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Manifestazione 17/05/13: Organizziamoci


Almadel

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Silverselfer

10/12/2008 - A day without gay. Il primo sciopero generale LGBT fu indetto per protestare contro il referendum che il 4 marzo dello stesso anno, rese illegale il matrimonio tra due persone dello stesso sesso in Florida, Arizona e California. L'idea partì da Joel Stain dalle pagine del Los Angeles Times, dove scrisse " I gay devono astenersi dal lavoro, dalla scuola e dallo shopping per dimostrare quanto sono cruciali per la società americana". Se volete saperne di più, basta inserire il nome dello sciopero in qualsiasi motore di ricerca.

 

Lo dico solo per chiarire che non era solo una roba da film <_<

 

In cosa non mi riconosco in questa nascente iniziativa? Mah, forse è che sto cercando ancora di capire cosa volete fare. Faccio un piccolo elenco di cose che non mi piacciono:

  1. Lo spirito di contrapposizione. Freddie85 ha espresso perfettamente quello che penso al riguardo.
  2. Il desiderio di omologazione. Vestirsi da sposi o anche l'idea stessa di mimetizzare la richiesta dei diritti gay tra altre proposte analoghe ... io lo trovo umiliante. Io non accetto nessun compromesso alla mia rivendicazione di vivere alla luce del sole. Non mi travesto da etero per non spaventare gli etero. stop.
  3. La presunzione di poter dare al messaggio una veste civile più consona e accettabile, per come la vedo io, è la stessa che aleggia in zona gaylib, secondo cui esistono i gay accettabili e i gay degeneri - buoni e cattivi.
  4. Per rendere l'idea: Non parteciperei mai a una manifestazione che potrebbe essere trasmessa con musica di sottofondo di Lucio Dalla.

Riguardo prettamente a quella che era la mia proposta di vestirsi con i propri abiti di lavoro, si potrebbe leggere anche come: venite come vi vestite tutte le mattine quando uscite di casa. Travestirsi da muratore sarebbe falsare la genuinità dell'intento (Però io lo conosco un piastrellista trans).

 

In merito a questa idea, Almadel spero mi perdonerà se lo chiamo in causa, quando "egli" fu oggetto di quei tristi fatti noti a noi tutti, ricordo chiaramente che nei servizi giornalistici anche televisivi, la cosa che si sottolineava era proprio la sua faccia "normale" (Giornalisti ingenui :db: ).

Il gay non più stereotipo di se stesso. Questo è quello che intendevo dire.

 

In finale, vorrei solo far notare che quello che si sta discutendo, specie in questi ultimi post, è proprio una linea di concetto che guidi l'azione. Non chiamatela manifesto, né statuto o boh ... però converrete che serve sapere e capire cosa si sta rivendicando, o no?

 

piccolo OT: Posso testimoniare che Zigulì è un teocon che non ha paura di mostrarsi (anche se il suo "pupo" mi sa che ci metterà un po' a riprendersi dall'ultima volta che mi ha visto con la matita agli occhi :fie: [ed era solo per una serata goth eh!]).

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Ilromantico

Le persone che si lamentano di come la gente si veste al Pride

(Zigulì, Ilromantico, Altair, forse Calvin2010)

sono fra i pochi forumisti che non ho mai visto neanche in foto.

 

Poiché tutti quelli che ho visto sono decisamente sobri e non si lamentano

è possibile che siano loro ad atteggiarsi in modo imbarazzante. :)

 

O forse hanno paura di come sono conciati gli altri

perché loro non si mostrano in prima persona

e quindi si genera un problema di rappresentazione.

 

Santo cielo, meno seghe mentali...davvero! :D Lo scopo del forum è quello di discutere e confrontarsi, non è certo necessario fornire i "dati della carta identità " per postare. Raccontando poi storie personali e intime non mi sembra il massimo dell'intelligenza esporsi più di tanto in un forum pubblico che può leggere chiunque. Non ho certo problemi a farmi conoscere nella realtà qualora capitasse l'occasione, ma in un forum pubblico non vedo l'utilità di esporsi personalmente.

