Jump to content

quanto incide la violenza sull'orientamento sessuale?


Quistis

Recommended Posts

Apro questo topic per discutere di un argomento di cui forse non si parla molto...o si sente parlare poco. Lo posto qui invece che in temi lesbici cosi anche i ragazzi possono commentare dare una loro opinione o esperienza a riguardo.

 

Si può essere lesbica per scelta? Mi riferisco a quelle ragazze che subiscono violenza sessuale ma anche fisica e morale da uomini e che scelgono di frequentare donne perchè "una donna non potrebbe mai farmi quello che mi ha fatto un uomo". Semplicemente perchè non riescono più ad avere una relazione, un contatto con uomo. Magari hanno amici maschi, non è detto che li debbano escludere dalla loro vita. Ma hanno paura, avversione verso l'uomo visto come elemento ostile. Diventano misandriche.

Indubbiamente c'è un trauma e ci sarebbe bisogno di un sostegno psicologico.

 

Di solito pensiamo all'orientamento sessuale come qualcosa di naturale, non indotto. In questo caso non è cosi, c'è una scelta.

 

Penso che la stessa cosa possa accadere anche a un ragazzo. ad esempio magari dopo aver subito violenze domestiche dalla propria madre o in altri casi.

Ognuno poi reagisce in modi differenti, c'è che riesce a superare il trauma subìto oppure c'è chi scopre che la sua scelta di cambiare orientamento sessuale ha migliorato la sua vita.

 

Cosa ne pensate?

E quanto può influire la violenza sull'orientamento sessuale secondo voi?

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 160
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • akinori

    33

  • FreakyFred

    19

  • Almadel

    14

  • Hinzelmann

    13

beh,io ho sentito casi di gente che a causa di abusi si è dichiarata omosessuale...non so se poi ci sia una correlazione diretta...sta sempre appunto come dici tu se si riesce o meno a superare il trauma. certa gente lo supera, magari altri no. il cervello e la psiche umana sono cose talmente complesse...

Link to comment
Share on other sites

Credo che il parere più attendibile sia una "dichiarazione" da parte di qualcuno che ha subito una violenza, per il semplice motivo che le nostre sono idee, supposizioni, ma non sappiamo cosa si prova dopo aver subito una cosa così grave e quali modificazioni possano avvenire nella nostra testa.

 

Io, non avendo subito nulla del genere, per fortuna, ti direi che non c'è correlazione: l'orientamento sessuale è innato e, pur avendo provato brutte esperienze, non si può modificare niente. Uno può essere impaurito, ma se l'impulso è quello, quello rimane.

 

Tuttavia, la mia opinione non escludo che possa essere sovvertita in caso di un trauma così profondo, quindi la mia rimane una "idea" generica, senza basi su cui poter giudicare.

Link to comment
Share on other sites

Anche io, naturalmente, non ho basi oggettive per giudicare. Però, a naso, non mi sembra così improbabile.

Io penso che le esperienze - anche molto meno traumatiche - abbiano un ruolo nel determinare l'orientamento sessuale (e non vedo questa cosa come negativa: tutte le nostre esperienze hanno un ruolo nel definire la nostra personalità in generale...); quindi mi sembra probabile che un'evento così traumatico possa avere una forte influenza.

Link to comment
Share on other sites

Io ho avuto esperienze dirette, ad esempio la ex di una mia amica che aveva subìto ripetute violenze, oppure un ragazzo gay che conoscevo aveva subìto violenze dal nonno da piccolo. Anche il modo di reagire di una donna ventenne e di un bambino sono diversi, cosa provano di fronte a questo, quanto li segnano.

Kador Io direi più che riuscire se si vuole superare il trauma.

 

Quindi Krypto secondo te ci dev'essere già una predisposizione di base per lo stesso sesso. o una donna che ha subito violenza da un uomo torna naturalmente ad avere rapporti con gli uomini perchè il suo orientamento sessuale è quello. secondo me non è cosi facile e cosi rigido, l'orientamento sessuale può cambiare nel corso della vita.

 

Penna, mi è piaciuto il tuo commento. La penso allo stesso modo.

Link to comment
Share on other sites

Non credo sia possibile avere una statistica precisa, però probabilmente a qualcuno è capitato. Ma d'altronde è capitato che donne pur dopo episodi di violenza abbiano continuato ad avere storie con uomini.

