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Nuovo lavoro: che fare?


Marcolino2

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Ciao gabar, e' vero hai ragione. Sono cose che stavo pensando anch'io ed é per questo motivo ho dei dubbi e vi chiedo un parere. Certo non ho mai insegnato, ma ho comunque quattro abilitazioni all'insegnamento conseguite con gli ultimi cicli della SSIS, tra l'altro conseguite con molti sacrifici sia economici che "organizzativi", non sono proprio sprovveduto. Certo, l'inesperienza c'é, é inutile negarlo ma c'é anche volontá di mettersi in gioco. Per quanto riguarda il fatto che sia privata la mia collega mi ha detto che non é il tipo di scuola che sfrutta. Lei ogni anno rinuncia all'incarico annuale dal provveditorato per poter insegnare in quella scuola.é ovvio che se i tizi mi propongono uno stipendio da fame e condizioni non buone approfittando della mia inesperienza, beh, allora rifiuto e continuo a lavorare dove sto, in attesa di una chiamata da una scuola statale. Per i chilometri , ecco quello mi preoccupa un po', anche se, come dicevo, cambiando macchina si dovrebbe risparmiare ma é comunque un fattore da valutare seriamente . Per il CO assolutamente no, non l'ho fatto nemmeno con i miei, figuriamoci con loro....Vabbé per adesso non saprei che dire, vediamo cosa succede lunedí e cercheró di valutare alla luce di quello che mi offriranno, ovvio. Poi vi faró sapere che mi hanno detto e magari potrete darmi qualche consiglio in più. Sono, ovviamente, molto combattuto...

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Marco, come ti hanno già detto in tanti, ti consiglio di seguire la tua passione per l'insegnamento. Ovviamente valuta tutti i dettagli lunedì quando andrai al colloquio. Però se adori così tanto insegnare secondo me questa è una occasione da cogliere al volo.

Tienici aggiornati sulla situazione...

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gianduiotto

Se assieme ad un stipendio un poco più basso, c'è anche il giusto punteggio nella classe di concorso che più ti piace, allora anche io ti consiglio di accettare. Quand'anche poi ti dovessi trovare male e decidessi un giorno di non rinnovare più il contratto, comunque avresti accumulato punteggio. E il punteggio non è forse l'ossessione di ogni precario della scuola? :uhsi::azn:

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Marco, innanzitutto, perdonami se faccio un po' quello che crea distonia in mezzo alle voci che, all'unisono, ti suggeriscono "va e segui i tuoi sogni". Per carità, senz'altro suggerimenti nobili e che trovano il mio consenso, ma non viviamo in una fiaba e spesso ciò che si vorrebbe fare risulta essere la cosa più lontana dal poter essere concretizzata. E questo credo lo sappiamo tutti molto bene.

In altre parole, ti sto dicendo, relativamente a quella che è l'attuale situazione lavorativa e non, di concentrarti sulle priorità, siano esse volute o dovute.

 

Dunque, consideriamo la cosa: il trasferimento a scuola richiederebbe un notevole allontanamento (insomma 30 km non sono mica pochi) e per di più saresti pagato (anche se, da quanto capito, solo di poco) meno rispetto al lavoro che attualmente svolgi, senza contare che il fattore benzina, in questo caso, incide considerevolmente sui conti a fine mese. D'altra parte, comunque, è vero anche che hai la possibilità di fare il lavoro dei tuoi sogni, opportunità che non a tutti capita.

 

La faccenda, se ben ci rifletti, cade poi su due punti fondamentali:

1) Il lavoro di adesso ti fa guadagnare di più, anche se la prospettiva impiegatizia non è delle migliori per il futuro, ma ti stressa alquanto.

2) Il lavoro di insegnante diminuisce il fattore stress, ma data la lontananza da dove abiti incide molto sull'aspetto economico (minore retribuzione e maggior consumo di benzina).

 

Adesso, sia chiaro che non è mia intenzione mischiare "sacro e profano", parlando di scegliere tra i soldi o la realizzazione di un sogno lavorativo personale, ma è anche giusto valutare, tra tutti gli altri, anche l'aspetto economico delle proprie scelte, perché - e lo sappiamo bene tutti - di solo amore e passione non si può vivere, almeno non in una società come la nostra in cui, per fortuna, possiamo ancora respirare gratuitamente.