 

Ad ogni modo io ti propongo la mia solidarietà per la manifestazione, ma se non è ben accetta sai a un certo punto che me ne frega?Se si smuovono le cose in Italia sono felice per voi, ma personalmente in tasca non mi entra nulla visto che fortunamente posso vivere in un contesto e un paese del tutto ottimale per una coppia gay.

 

L'idea del vestirsi da lavoro è un'idea simbolica, in quanto se non erro il messaggio della manifestazione non punta sulla diversità, ma sul fatto che anche i gay fanno parte della società. Insomma che "anche noi siamo uno di voi"(potrebbe essere lo slogan:P).

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Punto 3.

Non è presunzione. Io penso che non sia l'approccio migliore. Non ho la presunzione di dire questo è giusto o sbagliato.

I risultati che abbiamo ottenuto in tutti questi anni non sono stimolanti... Anzi... quali risultati? Non sarà il caso di cambiare atteggiamento?

Sembra che alcune teste calde partecipino agghindate come lampadari di Murano solo per apparire, mostrarsi, esibirsi, ostentare e dei diritti non gliene frega nulla o al massimo passano in secondo piano.

Che poi (lo dicono anche i circoli) gli attivisti vanno in giro per locali gay, ma per ricevere una firma, gay e lesbiche fanno gli indiani.

venite come vi vestite tutte le mattine quando uscite di casa.

Magari!
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Abbiamo già appurato che ognuno si veste come vuole

ed è indicato portare una gardenia bianca no?

 

Evitiamo di trasformare il topic in: quanto tempo ci mettete

per fare la doccia? In cui tutti dicono di metterci 5 minuti, ma

poi parlano qui per 24 pagine su come vestirsi, non è che dobbiamo

dimostrare a noi stessi di essere in grado di scheccare con qualunque

abito ( proprio ) e su qualunque abito ( altrui ): questo lo sappiamo già...

siamo gay no?

 

Non è soltanto un problema di paura di mostrarsi, ma anche di capire

che dividersi fra ziette benpensanti e nipotine ribelli serve solo a chiarire

che si può scheccare in modi diversi...ma analoghi. E che l'una cosa non

può esistere senza l'altra e sono due facce della stessa medaglia.

 

Si tratta di capire se siamo in grado di fare politica...mi pare che il nostro

problema sia questo, i gay paiono mediamente poco versati alla politica.

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A Day Without Gay da quello che mi ricordo (posso sbagliarmi) era stato un mezzo fiasco. Ho dato una veloce googlata ma non ho trovato nulla che parli del giorno dopo... Comunque non tiene conto del problema gay non dichiarati.

 

Non c'è nessuno spirito di contrapposizione al gay pride, perché di quelli che vogliono contrapporsi al pride non è rimasto praticamente nessuno.

 

Il vestirci da sposi era stato già bocciato da tre pagine.

 

Non trovo niente di umiliante nell'unire una questione con altre collegate. Se fosse così, perché non dovrei trovare umiliante il fatto di condivere la comunità LGBT con le persone trans? La transessualità non c'entra niente con l'orientamento sessuale, eppure non vedo problemi a organizzare il gay pride insieme a loro.

 

Voi mi farete diventare pazzo. Sul gay pride devo sentirmi dire ogni volta che siamo troppo provocatori e volgari, adesso mi devo sentir dire che siamo troppo civili e snob. Che nervi...

 

L'idea, che propongo dalla primissima pagina, è che ognuno vada vestito come crede. Troviamo qualche altro simbolo che ci accomuni (già proposto), perché altrimenti non faremo altro che criticare come si vestono gli altri e a imporre agli altri come vestirsi tutto il tempo.

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perché non facciamo una manifestazione generica perché vengano riconosciuti i diritti delle famiglie di fatto? In questo modo, i vantaggi sarebbero:

  • La base di gente che potrebbe partecipare si allarga di molto. Comprenderebbe non solo i gay, ma anche conviventi etero che vogliono i PACS, famiglie monogenitoriali, separati esasperati per l'irragionevole tempistica per ottenere il divorzio.
  • Siccome partecipano anche gli etero, eliminiamo le paure di quanti temono i frociai.

