Jump to content

Omosessualità in natura


LadyVanHelden

Recommended Posts

Hem... volevo far notare a kiara che tecnicamente sarebbe necessaria la presenza di entrambe le componenti.La fecondazione artificiale evita il rapporto sessuale ma a dire la verità il "semino" del maschietto ci vuole lo stesso :bah: ... e non è detto che sia sempre seme etero :bah::gha: :DInsomma ricorrendo a questi espedienti tecnologici non sono solo le ragazze gay a potersi riprodurre.

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 72
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • yrian

    10

  • joshua-

    4

  • Alecto

    3

  • bside06

    3

Top Posters In This Topic

Insomma ricorrendo a questi espedienti tecnologici non sono solo le ragazze gay a potersi riprodurre.
Tesò, io intendevo dire che la donna può portare nel grembo un bambino, ma voi no!!Per il seme, beh, banche del seme se ne troveranno sempre, finchè esisteranno coppie etero!! :bah:[modbreak=Lux]Cerchiamo di non quotare post interi[/modbreak]
Link to comment
Share on other sites

ho detto che se qualcuno ti chiede "e` vero che se la meta` delle persone diventasse gay la specie si estinguerebbe?" l'unica risposta che puoi dare e` "si`", non "no"...

 

Non sono molto d'accordo. Usciamo dalla dicotomia bianco o nero, etero o gay. Le situazioni di mezzo sono molte. Credo che la minaccia di estinzione produrrebbe cambiamenti sociali, culturali e anche sessuali enormi. Comunque non si può dare una risposta certa.

Inoltre rispondendo sì, con qualche ragionamento disinvolto si potrebbe arrivare a giustificare la discriminazione e la repressione dell'omosessualità.

Da un punto di vista evoluzionista, può venirci incontro Paul Vasey che in un articolo su TUTTOSCIENZE (che potete trovare sul sito della STAMPA) afferma che l'omosessualità è fondamentale tra molte specie per i rapporti sociali. Qui riporto parte dell'intervista:

 

Il comportamento omosessuale sembrerebbe contraddire l'imperativo

biologico della riproduzione. Al contrario lei ha intitolato il suo

ultimo libro <Homosexual behaviour in animals: an evolutionary

perspective> (<Il comportamento omosessuale negli animali: una

prospettiva evolutiva>). Quale spiegazione evolutiva da'? <<Una

spiegazione e' quella funzionale, che cerca di stabilire il valore

adattativo di una determinata caratteristica, stabilendo come questa

possa essere d'aiuto nella sopravvivenza e nella riproduzione. In

quest'ottica una spiegazione evolutiva dell'omosessualita', valida

nei bonobi, e' che il comportamento di monta omosessuale faciliti

le relazioni sociali in un gruppo. Serve per le riconciliazioni,

le alleanze, le dimostrazioni di dominanza e per attenuare le

tensioni e condividere il cibo. In questo senso i comportamenti

omosessuali sono adattativi>>.

 

Lei propone anche un'altra chiave di lettura, ossia che gli animali

lo facciano per <<perseguire un piacere>>. In che senso? <<Le femmine del macaco giapponese

intraprendono comportamenti omosessuali non per fini sociali, ma

perche' ottengono una gratificazione sessuale immediata. Ma non

parlo mai di ''solo'' divertimento. Quello che sostengo e' che lo

stesso comportamento abbia diverse spiegazioni: ci sono spiegazioni

piu' immediate e piu' remote. Il ''piacere'' e' una spiegazione

prossima, che non elimina altre ipotesi. Il comportamento

omosessuale, come gli altri tratti degli animali, non e' mai

spiegato solo dalla gratificazione sessuale, o solo dalla genetica,

dall'ambiente sociale, o dall'evoluzione. Tutti questi aspetti

forniscono spiegazioni che ci aiutano a spiegare perche' un

comportamento esiste>>.

 

Sembrano sempre piu' probabili le teorie secondo cui l'omosessualita' abbia

una base in parte genetica. Ma com'e' possibile che un gene che ostacola la propria trasmissione non si sia estinto?

 

<<L'obiezione e' valida se assumessimo che l'individuo si comporti in maniera omosessuale per tutta la vita.

Ma nella maggioranza dei casi in natura assistiamo a comportamenti bisessuali.

