dio o verso il demonio, verso qualcosa di giusto o di sbagliato comunque in un comportamento che viola apertamente le disposizioni alle quali si ci professa, battendosi il petto, fedeli e leali per poi tradirle sistematicamente.si può parlare di tradimento.

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ATTENZIONE:

 

Vorrei porre sotto gli occhi di tutti un documento ufficiale della Chiesa perchè fino ad ora abbiamo parlato molto di cifre "scientificamente" provate ma nessuna citazione della fonte usufruibile a tutti.

 

ECCO A VOI:

L’insegnamento del Magistero è esplicito: «La Chiesa rifiuta di considerare la persona puramente come un eterosessuale o un omosessuale e sottolinea che ognuno ha la stessa identità fondamentale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna» (Congregazione per la dottrina della fede, Cura pastorale delle persone omosessuali, 16).

La dignità della persona, omosessuale o eterosessuale che sia, è il punto fondamentale di partenza per affrontare gli altri problemi. Il primo riguarda il comportamento, cioè il modo di vivere la tendenza omosessuale. Se, infatti, non si è responsabili della condizione omosessuale, lo stesso non si può dire dei comportamenti Sia pure con tutti i condizionamenti interni ed esterni che esistono.

 

Continua...

 

 

 

 

 

La biologia e la psicologia potranno, forse, spiegare l’orientamento omosessuale, ma non possono indicare come viverla. La morale cattolica indica queste direzioni: accettare e rispettare la persona; proporre la realizzazione umana e cristiana attraverso l’accettazione della propria condizione omosessuale; vivere la relazione in termini di amicizia. Per questo, la Chiesa disapprova la convivenza omosessuale in base al significato del rapporto sessuale che è unitivo e procreativo. E, come tale, ha senso solo nel matrimonio. I conviventi omosessuali (ma anche quelli eterosessuali) non possono accedere ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Ma, in quanto battezzati, sono nella Chiesa e possono partecipare alla vita liturgica e caritativa della comunità ecclesiale.

Occorre mantenere sempre aperto il dialogo e il confronto. La Chiesa, da parte sua, difende sempre la dignità della persona. Di ogni persona umana. E denuncia ogni forma di discriminazione, emarginazione e offesa. Nella società, nella legislazione, nel lavoro.

 

 

PS

ben81 pure io pensavo che la confessione fosse di nostra invenzione ma come si evince nelle scritture: Gv 20,21-22 e in Mt 16,13-19

E' stata ordinata da Gesù

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Al vostro caso di chi, ben81?

 

Secondo te, se io condivido l'opinone di Isher sul fatto che l'amante non abbia colpe nei confronti del partner tradito, è necessariamente perché me la faccio, o desidero farmela, con uomini sposati e/o accoppiati?

 

 

A me non interessa nemmeno sapere se avete fatto gli amanti o se intendete farli, semplicemente state difendendo un comportamento indifendibile, universalmente riconosciuto come un comportamento profondamente scorretto, anche lasciando da parte le religioni, e ragionando da un punto di vista etico e di mera educazione al rispetto verso il prossimo.

 

 

Ma qui non si sta giudicando la Chiesa Cattolica nè la si sta difendendo.. si sta parlando di coerenza ed onestà. Che siano verso dio o verso il demonio, verso qualcosa di giusto o di sbagliato comunque in un comportamento che viola apertamente le disposizioni alle quali si ci professa, battendosi il petto, fedeli e leali per poi tradirle sistematicamente.si può parlare di tradimento.

 

Ma chi ti dice che quei preti che abbiano relazioni con donne o uomini si battano il petto e professino, all'interno della loro comunità, i valori del celibato?

Se non non condividono qulla regola credi che sull'altare la esaltino? Piu' probabilmente non affronteranno l'argomento, semplicemente.

Edited by ben81
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Dubito che un sacerdote possa ignorare qualcosa che

lo riguarda così da vicino fino al punto dal definirne lo

status in virtù del quale sta lì e può predicare.

 

Può sorvolare sull'argomento, ma il problema per lui rimane

Ma è un problema suo, un suo conflitto etc. a me che me ne viene?

Niente se non sono un fedele

 

Può diventare un problema dell'altro ( non fedele e amante ) in un secondo

momento, se di fatto viene imposta la segretezza di una relazione anche affettiva.

