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La bisessualità può rimanere tale?


Dark_knight

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Guarda che le parole "irrisolti" e "pseudobisessuali"

le hai introdotte tu nell'argomentazione.

Io finora ho usato i termini "Immaturi" e "Dissociati".

 

Chi mi credo di essere?

Ho - banalmente - conosciuto in 15 anni qualche centinaio di bisessuali

e nessuno di loro lo era realmente o almeno non mi ha dimostrato di esserlo.

 

Cosa vuol dire "dimostrare di essere bisex" per me?

Uscire da una "relazione matura" con un maschio e averne una con una donna.

Cos'è una "relazione matura"? Aver convissuto ed essersi dichiarati a casa

(vale tanto per quelle gay che per quelle etero, ovviamente).

 

Esisteranno questi Bisessuali? Ovvio, tutto esiste.

Esistono pure le persone che si eccitano a vestirsi da Batman

e - anche se non ne ho mai conosciuto uno - suppongo esistano.

 

Le mie domande riguardano la differenza tra la bisessualità femminile e quella maschile;

da momento che su decine di donne bisex che ho conosciuto

moltissime rispondevano ai miei criteri (né immature né dissociate)

e nessuno dei bisex maschi che ho conosciuto (tra centinaia) lo ha fatto.

 

Ergo - a mio avviso - esiste una pesante differenza tra bisessualità maschile e femminile.

A cosa è dovuta? Questa è la mia domanda.

Sfortunatamente non posso chiederlo ai bisex maschi perché vanno fuori di testa.

Pertanto posso solo azzardare qualche teoria.

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Non so dove tu voglia arrivare almadel, con le tue provocazioni, ma non mi piace. Andiamo su un terreno scivoloso.

Uno psicologo eteronormativo e omofobo potrebbe dirti che il rapporto gay in realtà è espressione di una sessualità ancora immatura, per quanto tu possa ritenere il rapporto maturo, e lo sviluppo completo della sessualità si avrebbe solo con una relazione con una donna, perciò sconsiglierebbe agli adolescenti di avre relazioni omo durante l'adolescenza, perché potrebbero fissarsi per sempre sull'omosessualità...

 

Nella bisessualità dell'adolescente prevalentemente o esclusivamente etero, infatti, dopo una o qualche esperienza omo in genere si approda all'eterosessualità - ma non sempre. Perché l'approdo definitivo all'eterosessualità? Per l'omofobia sociale e la pressione etronormativa?O perché le pulsioni omosessuali sono "naturali" ma transitorie nell' "evoluzione" verso l'eterosessualità?

Ragioni troppo da gay. Molti etero che conoscono solo etero possono pensare: non conosco nessun etero che non abbia avuto qualche esperienza omo da adolescente, ma poi dopo aver conosciuto una ragazza ed aver avuto un rapporto maturo con essa sono diventati tutti eterosessuali...

 

Ogni pregiudizio nasce da una generalizzazione, ogni generalizzazione fatta su un'esperienza esclusivamente personale è un pregiudizio.

 

Io ragionerei in termini più fluidi, uscendo dalla logica delle etichette. E attenti pure al gioco bisessualità maschile/bisessualità femminile: porre delle differenze tra le due sessualità può portare ad una lettura positiva o negativa della cosa...

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Uno psicologo eteronormativo e omofobo corre il rischio

di farsi sospendere dall'albo...

Io poi non ho nemmeno detto che la Bisessualità coincida con una omosessualità immatura;

viceversa ho detto che è l'omosessualità immatura che spesso coincide con la Bisessualità:

ma questa è una cosa sulla quale siamo tutti d'accordo.

Aggiungi il fatto che anche l'eterosessualità immatura

spesso coincide con la bisessualità: e mi sta bene.

 

Peraltro io credo che nasciamo tutti bisessuali,

se non rimaniamo tutti bisessuali crescendo

è solo perché abbiamo ristretti margini di fluidità

che si assottigliano con l'esperienza:

certi impulsi si sublimano o si reprimono

e chiamiamo "sessualità matura" solo la fine di questo percorso.

 

L'ipotesi teorica è che esista una "bisessualità matura"

che non coincida con la dissociazione ("donna a casa e maschio in dark").