Gli unici casi di omosessualita' ''totale'' e di lunga durata sono stati osservati nell'uomo e della pecora. Fatta

eccezione di queste due specie, il comportamento omosessuale non interferisce con l'aspetto riproduttivo e i geni che controllano questo comportamento sono tramandati come gli altri>

 

E per le specie che presentano comportamenti <<strettamente>> omosessuali

come spiega la diffusione di questi geni?

 

<<Sulla pecora non ci sono studi. Per l'uomo si'. Una delle piu' interessanti l'ha

avanzata un italiano, Andrea Camperio Ciani, dell'Universita' di

Padova, che ha scoperto che le donne imparentate per linea materna

a individui gay hanno, in media, un terzo di figli in piu'

rispetto alle altre. E' stato percio' suggerito che gli stessi

geni inducono i due aspetti: se sono i maschi a portare questi

geni, da adulti presenteranno comportamenti omosessuali e

altrimenti, se ad averli sono le donne, queste esibiranno un

successo riproduttivo maggiore. Per questo, anche se la maggior

parte degli omosessuali non si riproduce, il gene

dell'omosessualita' nell'uomo potrebbe sopravvivere in quanto sono

gli stessi geni che promuovono l'incremento del successo

riproduttivo nei parenti donne>>.

Link to comment
Share on other sites

Chiara.... esattamente come tu trovi una banca del seme io posso trovare un utero in affitto... non pensi? :bah::gha: :DComunque, al di là di queste discussioni puramente teoriche il problema, per me, non sussiste.Se fossimo tutti panettieri si morirebbe di sete e di freddo. Se fossimo tutti musicisti ci sarebbe un sacco di musica ma niente da mangiare. Se fossimo tutti scienziati e filosofi nessuno lavorerebbe e andrebbe tutto in malora. Si tratta di paradossi che con la realtà non hanno niente a che vedere. La scelta di come impostare la propria vita è una scelta personale che nulla ha a che vedere con la società e le sue necessità.Io almeno la vedo così. :bah:

Link to comment
Share on other sites

In realtà, come recentemente scoperto...l'omosessualità potrebbe giovare alla riproduzione della specieDa Gay Newshttp://www.gaynews.it/view.php?ID=71905 Ricercatori Usa: la variante gay più bella e più forte---«In somma sappi che tutti fur cherci e litterati grandi e di gran fama, d'un peccato medesmo al mondo lerci» . Dante nell'Inferno fa di Brunetto Latini la figura dominante del girone dei sodomiti, peccato gravissimo per la morale religiosa di allora.E se i geni associati all'omosessualità servissero al benessere dell'uomo? L'omosessualità è abbastanza diffusa, nell'uomo e in altre specie animali. Ma le basi genetiche e le ricadute sull'evoluzione sono poco conosciute. Ricercatori del Tennessee e di Santa Barbara hanno messo a punto un modello matematico (il lavoro è pubblicato su Proceedings of Royal Society di Londra, ripreso da Nature di questi giorni) che aiuta a capire come il gene associato all'omosessualità, se c'è, abbia potuto diffondersi.Andiamo con ordine.Il gene (o i geni) dell'omosessualità non sono stati identificati, ma c'è evidenza che la tendenza ad essere omosessuali sia genetica. Di due gemelli identici se uno è omosessuale è possibile che lo sia anche l'altro, ma non vale per due fratelli che non siano gemelli. Ma com'è che il gene legato all'omosessualità si è diffuso nella popolazione se la loro non è un'attività sessuale che porta a riprodursi? C'è una spiegazione sola: che il gene «gay» sia utile all'evoluzione della specie.Ma facciamo un passo indietro. Di ciascun gene in ogni cellula dell'uomo c'è quello che viene dalla mamma e quello del padre. Delle volte sono uguali, e si dirà che l'individuo è omozigote. Più spesso l'allele del padre e quello della madre sono diversi (si è eterozigoti per quel gene) e lo saranno le corrispondenti proteine. È così che la specie varia ed evolve, è così che cambia il colore degli occhi o dei capelli dai genitori ai figli. Fra gli omosessuali ci sono gradi diversi di comportamenti e di capacità di riprodursi. Un comportamento solo omosessuale è di chi eredita il gene «gay» sia dalla madre che dal padre. Comportamenti intermedi sono di chi eredita un solo gene «gay». Ogni tipo di trasmissione prevista dal modello ha un suo costo e un suo beneficio. Costo è la perdita della capacità di riprodursi. Beneficio è per esempio l'aspetto fisico: chi ha un gene «gay» potrebbe essere più attraente fisicamente o più capace di fecondare. Questo darebbe un vantaggio riproduttivo e consentirebbe al gene di diffondersi. Proprio come si è diffusa la talassemia là dove c'è la malaria. Gli omozigoti per il gene della talassemia danno una malattia grave. Ma se si eredita una copia sola del gene, si è un po' anemici ma si diventa più resistenti alla malaria nelle zone dove è endemica. Così chi eredita un gene solo ha più probabilità di sopravvivere e di riprodursi. Intanto però la talassemia si diffonde. Fuori di metafora, a lungo andare la variante «gay» potrebbe persino prevalere. Se fosse così, molti potrebbero avere qualche tendenza omosessuale, ma essere più belli e più forti. E più fertili. È un'ipotesi, deriva da modelli matematici estremamente sofisticati, ma resta un'ipotesi che potrebbe tuttavia avere a che fare con la sopravvivenza della specie. Oggi il 20% delle coppie non riesce ad avere un bambino (e nel 50% dei casi potrebbe dipendere dall'uomo). I dati sulla qualità del seme maschile sono preoccupanti. Una ricerca fatta qualche anno fa ha dimostrato che la concentrazione degli spermatozoi nel liquido seminale si è ridotta del 50% dal 1938 al '90, ed è ancora meno oggi. Le cause vanno dall'inquinamento da pesticidi all'uso smodato di farmaci che finiscono nelle acque superficiali.Se fosse vero che chi ha almeno un gene «gay» ha più possibilità di fecondare di chi non ce l'ha, sarebbe il modo per la specie di difendersi. Che il gene «gay» sia associato a più fecondità è suggerito da un lavoro di ricercatori dell'Università di Amsterdam di qualche anno fa. Che da quel gene dipenda il futuro dell'umanità non è detto. Ma non è nemmeno detto il contrario.

