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Amore Ecclesiastico


rosMarino

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La "comunità" (dei fedeli) è "un'entità astratta, entità per molti anche di dubbia esistenza"?

Teoria interessante anche questa, non c'è dubbio.

 

 

Mi riferivo ad un eventuale voto verso un eventuale Dio, anche se fai lo gnorri.

Ed i preti, a livello terreno, non si impegnano assolutamente con i fedeli ad esser celibi, ma si impegnano con l'istituzione che gli da' il lavoro, ovvero la chiesa.

Ergo un prete che lavora bene ma che abbia un/una partner è al massimo paragonabile ad un bravo impiegato che però non rispetti un punto del contratto di lavoro che lo lega alla propria azienda.

 

Tu scarteresti una persona bella dentro e fuori solo perchè non rispetta un punto del contratto stipulato col proprio datore di lavoro, e solo con lui?

 

 

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Il sacerdote non fa voto di castità. Quella è prerogativa dei frati e, mi pare, dei monaci in generale.

Il sacerdote fa voto di celibato che, anche se agli effetti pratici è la stessa cosa, pare non esserlo a livello di "entità di peccato".

 

Insomma, per il prete fare sesso è alla stessa stregua di uno che fa sesso prima del matrimonio, ma non va ad intaccare il suo voto. Sono delle piccole gabole che mi ha raccontato un caro amico che ha avuto esperienza in seminario, trucchetti per limitare il danno del peccato al minimo possibile per confessarsi e - hop - tutto a posto!

 

 

Esatto, è proprio cosi'.

 

p.s.

Potremmo inoltre parlare di quanto la regola sul celibato sia anacronistica ed ingiusta, ma andremmo ot.

Mi limito solo a far notare l'ipocrisia di quelli che, quando si parla dei propri diritti e di regole ingiuste (come quelle che ci discriminano) si straccino le vesti, salvo però diventare i primi menefreghisti e bigotti che invocano le regole, quando si parla di regole ingiuste che però riguardano altre categorie di persone.

Siete alla stregua di coloro che dicono che i matrimoni gay non vanno fatti e basta perchè la legge attualmente non li prevede.

Di leggi e regole stupide ce ne sono a iosa, guardate qualche volta anche fuori dal vostro orticello, anche perchè non si può pretendere giustizia e rispetto quando i primi intolleranti siete voi.

Edited by ben81
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La Chiesa comunque ha portato la figura del prete a storie da "botta e via" perchè non potendo legarsi ad altri se non a Dio si va a sfociare nelle seghe (scusate il termine) o nelle avventure: ricordiamoci che resta un essere umano con le sue debolezze e imperfezioni.

Arrivare al comportamento perfetto è una cosa bellissima ma già fare bene il dovere di pastore, amare il prossimo (chiunque esso sia), essere misericordiosi, non creare scandali è una gran cosa.

RISPONDENDO AD AQUARIS:

Sarà disonesto ma un conto è crearsi storie parallele o perpetuare avventure, un altra è inciampare una volta tanto per caso: sempre sbagliato ma con 2 pesi diversi no? ;)

Poi credo che lui sia il secondo esempio perchè ha semplicemente detto che sentimenti prova (quelli sono ancora impossibili da castrare) ma nello stesso tempo è rimasto sulla retta via.

Come precisavo all' inizio io non insisterò più ma voglio togliendomi il peso di dirgli che io non cercavo storie ma un' avventura da una persona che amo come amica.

 

PS QUOTO AL 100% BEN 81

Edited by Saul
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Io conosco personalmente 3 preti che stanno con una donna, e due che stanno con un uomo... quindi fare i falsi scandalizzati per qualcosa che è sempre avvenuto, e che è normale avvenga, visto che parliamo di persone in carne ed ossa, non ha proprio senso.

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Nello specifico trovo disonesto per un parroco che ha fatto voto di castità, che sostiene il sesso debba essere consumato dopo il matrimonio (se no è fornicazione) e che dovrebbe considerare l'omosessualità uno dei peccati più gravi per dio (Paolo dice che gli omosessuali non entreranno nel regno accostandoli ai ladri omicida ecc) anche solo iniziare una relazione con un altro uomo.

 

L'ot quindi, in questo caso, lo finisco io xD

 

Allora lo riconduci semplicemente al tuo secondo caso. Non è un male perché il parroco mina la propria integrità interiore

o l'integrità della propria organizzazione, ma perché nella propria ipocrisia attacca te, omosessuale non sposato. La sua

ipocrisia, che altrimenti sarebbe trascurabile diventa inaccettabile, perché provoca un effetto.

 

Sostieni di non considerare gli effetti, ma nei casi che hai citato -compreso questo- l'effetto è tangibile e colpisce proprio te.

 

"Il tradimento della fiducia di un terzo non conta se il terzo non viene a saperlo".

Insomma: occhio non vede eccetera eccetera.

Teoria interessante.

 

Se non viene a saperlo e non ne ha danno.

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privateuniverse

Mi riferivo ad un eventuale voto verso un eventuale Dio, anche se fai lo gnorri.

Ed i preti, a livello terreno, non si impegnano assolutamente con i fedeli ad esser celibi, ma si impegnano con l'istituzione che gli da' il lavoro, ovvero la chiesa.

Ergo un prete che lavora bene ma che abbia un/una partner è al massimo paragonabile ad un bravo impiegato che però non rispetti un punto del contratto di lavoro che lo lega alla propria azienda.

 

Invece di rinfacciare a un tuo eventuale interlocutore di "fare lo gnorri", faresti meglio a leggere con più attenzione quel che scrivono gli altri.

Se cito una frase e non un'altra, se uso certe parole e non altre, se uso una determinata argomentazione, non è a caso. Non sono io quello che ha parlato in astratto di "integrità di un'istituzione", e mi sono riferito a un intervento nel quale si parlava di una "comunità che non saprà mai quel che è successo". So benissimo che l'esistenza di Dio non può essere considerata un dato di fatto accettabile da tutti e non mi riguarda la fiducia nella chiesa cattolica: per questo mi sono riferito soltanto alla comunità delle persone, che sicuramente vengono trattate da fesse da un uomo che della stessa ha un ruolo di guida in base a presupposti nei quali egli stesso, per primo, non crede minimamente.

E bada bene che, quando dico che una persona "non crede" in qualcosa, non dò un giudizio astratto: mi riferisco al fatto che una persona si comporti oppure no in maniera coerente con quel che dice. Una persona che fa una promessa di celibato ("nella continenza perfetta" è l'espressione che usa la chiesa cattolica), alla chiesa alla quale appartiene, alla quale promette di essere fedele, e quindi alla comunità che è chiamato a curare, e non ha alcuna intenzione di rispettarla, è una persona poco seria, che tiene il piede in troppe scarpe e che, personalmente, mi fa pure abbastanza schifo.

