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Amore Ecclesiastico


rosMarino

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privateuniverse

Se a te questo non sta bene perché magari ancora ti tira il seminarista con cui hai scopato e ti dispiace che non sia continuata, questi sono problemi tuoi, non miei.

 

In effetti questo è stato un colpo basso.

Non posso cancellarlo ma mi scuso con ben81 per essermi lasciato trasportare dalla rabbia.

Mi dispiace.

Edited by privateuniverse
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Questo è religione: essere uomini, peccare ma cercare di tornare sulla retta via per amore di se stessi e del prossimo, e per ora io ce l' ho fatta :preved:

 

No, questo è pararsi il sedere con le confessioni :asd:

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Non sarei così convinto che i parrocchiani reagirebbero con indifferenza alla notizia che il loro parroco viola l'obbligo del celibato.

In ogni caso, c'è un modo molto semplice di scoprirlo: i sacerdoti potrebbero vivere le loro relazioni, con uomini o con donne, alla luce del sole, e non nella clandestinità.

Come mai non lo fanno, secondo te?

 

Ci sono molti fedeli che considerano superato il discorso castita' o celibato dei preti, quindi, come ce ne sono di bigotti, pronti ad urlare allo scandalo e a scagliare la pietra, ce ne sono anche di moderni che non vedono nulla di male nel fatto che un prete, una persona in carne e ossa, possa provare sentimenti e attrazione verso altre persone, e relazionarsi di conseguenza.

Prova a parlarne in giro, e vedrai quanti ti diranno di ritenere assurdo il voto di castità o la promessa di celibato.

 

 

Io non difendo alcuna regola.

 

Credo che le persone dovrebbero attenersi ai principi che proclamano in pubblico, non dire una cosa in pubblico per fare l'esatto contrario in privato.

 

Per carità, nulla da eccepire; ma qui si tratta di una promessa fatta ad un'organizzazione terrena per la quale si lavora, e, al limite, ad un'entità (entità che peraltro nelle scritture non ha mai preteso voti del genere. Quindi una promessa che non danneggia nè me, nè te, nè altre persone fisiche, al limite vedila come una violazione di un contratto, violazione che riguarda solo le parti coinvolte. Se io fossi tuo amico, e tu finissi in causa col tuo datore di lavoro, magari proprio per una tua non osservanza delle regole pattuite, per me non cambierebbe nulla, perchè semplicemente è un fatto che non mi tange. Non so se mi spiego.

 

Sulle persone che si comportano così ho le mie opinioni e le ho espresse, come fanno tutti in un forum di discussione: senza, peraltro, condannare nessuno. Non ho scagliato alcun anatema contro Saul. Trovo disonesti i sacerdoti che abbiano una relazione per i motivi che ho spiegato. Per il resto, ognuno vive la propria vita, ha la propria dignità e la propria moralità.

 

Il mio limite, che ammetto, è che non mi piacciono le persone programmaticamente, sistematicamente, bugiarde.

 

Del resto, di limiti ognuno ha i suoi. E sei stato tu a chiedermi quali fossero i miei (probabilmente perché ti aspettavi una risposta diversa).

 

Idem, se fossero bugiarde con gli altri o con me ti darei ragione, ma nel mio caso, visto che me lo ha detto la sera stessa a fine del primo incontro, con me il mio ex fu sincero. Che poi non lo sia stato con chi lo paga cazzi suoi, ma fidati che anche alle alte sfere sanno bene che per i preti, gay come etero, avere storie o contatti di sesso è quasi la regola, basta che il tutto non venga allo scoperto. E' quasi un tacito accordo, si fa ma non si dice. Che sia ipocrita sono il primo a dirlo, ma se va bene alle due parti, problemi loro.

 

 

Continui a non capire che un membro del clero (di qualsiasi clero), come anche, per esempio, un funzionario di partito o di un sindacato, o il dipendente di un'organizzazione di volontariato, non sono assimilabili a un impiegato postale.

 

 

Beh un attimo, tu nel tuo post per fare un esempio hai citato un noto politico.

Un politico, un capo di un partito, un dipendente pubblico, sono persone pagate con le nostre tasse.

Un medico obiettore, che si rifiuta di svolgere parte del proprio lavoro, danneggia il servizio pubblico, servizio peraltro pagato da noi tutti. Idem un impiegato statale che si inventa false malattie per stare a casa o per percepire pensioni non dovute.

Un prete che si fidanza o fa sesso con donne o uomini non toglie nulla a noi, e magari nel suo mestiere verso la comunità è in gamba. Non è la castità che fa il bravo prete, magari ci sono preti casti ma aridi e che svolgono male il loro compito, che comunque è svolto per una organizzazione privata, autonoma e non statale.

 

 

 

Non so chi sia il parroco del mio quartiere e non ho fatto la morale a nessuno. I giudizi su cosa dovrebbe fare o non dovrebbe fare Saul li hanno espressi altri, non io.

Esprimo la mia opinione su cosa ritengo giusto e cosa no in base ai miei principi, che non pretendo di imporre a nessuno; e, se permetti, mi faccio i cazzi miei molto più di te, che di certo non sei secondo a nessuno nello sparare giudizi, anche molto rozzi, sui numerosi casi personali che vengono presentati in questo forum. Nella tua risposta, non a caso, di giudizi su di me ne hai sparati a bizzeffe: "suocera bigotta", "uno che fa il virtuoso" e che "si sente superiore".

 

Mi sono basato su quello che hai scritto: hai generalizzato e messo in croce persone magari in gambissima solo perchè hanno trasgredito un patto privato che non inficia il loro compito nè danneggia me o te. Quindi, anche se spero di sbagliarmi, hai dato l'impressione della solita persona bigotta che punta il dito giudicando e urlando allo scandalo.

 

Tu dici che non dovrebbe importarmi se un sacerdote vive coerentemente con i propri impegni. Il punto che non afferri è che, in effetti, non m'importa.

E' stato sostenuto, in questa discussione, che un sacerdote che predichi bene e razzoli male non fa del male a nessuno, neanche alla sua comunità, e io ho contestato questa tesi, credo in maniera fondata.

 

Mica tanto fondata, vedasi sopra

 

 

Se a te questo non sta bene perché magari ancora ti tira il seminarista con cui hai scopato e ti dispiace che non sia continuata, questi sono problemi tuoi, non miei.

 

 

Piuttosto che buttare la' ipotesi campate in aria e di fantasia puoi chiedere, non ho nulla da nascondere: premesso che non fu una scopata, ma una storia seria ed importante, durata parecchi mesi, la storia la troncai io stesso, non a causa del suo mestiere o di altri oscuri motivi, ma semplicemente per il motivo della enorme distanza: lui aveva fatto prima di conoscermi domanda di traferimento in un altro continente, la domanda fu accettata, e, visto che una relazione ad una tale distanza era logorante oltre che economicamente insostenibile per un nemmeno 20enne disoccupato e col militare ancora da fare, quale io ero, decisi di chiudere. E lo scelsi io, liberamente.