 

Considerato ciò ti chiedo, a questo punto, cosa per te, IN QUESTO MOMENTO, abbia più importanza, se il lato economico (quindi ti consiglierei di rimanere fermo lì dove sei e tener botta) o la realizzazione personale (quindi è ovvio che faresti meglio ad accettare i lavoro a scuola).

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privateuniverse

Mi permetto di intervenire di nuovo; ma, per spiegare, devo raccontare un po' di me.

 

Decisi di iscrivermi a Economia un anno prima della maturità. Ero preoccupatissimo del mio futuro per motivi sui quali non mi soffermo, ed economia fu una scelta di compromesso, che teneva conto delle mie inclinazioni, dei miei interessi e delle opportunità di lavoro. Se avessi preso in considerazione soltanto le mie inclinazioni o i miei interessi le mie scelte sarebbero state diverse, Lingue, Storia o Scienze Politiche; ma, in tutti e tre questi casi, le prospettive lavorative future erano più incerte che per Economia, quindi scelsi quest'ultima. Peraltro, io ero molto interessato alla politica, e credevo che capire l'economia mi avrebbe aiutato a capire anche la politica, a capire cosa sarebbe stato giusto in politica. La mia massima aspirazione sarebbe stata fare l'economista, ma non tentai neanche il dottorato di ricerca: mi laureai a ventisei anni, per quando avevo finito il servizio civile ne avevo ventisette e mezzo e, per quanto il mio curriculum universitario mi piazzasse, a giudizio del mio relatore, nel miglior 5 per cento degli studenti della mia facoltà, e in occasione della tesi di laurea la commissione formulasse l'augurio che io perseguissi quella carriera, avrei dovuto intraprendere un percorso lungo, incerto, accidentato e condizionato da fattori che con le mie capacità, quali che esse fossero, non avevano niente a che fare. Ero già piuttosto vecchio e senza esperienze lavorative, per cui mi misi a cercare un lavoro (e, tutto sommato, sono stato relativamente fortunato, considerato che ho cominciato a lavorare molto tardi, quando mi stavo avvicinando ai trenta).

 

Perché ti racconto tutto questo? Perché, nel mio caso, seguire le mie aspirazioni mi avrebbe esposto a rischi notevoli; sarebbe stato, quello sì, un vero salto nel buio. Vengo da una famiglia della piccolissima borghesia, non potevo certo permettermi di attendere anni e anni prima di sistemarmi e non sarei stato in grado di sostenere l'incertezza e la dipendenza dai miei neanche sotto il profilo psicologico. Perseguire la carriera di economista avrebbe significato dover andare a studiare in una grande città (il mio relatore mi girò il materiale informativo del master in economia della Bocconi, non c'è bisogno che ti spieghi che questo avrebbe significato, per un anno, vivere a Milano e dover pagare la retta: una spesa che sarebbe stata nell'ordine di diversi milioni di lire) o, più probabilmente, all'estero (stesso discorso della Bocconi). E se, per di più, avessi fallito?

 

La tua situazione, però, è diversa, per molti motivi. Innanzitutto, non è che ci sia tutta questa sovrabbondanza di laureati in matematica e neanche di aspiranti insegnanti di matematica. In secondo luogo, tu hai un'opportunità reale, e praticabile, di realizzare la tua aspirazione di insegnare (professione che, per la cronaca, sarebbe stata la mia preferita, potendo). Certo, fare questa scelta comporterebbe, per te, un significativo sacrificio iniziale: una paga inizialmente un po' più bassa di quella, già modesta, che hai adesso (ma che forse potresti integrare in maniera consistente con lezioni private), maggiori distanze con le spese e i disagi connessi. D'altra parte, per un anno staresti a posto, mentre il tuo contratto attuale è rinnovato di sei mesi in sei mesi. Inoltre, l'esperienza che acquisiresti è qualcosa su cui costruire qualche prospettiva futura.