 

Probabilmente il mio errore consiste nel fatto che prendo la chiesa cattolica sul serio, pur rifiutandola (peraltro a prezzo di un notevole travaglio personale, considerato che sono cresciuto in una famiglia di cattolici praticanti); a differenza, evidentemente, di molti cattolici e di molti non cattolici (agnostici, ateisti, indifferenti).

 

Infine: in gergo, la chiesa cattolica è una cosiddetta "organizzazione di tendenza". Non nel senso che è di moda, ovviamente; ma nel senso che "lavorare" per quell'organizzazione implica una condivisione delle sue finalità, finalità che non sono lucrative (altri esempi di organizzazioni di tendenza sono i sindacati, i partiti politici, le organizzazioni umanitarie etc.). Di conseguenza, il tuo paragone tra un sacerdote cattolico e il dipendente di un'azienda è del tutto fuori luogo: al dipendente di un'azienda è richiesta una prestazione lavorativa su basi contrattuali, non una professione di fede (anche se, per come stanno andando le cose, le aziende finiranno per pretendere anche l'anima dai dipendenti, non solo le loro capacità).

 

 

Tu scarteresti una persona bella dentro e fuori solo perchè non rispetta un punto del contratto stipulato col proprio datore di lavoro, e solo con lui?

 

Alla luce di quanto ho spiegato prima, la tua domanda è, ovviamente, mal posta.

A me piacciono le persone leali e oneste; almeno, tendenzialmente tali. Per molti anni ho dovuto nascondere quel che ero, mentire anche alle persone che mi erano più care, recitare un ruolo che non era mio, camminare sul filo del rasoio, giocare sull'ambiguità. Non ho potuto vivere in maniera onesta la mia vita; dirò di più: non ne sono stato capace, anche se, in certi periodi, ci ho provato. Non posso dire di essere stato sempre coerente, né di essere sempre stato onesto. In molte occasioni, sicuramente molte di più di quante avrei voluto, sono stato, e sono, codardo, vigliacco, doppio.

 

Però posso dire di non essermi quasi mai messo deliberatamente, di mia iniziativa, in situazioni che mi costringessero a mentire, di non aver sguazzato nell'ambiguità. Ho cercato, per quanto mi è stato possibile, di dipanare il groviglio delle falsità nelle quali mi sono trovato troppo spesso a dover vivere. Quando mi sono reso conto che mi piacevano i maschi ho smesso di considerarmi cattolico. Non mi sono cacciato in partiti di destra, non mi sono cercato una fidanzata o coperto con un matrimonio. Insomma, non ho coltivato la doppiezza.

 

In questa frase c'è la mia risposta alla tua domanda: no, non potrei mai ritenere "bella dentro" una persona che faccia della doppiezza uno stile di vita, per sua scelta. Si può, forse, vivere in maniera conflittuale con la propria fede religiosa il proprio orientamento sessuale; ma questo non obbliga a diventare sacerdoti. Non sopporterei di stare, per esempio, con un Formigoni di turno: mi sembrerebbe una cosa sporca. Inoltre, se lo facessi mi darei letteralmente la zappa sui piedi: come potrei pretendere di vivere onestamente, se andassi a mettermi proprio con una persona la cui vita è basata su una bugia? Le situazioni contorte non mi piacciono, e di contorcere ulteriormente una situazione già abbastanza complicata non ho la minima voglia.

 

Vorrei farti notare che io non ho risposto alla domanda di Saul (anche se ci sono state risposte che avrei sottoscritto in pieno): mi sono limitato a chiedergli se, secondo lui, era una cosa giusta oppure no.

 

Ma, visto che tu pretendi di essere francamente brutale, lo sarò anch'io con te: secondo me mi hai risposto in questo modo perché hai una gigantesca coda di paglia. Questo, ovviamente, è un problema tuo, non mio (io mi tengo i miei).

 

Potremmo inoltre parlare di quanto la regola sul celibato sia anacronistica ed ingiusta, ma andremmo ot.

Mi limito solo a far notare l'ipocrisia di quelli che, quando si parla dei propri diritti e di regole ingiuste (come quelle che ci discriminano) si straccino le vesti, salvo però diventare i primi menefreghisti e bigotti che invocano le regole, quando si parla di regole ingiuste che però riguardano altre categorie di persone.

Siete alla stregua di coloro che dicono che i matrimoni gay non vanno fatti e basta perchè la legge attualmente non li prevede.

Di leggi e regole stupide ce ne sono a iosa, guardate qualche volta anche fuori dal vostro orticello, anche perchè non si può pretendere giustizia e rispetto quando i primi intolleranti siete voi.

 

Queste sono accuse generiche. Io non mi straccio le vesti per nessuno. Se hai tempo e voglia, rileggiti quel che ho scritto nelle discussioni sulle questioni politiche: non ricordo di aver mai strillato alla discriminazione, la lagna di molti gay, a tutti i livelli, la trovo stucchevole, improduttiva e noiosa. Forse questo mi è costato l'unica amicizia virtuale che ho su questo forum.

 

Ciò nonostante, io credo che ci si debba sforzare di comportarsi con serietà. Un sacerdote che ritenga ingiusta la regola del celibato, se è un uomo, lo dice apertamente, si spoglia del suo stato sacerdotale e si guadagna da vivere in altro modo, come facciamo tutti (e, sicuramente, come ho fatto io, che il mio lavoro me lo sono conquistato con le mie capacità e niente altro), e non s'inguatta dietro il confessionale a fare le sue cosucce, di nascosto ma al riparo che l'organizzazione di cui fa parte (spesso perfettamente a conoscenza, peraltro, delle sue inclinazioni e dei suoi comportamenti) offre a lui, in maniera complice e omertosa, ma non a me in quanto normale cittadino.

Edited by privateuniverse
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So benissimo che l'esistenza di Dio non può essere considerata un dato di fatto accettabile da tutti e non mi riguarda la fiducia nella chiesa cattolica: per questo mi sono riferito soltanto alla comunità delle persone, che sicuramente vengono trattate da fesse da un uomo che della stessa ha un ruolo di guida in base a presupposti nei quali egli stesso, per primo, non crede minimamente.

 

Le stesse persone che si dichiarano cattoliche ma non ne seguono i dettami, ad esempio facendo sesso prima del matrimonio o, peggio, incornando il/la partner?

Lo vedi che parliamo di aria fritta?

 

 

Una persona che fa una promessa di celibato ("nella continenza perfetta" è l'espressione che usa la chiesa cattolica), alla chiesa alla quale appartiene, alla quale promette di essere fedele, e quindi alla comunità che è chiamato a curare, e non ha alcuna intenzione di rispettarla, è una persona poco seria, che tiene il piede in troppe scarpe e che, personalmente, mi fa pure abbastanza schifo.