Se leggi vari miei post ho difatti spesso sconsigliato di intraprendere relazioni a grande distanza, in quanto imho non sono fattibili per persone dal tenore di vita umano. Comunque non lo rimpiango, siamo rimasti buoni amici, nel frattempo ho avuto altre storie molto piu' durature ed importanti tra cui quella attuale, e se ritengo idiota quella regola non è perchè "mi tira" lui, semplicemente perchè la ritengo una regola idiota e "contro natura" (mai termine fu piu' azzeccato), anche nel caso di preti eterosessuali.

 

 

 

Interessante questo rovesciamento di posizioni.

Prima mi accusi di giudicare, e poi tu pretendi di stabilire cosa mi riguardi e cosa no, cosa mi sfiori e cosa no, quali siano i temi che m'interessano e quali no.

Ovviamente, sono io, e solo io, che stabilisco cosa mi riguardi e mi sfiori, cosa m'interessi o non m'interessi, cosa dovrebbe o non dovrebbe interessarmi, quali siano le mie priorità.

 

Non è che lo pretendo io: non sei tra gli attori della discussione, non sei un prete, non sei la curia, quindi il tuo giudizio in tal senso è inconcepibile.

Io non mi metto a giudicare i rapporti che esistono tra gli sportivi e le loro squadre, o tra i metalmeccanici e la fabbrica che da' loro lavoro, semplicemente perchè non appartengo a quelle categorie e quei fatti non mi toccano.

Opporsi al fatto che un prete possa avere istinti umani -senza essere parte lesa- ricorda il comportamento di quegli etero che si oppongono alle nozze gay, pur non essendo, anche a loro volta, parte lesa nè interessata.

E' un atteggiamento che esula dal discorso preti o altra categoria, ma che lascia basiti per la prepotenza e l'ingerenza da parte di chi se ne dovrebbe semplicemente disinteressare.

 

 

p.s. leggo solo ora

 

In effetti questo è stato un colpo basso.

Non posso cancellarlo ma mi scuso con ben81 per essermi lasciato trasportare dalla rabbia.

Mi dispiace.

 

 

Scuse accettate, semplicemente prima di scrivere ipotesi astruse chiedi, risponderò sempre volentieri, non ho mai fatto mistero delle mie esperienze.

Edited by ben81
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privateuniverse

Ci sono molti fedeli che considerano superato il discorso castita' o celibato dei preti, quindi, come ce ne sono di bigotti, pronti ad urlare allo scandalo e a scagliare la pietra, ce ne sono anche di moderni che non vedono nulla di male nel fatto che un prete, una persona in carne e ossa, possa provare sentimenti e attrazione verso altre persone, e relazionarsi di conseguenza.

Prova a parlarne in giro, e vedrai quanti ti diranno di ritenere assurdo il voto di castità o la promessa di celibato.

 

In effetti ho chiesto un parere a due miei colleghi, con posizioni diverse ma entrambi cattolici praticanti (ai miei familiari non lo chiedo neanche, so già come la pensano).

Entrambi lo riterrebbero un comportamento poco serio; secondo la più praticante dei due, è il frutto della mentalità prevalente secondo la quale fare il proprio comodo è legge.

Io condivido il suo giudizio. Se fossi ancora un cattolico praticante, a maggior ragione: riterrei un sacerdote che si comportasse così indegno del suo ruolo.

Quella di fare il prete e avere, allo stesso tempo, delle relazioni, è una scelta di comodo, piuttosto vigliacca.

Non hai intenzione di essere celibe nel senso che ti è richiesto dal tuo essere sacerdote? Non sposarti.

Hai intenzione di fare il sacerdote? Non puoi avere relazioni.

Così si comporterebbe una persona onorevole.

Una persona che si comporti diversamente non è onorevole. Avrà altre qualità, ma non è onorevole, né onesta.

Punto.

 

Per carità, nulla da eccepire; ma qui si tratta di una promessa fatta ad un'organizzazione terrena per la quale si lavora, e, al limite, ad un'entità (entità che peraltro nelle scritture non ha mai preteso voti del genere. Quindi una promessa che non danneggia nè me, nè te, nè altre persone fisiche, al limite vedila come una violazione di un contratto, violazione che riguarda solo le parti coinvolte. Se io fossi tuo amico, e tu finissi in causa col tuo datore di lavoro, magari proprio per una tua non osservanza delle regole pattuite, per me non cambierebbe nulla, perchè semplicemente è un fatto che non mi tange. Non so se mi spiego.

 

Ti spieghi benissimo.

Il problema è che non fai altro che ripetere a iosa le stesse tesi.

Non so se tu sia cresciuto in una famiglia cattolica ma, indipendentemente da questo, dovresti sapere che la chiesa cattolica non si considera un'istituzione "terrena" e, indipendentemente dal fatto che io o tu la pensiamo così (probabilmente sul punto specifico la pensiamo pure allo stesso modo), un sacerdote non può pensarla così.

E, a dire il vero, credo che non possa farlo neanche un cattolico che prenda sul serio la propria, di fede.

Ribadisco: sei stato tu a chiedere a me se mi sarei messo con un sacerdote "bello dentro e fuori". La mia risposta è no, per i motivi che ho spiegato abbondantemente.

Se pensi che la risposta non ti piacerebbe, non fare la domanda.

 

 

Idem, se fossero bugiarde con gli altri o con me ti darei ragione, ma nel mio caso, visto che me lo ha detto la sera stessa a fine del primo incontro, con me il mio ex fu sincero. Che poi non lo sia stato con chi lo paga cazzi suoi, ma fidati che anche alle alte sfere sanno bene che per i preti, gay come etero, avere storie o contatti di sesso è quasi la regola, basta che il tutto non venga allo scoperto. E' quasi un tacito accordo, si fa ma non si dice. Che sia ipocrita sono il primo a dirlo, ma se va bene alle due parti, problemi loro.

 

Lo so benissimo che è così, e l'ho anche scritto. E' uno dei motivi per cui non ho un'opinione prevalentemente negativa della chiesa cattolica; ma due torti non fanno una ragione.

Circa il punto del tradimento: è un po' come mettersi con una persona che ha già un'altra relazione. La tua posizione, sostanzialmente, è la seguente: "a me che mi frega, mica sta tradendo me; se me lo dice, che sta con qualcun altro, con me questa persona è stata sincera."

Ognuno fa le sue scelte, ma una persona che si comporta così è, sostanzialmente, un traditore. A me i traditori non piacciono: non mi piacciono in generale e non mi piacciono perché penso che, così come oggi tradiscono altri con me, domani potrebbero benissimo tradire me con altri (e, non ultimo, perché i traditori tradiscono, sempre; e questa è la mia esperienza).

Poi ognuno fa le sue valutazioni: ma sei stato tu a chiedermi un'opinione in proposito. L'opinione l'hai chiesta e io te l'ho data.

Non ti piace? Problema tuo.

 

 

Beh un attimo, tu nel tuo post per fare un esempio hai citato un noto politico.