Non può che coincidere allora con una "monogamia alternata"

- due anni con Tizia, quattro con Caio, sette con Sempronia, venti con Pinco e trenta con Pallina -

Ho il sospetto però che - conosciuta Pallina - si definirà eterosessuale.

 

Un'alternativa potrebbe essere la Coppia Aperta Bisex

che ho visto - e pure praticato - solo all'interno di coppie etero

e pertanto risponde troppo alla dissociazione amore/donna - sesso/maschi

per interessarmi davvero nell'analisi della "identità bisessuale matura e non dissociata".

 

Inoltre l'idea stessa di "maturità" è in contrasto con quella di "fluidità".

Perché io dovrei essere un Gay con esperienze etero

e non piuttosto un Bisex che è diventato gay, in quanto "fluido"

o un Bisex che ha sublimato o represso la sua componente etero?

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" L'Autore ( Mendès Leité ) in seguito alle interviste realizzate, conclude

che in Francia l'orientamento bisessuale non assume molto spesso la

forma di una identità socialmente rivendicata e ancor più raramente forme

associative o comunitarie. La definizione di questo comportamento sessuale

resta a tutt'oggi alquanto complessa: la pratica erotica non è sempre orientativa

per l'auto-definizione e l'auto-costruzione di un'identità sessuale. Sono 4 le forme

della bisessualità maschile che Mendès Leité ha potuto determinare:

1) uomini che si considerano omosessuali, pur mantenendo una vita coniugale eterosessuale

2) uomini ad identità omosessuale che hanno intrattenuto o intrattengono relazioni occasionali

con donne

3) uomini che si enunciano eterosessuali e hanno rapporti occasionali omosessuali

4) altri che si riconoscono una identità bisessuale, non sempre rivelata alla moglie o alla compagna

 

Di queste 4 situazioni ad inclinazione bisessuale, solo nell'ultimo il soggetto riconosce la propria appartenenza

bisessuale negli altri casi la condotta bisessuale viene comunque subordinata ad un orientamento auto-percepito

come predominante.

 

Non viene, in poche parole, riconosciuta come identità sessuale"

 

( fonte: la sessualità come obbligo all'alterità )

 

Dire questo, sostanzialmente è il contrasto fra orientamento ed identità AUTOPERCEPITA

non significa emettere giudizi soggettivi, ma riportare il dato preminente della letteratura scientifica

in tema ( giusta o sbagliata che sia, prendetevela con Mendès Litié )

 

C'è poi il problema che la categoria 4 spesso non rivela la propria identità sessuale alla compagna

che è un problema aggiuntivo.

 

In ogni caso ritorna il dato che io avevo introdotto alla discussione cioè il contrasto fra orientamento e

identità, ed è un dato che emerge non in via ipotetica o interpretativa, ma in base a ciò che i bisex dicono

dichiarano su se stessi.

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Fabio Castorino

Mi ha sempre stupito l'assenza di rivendicazioni da parte dei bisessuali, a partire da quella che per loro dovrebbe essere la più importante, equiparabile a quello che rappresentano per noi i matrimoni tra persone dello stesso sesso: la legalizzazione della bigamia con persone di sesso tra loro diverso (cioè la possibilità per un/una bisex di avere contemporaneamente un marito ed una moglie). Perché non la chiedono?

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Suvvia, Fabio Castorino, cos'è: una provocazione, per i bisessuali?

 

Rammentatevi che fino a 15 anni fa omosessuali e lesbiche italiani non chiedevano

alcun diritto costituzionale. Dagli anni 60 (Massimo Consoli) in poi si è sempre lottato

per 1 la visibilità e l'emersione delle persone omosessuali (lotta interna) 2 contro la

violenza nei confronti delle persone omosessuali (lotta esterna) 3 per la cosiddetta

liberazione sessuale (lotta della società), in chiave fortemente utopistica.

 

Nel movimento, in tanti anni, io ho conosciuto vari bisessuali, impegnati come tali.

Non tanti, ma ne ho conosciuti, e non mi sono mai posto pressanti domande

né ho mai dato giudizi circa la loro vita, condotta, identità e psicologia. Anche oggi

non lo farei, bastandomi ampiamente il fatto che fossero/siano dichiarati pubblicamente

e che partecipassero/partecipino alle manifestazioni glbt.