Il punto però è che anche se si subisce un trauma, con molto lavoro si può superare. Per cui a quel punto come si fa a capire se si è veramente omosessuali o è solo frutto del trauma?

 

Una cosa che invece non ho mai capito è come mai le donne in seguito a violenze subite da parte di uomini "dovrebbero" diventare lesbiche, mentre in tutti i casi di omosessuali uomini che mi è capitato sentir dire essere diventati gay dopo aver subito violenze, erano comunque violenze da parte di uomini. Qualcosa non mi torna :hm:

Link to comment
Share on other sites

NOTA: Non dico di ritenere vero quello che sto per scrivere, scrivo solo qual è l'opinione che va per la maggiore su questo argomento.

 

In un uomo entra in gioco un altro meccanismo importante: la visione maschilista della virilità. L'essere violentato ti fa abbassare di un gradino, da quello superiore dell'uomo a quello inferiore della donna. Avendo assunto tuo malgrado il ruolo di una donna, ti comporterai come tale: cercherai un uomo che ti protegga.

Nel caso della donna invece non ci può essere questo meccanismo visto che la donna si trova già al livello inferiore, quindi scatterebbe il meccanismo di proteggersi dagli uomini violenti isolandosene.

Link to comment
Share on other sites

già Lum mi sono fatta le tue stesse domande...(aggiungo: può capitare anche che dopo riesci ad avere storie con uomini e che il blocco sorga dopo a scoppio ritardato perchè a volte i traumi lasciano il segno dopo un po' di tempo) purtroppo è una situazione complessa. Anch'io ho pensato che se un uomo violenta un altro uomo dovrebbe iniziare ad odiarli, dovrebbe essere umiliante per loro. loup-garou ci ha fornito una spiegazione a riguardo a cui non avrei mai pensato. Potrebbe anche essere che hanno avuto quell'imprinting del rapporto sessuale da piccoli e che per loro quella sia l'unica forma possibile, che conoscono. (avanzo un'ipotesi)

 

Lum anch'io ho pensato lo stesso: l'omosessualità o una certa predisposizione verso di essa era già latente dentro di te ed è stato il "punto di svolta" oppure sei "diventata" lesbica in seguito a quel trauma?

certo con molto lavoro si può superare sempre se lo si vuole, ma magari alcune ragazze preferiscono restare cosi, proteggendosi.

Link to comment
Share on other sites

Io ho conosciuto gay che dopo una violenza subita prima del percorso di

accettazione si sono bloccati per anni o hanno cercato di diventare etero

a tutti i costi prima di accettarsi. Poi dopo magari hanno cercato un partner

protettivo...ma dopo aver superato il trauma ed il senso di vergogna.

 

Altri invece ne hanno risentito in termini psicologici per il modo in cui

hanno vissuto il trauma integrandolo in un vissuto omosessuale meno

sintonico ( più che cercare protezione hanno assunto comportamenti

autolesionistici )

 

In entrambi i casi si tratta di esiti di persone che hanno avuto delle

difficoltà in più, delle sindromi post traumatiche in senso lato direi.

 

Se una persona ha delle difficoltà, io penso che cercare protezione

aiuto, potrebbe essere una reazione "sana", giusta nell'ottica gay

Non so se questo possa implicare un "imprinting" sul modo di fare

sesso ( ruolo, preferenze, etc. etc. ) perchè non ne ho molto parlato

essendo un argomento intimo, ma sarebbe positivo.

 

Anche sul fatto di esserlo da prima o di esserlo diventato, non è facile

capirci qualcosa, il gay a posteriori ha deciso di continuare a stare con

uomini è chiaramente un tipo di decisione opposta rispetto alla lesbica.

Credo possa esserci una connessione per i gay fra l'interpretazione

di quell'evento, la sessualità gay assunta e l'idea sulla causa della propria

omosessualità perchè il tutto si combina nel processo di accettazione e di

superamento del trauma, ma le risposte variano.