 

Accettando un'opportunità del genere non faresti un salto nel buio: sopporteresti un sacrificio iniziale in vista di una realistica prospettiva futura, e questo per fare, adesso come in futuro, quello che ti piace. Quale che sia l'onere di aggiornamento nel campo dell'insegnamento, esso è comunque minore che in un settore in continua, radicale evoluzione come quello dell'informatica, nel quale potresti sperare di essere al passo solo per alcuni anni, indipendentemente dal tempo che potresti dedicare all'aggiornamento professionale e alle tue capacità; e ti assicuro che, con il passare degli anni, la capacità di assorbire nuove conoscenze diminuisce notevolmente, non immagini neanche quanto (io sto avendo grandissime difficoltà a ricordare quel che cambia nel mio lavoro).

 

C'è un ulteriore elemento da prendere in considerazione. La matematica s'insegna ovunque, nel mondo; possono cambiare i programmi, ma non il contenuto delle conoscenze. Un avvocato italiano che volesse trasferirsi in Francia non potrebbe utilizzare le proprie competenze, perché il diritto francese è diverso da quello italiano: dovrebbe buttare a mare buona parte di quel già sa, e che ha faticato tanto per imparare, e ricominciare da zero, senza avere la freschezza intellettuale e le energie di quand'era giovane e studiava all'università. Stessa cosa per un commercialista o per un impiegato di banca come me.

 

Un professore di matematica, però, la matematica la può insegnare ovunque. Se tu, un giorno, volessi e potessi trasferirti altrove, in Italia o all'estero, da professore di matematica potresti farlo in qualunque momento (certo, per farlo all'estero dovresti imparare la lingua, ma imparare una lingua straniera è di una difficoltà incomparabilmente inferiore a imparare la matematica). Il professore di matematica puoi farlo a Campobasso come a Bolzano, a Reggio Emilia o a Bari, e non c'è bisogno che ti dica che, per una persona intenzionata a vivere pienamente il proprio orientamento sessuale, comunque vogliamo metterla non è proprio la stessa cosa vivere in un piccolo paese di un ambiente di provincia di una piccola regione relativamente povera del sud o in una città media di una regione benestante del centronord.

 

C'è un ultimo elemento, e anche per questo devo parlare un po' di me. Io ho la passione per le lingue straniere, e sono spesso sconfortato dalla scarsa qualità dell'insegnamento. Lo scorso anno sono riuscito a trovare un corso di tedesco non per principianti (il mio livello è intermedio/avanzato), cosa incredibile nell'ambiente in cui vivo; ma non ho imparato nulla o quasi, anche se avrei avuto un gran bisogno di un corso, a causa del basso livello dell'insegnamento. E il livello dell'insegnamento era basso perché, sostanzialmente, al mio insegnante non importava: le lezioni, di conseguenza, erano inutili e noiose, e poco a poco, uno per uno, abbiamo smesso di andarci. Quel che avrei imparato molto più velocemente nell'interazione con un insegnante e con un gruppo di altri allievi ora devo impararlo, con maggior fatica, per conto mio; senza contare che ci cono cose che non si possono imparare da soli ed è necessaria l'interazione con un insegnante e con altri allievi (nel caso delle lingue straniere, la comprensione orale). Se ripenso ai miei insegnanti, in tutti i campi, solo alcuni di loro avevano un'autentica passione per l'insegnamento, che è il gusto di rendere partecipi gli altri di un patrimonio di conoscenze che si è in parte acquisito e in parte elaborato (perché ci sono cose che ognuno di noi capisce, ma che abbiamo capito, e imparato, da soli, e che capiamo e conosciamo solo noi, ciascuno di noi, poche o tante che esse siano).

 

Credo che, se per te insegnare è un'aspirazione profonda, radicata, che ti appartiene, che tu riesca ad insegnare sia un bene non soltanto per te, ma anche per i tuoi futuri allievi. Una tua rinuncia in questo senso sarebbe una perdita per tutti, non solo per te.

 

Io mi sento di esortarti ad accettare a meno che le condizioni non siano proprio improponibili.