Link to comment
Share on other sites

La cosa è già emersa chiaramente: essere gay o lesbiche non vuol dire essere sterili... sono due cose nettamente differenti, così come il desiderio di maternità e paternità.In secondo luogo il fatto che l'omosessualità esista, da sempre e in tantissime specie animali diverse dall'uomo, dimostra che è un fenomeno assolutamente naturale. Che poi le origini possano essere genetiche, biologiche, ambientali, casuali... magari combinazioni di queste o altre ancora poco cambia. Sicuramente non è "contagiosa" e non ha ripercussioni negative sulla conservazione della specie, tanto è vero che nonostante la sua documentata presenza nell'uomo da millenni siamo ancora qui e siamo anche troppi forse!! Anzi se ci dovremo estinguere forse sarà per problemi legati al sovrannumero (per esempio l'enorme inquinamento e impatto ambientale che una popolazione così ampia provoca sulla Terra, o lo scontro per accaparrrarsi risorse sempre più scarse).Inoltre, se l'omosessualità non solo esiste ma si è conservata e trasmessa atraverso le genarazioni a me sembra più probabile che abbia un effetto positivo piuttosto che negativo nella sopravvivenza della specie umana. Le teorie citate delle donne imparentate con gay che hanno più figli è una possibilità, ma farei notare che in quasi tutte le culture e i tempi ci sono delle componenti sociali che sono escluse dalla riproduzione diretta, rivestendo altri ruoli o funzioni sociali (vestali, sacerdoti, shamani, monaci buddisti, guerrieri...) e società animali numerosissime per individui come le formiche o le api hanno una sola regina che procrea e una infinità di operaie che consentono al mega organismo sociale del formicaio o dell'alveare di sopravvivere e funzionare regolarmente, mentre in altri casi solo un maschio dominante ha il compito di fecodare numerose femmine etc...Questo può essere applicato anche alla specie umana in parte: una donna non ha tecnicamenmte bisogno di un solo uomo tutto per lei per riprodursi. Mentre un uomo può "fecondare" (mi si perdoni il biologismo stretto) due, tre, quattro... donne allo stesso tempo. Pensate alle società dove esiste la poligamia (o la poliandria).Dovremmo forse liberarci da certi luoghi comuni semplificatorii e provare a vedere le cose da angolazioni nuove e diverse. E poi , magari, provare anche a comunicare queste nuove prospettive agli altri, per infrangere tabù e stupidi assiomi.Sono documentate da studi antropologici società umane che facevano vivere separati gli uomini dalle donne per tutto l'anno, eccetto che per un giorno in cui gli uomini e le donne si univano in forma fortemente scaralizzata per assicurare la risproduzione appunto. Non credo che in questa tribù facessero sesso una volta sola l'anno  :asd:Quanto al "contro natura" concordo perfettamente con yrian: è più contro natura andare vestiti, parlare, scrivere nel gay-forum, pregare e avere una religione, sposarsi, fare digiuni penitenziali, farsi la barba e tagliarsi i capelli, prendere un aereo... piuttosto che essere gay o avere sesso omosessuale (anche queste ultuime due cose non sono esattamente identiche a ben guardare).Anzi in proposito ho scritto proprio un articolo, intitolato "Contro Natura, ovvero la questione glbt vista da occhi laici", che è uscito l'anno scorso nel libro di autori vari "Le voci della Laicità" curato da Raffaele Carcano e edito dalla EDUP, in cui, tra le altre cose, ribalto l'accusa di essere Contro Natura dall'omosessualità alla religione. Concludevo l'argomentazione in proposito con queste parole "Tanto più che l'omosessualità, se nel corso della storia non ha contribuito all'incremento della natalità, ha sicuramente provocato un numero di gran lunga inferiore di morti, di guerre e di tragedie della Chiesa Cattolica, che adesso pretende di giudicarci." E vi pare poco??