 

E' chiaro però che se il lesbismo fosse un modo per proteggersi dagli

uomini e non superare il trauma il proprio orientamento sarebbe in termini

psicologici una "condizione omosessuale" questo tipo di risposta in passato

poteva addirittura dare sollievo, perchè ritenendosi in generale l'omosessualità

una condizione da sopportare, almeno proiettavi il tuo senso di colpa su un

evento esterno ( non è colpa mia etc. )

 

Ma oggi può essere una risposta valida? Io credo di no...credo occorra una

risposta in sintonia con il superamento totale di ogni senso di colpa

Link to comment
Share on other sites

Conosco alcuni gay che hanno "inaugurato"

la loro omosessualità compiendo o subendo una violenza.

 

Ma mettersi a discutere se si sia realmente gay o se lo si sia

perché si è subita una violenza mi sembra una chiacchera oziosa.

Anche perché non capisco cosa vorrebbe dire che si è "realmente" gay

come dice Lum....

Link to comment
Share on other sites

Io mi riferivo solo a persone che la violenza l'hanno subita

ovviamente, chi l'ha compiuta è in una situazione del tutto

diversa se si intende il compiere atti sessuali nella fase di

indeterminatezza della pubertà con un etero.

 

In quel caso si scopre soltanto che si è diversi dal proprio

partner, ma l'attrazione verso di lui c'era sicuramente da

prima, altrimenti non ci sarebbe stata erezione.

 

Mi riferisco al "giochino" sfuggito di mano...ovviamente

che è un incidente, non una violenza voluta

Link to comment
Share on other sites

Concordo con Penna, credo che una situazione del genere comunque incida sul carattere della persona e anche sulla propria sessualità,

in qualche modo è come se ci fosse un blocco nel momento dell'atto sessuale perché fa riemergere la violenza subita e quando c'è un blocco non è possibile provare piacere.

Tuttavia seguendo questo ragionamento non si spiega però il perchè degli uomini, la psiche umana è parecchio contorta.

Link to comment
Share on other sites

Anche perché non capisco cosa vorrebbe dire che si è "realmente" gay

come dice Lum....

 

Mi riferivo al discorso che fa anche Hinzelmann, la differenza tra "condizione omosessuale" e "indole omosessuale", se vogliamo chiamare così la seconda.

Per la chiacchiera oziosa... Beh alla fine qua non è che si fa ricerca o altro, si pone una domanda e si discute. In fondo non è che una variante del caro vecchio "gay si nasce o si diventa?".

Link to comment
Share on other sites

Considerate che a volte le donne che hanno subito violenza da giovani o adolescenti tendono a diventare più maschili, perchè questo le fa sentire meno deboli e anche meno attraenti dal punto di vista di un maschio.

Sul fatto di diventare maschili per sentirsi meno deboli si potrebbe innestare anche il lesbismo, ma direi che ovviamente o una persona ha subito degli enormi traumi oppure doveva avere già una predisposizione...

Link to comment
Share on other sites

Ovviamente se ragioniamo inconsciamente in termini maschilisti

non ci rendiamo conto di alcuni dati di fatto:

ad esempio che della violenza sessuale le vittime sono sostanzialmente le donne.

(i casi di persone di sesso maschile violentati sono più raro e su questo dato oggettivo

c'è anche il conforto delle statistiche).

Quindi questa cosa riguarda soprattutto la scelta lesbica

ed è un ulteriore tassello per comprendere il loro separatismo

(desiderio di vivere "protette" dalla violenza maschile)

Io credo che la violenza, soprattutto se ricevuta nell'infanzia o nell'adolescenza

possa essere determinante in molti casi nell'indirizzamento verso un certo orientamento sessuale.

Il meccanismo della rimozione serve poi a proteggere la "scelta" di cui parla quistis:

semplicemente non si ricorda più la violenza o il trauma subiti

e si pensa di essere nati gay o lesbiche per puro caso...

chi invece non ha rimosso ha bisogno di un sostegno psicologico

ma con questo riesce al massimo a farsi una ragione

di quello che è sessualmente diventato a causa di una violenza

è difficile che cambi orientamento e ritorni.

Ma siamo sempre lo, ideologicamente bisogna credere che gay si nasca

ammettere che si possa diventarlo non è politicamente corretto

:awk:

Link to comment
Share on other sites

Sì guarda che la rimozione non funziona proprio così, non è che non lo ricordi, è che non lo vuoi ricordare e di norma qualche tipo di segnale c'è. E chiunque avrebbe bisogno di un supporto, a maggior ragione chi ha rimosso, perché rimuovere non vuol dire cancellare quello che è stato.