Edited by privateuniverse
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Anche io mi accodo a molti e ti direi di cogliere l'opportunità al volo. Ci sono un po' di sacrifici in più (e i costi della benzina), ma avresti più tempo per te e la tua famiglia e meno stress. Inoltre è sempre esperienza (e punti in graduatoria?) per un possibile insegnamento futuro in altra sede. Poi c'è il fatto che a te piace insegnare e questo mi sembra l'elemento di maggior rilievo. Insomma ci sono più pro che contro in questa nuova opportunità!

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Grazie mille ragazzi...e grazie delle belle parole. Domattina ho il colloquio e vi faccio sapere cosa mi dicono... :) speriamo bene! Certo, insegnare è ciò che mi farebbe essere felice e per me sarebbe un sogno (come vi ho detto lo scorso anno stavo per licenziarmi per poter andare ad insegnare)ma, come vi dicevo, vorrei pensarci un po' su. Ovviamente molto dipenderà da ciò che mo diranno...Vi tengo aggiornati.

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Se la tua aspirazione è quella di insegnare, devi però pensare di perseguire quello scopo a lungo termine, essere assunti di ruolo adesso è pressoché impossibile. Se puoi permetterti di restare precario e forse di non lavorare affatto se non ti chiamano, bene, altrimenti lascia perdere. Oppure dovresti avere un secondo lavoro autonomo che ti permetta di insegnare quando ne hai l'occasione.

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Eccomi di ritorno. Allora cominciamo col dire che la gestione scolatica è laica, quella economica è religiosa e questo è un sollievo. Niente colleghi preti. Allora mi hanno proposto 19 ore (la cattedra pre riforma era 17+1 ora a disposizione, ora invece sono 19) al triennio dello scientifico e il fatto che faccio un'ora in più fa sì che alla fine il nuovo stipendio sia di circa 30 euro in meno rispetto a quello attuale. Da quello che ho capito loro hanno bisogno di un docente abilitato, in quanto se assumono troppi docenti non abilitati c'è il rischio che possano avere in futuro dei tagli e la revoca della parità scolastica. L'impressione è stata buona, aule pulite, computer e LIM. Al colloquio,devo essere sincero, non mi hanno fatto nessuna domanda "imbarazzante" nè hanno cercato di sapere, neppure indirettamente, se sono credente o meno. Ah, ed è questa la cosa che potrebbe essere positiva, invece di un contratto annuale vorrebbero propormi uno triennale, ma questo lo deve decidere il gestore. Beh, mi hanno detto che per fine mese devo dargli una risposta...ora ci penso qualche altro giorno, anche se l'idea è molto allettante :)

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Marcolino, a me sembrano davvero ottime notizie!!!

Sta a te decidere ovviamente... ma io accetterei di corsaXD

Spero tanto di avere, in futuro una tale fortuna, nonostante l'ambiente della scuola sia molto precario al giorno d'oggi!

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Ciao Green, beh, prima cosa voglio dirti che con la laurea in lettere si riesce a lavorare anche da noi al sud, figuriamoci da voi al nord. Una mia amica, senza abilitazione, lavora da qualche anno a Caserta nelle scuole medie. E' vero che sulla ao52 (lettere classiche) inizialmente è un po' più difficile lavorare perchè i licei classici non sono molti, ma alle medie si lavora proprio tanto. Quindi...in bocca al lupo e vedrai che anche tu sarai un ottimo prof! Per quanto riguarda me, sì la tentazione è molto forte, anche perchè farei quello che mi piace. E questo mi permetterebbe di accumulare punteggio nelle graduatorie statali, da cui vengo chiamato per le supplenze (anche molto lunghe) in quanto per adesso non ho ancora il punteggio necessario per un incarico annuale del provveditorato. Certo, lasciare l'ambiente di lavoro dove sto mi dispiace un po'...mah, ora ci rifletto con calma e vediamo.

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Diciamo quindi.. 30 euro in meno, 30 km in più, un contratto (forse) triennale e un lavoro che ti piace.

Io non vedo controindicazioni.

Edited by Fabiofax
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Senza tenere conto che puoi sempre riciclarti di nuovo come esperto informatico se alla fine non sei soddisfatto o vedi che la distanza ti porta troppi problemi in famiglia.