 

 

Perché le coppie etero favorevoli alle coppie di fatto non sempre sono favorevoli alle coppie di fatto omosessuali, quindi sapendo che la marcia è stata organizzata da un gruppo di omosessuali per richiedere diritti probabilmente neanche parteciperebbero. L'hai detto tu stesso: "eliminiamo le paure di chi teme i frociai", ma se li temano come credi di convincerli a venire? Mi sembra un po' un controsenso.

 

Non vedo perché dare per scontato che ad una persona etero non interessi partecipare ad una marcia per i diritti degli omosessuali. E' logico che chi lo è ci sente "un po' di più" di chi non lo è ( e poi non è neanche sempre vero! ), ma non per questo dobbiamo pensare di dover inserire per forza una causa etero per attirarli. Basterebbe portare ogni amico eterosessuale che è a favore delle unioni omosessuali per renderli partecipi.

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Perché le coppie etero favorevoli alle coppie di fatto non sempre sono favorevoli alle coppie di fatto omosessuali, quindi sapendo che la marcia è stata organizzata da un gruppo di omosessuali per richiedere diritti probabilmente neanche parteciperebbero.

[...]

Non vedo perché dare per scontato che ad una persona etero non interessi partecipare ad una marcia per i diritti degli omosessuali.

Io veramente il controsenso lo vedo qui...

 

Comunque, non vi preoccupate! Il mio obiettivo qui è cercare di mettere quanta più gente possibile d'accordo su cosa fare. Se l'idea non piace, non la facciamo, punto.

Non è che mi interessi così tanto come si fa la manifestazione, mi interessa di più che si faccia e che sia possibilmente un successo.

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Pensavo a quella data proprio perché non mi va di separare

le istanze sulle coppie di fatto da quelle sulla legge contro l'omofobia.

Accattivarci la partecipazione degli etero dipenderà dalla pubblicità.

 

La cosa più importante rimane l'utilizzo dei media.

Sì, è meglio essere cento e occupare un'autostrada

che essere in diecimila e fare un bel corteo.

 

Anche se non è del tutto vero, almeno se è la prima volta che si vuol far politica.

Conoscere altre persone che vogliono mobilitarsi è sempre piacevole.

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Io veramente il controsenso lo vedo qui...

 

 

Veramente no, per il semplice motivo che tu hai dato per scontato che gli eterosessuali interessati alle coppie di fatto lo siano anche per gli omosessuali, quando non è così.. ce ne sono molti che dicono chiaramente che vorrebbero avere la possibilità di "pacsarsi" ma che non la darebbero agli omosessuali. Al contrario esistono eterosessuali, che siano single o sposati, che darebbero tutti i diritti agli omosessuali e che parteciperebbero volentieri al pride.. le così dette "debbie novotny" della situazione :lol:

 

In parole povere, perché rendere questa manifestazione un'occasione in cui partecipano solo quelli interessati a pacsarsi, omo o etero che siano? Perché non rendere questa manifestazione aperta, invece, a tutti coloro che credono sia UN DIRITTO potersi unire, creare una famiglia, adottare dei figli, a prescindere dall'orientamento sessuale? In questo modo anche chi non è PERSONALMENTE COINVOLTO può sentirsi partecipe della marcia, senza per forza dichiararsi omosessuale. Questo permetterebbe anche agli incerti o ai nascosti di marciare senza fare per forza coming out/outing.

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Alex, perché devi presumere che io abbia un Q.I. tanto basso?

 

Io non ho mai detto che tutti gli etero che vorrebbero PACSare sono favorevoli alle unioni gay semplicemente:

  • Etero che vogliono PACSare e parteciperebbero alla manifestazione anche se organizzata da froci + gay-friendly > gay-friendly.
  • È più probabile che un etero partecipi a una manifestazione quando è dichiaratamente rivolta anche a lui, piuttosto che rischiare di passare per frocio.
  • È più probabile che un gay non dichiarato partecipi a una manifestazione quando è dichiaratamente rivolta anche agli etero, piuttosto che rischiare di passare per frocio.