 

Quelli velati, viceversa, sono come i gay velati: ce ne sono tanti.

 

E non dimentico le parole di un autore gay impegnatissimo, autore di libri, attore di

battaglie varie, allievo di Foucault, eccetera: in un momento x della giornata,

ogni gay (dichiaratissimo che sia) può

scivolare in un momento di silenzio sulla propria omosessualità o sull'omosessualità

in generale. Questo e non altro è la forza

del privilegio eterosessuale, che si esercita attivamente, non certo solo a livello

individuale, ma di gruppi, e ovviamente di ordine sociale: altrimenti non esisterebbe,

e non esisterebbero l'omofobia, e la spinta anche solo a contenere e tacitare.

 

Il mio parere è che bisognerebbe dare per scontata l'esistenza della bisessualità.

Ogni frase del tipo: «certo esistono i bisessuali, ma io non ne ho mai conosciuti»,

da parte di un gay, mi sembra di troppo.

 

I conti, i confronti, li si devono fare semmai solo su comportamenti, anche se io non

ho niente contro le coppie aperte e i ménages à trois. Se poi qualcuno vuol parlare

delle corna, io invece me ne disinteresso.

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Qui non si sta mettendo in discussione la "identità bisessuale".

Semmai metto in discussione chi si definisce "bisessuale"

per capire se si tratti di "irrisolti" o di "pseudobisessuali".

 

L'hai detto tu, non mi sono certo inventato le cose.

 

Per il resto con il trafiletto 'scientifico', mi ci laverei volentieri le mani al massimo! I sentimenti e le pulsazioni sessuali non si "autopercepiscono", ma sono emozioni che si provano!

 

Conosco qualche persona che riesce ad andare a letto con maschi e femmine, non so se ci sia una correlazione, ma quel tipo di persone sono anche "drogate" di sesso e MOLTO libertine. Questo fa di loro dei bisex?ASSOLUTAMENTE NO! Perché la loro identità è gay e il fatto di andare anche con donne potrebbe essere solo causato dalla loro 'dipendenza' al sesso. Inoltre tralasciando qualche esperienza sessuale con l'altro sesso, non lo predilogono nè hanno avuto storie. La differenza tra loro è un bisex direi che semplice ed abissale allo stesso tempo. Nel primo caso dall'esterno noto un certo menefreghismo verso qualsiasi relazione sentimentale omo/etero, una prediliazione verso i rapporti omo (un buon 95%) , qualche rapporto etero e un'identità gay. Insomma, anche se è sbagliato dirlo, dico per semplificare che quasi per loro non fa differenza, l'importante è fare sesso e solo quello - ribadisco che è una SEMPLIFICAZIONE, ma è per farvi capire il contrasto con i bisex!:)

 

Un bisex come dice la parola stessa è composto da 2 aspetti. Ha rapporti sentimentali/sessuali con i 2 sessi e ha una mentalità metà gay metà eterosessuale. Le proporzioni e l'intensità nei rapporti tra i 2 sessi a differenza di quanto si possa pensare non sono mai uguali e possono variare. Se qualcuno dovesse chiedermi "E' meglio il sesso con un uomo o con una donna?" io mi troverei in seria difficoltà!Sono emozioni differenti, ma non c'è nessun vincitore tra i 2 sessi per me. Mi limiterei a dire che è senza dubbio più comodo farlo con una donna, ma che dall'altro lato è impossibile mettere incinta il mio compagno... tanto per farvi un esempio stupido:). Un uomo è in genere molto poco romantico rispetto a una donna quasi sempre capace di gesti romantici, ma i gesti romantici di un uomo possono essere a sua volta più profondi, sinceri e inaspettati rispetto a quelli di una donna.

 

Insomma puo' sembrare una generalizzazione stupida, ma in realtà è molto vera, la differenza per noi bisex in bilico tra i 2 sessi, la fa quasi sempre la persona. Io sono finito col mio ragazzo perché avevo bisogno di una persona seria con cui poter costruire qualcosa, ma soprattutto perché sento che mi ama veramente, e non per il sesso, per il mio fisico o perchè sono divertente. Questo non vuol dire che cercavo solo un uomo, ma che non sono riuscito la donna giusta o che quella giusta non ha voluto darmi l'opportunità :D.