Un politico, un capo di un partito, un dipendente pubblico, sono persone pagate con le nostre tasse.

Un medico obiettore, che si rifiuta di svolgere parte del proprio lavoro, danneggia il servizio pubblico, servizio peraltro pagato da noi tutti. Idem un impiegato statale che si inventa false malattie per stare a casa o per percepire pensioni non dovute.

Un prete che si fidanza o fa sesso con donne o uomini non toglie nulla a noi, e magari nel suo mestiere verso la comunità è in gamba. Non è la castità che fa il bravo prete, magari ci sono preti casti ma aridi e che svolgono male il loro compito, che comunque è svolto per una organizzazione privata, autonoma e non statale.

 

Non mi sembrano punti pertinenti.

La questione che ho sollevato io è quella di personaggi pubblici, in senso lato, che recitano una parte in pubblico e una parte completamente diversa in privato. L'esempio di Formigoni era riferito a questo. Avrei potuto citarne anche altri, non necessariamente politici.

A me persone del genere sembrano caratterizzate da una doppiezza intrinseca, e questa doppiezza esasperata a me non piace. Il punto è indipendente dalla valutazione specifica: non m'interessa valutare se una persona sia o non sia un bravo sacerdote o un bravo politico, né se sia pagato con le mie tasse o da altri. Sono punti che esulano da quel che è rilevante per me. Può essere un'ottima persona, buonissima e molto migliore di me: ciò nonostante, a me persone del genere non piacciono e non ci avrei mai una relazione per i motivi che ho spiegato rispondendo a una tua domanda.

 

 

Mi sono basato su quello che hai scritto: hai generalizzato e messo in croce persone magari in gambissima solo perchè hanno trasgredito un patto privato che non inficia il loro compito nè danneggia me o te. Quindi, anche se spero di sbagliarmi, hai dato l'impressione della solita persona bigotta che punta il dito giudicando e urlando allo scandalo.

 

Sì, ho dato un giudizio generale. Non ho stima delle persone che recitano molte parti in commedia, sacerdoti o no, in molti ambiti. Non ho preteso pubbliche gogne, ma ho diritto ai miei giudizi. Non sono giudizi assoluti perché neanch'io sono senza macchia; non poss imporli ad altri, e non pretendo di farlo.

Ma non rinuncio a darli: come tutti, del resto. Tu, per esempio, ne dai in continuazione, dentro e fuori da questa discussione. Forse sei uno dei forumisti che ne dà di più.

Ed è piuttosto significativo che altri, in questa discussione, abbiano dato giudizi, molto più generali e molto più pesanti dei miei, senza per questo essere stati presi di mira da te. Non che m'interessi fare la vittima: ma qualcosa questo vorrà pur dire.

 

 

Mica tanto fondata, vedasi sopra

 

Questione di punti di vista, vedasi sopra.

 

Sulla parte che riguarda la tua storia privata non mi pronuncio perché non mi riguarda.

 

Veniamo all'ultimo punto.

 

Non è che lo pretendo io: non sei tra gli attori della discussione, non sei un prete, non sei la curia, quindi il tuo giudizio in tal senso è inconcepibile.

Io non mi metto a giudicare i rapporti che esistono tra gli sportivi e le loro squadre, o tra i metalmeccanici e la fabbrica che da' loro lavoro, semplicemente perchè non appartengo a quelle categorie e quei fatti non mi toccano.

Opporsi al fatto che un prete possa avere istinti umani -senza essere parte lesa- ricorda il comportamento di quegli etero che si oppongono alle nozze gay, pur non essendo, anche a loro volta, parte lesa nè interessata.

E' un atteggiamento che esula dal discorso preti o altra categoria, ma che lascia basiti per la prepotenza e l'ingerenza da parte di chi se ne dovrebbe semplicemente disinteressare.

 

Vedo che ritorna sempre il solito punto.

Riassumendo: chi può dare un giudizio circa la coerenza del comportamento di un sacerdote?

Stando a te, nessuno.

Non i vertici della chiesa cattolica, che tanto viola essa stessa i principi che dichiara di proclamare, e che spesso sono a conoscenza delle violazioni dell'obbligo del celibato.

Non i fedeli, che tanto lo sanno o comunque lo sospettano; se condannano sono in ogni caso dei bigotti, se non lo fanno il problema non esiste.

Non gli estranei, che tanto non sono cattolici.

Siccome nessuno può giudicare, se un sacerdote viola l'obbligo del celibato sono affari suoi e solo suoi: non dei suoi superiori, non dei suoi parrocchiani, non degli estranei. Dall'esterno gli si può, anzi, gli si deve augurare che la faccia franca e che se la spassi o, al massimo, sospendere qualsiasi giudizio. Non basta non pretendere sanzioni: bisogna pure dirgli "bravo settepiù".

 

Questa tua opinione è arbitraria.

 

(E, per la cronaca, i rapporti tra gli sportivi e le loro squadre sono giudicati continuamente dai tifosi, in termini persino più restrittivi.)

 

Con ciò, ritengo di aver esaurito qualsiasi cosa di utile potessi dire in questa discussione, forse la più sgradevole, per il tono e i contenuti, alle quali abbia partecipato in questo forum.

 

Ite, missa est (per quanto mi riguarda). :D

Edited by privateuniverse
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Almadel, in questo campo le tue elucubrazioni dell'evidenza non portano a niente. Studia un po' la storia della religione ebraica prima, del cristianesimo dopo e infine quella del cattolicesimo.

Sei molto ma molto indietro su quest'aspetto. Se proprio vuoi intervenire accertati di quello che secondo te la Chiesa Cattolica sostiene secondo il canone.

 

Il matrimonio secondo la Sacra Chiesa Cattolica è possibile solo fra due persone di sesso opposto che, secondo l'istituzione religiosa, decidono davanti a dio di formare una famiglia e procreare. Il matrimonio omosessuale è indi precluso in maniera totale.

L'omosessualità come ideale romantico non può essere nemmeno preso in considerazione dalla Chiesa Cattolica poichè tale forma di considerazione dell'amore fra due uomini nasce solo nel XIX secolo. L'omosessualità conosciuta e condannata dalla bibbia e dall'apostolo Paolo è quella del puro atto omosessuale come sfogo all'impulso non dettato da dio. Egli stesso dice che gli uomini che giacciono con uomini non erediteranno il regno. O ancora che uomini infiammati dalla passione hanno volto il naturale uso della donna per atti perversi con il proprio sesso.

In tutto il canone biblico non ci sarà mai un passo riguardo ai sentimenti di un uomo verso un altro se non in contesti positivi dove si parla di un'unione spirituale ed emotiva che oggi potrebbe essere considerata eguale ad un amore omosessuale.

 

A rafforzare il concetto c'è il peccato della fornicazione. Chiunque desideri una donna dice Cristo, perfino il desiderio è considerato peccato. In effetti la legge mosaica prima e quella cristiana dopo obbligano i credenti al matrimonio prima del sesso. Essendo questo impossibile a due uomini, questi stanno commettendo un altro peccato.