 

E' quel "quindi" che non esiste,premesso che, come detto, il voto il prete lo fa davanti a Dio e al suo datore di lavoro, la chiesa, la comunità può anche far finta di credere che quel prete non abbia mai conosciuto il sesso (come del resto il prete fa finta che gli sposi arrivino casti all'altare), ma la stessa comunità sa bene che probabilmente non è cosi', visto che si tratta di regole che vanno oltre le esigenze fisiche di ogni essere umano.

Che poi ti faccia schifo è una tua preferenza o piuttosto un tuo limite, visto che condanni una persona solo in base ad un dettagli lavorativo, quando la chiesa metterebbe moralmente anche te sulla graticola, quindi c'hai poco da fare il virtuoso e difendere regole indifendibili

 

 

Alla luce di quanto ho spiegato prima, la tua domanda è, ovviamente, mal posta.

A me piacciono le persone leali e oneste; almeno, tendenzialmente tali. Per molti anni ho dovuto nascondere quel che ero, mentire anche alle persone che mi erano più care, recitare un ruolo che non era mio, camminare sul filo del rasoio, giocare sull'ambiguità. Non ho potuto vivere in maniera onesta la mia vita; dirò di più: non ne sono stato capace, anche se, in certi periodi, ci ho provato. Non posso dire di essere stato sempre coerente, né di essere sempre stato onesto. In molte occasioni, sicuramente molte di più di quante avrei voluto, sono stato, e sono, codardo, vigliacco, doppio.

 

Però posso dire di non essermi quasi mai messo deliberatamente, di mia iniziativa, in situazioni che mi costringessero a mentire, di non aver sguazzato nell'ambiguità. Ho cercato, per quanto mi è stato possibile, di dipanare il groviglio delle falsità nelle quali mi sono trovato troppo spesso a dover vivere. Quando mi sono reso conto che mi piacevano i maschi ho smesso di considerarmi cattolico. Non mi sono cacciato in partiti di destra, non mi sono cercato una fidanzata o coperto con un matrimonio. Insomma, non ho coltivato la doppiezza.

 

In questa frase c'è la mia risposta alla tua domanda: no, non potrei mai ritenere "bella dentro" una persona che faccia della doppiezza uno stile di vita, per sua scelta. Si può, forse, vivere in maniera conflittuale con la propria fede religiosa il proprio orientamento sessuale; ma questo non obbliga a diventare sacerdoti. Non sopporterei di stare, per esempio, con un Formigoni di turno: mi sembrerebbe una cosa sporca. Inoltre, se lo facessi mi darei letteralmente la zappa sui piedi: come potrei pretendere di vivere onestamente, se andassi a mettermi proprio con una persona la cui vita è basata su una bugia? Le situazioni contorte non mi piacciono, e di contorcere ulteriormente una situazione già abbastanza complicata non ho la minima voglia.

 

Parli con uno che ha fatto co in famiglia a 14 anni, quindi con uno che come te non ama nascondere la prorpia natura.

Ma, a differenza tua, non ho la presunzione di condannare chi decide di non venire allo scoperto, ognuno faccia quello che vuole con la propria vita, nel rispetto degli altri. Uno sposato che scopa nelle piazzole fa del male alla donna alla quale aveva promesso fedeltà, un prete che si fidanza al massimo non è coerente con il proprio regolamento lavorativo (perchè parliamoci chiaramente, si tratta di un lavoro), nè piu' nè meno di tanti miei colleghi fancazzisti.

 

 

 

 

Ma, visto che tu pretendi di essere francamente brutale, lo sarò anch'io con te: secondo me mi hai risposto in questo modo perché hai una gigantesca coda di paglia. Questo, ovviamente, è un problema tuo, non mio (io mi tengo i miei).

 

Io vivo sereno e mi faccio i cazzi miei, sei tu che ti arrovelli il gulliver sentendoti superiore, e cercando di fare la morale agli altri: vivi la tua vita come meglio credi, pensa ai fatti tuoi piuttosto che fare la suocera bigotta

; se il prete del tuo quartiere si fidanza con un uomo o con una donna non ti arreca alcun danno, quindi qual è il tuo problema? Glielo paghi tu lo stipendio? Nessuno ti aveva promesso fedeltà nè altri impegni nei tuoi confronti.

 

 

Queste sono accuse generiche. Io non mi straccio le vesti per nessuno. Se hai tempo e voglia, rileggiti quel che ho scritto nelle discussioni sulle questioni politiche: non ricordo di aver mai strillato alla discriminazione, la lagna di molti gay, a tutti i livelli, la trovo stucchevole, improduttiva e noiosa.

 

E hai fatto male: ti lagni per temi che non ti riguardano, che non ti sfiorano nemmeno, e non ti lagni per temi che ti interessano?

Sei confuso, figlio mio...

 

 

Ciò nonostante, io credo che ci si debba sforzare di comportarsi con serietà. Un sacerdote che ritenga ingiusta la regola del celibato, se è un uomo, lo dice apertamente, si spoglia del suo stato sacerdotale e si guadagna da vivere in altro modo, come facciamo tutti (e, sicuramente, come ho fatto io, che il mio lavoro me lo sono conquistato con le mie capacità e niente altro), e non s'inguatta dietro il confessionale a fare le sue cosucce, di nascosto ma al riparo che l'organizzazione di cui fa parte (spesso perfettamente a conoscenza, peraltro, delle sue inclinazioni e dei suoi comportamenti) offre a lui, in maniera complice e omertosa, ma non a me in quanto normale cittadino.

 

Concordo con te che accettare e poi non rispettare un regolamento di lavoro sia, nei confronti del datore di lavoro, un atteggiamento poco serio, ma torniamo al punto clou: che ti frega? Ti danneggia? Io veramente rimango basito da cotanto astio verso una situazione che nemmeno ti riguarda.

 

Ma poi, tutte queste remore per un datore di lavoro-istituzione che si comporta cosi'?

Un prete che ha una relazione o fa del sesso, violando una regola inventata (perchè nelle scritture non c'è traccia di castità, di confessione, e di altre cosucce inventate dalla chiesa nel tempo), rispetto a fatti come quello di Radio Vaticana, o di quello nella foto sotto postata, fanno sorridere.