 

Mi ha sempre stupito l'assenza di rivendicazioni da parte dei bisessuali, a partire da quella che per loro dovrebbe essere la più importante, equiparabile a quello che rappresentano per noi i matrimoni tra persone dello stesso sesso: la legalizzazione della bigamia con persone di sesso tra loro diverso (cioè la possibilità per un/una bisex di avere contemporaneamente un marito ed una moglie). Perché non la chiedono?

 

Ma... è una provocazione?? Bisex non vuol dire essere poligamo!!!

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Può anche significare essere poligamo: resta il fatto che la bigamia non rientra nei

diritti costituzionali. È questo il punto.

 

Prendendo invece sul serio tale presunta "bigamia", essa rientrerebbe a pieno

titolo nel vecchio concetto (anni 60 e 70) di «liberazione sessuale».

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Fabio Castorino

A me sembrava una richiesta serissima: se uno è bisessuale può innamorarsi contemporanenamente di un uomo e di una donna, e quindi potrebbe desiderare di sposarli entrambi. O forse scrivo queste cose perché sono ignorante sul mondo bisessuale?

Delucidatemi: qual è la posizione dei bisessuali sul matrimonio? Non vogliono sposarsi? Oppure vogliono sposare una persona del sesso opposto e tradirla con persone del loro stesso sesso? E se esistessero i matrimoni gay sposerebbero una persona del loro stesso sesso per tradirla con persone del sesso opposto?

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Ma francamente per quanto nella mia fantasia non mi dispiaccia l'idea di avere un arem di ragazzi e ragazze faccio fatica a capire il tuo discorso.

È chiaro che raramente alle persone capita di innamorarsi di due persone distinte indipendentemente dal loro sesso e in quei casi ci sono diversi modi di reagire.

Ma questo cosa centra con la bisessualità? In situazione normale un bisessuale non È innamorato contemporaneamente di un uomo e una donna così come un omosessuale non È innamorato contemporaneamente di due diversi baldi giovani e un etero di due balde giovanesse.

Mah, sarà così difficile da capire?

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Suppongo che non esista una posizione dei bisessuali ( in quanto bisex ) sul matrimonio.

Peraltro, se prendessimo per valido lo schema descrittivo di quello studio francese verrebbe

fuori che la maggior parte delle persone che hanno una condotta bisessuale che oltrepassa i

limiti della coppia monogama, non si ritengono neanche bisessuali.

 

La subordinazione della tendenza bisessuale ad un orientamento percepito come predominante

non impedisce rapporti sessuali occasionali, quindi direi che la promiscuità sessuale sia in gran

parte svincolata dal tema dell'identità bisex, anzi potrebbe anche significare che una forzatura

nel senso della subordinazione ad altro orientamento produce una sessualità meno gestibile.

 

In senso lato tutti possiamo innamorarci potenzialmente di n. persone, che ciò possa avvenire

in contemporanea è un altro discorso. Un bisex che sia consapevole della propria identità ci

dirà che può passare da Tizio a Caia, ma si può passare da Tizio a Caia solo se la propria

bisessualità sia assunta ( altrimenti resto con Tizio perchè mi dico gay, o con Caia perchè

mi dico etero e magari poi mi sfogo )

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Ma che cosa significa che la tua bisessualità si sta trasformando sempre più

in omosessualità? È una frase senza molto senso. Vuoi dire che

improvvisamente non hai più desiderio sessuale verso le donne? E prima,

avvertivi strutturalmente un desiderio sessuale verso donne e uomini?

In questo secondo caso la (tua) bisessualità È strutturale,

e non c'È motivo che la cosa cambi.

Nel primo caso la (tua) bisessualità era un ponte di passaggio dall'eterosessualità

all'omosessualità. Detto altrimenti: una fase della tua accettazione di gay.

 

Sono perfettamente d'accordo... Io mi definivo bisex, ma poi invece ho solo capito che lo facevo perchÈ non ero pronto ad accettare il fatto di essere omosessuale. Ora so cosa sono, so che mi eccita di + vedere un ragazzo, so che sono gay e sono in pace con me stesso. :)

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Hinzelmann invece di fornire teorie, penserei più ad ascoltare il prossimo! Ho fornito un chiaro esempio diretto e si continuano a fare orecchie da mercante vedo!