 

Altro punto è proprio la castità. Tutti coloro che confessano le proprie pulsioni omosessuali vengono invitati all'astinenza poichè dio non giudica la loro condizione ma l'atto in sè. Per cui si invoca il favore di dio e la sua forza per resistere finchè egli nella sua misericordia lo riempirà della grazia rendendolo non più schiavo delle proprie inclinazioni peccaminose. Un prete che si dichiara omosessuale ad un vescovo non viene invitato a lasciare il sacerdozio ma a pregare dio perchè lo aiuti e che si astenga da qualsiasi atto impuro.

 

Anche laddove tutto ciò non voglia essere considerato (e ben venga) rimane comunque il concetto Cattolico secondo il quale i voti o promesse fatte al Signore non debbano essere infrante.

 

Non mi pare pertinente con quello che ho scritto io.

Non risponde assolutamente né al motivo per il quale ai sacerdoti

sia proibito anche solo avere caste pulsioni omosessuali (oltre che dichiararsi tali);

né perché la Chiesa ostacoli il matrimonio laico tra gay, le unioni civili e pure i DICO.

E neanche per quale motivo ostacoli l'approvazione di una legge contro l'omofobia.

Tutte cose che con l'osceno peccato di sodomia non c'entrano una beata fava.

 

Il diverso trattamento tra "sesso gay" e "amore gay" per la Chiesa di Roma

si può leggere facilmente nelle leggi dell'Italia:

il primo Paese a depenalizzare il sesso e l'ultimo a legalizzare l'amore, in Europa.

Se la Chiesa ora è tanto influente da impedirci di avere i matrimoni gay,

come mai in tutto il Novecento non lo era abbastanza da far proibire il sesso tra maschi?

Beh, è semplice: i preti sono una manica di sodomiti anaffettivi

e hanno voluto che nel loro "giardino" - l'Italia, appunto -

si potesse scopare in pineta anche nel 1950 e non ci si potesse unire civilmente neanche nel 2012.

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Non risponde assolutamente né al motivo per il quale ai sacerdoti

sia proibito anche solo avere caste pulsioni omosessuali (oltre che dichiararsi tali);

né perché la Chiesa ostacoli il matrimonio laico tra gay, le unioni civili e pure i DICO.

xD Ma che dici??

La Chiesa Cattolica ostacola qualunque Nazione sia stata o sia cattolica nel numero di fedeli. Il Papa mette bocca su chiunque da Madonna perchè si fa chiamare Madonna a Obama alle guerre in Kosovo ecc. E' sempre stato il ruolo della Chiesa Cattolica quella di proferire la volontà di dio in merito alle cose. Che queste siano laiche o meno non c'entra assolutamente nulla.

 

 

E neanche per quale motivo ostacoli l'approvazione di una legge contro l'omofobia.

Tutte cose che con l'osceno peccato di sodomia non c'entrano una beata fava.

 

Il diverso trattamento tra "sesso gay" e "amore gay" per la Chiesa di Roma

si può leggere facilmente nelle leggi dell'Italia:

E' inutile che continui a guardare alla cosa secondo un'istituzione politica. In primis le direttive sono religiose.

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infatti è un'istituzione religiosa: la si accetta nella sua interezza, o ce se ne tiene lontani. non ci sono margini di discussione, avvicinamento o ammodernamento. non è un partito, non è un gruppo giovani e tanto meno una cosa obbligatoria somministrata dal medico. siamo tutti liberi di farne parte o meno - incluse le persone che sentono la vocazione di esserne sacerdoti, e non provo alcuna empatia per chi fa i discorsi del tipo "ma in fondo sono persone anche loro e hanno diritto alla vicinanza fisica e morale di qualcuno". sono duemila e passa anni che la chiesa cattolica è così. se ne diventi membro sai a cosa vai incontro e non ci sono scuse che tengano. se vuoi la vicinanza fisica e morale di qualcuno vai a fare un altro mestiere.

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Tutto lo scibile umano, cosi' come qualsiasi congregazione, religiosa o non, possono essere oggetto di critica. Non sai quanti cattolici praticanti non sono d'accordo con il divieto al sacerdozio femminile o con l'obbligo di celibato per i preti, tanto per fare esempi tra i piu' noti. Non parliamo poi del discorso dell'arrivare casti al matrimonio, il 99,9% dei cattolici praticanti ovviamente sperimenta il seso con il proprio partner ben prima di arrivare a sposarlo. Il fatto di appartenere ad una congrega, ad una religione, o ad un partito, non dovrebbe essere sinonimo di diventare dei lobotomizzati che accettano passivamente come dogmi anche regole idiote e superate. La capacita' di discernimento tra cio' che ha senso e cio' che non lo ha DOVREBBE essere dote di tutti gli uomini, almeno di quelli intelligenti.

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@@privateuniverse universe

privateuniverse mi sembra che tu confonda il fatto "entrare già sapendo di avere un comportamento sbagliato" e "entrare, accettare le condizioni (natura o contronatura che siano) ma durante il percorso inciampare involontarimanete..." E' risaputo che inciampare anche se ci viene perdonati dal Signore, la Chiesa non perdona se questo ha creato scandalo.

Normalmente quando sbagli la Chiesa ti avvisa di stare più attento, ti sposta, e alla fine ti riduce allo stato laicale. Ciò è proporzionato alle conseguenze degli errori-erronei (scusa il gioco di parole).

I tipi di errori che creano scandalo non sono solo quelli sessuali ma tanti altri però facendo un esempio di quello sessuale, la Chiesa è ha conoscenza di quanto, per chi non si possa sposare, sia difficile non poter sfogare le proprie pulsioni quindi almeno che non le sfoghi con una persona già vincolata dal matrimonio, con una persona non in grado di intendere e di volere e non ti sei fatto scoprire dai fedeli, cercano ti correggerti senza brusche maniere e sinceramente non la biasimo.

 

RIPETO: C' è differenza per chi ha una vita disinibita, fregandosene dei patti e chi sbaglia per caso.

IMPORTANTE: Comunque se vogliamo scendere anche a livello di diritto tu non violi i patti ma commetti semplice peccato come tutti perchè il sesso è peccato per i preti e non voto come i frati o i monaci ecc...

Tant' anche i preti si confessano perchè peccano come tutti.

NEL CONTRATTO CON LA CHIESA si promette Ubbidienza, Celibato e Povertà e non Impeccabilità o perfezione.

In generale è scandaloso vedere un prete che commette qualsiasi tipo di peccato, dalle parolacce, al sesso fuori dal matrimonio dalle bugie etc ma qui ci ri-colleghiamo alla linea generale di non creare scandalo.

Baci e abbracci!