Link to comment
Share on other sites

  • 4 months later...

Poiché è appena apparsa in "News" una notizia riportante l'ennesimo caso di omosessualità in natura (stavolta si tratta di fenicotteri rosa!), mi sembra doveroso uppare il presente topic.Inoltre, segnalo che in "Libri" ho postato la mia "Pinguineide",in cui svelo tutta la verità sui pinguini.:P

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

Penso che la scienza abbia da tempo dimostrato che l'omosessualità è un fenomeno che appare anche nel mondo animale... ma sinceramente la cosa per noi esseri umani non deve avere la minima importanza.Voglio dire: gli animali non vanno in macchina, non si vestono, non parlano, non volano in aereo, non disegnano, non fanno i concorsi di bellezza, non fanno sport.... dunque tutte queste cose non sono "naturali"? Sono naturali per l'uomo, non per gli animali, indubbiamente.... nessuno però si sogna di dire che sono "contro natura"....Perché invece l'omosessualità viene definita "contro natura"? C'avete mai pensato perché gli altri atteggiamenti "non-naturali" dell'uomo non vengono definiti "contro natura" e SOLO L'OMOSESSUALITA' VIENE DEFINITA TALE?

Link to comment
Share on other sites

cambiapelle

a me sta cosa della naturalita' ha sempre fatto ridere e viene sempre riproposta a seconda della convenienza di chi parla.tutto e' naturale per il semplice fatto che esiste! quindi sono naturali anche le cose piu' aberranti della terra.

Link to comment
Share on other sites

NorwegianWood

In effetti è così: tutto ciò che avviene in natura è, per definizione, naturale. Ma Bene e Natura non coincidono. Anzi, la Natura è al di sopra del Bene e del Male, semplicemente segue i suoi processi e le sue regole ignorando cosa sia l'etica, cosa sia giusto o sbagliato. Al limite, se possiede una propria volontà, conosce piacere e dolore, utile e inutile. Personalmente, però, mi fa sorridere il costante bisogno umano di giustificare un atto affermando che è moralmente valido. La Natura è madre e matrigna, dolce e terribile, vita e morte, cielo e abisso. Ma continuando a voler scegliere tra un suo lato e l'altro non ne verremo mai a capo. L'omosessualità esiste in natura, non è stata creata in laboratorio. O, meglio, è stata creata in quello dell'universo non dell'uomo. Esattamente come le vipere con due teste e i focomelici. Solo che alcune condizioni permettono di vivere benissimo e di essere felici (ad es. l'omosessualità) se chi ti sta attorno non è così ottuso da renderle un problema medico o etico; altre, invece, ti impediscono persino di sopravvivere. Ma è solo una questione di adattamento: che una cosa sia aberrante o meno è un puro dettaglio. A meno che l'aberrazione - cioè l'allontanarsi dal sentiero più battuto - non sia tale da uccidere o tarpare le ali.

Link to comment
Share on other sites

  • 8 months later...

Io allevo piccioni viaggiatori  :roll: e mi capito di avere una coppia di piccioni austriaci che non facevano uova. Sia ccoppiavano cont anto di nido ma niente.... li portai dal veterinaio e mi disse che erano due maschi :awk:

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...