 

Sul matrimonio poi eviterei di parlarne perchè dimostra proprio che non hai capito un cavolo dei bisex. Non abbiamo bisogno dei 2 sessi per soddisfarci, ma solo uno tra i 2 che ci soddisfi e ci faccia innamorare. Mi rendo conto che la tua visione sessocentrica della vita ti impedisce di capire ció a cui mi riferisco.

 

Mi interessa invece capire l'esperienza dell'ex-bisex.

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Scusa IlRomantico, ma non puoi parlare per tutti i bisex, ce ne sono effettivamente di bigami/poligami, generalizzare su questo è come generalizzare dicendo che bisessuali in età matura non ce ne sono perché tendono a definirsi secondo un codice binario d'orientamento sessuale.

Per te è vero così, per altri no.

 

Comunque è vero che bisessualità e poligamia non vanno identificate, così come orientamento sessuale e identità di genere sono distinte, l'essere capaci della poligamia/poliamory esiste a prescindere da questi elementi identitari (anzi, io conosco anche alcuni asessuali che sono poly, figuriamoci...)

 

Apro una parentesi per riportare il topic sulla bisessualità anche femminile, e per riallacciarmi agli ultimi risvolti...

In molti sensi io sono una ex-bisex, nel senso che, come molte persone dopo una storia molto lunga, ho deciso di espormi al mondo come lesbica per:

1) Rendere concreta e durevole la mia storia agli occhi del mondo esterno, dato che quando dici di essere bisessuale proprio per le connotazioni negative che porta il termine, tutti pensano che alla fine in quanto ragazza ti troverai un uomo...

2) Dare più valore all'emotività rispetto alla sfera sessuale, che in questo momento della mia vita può essere direzionata solo verso un genere - come in realtà capita a moltissimi bisex, che mentre sono in una relazione con un genere, si sentono più a loro agio che con l'altro, dal punto di vista di convivenza e interazione, pur potendo essere attratti e innamorati dell'altro sesso.

3) Combattere politicamente uno stereotipo, in quanto femme.

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L'estratto che ho postato non è interpretativo ma descrittivo

di una situazione.

 

Il matrimonio in quanto istituzione è il prodotto di una cultura

eterosessuale-eteronormativa, a cui i gay chiedono l'accesso.

Nel momento in cui ciò avverrà sarà eterosessuale e gay. I

bisex potranno quindi contrarre un matrimonio etero o un

matrimonio gay, ma non sono portatori di una rivendicazione

specifica bisex perchè il matrimonio o è gay o è etero.

 

Sulla promiscuità ho spiegato come non sia strettamente

legata alla identità bisex, può convivere tranquillamente

con un orientamento predominante ( ancora una volta

si capisce il contrario esatto di ciò che scrivo...siete

veramente dei lettori poco accorti )

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Hinzelmann è inutile continuare questa discussione se continui a fare orecchie da mercante e sei incapace di ascoltare una testimonianza diretta. Con le tue affermazioni hai riaffermato il fatto di non aver capito un tubo, non sei nella situazione per poter dare delle spiegazione, ma ti ostini a volere dare.

 

Non sono io uno di quei lettori poco accorti, bensì tu che non hai altro da rifilare ragionamenti astratti (e poco veritieri) e incapace di dare controrisposte dirette senza tutti questi giri di parole.

 

Il matrimonio è il prodotto di due persone che si amano e vogliono passare il resto della vita assieme. Non mi risulta che sia una prerogativa eterosessuale o che il vero scopo sia SOLO per mettere alla pari i gay con gli eterosessuali. La tua eterofobia ti precede. Di che rivendicazione avrebbe bisogno un bisex?Non è che sogno di sposarmi con un uomo e una donna allo stesso tempo, mi rendono perplesso certi ragionamenti...

 

Smettiamola una buona volta con sta identità sessuale, che pizza! Te lo dico in termini più semplici. Un bisessuale è colui che riesce a essere felice sia con un uomo o con una donna. Uno credo si definisca gay perché capisce che è davvero felice solo con il suo stesso sesso. Non mi sembra un concetto tanto difficile da capire.

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