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Tutto lo scibile umano, cosi' come qualsiasi congregazione, religiosa o non, possono essere oggetto di critica. Non sai quanti cattolici praticanti non sono d'accordo con il divieto al sacerdozio femminile o con l'obbligo di celibato per i preti, tanto per fare esempi tra i piu' noti. Non parliamo poi del discorso dell'arrivare casti al matrimonio, il 99,9% dei cattolici praticanti ovviamente sperimenta il seso con il proprio partner ben prima di arrivare a sposarlo. Il fatto di appartenere ad una congrega, ad una religione, o ad un partito, non dovrebbe essere sinonimo di diventare dei lobotomizzati che accettano passivamente come dogmi anche regole idiote e superate. La capacita' di discernimento tra cio' che ha senso e cio' che non lo ha DOVREBBE essere dote di tutti gli uomini, almeno di quelli intelligenti.

 

Altra posizione sbagliata.

Condivido il punto come persona ma non come ateo.

La fede non ha a che vedere con lo scibile umano. Sposare una causa perchè la si ritiene giusta non è parte dello scibile umano. Se questo poi dovesse giudicare tale scelta è comunque una violazione delle altrui volontà e credenze.

La Chiesa Cattolica si basa su due punti fondamentali: il canone biblico e la tradizio. CHIUNQUE si ritenga cattolico DEVE riconoscere che entrambe sono dirette da dio. Punto. La religione non può essere discussa in questi termini perchè chiunque nè sposi il principio e si ritenga cattolico DEVE accettare ciò. Chi non lo fa non dovrebbe ritenersi cattolico.

Ad ogni modo, Il canone biblico è creato dalla Chiesa così come la tradizio. La tradizio prende alla lettera le parole di Paolo che dice: Se un ministro volesse servire al meglio dio allora non si sposi. Su questo principio la religione cattolica ha fondato una tradizio che il fedele DEVE accettare perchè la religione cattolica non può essere modificata. Così come qualunque religione può essere sposata o meno.

 

Il cattolico medio è cattolico per nascita. E' ovvio che la sua condotta non sarà affatto aderente alla religione nella quale si identifica. E non lo ritengo nemmeno io (e con questa scusa si distingue cattolico da cattolico non praticante).

 

Un sacerdote invece, non solo è cattolico MA SPOSA SPONTANEAMENTE un livello di conoscienza e servizio in sacerdozio che non possono essere ritenuti nè ovvi nè trascurabili. Non spetta a lui discutere cosa sia giusto o sbagliato. Lui ha affidato a dio la sapienza.

 

Lo scibile umano ci fa comprendere, a me e te, che le religioni sono dannose? Bene, non cambia la sostanza. Queste vanno accettate per fede. Noi abbiamo deciso di non credervi e da esse non siamo diretti. Loro lo hanno fatto e da essi DEVONO farsi dirigere.

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Non ce la faccio a leggere tutto il topic, perdonatemi. Voglio solo dire, @Saul, se hai l'occasione, DACCI DENTRO CON IL PRETE, a me non sembra una cosa affatto squallida, l'unica cosa che non approvo è che un gay vada a fare il prete e che entri nel mondo della Chiesa, l'istituzione più malvagia della storia e dei nostri tempi, e che aiuti a diffondere vecchie bugie e una morale conservatrice e omofoba. (Per quanto buono e disponibile possa essere, il cattolicesimo si riduce quasi sempre a questo)

 

Leggendo il tuo primo post mi sono emozionato molto, non rinunciate a quello che potrebbe nascere tra di voi.

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Per me un parroco che fa sesso è uguale ad un politico corrotto o ad un omosessuale che si sposa pur di non mostrare ciò che è.. ecc .. ecc.

 

Eccetto che del sano sesso non è né corruzione, né paura di accettarsi. Si tratta, appunto, di sano sesso.

 

Ora, io non comprendo perché Saul dovrebbe essere giudicato un cattivo credente. Io sono il primo a voler smontare l'istituzione cattolica che ci opprime, ma uno dei tanti modi per renderla più accettabile ai nostri tempi è liberalizzare i costumi all'interno della Chiesa, con o senza il volere della alte cariche. Il resto verrà da sé (posto, comunque, che danneggiare la reputazione della Chiesa cattolica in questo modo non sarebbe affatto un male... non è pedofilia, è sana omosessualità). Poniamo che non può esistere il vero credente fedele alla dottrina e alla tradizione perché è evidente a tutti che la religione è soggetta a costante evoluzione, pena l'estinzione. Dovrebbe essere chiaro a tutti, a livello inconscio probabilmente lo è, è bene rendersi conto anche a livello razionale che questa è la natura della religione.

Comunque, una relazione vera e propria sarebbe psicologicamente devastante per entrambi i coinvolti, ma Saul ha già detto che si accontenterebbe di una nottata di sesso, anche reiterandola di tanto in tanto. Che male c'è?

Secondo me il prete ci starebbe ;)

Certo, mi dispiace per lui e per la vita che si è imposto.

Edited by Max Dorian
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Non è sano quando questo diventa una violazione ai principi che si è sposati e che rappresentano tra l'altro i cardini della religione che si dice di rappresentare in qualità di ministro.

 

Il SANO sesso è quello scevro da condizionamenti. Anche un'ubriacata fra diciannovenni statunitensi potrebbe essere una sana ubriacata (occasionale)sta di fatto che è contro la legge per cui diventerà sana solo dopo che non ci saranno regole a vietarlo (21anni). Il sacerdote ha delle regole che nessuno gli ha imposto di sposare. Lo ha fatto di sua iniziativa sapendo di dover rinunciare a molte cose. Ciononostante, prendendosi gioco di entrambi gli schieramenti o stili di vita che avrebbe potuto avere, sta facendo quello che gli pare. Non ci trovo nulla di sano in questo.

 

La liberalizzazione della chiesa come la definisci tu è qualcosa che è concettualmente sbagliato.

La religione non si adatta ai fedeli. Sono i fedeli che la sposano se le sue regole sono condivise.

Una religione cessa di esistere (e questo è pressochè impossibile) quando i suoi fedeli smetteranno di aderire alle sue regole.

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A dire il vero le religioni hanno smesso di esistere

sempre e solo quando un Monoteismo le ha rese illegali

dopo aver massacrato i fedeli più irriducibili.

Non mi risultano religioni finite in modo diverso.

 

Questa predica a un Cattolico che fa sesso con un sacerdote mi suona strana.

Io non direi mai a un aderente del Ku Klux Klan che aiuta di nascosto una famiglia di colore

che sta "prendendosi gioco dello stile di vita che ha deciso di sposare".

Anzi mi complimenterei per la sua incoerenza, perché essere incoerente

nei confronti di principi totalmente sbagliati è meglio che restarvi fedeli.

 

Capisco che sarebbe meglio non aderire più a una simile istituzione;

ma questo a mio avviso vale per tutti, non solo per i preti gaudenti.

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Intanto il paragone tra il cattolico e l'aderente al KKK mi pare fortemente offensivo.

In secondo luogo le religioni sono state soppiantate da altre (il come poco conta): non smettono di esistere punto e basta.

In ogni caso l'appunto è decisamente OT perchè non stiamo facendo uno studio sulla storia delle religioni, stiamo discutendo della coerenza tra ciò che si dichiara volere e ciò che si fa davvero.