 

E' vero che nell'età adulta sono maggiori i casi di violenza su donne, non sono così sicura per i bambini/adolescenti. E per il nostro discorso le persone che hanno superato l'adolescenza non penso possano contare.

Link to comment
Share on other sites

(i casi di persone di sesso maschile violentati sono più raro e su questo dato oggettivo

c'è anche il conforto delle statistiche).

Questo dato non lo darei per scontato.

Mi sembra abbastanza intuitivo aspettarsi che gli stupri le cui vittime sono uomini siano denunciati molto meno spesso rispetto a quelli le cui vittime sono donne.

Link to comment
Share on other sites

@@Loup-garou ma considera che molte fra le stesse donne non denunciano lo stupro subito

o riescono a farlo solo molti anni dopo, dopo un intenso lavoro psicologico!

non credo che ci sia questa grande differenza nella difficoltà di denunciare di essere stati stuprati.

Non pensare che dirlo sia più facile per una donna che per un uomo!

Certo, i meccanismi psicologici sono diversi, ma penso che quantitativamente

abbiano la stessa violenza inibitoria, in entrambi i casi.

Insomma, per ragioni diverse, la violenza spesso viene taciuta

sia che la subiscano gli uomini sia che la subiscano le donne.

 

Ritengo inoltre che la violenza nei confronti del sesso maschile riguardi soprattutto

quella infantile, e cioè sia un problema connesso alla pedofilia.

Oggettivamente è molto difficile, sia violentare un maschio adulto (rispetto ad una donna adulta)

sia trovare gay che si soddisfino sessualmente violentando un altro uomo...

 

La violenza nei confronti delle donne oltre ad essere sicuramente molto più diffusa

(basta sfogliare la cronaca) rappresenta anche storicamente, un modello perverso

di sottomissione da parte della società maschilista del sesso femminile.

 

@@Lum, il segnale di cui parli c'è quando la rimozione non ha funzionato bene

e c'è qualche forma di disagio psicologico che rappresenta il sintomo di questo trauma

non perfettamente rimosso. Ma quando hai completamente rimosso, sei sereno psicologicamente

ed effettivamente puoi credere di essere sempre stato così, di essere nato con un determinato orientamento.

Più lontana nell'infanzia è avvenuta l'adolescenza, più la forza della rimozione è potente.

Se la violenza è subita nell'adolescenza, difficilmente è rimovibile con facilità

e il disagio psicologico si manifesta presto e in maniera eclatante.

Link to comment
Share on other sites

Ovviamente non dico che le donne denuncino sempre lo stupro né che per loro sia facile farlo.

Però penso che sia indiscutibile riconoscere che per loro sia più facile denunciare, oltre al fatto che vengono sempre più ascoltate e sostenute quando lo fanno. Tra l'altro tu che ti lamenti del maschilismo della nostra società dovresti comprendere bene perché sia più traumatico per un uomo denunciare di essere stato stuprato.

 

Senz'altro la violenza sui minori rappresenta una grossa fetta del problema, ma credo che tu stia dimenticando un'altra grossa fetta: le carceri.

Tra l'altro la maggior parte delle volte un uomo che violenti un uomo non si ritiene gay, per il ben noto meccanismo per cui solo ricevere è considerato da froci.

 

Sul fatto che sfogliare la cronaca sia un metodo affidabile per ricavare dati statistici avrei qualcosa da ridire... Basandosi sulla cronaca tutti i criminali son sempre extracomunitari.

Link to comment
Share on other sites

No, io non riconosco affatto che sia per loro più facile denunciare.

Mi sembra che ci sia del maschilismo in questa affermazione.

Perché pensi che per loro sia più facile? Perché in fondo hanno provato una forma di paicere?

E chiunque ha subito una violenza viene ascoltato e assistito.

che sia uomo o donna.

Non credo che la violenza sia piuù traumatica per un uomo, rispetto a una donna.

Credo che siano entrambe violenze e che potenzialmente

la violenza su una donna possa comportare traumi ben maggiori

(pensa a quelle che aspettano un bambino dopo aver subito una violenza

cosa che a un uomo non potrà mai succedere)

 

Un uomo che violenta un altro uomo è omosessuale

poi può pensare di sé quello che vuole

ma è omosessuale.