 

 

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Edited by ben81
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un po' di anni fa esco con un ragazzo conosciuto su internet, passiamo la mattinata in giro, simpatico, intelligente, di buona cultura. Ci salutiamo dopo un po' di ore passate insieme e nella via di rientro a casa mi arriva un messaggio: "non te l'ho detto perché avevo paura di una tua reazione, ma io sono un seminarista". Io sono profondamente anticlericale e ci sono rimasto molto male ma decido di incontrarlo nuovamente per parlarci e capire che problemi potesse avere una persona omosessuale che decide di rifugiarsi nel sacerdozio... ovviamente le sue riposte erano abbastanza vaghe e, a tratti, contraddittorie nonostante il mio vano tentativo di convincerlo a riprendere gli studi universitari e mollare quel mondo infimo... Alla fine abbiamo finito per fare sesso (io ero giovincello e attratto dalla situazione). Lui ora è un prete a tutti gli effetti, ma non abbiamo nessun tipo di rapporto. Penso che non siano tanto rari questi casi. Sicuramente non è una situazione che mi piacerebbe ripetere!

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L' Omosessuale non si rifugia nel sacerdozio come un marito nel matrimonio perchè è ben diverso!

Nel matrimonio ci sono sempre le stesse promesse da rispettare (fatte a DIO!) con il vincolo che dovresti trovare tutto quello che ti necessita dalla donna: emotività e sesso.

Nel sacerdozio (che la regola è stata introdotta per interessi economici verso l' anno 1000, tant'è che prima i Papi aveva figli sparsi ovunque) tu Dio lo tradisci se cerchi emotività da altra parte (ovvero storielle serie) ma non lo tradisci se a fine mese arrivi con i testicoli gonfi e li vuoi sfogare!

La Chiesa è fatta da uomini quindi certe leggi sono purtroppo utopistiche.

Tu facendo sesso non tradisci nessuno perchè non sei sposato!!! Come fai tu a tradire una persona se non hai una persona?

Non è incoerenza quella del prete che fà sesso, è atto impuro come qualsiasi single o celibe come lo volete chimare.

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Io sostengo assolutamente i preti attratti dai maggiorenni;

accusare di ipocrisia un membro del clero attratto da adulti

è come accusare di sadismo un nazista che torturi i gatti.

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un po' di anni fa esco con un ragazzo conosciuto su internet, passiamo la mattinata in giro, simpatico, intelligente, di buona cultura. Ci salutiamo dopo un po' di ore passate insieme e nella via di rientro a casa mi arriva un messaggio: "non te l'ho detto perché avevo paura di una tua reazione, ma io sono un seminarista".

 

Idem successe a me.

 

 

Tu facendo sesso non tradisci nessuno perchè non sei sposato!!! Come fai tu a tradire una persona se non hai una persona?

 

Ineccepibile.

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Mmm...

 

Allora: se l'attrazione c'è, non è che uno può farsi un lavaggio del cervello ed eliminarla, mi pare impossibile.

Questo è poi secondo me anche una delle minchiate del sacerdozio eh: in teoria nessun prete dovrebbe avere

attrazione fisica verso alcun uomo o donna, cosa impossibile secondo me, ma questo è un altro discorso...

 

Ora: se tu sei credente e infatuato di questo prete, devi scegliere: o da buon credente non permetti a questa tua attrazione

di prendere il sopravvento, oppure se scegli l'opzione contraria ti dichiari automaticamente non credente: non credo esistano vie di mezzo.

 

Lo stesso discorso vale per lui: o si fa trenta rosari per scusarsi di questa sua attrazione e non ne parla più, oppure manda a puttane la chiesa

e si dichiara gay.

 

Bello allora: mi dichiaro credente e prete però faccio sesso occasionale con un uomo. Ma che discorsi sono?

Penso che la sincerità con se stessi sia una delle cose più importanti, quindi prima uno si fa la domanda: "Ma sono davvero credente?"

Poi si da la risposta e, in base a questa, reagisce di conseguenza.

 

Non giudico però la cosa come immorale o scandalosa perché comunque siamo uomini, e se uno ti attizza ti attizza, non è che ti puoi rigirare il cervello!

La differenza sostanziale tra l'attrazione che possiamo provare e l'atto in se, la linea sottile che separa pulsione sessuale da immoralità secondo me è

la nostra intelligenza. E' a seconda di come agiamo che una cosa diventa immorale o meno. E se tu e questo prete farete sesso, state sicuri che sarà MOOOLTO immorale, oltre che una grossa presa per il culo per voi stessi.

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Mmm...

 

 

 

Ora: se tu sei credente e infatuato di questo prete, devi scegliere: o da buon credente non permetti a questa tua attrazione

di prendere il sopravvento, oppure se scegli l'opzione contraria ti dichiari automaticamente non credente: non credo esistano vie di mezzo.

 

 

Agron scusami ma i credenti sono esonerati dall' imperfezione umana?

Per farti capire cosa provo potrei farti l' esempio dei genitori:

Loro t' impongono regole e condizioni che non sempre capisci ma che loro dicono che sono per il tuo bene.

Tu li ami li adori anche se magari ogni tanto sei in contrasto con loro.

Ora non ti è mai capitato di disubbidire magari pentendoti ma sentendo una pulsione irrefrenabile che ti ha costretto a disubbidire?

Credi che non saresti più degno di essere amato dai tuoi genitori o che tu debba togliere a tuo padre la patria potestà?

Di sicuro se ti prendi gioco di loro in modo continuo, senza riconoscerli come tuoi genitori e non avendo timore di loro questo sarebbe scorretto ma non è il caso nostro.

:( Perchè non mostrate un pò di misericordia che Gesù insegna: Alla fine su questo si basa la religione cattolica, il Perdono! Se non ci fosse perdono non esisterebbe amore.

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Bambino =/= Adulto

 

HAi fatto un paragone tra una persona che non ha la completa coscienza di sé e un adulto maturo ( poi bisogna vedere,

tanti uomini a 40 anni hanno il cervello di un 14enne ).

In ogni caso ci sono dei principi nella vita, che tu li condivida o meno, di solito si seguono questi principi e si tiene fede

ad essi, li si può anche trasgredire ma secondo la mia ottica non puoi rendere questa cosa come un fatto naturale e

anzi quasi scontato.

Altrimenti qualunque situazione potrebbe essere tirata a nostro vantaggio, non dico di essere inflessibile, è una cosa ben

diversa, dico che ci vuole rigore nelle cose che si fanno.

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@ non ho detto questo.

 

Anzi ho cercato di dire che comunque alla fine l'attrazione ci sta, non ci sta la reazione che si ha a questo. Si può giustificar la pulsione sessuale perchè alla fine è a livello emotivo e non ci puoi fare nulla, ma a livello fisico puoi fare qualcosa: puoi riflettere e non andare oltre!

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Secondo me non c'è molta alternativa, se un prete/frate/papa si scopre essere attratto da un uomo non può far parte di un sistema in cui l'omosessualità viene vista nel modo orribile che sappiamo. Non può perché la chiesa è esplicita su questo.