Non stiamo facendo prediche ma sottolineando l'incoerenza e l'assoluta contraddizione in seno a questo stile di vita che si contrappone ad entrambe le questioni: l'omosessualità libera da pregiudizi e le dottrine cattoliche. Non è l'aderenza ad una dottrina professata ipocritamente che porta benefici e tu perfino la lodi!

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La liberalizzazione della chiesa come la definisci tu è qualcosa che è concettualmente sbagliato.

La religione non si adatta ai fedeli. Sono i fedeli che la sposano se le sue regole sono condivise.

Una religione cessa di esistere (e questo è pressochè impossibile) quando i suoi fedeli smetteranno di aderire alle sue regole.

 

???

Ma che scrivi? Scusa, ma non sono minimamente d'accordo.

La religione si adatta sempre e comunque ai fedeli, non il contrario. All'inizio i principi di una religione sembrano immutabili, ma le alte cariche sono (prima o poi) costrette a cambiarli, ad adattarli, per non perdere troppi fedeli che non si riconoscerebbero più in quei principi.

Il cattolicesimo di oggi non è lo stesso del 1900, non è lo stesso del 1700, del 1500, e soprattutto non è lo stesso del 500 d.C. e questo è evidente, la religione è in continua evoluzione come ogni struttura sociale su questo pianeta, credere che i fedeli debbano accettare ciecamente i principi di un credo significa ignorare la realtà dei fatti che ha guidato l'evoluzione sociale umana degli ultimi 5000 anni.(e anche molto prima, in realtà).

Quindi, non è minimamente sbagliato (dal punto di vista morale) violare dei principi religiosi anacronistici e destinati comunque alla scomparsa o alla modernizzazione.

Edited by Max Dorian
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IN realtà non è proprio così. Nella religione cristiana cattolica, (che è la religione di cui si dibatte qui), il cambiamento di dogmi e in generale di usi e regole dipendono da un processo esagetico, a sua volta ispirato per diretta emanazione diretta dello Spirito Santo, veicolato dal Papa o comunque dagli organi di chiesa. Di fatto, i cambiamenti della Chiesa negli ultimi secoli, i pochi cambiamenti intendo, sono stati "certificati" da encicliche et similia.

 

Fu questa posizione molto chiusa e di libera interpretazione degli organi temporali ecclesiastici che provocarono la scissione storica fra la Chiesa Cattolica e le altre correnti maggiori o minori tipiche ad esempio dei Paesi anglosassoni.

 

Se sei Cattolico e ti professi Cattolico Praticante, o a maggior ragione se sei un sacerdote, allora tu non vai a discutere i dogmi e le regole, ma al massimo ti adatti alle modifiche che vengono operate dalla Chiesa nel tempo. Altrimenti sarebbe troppo semplice no? Io decido che la vita terrena dopotutto non è così importante e Dio già sa tutto e mi metto ad ammazzare le persone in gloria di Cristo, cosa che tra l'altro è già accaduta spesso e volentieri nel passato da Paesi Interi con il beneplacito ufficiale o ufficioso della Chiesa stessa (vedi Nazisti, Crociate, guerre varie), salvo revisioni a posteriori, ma che difficilmente riesco a farlo rientrare all'interno di un insegnamento eticamente coerente.

 

Nel bene o nel male, le regole sono quelle. Nessuno ti vieta di pregare e di credere in Cristo senza far parte della Chiesa, nessuno ti obbliga a diventare sacerdote , e infatti ci sono migliaia di persone che laicamente aiutano gli altri e operano per il bene della comunità o dei più sfortunati senza per questo prendere voti o definirsi all'interno di regole che uno accetta volontariamente di prendere.

Hai scelto di essere Cattolico perchè credi realmente nella Chiesa e nel valore etico e spirituale della comunità Cattolica? Pensi che sia giusto per questo accettarne i vincoli e i dogmi? Ottimo. Allora devi prendere il pacchetto completo. Altrimenti dici "no", come hanno fatto tante persone nel mondo.

 

La realtà è che per molti definirsi credente e magari nascondere l' omosessualità lo tiene collegato con la comunità di amici e con i contatti familiari, è un vantaggio sociale che ha il costo ridotto di andare a messa una volta ogni settimana e andare dal prete giusto per scaramanzia, non si sa mai che veramente Dio tenga la contabilità. Così però in realtà si diventa un "tumore" sociale all'interno della comunità, che va nel gruppo con il padre di famiglia che si fa la segretaria 2 volte al di, con la vecchietta che ruba i soldi delle questue, con il prete che si gioca le questue domenicali alle Slot Machines al bar. Figure che pensano che basta confessarsi meccanicamente per resettare la lavagna, e che invece non sia necessario un pentimento interiore.

 

Per uno che addirittura prende i voti, poi, la cosa diventa ancora più delicata. Sono scelte per carità, però personalmente non le approvo.

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Intanto il paragone tra il cattolico e l'aderente al KKK mi pare fortemente offensivo.

In secondo luogo le religioni sono state soppiantate da altre (il come poco conta): non smettono di esistere punto e basta.

In ogni caso l'appunto è decisamente OT perchè non stiamo facendo uno studio sulla storia delle religioni, stiamo discutendo della coerenza tra ciò che si dichiara volere e ciò che si fa davvero.

Non stiamo facendo prediche ma sottolineando l'incoerenza e l'assoluta contraddizione in seno a questo stile di vita che si contrappone ad entrambe le questioni: l'omosessualità libera da pregiudizi e le dottrine cattoliche. Non è l'aderenza ad una dottrina professata ipocritamente che porta benefici e tu perfino la lodi!

 

Guarda: francamente di risultare offensivo a una setta

responsabile della copertura di migliaia di pedofili non potrebbe importarmi di meno.

Ma se vuoi paragonerò la Chiesa al Franchismo o al regime degli Ustascia,

visto che i Cattolici non hanno alcun problema con questi paragoni :)

Diciamo allora che prendersela con un prete perché ha rapporti gay

è come prendersela con un Ustascia che non denunci il vicino di casa serbo o ebreo.

 

Sei tu che hai detto che le religioni smettono di esistere

"quando i fedeli smettono di seguire le loro regole".

In realtà tutte le religioni che hanno smesso di esistere che conosco

sono sparite perché la Chiesa o l'Islam ne hanno ucciso i fedeli.

Rischio che non mi pare che i Cattolici corrano...

Anzi quando la Chiesa era più potente, il clero era anche più libertino.

 

Che un prete abbia rapporti sessuali con un maschio

a me non porta né benefici né problemi.

Però ci sono preti incoerenti - come quelli favorevoli al condom in Africa -

che proprio in virtù della loro incoerenza io li preferisco a preti meno ipocriti.

 

Io giudico le persone in base a quello che fanno

non in base alla loro coerenza con questo o quel principio.

Preferisco nazifascisti incoerenti come Perlasca o Schindler,

rispetto a persone che credono che essere coerenti a principi sbagliati

sia comunque una virtù.