Esistono statistiche vere che dimostrano che sono molto più numerosi i casi di violenza sulle donne

cosa per altro intuitivamente riconosciuta da tutti, per usare la tua espressione

Link to comment
Share on other sites

Chi è del settore la pensa diversamente da te: http://www.abc.net.a...ies/s244535.htm

 

Non ho mai detto che la violenza sia più traumatica per un uomo. Ho detto che è più difficile che un uomo denunci la violenza subita rispetto a una donna, perché c'è molta più colpevolizzazione e molta meno simpatia per l'uomo vittima di violenza rispetto alla donna.

La vittima maschile è un uomo, per la concezione maschilista della nostra società doveva difendersi. Se non l'ha fatto, vuol dire che in fondo non si rifiutava veramente.

In più l'uomo stuprato perde gran parte della propria virilità agli occhi dei suoi simili e quindi del rispetto.

Infine, l'uomo stuprato ha spesso una gran paura che l'essere stato stuprato (e l'aver magari anche provato del piacere) lo renda gay.

 

Inutile dire che se le statistiche si basano sui casi riportati e se gli uomini denunciano meno delle donne, le statistiche non sono affidabili a rappresentare il fenomeno.

 

Come si definisca chi violenta un altro uomo è rilevante. Se si definisce eterosessuale, come fai a dire che è difficile "trovare gay che si soddisfino sessualmente violentando un altro uomo". Stai semplicemente cercando nei posti sbagliati.

Link to comment
Share on other sites

Non voglio entrare nel merito della discussione, che mi pare sia già stata vagliata in passato, e più volte, su questo forum...

 

Però mi sento di dover fare l'appunto che Loup ha ragione sul numero di stupri non denunciati dagli uomini. Considerate che solo quest'anno l'FBI ha cambiato la definizione di rape nel registro dei crimini federali, per includere anche gli uomini come potenziali vittime (prima la parola woman era ben specificata). Insomma, se c'è poca considerazione legale, immaginiamo socialmente come può essere la situazione...

 

Nota: ovviamente tutto questo senza sminuire lo stupro subito da donne, che per ragioni diverse devono comunque affrontare ostacoli sociali enormi solamente per ammetterlo, essere credute, e raramente anche ricevere giustizia.

Link to comment
Share on other sites

@@Loup-garou, quando parli di concezione maschilista secondo la quale se la vittima non confessa è perchè ha provato piacere, dai una spiegazione che vale tanto per lo stupro maschile quanto per quello femminile, in una società eteronormativa e appunto, maschilista :)): .

Strano che Hinzelmann, di solito così accorto su queste problematiche, non te lo faccia notare.

 

Non ritengo affatto che un uomo stuprato "perda la virilità" necessariamente agli occhi degli amici, a meno che questi non siano aborigeni o trogloditi civilizzati con una mentalità risalente all'incirca a quella degli antichi romani...siamo nel 2011 :)):

Insomma, uno che penserebbe che una persona diviene gay dopo aver subito uno stupro e che gay significhi non essere virile, deve essere un po arretrata dal punto di vista sociale e culturale no?

 

Ripeto, mi sembra molto maschilista sostenere in base al fatto che molti stupri maschili non siano riportati, che possa stabilirsi un'equivalenza qualitativa e quantitativa fra la violenza subita a livello mondiale dalle donne e quella subita dagli uomini!

E il fatto che la violenza femminile sia più traumatica, come tu stesso devi convenire, indica anche che è più difficile confessarla, al limite: perché dove il trauma è maggiore, maggiore è la difficoltà di elaborarlo, per un'elementare legge psicologica.

Ma io non voglio fare paragoni del genere: sostengo semplicemente che sia traumatico elaborare la violenza per uomini e donne in egual misura, anche se per ragioni diverse e specifiche. Dunque il maggior numero di donne violentate rispetto a quello di uomini violentati, a parità di trauma, è deducibile semplicemente in base alla logica, oltre che un base alla comune percezione, che si basa anche sulla cronaca (quando si legge del caso di un uomo violentato è la classica notizia dell'uomo che morde il cane, appare molto più sensazionale della (purtroppo) solita violenza subita dalle donne.