 

In effetti l'interesse per il sacerdote è spesso il feticcio di una persona

che col sacerdote si vede legittimato al sesso senza prospettive sentimentali

per una responsabilità data, che è esclusivamente dell'altra persona ( ed è questo

direi il tema di autoanalisi che può interessare l'amante di un sacerdote )

 

Al contrario leggere tutte queste situazioni, sia quella del terzo-amante rispetto ad una coppia

sia quella dell'amante rispetto al sacerdote in termini di morale è un atteggiamento antianalitico

e rassicurante, che prescinde completamente dalla realtà di queste situazioni.

 

Perchè questa ipotetica persona fidanzata che io conosco, mentre non conosco il suo partner

mi parlerà di lui e di loro, mi dirà qualcosa a riguardo...ed io valuterò necessariamente ciò che

lui mi dice perchè è l'unica parte di realtà che conosco.

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Ma chi ti dice che quei preti che abbiano relazioni con donne o uomini si battano il petto e professino, all'interno della loro comunità, i valori del celibato?

Se non non condividono qulla regola credi che sull'altare la esaltino? Piu' probabilmente non affronteranno l'argomento, semplicemente.

Certo Ben, e sarebbe saggio non farlo xD

Ma non è per un corollario che cade un'intera questione, no?

 

Se una folla di gente sapesse che il sacerdote fa quello che fa credi che si sentirebbe in effetti in dovere di ascoltare ciò che dice?

 

E' Gesù stesso che spiega quanto l'esempio sia fondamentale quando chiama gli Scribi e i Farisei dei sepolchi imbiancati. Il loro atteggiamento poteva apparire impeccabile ma in vero agli occhi di dio erano dei peccatori e conducevano i suoi servitori lontani da lui. Ovviamente un prete potrebbe non parlare di fornicazione o adulterio (la vedo difficile, da quanto non entri in chiesa?) ma credi forse divenga autorevole su tutti gli altri aspetti di cui parla?

La predica si chiama predica per un motivo.. come fa questa ad esercitare effetto quando chi la pronuncia è un peccatore?

Adesso, è possibile che nessuno sappia. Ma sempre a bibbia dovrebbe aver insegnato al sacerdote che dio scruta gli animi e, al contario di ciò che sostiene Saul, indica anche come i peccatori non saranno esenti dalla punizione.

 

L'Iddio di misericordia cristiano (bada non paolino/cattolico) non è un dio che perdona tutti e tutto. E' un dio che perdona davanti al pentimento. Ed il pentimento, dice Giacomo, va mostrato con le opere. Perfino nelle stesse radici del peccato egli dice dio scruta il cuore ("quando il desiderio è divenuto fertile partorisce il peccato").

Insomma, se queste cose le so io che sono ateo, perchè non le dovrebbe sapere uno che si dice strumento di dio?

E se queste cose le rispetto io (anche se non ci credo) come fa a non rispettarle colui il quale ne ha sposato il principio?

Qual è la differenza tra colui che crede fermamente e colui che non crede a questo punto?

Edited by Aquarivs
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Secondo me ragazzi occorre essere un po' più realisti...

dal punto di vista diciamo, sociologico, quanti credenti davvero hanno le competenze per discernere tutte le sottigliezze di cui dice @Aquarivs?

 

E tutto sto voler valutare chi è più ipocrita di chi...

a che scopo? :)

Alle volte invidio i credenti, perché mi immagino il sostegno della fede possa essere un buon modo per non perdere la speranza....

tuttavia, per come son fatto, ricordo che da credente ero sempre lì a giudicarmi e a giudicare.

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privateuniverse

E tutto sto voler valutare chi è più ipocrita di chi...

a che scopo? :)

Alle volte invidio i credenti, perché mi immagino il sostegno della fede possa essere un buon modo per non perdere la speranza....

tuttavia, per come son fatto, ricordo che da credente ero sempre lì a giudicarmi e a giudicare.

 

Giusto.

Che ci frega dell'ipocrisia, nostra e altrui?

Facciamo un po' come tutti come ci pare.

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Secondo me ragazzi occorre essere un po' più realisti...

dal punto di vista diciamo, sociologico, quanti credenti davvero hanno le competenze per discernere tutte le sottigliezze di cui dice @Aquarivs?