Pure io ne ho conosciute persone così e vivevano la sessualità con pesantezza, ho conosciuto pure un ex seminarista che, appena uscito, è diventato molto espansivo sessualmente. Io trovo un po' troppo squallido tutto questo, ma vabbè. Nell'ipotesi, improbabile direi, che un uomo di chiesa volesse avere una storia con me dovrebbe prendere una decisione chiara.

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Mooncat Bluerose

@Saul

 

Se tu vuoi bene a questa persona, anche se solo come amico senza desiderare una storia, nel momento in cui lui ti ha mostrato la sua debolezza dichiarando l'attrazione che prova nei tuoi confronti ma la volontà di rimanere fedele ai propri impegni credo che dovresti rispettare le sue intenzioni.

Penso che la cosa migliore sarebbe che il giovane prete, a partire da questa situazione, iniziasse a porsi delle domande ed a riflettere attentamente su quale strada intende intraprendere nella propria vita, forse non si è mai trovato prima davanti ad una "tentazione" così forte ma sono convinto che sia un'opportunità per maturare una consapevolezza maggiore che lo renda più sicuro e più fermo nei suoi propositi.

Non mi è piaciuto quel discorso sul "bruciare il sacerdozio così presto", come se poi più avanti fosse una cosa più facile, anzi, secondo me è il contrario, se sente che fare il prete comporta delle rinunce che non è in grado di sostenere farebbe meglio a cambiare adesso che ha ancora l'età per poter afferrare altre opportunità, più avanti potrebbe pentirsi inutilmente.

Mi rendo conto che non si può semplificare una faccenda così complessa come il conflitto tra una vocazione (più o meno forte che sia) ed i desideri della natura umana, darsi una regola, una disciplina, sia essa basata su principi religiosi o su altro, comporta sempre un sacrificio che va compreso in pieno per essere veramente accettato, è una consapevolezza che si acquista con il tempo e con le esperienze, non credo possa essere insegnata in un seminario, ed immagino che il dilemma interiore possa essere pure piuttosto doloroso.

Io voglio dare fiducia a questa persona e non pensare che abbia scelto il sacerdozio unicamente come un mestiere qualsiasi per guadagnarsi la pagnotta, voglio credere che ci sia alla base un desiderio di fare del bene che si è deciso di mettere in pratica consacrando la propria esistenza ad una missione, la quale però ha le sue "regole di ingaggio", se non ci si rispecchia in esse, se si crede che ci sia qualcosa di sbagliato, penso che si debba avere il coraggio di prenderne atto e di modificare il proprio comportamento di conseguenza, non c'è nulla di cui vergognarsi nel tornare sui propri passi, ce ne sarebbe invece nel fingere di uniformarsi per poi invece fare i propri comodi di nascosto.

Premetto che io non mi ritengo una persona molto religiosa pur essendo cresciuto in ambito cattolico ed avendone quindi ricevuto l'impronta, cosa di cui è piuttosto difficile liberarsi, tant'è che per esempio mi escono spesso delle espressioni verbali del tipo "a Dio piacendo" o "volesse il Cielo" che, anche se sono delle semplici interiezioni, denunciano comunque un fastidioso condizionamento ambientale.

Dal mio punto di vista quindi non mi trovo d'accordo nè sull'imposizione del celibato nè di conseguenza su quella della castità , non riesco a capire come queste cose possano aiutare un prete o un frate a svolgere meglio la propria funzione, spesso si parla del concetto di "buon pastore" ma non mi pare che ai pastori sia mai stato chiesto di non fare sesso (al massimo di non farlo durante l'orario di lavoro per non distrarsi), tanto è vero che in altre confessioni come in quella protestante queste restrizioni non ci sono e i ministri del loro culto non valgono certo meno come autorevolezza morale rispetto a quelli cattolici.

Detto questo poi ognuno deve regolarsi in base a ciò in cui crede e non è che ci si può convertire solo per una questione di comodo altrimenti non avrebbe molto valore, ma nel caso in cui non si riesca a trovare una corrispondenza accettabile tra le proprie idee, il proprio sentire, e l'inserimento in una struttura ecclesiastica sono convinto che sia più saggio lasciar perdere e portare avanti il proprio desiderio di fare del bene in altri modi, non è necessario portare una tonaca per avere le qualità di un buon prete (si dice pure che non basta l'abito no?).

In conclusione mi sento di dire che c'è una differenza sostanziale tra l'essere padroni di se stessi, e quindi capaci di dominare gli eccessi, e l'essere invece dei repressi che seppelliscono il problema sotto un mare di divieti salvo poi trovarsi in difficoltà quando la cosa riemerge in parte o totalmente, alla fine immagino che la chiave per essere più sereni e più positivi, per noi e per gli altri, si trovi più facilmente tramite un processo di accettazione che uno di negazione.

Anche se ricevere un rifiuto fa male il mio consiglio è quello di non insistere nel provarci con lui, lascia che sia lui a venire da te se è quello che vuole ma cerca di non fare pressioni in modo che sia una sua decisione libera di cui risponderà in prima persona a se stesso ed alla sua coscienza (a me la questione della clandestinità darebbe fastidio ma quelle sono scelte personali).

Non penso che se a conti fatti farete del sesso lui per questo diventerà di colpo una cattiva persona, al massimo potrebbe essere accusato di incoerenza rispetto ai precetti che dovrebbe seguire chi appartiene alla Chiesa e di poca fermezza nelle proprie decisioni, ma poi lì starà a lui scegliere se e come modificare questa situazione in modo da renderla il meno disagevole possibile.

In ogni caso fino a quando lui ti dirà di no tutto questo ha solo il valore di un processo alle intenzioni, può anche darsi che lui non dia corso alle sue pulsioni e rimanga fedele ai canoni ecclesiastici, onestamente non so quale delle due ipotesi sia preferibile, anzi, mi pare assurdo che debba esistere un dilemma del genere e che una persona sia costretta a scegliere tra vivere una passione innocente e mantenere una "promessa" che ha l'unica utilità di garantire o meno l'appartenenza al clero.

 

P.S: Non credo che specificargli che tu non volevi una storia ma solo una botta ogni tanto possa migliorare le cose, lo vedo solo come un espediente per dare una fattezza più gestibile alla cosa ma si tratta pur sempre di infrangere il divieto per i preti di fare sesso, in teoria alla Chiesa il motivo non dovrebbe interessare anche se immagino che per ipocrisia le situazioni sporadiche vengano tollerate maggiormente.

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P.S: Non credo che specificargli che tu non volevi una storia ma solo una botta ogni tanto possa migliorare le cose, lo vedo solo come un espediente per dare una fattezza più gestibile alla cosa ma si tratta pur sempre di infrangere il divieto per i preti di fare sesso, in teoria alla Chiesa il motivo non dovrebbe interessare anche se immagino che per ipocrisia le situazioni sporadiche vengano tollerate maggiormente.