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L'uso che fai della parola setta è improprio. Dovresti avere un dizionario a casa (spero). Il solo uso improprio dimostra il carattere puramente denigratorio che vuoi dare alla discussione e a me non interessa, per svariari motivi:

 

Primo, ho smesso di discutere con te alla maniera del contadino che contando due maiali dice: Vedi? Uno e due. Sono due maiali. Di simili ragionamenti, spesso farciti di statistiche fatte in casa e valide fino alla porta di casa tua non mi interessano perchè non forniscono nè una crescita culturale nè un onesta forma di confronto.

 

Secondo, il post non è posto nè sulla leggittimità della Chiesa Cattolica nè su come questa abbia soppiantato le altre religioni, cosa tra l'altro storicamente complessa al punto di dover avere, quanto meno, delle conoscenze che tu dimostri di non possedere (se non è così apri un tuo 3D apposito).

Il discorso sulla Chiesa come istituzione religiosa non cambia cambiandole nome e chiamandola Islam o Ebraica o Geovista. Il concetto rimane immutato: esiste un regolamento interno immutabile (se non secondo disposizioni divine) che dev'essere accettato in toto quando si decide di far parte di una determinata religione. L'intero accordo fra stato e religioni si basa proprio sul principio che NON SI PUO' intervenire sul regolamento teocratico insito in una religione (tranne in casi gravi). Se il resto del mondo civilizzato ha capito l'etica e la morale che giace tra legge secolare e legge teocratica, mi pare strano che tu non ci sia arrivato di tuo.

 

Io sono ateo e come tale non credo nè in dio nè nelle istituzioni religiose, ma credo nella morale e nel rispetto delle altrui decisioni e delle altrui costituzioni siano esse basate su principi laici che religiosi. Che i cattolici credano alla verginità di Maria o alla crocifissione di Cristo o al fatto che sia peccato il rapporto prematrimoniale è un fatto loro. Credono in delle disposizioni divine e ad esse si attengono (o dovrebbero).

 

Questo rispetto decade SOLO di fronte all'incoerenza poichè la leggittimità di una scelta è valida solo quando tale scelta viene presa e rispettata. Quando diviene strumento di proselitismo o di ostentazione questa scelta non ha più nessun valore per me che in essa non credo.

Per cui se un prete cattolico sostiene che il sesso tra due uomini è un peccato e mi spiega il perchè io non posso fare altro che rispettare questo suo punto di vista perchè, in ultima analisi è dettato dalla fede e da un codice di leggi dettato dal suo dio. Non sarò d'accordo ma DEVO rispettare il suo punto di vista (questo finchè non si fa attivismo, il discorso in questo caso camba). Nel momento in cui, però, io so che questo prete è omosessuale ed è dedito ad atti omosessuali allora il suo punto di vista perde ogni valore ed ogni rispetto. Non sono le azioni a determinare cosa sono le persone ma la distanza che si crea tra ciò che dicono di essere e ciò che sono veramente.

Se non ci fosse un principio non ci sarebbe neanche una morale e senza principi e morale non saremmo in grado di giudicare niente e nessuno.

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chiedo scusa se mi intrometto e torno ai preti....

Dunque come detto nella mia presentazione amo già un tantino la polemica di mio, ma qui mi inserisco per esperienza diretta: si sono stato con non uno ma due preti...al che verrebbe da domandarsi se tutti i gay repressi si fanno preti .. (perdonate la battuta orrida, per quanto questo è storicamente vero e dimostrato soprattutto nel dopoguerra )

Detto questo io sono buddista quindi non mi permetto di giudicare da un punto di vista ne teologico ne morale ne religioso qualunque prete che abbia tendenze omosessuali e nemmeno eterosessuali in senso fisico.

Posso solo raccontare la mia esperienza:

Con il primo io ero molto giovane, questi era un Salesiano, molto caruccio devo dire, sportivo abbronzato e disponibile. Con questa persona (perdonate per me era una persona non un prete) ho avuto un lungo periodo di chiacchere e confronti , lui mi diceva che per lui il suo amore verso una persona dello stesso sesso non era ne contro natura ne contro le leggi della chiesa (???!!!?) Ripeto ero molto giovane e tutte le spiegazioni anche teologiche che mi ha fornito mi erano abbastanza ostiche, ma lui mi rassicurava e non vi è stato sesso ma solo molto (come si direbbe) petting un po spinto ma è finita li.

 

Col secondo in epoca molto piu recente al contrario è stato decisamente un confronto di puro sesso, e anche parecchio spinto. Un giorno gli chiesi come poteva conciliare (lui è un prete di un paesino con una sola chiesa, con sagrestia, perpetua annessi e connessi davvero vecchio stile) il sex con il suo voto di castità etc etc, e lui con molta semplicità mi ha spiegato che Dio l'aveva fatto così e quindi come tale lui non stava peccando, e poi mi ha spiegato che all'interno della Chiesa Cattolica esiste un ampio movimento riformista sia sul celibato (che non esiste di per se come requisito ma viene introdotto nel 386 dc formalmente e fino al 1049 circa poco rispettato) e che gli ultimi due Papi piuttosto oscurantisti hanno represso abbastanza ferocemente.

 

Detto questo mi chiedo forse più che scandalizzarsi che un prete che comunque è un uomo abbia pulsioni sessuali (omo o etero non importa) non sarebbe più interessante una riflessione della stessa chiesa su questa (e molte altre) posizioni decisamente obsolete..???

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ah e intendo obsolete non solo perchè la chiesa dovrebbe modernizzarsi per i tempi che corrono, ma perche la chiesa (e intendo quella Cattolica) ha fatto della 'Parola di Dio' la Bibbia una traduzione un tantino a suo uso e consumo ... ergo come dice Aquarivs anche io penso che se uno crede veramente ai dettami della propria fede deve essere rispettato come tale e lui per primo non derogarvi, però il problema è ricostruire quale era veramente la Parola di Dio e non la Parola della Chiesa stravolta nei secoli e che con il messaggio oiriginario del Cristianesimo ha davvero poco a che fare (gay, celibato etc. inclusi)

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privateuniverse

Se si ritiene che la chiesa cattolica abbia traviato il significato del messaggio evangelico, per coerenza, si dovrebbe smettere di considerarsi cattolici.

 

Una discussione sulla validità, o meno, di quel che sostiene la chiesa cattolica è possibile (e, in parte, su questi forum ce ne sono già); ma, al di là di questo, a me sembra piuttosto comodo dire, da sacerdoti, "del messaggio della chiesa cattolica prendo quel che mi fa comodo e, per il resto, faccio come mi pare". Dico una cosa e ne faccio un'altra (ma di nascosto).

 

Una posizione del genere ha un nome ben preciso: si chiama "nicodemismo".