L'omosessualità nelle carceri poi non è necessariamente legata a violenza. Questo pregiudizio sa tanto di cinematografia americana maschilista e omofoba. il problema è più complesso, nelle carceri il sesso omosessuale può avere anche una sua dimensione omoaffettiva, non è necessariamente un atto di sottomissione o dominazione espresso in forma di stupro (anche se può esserlo, non lo nego).

 

Per quanto riguarda la tua fonte,@@Loup-garou, si tratta di un report che riguarda il continente australiano e risale a 10 anni fa: due psicologi che conversano con una giornalista. Non si tratta di un convegno di esperti sulla violenza subita dai maschi con dati precisi e documentati, che possano valere in modo oggettivo.

Una ricerca seria dell'università di Harvard fatta appena qualche anno prima dimostrava che: "Per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro, della malaria, degli incidenti stradali e persino della guerra."

Ecco la fonte:

 

 

http://www.repubblic...onne/donne.html

 

Secondo l'OMS almeno una donna su 5 ha subito abusi fisici o sessuali. Anche se non si è esperti del settore, ci vuole molta fantasia per sostenere che le cifre dei maschi che abbiano subito violenze siano comparabili a queste, ma non emergono solo perché non sono denunciate. :)):

Link to comment
Share on other sites

Con la differenza che con l'uomo c'è la paura di essere gay, con la donna no. Non mi sembra affatto sia la stessa cosa.

Quando poi parlavo di poco sostegno non mi riferisco tanto agli amici, se uno ha la fortuna di averli, ma al resto del mondo. Secondo te un detenuto che è stato violentato da un compagno di cella che tipo di supporto riceve? E comunque le forze dell'ordine a cui uno dovrebbe andare a denunciare l'accaduto non è che siano famose per essere la fetta della società più open-minded e culturalmente avanzata.

Senza contare che proprio a livello legislativo e di giurisprudenza, le vittime uomini ricevono meno tutela, come accenna Ariel e l'intervista linkata.

 

Non convengo affatto che lo stupro femminile sia più traumatico di quello maschile. E comunque, paragonare i livelli di sofferenza lo trovo di cattivo gusto oltre che stupido. Ogni persona è un universo a sé.

Un conto è paragonare un fatto concreto e percepibile, come paragonare i numeri di vittime e di denunce, altro conto è iniziare a fare discorsi del tipo "Le donne ne soffrono più degli uomini".

 

I dati precisi e documentati non esistono sugli stupri non denunciati. Mi sembra scontato...

 

Infine, non trovo abbia molto senso parlare dello stupro a livello mondiale. Le donne nel Secondo e Terzo Mondo ricevono meno tutele in tutto, mi sembra naturale che siano anche più esposte alle violenze sessuali. Questo cosa c'entra con il mondo occidentale?

Link to comment
Share on other sites

Ma figuriamoci....

 

Se un uomo subisce uno stupro l'atto sessuale realizzatosi

è omosessuale, la donna subisce un atto eterosessuale.

 

Sono due episodi gravi entrambi ed in entrambi i casi la

vittima è colpevolizzata

 

Ma se scorriamo un manuale di diritto penale di 30-40

anni fa troviamo ancora alcuni autori che ritengono la

vittima di sodomia violenta tutelata solo dalla tutela

minore concessa alle vittime di atti di libidine.

 

Lo stesso Antolisei scriveva: A noi sembra preferibile

la prima concezione, perchè la copula normale tra

individui di sesso diverso, può produrre secondo l'id

quod plerumque accidit effetti socialmente più gravi delle

altre manifestazioni dell'istinto ( la gravidanza della donna )

 

Io su questo libro ci ho studiato...è degli anni '90 non del

medioevo

 

In pratica secondo l'autore la vittima di atto omosessuale

non meritava neanche la tutela contro la violenza sessuale

e non parliamo di un autore marginale...