 

La Chiesa non condanna il sesso omosessuale

che è come il sesso prima del matrimonio:

lo fai, ti penti e torni in comunione con la Chiesa.

 

La Chiesa condanna l'amore omosessuale

perché è una cosa che chi la prova non si pente.

Condanna le relazioni normali e la voglia di avere una famiglia.

 

Saul è perfettamente in linea coi dettami perversi della sua religione:

infatti desidera fare di quel pretino solamente uno scopamico.

Di sicuro non vorrebbe che si "spretasse per amore"

anche perché se ti spreti ti tocca andare a lavorare

che è la peggiore delle sventure che potrebbe capitare a un sacerdote.

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sicilian_killer

Io conosco personalmente 3 preti che stanno con una donna, e due che stanno con un uomo

 

E' tuo dovere civico e morale nei confronti dei tuoi concittadini rivelare i nomi alle autorità ecclesiastiche e se opportuno anche alla comunità nel suo insieme. A prescindere che tu sia credente o no.

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Da quando e cosa sancisce questo "dovere civico e morale"? Se sono ateo, un prete per me non è nulla più di un uomo come altri, con la bizzarra abitudine di abitare in una chiesa o canonica e quotidianamente mettere in piedi una bella recita. A cui molti miei simili attribuiscono un altro, importante, significato. E a me, di quello che quest'uomo fa, non importa nulla e tanto meno ritengo sia mio DOVERE fare alcunché.

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Allora.. ci sono troppi commenti da quando ho scritto per cui eviterò i quote ma intendo rivolgermi quasi a tutti.

 

In primo rispondo ad Almadel.

La bibbia condanna il rapporto sessuale omosessuale e non il sentimento. L'amore tra uomini trova nella bibbia esempi eccellenti (primo fra tutti Davide e Jonathan).

La chiesa cattolica, di riflesso e anche sotto l'influsso paolino condanna L'ATTO OMOSESSUALE e non l'omosessualità e quindi le pulsioni o i sentimenti omosessuali e rimette a dio il compito di scrutare il cuore ed aiutare il fedele che con sforzo si astiene dal commettere peccato.

Quindi evitiamo castronerie che confondono la discussione.

 

Per quanto riguarda l'accostamento della religione ad istituzioni commerciali e secolari nemmeno mi pronuncio perchè chiunque abbia almeno un minimo di conoscenza delle religioni sa che questo accostamento è impossibile.

 

Piuttosto la disonestà di cui parlo io non è da rivolgersi verso terzi. Non parlo di atti che hanno effetto su altri ma della violazione del principio che, di fatto, può anche non essere scoperto nè recare danno a nessuno ma, incontrovertibilmente infrange una sequela di regole morali e non alle quali si ci professa aderenti.

Il fatto che il celibato o la castità siano istituite dopo e siano antiscritturali non è pertinente. Chiunque CREDE nel cattolicesimo SINCERAMENTE e ne sposa il credo non può compiere azioni che vanno contro la fede che professa. E' come pretendere di attestare in cosa la bibbia è sacra e non lo è, è apocrifa e non lo è. Non si può. La bibbia è stata canonizzata dalla chiesa cattolica e come tale, quando in essa si crede si crede a tutto il pacchetto.

 

Per cui chiunque arrivi a conoscere la propria religione come un sacerdote o un prete sa benissimo di violare i principi nei quali dice di credere e per i quali dovrebbe avere esclusiva devozione.

Se non è in grado di essere coerente con la fede che professa che si svesta e vada a far opere di bene pur facendo sesso ed avendo la condotta che più gli aggrada. Ricoprire un ruolo FORMATO SU DELLE REGOLE che poi vengono infrante non ha senso nè coerenza nè lealtà. In primis verso se stessi, in secondo luogo verso colui nel quale si crede giudichi, dio e la chiesa e, in ultimo nei confronti di tutti coloro che credono con zelo alla religione da costui condivisa.

 

E' lo stesso apostolo Paolo a dire: Se mangiare carne fa inciampare un mio fratello allora non mangerò carne poichè il sangue di coloro che dubitono a motivo mio ricadrà su di me.

 

Tutto questo, tengo a precisare, è un discorso di un ateo che richiede coerenza, non di un credente indignato..

Edited by Aquarivs
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La Chiesa non condanna il sesso omosessuale

che è come il sesso prima del matrimonio:

lo fai, ti penti e torni in comunione con la Chiesa.

 

La Chiesa condanna l'amore omosessuale

perché è una cosa che chi la prova non si pente.

Condanna le relazioni normali e la voglia di avere una famiglia.

 

Saul è perfettamente in linea coi dettami perversi della sua religione:

infatti desidera fare di quel pretino solamente uno scopamico.

Di sicuro non vorrebbe che si "spretasse per amore"

anche perché se ti spreti ti tocca andare a lavorare

che è la peggiore delle sventure che potrebbe capitare a un sacerdote.

 

Su questo post ti quoto perfettamente.

 

Come, aggiungo, il problema non sta nel mettersi li a fare le pulci sul "potere o non potere far sesso in ambito cattolico".

Essere cattolico è una scelta, non obbligatoria, che dovrebbe derivare da una analisi interiore e da una esigenza di appartenenza ad un corpus, la comunità Cristiana.

Nel momento in cui Saul si professa "grande credente", significa che per lui è molto importante essere parte di questa comunità. Questo significa pure che non basta avere la possibilità di confessarsi per togliersi un peccato, perchè la logica della confessione è legata al pentimento sincero, nell'anima, e non è parte di un meccanismo di periodico reset della tabellina delle stronzate che si fanno. Non è una questione di contabilità, la fede. O hai fede, e allora senti di avere connessione con le caratteristiche dell'oggetto di cui hai fede, oppure non l'hai e sei solo un grande ipocrita opportunista.

Stesso discorso per il prete: una volta che accetti di diventarlo e di "firmare un contratto" con la Chiesa, dato che appunto come dice Almadel, ci prendi anche vantaggi materiali oltre che spirituali, e discorsi del tipo "ah i primi 3 anni di sacerdozio non è il caso di instaurare una relazione sessuale continuativa", sono molto squallidi.

 

Una volta chiariti questi punti, è comunque una questione di sesso fra due persone. Se vi va di farlo lo fate. Ma evita di postare che Dio o la fede c'entri qualcosa. E', Dio, solo una aggravante per la reciproca ipocrisia di professarvi credenti e magari di pregarci su insieme prima e dopo il sesso.

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Per quanto riguarda l'accostamento della religione ad istituzioni commerciali e secolari nemmeno mi pronuncio perchè chiunque abbia almeno un minimo di conoscenza delle religioni sa che questo accostamento è impossibile.