 

Ovviamente, la vita si fa beffe delle pretese di ridurla a completa coerenza, e propone casi che non possono mai essere ricondotti alle ipotesi di scuola. A me sembra che non sia molto dignitoso fare il sacerdote e poi violare di nascosto gli obblighi sacerdotali con argomenti che, in fondo, hanno tanto il sapore di una giustificazione utilitaristica. Per me è un atteggiamento disonesto e, con persone che fanno della disonestà un programma di vita, a me non piacerebbe stare e non mi piace averci a che fare (parlo anche per esperienza personale).

 

Poi, ognuno si regola come vuole; ma potremmo almeno evitare di fare di comportamenti del genere un modello.

 

A meno che non si ritenga che fare quel che si vuole, costi quel che costi, sia effettivamente un modello di vita.

Edited by privateuniverse
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Che un prete abbia rapporti sessuali con un maschio

a me non porta né benefici né problemi.

Però ci sono preti incoerenti - come quelli favorevoli al condom in Africa -

che proprio in virtù della loro incoerenza io li preferisco a preti meno ipocriti.

 

Io giudico le persone in base a quello che fanno

non in base alla loro coerenza con questo o quel principio.

Preferisco nazifascisti incoerenti come Perlasca o Schindler,

rispetto a persone che credono che essere coerenti a principi sbagliati

sia comunque una virtù.

 

 

Da applausi.

Edited by ben81
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Io giudico le persone in base a quello che fanno

non in base alla loro coerenza con questo o quel principio.

Preferisco nazifascisti incoerenti come Perlasca o Schindler,

rispetto a persone che credono che essere coerenti a principi sbagliati

sia comunque una virtù.

 

Corretto. Tuttavia qui non si tratta di giudicare delle persone.

E' chiaro che un prete incoerente rispetto a principi sbagliati è meglio di uno coerente, se noi dovessimo valutare la persona. Però l'operatore laico che persegue i suoi principi giusti è una figura tonda, un prete incoerente che persegue gli stessi principi a mio parere è in difetto rispetto alla propria interiore integrità.

 

Il fatto è che "essere prete" non è una scelta obbligata. Nel momento in cui le incoerenze sono profonde, ci si può spretare e continuare ad operare nella comunità.

 

Qui non si sta infatti discutendo sulla qualità di una scelta, sulla quale vale esclusivamente la propria sensibilità interiore, ma il voler sostenere una legittimità nel giurare fedeltà e sostenere con l'attività evangelica su cose che poi nel privato non si ritiene di rispettare.

 

ovviamente sempre "secondo me".

Edited by korio
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privateuniverse

Io giudico le persone in base a quello che fanno

non in base alla loro coerenza con questo o quel principio.

Preferisco nazifascisti incoerenti come Perlasca o Schindler,

rispetto a persone che credono che essere coerenti a principi sbagliati

sia comunque una virtù.

 

Io spero che nessuno si azzardi più a criticare quei personaggi pubblici che, magari omosessuali in privato, in pubblico fanno finta di essere eterosessuali. Perché, in base a quanto hai detto, questo comportamento non è poi molto criticabile.

 

Praticare in privato quel che in pubblico si critica, o su cui si tace, è un comportamento che non è liberatorio per nessuno.

 

Neanche per chi lo pratica.

Edited by privateuniverse
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Un prete che abbia rapporti sessuali e che sia in contrasto con il suo ruolo

è solo quello che "pecca" e credendo di non aver peccato non chieda di essere assolto.

Perché per un prete peccare e confessarsi è considerato "umano".

A essere ipocriti sono invece quei preti che sostengono a parole l'ortodossia

e poi nella pratica non ritengono di doversi confessare se praticano sodomia.

Ed esistono preti di entrambi i tipi.

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Mai avuto storie con un prete, ho sempre avuto il pregiudizio

che siano sessualmente e sentimentalmente degli imbranati.

 

Pregiudizio che credo si sia rafforzato nel corso degli anni per

il fatto che tutti i gay che mi hanno parlato di esperienze avute

con preti erano a loro volta sessualmente e/o sentimentalmente

imbranati

 

Ovviamente c'è sempre l'eccezione, un prete dalla forte personalità

anticonvenzionale etc. D'altronde ci sono preti che sono politci, preti

che sono assistenti sociali preti che studiano filologia biblica etc. non

è che un prete per essere tale cessi di essere una persona

 

Ho sentito parlare in senso positivo di un paio di sacerdoti

come personalità affascinanti ( un pittore noto etc. ) da gay più

grandi di me, ma si tratta di persone sui 70-80 anni oramai

 

A parte il fatto che questi personaggi eccezionali sono in via

di estinzione a causa del disvalore sociale che circonda oramai

la scelta sacerdotale va detto che sarebbero stati dei casi in cui

suppongo la relazione sarebbe stata esente dal senso del peccato,

che credo sia il feticcio che invece mediamente viene in questione.

 

Feticcio che per quanto mi riguarda interessa poco, lo trovo

antierotico...ma forse chi ha un approccio erotico diverso dal mio,

molto mentale e costruito intorno al personaggio-sacerdote, magari

si diverte ( io però non ne ho mai avuto l'impressione dalle storie

sentite a posteriori : tutte esperienze tiepide. Ho l'impressione che

funzioni per alcuni, ma per eccitarsi prima, piuttosto che nel mentre )

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abbiate pazienza, ma da come parlate sembra che i preti siano obbligati a esserlo e quindi, poverini, meglio che facciano finta di aderire ai principi sbagliati e in segreto farsi i cazzi loro.

 

no. nessuno li obbliga. la chiesa non è la mafia e sei libero di andartene quando ti pare.

 

oskar schindler fu un eroe perché aiutava le persone facendo finta di aderire a certi principi. lui salvava vite umane, e per farlo metteva a rischio la propria posizione e la propria copertura. un prete, facendo sesso (etero o gay) salva solo i propri istinti, e sinceramente non vedo il motivo di lodare una persona del genere. se vuoi la lode davvero, eviti di avere il piede in due scarpe, ti ritiri e ci metti la faccia. oppure ti ritiri, e poi ti fai i cazzi tuoi. non rischi mica la vita (come nel caso di schindler).

 

non tentiamo nemmeno di mettere le due cose sullo stesso piano. gli eroi sono altri.

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In realtà non siamo andati molto in OT ma vi siete battuti in un discorso a senso unico.

Il prete se vuole appartenre a questa istituzione deve sottostare a delle regole ma anche vero che le stesse regole impongono che la Chiesa lo giudichi e lo ritengano idoneo o meno per continuare il ministero.

Loro sono liberi di vivere il loro ministero con la loro coscienza, noi siamo liberi di continuar ad essere fedeli o meno o di andare in Chiesa o meno.

E' inutile parlare di preti che non sbagliano perchè sappiamo tutti che sbagiare è umano.

Quelli che più condannano questo pensiero sono quelli forse meno credenti o più ostici nei confronti della Chiesa.

 

Come fate ad amare il prossimo come voi stessi se nemmeno un povero curato perdonate?

Voglio immaginare i contestatori da sposati: al primo sgarro rivendicherebbero il divorzio, mettendo da parte la misericordia.

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