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Grazie mille MarcoXD speriamo vada tutto bene!!! Sennò andrò all'estero... anche se non concepisco andare all'estero per studiare ciò che è originario del nostro paese!

 

Tienici informati sulla tua risoluzione, quando avrai fugato ogni dubbio!

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E poi al triennio dello scientifico... ci saranno molti maggiorenni in 5^.... :maninlove: :maninlove: e il professore ha sempre fascino.

Edited by Fabiofax
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Penso di accettare...ne sono sempre più convinto...eh, fabio...con gli alunni assolutamente no! Ci manca pure questo.... E poi ovviamente nessuno saprà nulla del mio orientamento sessuale perchè potrei avere problemi con colleghi, alunni e genitori. Ai tempo del liceo ricordo però che nella sezione del classico c'era un prof. di lettere gay. Si vedeva lontano un miglio...posso dirvi però che noi alunni avevamo molto rispetto di lui, anche perchè era una persona molto preparata e professionale. Insomma da adolescenti avremmo (no, avrebbero) potuto pure fare battutine alle sue spalle, ma questo non avveniva, anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, speravamo che si fidanzasse con il prof. di educazione fisica, anche lui gay. Vabbè, ragazzi, chiacchiere a parte, penso seriamente di accettare sperando di non fare una cazz***

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Penso di accettare...ne sono sempre più convinto...eh, fabio...con gli alunni assolutamente no! Ci manca pure questo....

 

:music: Sarà che mi sto guardando "Fisica o Quimica" in questo periodo e ho una visione della scuola un po'.. particolare :haha:

Comunque vale sempre il guardare e non toccare!

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...ovviamente! :) Spero di essere all'altezza di questo lavoro. Magari nei prossimi giorni ne approfitto per fare una bella rinfrescata di matematica e fisica che non fa mai male...

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Ahhhhhhhh ma non me l'avevi detto che eri abilitato SSIS. Beh allora le cose cambiano e di parecchio...poi un contratto triennale in termini di punteggio dovrebbe essere "na bella botta", quindi per cui perciò le cose sì che si sono messe bene. Buon per te :) e mi raccomando lascia stare gli allievi che è deontologicamente scorretto :D

Rinfresca, rinfresca, che è sempre meglio ;)

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Ciao Fred, sì, un po' mi dispiaceva avere delle abilitazioni nel cassetto e non sfruttarle. Solo per essermi sciroppato due anni di corsi pomeridiani con mio padre malato...A dire il vero ho sempre ricevuto chiamate per supplenze temporanee da Napoli, ma già lavoravo e quindi non mi andava di licenziarmi per una supplenza di 1 mese...forse ho sbagliato, ma sinceramente avevo bisogno di lavorare e non potevo permettermi di rischiare lavorando saltuariamente nella scuola.

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Bravissimo, Marcolino, complimenti!!! O forse che vuole che la chiami esimio professore? ;)

 

Ad ogni modo, considera sempre anche il fatto che molti professori possono essere liberi professionisti all'esterno della scuola (ne ho conosciuti un sacco dove andavo io), quindi non è detto che le tue competenze informatiche non frutteranno mai più, anzi, hai più possibilità di scelta; poi è ovvio che qualora decidessi di intraprendere un percorso lavrativo doppio, starà a te decidere in quale misura dedicarti all'una o all'altra professione, anche se data la passione che traspare dalle tueparole verso l'insegnamento, non ho dubbi su quale sarebbe la tua scelta. :)

So, good luck, teacher!!!! ;)

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Ciao Crotalo, grazie dei complimenti...ah, esimio prof è troppo...Marco va più che bene :)

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Ok, vi dico che la decisione è presa: ho telefonato a scuola, ho parlato qui a lavoro. A settembre si ritorna sui banchi. Ah, ho comprato anche una bella borsa e un'agenda...

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Complimenti Marco!!! Sono felicissimo per te e quasi emozionato persino perchè percepisco la tua contentezzaXD

Ora ufficialmente ti posso chiamare professor MarcoXD

 

Detto ciò... speriamo gli alunni non siano delle capre ingestibili ed ottuse! Io non amo le capre... sono cugine demoniacheXD

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