 

 

 

Eppure si comporta esattamente come una qualunque azienda operante a fine di lucro, il profitto prima di tutto

 

http://www.leggo.it/news/cronaca/radio_vaticana_ancora_polemiche_in_aumento_gli_ammalati_per_le_emissioni/notizie/190200.shtml

Edited by ben81
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privateuniverse

E' quel "quindi" che non esiste,premesso che, come detto, il voto il prete lo fa davanti a Dio e al suo datore di lavoro, la chiesa, la comunità può anche far finta di credere che quel prete non abbia mai conosciuto il sesso (come del resto il prete fa finta che gli sposi arrivino casti all'altare), ma la stessa comunità sa bene che probabilmente non è cosi', visto che si tratta di regole che vanno oltre le esigenze fisiche di ogni essere umano.

 

Non sarei così convinto che i parrocchiani reagirebbero con indifferenza alla notizia che il loro parroco viola l'obbligo del celibato.

In ogni caso, c'è un modo molto semplice di scoprirlo: i sacerdoti potrebbero vivere le loro relazioni, con uomini o con donne, alla luce del sole, e non nella clandestinità.

Come mai non lo fanno, secondo te?

 

Che poi ti faccia schifo è una tua preferenza o piuttosto un tuo limite, visto che condanni una persona solo in base ad un dettagli lavorativo, quando la chiesa metterebbe moralmente anche te sulla graticola, quindi c'hai poco da fare il virtuoso e difendere regole indifendibili.

 

Io non difendo alcuna regola.

 

Credo che le persone dovrebbero attenersi ai principi che proclamano in pubblico, non dire una cosa in pubblico per fare l'esatto contrario in privato.

 

Sulle persone che si comportano così ho le mie opinioni e le ho espresse, come fanno tutti in un forum di discussione: senza, peraltro, condannare nessuno. Non ho scagliato alcun anatema contro Saul. Trovo disonesti i sacerdoti che abbiano una relazione per i motivi che ho spiegato. Per il resto, ognuno vive la propria vita, ha la propria dignità e la propria moralità.

 

Il mio limite, che ammetto, è che non mi piacciono le persone programmaticamente, sistematicamente, bugiarde.

 

Del resto, di limiti ognuno ha i suoi. E sei stato tu a chiedermi quali fossero i miei (probabilmente perché ti aspettavi una risposta diversa).

 

Ma, a differenza tua, non ho la presunzione di condannare chi decide di non venire allo scoperto, ognuno faccia quello che vuole con la propria vita, nel rispetto degli altri. Uno sposato che scopa nelle piazzole fa del male alla donna alla quale aveva promesso fedeltà, un prete che si fidanza al massimo non è coerente con il proprio regolamento lavorativo (perchè parliamoci chiaramente, si tratta di un lavoro), nè piu' nè meno di tanti miei colleghi fancazzisti.

 

Continui a non capire che un membro del clero (di qualsiasi clero), come anche, per esempio, un funzionario di partito o di un sindacato, o il dipendente di un'organizzazione di volontariato, non sono assimilabili a un impiegato postale.

 

 

Io vivo sereno e mi faccio i cazzi miei, sei tu che ti arrovelli il gulliver sentendoti superiore, e cercando di fare la morale agli altri: vivi la tua vita come meglio credi, pensa ai fatti tuoi piuttosto che fare la suocera bigotta; se il prete del tuo quartiere si fidanza con un uomo o con una donna non ti arreca alcun danno, quindi qual è il tuo problema? Glielo paghi tu lo stipendio? Nessuno ti aveva promesso fedeltà nè altri impegni nei tuoi confronti.

 

Non so chi sia il parroco del mio quartiere e non ho fatto la morale a nessuno. I giudizi su cosa dovrebbe fare o non dovrebbe fare Saul li hanno espressi altri, non io.

 

Esprimo la mia opinione su cosa ritengo giusto e cosa no in base ai miei principi, che non pretendo di imporre a nessuno; e, se permetti, mi faccio i cazzi miei molto più di te, che di certo non sei secondo a nessuno nello sparare giudizi, anche molto rozzi, sui numerosi casi personali che vengono presentati in questo forum. Nella tua risposta, non a caso, di giudizi su di me ne hai sparati a bizzeffe: "suocera bigotta", "uno che fa il virtuoso" e che "si sente superiore".

 

Tu dici che non dovrebbe importarmi se un sacerdote vive coerentemente con i propri impegni. Il punto che non afferri è che, in effetti, non m'importa.

 

E' stato sostenuto, in questa discussione, che un sacerdote che predichi bene e razzoli male non fa del male a nessuno, neanche alla sua comunità, e io ho contestato questa tesi, credo in maniera fondata.

 

Se a te questo non sta bene perché magari ancora ti tira il seminarista con cui hai scopato e ti dispiace che non sia continuata, questi sono problemi tuoi, non miei.

 

 

E hai fatto male: ti lagni per temi che non ti riguardano, che non ti sfiorano nemmeno, e non ti lagni per temi che ti interessano?

 

Interessante questo rovesciamento di posizioni.

Prima mi accusi di giudicare, e poi tu pretendi di stabilire cosa mi riguardi e cosa no, cosa mi sfiori e cosa no, quali siano i temi che m'interessano e quali no.

Ovviamente, sono io, e solo io, che stabilisco cosa mi riguardi e mi sfiori, cosa m'interessi o non m'interessi, cosa dovrebbe o non dovrebbe interessarmi, quali siano le mie priorità.

Edited by privateuniverse
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Ah, non pensavo che mi sarebbe toccato essere più chiaro...

La condanna della Chiesa verso l'amore omosessuale è ancora più radicale

rispetto a quanto ho scritto in precedenza.

 

Se la Chiesa accettasse l'amore omosessuale purché casto

non sarebbe contraria ai matrimoni tra omosessuali

più di quanto non sarebbe contraria ai matrimoni civili tra etero:

semplicemente prescriverebbe la castità agli omosessuali cattolici.

E invece no: è proprio contraria per principio al riconoscimento dell'amore omosessuale.

 

Inoltre persino l'identità omosessuale è - in sé - peccaminosa.

Infatti gli omosessuali anche qualora facciano voto di castità

non possono venire ordinati sacerdoti.

Perché un assassino seriale può prendere i voti e un gay no?

Perché il primo può pentirsi dei singoli omicidi,

mentre il secondo non può "pentirsi" di essere gay.

 

Ovviamente la dottrina in merito è assolutamente contraddittoria

perché solo recentemente - influenzata dalla psicologia -

la Chiesa Cattolica ha accettato l'esistenza dell'identità omosessuale.

In precedenza - come attualmente nell'Islam - tutti erano "bisessuali"

e quindi l'atto omosessuale era una scelta e quindi un peccato.