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Non penso che tu abbia un Q.I basso anzi a dire il vero non credo neanche che avere un Q.I basso significhi non essere intelligenti, anzi credimi ho tutt‘altra opinione di te. Quello che intendevo dire è che forse sarebbe meglio non limitare questa manifestazione ad una richiesta così specifica del tipo: “dateci i pacs“ ma piuttosto la renderei più ampia dicendo: “dateci i diritti che ci spettano come cittadini!“

 

~ send by tapatalk ginger android

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Sì, scusa, quella del Q.I. voleva essere una battuta. Perché dire "Io ho scritto un'altra cosa" ormai lo dicono tutti. XD

 

Comunque a me sembrava di essere stato già sufficiente ampio nelle richieste no? Non mi sono mica limitato ai PACS:

Loup-garou[/color]' timestamp='1334863962' post='559681']In pratica nella manifestazione si chiederebbero le unioni di fatto e il matrimonio gay e una diversa regolazione del divorzio e possibilità di adozione non solo per le coppie sposate... In pratica, non solo i problemi delle coppie gay, ma di tutte le famiglie non tradizionali.
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Questo topic è la dimostrazione di "perchè l'unica manifestazione LGBT riuscita è il gay pride" e di "perchè le cose organizzate dal basso senza le organizzazioni/associazioni lasciano il tempo che trovano". Che poi, se il pride lo chiamassimo col suo vero nome "Christopher street Day", alcune critiche verrebbero meno...

 

Ora, trovo degna di commento la proposta di Loup Garou (allargare la posta in gioco per favorire la partecipazione). La approverei solo se non si annacqua troppo il messaggio originale. Cioè va bene aggiungere richieste, purchè non si cancellino le richieste originali, per scendere a compromessi troppo al ribasso.

 

I "diritti negati" per i quali si potrebbe manifestare, sono tanti: i gay per sposarsi, le donne per abortire in modo agevole o per avere la pillola del giorno dopo, o per fare la fecondazione assistita, i padri divorziati per vedere i figli, le coppie di fatto per essere riconosciute, gli immigrati per non essere discriminati, i disabili per accedere a tutti i servizi... Ma così si rischia di fare un mischione dal quale si perde il messaggio principale.

 

Per cui personalmente opterei per chiedere diritti individuali delle persone gay (aggravante reati con motivazione omofoba) e diritti delle coppie: estensione del matrimonio a coppie dello stesso sesso e riconoscimento delle coppie di fatto.

 

Il messaggio non deve essere "questa è la manifestazione dei gay che rivendicano i loro diritti", bensì "è la manifestazione di quelli (etero o gay, indifferente) che chiedono di riconoscere pari opportunità alle coppie e agli individui per rendere l'italia un paese più civile. Concordo con Loup che il messaggio è efficace se nessuno si pone il problema "se vado alla manifestazione sembro gay?"

 

Sul tipo di manifestazione (qualcuno ha proposto un flash mob) dipende da quante persone ci si aspetta:

se sono previste 10.000 persone, si fa un corteo vero e proprio con comizio finale sul palco. Se sono 500 si può fare un mini corteo e un sit-in in qualche piazza, o un presidio davanti ad un'istituzione. Se sono ancora meno, allora un flash mob molto scenografico può dare un po' di visibilità. Escluderei di bloccare strade, distruggere vetrine e prendere a mazzate (o a borsettate) la polizia :D

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  • 2 weeks later...

Perchè invece di organizzare una manifestazione dal nulla non si crea prima un comitato? Secondo me bisogna partire dal costruire delle basi solide.

Concordo con chi dice che ai Pride ci sono persone vestiti come lampadari ( o nudi come vermi ). Se si organizza qualcosa di diverso dal Pride allora bisogna porre delle regole sull'abbigliamento.

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