 

Questa è eteronormatività

Link to comment
Share on other sites

@@Loup-garou anche a me sembra molto stupido fare dei paragoni sui "livelli di sofferenza" fra stupri maschili e femminili.

ma non ho iniziato io questo discorso, oltretutto maschilista: non esistono livelli di sofferenza,

c'è sofferenza per entrambi, ma le conseguenze sociali sono più gravi per le donne

nel caso vengano ingravidate, mi sembra, perché in questo caso entra un soggetto terzo, il feto, e relative problematiche

(aborto, riconoscimento, crescuta senza compagno, crescita con nuovo compagno eccetera)

Io sostengo semplicemente, che per una serie di ragioni, che sono evidenti a tutti

che il numero di donne stuprate è maggiore di quello degli uomini stuprati

e il fatto che molti uomini non denuncino, non incide si questo dato di fatto!

E non ce n'è! E trovo veramente di un maschilismo nauseante arrampicarsi sugli specchi

per non ammettere questo dato di fatto e fare mille giri di parole

per non ammettere la gravità sociale della violenza sulle donne.

E mi meraviglio che fra le lesbiche sia intervenuta solo Ariel

in modo così tiepido, ma capisco la sua esigenza di mantenersi obiettiva, essendo una donna.

Ma l'obiettività è questa: il problema sociale grave è quello della violenza sulle donne

non quello della violenza sugli uomini e se non ammettete questo

mi rifiuto di procedere ulteriormente nella discussione

Link to comment
Share on other sites

Non vedo cosa c'entri il problema della violenza in generale. Probabilmente ci sono più stupri di donne che di uomini (ma la violenza non è solo questa), ma non è questo l'argomento del topic.

Link to comment
Share on other sites

allora...

io penso che nessun trauma possa far venir fuori una parte di noi che già non possediamo.

Non è che SI DIVENTA in un certo modo A CAUSA DI qualcosa, tu sei già in quel modo, è solo che quel modo di essere riesce a venir fuori nella circostanza adatta.

 

Quindi chi è omosessuale lo è e basta, o per scelta, o per "natura". Lo è. Punto. Non è che sei gay perchè hai subito un trauma o per altro. Lo sei perchè lo sei.

 

TUTTAVIA il trauma agisce in qualche modo: agisce NELLA MODALITA' DI VIVERE I RAPPORTI.

 

Una donna che ha subito un trauma ovviamente avrà un modo diverso di relazionarsi agli uomini e alle donne (che sia lesbica o no), esempio:

 

Considerate che a volte le donne che hanno subito violenza da giovani o adolescenti tendono a diventare più maschili, perchè questo le fa sentire meno deboli e anche meno attraenti dal punto di vista di un maschio.

Sul fatto di diventare maschili per sentirsi meno deboli si potrebbe innestare anche il lesbismo, ma direi che ovviamente o una persona ha subito degli enormi traumi oppure doveva avere già una predisposizione...

oppure:

 

In un uomo entra in gioco un altro meccanismo importante: la visione maschilista della virilità. L'essere violentato ti fa abbassare di un gradino, da quello superiore dell'uomo a quello inferiore della donna. Avendo assunto tuo malgrado il ruolo di una donna, ti comporterai come tale: cercherai un uomo che ti protegga.

Nel caso della donna invece non ci può essere questo meccanismo visto che la donna si trova già al livello inferiore, quindi scatterebbe il meccanismo di proteggersi dagli uomini violenti isolandosene.

 

quindi la domanda adatta secondo me non è "quanto incide la violenza SULL'ORIENTAMENTO SESSUALE"

ma quanto incide la violenza NEL MODO IN CUI SI VIVONO I RAPPORTI?

o nel ruolo che si tende ad avere nel rapporto... nel modo di relazionarsi all'altro.. nel modo di guardare gli altri...

 

ecc ecc ecc.

Link to comment
Share on other sites

No, non è la violenza sulle donne il problema, è la violenza, punto. Però come fa notare Lum, non è neanche il problema del topic...

Viviamo in una rape culture che colpisce sia uomini che donne, e non è interessante - in un forum LGBT, in cui ci sono statisticamente meno probabilità che siano presenti potenziali stupratori di donne - sottolineare l'ovvio, cioè che quasi tutte le donne ricevono qualche forma di abuso sessuale, o comunque vivono sapendo che può accadere, al contrario degli uomini che non crescono consci di questa possibilità.

 

Questo però ha poco a che fare con quanto la violenza incida sull'orientamento OLTRE che sui comportamenti (che è pressoché ovvio), che è quello che si sta cercando di scoprire.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...