Perdonami.. quali sottigliezze?

Si sta parlando di onestà tra ciò che si professa d'essere e ciò che si è. Che gli altri siano o meno in grado di distinguerlo o di saperlo cambia le cose?

Fammi capire, se fossi in un paese in cui rubare non è un reato lo faresti perchè tanto la gente non ha idea nemmeno di quale principio si parli?

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privateuniverse

Ma perché porsi queste domande sciocche, Aquarivs? Dov'è il problema?

 

Se ne hai voglia o ne hai bisogno, rubi, sperando di farla franca; allo stesso tempo, cerchi di impedire che gli altri ti derubino.

 

Altrimenti, non rubi.

 

Se uno si fa problemi sul rubare finisce che poi, ogni volta che gli viene voglia di possedere qualcosa, si deve porre la domanda se la possa rubare oppure no.

 

Eh, che vita complicata che sarebbe.

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@@Aquarivs e @privateuniverse: intendevo dire che non so, mediamente, quanti credenti che si professino tali davvero stiano lì a riflettere su come si debba esplicare il loro pentimento (Se sia un fatto di coscienza o qualcosa "da dimostrare con le opere").

Una certa dose di ipocrisia è una caratteristica direi, antropologica, ineliminabile.

La totale trasparenza tra ciò che si dice di essere e ciò che si è richiede consapevolezza,

non mi stupisce sia cosa per pochi.

Siamo tutti facili a dimenticare o tralasciare ciò che non s'adegua all'immagine che abbiamo di noi stessi.

 

Non capisco a cosa vi riferiate tirando in ballo l'esperimento mentale sul furto.

Benché al riguardo non abbia la coscienza del tutto pulita,

se rubare non fosse reato ruberei, e lo farebbero tutti quelli che desiderano farlo...

si tratterebbe di un comportamento lecito come un altro...o no?

Edited by schopy
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E' capitato che tradissi...

quando il mio ragazzo dell'epoca mi disse che non era innamorato di me.

A posteriori si è rivelato un comportamento "utile" a prolungare di qualche mese una relazione poco riuscita.

 

Comunque no, non tradirei. Però occorre contestualizzare le cose.

Se stavamo immaginando un paese dove rubare è moralmente riprovevole ma non legalmente perseguibile...

si tratta di un paese poco civilizzato mi pare :D

Edited by schopy
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Non è banale.

Ad esempio, mi pare che la maggior parte delle incomprensioni relazionali di cui si parla in questa sezione del forum siano dovute, alla radice, alla mancanza di un'etica condivisa tra partner...

E' difficile vivere con coerenza, nel rispetto di un'etica che risulti esplicita a chi abbiamo vicino. Per me almeno.

 

D'altro canto spesso le leggi sono illecite...altrimenti non saremmo sempre qui a parlare di riconoscimento di diritti che riteniamo essere "naturali" anche per noi gay.

Comunque, quando mi riferivo alla noia per i giudizi troppo secchi non intendevo "salvare" in toto comportamenti incoerenti e contraddittori, quali gli "amori ecclesiastici", da cui il titolo del topic.

Ma mi pare che voler dare giudizi molto severi su realtà estranee ad un laico, quando questi giudizi non riguardino atti criminali, sia un esempio di fariseismo al quadrato.

D'altra parte @@privateuniverse in un precedente intervento ha riconosciuto una sua tendenza ad essere "giudicante"...

Edited by schopy
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Ma tutta quest'ansia giudicante vi riguarda perché siete gay (o vi sentite ancora un po' Cattolici)

o ve ne importa altrettanto di Rabbini che mangiano prosciutto di nascosto?

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Beh i comportamenti scorretti della chiesa rimangono tali a prescindere che le critiche vengano mosse da un italiano, magari anche cattolico, piuttosto che da un giapponese ateo o da un indiano buddista. I fatti quelli sono e quelli rimangono.

Del resto noi critichiamo senza problemi i comportamenti osceni dell'islam, eppure non siamo nè arabi nè islamici...ad esempio lapidare una donna per adulterio o impiccare un uomo perchè gay sono considerati atti gravissimi anche da chi è estraneo a quella "cultura"...non so se rendo l'idea...

Edited by ben81
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