Un rapporto tra due maschi dunque non poteva che venir rubricato come "amicizia".

 

Ammessa l'esistenza dell'identità omosessuale si son ficcati in un ginepraio.

Si potevano definire "peccatori" due omosessuali che si amassero castamente?

Ovviamente hanno risposto di no, con però tre importanti corollari:

1) Non possono essere ordinati sacerdoti in quanto "moralmente disordinati"

2) Non devono chiedere alcun genere di riconoscimento allo Stato come coppia.

3) Né pretendere tutele come minoranza (il Vaticano si è persino opposto alla moratoria contro la pena capitale verso gli omosessuali)

 

Io posso anche pentirmi di aver fatto sesso con un amico (o uno sconosciuto) e promettere ogni volta di non riscarci più

- che poi è esattamente quello Saul propone al suo amico prete -

quello che non posso fare è avere un fidanzato e farci sesso: perché di sicuro non me ne pentirei.

Né posso avere un fidanzato casto e chiedere che lo Stato mi assicuri la pensione di reversibilità.

In entrambi i casi sarei fuori dalla comunione della Chiesa. E amen.

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Almadel, in questo campo le tue elucubrazioni dell'evidenza non portano a niente. Studia un po' la storia della religione ebraica prima, del cristianesimo dopo e infine quella del cattolicesimo.

Sei molto ma molto indietro su quest'aspetto. Se proprio vuoi intervenire accertati di quello che secondo te la Chiesa Cattolica sostiene secondo il canone.

 

Il matrimonio secondo la Sacra Chiesa Cattolica è possibile solo fra due persone di sesso opposto che, secondo l'istituzione religiosa, decidono davanti a dio di formare una famiglia e procreare. Il matrimonio omosessuale è indi precluso in maniera totale.

L'omosessualità come ideale romantico non può essere nemmeno preso in considerazione dalla Chiesa Cattolica poichè tale forma di considerazione dell'amore fra due uomini nasce solo nel XIX secolo. L'omosessualità conosciuta e condannata dalla bibbia e dall'apostolo Paolo è quella del puro atto omosessuale come sfogo all'impulso non dettato da dio. Egli stesso dice che gli uomini che giacciono con uomini non erediteranno il regno. O ancora che uomini infiammati dalla passione hanno volto il naturale uso della donna per atti perversi con il proprio sesso.

In tutto il canone biblico non ci sarà mai un passo riguardo ai sentimenti di un uomo verso un altro se non in contesti positivi dove si parla di un'unione spirituale ed emotiva che oggi potrebbe essere considerata eguale ad un amore omosessuale.

 

A rafforzare il concetto c'è il peccato della fornicazione. Chiunque desideri una donna dice Cristo, perfino il desiderio è considerato peccato. In effetti la legge mosaica prima e quella cristiana dopo obbligano i credenti al matrimonio prima del sesso. Essendo questo impossibile a due uomini, questi stanno commettendo un altro peccato.

 

Altro punto è proprio la castità. Tutti coloro che confessano le proprie pulsioni omosessuali vengono invitati all'astinenza poichè dio non giudica la loro condizione ma l'atto in sè. Per cui si invoca il favore di dio e la sua forza per resistere finchè egli nella sua misericordia lo riempirà della grazia rendendolo non più schiavo delle proprie inclinazioni peccaminose. Un prete che si dichiara omosessuale ad un vescovo non viene invitato a lasciare il sacerdozio ma a pregare dio perchè lo aiuti e che si astenga da qualsiasi atto impuro.

 

Anche laddove tutto ciò non voglia essere considerato (e ben venga) rimane comunque il concetto Cattolico secondo il quale i voti o promesse fatte al Signore non debbano essere infrante.

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E' lo stesso apostolo Paolo a dire: Se mangiare carne fa inciampare un mio fratello allora non mangerò carne poichè il sangue di coloro che dubitono a motivo mio ricadrà su di me.

 

 

 

Appunto Paolo dice "SE" e poi è la stessa Chiesa che afferma che i preti, in quanto uomini come tutti, possono aver perdonati determinati tipi di peccati ;naturalmente se questo non viola la norma che tu hai detto, ovvero "che questo non faccia inciampare qualcuno, o non crei scandalo che allontani fedeli a Dio"

In sintesi la Chiesa si mostra misericordiosa anche con il proprio clero (avvolte).

Comunque mi sono comportato come accennava @Monncat Bluerose

Mooncat Bluerose

 

Ovvero oggi l' ho rivisto ma in ambito pubblico e gli ho parlato da amico, e naturalmente quando ci guardavamo ci usciva quel classico sorriso in cui i muscoli della bocca si contraggono involontariamente facendoti sembrare un pesce lesso ma che in realtà sono la causa tra un misto di imbarazzo innocente e infatuazione.

Ho deciso di non nominare più il discorso e anzi di vederlo molto meno così da non indurlo in peccato, almeno non con me (anche se so che in caso verrei a sapere di una sua scappatella di cui io non sia il soggetto mi mangerei i gomiti) e non metterlo a rischio perchè è un bravissimo pastore.

Questo è religione: essere uomini, peccare ma cercare di tornare sulla retta via per amore di se stessi e del prossimo, e per ora io ce l' ho fatta :preved:

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@Saul, sei un eroe! dopo aver cristianamente tentato di sedurre il prete e avergli dato così lo strumento per verificare la propria fede, ora dopo il 2 di picche cristianamente te ne terrai lontano, pronto però a mangiarti i gomiti per la disperazione se la sua anima dovesse divenire dannata per colpa di altri.

 

Sei veramente un esempio per tutta la parrocchia!

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Mi sto piegando in due.. xD

 

No a parte gli scherzi. La discussione tutta esula da Saul (che già il nome.. ) e si concentra solo sul binomio sacerdote cattolico/sesso omosex.

 

Ma sto continuando a ridere. Il commento di Korio è incredibile..xD xD xD (scusate)

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@Saul, sei un eroe! dopo aver cristianamente tentato di sedurre il prete e avergli dato così lo strumento per verificare la propria fede, ora dopo il 2 di picche cristianamente te ne terrai lontano, pronto però a mangiarti i gomiti per la disperazione se la sua anima dovesse divenire dannata per colpa di altri.

 

Sei veramente un esempio per tutta la parrocchia!

 

Caro il 2 di picche non me la dato e lo nota il fatto che ogni volta che sono solo con lui, gli si gonfia il pene e sono sicuro come una briscola che se solo avessi allungato la mano senza aspettare un suo sì, avremmo fatto molto di più che 2 chiacchiere.

E se dico di essere sicuro, sono sicuro.

Io, la stessa sera che mi confessò la cosa, sapevo che volendo lo avrei avuto!

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